M EZ ZO GI O R NOECON OM I A
XI
LUNEDÌ 13 LUGLIO 2015
STILI DI VITA
Tendenze
& gusti
Sport & business
Tendenze Accordo con l’azienda partenopea, presente in 40 Paesi
a cura di Michele Pennetti
Trapani griffato Joma
A Taranto la vela
si fa in 14 (sponsor)
Le due Sicilie, l’una del buon calcio e l’altra
che gioca con il pallone a spicchi. Così, mentre
Catania brucia sotto il fuoco dell’inchiesta sulle
partite comprate da Nino Pulvirenti, l’isola
che c’è e che vive di sani principi regala due positive notizie.
***
La prima arriva da Trapani, serie B. Anzi Lega B, come si chiama dopo la svolta nominativa
del presidente Andrea Abodi. Il club granata
ha ufficializzato un accordo triennale di sponsorizzazione con Joma. Il noto marchio spagnolo sarà il fornitore del materiale tecnico. L’intesa è stata possibile grazie contributo di Sportball, operatore sportivo specializzato in questo
genere di operazioni.
Con l’inizio della nuova
stagione agonistica la
prima squadra, la Primavera e tutte le formazioni
del settore giovanile del
Trapani vestiranno con
addosso la targhetta di
Joma. Un anticipo della
partnership si è già avuto attraverso una prima
commercializzazione
della nuova collezione
Ondabuena
presso il Trapani Calcio
Il team tarantino Store di via Palmerio
del Flockino sai- Abate, punto di riferiling team in ga- mento esclusivo per i tira al mondiale
fosi in città. Durante il ritiro precampionato, poi,
saranno svelate le maglie
da gioco e verrà presentata la collezione tecnica e tempo libero che Joma ha realizzato per il
Trapani in vista dell’avventura 2015/2016.
***
Il secondo motivo per sorridere giunge da
Barcellona Pozzo di Gotto, dove i custodi del locale palasport non saranno più costretti a
smontare le plance. Grazie al pronto soccorso
di numerosi sponsor del posto, il patron Immacolato Bonina ha potuto iscrivere il suo
quintetto al prossimo campionato di A2 maschile di pallacanestro. I finanziatori copriranno larga parte del budget stagionale.
***
A proposito di belle notizie, eccone una terza da Taranto. Riguarda la vela, precisamente il
quartetto di ragazzi - tutti studenti - del Flockino sailing team che la scorsa settimana ha gareggiato a Torbole, sul lago di Garda, nel mondiale della classe Sb20. Matteo Scaglioso, Valerio Dodaro, Nicola De Siati e Francesco
Palazzo, tesserati per l’Ondabuena Academy,
hanno potuto partecipare alla competizione
iridata grazie ad un pool di quattordici aziende
ioniche che hanno sostenuto la loro trasferta.
Ecco i nomi dei benemeriti: Alba Tramezzini,
Programma Sviluppo, Vision Ottic Saracino,
Dal DePa, Dragone, Immobiliare Casa Euro,
Suite 54, Arco Paisiello, Club Tre Colli, Idea Taglio Laser, Modeo Agricoltura, 3A Project, Five
Motors, Cafiero Abbigliamento.
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Un libro, un caso
Kimbo strega Londra
Il caffè si beve espresso
Lo chef Oliver porta la tazzina nei suoi rinomati locali
Da Piccadilly a Victoria Street c’è il profumo di Napoli
Gennaro Contaldo, socio della
catena di James Oliver;
a lato, il ristorante che si apre
alle spalle di Piccadilly Circus
DI PAOLA CACACE
N
ell’eterna lotta tra il tea all’inglese e il
caffè napoletano ha vinto Kimbo.
L’azienda partenopea ha infatti conquistato il palato e, di conseguenza, i ristoranti di uno degli chef «televisivi» più noti di
sempre. L’inglese Jamie Oliver ha deciso di offrire ai suoi clienti un buon «espresso Kimbo» alla
fine del pasto. Niente bibitoni o cappuccini a tutte
le ore. Infatti, sebbene nei ristoranti di Oliver sia
pur sempre possibile chiedere il proprio caffè in
versione «americana» o «inglese» che sia, è
l’espresso il must dell’estate 2015 per lo chef originario dell’Essex. Un espresso rigorosamente
Kimbo.
