1. Che cos’è la docimologia Definizione, aspetti epistemologici e metodologici, campi di ricerca Prima parte Anno accademico 2008 – 2009 Carlo Rango La docimologia Etimo. Dal primo agli attuali domini di ricerca: uno sguardo Prime definizioni Docimologia: alle origini docimo (dal verbo logia (da logos = discorso, o, dokimázo = esamino) in senso lato “ragionamento scientifico”), scienza degli esami Piéron, La techinique des examens et la nécessité d’une docimologie, 1929 M. Laeng, 1968 De Landsheere, 1971 la d. si occupa del reperimento degli elementi di valutazione, dell’allestimento delle tecniche più idonee per accertarli (costruzione di reattivi, prove, saggi, ecc.), dei metodi di misura e di tabulazione dei risultati Scienza che ha per oggetto lo studio sistematico degli esami, in particolare dei sistemi di votazione, e del comportamento degli esaminatori e degli esaminati Docimologia: in seguito Reattivo - Test Situazione standardizzata in cui il comportamento di una persona viene campionato, osservato e descritto producendo una misura oggettiva e standardizzata. Metodo ideato per rendere più efficiente e più rapida la raccolta delle informazioni su quello che una persona è capace di fare, sulle sue caratteristiche personali, i suoi interessi ecc. Il significato di “test” e “reattivo” è […] strettamente analogo. Rendere obiettivo e scientifico l’esame psicologico (Binet, Toulouse, Piéron, …) Un proprio metodo: i test ma anche questionari Un proprio campo di ricerca: l’attitudine Test e psicologia sperimentale Stimolo (domanda, richiesta di eseguire un compito ecc.) Reazione o risposta Valutazione e sua espressione Uguale per tutti, “costante” Diversa da un soggetto all’altro Costante, secondo gli stessi metodi, parametri, linguaggio Schema di un test Assegnare dei numeri a delle prestazioni, a degli oggetti, secondo regole ben definite Approccio quantitativo alla valutazione Ricorso alla statistica Docimologia classica La misura Per m. generalmente s’intende l’applicazione di una scala numerica a un oggetto o a una sua qualità (nel nostro caso a un livello di profitto). E’ un approccio quantitativo strumentale alla valutazione. Isomorfismo (affinità) tra oggetto e numero Misurazione Misurare non è valutare Esercizio Utilizzo di uno strumento che stimola e registra la prestazione dell’alunno Esercizio Nella seguente tabella sono riportate alcune affermazioni. Leggile con attenzione e accanto a ciascuno scrivi una M se si tratta di una misura o una V se si tratta di una valutazione E’ un terreno di 20 ettari Nel tuo compito ci sono 3 errori E’ un errore gravissimo Considerata l’età Luigi è basso Luigi è alto 150 cm La tua relazione è incomprensibile Anche se hai commesso 6 errori su 10 possibilità, la tua è una buona prova perché le domande erano difficili Non hai commesso alcun errore nel test La Juve è una grande squadra E’ un terreno di 20 ettari M Nel tuo compito ci sono 3 errori M E’ un errore gravissimo V Considerata l’età Luigi è basso V Luigi è alto 150 cm M Chiave La tua relazione è incomprensibile V Anche se hai commesso 6 errori su 10 possibilità, la tua è una buona prova perché le domande erano difficili V Non hai commesso alcun errore nel test M La Juve è una grande squadra V Attribuzione puramente nominale di un numero all’oggetto misurato per formare delle classi omogenee in cui si inseriscono le variabili al loro apparire Gruppo n. 1 Gruppo n. 2 Allievi promossi Allievi respinti 1.1.Antonio 1.2 Nicola 1.3 Francesca 1.4. ….. Scala nominale 2.1 Luigi 2.2 Elvira 2.3 Isidoro 2.4. ….. Si assegna un numero ordinale per formare una graduatoria Determinato in base al grado di possesso di una qualità 1°Antonio (1943) Qualità: anzianità 1 anno 2° Nicoletta (1944) 21anni 3° Nicola (1965) 42 anni 4° Luigi (2007) Scala ordinale Quando s’intende individuare esattamente l’intervallo che separa ciascun individuo in una graduatoria, che dev’essere costruita sulla base dell’intervallo registrato. Una scala ad intervallo può trasformarsi in graduatoria, non il contrario Qualità: graduatoria dei nati a intervallo di un anno 1.Antonio (Sett.1943) 1 anno 2. Nicoletta (Settembre 44) 1 anno 3. Nicola (Sett. 45) Lo zero è convenzionale 1 anno 4 Luigi (Sett. 46) Scala a intervallo Consente di calcolare il rapporto proporzionale tra misure diverse. Lo zero indica assenza di misura Non si usa in campo educativo Scala a proporzioni Profitto s.m […] 1. giovamento, utilità, vantaggio, sia fisico, sia intellettuale o morale, sia pratico […] 2. avanzamento, progresso, nello studio, nell’apprendimento di una materia, nel lavoro […] 3.a. […] l’utile che si ricava da un’attività imprenditoriali, inteso come eccedenza del totale dei ricavi sul totale dei costi […] b. reddito, guadagno, introito di varia natura. Vantaggio che un allievo ricava da un processo formativo Progresso negli studi, livello di apprendimento raggiunto e, per estensione, avanzamento nel percorso dell’istruzione. Profitto destruens construens Critica agli