Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) Srl Casi Bilancio 14a edizione Capitolo 1 Kim Fuller (Copyright R. N. Anthony, D. F. Hawkins, K. A. Merchant: Accounting Text and Cases, Irwin McGraw-Hill, 1999 traduzione italiana a cura di Diego Macrì – Materiale non duplicabile) All’inizio della primavera del 2007 Kim Fuller era impiegato come tecnico commerciale di una grande impresa chimica. Durante una conversazione con un suo collega, un chimico dello stabilimento, Fuller venne a conoscenza del fatto che l’impresa aveva sviluppato la possibilità di utilizzare materiale plastico riciclato, in forma polverizzata, proveniente dalle bottiglie di bevande gassate. Poiché lo Stato s’incaricava di gestire i depositi di bottiglie in plastica utilizzate, Fuller si rese conto che grandi quantità di questo materiale erano potenzialmente disponibili. Per avviare una nuova attività, Fuller aveva unicamente bisogno di rifornirsi della materia prima presso i depositi dello Stato, polverizzare la plastica e consegnarla, polverizzata, all'impresa chimica. Era un'opportunità che Fuller aveva aspettato a lungo, una chance per dare finalmente vita a un'attività imprenditoriale. Nel novembre del 2007 Fuller iniziò a sostenere i costi necessari ad avviare il business di polverizzazione della plastica. Per la raccolta delle bottiglie vuote furono acquistati un autocarro usato e tre rimorchi. Successivamente, Fuller comprò una prima macchina polverizzatrice usata, e poi una seconda (nuova), nonché le parti di ricambio necessarie a garantire continuità di funzionamento. Fuller acquistò anche un PC con l'intenzione di utilizzarlo per la contabilità e l’archiviazione di tutte le informazioni necessarie alla gestione. Tutti questi acquisti richiesero €65.000 dei €75.000 che Fuller aveva investito nel capitale della nuova società. In quello stesso periodo Fuller trovò un magazzino, del costo di €162.000, in un’eccellente posizione per l'attività e riuscì a coinvolgere alcuni membri della sua famiglia nel progetto. Due di loro, una sorella e un fratello, investirono, infatti, €30.000 ciascuno. Queste fonti finanziarie diedero a Fuller la possibilità di versare un acconto di €60.000 sull’acquisto del magazzino. Una banca, inoltre, concesse alla società di Fuller un mutuo garantito da ipoteca, d’importo pari all’ammontare residuo da pagare. Come vincolo alla concessione del mutuo, la banca chiese però a Fuller di implementare immediatamente un adeguato sistema contabile. Il responsabile dell’ufficio fidi disse che l’impianto contabile sarebbe stato utile non solo alla stessa banca (che avrebbe avuto informazioni sull’andamento della società), ma anche al management dell’azienda (per la gestione fiscale e per la valutazione delle prestazioni economiche). La banca spronò Fuller a trovare un responsabile amministrativo. La vicina di casa di Fuller, Marion Zimmer, era il direttore amministrativo di una piccola impresa del luogo. Quando si sedettero per parlare della nuova attività, Fuller spiegò: "Conosco poco, in effetti, il processo contabile". La Zimmer incitò Fuller ad acquistare uno dei pacchetti software "a catalogo" per la gestione della contabilità, disponibili presso un negozio specializzato e promise di aiutare Fuller a scegliere, installare e utilizzare la procedura. Per scegliere il pacchetto software adatto ai bisogni dell’impresa, la Zimmer chiese a Fuller di produrre un elenco di tutto ciò che era stato acquistato, di tutti i debiti accesi e, inoltre, delle informazioni che Fuller riteneva necessarie per gestire il business. Zimmer spiegò che non tutte queste informazioni sarebbero potuto essere rilevate dalla contabilità e, dunque, rappresentate nel bilancio. Basandosi su ciò che Fuller le aveva detto, la Zimmer promise pertanto che avrebbe creato appositi archivi e procedure contenenti informazioni contabili (e non) e che a queste Fuller avrebbe potuto accedere attraverso il computer. Come prima lezione sul bilancio, la Zimmer consigliò Fuller di studiare un breve testo sulla natura dei principali rendiconti finanziari (stato patrimoniale e conto economico) e gli suggerì di redigere il bilancio iniziale dell'azienda. Consapevole della circostanza che l’impresa stesse nascendo su solide fondamenta, Kim Fuller avviò il magazzino, stipulò contratti con due ditte locali di imbottigliamento, assunse due operai per le macchine polverizzatrici e un camionista. Nel Febbraio 2008 la nuova azienda garantiva consegne regolari all’originario datore di lavoro di Fuller. 1 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) Srl Domande: 1. Quali sono le informazioni necessarie a Fuller per gestire l’azienda? Classificare le informazioni in due categorie: (a) informazioni contabili e (b) informazioni non contabili. 2. Preparate un elenco iniziale delle attività e delle passività della nuova azienda di Fuller in conformità a qualsiasi considerazione che riteniate utile. Come potrebbe, Fuller, attribuire un valore alle attività aziendali? Usando “tuoi valori”, quale sarebbe il valore iniziale del capitale netto aziendale? 3. Quali informazioni sono necessarie per determinare il reddito una volta che l’azienda di Fuller abbia iniziato a vendere? Come dovrebbe essere svolta l'analisi del risultato economico dell'attività di Fuller? Ogni quanto tempo dovrebbe essere svolta? 4. Quali altri tipi di cambiamenti nelle attività, passività e capitale netto si dovrebbero registrare e rendicontare per garantire a Fuller il controllo del business? 2 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) Srl IL BARONE COBURG (Copyright R. N. Anthony, D. F. Hawkins, K. A. Merchant: Accounting Text and Cases, Irwin McGraw-Hill, 1999 traduzione italiana a cura di Diego Macrì. Materiale non duplicabile) C’era una volta, tanti anni fa, un feudatario, il Barone Coburg, che viveva in una piccola provincia dell’Europa Occidentale. Il barone, che abitava in un castello in cima a una collina, era responsabile del benessere di molti contadini che occupavano le terre attorno al castello. All’inizio di ogni inverno, quando la prima neve cadeva, il Barone si preoccupava del benessere dei propri contadini per l’anno successivo. Il 15 ottobre di un certo anno il Barone stava pensando al raccolto di grano della prossima stagione. “Credo che 30 acri 1 di terreno, con una produttività media di circa 5 stai 2 di grano per acro, produrranno sufficiente grano per il prossimo inverno” meditò, “ma chi avrà la responsabilità del raccolto?”. Pensò dunque di assegnare a Ivan e a Frederick questa responsabilità. Il giorno dopo i due contadini furono chiamati a colloquio dal Barone Coburg, presso la Grande Sala del castello.. “Ivan, tu coltiverai il lotto di 20 acri di terreno e tu, Frederick quello di 10 acri” esordì il Barone. “Darò ad Ivan 20 stai di grano per la semina e 20 libre di fertilizzante (20 libbre di fertilizzante hanno un valore di due stai di grano). Frederick avrà invece 10 stai di grano per la semina e 10 libbre di fertilizzante. Darò inoltre a ognuno di voi un bue per tirare l’aratro, ma dovrete mettervi d’accordo con Feyador, che costruisce aratri, per acquistarli. I buoi, per inciso, hanno solo tre anni di vita e non hanno mai arato i campi, sicché possiamo confidare in almeno 10 anni di attività lavorativa. Prendetevi cura di questi animali, perché un bue vale 40 stai di grano. Tornerete il prossimo autunno restituendo i buoi, gli aratri e consegnando il raccolto.” Ivan e Frederick salutarono il barone e si congedarono dalla Grande Sala, prendendo con loro le risorse che gli erano state date. Trascorse l’estate e, dopo il raccolto, Ivan e Frederick tornarono il 15 ottobre nella Grande Sala per rendere conto al loro padrone dell’utilizzo delle risorse loro affidate l’anno precedente. Ivan così esordì: “Barone, mi presento con un bue che ha svolto il lavoro previsto, un aratro purtroppo rotto e ormai non più riparabile, e 223 stai di grano. Sono inoltre debitore di 3 stai di grano nei confronti di Feyador, il costruttore d’aratri, per l’aratro che mi ha venduto lo scorso autunno e che non ho ancora pagato. Infine, come atteso, ho consumato tutto il fertilizzante e le sementi che mi avevate consegnato. Ricorderete inoltre, mio signore, che avete già prelevato 20 stai del mio raccolto per il vostro uso personale.” Parlò quindi Frederick. “Qui, barone, c’è il bue, anch’esso utilizzato nella misura prevista, l’aratro, per il quale ho già dato a Feyador, il costruttore d’aratri, 3 stai di grano del mio raccolto, e 105 stai di grano di raccolto. Anch’io ho consumato, come previsto, tutte le sementi e il fertilizzante. Inoltre Vi ricordo che avete prelevato 30 stai di grano, ormai parecchi giorni fa, per la vostra casa. Infine, penso che l’aratro sia ancora utilizzabile per altre due stagioni.” “Avete fatto entrambi un buon lavoro” disse il Barone e, con la sua benedizione, i due contadini presero congedo. Il Barone iniziò a questo punto a riflettere su quanto era accaduto. “Sì” egli pensò, “hanno entrambi svolto un buon lavoro, ma quale dei due ha realizzato la migliore prestazione.” Domande: 1. Preparare, per i due lotti, lo stato patrimoniale iniziale e quello di fine stagione, nonché il conto economico della stagione (non preoccupatevi se non avete ancora una precisa conoscenza dello stato patrimoniale e del conto economico; utilizzate al meglio il vostro intuito) 3 2. Quale contadino è stato il miglior coltivatore? 