Rianimazione Open: l’esperienza
dell’Ospedale di Rivoli (TO)
Dr. Davide MINNITI
37° Congresso Nazionale ANMDO – Bologna, 8-11 Giugno 2011
INTRODUZIONE
• I reparti di rianimazione sono sempre stati strutture chiuse, in cui
l’accesso di familiari e visitatori era limitato perché considerato
sfavorevole per il paziente.
• Timori di:
- Infezioni
- Interferenza con le cure al paziente
- Violazione della confidenzialità
- Stress per pazienti e familiari
• La riduzione o l’abolizione dei contatti con il proprio mondo degli
affetti rappresentavano quindi il prezzo da pagare per benefici
d’entità nettamente superiore: la vita e la salute.
• Le evidenze scientifiche sottolineano che la separazione dai propri
cari è motivo di sofferenza per il paziente.
.
necessità di aprire le rianimazioni, anche se limiti alle visite
continuano a persistere, sia in Europa sia negli Stati Uniti
QUALCHE DEFINIZIONE…..
RIANIMAZIONE CHIUSA: reparto di cure intensive ad accesso limitato che
interdice la presenza, e talvolta anche la sola visita, di familiari e visitatori.
BARRIERE FISICHE:
-assenza di contatto fisico col paziente;
- utilizzo di indumenti protettivi (camice, mascherina, ecc).
BARRIERE RELAZIONALI:
- comunicazione frammentata, compressa o negata tra paziente, equipe curante
e la famiglia.
RIANIMAZIONE APERTA: struttura di cure intensive dove uno degli obiettivi
dell’equipe è la razionale riduzione o l’abolizione di tutte le limitazioni non
necessarie poste a livello fisico e relazionale.
ALCUNI NUMERI
IN ITALIA CI SONO ANCORA POLITICHE RESTRITTIVE….
• Il tempo di visita a disposizione è in media 1 ora al giorno e vengono attuate;
• Nel 92% delle strutture di rianimazione sono presenti restrizioni sul numero dei
visitatori;
•il 17% dei reparti ammette solo familiari stretti, mentre il 69% non permette che i
bambini facciano visite;
• il 9% dei reparti non modifica le sue regole per l’accesso dei visitatori se il
paziente ricoverato è un bambino;
• il 25% dei reparti non ha una sala d’attesa per i familiari;
• nel 95% dei casi si obbliga i visitatori a indossare indumenti protettivi.
……..MA ALL’ESTERO:
•In Francia il tempo medio di visita è di 4 ore al giorno e più di un quinto delle
cliniche non attua restrizioni;
• in Svezia, Regno Unito e Stati Uniti i reparti di rianimazioni che consentono visite
24 ore al giorno sono rispettivamente il 70%, il 22% e il 32%.
Giannini A et al. Visiting policies in Italian intensive care units: a nationwide survey. Intensive Care Medicine, 2008.
PERCHE’ LA RIANIMAZIONE APERTA?
- Non causa l’aumento di infezioni nei pazienti
- Si riducono le complicanze cardiovascolari, gli attacchi di ansia e le modificazioni
ormonali dovute allo stress
- Riduce l’ansia nei familiari, la cui presenza non riduce il livello di assistenza al
paziente
- La presenza dei familiari può offrire un efficace sostegno al paziente in un tempo
di particolare gravosità, facilitando anche la comunicazione tra paziente e curanti
- Non esiste alcuna solida base scientifica per limitare l’accesso dei visitatori in
rianimazione
- Solo un grave pericolo per la salute pubblica potrebbe giustificare la restrizione
delle visite
OBIETTIVO
L’obiettivo generale non è aprire indiscriminatamente la
rianimazione a qualunque presenza, ma consentire al paziente,
quando questo sia possibile, di autodeterminare le presenze per
lui significative e stabilire alcune norme di gestione, di igiene e
di sicurezza, che ogni singolo reparto potrà elaborare e
modificare nel tempo.
L’ESPERIENZA DEGLI OO.RR. DI RIVOLI
-Dati in letteratura
-Evidenze scientifiche
1° STEP
Dicembre 2010: definizione e messa in atto del Progetto di
Terapia Intensiva Aperta, presso la sede di Rivoli.
