PROGETTO DI POTENZIAMENTO STRUTTURALE “KM3NET-ITALIA: OSSERVATORIO SOTTOMARINO NEL MAR IONIO PER LA RILEVAZIONE DI NEUTRINI ASTROFISICI E RICERCHE MULTIDISCIPLINARI” STUDIO DI MERCATO STUDIO DEL MERCATO FINALIZZATO ALL’ESPLORAZIONE DELLE OPPORTUNITA’ DI VENDITA DI SERVIZI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI ATTRAVERSO LA DETEMINAZIONE DEL MERCATO OBIETTIVO, DEL VOLUME DELLA DOMANDA ATTESO, DEI PRINCIPALI CLIENTI, DELLO STATO DELLA CONCORRENZA E DEL LIVELLO DEI PREZZI. Le caratteristiche dell’osservatorio multisciplinare sottomarino che sarà installato a Capo Passero fanno sì che il bacino di potenziali utenti dei servizi erogabili da parte dei Laboratori Nazionali del Sud risulti estremamente ampio e variegato e non limitato al territorio regionale o nazionale ma esteso a livello internazionale a tutti gli enti, agenzie, università, aziende interessate allo sviluppo di tecnologie per il monitoraggio di ambienti marini, allo studio degli stessi ambienti ed alla sperimentazione di sistemi e/o componenti che troveranno successivamente applicazione in diversi settore industriali (off-shore, telecomunicazioni, meccanica, materiali, trasmissione dati, …). I potenziali utenti avranno a disposizione delle connessioni dedicate che permetteranno, mediante l’utilizzo di sistemi standard di comunicazione e trasferimento di potenza, di connettere le proprie stazioni sottomarine con una consolle di controllo collocata nel laboratorio di terra. Sarà, inoltre, possibile, mediante un collegamento on line, acquisire dati e controllare lo stato di funzionamento dei dispositivi direttamente dalle sedi di ciascun utente. Una struttura con tali caratteristiche permetterà la realizzazione di una rete per lo scambio di informazioni scientifiche e la condivisione di dati a livello nazionale ed internazionale per attività di ricerca e formazione di eccellenza. Tra i principali utenti scientifici Istituzionali della struttura vi saranno: Dipartimenti di Fisica, Ingegneria e Geofisica delle Università di Catania, Messina, Bari, Bologna, Genova, Napoli, Pisa e Roma. Gli enti di ricerca europei operanti nel settore della fisica astroparticellare e membri della collaborazione KM3NeT (40 istituti di 10 paesi europei: Cipro, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Romania e Spagna). I principali Istituti ed Enti di Ricerca Nazionali ed Europei interessati al test di strutture in ambiente sottomarino a profondità abissali o all'acquisizione di dati per lunghi periodi di tempo sia utilizzando la sensoristica installata a bordo delle torri sia eventualmente connettendo stazioni sottomarine alle prese disponibili sul telescopio. Oltre alle istituzioni e ai centri di ricerca citati, il telescopio sottomarino per neutrini avrà come potenziali utenti aziende leader operanti nel campo dell’Off-Shore, delle Telecomunicazioni e dell'Energia. Queste aziende troveranno nell’osservatorio e nelle strutture ad esso connesse una infrastruttura di ricerca unica al mondo in grado di effettuare test a terra o in acqua a profondità abissali su componenti, materiali e sistemi altamente innovativi. L’INFN, infatti, collabora attivamente con realtà produttive che si caratterizzano per lo sviluppo continuo di nuovi prodotti, per il monitoraggio delle tecnologie emergenti e per la creazione di importanti sinergie innovative. La realizzazione del progetto consentirà a tali imprese “research oriented” di incrementare le proprie innovazioni sui cavi sottomarini per trasporto dati e potenza, trasmissione dati ad alta velocità nelle telecomunicazioni e sui materiali per il settore off-shore. 