esami Proposta di metodi e tecniche di valutazione più obiettivi Messa a punto di mezzi per rendere le classificazioni confrontabili Giustizia scolastica Due fasi iniziali della ricerca docimologia docimastica Tecnica degli esami doxologia Studio sistematico sulle funzioni della valutazione scolastica docimonomia Docimologia sperimentale (oltre la constatazione) Termini oramai desueti Più ambiti di ricerca Oggi Scienza della valutazione scolastica in generale Nelle quadro delle scienze dell’educazione Mialaret colloca le scienze della valutazione tra quelle che studiano il rapporto pedagogico e lo specifico atto educativo (1976) Vari filoni d’indagine Modalità di formazione e di espressione delle V V. risultati e processi formativi Strumenti qualitativi e quantitativi di rilevazione delle inf. Trattamento dati (statistica, indicatori) Metodi di auto ed eterovalutazione dei sistemi scolastici Filoni d’indagine aspetti qualitativi dei processi di formazione ricerca e la messa a punto di strumenti per rilevare non solo gli esiti ma anche l’affidabilità dei processi di formazione procedure di autovalutazione delle unità scolastiche Strumenti per l’assessment (verifica e v. degli apprendimenti fatti conseguire agli allievi) e per l’evaluation (valutazione delle caratteristiche organizzative della scuola) indicatori nazionali e internazionali della qualità dell’istruzione (G. Domenici) Raggruppamento dei filoni d’indagine Indicatore [dal lat. tardo indicatōre(m)] agg. (f. -trice) Che indica, che è in grado di fornire delle indicazioni: freccia in. || s. m. Meccanismo o congegno che serve a indicare o a registrare determinati valori o misure: i. di rotta, di velocità, di livello (dal Nuovisimo dizionario della lingua italiana di Dardano) Cos’è un indicatore Una variabile significativa che consente di analizzare e classificare un fenomeno Elemento significativo per comprendere un determinato fenomeno In ambito formativo: individuare elementi puntuali che segnalano l’acquisizione di determinate conoscenze e/o competenze Una elaborazione statistica ricavata da dati già analizzati, letti e interpretati Per analizzare fenomeni complessi e ridurre il rischio di soggettività si ricorre a predefiniti elementi oggettivi: gli indicatori, che dovranno essere quantificati e misurati. Il livello e le modalità della misurazione dipendono dalla complessità del fenomeno Due accezioni di indicatore L’indicatore è Pertanto: Uno strumento utile a valutare determinati fenomeni e, se è valido e attendibile, a compiere comparazioni tra soggetti diversi o di esaminare l’evoluzione nel tempo del fenomeno valutato Es.: Il tasso di scolarità è uno degli indicatori per la valutazione del livello di sviluppo di un sistema scolastico a. … d. Indicatori di sviluppo del sistema a.1 Livello d’istruzione a.2 Tasso di scolarità (per livello d’istruzione) a.3 … Indicatori di qualità del sistema d.1 d.2 d.3 d.4 Alunni/classe Percentuale di aule precarie/totale Spesa per il personale/totale della spesa Dotazioni strutturali (biblioteche, palestre, ecc)/scuole Esempi di indicatori per comparazioni internazionali Indicatori della singola competenza Descrittori di ciascuna competenza Competenza testuale •Rispetto delle consegne •Uso del registro linguistico complessivo adeguato al tipo di testo •Coerenza e coesione della struttura del discorso •Scansione del testo in capoversi e paragrafi, con eventuali intitolazioni •Ordine nell’impaginazione e nell’aspetto grafico (“Calligrafia”) Competenza grammaticale •Padronanza delle strutture morfosintattiche e della loro flessibilità •Correttezza ortografica •Uso consapevole della punteggiatura in relazione al tipo di testo Competenza lessicalesemantica •Ampiezza del repertorio lessicale •Appropriatezza semantica e coerenza specifica del registro lessicale •Padronanza dei linguaggi settoriali Competenza ideativa •Scelta di argomenti pertinenti •Organizzazione degli argomenti intorno a un’idea di fondo •Ricchezza e precisione di informazioni e dati •Rielaborazione delle informazioni e presenza di commenti e valutazioni personali I. e D. della padronanza linguistica Fonte: Invalsi – Accademia della crusca, La valutazione della prima prova dell’esame di Stato, 2008 Evaluation Processo formalizzato di verifica e valutazione dei risultati, del percorso e della soddisfazione relativi ad un servizio, un progetto o un programma immateriale In italiano finora non c’è un termine che indichi contemporaneamente verifica e valutazione Verifica e Valutazione Valutazione Verifica Sono sinonimi? A voi la risposta Valutazione Verifica Determinazione del valore di cose e di fatti di cui si debba tener conto ai fini di un giudizio o di una decisione, di una classifica o graduatoria. Si sostanzia nell’espressione di un giudizio. Insieme delle operazioni che si compiono per rilevare e/o misurare un evento e compararlo con l’ipotesi di partenza, ossia con ciò che in precedenza è stato dettagliatamente definito. Valutazione e verifica