PERSONALITÀ sintesi originale e dinamica, relativamente stabile, dei modi di essere e di agire dell’individuo AREE DELLA PERSONALITÀ - COGNITIVA (del sapere, del conoscere) - AFFETTIVA (del volere, della motivazione) - MOTORIA (del fare, del movimento) - SOCIALE (dello stare con gli altri, delle interrelazioni) Area cognitiva FUNZIONI COGNITIVE Capacità PERCETTIVE Capacità di RAZIOCINIO E IMMAGINAZIONE (di anticipazione, pensiero operativo, decisione) Capacità MNEMONICHE (di ricordare, riprodurre, associare, trasferire) Qualità di ATTENZIONE (concentrazione, intensità, distribuzione, costanza) Area cognitiva FUNZIONI AFFETTIVE Qualità VOLITIVE di DECISIONE – RISOLUTEZZA (tenacia, disponibilità allo sforzo, padronanza di sé, perseveranza, disponibilità a rischiare) MOTIVAZIONE Area sociale QUALITÀ PSICO-SOCIALI Capacità di COMUNICAZIONE verbale – non verbale vocale gestuale posturale Capacità di COOPERAZIONE Area motoria Capacità COORDINATIVE Capacità CONDIZIONALI MATURAZIONE - elemento fisiologico e genetico di crescita, prima del quale non è possibile operare su certe capacità (sistema nervoso, funzioni cognitive, capacità fisiche -forza p.es.-). APPRENDIMENTO cambiamento delle capacità dell’individuo dovuto all’esperienza ed all’influenza esterna - apprendimento casuale (per prove ed errori) - apprendimento strutturato - apprendimento negativo - apprendimento programmato, compiti dell’allenatore (facilitatore dell’apprendimento) SVILUPPO miglioramento delle capacità individuali, dato dalla relazione maturazione – apprendimento. Base per ulteriore sviluppi ciclici ATTO MOTORIO (Schema Cibernetico) Schema semplificato dei Sistemi Funzionali da cui dipende il Movimento. PERCEZIONE E ANALISI A Percezione degli stimoli che provengono dal mondo esterno e dai vari organi e loro traduzione in segnali da parte dei recettori. B Analisi di questi segnali da parte delle strutture nervose superiori a cui vengono inviati. PERCEZIONE Processo che permette di “SENTIRE” il mondo esterno attraverso i RECETTORI (cellule specializzate). La PERCEZIONE è condizionata dall’attenzione, vengono recepiti più facilmente gli stimoli verso i quali si è stati precedentemente sensibilizzati e preparati. ANALISI PERCEZIONE e ANALISI non sono separabili. I segnali emessi dai “Recettori”, vengono trasmessi attraverso le vie nervose al S.N.C. (Sistema Nervoso Centrale) dove vengono analizzati dagli ANALIZZATORI. ANALIZZATORI OTTICO (visivo); STATICO / DINAMICO (equilibrio); CINESTESICO (percezione spazio dinamica del corpo); ACUSTICO (udito); TATTILE; VERBALE (insieme convenzionale di simboli). ELABORAZIONE MENTALE TRE RIFERIMENTI FONDAMENTALI: COSA FARE (condizione della persona e influenza dell’esperienza). COME FARE (influenza dell’ambiente esterno). QUANDO FARE ( scelta del momento opportuno per agire). EFFETTUAZIONE MOTORIA Tradurre in azione ogni atto motorio precedentemente elaborato. Dipende dalle caratteristiche e qualità delle capacità condizionali (fisiche). RIAFFERENZE RIAFFERENZA DI CONTROLLO: utilizza i segnali provenienti dai “Propriocettori” per controllare ed eventualmente correggere il movimento già durante il suo svolgimento. RIAFFERENZA DI RISULTATO: meccanismo esterno che valuta la validità dei risultati ottenuti (tattica). MEMORIA È il “Magazzino” dove vengono immessi e richiamati i dati dell’attività motoria svolta. Coopera con gli altri sistemi e permette alla struttura di autoperfezionarsi. Fissa i dati di ogni atto motorio rispetto al risultato e realizza quell’insieme di acquisizioni che costituiscono l’esperienza dell’individuo. ALLENAMENTO COME PROCESSO FORMATIVO ED EDUCATIVO OGNI ALLENATORE È UN’INSEGNANTE! Importante individuare le strategie più importanti per insegnare: A) Le “TECNICHE”; B) La “TATTICA”. COMPITI DIDATTICI DELL’ALLENATORE Escogitare soluzioni. Insegnare e perfezionare nuove varianti. Ottimizzare le vecchie tecniche e farne accrescere la consapevolezza nell’atleta. Con i giovani: creare un clima motivante entusiasta e partecipativo. COMPETENZE PEDAGOGICHE DELL’ALLENATORE Saper entrare in relazione con gli atleti e comunicare efficacemente. Sapere motivare efficacemente gli atleti. Sapere analizzare e interpretare i bisogni degli atleti e saperli osservare. COMPETENZE