2 Occorre sottolineare che il territorio di riferimento (Province di Catania e Siracusa e zone limitrofe) si caratterizza già per la presenza significativa di leader nel campo del software, della microelettronica, delle telecomunicazioni, della meccanica e della ricerca fisica e per la consistenza e diffusione di PMI particolarmente innovative che potranno usufruire della nuova dotazione scientifica, tecnologica e strutturale. R&D Volendo esprimere una quantificazione del mercato potenziale derivante da Enti ed Istituzioni Nazionali ed Internazionali operanti nel settore della Ricerca, si riportano qui di seguito i dati derivanti ad un’analisi effettuata da Douglass & Westwood : “Marine Industries Global Market Analysis”. Da tale analisi emerge che, al netto del settore navale militare, il mercato mondiale della R&D nel settore marino ammonta a circa 11 miliardi di €/anno (2009) dei quali oltre il 50% è ad appannaggio delle Istituzioni di Ricerca Governative. R&D – World Market 1999–03 Africa 2004 Ripartizione geografica Mercato R&D Africa 2% 2005–09 716 151 762 Asia 10,981 2,332 11,709 Australasia 1,083 225 1,163 Eastern Europe/FSU 1,377 286 1,488 Latin America 2,184 445 2,368 Middle East 2,137 445 2,329 North America 16,266 3,472 18,030 Western Europe 15,742 3,273 16,471 TOTAL (€M) 50,484 10,629 54,320 Western Europe 30% Asia 22% Australasia 2% Eastern Europe/FSU 3% Latin America 4% North America 33% Middle East 4% Source: Douglas-Westwood Tale mercato può esser suddiviso in quattro sottocategorie, e precisamente : R&D da parte di Compagnie Oil & Gas (con un’incidenza del 24%); R&D da parte di Cantieri Navali (con un’incidenza del 16%); R&D da parte di altre Industrie del Comparto Marino (con un’incidenza del 10%); R&D da parte di Istituzioni Governative – al netto delle Autorità Militari - (con un’incidenza del 50%). Oltre alle quattro sottocategorie citate un’ulteriore categoria di rilevante importanza è costituita dal settore militare; a titolo di esempio si rileva che nel settore della ricerca in ambito marino la sola US Navy 3 nel 2005 aveva stanziato un budget di circa 16,3 miliardi di dollari per lo sviluppo di test e valutazioni di nuove tecnologie così ripartite : Ricerca fondamentale : 477 milioni di dollari; Ricerca industriale : 564 milioni di dollari; Sviluppo sperimentale : 677 milioni di dollari; Sviluppo di componenti avanzate : 2,8 miliardi di dollari; Sistemi di sviluppo e dimostrazioni : 8 miliardi di dollari; Altro : 3,9 miliardi di dollari. Oltre al settore della R&D analizzato vi sono altri settori specifici che possono costituire un mercato di sbocco per l’Istituto, e precisamente : 4 Offshore Oil & Gas Indubbiamente il mercato di maggiore interesse potrà essere rappresentato dalle società petrolifere e dalle società che operano nel settore della progettazione di piattaforme petrolifere offshore; ciò in quanto si può dire che l’era delle trivellazioni esclusivamente terrestri sia terminata con la seconda guerra mondiale. Subito dopo quel conflitto, infatti, la ricostruzione, lo sviluppo economico, il rilancio industriale (soprattutto il settore automobilistico) hanno richiesto quantità sempre maggiori di petrolio, per cui si è iniziato a guardare anche ai giacimenti nel sottosuolo ubicato in mare aperto. Il primo impianto off-shore - letteralmente “fuori costa” - risale all’ottobre del 1947, quando un gruppo di ingegneri della ditta petrolifera statunitense Kerr-McGee installarono al largo della Louisiana, nel Golfo del Messico, il primo pozzo di petrolio che pescava sott’acqua (a meno di cinque metri di profondità) e che si trovava completamente fuori vista da terra. Da allora in poi, la tecnologia al servizio della sete mondiale di idrocarburi si è evoluta sempre più, raggiungendo profondità sempre maggiori e distanze dalla costa sempre più grandi. Nel 1994 la piattaforma “Auger” ha raggiunto i 900 metri di profondità, nel 1996 la “Mars” è arrivata a 950 metri, nel 1999 