Prelievo e Valori “Normali” Errore Preanalitico è quello commesso prima che il campione da analizzare arrivi nel laboratorio 90% di tutti gli errori !! 1 Procedure di preparazione al prelievo • Preparare tutto il materiale occorrente e verificarne il corretto funzionamento (siringhe prelievo o vacutainer, vacutainer, provette, laccio emostatico, garze, soluzione disinfettante) • Verificare l’identificazione del pz e gli esami richiesti, indagare sullo stato del paziente (digiuno, farmaci assunti, stato emotivo, dieta, ecc.) • Disinfezione: Disinfezione: detergere e disinfettare con sostanze efficaci ma non interferenti (alcool etilico 70%; ma se si determina l’alcolemia disinfettanti privi di alcool) • Controllare la condizione del pz prevenendo possibili sincopi (il prelievo va effettuato a pz seduto o sdraiato per evitare cadute) • Gettare il materiale usato durante il prelievo negli appositi contenitori: non incappucciare la siringa dopo il prelievo e non rimuovere l’ago con le mani Prelievo Venoso • Ispezionare la regione antecubitale del braccio chiedendo al pz di ‘fare il pugno’ • Selezionare vena migliore (mediana cubitale, dorso della mano in obesi) • Detergere e Disinfettare il punto del prelievo • Applicare un laccio emostatico a monte del punto di prelievo (metà del braccio) • NON lasciare il laccio in sede per più di un minuto • Afferrare la vena, inserire l’ago a circa 15° dal piano cutaneo • Inserire l’ago gentilmente ma in modo deciso, senza affondare troppo • Sciogliere il laccio emostatico (causa emoconcentrazione!) • Iniziare il prelievo aspirando in modo continuo: • Azione troppo rapida causa emolisi o collabimento della vena • Far rilasciare il pugno del pz evitando il pompaggio • Porre un bendaggio (cotone o garza sterile) • Rimuovere delicatamente l’ago • Premere sul punto del prelievo per evitare la formazione di un ematoma • Versare il sangue nelle provette senza causare emolisi, • Ruotare (senza agitare) le provette con l’anticoagulante 2 Prelievo Venoso Variazioni nelle concentrazioni dei costituenti del siero quando il paziente passi da posizione supina a stazione eretta Variazioni nelle concentrazioni dei costituenti del siero il periodo di occlusione venosa sia prolungato da 1 a 3 minuti 3 Prelievo Arterioso • Richiede una maggiore esperienza • Selezionare l’arteria migliore (radiale, brachiale o femorale) per il prelievo • Facendo iper-estendere il polso al paziente • Ispezionare la regione • Test di Allen per valutare l’adeguato afflusso di sangue alla mano • Detergere e disinfettare il punto del prelievo • L’arteria viene immobilizzata tenendo le dita a cavallo: è ‘facile’ da percepire perché offre maggiore resistenza della pelle e del tessuto muscolare • La puntura viene effettuata a 70-90° rispetto alla superficie cutanea • Dopo l’estrazione dell’ago applicare una pressione idonea almeno per 5 minuti 4 A cheIl serve? test di Allen Si esegue per verificare la pervietà delle arterie radiale e ulnare, i due vasi che irrorano la mano. Le due arterie si anastomizzano a questo livello e formano due archi: palmare superficiale e profondo. Il Test di Allen consente, prima di procedere con la puntura della radiale, di escludere che una delle due arterie sia occlusa (per ragioni congenite o acquisite). Questo è importante perché in caso di trombosi arteriosa secondaria alla puntura arteriosa si avrebbe una necrosi della mano. 5 Step 1: Comprimi contemporaneamente le due arterie al polso Step 2: Chiedi al paziente di aprire e chiudere la mano diverse volte fino a che il circolo non si sia svuotato (la mano diventa bianca) 6 Step 3: Chiedi al paziente di aprire la mano. Rilascia la compressione sulla radiale mantenendo quella sull’ulnare Se la mano si ricolora rapidamente, l’a. radiale è pervia e c’è un buon circolo collaterale 7 Step 4: A questo punto ripeti la manovra di compressione bilaterale e, poi, rilascia la sola arteria ulnare. Prelievo Capillare • I dati ematochimici su sangue capillare non differiscono significativamente da quelli ottenuti su sangue venoso, purché si eviti, nel primo caso, il passaggio di liquido dallo spazio interstiziale a quello vascolare e, nel secondo, una stasi prolungata • Il prelievo capillare può essere eseguito da: • polpastrello di un dito o lobo dell’orecchio nell’adulto • tallone nel bambino • Frizionare la parte con alcool o immergere in acqua calda per aumentare il flusso localmente e ottenere sangue “arterializzato” • Pungere con una lancetta di acciaio alla profondità di 3-4 mm • Scartare la prima goccia di sangue e raccogliere quello che defluisce successivamente, senza spremere 8 90% di tutti gli errori !! Anticoagulanti Un anticoagulante è un composto in grado di rallentare o interrompere il processo di