Tavolo di coordinamento
delle città riservatarie,
22 marzo 2012
Inclusione e integrazione dei
bambini rom sinti e
caminanti
Raffaele Tangorra
D.G. per l’inclusione e le politiche sociali
1
Da dove si parte
•Il Tavolo di coordinamento delle città riservatarie, istituito nel 2007
per promuovere un rilancio delle politiche per l’infanzia, ha favorito
l’avvio di un percorso di discussione e confronto - accompagnato da
momenti di vera e propria formazione - su temi specifici selezionati
tra quelli oggetto della cd. “sperimentazione 285” con
l’individuazione e lo scambio sulle buone pratiche attivate dai
territori, mutuando dall’UE l’adozione del cd. metodo di
coordinamento aperto.
2
Da dove si parte
•Alla fine del 2010 è stato proposto al tavolo l’attivazione il
programma sperimentale P.I.P.P.I., che rappresenta una risposta
innovativa ad un’esigenza di progettazione in tema di sostegno alla
genitorialità e di prevenzione del rischio di allontanamento molto
sentita dai territori coinvolti nella programmazione ex lege 285. Dieci
città su quindici hanno aderito al percorso.
•Durante il 2011, inoltre, il Tavolo ha avviato un processo di
arricchimento della raccolta di informazioni al fine di definire una
prima mappa degli indicatori del benessere di bambini e adolescenti
nelle città riservatarie.
3
Aree di intervento oggetto di maggiore
attenzione nell’anno 2010
•Tipologia prevalente di intervento
•Risorse 285
utilizzateanno 2010
•Numero progetti attivi nel 2010
•Sostegno alla genitorialità
•Tempo libero, gioco, animazione
•Sostegno all’integrazione e prevenzione della
dispersione scolastica
•Sostegno all’integrazione dei minori stranieri e
nomadi
•Promozione dei diritti e della partecipazione
•Educativa domiciliare, territoriale, lavoro di strada
•€ 20.020.127,52
•€ 9.605.883,00
•€ 9.070.732,68
•196
•177
•124
• € 6.803.893,00
•68
•€ 5.927.112,00
•€ 5.793.790,00
•83
•39
•Interventi per la prima infanzia alternativi al nido
•€ 3.978.153,00
•36
•Sostegno a minori con disagio psicosociale o
ospedalizzati
•Contrasto alla povertà e sostegno vs esclusione
sociale
•Azioni vs abuso, maltrattamento, violenza,
sfruttamento di minori
•Affidamento familiare, in comunità, adozioni,
deistituzionalizzazione
•Interventi in risposta ad handicap fisico e/o psichico
•€ 3.813.592,84
•46
•€ 2.057.298,00
•39
•€ 2.005.145,00
•17
•€ 1.643.908,00
•14
4
•€ 997.398,00
•23
Il nuovo framework
• Le previsioni del Terzo Piano di Azione per l’infanzia e
l’adolescenza prevedono un’intera direttrice di azione all’obiettivo
dell’interculturalità e dell’integrazione dei bambini rom
•Le raccomandazioni del Comitato Onu sui
emanate il 31 ottobre 2011 (cfr. punti 25, 61
ulteriore sforzo nella soluzione e nello
ineguaglianze e discriminazioni nell’accesso ai
parte dei minori rom
diritti del fanciullo
e 80) sollecitano un
sradicamento delle
sistemi educativi da
•La “Strategia nazionale d’inclusione dei rom, sinti e caminanti”, in
attuazione della Comunicazione della Commissione Europea n.
173/2011.
5
La proposta alle città riservatarie
•Un progetto di convergenza, con un’azione strettamente sinergica e
concordata con gli interventi posti in essere dal Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca, che prevedala sperimentazione di azioni di
sostegno alla frequenza scolastica e al successo formativo per la prevenzione
della dispersione scolastica dei minori, ed in particolare dei bambini e
ragazzi rom, sinti, caminanti, e interventi di facilitazione e rimozione degli
ostacoli all’integrazione dei minori e del loro nucleo familiare nel contesto
sociale di appartenenza, anche attraverso il rafforzamento delle azioni
progettuali di prescolarizzazione rivolte alle popolazioni rom per la
promozione della fruizione dei servizi socio – educativi per la prima
infanzia.
6
Il modello di sperimentazione
•Il modello di sperimentazione avviato dai territori con PIPPI (progetto
definito dal Ministero in collaborazione con il Tavolo, coordinamento
scientifico e assistenza tecnica messa a disposizione dal Ministero, adesione
volontaria delle città riservatarie, eventuale finanziamento a carico della
quota Fondo infanzia ripartita per città, gestione e implementazione a cura
della città e monitoraggio e assistenza continua da parte del Ministero, del
coordinamento scientifico e del sevizio di informazione ai sensi dell’art. 8
della legge 285/97) potrebbe essere replicabile sulle altre aree di intervento
della legge.
7
Obiettivi
- dalla costruzione dell’identità di gruppo all’apertura all’esterno;
-dalla scuola come obbligo/costrizione alla scuola come opportunità di
crescita;
-dalla difficoltà a conoscere il proprio territorio alla capacità di utilizzarne le
risorse;
-dallo scontro/indifferenza tra culture allo scambio interculturale;
-dall’isolamento nella periferia alla scoperta della città;
-dalla visione delle differenze di genere come discriminazione al
riconoscimento delle pari potenzialità che appartengono ai due generi;
- dall’espressione violenta alla capacità di esprimersi in forme creative e
positive;
- dalla stereotipizzazione dei propri atteggiamenti alla consapevolezza delle8
proprie risorse
Fasi del progetto
Il progetto deve tendere a costruire una triplice tipologia di rapporti:
1 - una relazione con il campo, con l’attivazione di un confronto positivo
con i referenti delle comunità
2 - un rapporto con le famiglie target prese in carico (con specifico
riferimento a famiglie con minori di 14 anni ( Fascia di età 0 – 14)
frequentanti i diversi ordini di scuola (nido, materna, primaria e secondaria
di I grado). L’intervento di presa in carico deve essere supportato da un
forte investimento sul tutoraggio e sul sostegno di bambini e famiglie, da
accompagnare con azioni e interventi sulle classi (o nelle classi) con
l’attivazione di laboratori cui partecipano allievi (rom e non e genitori rom e
non). Potrebbero inoltre attivarsi laboratori musicali, artistici volti al
riconoscimento/rafforzamento delle diverse culture/anime presenti nelle
istituzioni scolastiche.
9
Fasi del progetto
3 - una relazione con gli adolescenti del campo (12 – 17) con i quali
condurre interventi volti :
- all’inserimento nel mondo del lavoro o della formazione professionale;
- allo scambio interculturale anche attraverso la promozione di percorsi
artistici e musicali;
- alla conoscenza del proprio territorio e delle risorse che può offrire;
- alla promozione di una cultura delle differenze di genere che porti al
riconoscimento delle pari opportunità e potenzialità che appartengono ai
due generi.
10
Governance del progetto
• gruppo scientifico
•equipe territoriali multidisciplinari (assistente sociale, educatore, mediatore
culturale, insegnanti, psicologo etc)
•cabina di regia di cui facciano parte i rappresentanti delle città aderenti, il
gruppo scientifico e, inoltre, i rappresentanti (almeno uno per città) delle
associazioni di nomadi maggiormente attive sul territorio
11
Scarica

tangorra