la piattaforma “Ursa” è arrivata oltre i 1.000 metri: era un record, ma destinato ad essere ben presto superato. Nel 2000, infatti, “Hoover Diana” ha raggiunto la profondità record di 1.500 metri, ma non bastava ancora. Più le industrie automobilistiche producevano automobili, maggiore era la domanda di carburante e più parallelamente si incrementava la corsa al “sempre più giù, sempre più in là da parte delle grandi compagnie petrolifere. Nel 2002 la piattaforma “Horn Mountain” arrivava a 1.600 metri di profondità, nel 2004 la “Devils Tower” a 1.700 e nel 2005 la ditta Kerr-McGee (in seguito acquistata, nel 2006, dalla Anadarco Petroleum) installava la piattaforma “Constitution” ben 300 chilometri a sudovest di New Orleans. La struttura, da 13.600 tonnellate e 600 milioni di dollari, trivella il suolo che si trova 1.500 metri sotto il livello del mare. Nel 2007 la BP ha ultimato i lavori di “Atlantis”, una piattaforma semisommergibile da 58.700 tonnellate, ancorata al fondale marino ad una profondità di 2.150 metri in corrispondenza del campo petrolifero omonimo. Nello stesso anno “Independence Hub” è arrivata a 2.400 metri. Nel 2008 la Shell ha realizzato la piattaforma “Perdido spar”, poi trainata dal cantiere di costruzione in Finlandia attraversando in diagonale tutto l’Oceano Atlantico fino alla destinazione finale a 320 chilometri al largo della costa del Texas. Alta quanto la torre Eiffel, la piattaforma è ancorata ad un fondale a 2.400 metri e trivella ad una profondità di 2.900 metri. Nello stesso anno altre due enormi piattaforme sono state iniziate: la “Blind Faith”, da 36.300 tonnellate della Chevron e la “Thunder Horse”, da 130.000 tonnellate della BP. Ormai quindi la soglia dei 3.000 metri di profondità è stata raggiunta e sempre più le compagnie petrolifere e le società di progettazione di piattaforme petrolifere offshore sono alla ricerca di dati indispensabili per valutare a priori l’influenza delle alte profondità sui materiali, la composizione dei sedimenti per gli ancoraggi, le tecniche di manutenzione delle infrastrutture sommerse ad elevate profondità etc.. Ne consegue che la presenza di una struttura fissa di monitoraggio posizionata a 3.000 metri di profondità potrà costituire una fonte inesauribile di dati e informazioni (ed anche relative interpretazioni) utili per le aziende operanti nel settore petrolifero. 5 Il mercato petrolifero off-shore è probabilmente il più importante all’interno dell’industria marina in termini di valore dei suoi output; come mercato è il terzo per grandezza dopo quello del trasporto e del turismo marittimo. Tale mercato, come emerge sempre dal citato rapporto Douglas-Westwood, nel 2009 ha raggiunto un valore pari a circa 100 miliardi di € e si è mantenuto costante nel corso dell’ultimo anno. Source: Douglas-Westwood Tale mercato può essere suddiviso dal punto di vista geografico come riportato nella tabella che segue : Oil & Gas – Expenditure Totals Ripartizione Mercato per Area Geografica 1999–03 2004 2005–09 Africa 54801 13202 81923 Asia 84243 14617 71616 Australasia 16749 3235 17430 E Europe/FSU 7755 3926 35024 Latin America 74037 12817 67662 Middle East 47251 9459 48483 North America 85691 14778 71930 Western Europe 133583 19112 81681 TOTAL (€M) 504110 91146 475748 Western Europe 17% Africa 17% North America 15% Middle East 10% Asia 15% Latin America 14% Australasia 4% E Europe/FSU 8% Source: Douglas-Westwood 6 Submariner Telecom Il mercato delle telecomunicazioni sottomarine ha raggiunto, nel 2004, il valore più basso dell’ultimo decennio e pari ad 1 miliardo di euro; negli anni seguenti tale mercato ha intrapreso un trend crescente che lo ha portato nel 2009 ad un valore pari a circa 4 miliardi di euro. Come riportato dallo Studio Douglas-Westwood la segmentazione