PROVINCIA DI CUNEO
COMUNE DI CEVA
STUDIO PRELIMINARE
ELENCO AUTORIZZAZIONI
ALLEGATI ALLA
DOMANDA DI AVVIO DELLA FASE DI VERIFICA
DELLA PROCEDURA VIA
L.R. 14 dicembre 1998 n.40
“Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione”
AZIENDA
FACCIA F.lli S.r.l.
COMMERCIO E LAVORAZIONE CARNE
AREA DI PIP REGIONE PIANA
Via L. Einaudi 28
12073 CEVA (CN)
Luglio 2012
Il tecnico
__________________
Il committente
_____________________
STING STUDIO ASSOCIATO DI INGEGNERIA
CAMISASSI-MORIONDO-ROCCA
Via Bagni 1/A - 12037 Saluzzo Tel. 0175/248744 - Fax. 0175/44488 E mail: [email protected]
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RELAZIONE TECNICA
INDICE
PREMESSA ................................................................................................................2
1. INQUADRAMENTO DELL’OPERA .........................................................................3
2. CICLI PRODUTTIVI E ATTIVITA’ PRODUTTIVE....................................................5
3. EFFETTI SULL’AMBIENTE CIRCOSTANTE ........................................................17
3.1 Energia ............................................................................................................17
3.2 Emissioni in atmosfera.....................................................................................19
3.3 Attingimenti idrici..............................................................................................27
3.4 Scarichi idrici....................................................................................................29
3.5 Emissioni sonore .............................................................................................31
3.6 Rifiuti e sottoprodotti ........................................................................................32
4 ALLEGATI ............................................................................................................1
DOMANDA DI AVVIO DELLA FASE DI VERIFICA DELLA PROCEDURA VIA
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PREMESSA
Si precisa che la presente richiesta di avvio della procedura di verifica relativamente
al progetto di modifica sostanziale dell’Autorizzazione Integrata Ambientale n.403 del
06/06/2008 per incremento della produttività giornaliera, è contestuale alla:
-
domanda per l’approvazione del piano di prevenzione e gestione delle acque;
-
richiesta di autorizzazione allo spandimento di fanghi in agricoltura.
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1. INQUADRAMENTO DELL’OPERA
Il macello della ditta Faccia F.lli s.r.l. sorge nel comune di Ceva (CN) ai margini del
centro cittadino in un’area produttiva industriale-artigianale, posta, uscendo dalla
cittadina, sul lato destro della direttrice di collegamento con Lesegno, denominata
Strada Nazionale SS 28 dal Piemonte ad Oneglia.
La ditta è in possesso di Autorizzazione Integrata Ambientale n.403 del 06/06/2008
per attività 6.4 a) macelli aventi una capacità di produzione di carcasse di oltre 50 t/g.
E’ intenzione della stessa aumentare la produttività giornaliera dello stabilimento
come specificato nel prosieguo.
Lo stabilimento in oggetto sorge alla periferia del Comune di CEVA in un’area
individuata dal P.R.G.C. vigente come “Area produttiva artigianale-industriale di
nuovo impianto” e confina con altre proprietà e con la strada Nazionale SS 28
denominata Piemonte-Oneglia.
Esso è posto su di un lotto, rientrante nel piano PIP, di superficie pari a circa 31888
m2; la superficie cintata della ditta occupa circa 25650 m2, di cui 9450 m2 di superficie
coperta.
Il fabbricato produttivo principale è costituito da un capannone, che, per una
superficie ridotta, si estende anche al piano seminterrato; annessa vi è la palazzina
uffici disposta su tre livelli (seminterrato – piano terra – primo piano). Adiacente al
fabbricato principale, vi è un fabbricato che accoglie centrale elettrica e centrale frigo.
Nell’area cortilizia esterna sorgono delle strutture destinate ad accogliere:
-
centrale elettrica;
-
autorimessa;
-
erogatore di gasolio;
-
impianto di depurazione;
-
concimaia;
-
locali antincendio;
-
centrale termica ed impianti elettrici.
L’accesso al complesso produttivo, completamente cintato, avviene tramite tre ampi
ingressi carrai: uno è posto lungo una strada di PIP (via Einaudi), e gli altro lungo
una parallela alla strada SS 28; essi sono dotati di portone carrabile. Il terreno su cui
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insiste la proprietà presenta una parte in declivio pertanto sono previste delle rampe
a cielo aperto per raggiungere le parti più basse rispetto alle vie di accesso.
Lo stabilimento confina lungo il lato Sud ed Ovest con il Comune di Lesegno, lungo il
lato Nord con la direttrice Ferroviaria-Torino Savona, lungo il lato Est con un altro
lotto appartenente alla medesima zona artigianale-industriale; inoltre è costeggiato
lungo il lato Ovest dalla Strada Vicinale dei Tecetti e lungo il lato Sud dalla Strada
Nazionale SS28 dal Piemonte ad Oneglia.
Il Comune di Ceva, non è inserito nella Zona di Piano ai sensi della L.R. 43/2000,
così come individuata con D.G.R. n. 14-7623 dell’11/11/2002.
Rispetto al Piano Territoriale Provinciale (P.T.P) Ceva è individuato come:
-
facente parte della Comunità Montana Valli Mongia,Cevetta e Langa Cebana;
-
comune Sub-Polo all’interno della Programmazione Commerciale (L.R. 28/99)
e Centro Integrativo di 1° livello e sede di mercat o ambulante;
-
facente parte del Sistema locale n.21 quale ambito di concentrazione e di
auto-organizzazione e quindi di bilancio delle politiche territoriali
-
centro integrativo della rete urbana provinciale di 1° livello (C2);
-
nucleo e distretto turistico N.42;
-
comune sede di centro storico di notevole rilevanza regionale per quanto
riguarda la classificazione dei centri storici (centro di Rango B).
Il piano di classificazione acustica comunale del Comune di Ceva classifica l’area
interessata di CLASSE VI (“Aree esclusivamente industriali) e di CLASSE V (“Aree
prevalentemente industriali”).
In allegato:
-
Estratto C.T.R.
-
Estratto mappa catastale
-
Estratto P.R.G.C.
-
Estratto zonizzazione acustica
-
Valutazione di Impatto Acustico
-
Tavole grafiche
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2. CICLI PRODUTTIVI E ATTIVITA’ PRODUTTIVE
2.1
L’attività svolta entro l’azienda si articola in aree ben precise (uffici, macello,
lavorazione, celle, spedizione, magazzini…) attraverso la successione delle seguenti
fasi lavorative:
1. Ricevimento dei bovini vivi trasportati entro autocarri appositi di proprietà
dell’azienda, di terzi, o degli stessi allevatori, provenienti da allevamenti di e
medie e grosse dimensioni, localizzati in Piemonte, Lombardia, e Veneto, e
costituiti principalmente da vitelloni maschi, seguiti da vitelli da latte allevati in
Italia, vitelloni femmina e vacche; suinetti. Inoltre l’azienda riceve e
commercializza carni macellate in varie pezzature rappresentate da un 70% di
carni bovine (bovino adulto e vitello da latte) e un 30% di carni suine.
