MANCATA PRESENTAZIONE DELLA SCIA O MANCATA RICHIESTA DI RILASCIO/RINNOVO C.P.I.
Con l'entrata in vigore il 7 ottobre 2011 del nuovo regolamento di prevenzione incendi di cui al
D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151, l'omessa richiesta di rilascio o rinnovo del C.P.I. viene equiparata
alla mancata presentazione della SCIA.
"Le sanzioni penali previste per l'omessa richiesta del rilascio o rinnovo del CPI di cui all'articolo 20
del d.lgs. 139/06, trovano ora applicazione a tutte le attività individuate nell'allegato I in caso di
mancata presentazione di SCIA." (Interpretazione fornita con Lett.circ. n. 13061 del 6 ottobre
2011). In base a tale interpretazione le sanzioni penali si applicano a tutte le "attività soggette"
(di cat. A, B e C), in caso di mancata presentazione della SCIA, e non solamente a quelle di cat. C.
Art. 20 del D.Lgs 139/06 - Sanzioni penali e sospensione dell'attività - Comma 1: Chiunque, in qualità di
titolare di una delle attività soggette al rilascio del certificato di prevenzione incendi, ometta di richiedere
il rilascio o il rinnovo del certificato medesimo è punito con l'arresto sino ad un anno o con l'ammenda da
euro 258 a euro 2.582, quando si tratta di attività che comportano la detenzione e l'impiego di prodotti
infiammabili, incendiabili o esplodenti, da cui derivano in caso di incendio gravi pericoli per l'incolumità della
vita e dei beni, da individuare con il D.P.R., previsto dall'art. 16, co. 1 (cioè il D.P.R. n. 151/2011).
ATTESTAZIONE DI FATTI NON RISPONDENTI AL VERO NELLE CERTIFICAZIONI E DICHIARAZIONI AI
FINI DEL RILASCIO O RINNOVO DEL C.P.I.
Le pene previste in tal caso dall'articolo 20 comma 2 del d.lgs. 139/06, sono rappresentate dalla
reclusione e multa. Si tratta pertanto di un delitto, reato più grave di quelli contravvenzionali
(puniti con arresto o ammenda) che contraddistinguono in genere le inadempienze in materia di
salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Art. 20 del D.Lgs 139/06 - Sanzioni penali e sospensione dell'attività - Comma 2: Chiunque, nelle
certificazioni e dichiarazioni rese ai fini del rilascio o del rinnovo del certificato di prevenzione incendi,
attesti fatti non rispondenti al vero è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa da 103
euro a 516 euro. La stessa pena si applica a chi falsifica o altera le certificazioni e dichiarazioni medesime.
Ufficiali e Agenti di P.G.
A tal proposito è opportuno sottolineare che, in forza degli art. 7, co.1 e 2, art. 8 e 17 della legge
27 dicembre 1941, n. 1570, nonché degli artt. 14 e 16 della legge 13 maggio 1961, n. 469 e degli
artt. 1 e 2 della legge 30 settembre 2004, n. 252 accorpati integralmente dal disposto dell'art. 6, 2°
comma del D.Lgs. 8 marzo 2006 n. 139, il personale operativo del C.N.VV.F. nell'esercizio delle
attività istituzionali svolge funzioni di polizia giudiziaria; in particolare, al personale appartenente
al ruolo di vigile del fuoco è attribuita la qualifica di agente di polizia giudiziaria, mentre al
personale appartenente agli altri ruoli dell'area operativa del Corpo nazionale (capi squadra, capi
reparti, funzionari) è attribuita la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria.
La competenza degli agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria degli operatori del C.N.VV.F. è limitata
alle tipologie di reati fondamentalmente ascrivibili alle due seguenti categorie:
- delitti contro la pubblica incolumità;
- contravvenzioni in materia di sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro.
Per far fronte agli adempimenti derivanti da tale attività istituzionale (aggiuntiva rispetto a quelle
tradizionali rappresentate dall'estinzione degli incendi e del soccorso pubblico, nonché della
prevenzione incendi e delle attività di ricerca e studio) presso le sedi dei Comandi Provinciali VV.F.
sono presenti gli "Uffici di Polizia Giudiziaria".
La procedura per i reati in materia di salute e sicurezza nei luoghi sul lavoro del
D.Lgs. 758/1994
Il Capo II del decreto legislativo n° 758/94 prevede una causa speciale di estinzione dei reati di
tipo contravvenzionale in materia di sicurezza ed igiene del lavoro puniti con la pena alternativa
dell'arresto o dell'ammenda, in base alle norme indicate nell'allegato I del decreto medesimo.
L'estinzione è collegata al verificarsi di due successivi eventi: il tempestivo adempimento della
prescrizione impartita dall'organo di vigilanza ed il pagamento in via amministrativa di una somma
pari al quarto del massimo dell'ammenda stabilita per la contravvenzione commessa.
