Leucemia linfatica cronica B/ linfoma a piccoli linfociti B Corso Elettivo Patologia dei Linfomi Chronic lymphocytic Lymhpoma/Small lymphocytic lymphoma Definition sec. WHO 2008 • Chronic lymphocytic leukemia / small lymphocytic lymphoma (SLL/CLL) is a neoplasm of monomorphic small, round to irregular B-lymphocyte in the peripheral blood, bone marrow and lymph nodes, admixed with prolymphocytes and paraimmunoblasts (pseudofollicles), usually expressing CD5 and CD23. • ≥ 5x103/µL monoclonal lymphocytes with CLL phenotype in PB for at least 3 months • The term SLL, consistent with CLL, is restricted to cases with the tissue morphology and immunophenotype of CLL, but which are non-leukemic (<5x103/µL PB B-cells) Epidemiologia Comprende il 90% delle leucemie croniche negli USA e in Europa; molto rara in estremo oriente e rimane tale anche in emigrati (predisposizione genetica) Costituisce il 6.7% dei LNH Incidenza: 2-6/100.000 anno Incidenza aumenta con l’età, (13/100.0000 > 65 anni) La maggioranza dei pazienti ha >50 alla diagnosi (media 65 aa) Sempre più frequentemente diagnosticata in giovani M/F = 2:1 Predisposizione familiare in 5-10% dei pazienti; rischio 2-7 volte superiore in parenti di primo grado di pz con CLL Sedi di malattia sangue periferico midollo osseo linfonodi milza fegato sedi extranodali (cute, annessi oculari, mammella, apparato gastroenterico, rene, prostata, sistema nervoso centrale) Clinica Caratteristiche cliniche estremamente variabili sia nella presentazione che nel decorso e prognosi della malattia - pazienti con progressione molto lenta (o assente) verso stadi più avanzati di malattia (55-65% dei casi) - casi con rapida progressione (difficili da trattare) spesso asintomatica: reperto occasionale di linfocitosi Astenia Infezioni Localizzazioni di malattia: citopenia, splenomegalia, epatomegalia, adenomegalia, infiltrati extranodali Manifestazioni autoimmuni: anemia emolitica, piastrinopenia Piccola componente IgM nel siero Ly Ly PL PI Mescolanza di tre tipi cellulari: piccoli linfociti (Ly), prolinfociti (PL) e paraimmunoblasti (PI) Ly Pattern psudofollicolare: 85% dei casi, in sede nodale, extranodale, midollo osseo L’aspetto più chiaro degli pseudofolicoli è legato alla presenza di PL e PI con nucleo più grande, cromatina > dispersa e citoplasma più ampio Linfoma centrofollicolare Distinzione dai Follicoli reattivi margini distinti mantelli composizione citologica Centroblasti e centrociti. Cellule follicolari dendritiche Grado I CD10 Bcl-2 Bcl-6 CD21 I CC vanno distinti dai follicoli normali o neoplastici; in tessuti mal fissati può essere problematico KI67-CC KI67-CG reattivi Crescita interfollicolare/perifollicolare in fase iniziale di interessamento nodale o extranodale LLC CG Crescita diffusa: 7% piccoli linfociti con pochi PL e PIB Tumour-forming and paraimmunoblastic growth patterns espansione dei prolinfociti (tumor forming) e dei paraimmunoblasti (paraimmunoblastic growth pattern) che comprime e sostituisce la componente a piccole cellule della LLC (simile ad una una metastasi che sostituisce un linfonodo); aspetto chiaro della proliferazione con margini netti; possibile aumento volumetrico del linfonodo; possono precedere o accompagnare una crisi prolinfocitoide o paraimmunoblastica nel sangue periferico