Definizione di caratteristiche e regole che possano disciplinare
l’ingresso e la permanenza dei parenti all’interno del reparto
•L’orario di ingresso: libera scelta da parte dei familiari, durante la fascia diurna, e
con presenza di una persona per ogni singolo paziente. Durante la fascia notturna,
per esigenze di sicurezza, la presenza viene concordata per specifiche situazioni.
Per un miglior risultato in termini di supporto affettivo-cognitivo è prevista una
presenza minima continuativa all’interno del reparto di 60 minuti circa.
•L’orario di colloquio con i medici: dalle 17.30 alle 19.30 (immodificato).
Vengono fornite informazioni cliniche del paziente e viene permesso l’ingresso di
due familiari.
L’ESPERIENZA DEGLI OO.RR. DI RIVOLI
2° STEP
Definizione di regole affinchè la presenza dei familiari in
reparto non interferisca con le attività assistenziali
Regole per i familiari:
- Nessuna presenza durante la pulizia ordinaria dei locali (7.30-9.30)
- Allontanamento temporaneo per pratiche chirurgiche, esami invasivi, esposizione
radiogena
- Uso di mascherine in caso di infezione delle vie aeree superiori
- Rispetto della privacy e degli spazi riservati al singolo paziente
- Applicazione delle norme igieniche essenziali (lavaggio delle mani prima di entrare)
- Osservanza delle indicazioni del personale infermieristico
Tutte queste indicazioni vengono fornite ai familiari tramite una brochure informativa,
durante un colloquio con il personale sanitario.
3° STEP
Supporto psicologico
Collaborazione con la S.C. Psicologia dell’ASL TO3, che svolge attività di prime visite,
percorsi di psicodiagnostica, psicoterapia individuale, di gruppo e familiare, consulenza
breve.
La psicologa è presente in reparto 1 pomeriggio a settimana ed è disponibile su appuntamento
per consulenze particolari.
RILEVAZIONE DELLA QUALITA DELL’ASSISTENZA
1° STEP
Elaborazione di un questionario di qualità percepita
rivolto ai familiari dei pazienti ricoverati
Periodo di riferimento: Gennaio, Febbraio e Marzo 2011, dopo l’entrata in vigore delle
nuove regole.
Verrano esclusi i pazienti ed i familiari di età inferiore ai 18 anni ed i pazienti deceduti nelle
prime 24 ore dal ricovero.
2° STEP
Individuare un secondo campione di pazienti e di familiari
presenti prima dell’entrata in vigore delle nuove regole
Periodo di riferimento: Settembre, Ottobre e Novembre 2010
Obiettivo: confrontare i due gruppi di familiari, per identificare eventuali differenze presenti
Al fine di eliminare i fattori di confondi mento i due gruppi saranno il più omogenei possibile.
RISULTATI
Le valutazioni ottenute sono state estremamente positive sia nel gruppo “prima” che nel
gruppo “dopo”. Per questo motivo non è stato possibile rilevare una differenza
significativa quindi l’opinione che i familiari hanno del personale medico non è stata
influenzata dall’apertura.
Nonostante prima ci fossero delle regole più rigide, vi era comunque un’ottima
valutazione del personale ed un’ottima soddisfazione degli utenti.
RISULTATI
Confronto i due gruppi di familiari intervistati: prima e dopo l’apertura della
Rianimazione (scala di gradimento da 1 a 10)
Nella valutazione del colloquio non sono emerse differenze mentre c’è stato un
incremento importante nella valutazione delle tempistiche di visita.
RISULTATI
E’ stata valutata la reale necessità, da parte del personale di reparto, del servizio di supporto
psicologico offerto. Inoltre sono in corso di valutazione eventuali ampliamenti di tali
interventi di supporto, con particolare riferimento alle questioni del fine vita ed alle strategie
di comunicazione con i parenti.
RISULTATI
Risposta alla domanda:
“Credo che una politica di Rianimazione aperta comprometta
la privacy del paziente”
RISULTATI
RISULTATI
CONCLUSIONI
Sono in disaccordo ad un’apertura H24 il 50% Medici, l’80% degli Oss e il 75% degli Infermieri.
SVILUPPI FUTURI….
Ripetere la somministrazione del questionario tra qualche mese per valutare
eventuali modifiche nelle opinioni
Intervistare ulteriori familiari che abbiano però lasciato la rianimazione da almeno
6 mesi-1anno per eliminare eventuali bias dovuti all'emotività.
GRAZIE
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