geografica di tale mercato può così essere rappresentata : Submarine Telecoms – World Market Ripartizione geografica Mercato Submarine Telecoms 1999–03 2004 2005–09 Africa 1539 100 1036 Asia 8982 448 4628 Australasia 998 50 514 E Europe/FSU 171 10 108 Latin America 2575 138 1427 Middle East 721 40 409 North America 2972 156 1608 Western Europe 3312 185 1915 TOTAL (€M) 21270 1126 11646 Western Europe 16% North America 14% Middle East 4% Latin America 12% E Europe/FSU 1% Africa 9% Asia 40% Australasia 4% Source: Douglas-Westwoo Tra i potenziali clienti del settore TLC ci sono i protagonisti di sempre di questo mercato: Alcatel Lucent, che secondo una recente ricerca Ovum ha il 46% di quota; Tyco (25%); Nec e Fujitsu (20 e 8%). Il mercato è ristretto anche per gli operatori che lavorano sui cavi sottomarini: è nelle mani di Flag-Reliance, Vsnl, Global Crossing, Seacom, Asia Netcom e pochi (piccoli) altri. La mappa mondiale dei cavi sottomarini diventa sempre più uniforme, mentre coinvolge nuovi tipi di committenti dei progetti. E non solo nei Paesi in via di sviluppo: è notizia recente il progetto M-Tube, che metterà in comunicazione 17 sedi Mediaset con collegamenti non solo terrestri ma anche sottomarini (tra la Sicilia e la Sardegna). L’idea di fondo è che di reti sottomarine c’è un crescente bisogno: da parte di soggetti che prima potevano farne a meno e adesso non più. Il tutto sta avendo anche l’effetto di aprire, per la prima volta nella storia, opportunità per nuovi attori di questo mercato. Sia tra gli operatori sia tra i fornitori di tecnologia. 7 Marine Equipments Il mercato delle attrezzature marittime è costituito da due grandi gruppi di clienti principali: Costruzioni navali (ad esempio i sistemi di propulsione e macchinari), con un totale di 21 miliardi di euro (2009) e con oltre 5.000 fornitori presenti in tutto il mondo. Settore Oil & gas (ad esempio produzione di piattaforme, oleodotti, impianti sottomarini, ecc) con un totale di 49 miliardi di euro (2009) e oltre 6.000 fornitori presenti in tutto il mondo. In tale settore sarebbero da ricomprendersi anche quelli dell’energia offshore che però risulta di modeste dimensioni e quello degli equipaggiamenti militari di difficile quotazione. Si tratta ovviamente di un settore ad elevato contenuto tecnologico che comprenderebbe centinaia di sottosettori che vanno dal software ai connettori subacquei ed ai sistemi di controllo. Il trend del mercato mondiale in tale settore è risultato abbastanza stabile nel corso dell’ultimo decennio attestandosi mediamente intorno ai 70 miliardi di euro. Come riportato dallo Studio Douglas-Westwood la segmentazione geografica di tale mercato può così essere rappresentata : Marine Equipment – World Market 1999–03 2004 2005–09 Africa 29,465 8,341 46,050 Asia 102,144 21,756 101,385 Australasia 9,989 2,124 11,557 E Europe/FSU 6,047 3,739 27,278 Latin America 37,857 6,147 32,588 Middle East 18,542 4,255 20,238 North America 57,061 9,834 45,956 Western Europe 94,721 16,675 73,263 TOTAL (€M) 355,826 72,871 358,315 Source: Douglas-Westwood 8 Marine IT Il mercato dell’Information Technology Marino è formato da oltre 500 aziende fornitrici di “marine computing” in tutto il mondo, prevalentemente piccole e medie imprese. L’unico ostacolo allo sviluppo di tale settore è rappresentato dagli elevati costi relativi al reperimento dei dati necessari per poter accrescere la competitività e l’innovatività del mercato di riferimento. Il trend del mercato mondiale in tale settore nel corso dell’ultimo decennio ha avuto una forte crescita e si è stabilizzato negli ultimi due anni intorno ai 3,5 miliardi di euro. Come riportato dallo Studio Douglas-Westwood la segmentazione geografica di tale mercato può così essere rappresentata : Marine IT – World Market 