Confederazione Corriere del Ticino Giovedì 2 aprile 2015 7 Bilaterali Bellinzona arrabbiata con Berna Il Consiglio federale congela nuove misure collaterali: «Prima occorre chiarire l’applicazione del 9 febbraio» Mantenuto unicamente l’aumento delle sanzioni per chi sgarra – Rammarico e sconcerto a Sud delle Alpi da Berna anna fazioli zxy Potrebbe sembrare un pradosso: i cittadini, almeno alcuni, hanno sostenuto l’iniziativa contro l’immigrazione di massa per ribellarsi alle derive createsi nel mercato del lavoro, in particolare nelle zone di frontiera. Ma adesso è proprio il voto del 9 febbraio 2014 a frenare l’introduzione di nuove misure per contrastare queste derive. Il Consiglio federale ha infatti deciso ieri di sospendere il progetto di ottimizzazione delle misure collaterali alla libera circolazione, posto in consultazione nel settembre dell’anno scorso. «Prima occorre chiarire come verrà applicato il nuovo articolo costituzionale 121a e quali saranno i futuri rapporti con l’Unione europea», ha spiegato il ministro dell’Economia Johann Schneider-Ammann. «Solo in seguito si valuterà quali strumenti saranno ancora necessari». ‘‘ Nelle zone periferiche ci sono già mezzi efficaci contro gli abusi Una decisione accolta «con rammarico» dal Dipartimento delle finanze e dell’economia del Canton Ticino. In un comunicato, il DFE rammenta che il progetto è frutto di un lungo processo, durante il quale il Ticino «si è impegnato attivamente, anche grazie alla collaborazione con la Deputazione alle Camere federali, per proporre misure efficaci contro la crescente pressione sul mercato del lavoro». La procedura di attuazione dell’articolo 121a non influenza per il momento la libera circolazione, ricorda ancora il DFE. «Non appare quindi opportuno interrompere in questa fase il rafforzamento delle misure collaterali». Anche il PS e la Lega si sono detti «sconcertati» per la decisione presa a Berna. il ministro è fiero Secondo il consigliere federale Schneider-Ammann le regioni di frontiera dispongono già di una serie di strumenti contro gli abusi nel mercato del lavoro, il cui impiego è stato migliorato negli ultimi mesi. Quelle sospese ieri non sono misure determinanti per garantire il rispetto delle regole, inoltre sono state criticate da più fronti durante la procedura di consultazione. Il ministro si è anche detto «fiero», poiché la sospensione del progetto è stata decisa con l’accordo delle parti sociali: l’Unione sindacale presieduta dal senatore socialista Paul Rechsteiner, le PMI e l’Unione degli imprenditori rappresentati da Valentin Vogt. Dal canto suo Boris Zürcher, capo della Direzione del lavoro alla Segreteria di Stato dell’economia (SECO), ha spiegato che si preferisce procedere in modo pragmatico, sviluppando le regole esistenti man mano che si evidenziano delle lacune. Ad esempio l’anno scorso è stato introdotto un obbligo di notifica e autorizzazione sin dal primo giorno di lavoro per i giardinieri e paesaggisti stranieri. Multe sì, il resto no Il rafforzamento delle sanzioni è l’unico aspetto all’interno del progetto di ottimizzazione delle misure collaterali che è stato mantenuto dal Consiglio federale. Entro il prossimo ottobre il Dipartimento dell’economia dovrà proporre una modifica della Legge sui lavoratori distaccati che preveda l’aumento delle multe per chi non rispetta le norme sui salari minimi, da un massimo di 5.000 a 30.000 franchi. «Su questa modifica c’era un’ampia maggioranza di consensi», ha spiegato Schneider-Ammann. Anche il DFE saluta il mantenimento di quest’unico aspetto. Le altre misure contenute nel progetto non sono state abolite, bensì sospese, ha precisato il ministro. Esse dovranno essere adeguate al nuovo sistema di ammissione di lavoratori stranieri, che concretizzerà l’iniziativa contro l’immigrazione di massa. In particolare il progetto del Consiglio federale prevedeva di definire le condizioni per la proroga di un contratto normale di lavoro: sarebbe stata concessa in presenza di ripetute violazioni delle disposizioni sui salari