2. Arrivo sul piazzale, pesatura, accettazione e avvio dei bovini direttamente ai
corridoi di incanalamento. E’ previsto uno stazionamento temporaneo entro
stalle: l’alimentazione degli animali viene sospesa entro le 12 ore precedenti
l’avvio alla macellazione per limitare al massimo le deiezioni durante le fasi di
trasporto e accettazione.
3. Trasferimento dei capi nel locale macello – area dissanguamento:
- controllo dei dati per la rintracciabilità
abbattimento del bovino con pistola a proiettile captivo o a rito islamico
senza rottura della scatola cranica
- recupero entro la culla di raccolta bovini
- aggancio del bovino al paranco per avvio al dissanguamento ed inserimento
nella catena di macellazione per il dissanguamento
- jugulazione del bovino e dissanguamento
(AREA DISSANGUAMENTO)
4. Raccolta del sangue nella vasca di dissanguamento e scarico in cisterna
refrigerata in apposito locale esterno allo stabilimento. Dalle cisterne il sangue
viene prelevato ogni due giorni, con autocisterna, da ditte esterne autorizzate.
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PRIMA LAVORAZIONE:
5. Asportazione corna, orecchie (entrambe recuperate entro appositi contenitori
nel locale deposito e prelevate da ditte esterne giornalmente oppure avvio alla
II lavorazione uguale alla lavorazione delle teste rasate) e marche auricolari
(distrutte). (AREA SPORCA) Legatura dell’esofago. Asportazione degli arti
anteriori e dell’estremità di quelli posteriori; recupero degli zampini entro
appositi contenitori svuotati giornalmente, con autocarro, da ditte esterne
oppure avvio alla II lavorazione (uguale alla lavorazione delle teste rasate).
6. Scuoiatura effettuata parte manualmente (incisione della pelle a livello delle
estremità degli arti e della testa) e parte con la scuoiatrice meccanica.
Recupero delle pelli entro appositi contenitori posti nel deposito seminterrato,
per prelievo giornaliero, con autocarro, da ditte esterne previa sgrossatura e
squadratura. (AREA SPORCA)
7. Stacco teste, lavaggio delle cavità nasali e boccale, chiusura dei fori occipitali
e frontali, e posizionamento su apposito carrello. (AREA SPORCA).
Successivamente le teste vengono appese alla “guancinaia” per il trasporto
nell’area II lavorazione e le marche auricolari vengono asportate per poi
essere distrutte. Prima della lavorazione viene effettuata la scuoiatura.
8. Incisione della linea alba e apertura dello sterno tramite sega elettrica.
Eviscerazione e allontanamento pacco intestinale. Il prestomaco (tubo
digerente) viene avviato alla fase di II lavorazione tramite nastro trasportatore.
L’intestino, la vescica e lo stomaco vengono eliminati secondo le procedure
stabilite dalla profilassi sanitaria di prevenzione della BSE. (AREA
EVISCERAZIONE-PULITA)
9. Asportazione di fegato, milza, cuore, trachea e polmoni (corata). La corata,
previa visita veterinaria e lavaggio, viene avviata, tramite catena a ganci per
frattaglie alle celle di stoccaggio refrigerate in attesa della II lavorazione.
(AREA PULITA)
10. Visita sanitaria del medico veterinario alle carcasse, cui possono seguire le
operazioni di bollatura. (AREA PULITA)
11. Le carcasse intere, appese a catena di trasporto a ganci, vengono segate in
mezzene tramite sega elettrica. La spina dorsale ed il midollo vengono
eliminati secondo le procedure stabilite dalla profilassi sanitaria di prevenzione
della BSE. Le mezzene vengono, quindi, sottoposte a sgrassatura (effettuata
con coltello circolare e raccolta del grasso in appositi contenitori metallici
svuotati giornalmente da ditta esterna) e toelettatura (lavaggio con doccia di
acqua fredda ed eliminazione di coaguli di sangue e frammenti) e
successivamente trasportate attraverso la catena di trasporto entro le celle di
stoccaggio (0°C/+4°C), previo passaggio in un tunne l di abbattimento a
ventilazione forzata (-4°C/0°C). ( AREA PULITA)
12. Dalle celle di stoccaggio le mezzene vengono spedite con camion frigorifero di
proprietà e/o di terzi o intere o suddivise ulteriormente in quarti o in parti più
piccole, queste ultime confezionate sottovuoto, previo sezionamento. In
questa fase possono essere lavorate anche le carni macellate foranee. (AREA
PULITA)
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Eventuali capi sospetti
(insieme ai relativi prodotti edibili) vengono smistati ed
allontanati dalla linea di macellazione direttamente dal medico veterinario, attraverso
guidovia, nell’apposita cella dei sospetti e dei confiscati.
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SECONDA LAVORAZIONE:
13. LAVORAZIONE TESTE: nel locale II lavorazione le teste vengono staccate
dalla catena di trasporto e poste sul tavolo per la lavorazione.
14. Previa asportazione della lingua, la testa viene sottoposta a rasatura a mezzo
di macchina RASA-TESTE entro cui possono essere rasati anche gli zampini.
15. Successivamente alla scuoiatura la testa viene spolpata e il teschio viene
allontanato e raccolto in apposito contenitore (Materiale di Categoria I), posto
nel deposito al piano seminterrato, per essere prelevato, con trasporto su
autocarro, da terzi. La testa rasata, appesa ad apposita ganciera, viene
stoccata in cella frigorifera, previa visita sanitaria, in attesa di spedizione
(autocarro frigorifero aziendale o di terzi). La massa cerebrale viene eliminata
secondo le procedure stabilite dalla profilassi sanitaria di prevenzione della
BSE.
16. LAVORAZIONE INTESTINO: Il tubo digerente subito dopo l’asportazione
viene avviato al locale tripperia sporca per essere lavorato.
17. Entro il locale TRIPPERIA il tubo digerente viene svuotato ed il contenuto
ruminale viene allontanato, previa scolatura, e conferito nella concimaia
(trattamento preventivo) posta all’esterno del capannone principale, lungo il
lato Nord, per essere poi trasportato presso aziende agricole e utilizzato come
ammendante.
18. Il prestomaco, svuotato, viene lavorato per mezzo di due macchine; nella
prima viene effettuato il LAVAGGIO e la SBIANCATURA in acqua calda a
60°C per 7 minuti, mentre nella seconda viene effet tuata la sgrassatura in cicli
da 2 minuti. Quindi la trippa sbiancata viene raffreddata in acqua fredda
corrente e depositata in cella; successivamente nel reparto cottura viene
effettuata la COTTURA per 3 ore, cui segue il raffreddamento con acqua
corrente e lo stoccaggio in cella (utilizzo di appositi carrelli) in attesa di essere
prelevato da ditta esterna con camion frigo.
19. LAVORAZIONE FRATTAGLIE: la corata asportata viene stoccata in cella e da
qui prelevata per essere spedita fresca, o per essere confezionata mediante
sottovuoto.
20. LAVORAZIONE CARNE SEZIONATA: La lavorazione delle carni sezionate
prevede il disosso ed il loro confezionamento con sottovuoto. Gli scarti
vengono allontanati e raccolti entro apposito contenitore (posto nel deposito
seminterrato al di sotto dell’area di sezionamento) che viene svuotato
giornalmente, e trasportato su autocarro, da ditta esterna autorizzata. Il
prodotto confezionato viene stoccato in cella frigorifero in attesa di spedizione
(autocarro frigorifero aziendale, del cliente, o di terzi).