1999–03 Africa 2004 2005–09 328 124 786 3,517 1,315 5,620 Australasia 129 43 224 E Europe/FSU 200 94 565 Latin America 466 140 742 Middle East 461 169 808 Asia North America 885 304 1,396 Western Europe 3,794 1,382 5,872 TOTAL (€M) 9,780 3,570 16,012 Source: Douglas-Westwood La ripartizione di tale mercato tra le diverse categorie di potenziali clienti risulta la seguente: 9 Conseguentemente le aziende del mercato Oil & Gas, uniche a poter rappresentare un concreto target potenziale per i servizi erogabili dall’Istituto in tale segmento di mercato, rappresentano una quota pari a circa 600 milioni di euro (2009). 10 Marine Biotechnology Le biotecnologie marine non solo creano occupazione e ricchezza, ma sono anche in grado di contribuire allo sviluppo di economie più intelligenti e rispettose dell’ambiente. Giappone, Cina e Stati Uniti hanno già iniziato a investire ingenti somme in questo settore. I cambiamenti che hanno modificato gli ecosistemi marini hanno dato vita ad un archivio vivente della diversità ancora inesplorato. Studiando questo immenso patrimonio i ricercatori avrebbero la possibilità di realizzare nuovi materiali, farmaci, cure e servizi, avvalendosi di queste risorse per trovare una soluzione ai cambiamenti climatici e a tutte le alterazioni pericolose per il nostro Pianeta. La biotecnologia marina, chiamata anche Blue biotechnology, è una disciplina in forte aumento e denomina l’insieme delle applicazioni tecnologiche della biologia marina ed acquatica. Il mercato ha oggi un valore di circa 3 miliardi di euro e per i prossimi anni è stimato possa crescere fino al 12% annuo se industria e ricerca andranno di pari passo. Le applicazioni della tecnologia della biologia marina ed acquatica sono molteplici, e vanno dalla realizzazione di nuovi prodotti e materiali per l’industria di origina naturale o da materiali riciclati, come ad esempio i polimeri biodegradabili, fino alle terapie per combattere il cancro, ma anche in relazione all’acquacoltura e alla crescente domanda di prodotti ittici certificati e sostenibili. Nel rapporto del Marine Board che rappresenta 31 organizzazioni di 19 Paesi, sono indicati i settori di intervento, con un’agenda politica e scientifica decennale. Tra i punti cardine del progetto ci sono la cooperazione tra università e industria, la ricerca di materiali biologici e attività di sensibilizzazione Una delle verticalizzazioni di tale settore che potrebbe rivelarsi interessante per l’istituto è quella della bioacustica. Tale mercato è stato per molti anni ad esclusivo appannaggio delle Autorità militari; infatti sin dal 1993 la US Navy ha iniziato un programma di impiego dei propri apparati di ascolto subacqueo dislocati nell'Oceano Atlantico (IUSS - Integrated Undersea Surveillance Systems) per il censimento e lo studio delle balene che ha già consentito risultati di grande rilevanza. Nell'ambito dei programmi nazionali per l'AECN 95 (Anno Europeo per la Conservazione della Natura) anche la Marina Militare Italiana ha iniziato un progetto di collaborazione con gli Enti di ricerca per lo studio e la conservazione dei Cetacei del Mediterraneo. 11 La bioacustica ha un ruolo significativo nelle attività di protezione di questi animali e dell'ambiente marino: riconoscere i segnali tipici di ciascuna specie consente infatti l'identificazione specifica e in alcuni casi il rilevamento e il censimento degli animali anche a grande distanza o in mancanza di osservazione diretta, ad esempio di notte. Il rilevamento acustico integra pertanto le tecniche di indagine tradizionali offrendo l'opportunità di rivelare e di avvicinare specie altrimenti difficilmente osservabili. Con riferimento alle potenzialità di sbocco nel mercato industriale, si rileva che studi sulle fini capacità di ecolocalizzazione caratteristiche degli Odontoceti vengono condotte per perfezionare i Sonar elettronici e, in relazione al grave problema delle catture accidentali di cetacei nelle reti da pesca, per sviluppare dispositivi che consentano di allertare i delfini sulla presenza delle reti, o che rendano le reti stesse più percepibili tramite il biosonar di cui sono naturalmente dotati. 