1 2 3 L’acro è una misura anglosassone di superficie corrispondente a 4.047 mq. Lo staio è un recipiente cilindrico a doghe che era utilizzato come unità di misura dei cereali. Si ipotizzi che all’epoca il calcolo del valore di un lotto di terreno agricolo fosse effettuato semplicemente raddoppiando il valore atteso del raccolto di una stagione. 3 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) Srl 4 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) Srl CAPITOLO 2 Maynard Company (A) (Copyright Robert Anthony – materiale non riproducibile) Diane Maynard, unica proprietaria dell’impresa commerciale omonima, fece la seguente richiesta a un amico: “Il mio contabile se n’è andato e ho bisogno di conoscere il bilancio della mia società. Mi ha lasciato un libro con tutti saldi dei conti dello stato patrimoniale all’inizio e alla fine di giugno(vedi figura 1). Saresti disponibile a costruirmi lo stato patrimoniale? Tieni conto che ogni commento che tu volessi fare in merito sarebbe molto apprezzato. La liquidità è soddisfacente e questo è un buon segno. Inoltre il contabile mi ha detto che il reddito netto in giugno è stato di 19.635 Euro.” Domande: 1. 2. 3. 4. Preparate gli stati patrimoniali (riclassificati) al 1° e al 30 giugno. Confrontate e commentate le posizioni finanziarie al 1° e al 30 giugno. Perché l’incremento delle riserve di utili non è pari al reddito netto di giugno? Perché il capitale netto della società, che ammonta a €619.446, non rappresenta necessariamente il valore di mercato dell’impresa? 5 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) Srl Lone Pine Cafè (A) (Basato su un caso discusso dalla Corte Suprema dello Stato dell'Oregon. Copyright Robert Anthony. Traduzione Diego Macrì. Materiale non duplicabile) La sera del 31 marzo 1998 la società di capitali che era stata formata per gestire il Lone Pine Cafè si sciolse in circostanze insolite e, in occasione del suo scioglimento, divenne necessario redigere lo stato patrimoniale. La società era formata da Mr. e Mrs. Henry Antoine e da Mrs. Sandra Landers. I tre si erano conosciuti lavorando in un ristorante di Portland (Oregon). Il 1° novembre 1997 i tre soci versarono il capitale sociale contribuendo alla cassa della società con € 16.000 a testa e concordarono pertanto di attribuirsi compensi proporzionali alle quote versate, dunque compensi identici. La quota versata dagli Antoine rappresentava, in sostanza, tutti i loro risparmi. Il versamento di Mrs. Lander derivava invece dall’incasso di una polizza assicurativa del suo ultimo marito. Lo stesso giorno la società firmò anche un contratto d’affitto di un anno (revocabile alla fine di ciascun mese e da pagare mensilmente e posticipatamente con inizio il 2 novembre) per il Lone Pine Cafè, situato nelle vicinanze di un'area ricreativa. La quota mensile d’affitto era di €1.500. Quest’immobile aveva attirato l'interesse dei soci anche perché disponeva di locali abilitabili al primo piano, cioè al di sopra del ristorante. Una stanza fu occupata dai signori Antoine e un'altra da Mrs. Landers. Il 2 novembre i soci chiesero e ottennero un prestito di €21.000 a una banca locale che utilizzarono, assieme a €35.000 del capitale versato, per acquistare dal precedente gestore del locale le sue attività. Di questa somma, € 53.200 servirono per l’acquisto delle attrezzature e € 2.800 per le merci (cibo e bevande) a quella data disponibili. La società pagò inoltre anticipatamente, quello stesso giorno, €1.428 per la licenza di gestione del locale, valida per un anno a partire dal 2° novembre, e € 1.400 per un nuovo registratore di cassa. Ciò che restò dei €69.000 fu depositato in un conto corrente. Poco dopo il 2 novembre i soci aprirono il ristorante. Mr. Antoine faceva il cuoco, Mrs. Antoine e Mrs. Landers servivano i clienti. Mrs. Antoine, inoltre, si occupava degli acquisti di cibo e di bevande, faceva la cassiera ed era responsabile del conto corrente della società. Il ristorante fu attivo per la stagione invernale 1997/1998, ma non ebbe molto successo. La mattina del 31 marzo 1998 Mrs. Antoine scoprì che Mr. Antoine e Mrs. Landers erano scomparsi. Mrs. Landers aveva portato via i suoi averi personali, mentre Mr. Antoine aveva lasciato la maggior parte degli abiti, probabilmente perché non avrebbe potuto prenderli con sé senza insospettire Mrs Antoine. Mancavano anche il nuovo registratore di cassa e il suo contenuto. Non mancava niente altro. Mrs. Antoine si rese conto che la società era ormai sciolta (la corte in seguito proclamò che la società si era sciolta il 31 marzo), ma decise di continuare a gestire da sola il Lone Pine Cafè. Capì che avrebbe dovuto redigere un bilancio al 31 marzo e contattò Donald Simpson, un conoscente che si era laureato in ingegneria gestionale. Rispondendo alle domande di Mr. Simpson, Mrs. Antoine comunicò che il registratore di cassa conteneva € 311 e che il saldo del conto corrente era, al 31 marzo, di €1.030. Tra i clienti gli istruttori di sci, che potevano consumare i pasti a credito, avevano totalizzato un debito di €870 che fu però saldato successivamente. Al 31 marzo il Lone Pine Cafè era debitore verso i fornitori per €1.583. Mrs. Simpson stimò che il “consumo” che le attrezzature della società avevano subito nel periodo era di €2.445. Un inventario rivelò invece che cibi e bevande disponibili a quella data erano stati acquistati per € 2.430. Durante il periodo di funzionamento del ristorante i soci percepirono compensi in misura uguale, così come pattuito, e non vantavano alcun credito al 31 marzo. Il valore dei vestiti che Mrs. Antoine aveva lasciato fu stimato €750. La società aveva anche restituito €2.100 del prestito bancario. Mr. Simpson spiegò che per calcolare il capitale netto dei soci avrebbe preparato uno Stato Patrimoniale. Per far questo avrebbe elencato le risorse che la società possedeva al 31 marzo e avrebbe sottratto i debiti verso terzi alla stessa data: il valore residuo sarebbe stato il capitale netto. Ogni socio avrebbe vantato, su questo valore residuale, diritti pari a un terzo. Ipotizzando che la licenza possa essere rivenduta, si chiede di: 1. Preparate lo Stato Patrimoniale di Lone Pine Cafè al 2 Novembre '97. 2. Preparate lo Stato Patrimoniale di Lone Pine Cafè al 31 Marzo '98. 3. Tralasciando le complicazioni coniugali, pensate che i soci avrebbero potuto prelevare il 31 marzo 1998 la quota originariamente versata sotto forma di capitale sociale se la società fosse stata sciolta a quella data? Perché? 6 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) Srl 7 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) Srl CAPITOLO 3 Maynard Company (B) (Copyright Robert Anthony – Traduzione Diego Macrì. Materiale non duplicabile) Diane Maynard era grata al suo amico per i bilanci che aveva preparato. Nell’esaminare i numeri fu sorpresa del fatto che la cassa fosse aumentata di €31.667, mentre il reddito netto era solo di €19.635 e si domandava perché. L’amico rispose che una possibile spiegazione poteva essere trovata nel conto economico di giugno. Pensava di riuscire a trovare i dati necessari per ricostruirlo. A integrazione dei dati della figura 1, l’amico trovò, infatti, un documento che conteneva gli incassi e gli esborsi del mese di giugno, esposti nella figura 2. L’amico sapeva, inoltre, che il debito verso fornitori si riferiva interamente all’acquisto di merci e che il costo del venduto era stato, in giugno, di €39.345. Nell’ipotesi che tutte le vendite siano tutte a credito, si chiede di: 1. Preparare il CE riclassificato di giugno spiegando come sono state ricavate le singole voci, incluso il costo dei beni venduti. 2. Spiegare perché la variazione della “cassa e liquidità” è stata superiore a quella del reddito netto. 3. Spiegare perché i seguenti importi sono valutazioni errate del costo dei beni venduti del mese di giugno: a) €14.715; b) €36.030. 4. In quali circostanze tali importi sarebbero corretti? Figura 2 Incassi ed esborsi del mese di giugno Incassi : Incassi da vendite Incassi crediti commerciali iniziali Incasso crediti vs Diane Maynard Incasso prestito finanziario a breve Totale incassi Euro 44.420 21.798 11.700 20.865 98.783 Esborsi: Esborsi per acquisto di mobili e macchine da ufficio Esborsi per acquisto di altre attività Esborsi per pagamento di debiti verso fornitori di merce Esborsi per acquisto in contante di merci Esborsi per acquisto in contante di combustibile per riscaldamento Esborso per pagamento di dividendi Esborsi per pagamento stipendi Esborsi per pagamenti di servizi vari (gas, acqua etc.) Esborsi per pagamento costi amministrativi Totale esborsi 23.400 408 8.517 14.715 1.671 11.700 5.660 900 135 67.106 8 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) srl Lone Pine Cafè (B) (Basato su un caso discusso dalla Corte Suprema dello Stato dell'Oregon. Copyright Robert Anthony – Traduzione Diego Macrì. Materiale non riproducibile) In aggiunta alla preparazione dello stato patrimoniale, Mrs. Simpson, l’ingegnere gestionale che aveva ricostruito lo stato patrimoniale del Lone Pine Café, decise di preparare anche il conto economico. Questo documento, infatti, avrebbe mostrato a Mrs. Antoine il risultato economico della gestione e, quindi, avrebbe reso più consapevole la decisione di proseguire o meno con l’attività. In aggiunta alle informazioni già ricevute, Mr. Simpson apprese che gli incassi derivanti dall’attività sino al 31 marzo ammontavano a €43.480 e che nel periodo i pagamenti (esborsi) erano stati (in euro) i seguenti: Totale pagamenti ai soci (1/3 della somma a ciascun socio) Pagamenti a dipendenti part-time Pagamenti a fornitori di cibo e di bevande Pagamenti di bollette telefoniche e di energia elettrica 23.150 5.480 10.016 3.270 Pagamento d’interessi passivi 540 Pagamenti di costi vari 255 Domanda: Preparare il conto economico relativo al periodo di funzionamento del Lone Pine Cafè, cioè sino a 31 marzo 1998. 