02-03-2015 Data Pagina Foglio 1 / 2 Chi siamo La redazione lunedì 02 marzo | 14:16 POLITICA ECONOMIA ESTERI CRONACA REGIONI SPORT CULTURA SPETTACOLO NUOVA EUROPA VIDEO EXPO 2015 SPECIALI MINACCIA ISIS ALTRE SEZIONI POLVERIERA UCRAINA Impianto Allarme Casa Confronta 5 Preventivi Gratuiti e Scegli il Migliore della tua Zona ! Home / Altre sezioni / Made in Italy / Legno e arredo, dossier Federlegno-Symbola: secondi solo alla Cina pubblicato il 02/mar/2015 13:14 Legno e arredo, dossier Federlegno-Symbola: secondi solo alla Cina Il settore si conferma trainante per il Made in Italy Facebook Twitter Google+ Roma, 2 mar. (askanews) Con oltre 10 miliardi di surplus, l'industria italiana del mobile è seconda nella graduatoria mondiale che misura il saldo della bilancia commerciale, preceduta solamente dalla Cina. Il nostro legno arredo è ai vertici dell'attivo commerciale con l'estero in ben il 60% dei prodotti del settore. Inoltre, con 56,4 mln di euro investiti, può vantare anche il primato europeo per spesa in Ricerca e sviluppo. È quanto emerge dal dossier "10 verità sulla competitività italiana - Focus sul settore Legno Arredo" di Fondazione Symbola, Unioncamere, FederlegnoArredo e Fondazione Edison, il cui coordinatore scientifico è Marco Fortis. Gli articoli più letti 1 Usa 2 Golf 3 Trasporti 4 Italia-Egitto Il settore del legno arredo si conferma dunque trainante per il Made in Italy, avendo contribuito a far sì che dal 2008 al 2013 l'Italia abbia incrementato l'export del 16,5% facendo meglio di Germania (+11,6%) e Francia (+5,9%). Nel dossier si ricorda che siamo tra i soli 5 paesi al mondo a vantare un surplus commerciale manifatturiero superiore a 100 miliardi di dollari. Questi nel dettaglio i punti di forza del settore messi nero su bianco dal dossier: con 10 miliardi di surplus l'industria italiana del Legno Arredo è dietro alla Cina (83,4 mld) ma precede i competitor polacchi (8,4 mld), vietnamiti (5 mld), messicani (4,7 mld) e tedeschi (-1,6 mld). L'Italia si trova ai vertici della Ue 28 per saldo commerciale per 22 prodotti dei 37 internazionalmente censiti del settore Legno Arredo, relativi all'industria del mobile, porte, finestre e apparecchi per l'illuminazione. L'eccellenza manifatturiera italiana del Legno Arredo - si legge ancora nel dossier - ha una forte matrice territoriale. Due delle tre principali regioni produttrici di mobili dell'Unione Europea sono italiane: Veneto e Lombardia. Tra le prime 15 regioni europee produttrici di mobili ben 5 sono italiane (anche Marche, Friuli Venezia Giulia, Toscana). Le imprese italiane dell'industria del mobile sono poi leader in Europa negli investimenti in R&S, precedendo, con 56,4 mln di Ç, quelle inglesi (44,6), tedesche (39,9) e francesi (17,5) nella spesa all'origine della competitività per innovazione e design. Symbola Rubato l'abito della notte degli Oscar di Lupita, tutto di perle Pga Tour, nel Northern Trust Open vince a sorpresa James Hahn Milano, in flotta Atm primo treno "Leonardo" con livrea rossa Italia-Egitto, Sace: potenziale export da 5 mld entro il 2019 074078 0 Codice abbonamento: Mi piace Data 02-03-2015 Pagina Foglio 2 / 2 Nonostante il deficit strutturale di materie prime, l'Italia grazie alle proprie competenze manifatturiere genera un valore aggiunto nell'industria del mobile (4,9 mld di Ç) di gran lunga superiore a quello di molti paesi naturalmente ricchi di materie prime legnose (come Francia, 2,3 mld, Spagna, 1,8 mld, Svezia, 900 mln di Ç). Il rapporto non nasconde le difficoltà del Paese, messo alla prova da anni di crisi, da un mercato interno che non riesce a sostenere il sistema produttivo e da problemi antichi che, si legge nella premessa, "vanno ben oltre il pesante debito pubblico: la diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza, la mancanza di lavoro, il peso delle mafie e di una corruzione mai contrastata adeguatamente, una burocrazia spesso soffocante, il Sud che perde contatto con il resto del Paese". Ma che al contempo sa individuare le potenzialità e i punti di forza del sistema Italia. "Rimediare - spiegano infatti gli estensori del rapporto nella premessa - non è facile, ma è alla nostra portata. Serve però un'idea di futuro. E' indispensabile acquisire la consapevolezza dei nostri punti di forza, per mobilitare i talenti e le energie migliori". 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