L’accordo stretto con l’azienda di torrefazione
prevede la diffusione di un «Coffee Menu» in
tutti i 43 punti della catena dello chef «Jamie’s
Italian». Ed in effetti Jamie Oliver ha sempre avuto il pallino della cucina italiana. Non a caso i suoi
mentori sono stati due chef nostrani, sebbene
emigrati in Inghilterra diverso tempo fa, ossia
Antonio Carluccio e l’amalfitano Gennaro Contaldo che ancora oggi consiglia e aiuta Oliver nella gestione della sua catena di ristoranti. Proprio
Contaldo ha presenziato assieme ai dirigenti della Kimbo, tra cui la presidente Paola Rubino, discendente della famiglia fondatrice dell’azienda
di caffè, al cosiddetto «Launch Dinner», un cocktail tenutosi sulla terrazza del J«amie’s Italian» in
zona Piccadilly, a Londra a fine giugno.
«Per me - ha spiegato Contaldo che durante
l’evento Kimbo è stato, scherzosamente, a guar-
dia della macchina da caffè – l’espresso per essere
napoletano deve avere la tazza bollente, la giusta
dose di zucchero e deve essere molto ristretto.
Cosa dire, poi, di Kimbo? Era il mio caffè, quando
ero ancora in Italia. Solo il nome mi fa ricordare
casa mia, in costiera amalfitana».
D’altronde Kimbo non è nuova ai mercati stranieri, visto che esporta i propri prodotti in oltre
40 nazioni. E ora il caffè alla napoletana lo berranno anche gli inglesi. «Siamo stati da subito
entusiasti all’idea di questa collaborazione - ha
commentato Paola Rubino - Soprattutto perché
abbiamo verificato che noi di Kimbo, Jamie Oliver e tutto il suo team abbiamo in comune l’amore per le tradizioni culinarie e per la qualità. Inoltre è un’opportunità fantastica per promuovere la
cultura dell’espresso napoletano in tutto il Regno
Unito, grazie anche all’aiuto di Oliver con il quale
ci ripromettiamo di collaborare a lungo».
Da Piccadilly a Victoria Street, fino all’aeroporto di Gatwick dove «Jamie’s Italian» ha ben 4
punti il Kimbo sarà così presente con una serie di
miscele selezionate in collaborazione con lo chef
che promettono di solleticare l’olfatto e il palato
degli inglesi. Prima tra tutti la miscela «Espresso
Napoletano» in linea con la scelta di non voler offrire agli inglesi il solito caffè lungo, ma quello ristretto e corposo della tradizione partenopea. E
per far ciò Oliver ha chiesto a Kimbo di aiutarlo
non solo a cambiare tutte le macchinette del caffè, le tazze e «i ferri del mestiere» ma anche ad
addestrare 600 barman in grado di fare un
espresso veramente napoletano.
Antenne locali, l’accusa:
«Legislazione penalizzante»
rriva il giorno della relazione annuale di Aeranti Corallo (l’organizzazione di categoria che rappresenta imprese
radiofoniche e televisive locali),
e nel mirino del presidente Marco Rossignoli finisce il governo, e
in particolare il sottosegretario
con delega alle Comunicazioni
Antonello Giacomelli ospite del
convegno. «La crisi del mercato
pubblicitario, i cambiamenti
tecnologici e i nuovi modi di fare
impresa radiotelevisiva — ha
premesso il coordinatore Aeranti Corallo — imponevano
scelte governative strutturali
per accompagnare efficacemente il comparto in questa delicata fase in cui tutto è in continua evoluzione. Al contrario,
nulla, in questo senso, è stato
fatto e addirittura sono state
assunte, su iniziativa del Governo, una serie di scelte legislative
che hanno, più volte, rimesso
completamente in discussione
spazi e ruolo dell’emittenza locale, generando una situazione
di incertezza permanente che ha
impedito e sta impedendo qualsiasi programmazione aziendale
da parte delle imprese». «In
questo contesto - ha detto Rossignoli - molte emittenti radiotelevisive locali sono state costrette a ricorrere agli ammortizzatori sociali per il proprio
personale dipendente, ad avviare procedure di mobilità e di
licenziamento collettivo, a proporre procedure concorsuali per
cercare di dare soluzione alle
proprie posizioni debitorie». «E
allora, l’interrogativo che si pone è quello di comprendere se il
governo voglia ancora un sistema radiotelevisivo dove ci sia
spazio per l’emittenza locale», la
provocazione di Rossignoli. «Se
la risposta fosse positiva è evidente, però, che occorra un immediato cambiamento di rotta
con la previsione di un serio
progetto politico che, nel riaffermare il ruolo dell’emittenza locale, definisca in un’ottica di salvaguardia del pluralismo sul
territorio, favorendo la ripresa
del mercato pubblicitario, eliminando l’eccessiva e ingiustificata burocrazia, attuando decisi
interventi di semplificazione e di
liberalizzazione e aprendo la
strada alla conversione dell’ormai vecchio modello di emittente locale in quello di azienda
multimediale del relativo territorio».