9 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) Srl Pinetree Motel (Copyright James Reece. Traduzione di Diego Macrì – Materiale non duplicabile) Il signore e la signora Ilyong Kim hanno rilevato nel 1988 il Pinetree Motel utilizzando i risparmi di tutta una vita e grazie anche al prestito di un caro amico. Il piccolo albergo disponeva di 20 stanze ed era situato vicino a un’area turistica che godeva di notorietà in estate e anche durante l’inverno, particolarmente freddo in quella zona. I signori Kim entrarono nel business alberghiero perché la signora Kim desiderava da lungo tempo mettersi in proprio in un qualche affare. Sentivano che avrebbero avuto successo e molti dei loro clienti tornavano anno dopo anno. Ogni anno costatavano, inoltre, una crescita dei ricavi derivante dalla locazione delle stanze. Il loro conto corrente bancario aveva un buon saldo attivo e anche questo migliorava nel tempo. A loro parere, il successo era da attribuirsi sia al luogo in cui era situato l’albergo, sia agli sforzi che essi sostenevano per garantire camere pulite e adeguatamente attrezzate. I signori Kim non avevano avuto, prima dell’acquisto dell’albergo, alcuna esperienza di gestione, ma capirono ben presto quanto l’azienda li avesse coinvolti nei tipici problemi gestionali. Entrambi dedicavano tutto il loro tempo alla gestione dell’albergo, mentre utilizzavano personale part-time per le attività di pulizia delle camere. L’albergo non offriva il servizio di ristorazione, ma i signori Kim avevano installato alcuni distributori automatici di prodotti alimentari per rendere più confortevole la permanenza dei clienti e integrare i ricavi derivanti dalla locazione delle stanze. Questi distributori non generavano alcun problema di manutenzione e operativo, perché erano gestiti full service dalla ditta fornitrice. Un assiduo cliente del Pinetree Motel era Marcus Carter, controller di una grande impresa. Il signor Carter visitava diverse volte all’anno uno stabilimento del gruppo situato nelle vicinanze dell’albergo. Poiché durante questi viaggi pernottava nell’albergo, Carter diventò amico dei signori Kim. Nel maggio del 1998 la signora Kim mostrò al signor Carter l’ultimo numero di una rivista che si occupava di compravendita di alberghi e che conteneva, per l’anno 1997, informazioni operative ed economiche su alberghi con meno di 40 stanze. La signora Kim commentò: “queste cifre mostrano un utile medio del 21%. Il nostro utile, lo scorso anno, è stato di €134.003 su ricavi di €244.461, vale a dire ben il 55% dei ricavi. Riteniamo che il 1997 sia stato il nostro migliore anno, ma non possiamo pensare che la prestazione del Pinetree ridicolizzi i dati contenuti nella rivista. Ci siamo dunque chiesti se realmente il nostro reddito superi di 34 punti % quello medio del settore. Ci può aiutare? “. Il signor Carter era incuriosito e decise di dare un aiuto. Chiese alla signora Kim di fornirgli i dati del 1997. Le informazioni principali che i signori Kim mantenevano come traccia delle transazioni aziendali erano un documento contenente gli incassi (documento “alimentato” dal registratore di cassa) e le matrici dei libretti degli assegni con le uscite di cassa per pagamenti. Erano disponibili, inoltre, alcune informazioni grezze riguardanti taluni costi. Quel pomeriggio, Mrs. Kim mostrò a Mr. Carter il bilancio di cassa del 1997 (si veda la tabella 1). Mr. Carter notò immediatamente che la differenza tra incassi ed esborsi era di 47.903€. Chiese pertanto a Mrs. Kim di spiegargli perché avesse affermato che il reddito fosse di 134.003€. Mrs. Kim rispose “Oh, è semplice. I nostri prelievi non sono costi; dopo tutto siamo noi i proprietari. Mio marito ed io abbiamo prelevato solo 86.100 euro l’anno perché volevamo che il resto dell’utile restasse in azienda. Come ho detto il nostro conto corrente attivo è significativamente cresciuto. Inoltre, ci rivolgiamo a un commercialista del luogo che si occupa della dichiarazione dei redditi, così non dobbiamo interessarci di questi fatti. Quelle diavolerie delle imposte sul reddito sono così complicate che cerco di evitarle! ”. Mr. Carter, lavorando con i dati della rivista sulla compravendita di alberghi (si veda la tabella 2) e con il bilancio di cassa (si veda la tabella 1), comprese che aveva bisogno di ulteriori informazioni. Disse a Mrs. Kim che avrebbe lasciato l’albergo il mattino seguente, ma che sarebbe stato di ritorno dopo due settimane, per un’altra visita allo stabilimento. Nel frattempo chiedeva a Mrs. Kim di raccogliere qualche informazione in più. Mr Carter ricordò a Mrs. Kim che un importante costo non monetario è l’ammortamento e ricordò anche la necessità di individuare costi di competenza del 1996, ma non pagati in quell’anno. Chiese quindi a Mrs. Kim di controllare le voci stipendi e salari, assicurazioni, pubblicità, imposte, energia elettrica, telefono e ogni altro costo che fosse stato pagato nel 1997 sebbene di competenza del 1996. Mr. Carter incaricò inoltre Mrs. Kim di identificare costi di competenza del 1997, non ancora pagati al 31 dicembre 1997. Mrs. Kim rispose a Mr. Carter che si trattava delle stesse voci di costo e cioè stipendi, salari, assicurazioni, 10 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) Srl pubblicità, imposte e così via. Mr. C arter, infine, desiderava avere informazioni sui ricavi. Voleva sapere se qualche incasso, avvenuto nel 1997, si riferisse a ricavi del 1996 e se ci fossero ricavi del 1997 non ancora riscossi al 31-12-1997. Nel corso delle due settimane durante le quali Mr. Carter fu assente, Mrs. Kim controllò i documenti e raccolse le ulteriori informazioni richieste da Mr. Carter. La sera che Mr. Carter tornò al Pinetree Motel, Mrs. Kim gli consegnò il resoconto delle informazioni che aveva raccolto (si veda la tabella 3). Con queste informazioni aggiuntive Mr. Carter costruì il conto economico dell’albergo, in relazione all’anno 1997, nella stessa forma di quello presente nel periodico (si veda la tabella 2). Calcolò i valori sia in euro, sia come percentuale sui ricavi totali in modo tale da potere compiere un confronto omogeneo tra l’azienda dei Kim e i dati medi di settore (tabella 2) presenti nella rivista. Domande: 1. Preparare il conto economico del 1997 nella stessa forma di quello presente nella tabella 2, mostrando sia i valori assoluti sia i valori percentuali. 2. Se foste al posto di Mr. Carter, che commenti fareste ai signori Kims riguardo la performance dell’azienda? 11 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) Srl Tabella 1 - Dati relativi al 1997 desunti dal registratore di cassa e dal libretto assegni Incassi: da affitto di stanze da distributori automatici Totale incassi 236.758 7.703 244.461 Esborsi (assegni): Prelievi dei proprietari Salari e stipendi Lavanderia Sostituzione di bicchieri, fodere e lenzuola, asciugamani Pubblicità Oneri previdenziali e assistenziali sugli stipendi e salari Combustibile per riscaldamento Riparazioni e manutenzione Pulizia e approvvigionamenti vari Telefono Elettricità Tasse sulla proprietà Assicurazione Interessi passivi Totale esborsi 86.100 26.305 8.800 1.660 2.335 2.894 12.205 8.980 6.820 2.789 5.611 9.870 11.584 10.605 196.558 Tabella 2 – Dati economici s tatis tici per alberghi con meno di 40 s tanze relativi al 1997 Ricavi: ricavi da affitto di stanze altri ricavi Totale ricavi Costi operativi: Stipendi e salari Costi operativi generali (emissione fatture, checkin, check-out...) Costi operativi diretti Provvigioni varie Pubblicità e promozione Riparazioni e manutenzione Servizi (gas, telefono, acqua, riscaldamento etc.) (valori in % sui ricavi totali) 98,7 1,3 100,0 22,5 4,2 5,9 3,3 1,2 4,8 7,5 Totale costi operativi 49,4 Costi fissi: Imposte sulla proprietà Assicurazioni Ammortamento Interessi passivi Canoni di locazione Totale costi fissi Reddito ante imposte 4,4 2,5 12,5 7,7 2,8 29,9 20,7 12 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant @ 2016 McGraw-Hill Education (Italy) Srl Tabella 3 Informazioni aggiuntive richieste da Mr. Carter Costi di competenza del 1996, ma pagati nel gennaio 1997: Stipendi e salari Pubblicità e promozione Oneri previdenziali e assistenziali sugli stipendi e salari Combustibile per riscaldamento Telefono