12 Tipologie di specifici servizi erogabili : Entrando nel merito della tipologia di servizi erogabili alle aziende dei mercati sopraevidenziati, gli stessi possono essere suddivisi in due macrocategorie : Noleggio di prese di connessione sottomarine installate in una delle Junction Boxes costituenti la rete sottomarina di distribuzione ed acquisizione dati. Il noleggio della presa di connessione permetterà alle aziende (soprattutto operanti nel settore offshore) ed agli enti di ricerca di poter testare il funzionamento dei propri prodotti, sistemi e/o componenti per lunghi periodi di tempo, con connessione in tempo reale, a pressioni vicine alle pressioni di esercizio e di lavoro (350 atm). Il sistema di prese sottomarine, mediante il sistema di cablaggio in fibra ottica (cavo sottomarino, stazione di terra, link capo passero - LNS Catania) , permetterà alle aziende interessate al servizio di poter effettuare il controllo e la gestione da remoto, presso le proprie sedi, dei sistemi installati nel sito sottomarino. Accesso al database del progetto. Questo servizio permetterà alle aziende ed enti di ricerca interessati in attività di sviluppo di prodotti/sistemi e soluzioni per applicazioni offshore, militari, comunicazione e ricerca di poter utilizzare in modo selettivo i dati multidisciplinari acquisiti dalle migliaia di sensori installati presso il sito sottomarino ed attraverso le sperimentazioni effettuate con riferimento alla resistenza dei materiali a particolari condizioni di stress derivanti dall’ambiente nel quale gli stessi sono installati. Analisi della concorrenza : Occorre considerare che attualmente non esistono al mondo infrastrutture in grado di fornire questa tipologia di servizi. in particolare l’innovatività consiste nel poter fornire il servizio in tempo reale anche per lunghi periodi di acquisizione. Attualmente la concorrenza è in grado di poter erogare questi servizi in modo temporaneo (installazione di stazioni sul fondo ed acquisizione dati mediante sistemi di registrazione on-board). Il limite principale di questi servizi offerti dai potenziali competitors è rappresentato da: disponibilità temporale ridotta perchè i sistemi installati sul fondo sono in grado di essere alimentati solo mediante pacchi di batterie; ridotta capacità di controllo perchè i sistemi non essendo cablati non possono fornire le informazioni in tempo reale e se possono fornirle devono necessariamente filtrarle per poter trasmettere su canali di trasmissione con bassi rate come ponti radio o comunicazioni acustiche sottomarine; costi di installazione e recupero. Inoltre occorre considerare che non esistono al momento competitors in grado di poter fornire le svariate tipologie di dati che il telescopio sottomarino sarà in grado di mettere a disposizione della comunità scientifica ed industriale operante in ambiente marino. 