Eventuale materiale a rischio specifico (MRS) viene alloggiato in appositi cassonti
identificati da banda rossa trasversale, nel locale seminterrato.
21. SPEDIZIONE che avviene dall’apposita area per il carico dei camion frigo
(furgoni refrigerati e congelati) destinati alla consegna della merce. Tale locale
è climatizzato con una temperatura inferiore ai 12°C.
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22. Lavori d’ufficio (amministrazione – commerciale – tecnico)
Le apparecchiature sono state installate nei mesi di Luglio – Agosto 2011, e la
messa in esercizio è stata effettuata nell’ottobre dello stesso anno. La messa a
regime del’impianto, causa problemi tecnici, si è avuta solamente nel mese gi Giugno
del 2012.
Descrizione delle apparecchiature utilizzate:
MACCHINA RASA-TESTE
La macchina è costituita da un contenitore di forma cilindrica, al cui interno è
presente una centrifuga in acciaio inox funzionante mediante immissione entro la
macchina di acqua calda a circa 60°C. Essa viene pu lita con getto d’acqua calda
dopo ogni ciclo.
MACCHINA LAVA-TRIPPE / MACCHINA SGRASSATRICE / MACCHINA
TAGLIA-BUDELLA
Le macchine sono costituite da un contenitore cilindrico in acciaio inox contenente
una centrifuga dotata di speciali lame e funzionante elettricamente, i lavori di
lavaggio e sbiancatura, di sgrassatura, e di taglio-budella (effettuate dalle 3
macchine in fasi diverse) sono accompagnati dall’utilizzo di acqua fredda. A fine ciclo
entro le macchine viene immessa acqua calda a 60° p er effettuarne il lavaggio.
MACCHINA CUOCI-TRIPPE
La macchina è costituita da una vasca in acciaio inox coibentata con lana di vetro e
dotata di resistenza elettrica, di cestello ribaltabile e coperchio. La macchina funziona
mediante immissione di vapore alla pressione massima di esercizio di Bar 1,5.
MACCHINA LEVAUNGHIE
La macchina è costruita completamente in acciaio inox, funzionante elettricamente;
la lavorazione avviene in modo meccanico, senza apporto di acqua o vapore.
MACCHINE ELETTRICHE CHE LAVORANO MECCANICAMENTE
Sono macchine in carpenteria metallica, funzionanti elettricamente, che lavorano
meccanicamente la carne senza l’ausilio di vapore, acqua, ecc…:
- TRITACARNE
- SPELLATRICE/SCOTENNATRICE
- SEGA-OSSA
- IMPASTATRICE
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- MACCHINA FORMATRICE PER HAMBURGER (HAMBURGATRICE)
CONFEZIONATRICE SOTTOVUOTO IN LINEA
La linea è costituita da un parallelepipedo avente la parte sottostante in lamiera di
acciaio inox e la parte soprastante vetrata, dotata di nastro trasportatore che
l’attraversa completamente.
LINEA SOTTOVUOTO CARNE SEZIONATA, FRATTAGLIE E TRIPPA
La linea è composta da due macchine poste in linea e costituite da un nastro
trasportatore e parallelepipedi in acciaio inox; in uno si realizza il sottovuoto
(MACCHINA SOTTOVUOTO), e nell’altro se ne sterilizza l’interno e si sigilla il sacco
(MACCHINA per la TERMORETRAIBILITA’), funzionante attraverso una doccia di
acqua calda (80°C).
IMPIANTO FRIGORIFERO
Nello stabilimento è presente un impianto frigorifero nuovo; posto a servizio delle
celle di stoccaggio della carne e delle frattaglie; l’impianto è così composto:
a) N° 1 Tunnel di preraffreddamento carcasse bovine -4/0 °C
b) N° 10 celle a 0/+2°C con guidovie per la carne i n osso / frattaglie / trippe /
sospetti
c) N° 1 cella a 0/+2°C per il prodotto finito.
d) N° 3 celle a 0/+2°C per lo stoccaggio di altri p rodotti non carnei (spezie, aromi,
formaggi, ecc…)
e) N° 1 cella a -4/0°C per tagli disossati per le l avorazioni di macinati
f) N° 1 cella a –40°C tunnel di abbattimento termic o.
g) N° 1 cella a –20°C per la conservazione del cong elato.
h) N° 1 tunnel di abbattimento termico (IQF) a -18° C
L’impianto frigorifero è costituito da nr. 2 centrali (potenza complessiva di 900.000
kcal/h) a condensazione ad aria con recupero di calore pari al 20% circa in parte
utilizzato per lo sbrinamento degli impianti e in parte convogliato in centrale termica
per riscaldamento dell’acqua.
Le centrali frigorifere hanno come flusso primario ammoniaca a basso contenuto, ed
alimentano due distinti anelli di distribuzione a fluido secondario glicoli protilenico.
I congelamenti, riportati in precedenza ai punti f g h, hanno 3 circuiti distinti e separati
a Freon 507.
E’ presente una centrale di trattamento, addolcimento e demineralizzazione delle
acque di processo, al fine di alimentare correttamente i circuiti di condensazione
dell’impianto frigorifero e le caldaie per la produzione del vapore.
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FACCIA F.lli s.r.l.
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EROGATORE DI GASOLIO
Il gasolio è utilizzato per l’autotrazione ad uso privato.
La ditta è titolare di un’autorizzazione all’installazione rilasciata dal comune di Ceva
in data 14/07/2008 n.08.
La ditta ha inoltrato domanda di valutazione del progetto ai VVF (pratica pos.46343
del 15/11/2010) per varianti all’impianto.
