PROTAGORA & GORGIA A cura di Valentina Calavitta e Valeria Mollica Dal sito http://web.tiscali.it/claufi/mappasofisti.HTM LA VITA Protagora nacque ad Abdera verso il 490 a.C., primo esponente dei Sofisti, fu fortemente influenzato dal filosofo Eraclito. Tenne scuole in numerose città, tra cui Atene, dove trovò la sua fortuna. Lì, Pericle, suo estimatore, lo incaricò di scrivere le leggi della colonia di Turi. Ben presto, però, fu accusato di empietà, a causa delle sue idee spregiudicate in campo religioso, per questo fu esiliato in Sicilia. Morì naufragando durante la fuga. Fra le sue più importanti opere ricordiamo Le Antilogie e Ragionamenti Demolitori. LA TESI FONDAMENTALE DI PROTAGORA L’uomo è misura di tutte le cose, delle cose che sono in quanto sono, delle cose che non sono in quanto non sono. Alla lettera: “L’uomo è il metro, cioè il soggetto di giudizio della realtà o irrealtà delle cose e del loro modo d’essere e significato.” VARIE INTERPRETAZIONI DELL’UOMO-MISURA Varie e incongruenti sono state le interpretazioni formulate da diversi filosofi, in base al valore attribuito ai termini uomo e cose. Secondo Platone, l’uomo è il singolo individuo, mentre le cose sono gli oggetti percepiti attraverso i sensi. Quindi, gli oggetti appaiono diversi da individuo ad individuo a seconda della psiche di ogni singolo. Una seconda interpretazione, attribuisce al termine uomo, un significato universale, mentre al termine cose il significato di realtà in generale. Per questo, la realtà è giudicata l’umanità. Una terza interpretazione, afferma che l’uomo rappresenta la comunità o la civiltà a cui l’individuo appartiene, mentre le cose i valori o gli ideali che stanno alla base. Ciò sta a significare che, ognuno valuta le cose secondo il proprio gruppo sociale. Tutte queste teorie, valutate complessivamente, danno l’idea del pensiero protagoreo, poiché l’uomo è misura di tutte le cose, come singolo, comunità e specie. Singolo uomo UOMO 2ª interpretazione Umanità Comunità - civiltà Oggetti percepiti attraverso i sensi COSE 1ª interpretazione Realtà in generale Valori o ideali LA VITA Gorgia di Lentini presenta una dottrina negativa sulle possibilità pratiche dell’ uomo. Egli nacque nel 485 a.C. in Sicilia e morì all’età di 109 anni a Larissa in Tessaglia. Fu discepolo di Empedocle, esercitò la sua arte retorica in Grecia ed in particolar modo ad Atene. Tra le sue opere ricordiamo l’Encomio di Elena e Sulla natura o sul non essere. LE TESI FONDAMENTALI DI GORGIA 1° Nulla c’è. 2° Se anche qualcosa c’è, non è conoscibile dall’uomo. 3° Se anche è conoscibile, è incomunicabile agli altri 1ª tesi: NULLA C'È L’ESISTENTE NON ESSERE GENERATO NON DALL’ESSERE STESSO, PERCHÈ ESISTE ESSERE GENERATO + ETERNO ESSERE + NON ESSERE ETERNO NON HA PRINCIPIO È INFINITO NON DAL NON ESSERE, PERCHÈ NON È NON È IN ALCUN LUOGO NON ESISTE CONCLUSIONI: L’ESSERE NON ESISTE. INFATTI, NON ESISTENDO NÉ IL NON ESSERE, NÉ L’ESSERE, NON ESISTERÀ 2ª tesi:SE ANCHE QUALCOSA C’È, NON È CONOSCIBILE ALL’UOMO IL PENSATO SE NON ESISTE SE ESISTE L’ESSERE NON È PENSATO TUTTE LE COSE PENSATE ESISTONO IL NON ESISTENTE NON POTRÀ ESSERE PENSATO CONCLUSIONI: L’ESSERE NON È PENSATO E QUINDI INCONOSCIBILE ALL’UOMO 3ª tesi: SE ANCHE È CONOSCIBILE, È INCOMUNICABILE AGLI ALTRI LE COSE PENSABILI SONO: SENSIBILI AUDIBILI VISIBILI CON IL TATTO CON L’UDITO CON LA VISTA SI ESPRIMONO PER MEZZO DELLA PAROLA CONCLUSIONI: NON ESSENDO PAROLA NON PUÒ ESSERE TRASMESSA AGLI ALTRI