Servizi (gas, telefono, acqua, riscaldamento etc.) Imposte sulla proprietà 795 600 84 933 105 360 1.005 Assicurazioni Interessi passivi 2.025 687 Costi di competenza del 1997, ma non ancora pagati al 31-12-1997: Stipendi e salari Pubblicità e promozione Oneri previdenziali e assistenziali sugli stipendi e salari Combustibile per riscaldamento Telefono Servizi (gas, telefono, acqua, riscaldamento etc.) Imposte sulla proprietà Assicurazioni Interessi passivi Inoltre: 1.128 996 126 840 75 153 492 1.119 579 (a) "Cons umo" di immobilizzazioni operative nel 1997 (b) Incas s i da locazione di camere avvenuti nel 1997 da parte un'impres a che aveva affittato camere nel 1996 (in occas ione di una convention). Al termine del 1997 tutti i ricavi di competenza ris ultavano incas s ati. 30.280 1.660 13 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant @ 2016 McGraw-Hill Education (Italy) Srl CAPITOLO 4 Save-Mart (Copyright Robert Anthony –Materiale non riproducibile) Save Mart è un punto vendita al dettaglio. I saldi dei suoi conti prima delle operazioni d’assestamento e chiusura erano il 28 febbraio (termine del periodo amministrativo) quelli di seguito riportati: Dare (€) Avere (€) Cassa Crediti commerciali Rimanenze di merci Attrezzature e banchi Rimanenze di materiali di consumo Costo anticipato (assicurazione) Costi commerciali Stipendi commerciali Spese generali varie Sconti su vendite Interessi passivi Costi di previdenza del lavoro 88.860 127.430 903.130 70.970 17.480 12.430 10.880 47.140 18.930 3.340 7.100 3.400 Totale Dare Fondo amm.to attrezzature e banchi Debiti finanziari Debito verso fornitori Azioni ordinarie Riserve di utili Ricavi da vendite 1.311.090 Totale Avere 11.420 88.500 88.970 100.000 33.500 988.700 1.311. 090 (*) S’ipotizzi che il livello delle rimanenze sia determinato alla fine del periodo con una scrittura di assestamento (cfr. paragrafo 4.4.1 del testo). Le informazioni per le scritture di assestamento e rettifica sono: • • • • • • • Il costo della merce venduta è €604.783 Le attrezzature e i banchi hanno tutti una vita utile di 7 anni e tutti sono stati acquistati da meno di 7 anni Le rimanenze di materiali di consumo il 28 febbraio dopo l’operazione di assestamento ammontano a €3.877 (gli acquisti sono registrati in dare del conto rimanenze) La polizza assicurativa è utilizzata per €7.125 I debiti finanziari hanno un tasso di interesse annuale del 9% (rimasto tale durante l’intero esercizio) e sono da pagare mensilmente. Il debito verso dipendenti per stipendi guadagnati ma non ancora pagati è €2.340. L’estratto conto inviato dalla banca e comprensivo anche degli oneri finanziari di gestione presenta un saldo a debito di € 88.110. Domande: 1. 2. Attivare i conti a T con i saldi di cui sopra. Effettuare le scritture a giornale e i riporti nel libro mastro attivando altri conti se necessario. 3. Registrare a giornale e riportare nel libro mastro le scritture di chiusura e di assestamento. 4. Preparare il conto economico dell’anno e lo stato patrimoniale al 28 febbraio. 14 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) Srl Copies Express (Copyright Robert Anthony. Traduzione Diego Macrì. Materiale non duplicabile) Copies Express è costituita il 20 novembre 1997 e avvia l’attività il 2 gennaio 1998. Lo stato patrimoniale iniziale (in €) è riportato in tabella 1. Preparare il bilancio al 31/12/98 avendo a disposizione gli incassi e gli esborsi riguardanti il 1998 (riportati nella tabella 2) e le altre informazioni della tabella 3. Illustrare il dettaglio di calcolo delle singole voci. 15 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl 16 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) Srl CAPITOLO 5 Stern Corporation (A) (Copyright © James S. Reece) Il 31 dicembre 2010, prima di redigere il bilancio di esercizio, il controller di Stern Corporation ha esaminato alcune transazioni che incidevano sui crediti commerciali e sul fondo svalutazione crediti. Ha prima esaminato lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2009 (Tabella 1), quindi è passato all’analisi delle transazioni dell’esercizio riferite ai crediti commerciali. Dall’analisi sono emersi i seguenti dati: 1. Nel 2010, i ricavi sono stati pari a € 9.965.575; 2. Gli incassi di crediti commerciali nel 2010 sono stati pari a € 9.685.420; 3. Nel corso dell’anno, crediti commerciali che ammontavano a € 26.854, sono stati dichiarati inesigibili. Conseguentemente sono stati cancellati. 4. Due conti, cancellati in quanto inesigibili nel 2009, sono stati incassati nel 2010. Uno di questi, pari a € 2.108, è stato pagato per intero, mentre su un altro conto, che inizialmente ammontava a € 2.486, è stato compiuto un pagamento parziale di € 1.566 da parte di Hollowell spa. Il controller era ragionevolmente certo che il debito sarebbe stato pagato per intero. Circolavano, infatti, voci affidabili che il curatore fallimentare di Hollowell spa avrebbe estinto tutti i debiti fino all’ultimo centesimo; 5. Il valore del fondo svalutazione crediti è stato portato alla fine dell’anno al 3% del saldo dei crediti commerciali. Domande: 1. Analizzare l’effetto prodotto da ciascuna di queste transazioni su crediti commerciali, sul fondo svalutazione crediti e su qualsiasi altro conto interessato, effettuando le dovute registrazioni. 2. Fornire i saldi corretti dei crediti commerciali e del fondo svalutazione crediti al 31 dicembre 2010, dopo aver registrato le transazioni che su di essi incidono. 3. Calcolare alla data del 31 dicembre 2010: (1) l’indice di liquidità; (2) l’indice di liquidità ristretto; (3) i giorni d’incasso del credito. Ipotizzare che i dati riguardanti le voci di bilancio non prese qui in considerazione siano invariati rispetto a quelli al 31 dicembre 2009. 17 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl TABELLA 1 STERN CORPORATION Stato patrimoniale 31 dicembre 2009 Attività Attività correnti: Cassa Crediti commerciali Meno: fondo svalutazione crediti Titoli di Stato (al costo storico) Rimanenze Attività correnti Altre attività: Immobilizzazioni finanziarie Terreni Fabbricati Meno: fondo ammortamento Macchinari Meno: fondo ammortamento Impianti fissi e arredi Meno: fondo ammortamento Automezzi Meno: fondo ammortamento Macchine per ufficio Meno: fondo ammortamento Utensili Brevetti Costi anticipati Attività immobilizzate nette Totale attività Passività e capitale netto Passività correnti: Debiti verso fornitori Debiti tributari Salari, stipendi e interessi maturati e non pagati Quota in scadenza dei debiti a lungo termine Passività correnti Passività a lungo termine: Debiti a lungo termine Passività a lungo termine Totale passività Capitale netto: € 671.344 € 988.257 29.648 958.609 274.060 1.734.405 3.638.418 412.294 186.563 2.405.259 633.379 3.425.585 1.642.358 56.484 40.400 58.298 37.156 42.534 28.005 1.741.880 1.783.227 16.084 21.142 14.529 61.294 56.250 100.190 4.393.453 € 8.031.871 € 510.000 709.354 141.478 69.300 1.430.132 1.247.368 1.247.368 2.677.500 18 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl Azioni ordinarie 2.503.275 2.851.096 5.354.371 € 8.031.871 Riserve di utili Capitale netto Totale passività e capitale netto CAPITOLO 6 Browning Manufacturing Company (Copyright by the President and Fellows of Harvard College; traduzione di Diego Macrì – Materiale non duplicabile) La direzione di Browning Manufacturing Company preparava annualmente un budget economico e finanziario per l’esercizio successivo. Una volta completato, il budget forniva molte informazioni sulle operazioni e sui risultati previsti per il successivo periodo amministrativo. Erano prodotti, tra l’altro, uno stato patrimoniale (al 31/12) e un conto economico, entrambi prospettici. La stesura finale dei rendiconti era portata a termine solo dopo un’attenta integrazione dei budget proposti dai singoli centri di responsabilità (CdR) quali le Funzioni, gli uffici, i reparti produttivi, etc.. L’integrazione aveva lo scopo di garantire che le operazioni dei vari CdR fossero tra loro coerenti. Ad esempio, l’Ufficio Amministrativo aveva bisogno, per programmare le operazioni di finanziamento e per fare previsioni d’incassi ed esborsi, di dati che dipendevano delle previsioni dei volumi produzione, di acquisto e di vendita. Parimenti, il livello di produzione sarebbe dovuto essere coerente con le previsioni del Commerciale, così come quello degli Acquisti con i programmi di produzione. In sintesi, era necessario integrare i programmi presentati da ciascun Centro di Responsabilità ed eventualmente modificare e rettificare questi programmi iniziali se il risultato economico finale previsto per l’azienda non fosse apparso adeguato. Il processo terminava, dunque, con la stesura di un programma generale (master budget) che integrava i budget dei diversi CdR e che comprendeva pertanto tutte le operazioni previste per l’anno successivo. I prospetti economici del master budget (che scaturivano, come detto, dall’integrazione dei budget dei diversi CdR) rappresentavano un’affidabile guida per le attività da svolgersi nell’anno successivo e un ragionevole punto di riferimento per misurare le prestazioni dei manager. Nel periodo in cui si stava preparando il budget 2010 (i primi di novembre del 2009), fu redatta una previsione del bilancio di pre-chiusura 2009 che la direzione intendeva porre a confronto con il budget. Il bilancio di pre-chiusura era stato costruito in base alle transazioni consuntive dei primi dieci mesi del 2009 e a una previsione per gli ultimi due mesi. Il conto economico (con il dettaglio del costo del venduto) e lo stato patrimoniale del 2009 sono riportati nelle tabelle 1, 2, e 3. La tabella 4 descrive invece le operazioni e le attività attese per il 2010, così come approvate dalla direzione: dall’acquisto di beni e servizi, alle diverse fasi di trasformazione (fino ad arrivare al prodotto finito), alla vendita. Tutti i costi, gli incassi e gli esborsi coinvolti in questo ciclo sono nella tabella 4, comprese le stime relative alle imposte sul reddito 2010 e al pagamento dei dividendi. La direzione era poi particolarmente interessata alla situazione di liquidità di fine anno. L’obiettivo aziendale era quello di avere un saldo di cassa al 31/12 di circa €150.000 dopo avere restituito alla banca (in conto capitale) un minimo di almeno €350.000 e, possibilmente, €400.000 4 . Infine, la direzione intendeva migliorare l’indice di rotazione delle rimanenze essendo d’altronde consapevole dell’esigenza di dovere continuare a concedere ai propri clienti le medesime condizioni di pagamento (dilazione del credito). Domande: 1. Preparare riguardo al 2010: • La previsione analitica del costo del venduto • Il conto economico previsionale 4 Operazione questa non rappresentata come transazione nella tabella 4. 19 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl • Lo stato patrimoniale atteso al 31 dicembre 5 Descrivere le principali differenze tra il bilancio preventivo 2010 e quello del 2009 così come dai documenti 1, 2, e 3. Rispetto a quali dimensioni di performance ci si attende che i risultati del 2010 siano migliori di quelli del 2009 e rispetto a quali, invece, peggiori? Capire se la direzione riuscirà a realizzare il suo obiettivo di ridurre nella misura indicata il debito verso la banca? In caso contrario, cosa suggerite che l’azienda debba fare per realizzare almeno l’obiettivo minimo? Indicare se il budget suggerisce o no che la direzione realizzi l’obiettivo di aumentare la rotazione delle rimanenze? In caso contrario, cosa pensate debba fare il management per accrescere l’indice di rotazione? Chiarire che cosa indica il budget che possa accadere all’entità dei crediti commerciali? 2. 3. 4. 5. 5 Suggerimento: utilizzate conti a T in cui riporterete le voci dello stato patrimoniale al 1/1/2010 e le transazioni previste nel budget 2010. Usate il conto “rimanenze” per calcolare il costo del venduto e il conto “riserve di utili” per sviluppare il conto economico. 20 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/e R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl 21 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl 22 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl Morgan Manufacturing (Copyright Julie H. Herternstein. Traduzione italiana a cura di Diego Macrì – Materiale non duplicabile) Charles Crutchfield, responsabile di produzione della Morgan Manufacturing, stava valutando la prestazione dell’impresa. Considerata la sua posizione in azienda, egli era prevalentemente interessato allo “stato di salute” delle attività produttive (Operations). Alla Morgan il margine lordo industriale, espresso in percentuale dei ricavi, era ritenuto la misura chiave di prestazione della produzione. Altri indicatori giudicati importanti perché misure indirette (proxy) delle condizioni delle Operations erano il reddito % ante imposte e il R.O.I. definito dall’azienda come: reddito ante imposte/totale attività. Crutchfield considerava infatti opportuno, in relazione a questi ultimi due indicatori di performance, utilizzare a numeratore il reddito ante imposte e non il reddito netto. Il “reddito ante imposte”, non condizionato dall’efficacia dell’ufficio adibito al pagamento delle imposte, era ritenuto da Crutchfield un dato più significativo per calcolare la performance delle attività produttive. Utilizzando il bilancio della Morgan relativo all’esercizio 2010, quello della figura 1, Crutchfield calcolò il margine industriale lordo % (44,5%), il reddito % ante imposte (14,5%) e il quoziente: reddito ante imposte/attività, pari al 13,4%. Crutchfield era particolarmente interessato a confrontare la prestazione della sua impresa con quella del principale concorrente, la Westwood Inc. Crutchfield riteneva che Morgan avesse negli ultimi tempi migliorato significativamente la produttività nei confronti di quella della Westwood e si aspettava pertanto di trovarne conferma nei rendiconti finanziari. Quando però osservò il bilancio 2010 della Westwood (figura 2), Crutchfield rimase negativamente sorpreso. Nonostante i valori dei tre indicatori chiave delle due imprese fossero simili, egli concluse che la performance economicofinanziaria della Westwood era da ritenersi quella migliore. Turbato, Crutchfield chiese un parere professionale a Edward Drewery, il controller: “Com’è possibile che la prestazione della Westwood sia migliore della nostra nonostante io sappia che la nostra efficienza operativa è superiore?”. Il controller rispose: “Non ho alcuna certezza circa l’efficienza relativa delle due imprese, ma so per certo che utilizziamo due diversi criteri contabili per valorizzare le rimanenze. Hai tenuto conto di questo fatto?” “No, replicò Crutchfield”. “Bene, tutto quello che devi sapere,” continuò Drewery, “è che noi utilizziamo il metodo LIFO, mentre la Westwood il FIFO. Inoltre le nostre riserve LIFO erano pari a 10 ML di € nel 2009 e a 70 ML € nel 2010.” Crutchfield si domandava come i risultati presenti nei rendiconti potessero essere rettificati per rendere comparabili le prestazioni delle due imprese. Domande: 1. Quali sono i valori dei tre indicatori chiave di Westwood? 2. Quali voci del conto economico e dello stato patrimoniale sono influenzate dall’avere le imprese scelto di valorizzare rispettivamente con il LIFO e con il FIFO le rimanenze? Quali altri indicatori risultano influenzati da queste scelte? Spiegare come la scelta di due diversi criteri di valorizzazione delle rimanenze condizioni la possibilità di potere confrontare direttamente i bilanci delle due imprese. 23 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl 3. Utilizzando le informazioni presenti nei bilanci, compiere le opportune rettifiche ai rendiconti del 2010 in modo tale da rendere più rilevante il confronto tra le due imprese sulla base dei tre indicatori chiave. 4. Quale ritenete che sia l’impresa che ha conseguito la migliore prestazione? Perché? 24 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl 25 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl CAPITOLO 7 Stern Corporation (B) (Copyright © James S. Reece) Una volta accertate le variazioni di crediti commerciali e del fondo svalutazione crediti del 2010, il controller di Stern Corporation ha eseguito un’analoga analisi dei conti riguardanti: fabbricati; impianti e macchinari; fondo ammortamento. Anche in questo caso, ha esaminato lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2009 (si veda la Tabella 1 del Caso Stern Corporation (A)). In seguito, ha anche esaminato le seguenti transazioni che riguardavano i suddetti conti: 1. Il 2 gennaio 2010, uno dei macchinari è stato venduto al suo valore contabile netto di € 3.866; il macchinario era stato contabilizzato al costo storico di € 31.233, e il fondo ammortamento era di € 27.367. 2. Gli utensili sono stati registrati nei libri contabili al costo storico e, alla fine dell’anno, è stato fatto un inventario fisico per determinare quali di essi esistessero ancora. Il conto è stato redatto tenendo in considerazione l’ammanco degli utensili emerso dall’inventario finale. A fine 2010 è stata rilevata una riduzione delle rimanenze di utensili per un valore di € 7.850. 3. Il primo marzo 2010, l’azienda ha venduto per € 2.336 un’autovettura presente nei libri contabili al storico di € 8.354, con un fondo ammortamento di € 5.180 e un valore contabile netto di € 3.174 al primo gennaio 2010. In questo e in altri casi di vendita d’immobilizzazioni nel corso dell’anno, i conti concernenti i fondi ammortamenti e la quota d’ammortamento sono stati incrementati di un ammontare che rifletteva l’ammortamento applicabile ai mesi del 2010 precedenti quello dell’alienazione del bene, applicando le aliquote di ammortamento riportate al punto 7. 4. Il costo d’acquisto del brevetto presente nello stato patrimoniale era stato cancellato progressivamente da Stern Corporation (come costo di competenza) in funzione della sua vita legale residua. Il 31 dicembre 2009 la vita legale residua del brevetto era di cinque anni. 5. Il primo luglio 2010, una fotocopiatrice, costata € 1.027 e completamente ammortizzata al 31 dicembre 2009, è stata venduta a € 75. 6. Il primo ottobre 2010, l’azienda ha venduto una scrivania per € 80; il mobile era stato registrato nei libri contabili a un costo d’acquisto di € 490, con un fondo ammortamento che era di € 395 il primo gennaio 2010. 