Tumor-forming Paraimmunoblastic growth pattern Nodulare: in genere non paratrabecolare Interstiziale Interessamento midollare NB: riscontro abbastanza frequente di centri chiari nella BOM (utili in diagnosi differenziale) Diffuso (prognosi peggiore) Milza Sovvertimento della polpa rossa e ed espansione della polpa bianca Fegato FENOTIPO CD79a+ CD20 +- : debole o negativo in piccoli linfociti, fortemente espresso in prolinfociti e paraimmunoblasti IgM o IgM/IgD, + rare IgG : a bassa intensità (> a differ. Pc) Casi con picco IgM: non differiscono come morfologia e fenotipo dalla BCLL classica; livelli IgM bassi CD79a CD20 CD5 (neg in 7-20%) CD23+ più intenso nei prolinfo/paraIb linfoma mantellare DD LINFOMA MANTELLARE Morfologia (comune, blastoide polimorfo) CD20+ CD5+ CD23- (a volte +) IgM+, IgD+/- BCLL BCLL BCLL CD5 MTL CICLINA D1 in MCL t(11;14) Ciclina D1 focale espressione ciclina D1 in alcuni casi con trisomia 12, negativi per t(11;14) (O’Malley et al Arch Pathol Lab Med 2005) LINFOMA DELLA ZONA MARGINALE NODALE MZLs CD5 IRTA1 B-cell Receptor ≥ 2% (omologia ≤ 98% con sequenza germ-line) 5060% dei casi Forme mutate Prognosi migliore < 2% (omologia > 98% con sequenza germ-line) 4050% dei casi Configurazione germ-line (non-mutata) Prognosi peggiore Fisiologia del centro germinativo Kluin Nat Rev Imm 2008 B-cell Receptor ≥ 2% (omologia ≤ 98% con sequenza germ-line) 5060% dei casi Forme mutate Prognosi migliore < 2% (omologia > 98% con sequenza germ-line) 4050% dei casi Configurazione germ-line (non-mutata) Prognosi peggiore Damle et al Blood 1999 Hamblin et al Blood 1999 LA DETERMINAZIONE LO STATO MUTAZIONALE DELLE IGVH CORRELA CON L’AGGRESSIVITA’ DELLA MALATTIA Citogenetica e Biologia Molecolare • circa 80% CLL ha aberrazioni genetiche clonali • ricorrenti ma non specifiche della CLL • singole, doppie, cariotipo complesso • presenti già alla diagnosi o possono comparire con evoluzione della malattia associandosi a variazioni : nella morfologia, fenotipo, aggressività clinica chemioresistenza FISH Citogenetica e Biologia Molecolare • 50% del 13q14.3 • 20% trisomia 12 • del 6q21 • 12% del 11q11-23 • 8% del 17p13 • 2-3% traslocazioni che coinvolgono il cromosoma 14 (IGVH): t(14;18) t(14;19) t(2;14) FISH Aberrazioni cromosomiche e corrispondenti lesioni genetiche Aumento della trascrizione di oncogeni t(14;18) gene BCL2 t(14;19) gene BCL3 t(2;14) gene BCL11a Perdita di geni oncosoppressori (> frequenza ) del 17p13 gene P53 del 13q14 9geni/miR16.1/miR15a del 11q23 ATM-gene ALTERAZIONI CROMOSOMICHE DIFFERENTI POSSONO ALTERARE LO STESSO PATHWAY FUNZIONALE Zenz Nature Review Cancer 2010 Correlazione con la prognosi •del 17p (>80% associata a mutazioni p53 allele rimanente) sfavorevoli •Numero di anomalie cromosomiche (>3) •% cellule anomale alla metafase •del 11q •Traslocazioni 14q32 •Trisomia 12 •del 6q •del 13q (se singola) •Cariotipo normale rischio intermedio favorevoli WHO 2008 Gene expression profiling Klein J Exp Med 2001 Rosenwald J Exp Med 2001 Wiestner A et al. Blood 2003 Diverso da altri LNH > simile a memory B-cells Profilo omogeneo indipendentemente dallo stato mutazionale; 240 geni sono diversamente espressi ZAP70 discrimina M da UM (p<0.000001) ZAP70 tirosin chinasi : Protein tyrosine kinase citoplasmatica espressa dai T linfociti (inserita nel signalling intracellulare dopo stimolazione dei linfociti T) e cellule NK Nolz JC et al. Leukemia 2005; Cutrona G et al. Eur J Immunol 2006 Espressa da subset B linfociti attivati della tonsilla TCR LAT Fyn CD4 T-lymphocyte LAT Lck Ptdins-P2 PLC p110 Grb2 Sos Grb2 RAS signalling SLP76 pathways p85 ZAP70-Syk Ptdins-P3 Transcription factors and cytokine gene induction Rac ZAP70 è facilmente rilevabile su fissato tessuto anche decalcificato con metodica convenzionale usando anticorpi monoclonali la concordanza tra IIC e WB > 80% 85% concordanza IIC rispetto allo stato mutazionale (simili ai dati di letteratura tra stato mutazionale e ZAP70 in WB o FC), superiore a WB (69,5%) LN reattivo CLL LLC-B cells che esprimono Zap70 sono più sensibili al legame IgM/Ag. Incremento signaling BCR allungamento del tempo di attivazione del BCR Maggiori capacità migratorie elementi Zap70+ Cell. Zap70+ sono più responsive a Ag self o ambientali che interagiscono con limitato repertorio Ig LLC-B Gobessi et al Blood 2007, Chen et al Blood 2002, Chen et al Blood 2005, Lanham et al Blood 2003 Kipps TJ Deaglio et al Blood 2007 Best Pract Clin Haemtol 2007 Richardson Blood 2005 SINDROME DI RICHTER (SR) SINDROME DI RICHTER L’incidenza della trasformazione in SR in pazienti con LLC varia tra dal 2% all’ 8% Pazienti di età inferiore ai 55 anni mostrano un rischio più elevato di sviluppare SR (Mauro et al. Blood 1999) Più frequente nei paesi occidentali, rara in altre aree geografiche: possibile ruolo di fattori razziali (bassa incidenza di LLC) La maggior parte dei pazienti ha una precedente diagnosi di LLC, ma possibile esordio con SR CLINICA Rapido deterioramento clinico con sintomi sistemici (febbre, perdita di peso, sudorazioni notturne), Elevati livelli di LDH, possibile ipercalcemia (accompagnata o no da osteolisi) Linfoadenopatia (frequente massa bulky retroperitoneale) Coinvolgimento midollare Splenomegalia (anche massiva), epatomegalia Più raramente interessamento extranodale: tratto gastrointestinale, sistema nervoso centrale (possibile unica manifestazione), cute, occhio, testicolo, polmone, rene Prognosi infausta nonostante terapia (decesso entro pochi mesi dalla diagnosi) Thorthon PD et al. Leuk Res 2005 trasformazione del clone originale cloni separati e indipendenti Nel 50-75% dei pazienti la Sindrome di Richter è causata dalla trasformazione del clone originale della LLC; nei restanti casi non c’è relazione clonale tra i due linfomi (neoplasia secondaria) Eziologia e oncogenesi I meccanismi molecolari coinvolti nella trasformazione della LLC in SR sono scarsamente conosciuti Anomalie cromosomiche complesse: +12, +14q+, del 11q23, del 13q, del 17p (Robertson LE et al JCO 1993, Brynes RK et al AJCP 1995, Tsimberidou AM et al Sem Oncol 2006) Instbilità microsatelliti e ipermetilazione promotore hMLH1 (Fulop Z et al Leuk 2003) Stimolano la proliferazione della LLC, facilitando l’acquisizione di nuove anomalie genetiche che portano a SR Morfologia immunoblastica Morfologia centroblastica LLC-B residua LGCDB LGCDB LGCBD LLC CD20 Possibile espressione fenotipo da LLC-B (CD5+/CD23+) CD5 CD5 non dà indicazioni sulla relazione clonale tra i due processi: down-regolazione in casi clonalmente correlati possibile espressione de novo in LDGCB CD23