13 Analisi del livello dei prezzi : Non esistendo concorrenti in grado di fornire servizi analoghi sul mercato è possibile effettuare una analisi comparativa dei prezzi dei servizi esclusivamente rispetto a servizi di livello inferiore basati sulla possibilità di: effettuare operazioni di test /verifica di funzionamento di sistemi a pressione in camera iperbarica o mediante installazione di stazioni sul fondo del mare alimentate mediante sistemi di batterie. in questo caso i prezzi medi dei servizi sono i seguenti: camera iperbarica: costo medio di noleggio circa 2.500 euro al giorno per sistemi di medie dimensioni, comunque non in grado di ospitare intere stazioni di acquisizione dati all'interno a causa delle dimensioni ridotte dei sistemi di test. installazione temporanea di stazioni sul fondo: costo medio di circa 200-250.000,00 per il noleggio della nave con ROV per le operazioni di posa e di recupero Come appare di tutta evidenza il telescopio sottomarino costituirà un’infrastruttura in grado di garantire all’Istituto un livello di assoluta competitività sia in termini di tipologie di dati da mettere a disposizione della propria clientela che in termini di concorrenzialità con riferimento ai prezzi dei servizi se rapportati al prezzo che i potenziali clienti devono oggi sostenere utilizzando le tradizionali tecniche di rilevamento dati, soprattutto nel settore offshore. Analisi della potenziale clientela e determinazione del fatturato atteso: Dall’analisi di mercato effettuata per i segmenti di potenziale interesse è emerso che il valore dei mercati analizzati, diviso per tipologia di cliente risulta essere pari a circa 185 miliardi di euro come rappresentato nella tabella seguente : Submarine Telecomms Oil & Gas Offshore Oil & Gas Marine Equipments Marine IT 95.150 50.164 608 Istituti di Ricerca Società di TLC 2.370 2.309 Altre (Cantieri navali, Trasporto marittimo) Totale Marine Biotech 2.309 95.150 21.499 2.594 71.663 3.202 2.370 R& D Total % 2.607 148.530 80,0% 5.432 7.802 4,2% 1.086 3.396 1,8% 1.738 25.831 13,9% 10.864 185.558 Dati in milioni di € Si è stimato che su un totale di spese per Ricerca & Sviluppo pari a circa 11 miliardi di euro annui, la spesa per servizi erogabili attraverso l’infrastruttura oggetto del programma di investimenti possa essere valutabile mediamente in misura pari al 10%, con la seguente determinazione del mercato potenziale come espresso nella seguente tabella : 14 R& D % Oil & Gas 261 24,0% Istituti di Ricerca 543 50,0% Società di TLC 109 10,0% 174 16,0% Altre (Cantieri navali, Trasporto marittimo) Totale 1.086 Dati in milioni di € Il fatturato atteso per le tipologie di servizi erogabili è stato stimato come segue : Servizio Noleggio prese sottomarine Servizio Fornitura Dati Numero prese Giorni/anno 4 150 Numero richieste annue 100 Costo medio di accesso per acquisizione/scarico dati € 2.500,00 Costo noleggio/giorno € Fatturato 1.500,00 € 900.000,00 Fatturato € 250.000,00 Ne deriva un fatturato atteso annuo pari ad € 1.150.000 che rappresenta lo 0,1% del mercato potenziale. E' inoltre ipotizzabile, nell'ambito dello sviluppo del progetto e dei suoi sottocomponenti che l'INFN, grazie alle tecnologie sperimentate, possa sviluppare almeno due prodotti che potranno avere un forte interesse nel mercato sottomarino e, con riferimento ai quali, concludere accordi di licensing con aziende di produzione che riconosceranno all’Istituto royalties sul fatturato realizzato. In particolare i componenti sono: connettori ROV operabili o costo medio: 30.000 euro / cadauno o potenziale mercato: 300 pezzi /anno o fatturato complessivo per l'azienda che li commercializzerà: 9.000.000 euro o royalties = 5% o utile annuale per INFN = circa 450.000 euro idrofoni o costo medio: 1.500 euro / cadauno o potenziale mercato: 500 pezzi /anno o fatturato complessivo per l'azienda che li commercializzerà: 750.000 euro o royalties = 5% o utile annuale per INFN = circa 37.500 euro Con un fatturato complessivo atteso pari a circa € 1.650.000/anno. 15 In considerazione della predominanza in termini di mercato potenziale delle società Oil & Gas operanti nel settore dell’off-shore, si riportano qui di seguito le schede delle principali aziende potenziali clienti: BP La BP è una società del Regno Unito affermatasi, nel tempo, come uno dei maggiori attori mondiali nel settore