Giffoni Film Festival,
50 nazioni coinvolte
Tremilaseicento giurati provenienti da circa 50 Paesi (tra i
quali Iraq, Israele, Pakistan, Palestina, Qatar, Usa), 156 film (di
cui 98 in concorso), sette tra le
migliori anteprime della stagione, una maratona «omaggio a
Robin Williams» con i successi
più amati, dieci eventi musicali,
quattro Meet&Greet riservati a
4000 fan. E ancora, oltre 70 talent italiani e internazionali, artisti e maestri per la speciale
sezione Masterclass con 16 incontri, rassegne, eventi e 200
spettacoli gratuiti. Sono i numeri dell’edizione 2015 del Giffoni Film Festival, in programma nel piccolo comune salernitano dal 17 al 26 luglio.
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a cura di Monica Mattioli
Torna nella biblioteca di Chiarelettere «Odio gli indifferenti». I discorsi in Parlamento
«I
DI PAOLO CUOZZO
A
Libertà di pensiero non è libertà di errare, il Gramsci ritrovato
ndifferenza è abulia, è
parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. L’indifferenza è il peso morto della storia». Così Antonio
Gramsci - che Togliatti definì
«un teorico della politica, ma
soprattutto un politico pratico,
cioè un combattente» - motiva
il suo odio per gli indifferenti:
«Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla
città».
Ritorna, nella Biblioteca
Chiarelettere, quest’antologia
di testi scritti tra il 1917 e il 1918
in cui Gramsci riflette su politi-
Tv e dintorni
ca e politici, educazione e conoscenza, libertà e censura, legge
e burocrazia. In appendice al
volumetto è pubblicato l’intervento alla Camera, del 16 maggio 1925, sul disegno di legge
sulla massoneria e le libere associazioni, «Una legge liberticida», che merita di essere letto (almeno) per rendersi conto
dello spessore dei discorsi parlamentari di un tempo, quando
neanche Mussolini riusciva ad
avere l’ultima parola.
Ogni singola frase di Gramsci è densa, e spinge con forza il
lettore - quello di oggi come
Odio gli
indifferenti
Antonio Gramsci
Chiarelettere,
160 pagine,
euro 13
quello di ieri - alla riflessione
su se stesso, sul proprio posto
nella collettività, sul proprio
ruolo nella storia. Odia gli indifferenti perché gli «dà noia il
loro piagnisteo di eterni innocenti»; considera inetti i politici, «illusionisti» uniti da un difetto comune e imperdonabile:
«la mancanza di fantasia
drammatica»; analizza i doveri
di un giudice elogiando Ponzio
Pilato.
E che dire delle «autorità governative», se non che «ignorano la realtà»? O della burocrazia, «fatica idiota e idiotiz-
zante»? Non risparmia gli scettici, che non hanno «il coraggio
necessario per l’azione». Ammette che «la merce istruzione
vale poco in Italia, quantunque
costi discretamente»; che
«l’esteriorità continua a tiranneggiare i cervelli»; e che perfino gli «italiani intelligenti,
quelli che scrivono e quelli che
leggono», si alimentano di
«superficialità, leggerezza, vacuità retorica». E ammonisce:
«libertà di pensiero non significa libertà di errare e spropositare».
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Anno X - N. 25
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