coagulazione del sangue 9 Variabilità preanalitica • Sieratura e centrifugazione (entro 1 ora) • Smistamento ai settori analitici • Eventuale deproteinizzazione o altro trattamento • Eventuale conservazione (refrigerazione a 4°, conservazione al buio, liofilizzazione, modificazione del pH, aggiunta di sostanze chimiche, ecc.) Cause di errori preanalitici durante la conservazione Variabilità preanalitica • Un trattamento preanalitico improprio può invalidare risultati altrimenti corretti • Trasporto intramurale o extramurale (natura dei contenitori, imballaggi, modalità di spedizione, modalità di conservazione durante il trasporto) • Accettazione dei materiali e verifica della loro idoneità Criteri di non accettabilità 10 L’interpretazione delle analisi di laboratorio Paziente: - segni e sintomi - storia clinica Clinico: - stabilisce una diagnosi o prognosi - trattamento e follow up Clinico: - sviluppa un’ipotesi di diagnosi - valutazione successive Clinico: - richiede gli esami - prepara il paziente LABORATORIO Raccolta campioni Clinico: - interpreta i risultati - valuta l’ipotesi originale Linee guida per la raccolta campioni Trattamento e conservazione campioni Emissione referto Stabilisce i valori di riferimento Verifica dei risultati Analisi Variabili preanalitiche che possono influenzare i valori degli esami di laboratorio Variabili modificabili Fisiologiche: • postura • decubito prolungato • esercizio fisico • allenamento fisico • variazioni circadiane • viaggi Stile di vita: • fumo • alcool Variabili non modificabili Farmaci Dieta: • ingestione di cibo • cibi e bevande particolari • dieta vegetariana • obesità • malnutrizione • digiuno prolungato Fattori ambientali: • altitudine • temperatura • residenza Fattori biologici: • età • genere • razza • patologie: cecità Condizioni mediche: • febbre • shock e trauma • trasfusioni Cambiamenti ciclici a lungo termine: • stagioni • ciclo menstruale 11 Valori di Riferimento di Alcuni Parametri Ematici • Ematocrito M: 39 - 49 % F: 35 - 45 % • Eritrociti M: 4.5 - 5.9 x 106 /µL F: 4.5 - 5.1 x 106 /µL • Reticolociti 0.50 - 1.50 % • Leucociti 4.5 - 11.0 x 103 /µL • Piastrine 150 - 350 x 103 /µL • Emoglobina M: 14.0 - 17.5 g/dl F: 12.0 - 15.5 g/dl Variabilità biologica e valori di riferimento Individuo selezionato utilizzando particolari criteri Caratteristiche ambientali e genetiche omogenee 12 I valori di riferimento I valori di riferimento: la distribuzione gaussiana La distribuzione di frequenza dei dati analitici per una popolazione di riferimento, può presentare una distribuzione: - gaussiana o normale - a campana ma asimmetrica o deviata (trasformazione logaritmica) - irregolare (percentili) La porzione di area compresa nell’intervallo dei valori normali = (valore medio ± 2 deviazioni standard) racchiude circa il 95% delle osservazioni 13 Sensibilità: Incidenza di risposte positive che si ottengono applicando un test a pazienti affetti dalla malattia, cioè la positività in caso di malattia Specificità: Incidenza di risposte negative che si ottengono applicando un test a pazienti sani, cioè negatività nello stato di salute falsi positivi falsi negativi Valore predittivo positivo: Percentuale dei risultati veri positivi, rispetto ai positivi totali, che si ottengono quando il test è applicato ad una popolazione mista (malati+sani) Valore predittivo negativo: Percentuale dei risultati veri negativi, rispetto ai negativi totali, che si ottengono quando il test è applicato ad una popolazione mista (malati+sani) Significato diagnostico di un test Test ideale: Sensibilità 100 % Specificità 100 % Test inutile: Sensibilità 50 % Specificità 50 % Test usuale: Sensibilità 50-100 % Specificità 50-100 % 14 Livelli decisionali • Nell’ambito dei valori che un test di laboratorio può assumere, si potranno individuare valori particolari che possono servire nella valutazione clinica del paziente • Questi valori non sono sempre formalizzabili statisticamente, ma si basano su conoscenze fisiopatologiche e sulla necessità del clinico di assumere decisioni cliniche • I livelli decisionali potranno anche coinvolgere gli intervalli di riferimento, mentre altre volte potranno richiamare i valori di pericolo o di intervento già individuati dalla clinica Sensibilità diagnostica o clinica di un test • È il numero di risposte positive che si ottengono applicando il test a pazienti affetti dalla malattia Sensibilità = VP ×100 VP + FN Specificità diagnostica o clinica di un test • È il numero di risposte negative che si ottengono applicando il test a pazienti non affetti dalla malattia (soggetti sani) Sensibilità = VN ×100 VN + FP VP = VERI POSITIVI VN = VERI NEGATIVI FP = FALSI POSITIVI FN = FALSI NEGATIVI 15 Valori Critici che impongono immediata comunicazione 16