Si tratta di un istituto che presenta notevoli analogie con quello dell'oblazione, previsto dagli artt.
162 e 162 bis del codice penale, dal quale però si discosta in quanto l'estinzione del reato
consegue non solo al pagamento di una somma di denaro, ma anche al tempestivo adempimento
della prescrizione ed in quanto il pagamento della somma ha luogo non in sede giudiziaria ma in
sede amministrativa.
Adempimenti dell'organo di vigilanza (Vigili del Fuoco):
ART. 20 (Prescrizioni)
L'organo di vigilanza, nell'esercizio delle funzioni di P.G. di cui all'art. 55 del c.c.p., accertata la
sussistenza di un reato ricadente tra quelli estinguibili con contravvenzione (con mod. 1PG),
impartisce al contravventore una apposita prescrizione, allo scopo di eliminare la contravvenzione,
fissando per la regolarizzazione un termine tecnicamente necessario, non eccedente un periodo
massimo di mesi 6.
Ai sensi dell'art. 20, comma 1 del D.lgs n. 758/94, il suddetto termine, nei casi di particolare
complessità e di oggettiva difficoltà dell'adempimento, può essere prorogato fino ad un massimo
di mesi 6, comprensivo anche del periodo già trascorso.
Un'ulteriore proroga, fino ad un periodo massimo di altri 6 mesi, può essere concessa una sola
volta su istanza del contravventore, che deve indicare specifiche circostanze giustificative a lui non
imputabili.
Si precisa che la prescrizione costituisce un atto obbligatorio nell'ambito dei reati previsti
nell'allegato 1 del decreto. La prescrizione è comunicata anche al rappresentante legale dell'ente
nell'ambito del quale opera il contravventore.
Nel caso in cui oltre alla violazione di una norma, venga accertata una situazione di pericolo,
l'organo di vigilanza può imporre specifiche prescrizioni atte a far cessare lo stato di pericolo per la
sicurezza dei lavoratori durante il lavoro, in attesa della regolarizzazione.
L'organo di vigilanza ha l'obbligo di riferire al pubblico ministero la notizia di reato inerente la
contravvenzione ai sensi dell'art. 347 del Codice di procedura penale.
La contravvenzione della norma disattesa deve essere imputata al contravventore, che quindi va
individuato nella persona o nelle persone che hanno violato la norma in concreto.
ART. 21 (Verifica dell'adempimento)
-
Entro 60 giorni dalla scadenza del termine fissato nella prescrizione, l'organo di vigilanza
verifica se la violazione è stata eliminata secondo le modalità indicate nella prescrizione.
- Accertato l'adempimento alla prescrizione, l'Organo di Vigilanza ammette il contravventore a
pagare in sede amministrativa, entro 30 giorni, una somma pari al quarto del massimo
dell'ammenda stabilita.
-
Entro 120 giorni dalla scadenza del termine fissato nella prescrizione, l'Organo di Vigilanza
comunica al Pubblico Ministero l'adempimento alla prescrizione e l'eventuale pagamento
dell'ammenda prevista.
- In caso si accerti l'inadempimento alla prescrizione impartita, l'Organo di Vigilanza ne dà
comunicazione al PM ed al contravventore entro 90 giorni dalla scadenza del termine fissato
nella prescrizione.
Nel caso di più prescrizioni correlate a distinte ipotesi di reato, qualora il contravventore adempia
soltanto ad alcune, i Comandi Provinciali VV.F. provvederanno a dare separata comunicazione al
PM.
Adempimenti del pubblico ministero:
(Artt. 23 e 24 del D.L.vo n° 758/94)
Il PM ricevuta la notizia di reato inerente alla contravvenzione, tiene sospeso il relativo
procedimento dal momento dell'iscrizione della notizia nel registro di cui all'art. 335 del c.c.p. fino
al momento in cui riceve dall'Organo di Vigilanza le comunicazioni di cui all'art. 21.
Il Pubblico Ministero richiede l'archiviazione del procedimento, per estinzione del reato, se il
contravventore adempie alla prescrizione impartita dall'Organo di Vigilanza nel termine ivi fissato
e provvede al pagamento previsto.
Il Pubblico Ministero può procedere ai fini dell'applicazione dell'art. 162 bis (oblazione) del codice
penale, nel caso che da parte del contravventore l'adempimento sia avvenuto in un tempo
superiore a quello indicato nella prescrizione, ma comunque congruo a norma dell'art. 20, comma
1, ovvero l'eliminazione della contravvenzione sia stata realizzata con modalità diverse da quelle
indicate dall'Organo di Vigilanza.
Scarica

Sanzione per mancato rinnovo CPI