STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI
(The Book Thief)
Regia: Brian Percival
Interpreti: Geoffrey Rush, Emily Watson, Sophie Nélisse, Ben Schnetzer, Nico Liersch
Origine e produzione: USA/FOX 2000 Pictures, Studio Babelsberg/2013
Durata: 131'
Germania della Seconda Guerra Mondiale. Liesel è affidata dalla madre incapace di mantenerla,
ad Hans Hubermann, un uomo buono, e alla sua irritabile moglie Rosa. Scossa dalla tragica morte
del fratellino e intimidita dai “genitori” appena conosciuti, Liesel fatica ad adattarsi sia a casa che
a scuola, dove viene derisa dai compagni di classe perché non sa leggere. Con grande
determinazione, è tuttavia decisa a cambiare la situazione e trova un valido alleato nel suo papà
adottivo che le insegna a leggere il suo primo libro, Il manuale del becchino, rubato al funerale del
fratello.
Ci sono film in cui il Libro ha la potenza di salvare l'uomo, come in effetti accade, tramandando
il valore della memoria, come dimostra il Diario di Anna Frank. Dopo The Reader, ecco Storia
di una ladra di libri, tratto dal voluminoso best seller da 8 milioni di copie dell'australiano Markus
Zusak, edito da Frassinelli, dove una ragazzina viene affidata nella Germania nazista del '38 a una
coppia adottiva, dopo la fuga della madre comunista. Qui Liesel capirà i bilanci non semplici degli
affetti, la rustica madre, il buon padre, gli odiosi compagni, diventa amica del cuore del coetaneo
Rudy con cui scambia il primo bacio, soffre l'arrivo in casa di un giovane ebreo nascosto che le
resterà amico per la vita. Dalla realtà hitleriana, che finisce nel macello umano del bombardamento
finale degli alleati, la ragazza fugge e si salva imparando a leggere e ritagliandosi quel momento
magico la sera in cui si entra nel fantastico mondo delle pagine. Così partendo dal poco invitante
Manuale del becchino, la giovane inizia a leggere tutto ciò che trova, cercando di salvare i volumi,
in un periodo in cui sono dati alle fiamme, di Mann, Proust e compagnia, specie se ebrei. Il
contrasto è manicheo: da una parte la violenza e il razzismo, dall'altra la cultura, a volte è una sfida
ancora evidente. Qui viene offerta dalla produzione Fox in versione patinata, un po' per signore,
musicata a note sempre alte dallo spielberghiano John Williams (47 nomination all'Oscar) e ripresa
con dolly sfrenati da Florian Ballhaus, mentre Brian Percival, regista di molte puntate dello
smagliante Downton Abbey, si adagia nel rassicurante stile che smussa gli angoli anche di una storia
selvaggia che inizia e finisce con la voce fuori campo della Morte. Il libro rischia di puntare troppo
sulla poesia del dolore, mentre la medicina omeopatica della lettura rimane sullo sfondo ma non
diventa redenzione né catarsi, rimane colore anche se promuove la libertà di pensare. Una quasi
fiaba che rivela il viso dolce diabolico della 14enne Sophie Nélisse accanto alle facce note di Emily
Watson e del grande Geoffrey Rush.
Maurizio Porro, “Corriere della Sera”
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