7. L’ammortamento è stato calcolato utilizzando le seguenti aliquote: Fabbricati Macchinari Impianti fissi e arredi Veicoli Macchine da ufficio 2% 10 * 10 20 10 * Nel costo d’impianti e macchinari di € 3.425.585 rientrava anche un macchinario acquistato per € 85.000 che era completamente ammortizzato al 31 dicembre 2009, ma ancora in uso. Domande: 26 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw‐Hill Education (Italy) Srl 1. Così come nel caso Stern Corporation (A), analizzare l’effetto prodotto da ciascuna transazione su fabbricati, impianti e macchinari, sul fondo ammortamento, e su qualsiasi altro conto interessato. Eseguire le scritture a giornale di queste transazioni. 2. Dopo avere compiuto le transazioni che li riguardano, calcolare i saldi dei conti fabbricati, impianti e macchinari e del fondo ammortamento al 31 dicembre 2010. 27 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl Stafford Press (Copyright prof. Robert Anthony. Traduzione a cura di Diego Macrì – Materiale non duplicabile) La Stafford Press fu costituita nel 2000, in una piccola città del sud ovest, come ditta individuale nel settore tipografico. Poco dopo la sua fondazione, Lucas Stafford, il proprietario, decise di specializzare l’attività su un particolare tipo di stampa. Grazie alle competenze tecniche, l’azienda conobbe un periodo di rapida crescita. La Stafford Press soffrì, tuttavia, di uno svantaggio competitivo derivante dalla circostanza che la maggior parte dei clienti erano collocati in un’area metropolitana situata a oltre 300 miglia dallo stabilimento. Per questo motivo nel 2010, avendo accumulato sufficiente liquidità per finanziare uno spostamento di sede, il proprietario decise di trasferirsi in prossimità del suo principale mercato. Stafford stabilì inoltre di potenziare e ammodernare, contestualmente al trasferimento, gli impianti e i macchinari. Dopo qualche ricerca fu trovato un lotto di terreno nella periferia della città in questione e fu effettuato il trasferimento. Lo stato patrimoniale, redatto immediatamente prima del trasloco, è quello riportato in tabella 1. Le transazioni che si svilupparono a seguito del trasloco sono quelle qui di seguito descritte: 1. Il terreno ove sorgeva il vecchio stabilimento fu venduto in contanti - insieme con il fabbricato - per €149.860. 2. Alcuni macchinari furono venduti per €35.200, anche questi in contanti. Questi macchinari comparivano nei libri contabili al costo storico di €73.645 e con un fondo di ammortamento di €40.890 (valore contabile netto di €32.755). 3. Fu acquistata una nuova macchina da stampa. Il prezzo di listino era di €112.110, ma l’azienda ottenne uno sconto del 2%, sicché solo €109.868 furono effettivamente corrisposti al fornitore. La Stafford Press pagò inoltre €450 a uno spedizioniere per il trasporto del macchinario. L’istallazione della macchina fu effettuata dagli operai della Stafford Press che lavorarono per complessive 60 ore. Il costo orario per l’azienda era di 15 €/ora, mentre un’ora di manodopera veniva normalmente valorizzata €30,50/ora quando attribuita alle commesse. La differenza di 15,5 €/ora (30,5-15) era costituita da una maggiorazione (rispetto al costo) di 12,15 €/ora a copertura dei costi generali di produzione e di 2.35 €/ora come margine orario perseguito mediamente dalle commesse. 4. La Stafford Press pagò €140.000 per acquistare il terreno su cui sarebbe stato costruito il nuovo stabilimento. Sull’appezzamento esisteva una costruzione abbandonata che, secondo un perito della Stafford, non aveva più alcun valore. La Stafford Press pagò €21.235 per far sì che questa vecchia costruzione venisse demolita e i materiali portati alla discarica. Inoltre, la compagnia pagò €13.950 per allacciare la rete fognaria cittadina a quella del lotto. 5. Fu acquistata una nuova macchina da rilegatura a un prezzo di fattura di €28.030. L’azienda pagò €20.830 pronta cassa e, per il resto (€7.200) diede in permuta un vecchio macchinario che non avrebbe potuto essere venduti sul mercato a più di €6.050. Il costo storico di questo macchinario era 28 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl di €12.000 e il fondo di ammortamento era di € 5.200 (per un valore contabile netto, quindi, di €6,800). 6. L’azienda costruì uno stabilimento sul nuovo terreno sostenendo costi per €561.000. Di questa somma, €136.000 furono pagati pronta cassa e i rimanenti attraverso l’accensione di un mutuo di €425.000. 7. I costi di trasporto e altri costi associati al trasferimento e all’installazione dei macchinari dalla vecchia alla nuova sede ammontarono a €8.440. Inoltre, gli operai della Stafford Press lavorarono per 125 ore su sulle attività di trasferimento dei macchinari. 8. Durante le operazioni di trasloco alcuni macchinari, aventi un costo storico di €10.000, si danneggiarono. Per ripararli furono sostenuti costi per €3.220. La direzione ritenne tuttavia che il valore di recupero previsto di questi macchinari si fosse ridotto rispetto a quello ante danneggiamento, specificamente di 660 € (da un valore iniziale stimato di €1.950 a €1.290). Fino a quel momento tali macchinari erano stati ammortizzati a 805 €/anno, cioè a un tasso del 10% ((10.000-1950)/10). Il fondo di ammortamento era, al momento del danno, €4.025. Domande: 1. Analizzare l’effetto delle singole transazioni di cui alla tabella 1 sulle voci dello stato patrimoniale e del conto economico. Per le transazioni che modificano il valore delle Riserve di Utili si chiede di distinguere tra quelle che hanno una conseguenza sull’utile dell’esercizio corrente e le altre. 2. Calcolare lo Stato Patrimoniale al termine del trasloco. Si suggerisce, a tale scopo, di effettuare prima le “scritture a giornale” e poi “i riporti a mastro” in partita doppia. 29 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Ital)y Srl CAPITOLO 8 Innovative Engineering spa (Copyright © James S. Reece) Innovative Engineering spa è stata fondata da due partner, Meredith Gale e Shelley Yeaton, poco dopo il loro conseguimento di una brillante laurea in ingegneria gestionale. In un periodo di cinque anni i due furono in grado di avviare un soddisfacente business, principalmente attraverso lo sviluppo di una linea di strumenti di misurazione ottici al laser. Al successo si è accompagnata la necessità di nuovo capitale permanente (capitale di rischio o debito a lungo termine): dopo attenti calcoli, i due stabilirono che il fabbisogno ammontava a €1,2 milioni. Tale somma sarebbe andata a sostituire un prestito in scadenza e avrebbe consentito, inoltre, l’ampliamento dello stabilimento e il finanziamento del relativo capitale circolante. Inizialmente, i due soci andarono alla ricerca di un ricco investitore, o di un gruppo d’investitori, che avrebbe messo a disposizione gli € 1,2 milioni in cambio di una partecipazione nella società, salvo scoprire ben presto che, sebbene alcuni investitori fossero interessati a prendere parte a nuove iniziative imprenditoriali, nessuno era disposto a diventare socio di un’impresa di produzione di quel genere, mettendo così a repentaglio il proprio patrimonio personale, per l’alto rischio dell’iniziativa. Gale e Yeaton hanno stabilito quindi di costituire da soli Innovative Engineering spa, della quale avrebbero detenuto l’intero azionariato. Dopo altre indagini, i due vennero a sapere che Arbor Capital Corporation, un’impresa d’investimento in capitale di rischio (venture capital firm), era probabilmente interessata a fornire capitale permanente. Nel pensare alle proposte da avanzare ad Arbor, la prima idea fu quella di chiedere € 1,2 milioni, dei quali € 1,1 milioni sotto forma di prestito a lungo termine; quanto agli altri € 100.000, Arbor avrebbe ricevuto, come contentino, il 10% delle azioni ordinarie dell’impresa. Qualora Arbor avesse pagato € 100.000 in cambio del 10% delle azioni, ciò avrebbe significato che il 90% di azioni in possesso di Gale e Yeaton avrebbe avuto un valore di € 900.000. Per quanto quest’ammontare fosse notevolmente superiore al valore delle attività nette di Innovative (Attività nette = Attività – Passività), i due partner ritenevano che esso potesse essere appropriato, considerata la redditività della linea di prodotti che con successo essi avevano sviluppato. Un semplice calcolo, tuttavia, fu sufficiente a convincerli che quest’idea (di qui in avanti “proposta A”) era troppo rischiosa: l’indice d’indebitamento risultante (passività/capitale netto) sarebbe stato maggiore del 100%, e quindi inappropriato per un’impresa di produzione. L’altra idea, allora, fu quella di modificare l’indice d’indebitamento facendo ricorso ad azioni privilegiate in sostituzione della maggior parte del debito. Nello specifico, i due partner pensarono a un pacchetto costituito da: € 200.000 di debito a lungo termine; € 900.000 in azioni privilegiate e € 100.000 di azioni ordinarie (“proposta B”). Vennero tuttavia a sapere che Arbor Capital Corporation non era interessata alle azioni privilegiate, neppure per un dividendo superiore al tasso d’interesse sul debito. Avanzarono pertanto una proposta di € 600.000 di debito a lungo termine e € 600.000 di capitale netto (“proposta C”). Per quanto riguarda i € 600.000 in capitale netto, Arbor avrebbe ricevuto