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MACELLO: I LAVORAZIONE
BOVINI VIVI
ARRIVO MATERIE PRIME
PESATURA
ACCETTAZIONE
CARNI GIA
MACELLATE
CORRIDOI DI
INCANALAMENTO
CELLE
FRIGORIFERE
STORDIMENTO
CISTERNA
REFRIGERATA
RACCOLTA
SANGUE
JUGULAZIONE
DISSANGUAMENTO
RACCOLTA
ARTI
ASPORTAZIONE:
ARTI, CORNA E
MARCHE AURICOLARI
DITTE
LAVORAZIONE
SOTTOPRODOTTI
MACELLAZIONE
DECAPITAZIONE
RACCOLTA
PELLI
Area sporca
Area pulita
ELIMINAZIONE
STOMACOINTESTINOVESCICA
ALLONTANAMENTO
MIDOLLO OSSEO
PER CAPI > 12mesi
ALLONTANAMENTO
MIDOLLO OSSEO E
SPINA DORSALE
PER CAPI > 24 mesi
CELLE
FRIGORIFERE
II LAVORAZIONE
TESTE E ZAMPINI
CLIENTE
SCUOIATURA
EVISCERAZIONE
II LAVORAZIONE
PRESTOMACO
ASPORTAZIONE
CORATA
II LAVORAZIONE
CORATA
DIVISIONE
IN MEEZENE
SGRASSATURA
TOELETTATURA
PESATURA E
BOLLATURA
SANITARIA
CLIENTE
DISOSSAMENTO +
CONFEZIONAMENTO
SOTTOVUOTO
DISOSSAMENTO +
CONFEZIONAMENTO
SOTTOVUOTO
(VEDI SECONDA
LAVORAZIONE
CORATA)
CELLE
TUNNEL DI
RAFFREDDAMENTO
CELLE
CLIENTE
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MACELLO: II LAVORAZIONE
II LAVORAZIONE
TESTE
LAVAGGIO
SIGILLATURA
SCUOIATURA
II LAVORAZIONE
CORATA E CARNE
SEZIONATA
SVUOTAMENTO
TUBO DIGERENTE
SEPARAZIONE DEGLI ORGANI
- PREPARAZIONE DEI PEZZI
PREVIO DISOSSO
ASPORTAZIONE
LINGUA
ELIMINAZIONE
SCARTI
RASATURA TESTE
NELLA MACCHINA
RASA-TESTE
II LAVORAZIONE
INTESTINI
CONFEZIONAMENTO
NELLA MACCHINA
SOTTOVUOTO
ALLONTANAMENTO
CONTENUTO
RUMINALE
LAVAGGIO E
SBIANCAMENTO
RAFFREDDAMENTO
CELLE
FRIGORIFERE
CELLE
FRIGORIFERE
SQUOIATURA
SPOLPAMENTO
CLIENTE
COTTURA
INTESTINO
ELIMINAZIONE
TESCHI E MASSA
CEREBRALE
(animali>12 mesi)
RAFFREDDAMENTO
TUNNEL DI
RAFFREDDAMENTO
CELLE
FRIGORIFERE
CELLE
FRIGORIFERE
CONFEZIONAMENTO
SOTTOVUOTO
CLIENTE
CLIENTE
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Attualmente la ditta FACCIA F.lli s.r.l. è autorizzata alla macellazione di:
PRODOTTO in INGRESSO
QUANTITA’
Bovini adulti
16.500 capi/anno
Vitelli
4.200 capi/anno
Suini
2.000 capi/anno
Inoltre l’azienda riceve e commercializza mensilmente circa 24 t di carni macellate in
varie pezzature rappresentate da un 70% di carni bovine (vitellone e vitello da latte) e
un 30% di carni suine.
Avendo, così, una quantità di prodotti in uscita pari a:
PRODOTTO in USCITA
QUANTITA’
Carcasse
2706 t/anno
Carni sezionate confez. sottovuoto
756 t/anno
Frattaglie
38 t/anno
Gli approvvigionamenti da capi da macello coinvolgono, complessivamente e su
base annuale, circa 100 allevamenti di medie e grosse dimensioni.
Infine, l’attuale orario di lavoro è stabilito:
Lun.-Mar.-Mer.-Ven. dalle 6,00-7,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00-19,00
Sab. dalle 7,00 alle 13,00
La macellazione viene effettuata per 4ore al giorno.
Gli uffici sono aperti:
Lun.-Mar.-Mer.-Ven. dalle 8,00-9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00-19,00
Sab. dalle 8,00 alle 12,00
I dati riportati sulla Autorizzazione in essere si riferiscono ad una produzione al di
sotto di quello che è la massima capacità produttiva dell’impianto, pertanto l’azienda
intende rivedere tali dati per poter ottenere l’Autorizzazione ad utilizzare l’impianto
per la massima potenzialità tenendo pur sempre conto del fatto che tale potenzialità
massima potrebbe essere raggiunta poche volte nell’arco dell’anno.
Considerando che la capacità massima della linea di macellazione è di 75 capi
bovini/ora, per 4 ore al giorno si avrà:
75 capi bovini/h x 4 h/giorno = 300 capi bovini/giorno
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Considerando che la macellazione avviene per 3 giorni alla settimana, 52 settimane
all’anno, si ottengono 46800 capi bovini/anno macellati.
L’incremento produttivo suddetto verrà ottenuto attraverso un minimo aumento del
personale rispetto alla situazione in essere.
Pertanto, chiede l’autorizzazione per la macellazione di:
PRODOTTO in INGRESSO
QUANTITA’
Bovini adulti
40.000 capi/anno
Vitelli
6.800 capi/anno
Suini
4.000 capi/anno
Inoltre l’azienda riceverà e commercializzerà mensilmente circa 235 t di carni
macellate in varie pezzature rappresentate da un 70% di carni bovine (vitellone e
vitello da latte) e un 30% di carni suine.
L’aumento delle carni già macellate andrà a determinare un forte aumento delle carni
confezionate sottovuoto, ma il suo impatto sulle lavorazioni da svolgere in azienda
sarà limitato, in quanto queste dovranno subire minori processi rispetto alle carni
derivanti da animali vivi.
Si otterrà, così, una quantità di prodotti in uscita pari a:
PRODOTTO in USCITA
QUANTITA’ *
Carcasse
10.000 t/anno
Carni sezionate confezionate sottovuoto
8.000 t/anno
Frattaglie
100 t/anno
Gli approvvigionamenti da capi da macello coinvolgeranno, complessivamente e su
base annuale, circa duecento allevamenti di medie e grosse dimensioni, localizzati in
Piemonte, Lombardia, e Veneto.
* Le quantità sono stimate in funzione degli attuali dati di produzione dello
stabilimento.
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Infine, l’ orario di lavoro sarà così variato:
Lun.-Mar.-Mer.-Ven. dalle 6,00-7,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00-19,00
Sab. dalle 7,00 alle 13,00
La macellazione viene effettuata per 4-5 ore al giorno, per 3 giorni alla settimana: il lunedì,
il martedì ed il venerdì.
Gli uffici sono aperti:
Lun.-Mar.-Mer.-Ven. dalle 8,00-9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00-19,00
Sab. dalle 8,00 alle 12,00
Rispetto al progetto allegato all’A.I.A. 403 del 06/06/2008, il layout del fabbricato è
variato, come comunicato nel certificato di regolare esecuzione del 25/07/2011,ma
sono rimaste immutate le funzioni ed i macchinari previsti all’interno dello
stabilimento.
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3. EFFETTI SULL’AMBIENTE CIRCOSTANTE
3.1 Energia
La centrale di trasformazione presente entro lo stabilimento eroga energia elettrica
fino ad una potenza di 1600 kVA, con quadro di distribuzione in bassa tensione per
l’alimentazione di tutte le utenze distribuite nello stabilimento.
L’energia termica viene utilizzata per produrre vapore secco utilizzato per riscaldare
l’acqua necessaria nelle operazioni di sterilizzazione ambienti ed attrezzatura, di
lavaggio degli ambienti e degli automezzi, di funzionamento delle macchine rasateste, lava e cuoci trippe, macchina per la termoretraibilità, e per l’acqua calda
sanitaria.
All’interno dello stabilimento sono installati due generatori di vapore alternativi,
alimentati a GAS METANO di potenzialità pari a circa 1.200.000 kcal/h ciascuno, per
la produzione di vapore e acqua calda, che alimenterà 3 circuiti aventi temperatura
diversa:
-
45°C utilizzo sanitario;
-
82°C per effettuare le sterilizzazioni dei coltelli e degli strumenti;
-
65 – 70°C utilizzo industriale in tripperia.
Il generatore di vapore ad alto rendimento a tubi da fumo con fondo bagnato e
turbolatori nei tubi, con pressione di bollo pari a 12 bar, è attualmente utilizzato per la
produzione di 2000kg/h di vapore e la produzione di 300-400 m3/g di acqua calda,
con un consumo annuo di gas metano pari a 45000 m3.
