Informatica e ufficio Impianti elettrici - cablaggio strutturato - Domotica Impianti fotovoltaici Sistema di Videosorveglianza per il Duomo di Cosenza Hi Tech multimedia sas di Prochilo C. & Co Località San Valentino Z.I. C/da Lecco - 87036 Rende (CS) Tel/Fax 0984/402761 - P.I. 02782140780 www.hitech-multimedia.it email: [email protected] Informatica e ufficio Impianti elettrici - cablaggio strutturato - Domotica Impianti fotovoltaici Presentazione aziendale HITECH dispone di una divisione tecnica che progetta e realizza un'ampia gamma di sistemi di sicurezza per la rilevazione intrusione e furto, controllo accessi, rivelazione incendi, videosorveglianza e trasmissione dati, adottando apparecchiature e dispositivi elettronici professionali di noti marchi internazionali. HITECH è in continua evoluzione per affrontare qualsiasi esigenza di sicurezza ed è in grado di fornire un supporto tecnico continuo e affidabile pre/post installazione. Nel caso specifico dei sistemi di videosorveglianza, HITECH fornisce soluzioni tecniche in grado di soddisfare una vasta gamma di applicazioni per diverse esigenze che vanno dai sistemi Tvcc di piccole dimensioni, fino a sistemi più complessi e comprende apparati di ripresa ed elaborazione video in versione analogica e in versione digitale (Videosorveglianza Over-IP). Hi Tech multimedia sas di Prochilo C. & Co Località San Valentino Z.I. C/da Lecco - 87036 Rende (CS) Tel/Fax 0984/402761 - P.I. 02782140780 www.hitech-multimedia.it email: [email protected] Origine e conformazione del Duomo Il Duomo di Cosenza (cattedrale di Santa Maria Assunta) è stato costruito nell’XI secolo e fu seriamente danneggiata da un terremoto nel 1184; Ricostruito nel 1222, l’edificio è stato poi ingrandito e ristrutturato nel XVII secolo. Nel 1950 sono finiti i lavori che hanno eliminato i restauri settecenteschi e lo hanno riportato all’originario stile gotico. All’esterno, il duomo presenta una facciata a salienti divisa in tre parti nello sviluppo trasversale della parte del basamento; Questa divisione corrisponde a quella interna. La facciata si presenta con quattro pilastri e tre portali di cui uno, quello centrale, più grande. Sui tre portali si trovano altrettanti rosoni, di cui due di media grandezza ed un terzo, quello sul portale principale, più grande. Alla sommità più alta della facciata svetta una croce in ferro. L'ingresso alla chiesa è preceduto da una larga gradinata che collega il basamento alla omonima piazza. A dominare inconfondibile il panorama del centro storico cosentino, si innalza sulla cattedrale il neogotico tiburio, realizzato a copertura della cupola che sovrasta l’altare maggiore e visibile dai colli circostanti in sequenza prospettica con la tozza torre campanaria. La struttura, realizzata alla fine dell'XIX sec. dall'architetto Giuseppe Pisanti, è parte integrante degli interventi di ripristino, all’interno, dell’originario aspetto duecentesco dei transetti e dell'area absidale. Perché realizzare un sistema di videosorveglianza per il Duomo Le chiese, le basiliche, i conventi e i musei religiosi, sono arricchiti con importanti opere d’arte e costituiscono una parte fondamentale del grande patrimonio storico, culturale, artistico italiano e la protezione dei luoghi di culto è diventata un tema di assoluta rilevanza a causa di numerosi episodi legati ad atti di vandalismo, furto o per le possibili azioni estreme minacciate dal terrorismo di matrice islamica. Le attività di conservazione e protezione delle chiese devono essere oggetto di un’attenta analisi preventiva, sviluppata sulla valutazione dei rischi collegati alla Security & Safety associata ad una corretta progettazione e/o adeguamento degli esistenti impianti di sicurezza, al fine di prevenire eventi e azioni criminose le cui conseguenze spesso sono particolarmente dannose per un patrimonio ecclesiastico di inestimabile valore. Quindi, come avviene per la progettazione dei sistemi di sicurezza per un sito sensibile, anche per i luoghi di culto bisogna attuare apposite misure di prevenzione antincendio, antintrusione/antifurto e di videosorveglianza. Analisi dei rischi Per la protezione del Duomo di Cosenza, si ha bisogno di tecnologie non invasive; L’edificio in sé è già parte del patrimonio: Apparecchiature e dispositivi di sicurezza di grandi dimensioni, cablaggi esterni, e interventi strutturali, risulterebbero invasivi e dunque poco praticabili. C’è poi il problema della privacy: La chiesa è un luogo pubblico e insieme privato e richiede rispetto e discrezioni per le funzioni e i servizi che là si offrono ai fedeli. In particolare, si devono concentrare gli sforzi per individuare le “aree sensibili”. Come si individuano le “aree sensibili”? Queste, variano da situazione a situazione; Comunque, stabilire il valore del patrimonio artistico o indicare le zone o gli oggetti di particolare importanza è fondamentale e questa operazione, fatta dal ns personale qualificato, è previa ad ogni progetto di sistema di sicurezza. Dalle condizioni particolari del luogo e dei beni custoditi, possono derivare infatti le scelte sul tipo di impianto di sicurezza da adottare. Videosorveglianza Over-IP Con il termine <Videosorveglianza Over-IP> si indica un sistema di sicurezza che permette la visualizzazione e la registrazione/acquisizione di immagini attraverso una comune rete LAN basata su protocollo IP. In un sistema di videosorveglianza su IP, la comune telecamera analogica è sostituita da una telecamera di rete, in grado di connettersi alla LAN e di essere raggiunta attraverso un indirizzo IP. Una telecamera di rete può essere configurata per inviare video su una rete IP per la visualizzazione e/o la registrazione