i 6/15 (ossia il 40%) delle azioni ordinarie. Il rappresentante di Arbor era interessato all’azienda e alle sue prospettive ma spiegò che di solito Arbor non contribuiva al finanziamento di un’azienda relativamente nuova se non in cambio di almeno il 50% del capitale netto: pertanto Arbor sarebbe stata interessata soltanto a una proposta di finanziamento costituita da € 300.000 in debito e € 900.000 per l’acquisto di metà del capitale netto (“proposta D”). L’indice d’indebitamento della proposta era interessante, ma a Gale e Yeaton non andava a genio l’idea di dovere condividere pariteticamente con una terza parte il controllo dell’azienda. Prima di procedere, andarono pertanto alla ricerca di un altro venture capitalist potenzialmente interessato a una delle altre proposte. Nel calcolare le implicazioni di tali proposte, i due ipotizzarono un costo del debito dell’8%, che giudicavano essere il tasso di aziende simili a Innovative, e un tasso di dividendo delle azioni 30 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl CAPITOLO 8 Innovative Engineering spa (Copyright © James S. Reece) Innovative Engineering spa è stata fondata da due partner, Meredith Gale e Shelley Yeaton, poco dopo il loro conseguimento di una brillante laurea in ingegneria gestionale. In un periodo di cinque anni i due furono in grado di avviare un soddisfacente business, principalmente attraverso lo sviluppo di una linea di strumenti di misurazione ottici al laser. Al successo si è accompagnata la necessità di nuovo capitale permanente (capitale di rischio o debito a lungo termine): dopo attenti calcoli, i due stabilirono che il fabbisogno ammontava a €1,2 milioni. Tale somma sarebbe andata a sostituire un prestito in scadenza e avrebbe consentito, inoltre, l’ampliamento dello stabilimento e il finanziamento del relativo capitale circolante. Inizialmente, i due soci andarono alla ricerca di un ricco investitore, o di un gruppo d’investitori, che avrebbe messo a disposizione gli € 1,2 milioni in cambio di una partecipazione nella società, salvo scoprire ben presto che, sebbene alcuni investitori fossero interessati a prendere parte a nuove iniziative imprenditoriali, nessuno era disposto a diventare socio di un’impresa di produzione di quel genere, mettendo così a repentaglio il proprio patrimonio personale, per l’alto rischio dell’iniziativa. Gale e Yeaton hanno stabilito quindi di costituire da soli Innovative Engineering spa, della quale avrebbero detenuto l’intero azionariato. Dopo altre indagini, i due vennero a sapere che Arbor Capital Corporation, un’impresa d’investimento in capitale di rischio (venture capital firm), era probabilmente interessata a fornire capitale permanente. Nel pensare alle proposte da avanzare ad Arbor, la prima idea fu quella di chiedere € 1,2 milioni, dei quali € 1,1 milioni sotto forma di prestito a lungo termine; quanto agli altri € 100.000, Arbor avrebbe ricevuto, come contentino, il 10% delle azioni ordinarie dell’impresa. Qualora Arbor avesse pagato € 100.000 in cambio del 10% delle azioni, ciò avrebbe significato che il 90% di azioni in possesso di Gale e Yeaton avrebbe avuto un valore di € 900.000. Per quanto quest’ammontare fosse notevolmente superiore al valore delle attività nette di Innovative (Attività nette = Attività – Passività), i due partner ritenevano che esso potesse essere appropriato, considerata la redditività della linea di prodotti che con successo essi avevano sviluppato. Un semplice calcolo, tuttavia, fu sufficiente a convincerli che quest’idea (di qui in avanti “proposta A”) era troppo rischiosa: l’indice d’indebitamento risultante (passività/capitale netto) sarebbe stato maggiore del 100%, e quindi inappropriato per un’impresa di produzione. L’altra idea, allora, fu quella di modificare l’indice d’indebitamento facendo ricorso ad azioni privilegiate in sostituzione della maggior parte del debito. Nello specifico, i due partner pensarono a un pacchetto costituito da: € 200.000 di debito a lungo termine; € 900.000 in azioni privilegiate e € 100.000 di azioni ordinarie (“proposta B”). Vennero tuttavia a sapere che Arbor Capital Corporation non era interessata alle azioni privilegiate, neppure per un dividendo superiore al tasso d’interesse sul debito. Avanzarono pertanto una proposta di € 600.000 di debito a lungo termine e € 600.000 di capitale netto (“proposta C”). Per quanto riguarda i € 600.000 in capitale netto, Arbor avrebbe ricevuto i 6/15 (ossia il 40%) delle azioni ordinarie. Il rappresentante di Arbor era interessato all’azienda e alle sue prospettive ma spiegò che di solito Arbor non contribuiva al finanziamento di un’azienda relativamente nuova se non in cambio di almeno il 50% del capitale netto: pertanto Arbor sarebbe stata interessata soltanto a una proposta di finanziamento costituita da € 300.000 in debito e € 900.000 per l’acquisto di metà del capitale netto (“proposta D”). L’indice d’indebitamento della proposta era interessante, ma a Gale e Yeaton non andava a genio l’idea di dovere condividere pariteticamente con una terza parte il controllo dell’azienda. Prima di procedere, andarono pertanto alla ricerca di un altro venture capitalist potenzialmente interessato a una delle altre proposte. Nel calcolare le implicazioni di tali proposte, i due ipotizzarono un costo del debito dell’8%, che giudicavano essere il tasso di aziende simili a Innovative, e un tasso di dividendo delle azioni 30 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl CAPITOLO 9 Medieval Adventures Company (Copyright Robert N. Anthony. Traduzione Diego Macrì. Materiale non duplicabile) Medieval Adventures Company Inc. fu fondata da Aeron Reinholtz con l’obiettivo di produrre un video game intitolato “Castelli e unicorni”. Il costo unitario di produzione del gioco era di €35. In aggiunta a questo costo proporzionale al volume di produzione (costo variabile), l’impresa sosteneva ulteriori costi di competenza mensili pari a €10.000. Si trattava di costi di periodo necessari per potere essere nel business (costi “impegnati” o costi “fissi”), cioé costi derivanti dal disporre di determinate capacità (amministrativa, produttiva, commerciale etc.), non dal loro effettivo utilizzo o dal volume di produzione. Il prezzo di vendita del gioco era di €55. Il 31 dicembre Reinholz aveva già avviato le attività di produzione e di vendita da tre mesi, utilizzando uffici presi in locazione. Lo stato patrimoniale era, a quella data, il seguente: Reinholz era molto soddisfatto di avere già conseguito, in così breve tempo, un risultato non negativo. Le quantità vendute in dicembre erano infatti 750 (quelle vendute in novembre erano 500 e 250 quelle di ottobre) e tali vendite erano state sufficienti a bilanciare esattamente le perdite accumulate in ottobre e novembre. Le vendite attese (in q.tà) per gennaio erano pari a 1.000 unità e le proiezioni di Reinholz prevedevano un incremento di 500 unità ogni mese. Le vendite in maggio sarebbero pertanto state pari a 3.000 e quelle di settembre pari a 5.000 unità. Reinholtz era consapevole di dovere sviluppare buone relazioni con i canali distributivi per promuovere uno sviluppo così rapido delle vendite e organizzava pertanto la produzione in modo tale da anticipare di 30 gg. le vendite. Per esempio, Medieval Adventures aveva prodotto in dicembre le 1.000 unità del gioco che avrebbe venduto in gennaio, mentre avrebbe prodotto in quel mese 1.500 giochi per fronteggiare le vendite di febbraio. Le condizioni di pagamento concordate con i clienti erano a 30 gg., ma in realtà i 32 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl clienti pagavano mediamente con un ritardo di 60 gg. dal momento di realizzazione dei ricavi. L’impresa pagava invece tutti i costi pronta cassa. Le previsioni di Reinholtz si dimostrarono corrette. In marzo le quantità vendute erano state 2.000, mentre 2.500 unità furono prodotte nello stesso mese per anticipare le vendite di Aprile. Il reddito a fine marzo era di €60.000. In aprile Reinholtz, ampiamente soddisfatto, se ne andò per una settimana in vacanza con la famiglia, ma durante il soggiorno ricevette una telefonata dal responsabile amministrativo. La liquidità era sostanzialmente a zero, sicché non era possibile effettuare gli acquisti necessari alla produzione. A meno che Reinholtz non fosse tornato immediatamente risolvendo questo difficile problema di liquidità, tutta l’operazione rischiava di saltare. Domande: 1. Preparare, nelle ipotesi fatte, il conto economico, lo stato patrimoniale e il budget di cassa per i primi 9 mesi dell’anno. In che mese l’impresa avrà bisogno di fonti finanziarie aggiuntive al capitale versato? Quale sarà l’ammontare di questo fabbisogno finanziario? Quando risulterà possibile all’impresa restituire un eventuale prestito a breve contratto per fare fronte al suddetto fabbisogno di liquidità? 2. Come è possibile che un’impresa avvii l’attività disponendo di un capitale versato di €250.000, che realizzi reddito per un periodo di sei mesi e che, ciò nonostante, si trovi senza liquidità al termine del sesto mese? Perché la Medieval Adventures ha bisogno di liquidità in Aprile? Come sarebbe stato possibile evitare questo fabbisogno finanziario? 