A seguito dell’incremento di cui all’oggetto della presente, si può stimare un
incremento del consumo di gas metano che porta ad un consumo annuale di circa
150000 m3.
A fronte di un consumo specifico di energia per unità di prodotto, autorizzato e pari a:
-
consumo specifico annuo di Energia elettrica per unità di prodotto:
800000kWh
= 228,6kWh / t
3500 t
-
consumo specifico annuo di Energia termica per unità di prodotto:
475000kWh
= 135,7 kWh / t
3500t
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In seguito all’incremento produttivo si può stimare un
aumento del consumo di
energia quantificabile come segue:
Consumo annuo di Energia elettrica: 2.840.000 kWh/a
Consumo annuo di Energia termica: 1.900.000 kWh/a
Tali valori, rapportati al quantitativo stimato di prodotto finito di circa 18100 t/a,
Consumo specifico annuo di Energia elettrica: 156 kWh/t
Consumo specifico annuo di Energia termica: 105 kWh/t
risultano al di entro i limiti previsti dalle MTD riferite al D.M. 29 gennaio 2007:
133 kWh/t di carcassa per l’energia elettrica
266 kWh/t di carcassa per l’energia termica.
Il limitato aumento del quantitativo di energia elettrica richiesta trova ragione nel fatto
che:
-
le celle frigorifere presenti nello stabilimento sono a temperatura diversa tra di
loro, in maniera tale da consentire diversi trattamenti per i diversi prodotti;
-
le celle sono tenute in funzione quasi indipendentemente rispetto al
quantitativo di materiale in esse contenuto;
-
l’impianto prevede l’utilizzo di un tunnel di preraffreddamento per l’avvio del
prodotto alle celle frigorifere, e questo deve essere mantenuto in funzione
indipendentemente dal quantitativo di prodotto trattato.
Si precisa che i dati presi a riferimento per la previsione dei consumi non possono
essere riferiti ai dati relativi all’A.I.A. del vecchio stabilimento, in quanto poco attinenti
ad un impianto nuovo ed efficiente; inoltre, non si possono prendere a riferimento i
dati relativi ai consumi dell’anno 2011, a causa di un errore nella bollettazione da
parte dell’ente erogatore. Solamente alla fine dell’anno solare in corso sarà possibile
verificare correttamente il consumo di energia.
Inoltre, sulla copertura dello stabilimento, è stato installato un impianto fotovoltaico
da 600 kW/h, che produce, in media, 7000 kW/mese.
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3.2 Emissioni in atmosfera
In base alle modalità di organizzazione degli impianti si possono individuare i
seguenti punti di emissione:
-
E1 ed E2: 2 caldaie alternative per la produzione di vapore;
-
E3 ed E4: confezionamento nella macchina sottovuoto (camini macchine per
la termoretraibilità);
-
E5: idropulitrice (camino macchina idropulitrice) – zona impianto di
depurazione;
-
E6: idropulitrice (camino macchina idropulitrice) – zona erogatore di gasolio.
I punti sono stati autorizzati mediante:
-
E1 ed E3: A.I.A. n.403 del 06/06/2008;
-
E2: modifica non sostanziale del 25/07/2011, rif. A.I.A. n.403 del 06/06/2008;
mentre i punti:
-
E4, E5, ed E6 sono oggetto della presente domanda.
Inoltre, sono presenti quattro sfiati:
-
A1: locale lavorazione;
-
A2: locale macinati;
-
A3: locale cuoci trippe (apertura a parete);
-
A4: locale cuoci trippe (apertura a parete).
I punti A1, A2, ed A4 sono comunicati mediante la presente domanda, mentre il
punto A3 è stato reso noto mediante raccomandata inviata il 13/06/2012, unitamente
alla comunicazione del rilevamento di emissioni per la messa a regime.
Infine, si possono generare le seguenti emissioni diffuse:
-
D1: linea fanghi dell’impianto di depurazione
Comunicazione
del
30/07/2012:
analisi
della
linea
fanghi
dell’impianto
di
depurazione.
Per quanto riguarda l’incremento previsto si ritiene che inciderà sulle emissioni già
autorizzate con una maggiore durata nell’arco della giornata.
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Punti E1 ed E2
L’acqua calda utilizzata per il confezionamento a sottovuoto, per la macchina cuocitrippe, per la produzione di acqua calda per i lavaggi interni, e per l’acqua calda
sanitaria è fornita da un impianto servito da due caldaie identiche che funzionano in
coppia alternativamente, una di riserva all’altra.
Ditta: Mingazzini
Modello: PVR 20 EU
Potenzialità resa: 1260000 kcal/h
Potenzialità resa: 1462 kW
Pressione di bollo: 12 bar
Utilizzo: 24 h/g (dalle ore 6:00 alle ore 19:00 al minimo)
Produzione nominale di vapore: 2100 kg/h
Potenzialità al focolare: 1400 kW
Combustibile: gas metano
Temperatura media dei fumi emessi: 230-240°C
Quantità max fumi emessi: 1800 Nm3/h
O2: 3,0%
So2: Assente
Nox: < 350 mg/Nm3
Polveri: assenti
CO: < 100 mg/Nm3
* Dati forniti dal costruttore.
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Punto E3 – E4
Il confezionamento mediante macchina a sottovuoto viene attualmente effettuato
mediante una sola macchina (Punto di emissione E3). Si intende richiedere
l’autorizzazione per la lavorazione con due macchine, aventi ciascuna una
canalizzazione per il convogliamento delle emissioni all’esterno.
La macchina per il sottovuoto che si intende installare è quella che era funzionante
nel vecchio stabilimento di via dei Cameroni, impianto oggetto di dismissione.
I materiali ed i quantitativi derivati dalla fase di confezionamento sottovuoto sono,
come da domanda di autorizzazione iniziale:
NOME PRODOTTO
QUANTITA’ MAX
PEZZI DI CARNE
CONFEZIONATI
SOTTOVUOTO
7,5 q/h
30 q/g
FRATTAGLIE E TRIPPA
CONFEZIONATI
SOTTOVUOTO
0,4 q/h
1,5 q/g
La fase di confezionamento avviene in continuo durante la giornata per 8h/g per 5
g/s per 52 s/a e la macchina svolge 300 cicli/g pertanto la fase di sottovuoto dura:
MACCHINA
SOTTOVUOTO
FASE SOTTO VUOTO
DURATA FASE
DURATA TOTALE
10’’
50’ /g
In seguito all’aumento della produzione, questi saranno così modificati:
NOME PRODOTTO
QUANTITA’ MAX
PEZZI DI CARNE
CONFEZIONATI
SOTTOVUOTO
38 q/h
300 q/g
FRATTAGLIE E TRIPPA
CONFEZIONATI
SOTTOVUOTO
1 q/h
4 q/g
La fase di confezionamento continuerà ad avvenire in continuo durante la giornata
per 8h/g per 5 g/s per 52 s/a e le macchine svolgono 1000 cicli/g pertanto la fase di
sottovuoto durerà:
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MACCHINA
SOTTOVUOTO
FASE SOTTO VUOTO
DURATA FASE
DURATA TOTALE
10’’
170’ /g
La durata della fase è da suddividersi per le due macchine che si andranno ad
utilizzare.