minimi e di indizi che alla scadenza del contratto si sarebbero potuti verificare nuovi abusi. Inoltre si voleva facilitare il conferimento agevolato del carattere obbligatorio generale dei contratti collettivi (CCL). Pure i partner sociali, e non solo le Commissioni tripartite, avrebbero potuto chiedere il conferimento agevolato dimostrando l’esistenza di condizioni lavorative ripetutamente abusive. Infine i CCL avrebbero potutto essere prolungati, una sola volta e per una durata massima di tre anni, anche in caso di mancato raggiungimento del quorum del 50% dei datori di lavoro. revisione di legge interventi efficaci il Governo vuole permettere scambi di dati tra le diverse autorità. (Foto Keystone) il lavoro nero è pari a 45 miliardi all’anno Per combatterlo più scambi di informazioni zxy Il lavoro nero in Svizzera rappresenta il 6,9% del Prodotto interno lordo (PIL), pari a 45 miliardi di franchi. Una cifra da non sottovalutare, ha rilevato ieri il consigliere federale Johann Schneider-Ammann, anche se si tratta della seconda quota più bassa nel confronto con gli altri Paesi dell’OCSE (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economice). Solo gli Stati Uniti fanno un po’ meglio, con una quota che si assesta al 6,3%. Secondo il Consiglio federale la Legge contro il lavoro nero (LLN), in vigore dal 2006, si è dimostrata sostanzialmente valida e non occorre quindi modificarne radicalmente l’orientamento. Tuttavia, dopo qualche anno di esperienza, il Governo vuole renderla ancora più efficace, in particolare per quel che concerne la collaborazione tra gli organi di controllo e le autorità. Ieri ha inviato in consultazione fino al 1. d’agosto un progetto di revisione in questo senso. Non ci saranno obblighi supplementari per i datori di lavoro. «La riforma verrà eseguita senza burocrazia supplementare», ha assicurato Schneider-Ammann. La modifica della LLN non avrà neppure ripercussioni per le finanze della Confederazione. ‘‘ La quota resta la seconda più bassa nello spazio OCSE. La Svizzera è dietro solo agli USA I Cantoni potrebbero invece dover sostenere spese più elevate per finanziare i controlli, dato che il contributo di Berna diminuirà di circa 300.000 franchi. In contropartita, la Confederazione rinuncerà alla sua parte d’introiti generati da tasse e sanzioni (attualmente ripartiti a metà). In questo modo, i Cantoni che applicano la legge in modo più rigoroso saranno favoriti. Gli altri saranno invece incentivati «a trasferire i costi alle imprese ina- dempienti». In base ai dati del 2013, il Ticino riceverebbe 40 mila franchi in meno, i Grigioni 2.700. La revisione della LLN prevede anche una intensificazione della collaborazione tra varie istanze. In futuro gli organi cantonali di controllo potranno ricevere segnalazioni sul lavoro nero anche da altri organi, come le autorità di assistenza sociale o gli uffici di controllo degli abitanti. A loro volta, dovranno segnalare alle autorità competenti (assistenza sociale, fisco, commissioni paritetiche) eventuali altre violazioni di legge, come violazioni delle condizioni salariali e lavorative. Sarà inoltre meglio sfruttato l’obbligo di annuncio (in materia di AVS e imposte alla fonte) dei nuovi impiegati imposto ai datori di lavoro. Il potenziale preventivo di queste disposizioni per la lotta contro il lavoro nero non è infatti oggi pienamente sfruttato. Questi obblighi dovranno quindi essere applicati in modo più rigoroso e la loro inosservanza punita, ha affermato Schneider-Ammann. Media Un ticinese allo swiss award Tra i nominati per la stampa scritta il giornalista del CdT Carlo Silini immobili lex Koller lacunosa Stretta sui fondi commerciali zxy Vi è anche un ticinese tra i nominati allo Swiss Press Award, il premio della Fondazione Reinhardt von Graffenried che vuole onorare i professionisti dei media i quali, nei settori giornalismo locale e della fotografia per la stampa, hanno fornito in Svizzera nel 2014 un contributo particolare. Tra i tre candidati per il settore «print», ossia stampa scritta (gli altri sono online, radio, video e foto) è stato infatti scelto anche il giornalista del Corriere del Ticino Carlo Silini. Caposervizio della redazione degli approfondimenti del Primo piano, Silini deve questo riconoscimento al servizio da lui firmato lo scorso 3 dicembre sulla tragedia di Davesco, incentrato non sulla pura cronaca, ma su quali possono essere le conseguenze psicologiche di una tragedia improvvisa sui più giovani. Carlo Silini se lo chiede, si legge nella motivazione della nomination, «raccontando il modo discreto in cui entra in azione la cel- zxy Il Consiglio federale ha deciso che occorre rielaborare la legge federale sull’acquisto di fondi da parte di persone all’estero – la cosiddetta «Lex Koller» – in quanto lacunosa. Ha quindi incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia di proseguire i lavori di revisione. Nel 2007 il Governo pensava che la legge andasse cancellata. Aveva poi rinunciato e, nel novembre 2013, puntualizzato che avrebbe continuato a seguire con attenzione l’evolversi della situazione politica ed economica, verificando l’eventuale necessità di apportare modifiche alla legge. Da primi accertamenti è emerso che «la legge è lacunosa»; da qui l’esigenza di una sua revisione. Le lacune sono particolarmente evidenti in relazione all’acquisto di fondi per stabilimenti d’impresa. Nella revisione occorre valutare l’opportunità di sottoporre nuovamente ad autorizzazione l’acquisto di fondi per immobili lula di crisi della scuola media frequentata dal figlio dodicenne di una delle vittime. Dando la parola ad alcuni docenti e al direttore dell’istituto, emergono le paure e lo smarrimento degli adolescenti di fronte alla morte, ma anche l’importanza dell’accompagnamento psicologico, sia per il ragazzo colpito direttamente dal lutto sia per i suoi compagni. I primi passi di un lento e difficile ritorno alla normalità». A contendergli l’ambito premio (al vincitore andranno 20.000 franchi) saranno i colleghi Pascale Bournier, di «24 heures», autrice di una serie di servizi sulla violenza giovanile a Losanna, e Patrick Feuz del «Bund», che ha svolto un’incursione storica nell’ex riformatorio di Landorf a Köniz, presso Berna. La cerimonia di premiazione dello Swiss Press Award avverrà il 15 aprile all’hotel Bellevue a Berna, presente il consigliere federale Alain Berset (diretta dalle 17 su www.swisspressaward.ch). canton zuriGo Un diciannovenne uccide il padre e poi si costituisce zxy Un ragazzo di 19 anni ha ucciso martedì sera suo padre nell’appartamento condiviso dai due a Pfäffikon (ZH) e si è recato nel locale posto di polizia per denunciare il fatto. Il 67.enne è stato ritrovato senza vita dagli agenti. Il giovane è stato arrestato. Per non intralciare le indagini, la polizia cantonale zurighese non fornisce altri particolari, ma dice di ritenere plausibile la versione dei fatti fornita dal ragazzo. In base ai primi accertamenti, il giovane non sembra avere problemi psichici. Né il ragazzo né il padre erano noti alle forze dell’ordine. Nell’appartamento abitavano soltanto il padre e il figlio. La madre ha un altro domicilio. commerciali e la destinazione di tali fondi a scopi abitativi. È previsto però di attribuire ai Cantoni una competenza eccezionale nel caso in cui l’acquisto rivesta una considerevole importanza per il cantone o il comune in questione. Inoltre, come attualmente, non sarà necessaria alcuna autorizzazione per l’acquisto di fondi per l’esercizio personale di un’attività lucrativa. Il Consiglio federale ha constatato un forte aumento, negli ultimi anni, della capitalizzazione delle società operanti nel settore degli immobili abitativi. Verrà poi riesaminato anche il caso in cui persone all’estero acquistano quote di società operanti nel settore degli immobili abitativi quotate alla Borsa svizzera. Con questa revisione viene attuato il postulato del consigliere nazionale Antonio Hodgers (Verdi), che chiede di abrogare il divieto di accesso agli alloggi delle cooperative abitative per gli stranieri extra-europei.