3. Dai calcoli e dai rendiconti di cui alla domanda 1, ricavare i rendiconti finanziari dei mesi di marzo, maggio e luglio a partire dagli stati patrimoniali iniziali e finali corrispondenti e dalle informazioni contenute nel conto economico. Confrontare questi rendiconti con i corrispondenti budget di cassa di cui alla domanda 1. 33 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl CAPITOLO 10 Gemno spa (Copyright Professor Robert Anthony. Traduzione di Diego Macrì. Materiale non duplicabile) La notte del 27 febbraio 2011, numerosi dati della Gemno spa andarono distrutti da un incendio. Due giorni dopo il principale azionista avrebbe avuto un incontro con una banca d’affari per discutere una possibile cessione azionaria. L’azionista aveva dunque bisogno del maggior numero d’informazioni possibili, nella consapevolezza che una ricostruzione più precisa della performance aziendale sarebbe stata possibile solo avendo a disposizione più tempo. La mattina del 28 febbraio erano disponibili le seguenti informazioni: • • • • il bilancio al 31 dicembre 2009 (tabella 1a e 1b) alcuni dati frammentari e alcuni indici riportati nella tabella 2 6 i ricavi del 2010, pari a €10.281 (in migliaia) il valore delle passività correnti al 31 dicembre 2010, pari a €2.285 Domande: 1. Preparare lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2010 e il conto economico del 2010. 2. Calcolare il valore del R.O.E. del 2010. 6 Nel calcolare gli indici, Gemno spa utilizza i valori finali delle voci di Stato Patrimoniale, piuttosto che valori medi. 34 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl 3. 35 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl 36 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl Porter Lumber spa (Copyright R. N. Anthony. Traduzione a cura di Diego Macrì. Materiale non duplicabile) Dopo una rapida crescita del giro di affari nel corso dei precedenti anni, nella primavera del 2012 si prospettava ancora una volta, per l’impresa Porter Lumber, un altro aumento delle vendite. Per riuscire a finanziare questa crescita e ottenere uno sconto significativo sulle merci acquistate, l’impresa cercò di ottenere un prestito bancario addizionale di €200.000. L’impresa si era già indebitata per €50.000 con la Banca Setter National, l’ammontare massimo concesso da questa piccola banca locale. Era pertanto necessario cercare altrove altre fonti di finanziamento. Attraverso un amico che conosceva uno dei dirigenti di una grande banca cittadina, la First City National Bank, Mr. Porter, l’unico proprietario della Porter Lumber, riuscì a ottenere un incontro con il dirigente per presentare la richiesta di finanziamento. L’ufficio preposto alla concessione dei finanziamenti della First City National Bank avviò pertanto il processo di valutazione del merito di credito dell’impresa per stabilire se concedere o no il prestito. Porter Lumber era stata fondata nel 2003 come partnership tra il signor Porter e Henry Smith, suo cognato. Sei anni dopo, il primo gennaio 2009, Porter acquisì la quota di Smith e divenne l’unico proprietario dell’impresa. L’attività era localizzata nella periferia di una grande città del Midwest. Il terreno e le parti annesse erano presi in leasing da un’impresa ferrovia. I termini contrattuali tra le due imprese permettevano a entrambe le parti la cancellazione del rapporto a fronte di un preavviso di trenta giorni. L’impresa aveva costruito due capannoni di metallo, facilmente smontabili e rimuovibili. Le attività erano limitate alla distribuzione all’ingrosso a piccoli rivenditori locali di legno compensato, pannelli, telai e serramenti. Il credito concesso ai clienti prevedeva una dilazione di 60 gg. con possibilità di ottenere uno sconto dell’1% se il pagamento fosse avvenuto entro 30 gg. I volumi di vendita erano stati raggiunti grazie a un’aggressiva strategia di competizione sui prezzi, resa possibile da un attento controllo dei costi (di quelli operativi in particolare) dall’acquisto in grandi quantità di materiale pagati molto rapidamente per usufruire di sostanziali sconti e dal buon livello di servizio che l’ammontare delle scorte rendeva possibile. Quasi tutto il legno compensato e i telai, che ammontavano rispettivamente al 40% e al 20% dei ricavi, erano utilizzati per lavori di riparazione. Circa il 55% del fatturato era realizzato nel periodo Marzo-Agosto. Non veniva impiegato personale di vendita. Gli ordini, infatti, erano tutti raccolti per telefono dal proprietario. I conti economici operativi del triennio 2009-2011, oltre a quello del primo trimestre del 2012, sono riportati in Figura 1. Porter era un uomo di 39 anni pieno di energia che lavorava molte ore al giorno, occupandosi non solo della gestione, ma anche di buona parte del lavoro amministrativo. Un aiuto sostanziale era fornito da un assistente che, nelle parole di un agente della First City National Bank, “potrebbe svolgere quasi tutto quello che Porter fa in azienda”. Porter aveva l’abitudine di pagare i costi sindacali e previdenziali dei suoi dipendenti. In aggiunta, al termine di ogni anno Porter distribuiva loro alcuni premi. Nel 2011, i bonus concessi ammontavano al 40% degli stipendi annui. Nell’ambito dell’istruttoria condotta, la First City National Bank aveva intervistato alcune imprese clienti e fornitori di Mr. Porter. Il manager di uno dei principali fornitori, Hardware srl, aveva risposto: “Il suo stile conservativo di gestire gli affari ci piace. Non ha sprecato i suoi soldi in investimenti sproporzionati in impianti. I suoi costi operativi sono bassi quanto è possibile. Ha il controllo personale di ogni aspetto del suo business, ha buon senso e un’attitudine a lavorare sodo come nessun altro abbia mai conosciuto. Questo gli garantisce un’eccellente rotazione delle rimanenze e per quanto sappia mantiene uno stretto controllo dei suoi crediti”. Tutte le comunicazioni inviate alla banca riportavano giudizi simili. In aggiunta al business nel settore del legno Porter era proprietario, insieme alla moglie, di un immobile costruito nel 1996 e ipotecato per €75.000, che era costato €140.000. Aveva anche un’assicurazione sulla vita del valore di €50.000 che poteva essere riscossa dalla moglie. Infine mrs. Porter possedeva personalmente la metà di un immobile del valore di €48.000. La banca aveva prestato particolare attenzione alla posizione debitoria del proprietario e all’indice di liquidità dell’impresa. Era inoltre dell’opinione che i prodotti dell’azienda potessero essere collocati facilmente sul mercato e riteneva che le prospettive di ricavo fossero favorevoli. Il controller della banca aveva sottolineato: 37 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl “Abbiamo stimato che i volumi di vendita dovrebbero essere dell’ordine dei 2,8-2,9 milioni di € nel 2012. Il tasso di rotazione delle rimanenze è alto e le perdite per crediti in sofferenza sono state abbastanza limitate nel corso degli ultimi anni”. Gli stati patrimoniali dell’azienda al 31dicembre 2009, 2010, 2011 e al primo trimestre 2012 sono riportati in Figura 2. La banca aveva saputo da un’altra impresa del settore che i termini abituali di dilazione concessa dai fornitori erano di 30 giorni dalla data di consegna, con uno sconto significativo del 2% se il pagamento fosse avvenuto entro 10 gg dalla consegna. Porter pensava di utilizzare il nuovo prestito di €200.000 della banca per ricondurre la dilazione di pagamento verso fornitori a 10 gg. e potere, in tal modo, beneficiare di uno sconto del 2% sugli acquisti facendo così crescere così il suo business. Domande: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Quale strategia persegue l’azienda? Su quali fattori competitivi Porter ritiene di: realizzare le proprie vendite; tenere bassi i costi; ottenere un ritorno adeguato sull’investimento in attività? Descrivete in poche righe questa strategia. Quanto è stato efficace Porter nel mettere in pratica la strategia sopra descritta? Si utilizzino opportuni indicatori per rispondere a questa domanda. Si calcoli com’è cambiata la posizione economico-finanziaria dell’impresa ricorrendo ai principali indici di redditività del capitale e quelli operativi e finanziari (ROE, condizioni di incasso e pagamento, rotazione delle rimanenze, margine lordo % etc.)? Come ha finanziato Porter il suo business nel triennio 2009-2011? Come ha impiegato le fonti finanziarie ottenute nel triennio? Redigete a tale scopo il rendiconto dei flussi di cassa. Se foste i manager della banca, concedereste a Porter il prestito che ha richiesto? Si calcolino a tale scopo il conto economico e lo stato patrimoniale futuri per l’esercizio 2012, ipotizzando che il livello di liquidità sia pari a €3.000 al 31/12, che l’impresa investa altri €3.000 in immobilizzazioni tecniche e che la quota di ammortamento del 2012 sia €4.000. Il prestito richiesto di €200.000 è sufficiente a finanziare il programma previsto da Porter? Quali cambiamenti suggerireste a Porter nella strategia operativa e finanziaria? 38 Il bilancio – analisi economiche per le decisioni e la comunicazione della performance 14/ed R. N. Anthony, D. F. Hawkins, D. M. Macrì, K. A. Merchant © 2016, McGraw-Hill Education (Italy) Srl 39