Il punto di emissione E3 ha come caratteristiche:
−
−
−
−
Durata e frequenza delle emissioni:
Portata in volume delle emissioni:
Temperatura allo sbocco in gradi:
Velocità allo sbocco:
discontinua
800 m3/h
80°C
7 m/s
Il punto di emissione E4 avrà le medesime caratteristiche:
−
−
−
−
Durata e frequenza delle emissioni:
Portata in volume delle emissioni:
Temperatura allo sbocco in gradi:
Velocità allo sbocco:
discontinua
800 m3/h
80°C
7 m/s
Come per la macchina già in loco, l’emissione sarà costituita solamente da vapore
acqueo.
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Punto E5
Il punto di emissione deriverà dall’installazione di un’idropulitrice per la pulizia
giornaliera dei mezzi della ditta. Essa verrà, pertanto, utilizzata 2h/giorno, e sarà
installata nei pressi dell’impianto di depurazione, come indicato in planimetria. Le
caratteristiche dell’idropulitrice sono le seguenti:
-
pressione: 200 bar
-
potenza motore: 5,5 kW
-
Tensione: 400-50 Hz Trifase
-
Portata max: 900 l/h
-
Temperatura: 30-150 °C
-
Serbatoio acqua: 5 l
-
Serbatoio gasolio: 24 l
-
Serbatoio detergente: 8 l.
* Dati forniti dal costruttore.
Punto E6
Il punto di emissione deriverà dall’installazione di un’idropulitrice per la pulizia
giornaliera dei mezzi della ditta. Essa verrà, pertanto, utilizzata 2h/giorno, e sarà
installata nei pressi dell’erogatore di gasolio, come indicato in planimetria. Le
caratteristiche dell’idropulitrice sono le seguenti:
-
pressione: 200 bar
-
potenza motore: 5,5 kW
-
Tensione: 400-50 Hz Trifase
-
Portata max: 900 l/h
-
Temperatura: 30-150 °C
-
Serbatoio acqua: 5 l
-
Serbatoio gasolio: 24 l
-
Serbatoio detergente: 8 l.
* Dati forniti dal costruttore.
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Sfiato A1
Nella sala lavorazione sarà installato un sistema di estrazione del vapore per
ricambio aria ambiente ex art. 272 comma 5 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., attraverso un
griglia posta a soffitto, ed un canale posto nell’estradosso del solaio che sfocia sulla
facciata dell’edificio.
Sfiato A2
Nella sala macinati sarà installato un sistema di estrazione del vapore per ricambio
aria ambiente ex art. 272 comma 5 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., attraverso un griglia
posta a soffitto, ed un canale posto nell’estradosso del solaio che sfocia sulla
facciata dell’edificio.
Sfiato A3
Nel locale tripperia è stato installato un sistema di estrazione del vapore per ricambio
aria ambiente, attraverso un griglia posta a soffitto del locale ed un canale posto
nell’estradosso del solaio che sfocia sulla facciata dell’edificio, dove è stata realizzata
una protezione per le intemperie.
Di seguito si riporta la documentazione fotografica pertinente.
Sfiato A4
Nel locale tripperia sarà installato un secondo sistema di estrazione del vapore per
ricambio aria ambiente, attraverso un griglia posta a soffitto del locale ed un canale
posto nell’estradosso del solaio che sfocia sulla facciata dell’edificio. Lo sfiato avrà
caratteristiche medesime a quelle presentate per lo sfiato A3.
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Fotografia 1: A3 - locale tripperia – interno: condotto di aspirazione
Fotografia 2: A3 - locale tripperia – esterno: sbocco condotto di aspirazione
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Punto di emissione diffusa D1
Possono essere generate delle emissioni diffuse odorigene in fase di:
-
scarico e ricovero del bestiame e di stoccaggio;
-
movimentazione dei sottoprodotti;
-
linea acque reflue;
-
stoccaggio fanghi da impianto di depurazione acque.
Al fine di limitare le emissioni diffuse, si sono presi provvedimenti adottando
determinati protocolli operativi, come suggerito dalle MTD:
-
scarico e ricovero del bestiame e di stoccaggio
Il bestiame sosta sul piazzale per il minore tempo possibile e la sua alimentazione
viene sospesa nelle 12 ore precedenti e quindi le deiezioni sono limitate al massimo;
le eventuali sorgenti odorigene sono limitate grazie ad un’accurata pulizia dei camion
e del piazzale effettuate nel minore tempo possibile dopo la fuoriuscita del bestiame.
-
movimentazione dei sottoprodotti
I sottoprodotti ed i rifiuti vengono stoccati in appositi cassoni chiusi che vengono
prelevati da ditte esterne che si occupano del loro riutilizzo/incenerimento, le quali
prelevano il cassone e lo sostituiscono con uno vuoto; tale sostituzione avviene
giornalmente, al termine della macellazione.
-
stoccaggio fanghi da impianto di depurazione acque
Le emissioni derivanti dalla linea fanghi non generano odori sgradevoli, in quanto
nella linea vi è assenza di NH3, principale causa di tale emissione; prima di
immettersi nella linea fanghi, la materia organica viene annullata mediante
ossigenazione. Infatti, all’interno del bacino di trattamento biologico, i batteri, in
condizioni anaerobiche, ossidano l’ammoniaca a nitrito. Pertanto, nella linea fanghi si
avrà solamente la presenza di tale sostanza. A dimostrazione di tale fatto, le analisi
del fango da depuratore riportano come singolo parametro l’azoto totale, derivante
dalla scomposizione dell’ammoniaca.
Per valutare l’entità ed il disturbo delle emissioni odorigene, la ditta ha impostato una
valutazione a questionario mediante il metodo FIDOL.
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3.3 Attingimenti idrici
L’attività di macellazione prevede un consistente uso di acqua sia per le operazioni di
macellazione I e II lavorazione che per le operazioni di pulizia del personale, dei
locali, dei mezzi, e del piazzale esterno, usata sia fredda che calda.
Gli attingimenti idrici per le necessità di lavorazione avvengono da un pozzo privato
(domanda prot.13183 del 14/02/2011 – pratica in corso), presente all’interno dell’area
di proprietà.
Al fine di limitare i consumi di acqua sono stati installati rubinetti azionati da
fotocellula, in modo tale da essere tenuti aperti solo per il tempo previsto all’utilizzo
del getto di acqua, ed ugelli con comando a pistola.
Per quanto riguarda le operazioni di pulizia, è presente un impianto centralizzato con
numerosi attacchi, sparsi in tutto lo stabilimento, per le pistole a pressione, per la
fornitura di acqua sia calda, che fredda, che aggiunta di schiuma per la disinfezione.
Per la pulizia di coltelli, affila-coltelli e guanti metallici di protezione si utilizzano
appositi sterilizzatori (con funzionamento simile a comuni lavastoviglie) situati nei
reparti di lavorazione.
In sede di Autorizzazione è stato previsto, dal pozzo esistente, un attingimento di
acqua pari a 22.680 m3/anno, tale quantitativo sarà incrementato fino ad un valore di
circa 58.000 m3/anno; dall’acquedotto è stato previsto un attingimento pari a 1.512
m3/anno, invariato, poiché tale acqua è utilizzata per usi domestici.