PEDAGOGICHE DELL’ALLENATORE Sapere individuare e selezionare gli obiettivi di apprendimento e strutturare situazioni di allenamento che facilitino l’apprendimento. Sapere verificare e valutare l’efficacia dell’insegnamento. Sapere produrre una documentazione sintetica dell’attività svolta. PER EFFETTUARE UN MOVIMENTO È NECESSARIO: Inviare attraverso i canali nervosi le istruzioni che attivano i muscoli i quali contraendosi producono un movimento. Un’Abilità Motoria è appresa quando questi processi avvengono in modo rapido, efficace e senza un controllo cosciente massiccio. ABILITÀ MOTORIE caratteristiche generali - sono il risultato di un apprendimento - sono rappresentate da forme visibili di movimento - sono caratterizzate da specificità - sono caratterizzate da costanza nella loro espressione, anche in situazioni di utilizzo diverso dal solito ABILITÀ MOTORIE caratteristiche generali ABILITÀ MOTORIA capacità di automatizzare un gesto atletico, o un compito motorio, anche complesso. In altri termini l’abilità, in senso generale, coincide con il concetto di saper fare, saper agire con efficacia. Per avere una abilità motoria occorre prima sviluppare e migliorare gli schemi motori di base e posturali, quindi affinare le capacità condizionali e coordinative ed infine, dal giusto mix di questi elementi, avremmo ottenuto un buon bagaglio di abilità motorie. Attraverso un allenamento specifico, si acquisiscono anche idonee abilità sportive. In altri termini, il possesso delle abilità motorie non significa che il soggetto si sa muovere ma che sa muoversi bene, con sicurezza e sistematicità, ed inevitabilmente questo non dipende in modo esclusivo dalle capacità motorie, ma è chiaramente influenzato anche dalle capacità intellettive, ragion per cui non è possibile effettuare una vera e netta divisione tra compartimento fisico e psichico, non per quanto attiene l’espressione delle abilità motorie. Le abilità in generale, possono essere classificate secondo differenti parametri. Se per abilità intendiamo un compito motorio, bisognerà stabilire quali caratteristiche possono permettere di distinguere fra loro i vari compiti motori . ABILITÀ MOTORIE tipologie - APERTE (OPEN SKILLS) - CHIUSE (CLOSED SKILLS) - SPORT DI SITUAZIONE - ABILITÀ CICLICHE - ACICLICHE FASI DELL’APPRENDIMENTO MOTORIO 1 Fase della Coordinazione Grezza. 2 Fase della Coordinazione Fine. 3 Fase della Coordinazione Avanzata. FASE DELLA COORDINAZIONE GREZZA Forte intervento della coscienza. Azione imprecisa. Il movimento viene eseguito in maniera grossolana. Sono frequenti gli errori. Il movimento viene spesso interrotto. La “coordinazione segmentaria” e la capacità di accoppiamento di movimenti risulta carente. INDICAZIONI METODOLOGICHE Semplificare l’azione. Introdurre gradualmente le difficoltà. Presentare immagini dell’azione da apprendere (dimostrazioni, filmati, ecc.). Utilizzare istruzioni chiare, sintetiche utilizzando “parole chiave”. Far seguire alle informazioni l’esecuzione. FASE DELLA COORDINAZIONE FINE Migliora la qualità del “movimento” e diminuisce l’intervento mentale cosciente. Il “movimento” diventa più fluido e preciso. Cresce la capacità dell’atleta di riconoscere da solo sempre più errori ed imprecisioni. INDICAZIONI METODOLOGICHE Aumentare le difficoltà motorie in base al progresso dell’atleta. Verificare se l’atleta percepisce la corretta esecuzione del “movimento”. Limitare le istruzioni agli aspetti rilevanti. FASE DELLA COORDINAZ. AVANZATA L’abilità appresa viene eseguita in forma automatizzata spostando l’attenzione sugli aspetti tattici (disponibilità variabile). I “Programmi Motori” sono adeguati e ben. strutturati INDICAZIONI METODOLOGICHE Utilizzo di “Parole Chiave” per richiamare il gesto tecnico. Aumentare le richieste esecutive finalizzandole ad un compito tattico strategico. Analisi del “Feed-Back” dell’atleta. INDICAZIONI METODOLOGICHE PER MIGLIORARE L’APPRENDIMENTO Cambiare le condizioni esterne (campo più piccolo, rete più bassa, pallone più leggero, ecc.). Modificare le regole di gioco (più tocchi, un rimbalzo, ecc.). Aumentare gradualmente il numero delle variabili da seguire (uno o più avversari a muro, attacchi obbligati in uno o più spazi, ecc.). Eseguire esercizi in stato di affaticamento.