in diretta in modo continuo, a intervalli regolari, in corrispondenza di un evento o su richiesta di utenti autorizzati; Le immagini acquisite possono essere trasmesse come flussi video Motion JPEG, MPEG-4 o H.264 utilizzando diversi protocolli di rete o possono essere caricate come singole immagini JPEG utilizzando un FTP, un sistema e-mail o il protocollo HTTP (Hypertext Transfer Protocol). Telecamere IP, alta risoluzione e registrazione digitale Una telecamera IP è dotata di una propria logica di processo ed è in grado di acquisire immagini attraverso un sensore di ripresa ad alta risoluzione (MegaPixel =1 milione di Pixel), elaborarle e inviarle ad un server di rete addetto alla registrazione e/o, in caso di allarmi, di spedire la stessa immagine via e-mail ad una persona addetta alla sorveglianza, anche a migliaia di chilometri di distanza. A differenza dei sistemi analogici tradizionali, la registrazione (archiviazione digitale) delle immagini può avvenire sia attraverso un applicativo software dedicato e installabile su un Pc/Server ottimizzato per elaborare e visualizzare a monitor la grande massa di dati generata dal flusso video IP, oppure attraverso il collegamento LAN a un NVR (Network Video Recorder) avente funzioni simili al classico DVR (Digital Video Recorder) dei sistemi Tvcc in tecnica analogica. Risoluzioni a confronto Lo standard di compressione H.264 E’ lo standard più recente e supporta le tecniche di compressione video più efficienti attualmente disponibili; Un codificatore video che utilizza lo standard H.264 è infatti in grado di ridurre le dimensioni dei file video digitali di oltre il 80% rispetto al formato Motion JPEG e fino al 50% rispetto allo standard MPEG-4 Parte 2 tradizionale, senza compromessi in termini di qualità delle immagini. Ciò significa che per la gestione dei file video sono necessari meno spazio di memorizzazione e larghezza di banda, ovvero che è possibile ottenere immagini di qualità migliore a parità di velocità di trasmissione in bit; Quindi, la compressione video ha lo scopo di ridurre e rimuovere i dati video ridondanti in modo che il file video digitale generato dalle telecamere di rete possa essere trasmesso e memorizzato più agevolmente. Il processo consiste nell’applicare un algoritmo al video di origine allo scopo di creare un file compresso pronto per la trasmissione o la memorizzazione; Al momento della riproduzione del file compresso, viene invece applicato un algoritmo inverso che genera un video contenente praticamente lo stesso contenuto del video originale. L’impianto Tvcc per il Duomo: Le postazioni di ripresa Si prevede l’installazione di n.6 telecamere IP EYEMOTION EM-MUST2IP in custodia semisferica per installazione da esterno, dotate di sensore CMOS ad alta risoluzione (3 MegaPixel =1920x1080 Pixel) per la videosorveglianza degli accessi principali e secondari alla chiesa. Simulazione delle postazioni di ripresa Simulazione delle postazioni di ripresa Simulazione delle postazioni di ripresa L’impianto di videosorveglianza nello specifico: Il Network Video Recorder Il gruppo delle telecamere IP si concentra via cavo dati (UTP Cat.5E) al Network Video Recorder EYEMOTION EM-NVR16P8 che decodifica, elabora e archivia il flusso dati video, oltre a riprodurre a monitor i filmati ad alta risoluzione, ripresi in tempo reale e registrati. Videosorveglianza e privacy nei luoghi di culto L’attività di videosorveglianza è particolarmente invasiva. Per questo motivo il Garante per la Privacy ha fissato alcuni principi che devono essere sempre rispettati: Principio di liceità: La videosorveglianza deve avvenire nel rispetto, oltre che della disciplina in materia di protezione dei dati personali, di quanto prescritto da altre disposizioni di legge da osservare in caso di installazione di apparecchi audiovisivi; Principio di necessità: Va escluso ogni uso superfluo e vanno evitati eccessi e ridondanze; Principio di proporzionalità: Gli impianti di videosorveglianza possono essere attivati solo quando altre misure siano ponderatamente valutate insufficienti o inattuabili. L’installazione di sistemi di videosorveglianza presso chiese o altri luoghi di culto o di ritrovo di fedeli deve essere oggetto di elevate cautele, in funzione dei rischi di un utilizzo discriminatorio delle immagini raccolte e del carattere sensibile delle informazioni relative all’appartenenza ad una determinata confessione religiosa. Durata e conservazione delle registrazioni In applicazione del Principio di proporzionalità, anche l’eventuale conservazione temporanea dei dati deve essere commisurata al grado d’indispensabilità e per il solo tempo necessario - e predeterminato - a raggiungere la finalità perseguita. La conservazione deve essere limitata a poche ore o, al massimo, alle ventiquattro ore successive alla rilevazione, fatte salve speciali esigenze di ulteriore conservazione in relazione a festività o chiusura di uffici o esercizi, nonché nel caso in cui si deve aderire ad una specifica richiesta investigativa dell’autorità giudiziaria o di polizia giudiziaria. Solo in alcuni specifici casi, per peculiari esigenze tecniche (mezzi di trasporto) o per la particolare rischiosità dell’attività svolta dal titolare del trattamento ad esempio, per alcuni luoghi come le banche può risultare giustificata l’esigenza di identificare gli autori di un sopralluogo nei giorni precedenti una rapina, è ammesso un tempo più ampio di conservazione dei dati, che non può comunque superare la settimana. L’informativa: Gli interessati devono essere informati che stanno per accedere o che si trovano in una zona videosorvegliata e dell’eventuale registrazione. Grazie per l’attenzione.