La ditta ha in previsione la realizzazione di un secondo pozzo, a supporto di quello
esistente, per consentire l’attingimento dell’acqua necessaria.
Il ridotto aumento del consumo di acqua a fronte di un elevato aumento della
produzione è da ricondursi alla dotazione di impianti nuovi ed efficienti, e
dall’ottimizzazione nell’utilizzo dell’acqua. Infatti, il calcolo inserito nella domanda per
l’A.I.A. si basava sui consumi del vecchio impianto di via dei Cameroni, mentre i dati
ora esposti sono calcolati in funzione dei consumi effettivi registrati per il nuovo
impianto.
Ne consegue un consumo specifico di acqua pari a 4,85 m3/carcassa.
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Si richiamano le MTD riferite al D.M. 29 gennaio 2007, che indicano un range
relativamente al consumo di acqua per tonnellata di carcassa pari a da 2 a 9 m3;
pertanto il suddetto valore risulta ampiamente al di sotto del limite massimo.
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3.4 Scarichi idrici
Tutti i locali interni al macello sono dotati di sistema di raccolta acque costituito da
griglie a pavimento che, attraverso un sistema di canaline, permettono di raccogliere
le acque e di convogliarle in un impianto di depurazione; questa verrà effettuata a
mezzo di un impianto di vasche di raccolta e decantazione. L’acqua reflua (servizi
igienici del personale) raccolta entro lo stabilimento verrà scaricata in fognatura.
L’acqua reflua raccolta entro lo stabilimento viene scaricata a mezzo di due punti di
scarico:
S1: Scarico in rio demaniale denominato “Gambone”, proveniente dall’impianto di
depurazione in cui sono convogliati i seguenti scarichi:
-
acque utilizzate per la produzione (acqua fredda e calda);
-
acque di lavaggio dei locali produttivi;
-
acque di lavaggio dei piazzali e dei mezzi (previa pulizia a secco per il
recupero di deiezioni solide e paglia);
acque meteoriche raccolte sui piazzali.
-
Nella bealera demaniale denominata “Gambone” viene scaricata l’acqua trattata dal
sistema di depurazione, ed a monte dello scarico saranno installati un pozzetto di
ispezione ed un idoneo strumento di misurazione di portata.
Scarico diretto di acque meteoriche provenienti dai tetti del fabbricato.
S2: Scarico diretto in fogna pubblica e dei servizi igienici posti entro lo stabilimento.
Vengono elencati tutti gli scarichi con i relativi volumi medi attualmente scaricati:
N° scarico
S1
S2
Impianto o fase di provenienza
Scarichi provenienti dal depuratore
Acque di prima pioggia
Servizi igienici
Portata media
m /g
m3/a
80
23688
/
945
2
504
3
In seguito all’incremento della produttività, si stima questi potranno essere:
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N° scarico
Impianto o fase di provenienza
Scarichi provenienti dal depuratore
Acque di prima pioggia
Servizi igienici
S1
S2
Portata media
m /g
m3/a
226
58000
/
2213.3
2
504
3
L’azienda ha predisposto un piano di prevenzione e gestione delle acque di prima
pioggia ai sensi del D.P.G.R. n. 1/R/2006 congiuntamente alla domanda di A.I.A.;
questo è stato modificato ed è presentato parallelamente alla presente. Le pulizie dei
piazzali e dei mezzi sono eseguite in prima fase a secco, per asportare la maggiore
quantità possibile di residui solidi (deiezioni, scarti rimasti) e solo successivamente
con acqua calda o fredda o aggiunta di detersivi.
Entro l’azienda è presente un impianto di depurazione, di cui viene fornita in allegato
una planimetria schematica, del tipo a fanghi attivi ad aerazione prolungata, costituito
da
SGRASSATURA
BACINO DI EQUALIZZAZIONE
TRATTAMENTO BIOLOGICO ED ABBATTIMENTO DELL’AZOTO
SEZIONE DI ACCUMULO ED ISPESSIMENTO STATICO DEI FANGHI
CENTRIFUGAZIONE
POZZETTO D’ISPEZIONE DELLE ACQUE DEPURATE
L’incremento produttivo previsto risulta compatibile con la potenzialità del suddetto
impianto.
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3.5 Emissioni sonore
L’area interessata dall’insediamento dello stabilimento è stata inserita dalla
Classificazione del territorio comunale all’interno delle classi IV e V.
-
Classe IV: aree di intensa attività umana
Rientrano in questa classe le aree in prossimità di strade di grande
comunicazione e di linee ferroviarie.
-
Classe V: aree prevalentemente industriali
Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con
scarsità di abitazioni.
In allegato viene inserita la dichiarazione a firma del tecnico abilitato.
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3.6 Rifiuti e sottoprodotti
All’interno della produzione le tipologie di rifiuto prodotte saranno le medesime
rispetto allo stato di fatto attuale:
- rifiuti assimilabili agli urbani provenienti dagli uffici, dalla produzione (plastica
comprese le marche auricolari, tessuti sottoforma di guanti e grembiuli usurati) o
dal confezionamento (legno, plastica, cartone sotto forma di pallets e confezioni
rotte e/o difettose). Tali tipologie di rifiuto sono convogliate al servizio pubblico di
raccolta differenziata del Comune di Ceva.
- fanghi provenienti dall’impianto di trattamento acque reflue. Tali fanghi sono
utilizzati per lo spandimento in agricoltura come avveniva nella vecchia sede con
Determinazione provinciale n. 589 del 22/06/2007 e analizzati due volte all’anno,
mentre i terreni ricettori sono sottoposti ad analisi ogni tre anni. Essi sono palabili
e saranno distribuiti sui terreni secondo quanto stabilito dalle più recenti normative
in materia. E’ in corso l’aggiornamento della determina in seguito a richiesta di
incremento dei terreni adibiti allo spandimento. Nel caso in cui i fanghi non si
riusciranno a smaltire nei terreni a disposizione, causa eccedenza di produzione,
sarà stipulato un contratto con ditta autorizzata al loro smaltimento.
- le deiezioni e la paglia raccolte nei locali per la stabulazione temporanea,
recuperate dalla pulizia a secco dei piazzali e dei mezzi di trasporto e il contenuto
ruminale (eliminato dal prestomaco del bovino prima della sua lavorazione per
farne trippa cotta). Le deiezioni negli stabulari vengono raccolte (per mezzo di
griglie e a seguito di pulizia periodica) in apposito locale denominato “concimaia”.
Tale locale è posto esternamente all’edificio principale; la parte secca viene poi
lasciata maturare, per essere prelevata e conferita all’utilizzatore finale
(ammendante per l’agricoltura).
In merito ai fanghi la ditta è attualmente autorizzata secondo l’A.I.A. n. 403 del
06/06/2008 a spandere fino a 96,5 t/a di fango tal quale su terreni di proprietà posti
nel comune di Ceva per un totale di 1.9304 Ha; tutto ciò a fronte di una produzione di
circa 13.37 t/a.
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Dalle caratteristiche di tali terreni deriva che su di essi è possibile spandere fino a 15
t/Ha di sostanza secca nel triennio. Prevedendo un aumento di produzione di fanghi,
ne deriva che, per poter attuare l’incremento produttivo in progetto, la ditta deve
ampliare l’area interessata allo spandimento e, quindi, acquisire nuovi terreni rispetto
alla Autorizzazione in essere.
I terreni a disposizione secondo l’AIA in possesso, sono siti in Ceva e censiti:
-
fg.14 mapp. 133/p;
-
fg.14 mapp. 161/p;
-
fg.14 mapp. 162;
-
fg.14 mapp. 163/p;
-
fg.14 mapp. 523/p.
Di seguito vengono riportati i possibili nuovi terreni da destinare allo spandimento,
previa autorizzazione, siti in Fossano
-
fg.35 mapp. 10;
-
fg.35 mapp. 13;
-
fg.35 mapp. 14.
Sulle nuove superfici di spandimento risultano spandibili 8,51 t di s.s. ha-1 nel
triennio, pari a:
-
136,72 t di s.s. complessive nel triennio
-
45,57 t di s.s. complessive all’anno
che sulla base del tenore di s.s. indicato in analisi (2,60%) corrisponde a:
136,72 / 2,60 x 100 = 5.259 t/triennio di fango t.q.
5.259 / 3 = 1.753 t/anno di fango t.q.
Si sottolinea che il quantitativo di fango spandibile sopraindicato è puramente
indicativo, in quanto al variare del tenore di s.s dello stesso varierà la quantità
spandibile di fango tal quale.
Allo stesso modo risulta indicativo il quantitativo spandibile di 8,51 t di s.s. ha-1 nel
triennio, in quanto al variare del tenore azotato del fango varierà anche tale
quantitativo, pertanto nel piano di utilizzazione agronomica che segue verrà preso in
considerazione l’unico vincolo “fisso” ossia i 170 kg di N organico ha-1 anno-1.
__________________________________________
Studio Dottori Agronomi
Dott.Agr. Adriano Paoletti e Dott.Agr. Gianluca Grosso
Via Ospedale, 39 12044 Centallo
DOMANDA DI AVVIO DELLA FASE DI VERIFICA DELLA PROCEDURA VIA
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Via L. Einaudi n.28 – 12073 CEVA (CN)
Il fango viene prelevato dalla „vasca di accumulo ed inspessimento“ in calcestruzzo,
caricato su rimorchio, trasportato, e distribuito dalla ditta.
Considerato che lo spandimento può avvenire solo 5-6 mesi/anno nei periodi stabiliti
dalla buona pratica agronomica la ditta intende avvalersi di tre ulteriori metodologie di
gestione dei fanghi provenienti dall’impianto di depurazione:
-
stoccaggio provvisorio presso la propria sede del fango prodotto entro l’azienda
in area appositamente dedicata e resa idonea con l’utilizzo di sistemi
prefabbricati. Tale tipologia di stoccaggio, ai sensi dell’art. 183 c.3 D.Lgs.
152/06, non durerà, per prodotto stoccato, più di tre mesi.
-
Sistema di distribuzione con rimorchio in occasione delle lavorazioni dei terreni
per consentirne l’interramento entro le 24 ore.
Nell’attività in oggetto si genereranno sottoprodotti che all’interno dell’azienda
verranno identificati come materiali di categoria 1 e 3.
Materiali di categoria 1:
- parti del corpo incluse le pelli degli animali sospetti di essere affetti da TSE o
abbattuti nel quadro di misure di eradicazione delle TSE;
- materiali specifici a rischio;
- corpi interi di animali morti o abbattuti contenenti materiali specifici a rischio;
- prodotti ottenuti da animali a cui sono state somministrate sostanze vietate ai
sensi della direttiva 96/22/CE e quelli contenenti residui di agenti contaminanti per
l’ambiente.
Questo materiale verrà stoccato in un apposito cassone collocato nella zona dove
verrà effettuata la visita post-mortem sugli organi e sulla carcassa; sarà identificato
con un cartello recante la dicitura “Materiale Specifico a Rischio – Categoria 1”.
Il cassone contente MRS, depositato nell’apposita area di stoccaggio cassoni, verrà
ritirato in giornata dalla ditta autorizzata e destinato all’incenerimento.
Materiali di categoria 3:
- parti di animali macellati idonee al consumo umano in virtù della normativa
comunitaria, ma non destinate al consumo umano per motivi commerciali;
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- parti di animali macellati dichiarate inidonee al consumo umano ma che non
presentino segni di malattie trasmissibili all’uomo o agli animali e provenienti da
carcasse idonee al consumo umano in virtù della normativa comunitaria;
- sangue, zoccoli, corna ottenuti da animali che non presentavano segni clinici di
malattie trasmissibili all’uomo o agli animali attraverso tali prodotti;
- pelli di animali.
Una parte di questi materiali andrà ad alimentare una serie di industrie secondarie
che ne effettueranno le necessarie lavorazioni e trasformazioni.
I materiali suddetti, provenienti dall’area di macello, saranno conferiti direttamente nei
contenitori scarrabili preposti per il trasporto finale situati in un locale posto al di sotto
dell’area prima lavorazione grazie a sistemi quali scivoli, coclee, sportelli automatici; i
contenitori verranno ritirati giornalmente al termine della macellazione. Nel locale
suddetto saranno anche installate due cisterne per la raccolta del sangue dalla fase
di dissanguamento e le celle frigorifere per lo stazionamento dei capi o del materiale
sospetto.
Il materiale permarrà nei contenitori scarrabili per un tempo relativamente breve,
inoltre questi contenitori saranno posti in un locale chiuso, sito al piano seminterrato
(relativamente fresco) e saranno a loro volta chiudibili, pertanto non saranno da
considerarsi fonti di emissioni odorigene.
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4 ALLEGATI
ALLEGATO 1 - Estratto C.T.R. Scala 1:10000
ALLEGATO 2 - Estratto Mappa Catastale Scala 1:2000
ALLEGATO 3 - Estratti P.R.G.C. Scala 1:2000
ALLEGATO 4 – Scheda SITAP
ALLEGATO 5 - Valutazione di Impatto Acustico - Estratto Zonizzazione
Acustica Scala 1:5000
ALLEGATO 6 - Planimetria generale - STATO DI FATTO Scala 1:200
ALLEGATO 7 - Planimetria generale – PROGETTO Scala 1:200
ALLEGATO 8 - Schema impianto di depurazione
ALLEGATO 9 - Elenco autorizzazioni di nulla osta, dei pareri da acquisire ai
fini della realizzazione e dell’esercizio dell’opera o intervento.
DOMANDA DI AVVIO DELLA FASE DI VERIFICA DELLA PROCEDURA VIA
PROGETTO PRELIMINARE
ALLEGATO 1
Estratto C.T.R.
Scala 1:10000
ALLEGATO 2
Estratto Mappa Catastale
Scala 1:2000
ALLEGATO 3
Estratti P.R.G.C.
Scala 1:2000
ALLEGATO 4
Scheda SITAP
ALLEGATO 5
Valutazione di Impatto Acustico
Estratto Zonizzazione Acustica
Scala 1:5000
ALLEGATO 6
Planimetria generale
STATO DI FATTO
Scala 1:200
ALLEGATO 7
Planimetria generale
PROGETTO
Scala 1:200
ALLEGATO 8
Schema impianto di depurazione
ALLEGATO 9
Elenco autorizzazioni di nulla osta, dei pareri da acquisire ai fini della
realizzazione e dell’esercizio dell’opera o intervento.
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