del petrolio e del gas naturale. Con sede legale a Londra, la BP è nata dalla fusione, avvenuta nel 1998, tra la British Petroleum e la Amoco (acronimo di American Oil Company), formando la BP Amoco. La società vanta un fatturato di 246 miliardi di dollari e 92.000 dipendenti CHEVRON Chevron Corporation è una società statunitense nata dalla Standard Oil of California (Socal), impresa costituitasi, a sua volta, nel 1911, dopo la dissoluzione, decisa dalla Corte Suprema, del trust Standard Oil. Il suo quartier generale si trova a San Ramon, in California, ed essa è attiva in più di 180 paesi, tanto da essere considerata una della compagnie "supermajor" che operano nel settore petrolifero a livello mondiale. La società vanta un fatturato di 204 miliardi di dollari e 60.000 dipendenti CONOCOPHILLIPS ConocoPhillips è una compagnia americana operante nel settore Oil&Gas a livello mondiale, nata il 30 agosto 2002 dalla fusione tra Conoco Inc. e Phillips Petroleum Company. Ha sede legale a Houston, in Texas, mentre la sua filiale canadese, ConocoPhillips Canada, si trova a Calgary, Alberta. La società vanta un fatturato di 188 miliardi di dollari e 38.000 dipendenti EGYPTIAN GENERAL PETROLEUM CORPORATION L’Egyptian General Petroleum Corporation (EGPC) venne fondata, con la legge n. 135 del 1956, con il nome di General Corporation of Petroleum Affairs, posta sotto la supervisione del Ministero dell’industria egiziano. Considerata la crescente importanza che il greggio stava assumendo per la crescita economica del paese, la General Corporation of Petroleum Affairs iniziò ad espandere progressivamente la propria attività, sia controllando diverse aziende egiziane del settore sia entrando in partnership con le compagnie multinazionali. SHELL La Royal Dutch Shell plc è una multinazionale anglo-olandese che, il 20 luglio 2005, ha assunto una struttura di propriet{ unica, con l’unione delle due società partner, diventando la terza più grande corporation esistente al mondo ( dopo Wal-Mart ed ExxonMobil). La società è presente in oltre 140 paesi del mondo. Le attività principali della compagnia sono: esplorazione, estrazione, trasporto e commercializzazione degli idrocarburi (petrolio e gas); petrolchimica (Shell Chemicals); fonti rinnovabili (petrolio, idrogeno ed energia solare). La società fattura 458 miliardi di dollari ed occupa 112.000 dipendenti. 16 ENI SPA L’ENI, acronimo di Ente Nazionale Idrocarburi, è una società per azioni (ex ente pubblico) creata dallo Stato italiano nel 1953, inizialmente presieduta da Enrico Mattei e privatizzata in maggioranza in cinque fasi, dal 1995 al 2001. Lo Stato italiano conserva una quota minoritaria del capitale, circa il 38%, detenendo comunque il controllo effettivo della società. L’ENI è attiva nei settori del petrolio, del gas naturale, della petrolchimica, della produzione d’energia elettrica e dell’ingegneria. È presente in circa 70 paesi ha un fatturato di circa 130 miliardi di dollari ed impiega più di 38.000 dipendenti. EXXON MOBIL CORPORATION La Exxon Mobil Corporation è nata, nel 1999, dalla fusione delle due compagnie petrolifere americane Exxon e Mobil, entrambe discendenti dalla Standard Oil. La società ha un fatturato di 465 miliardi di dollari e 88.300 dipendenti. LUKOIL Lukoil è la più grande compagnia petrolifera russa e una delle maggiori al mondo. La società ha avuto origine, nel 1991, dalla fusione di tre aziende - la Langepasneftegaz, la Uraineftegaz e la Kogalymneftegaz – e, nel nome, ha mantenuto le iniziali delle imprese accorpate. Lukoil conduce le sue attività di esplorazione ed estrazione del greggio e del gas non soltanto in Russia, ma anche in altri nove paesi: Kazakhstan, Azerbaijan, Uzbekistan, Egitto, Iran, Iraq, Colombia, Venezuela e Arabia Saudita. La società ha un fatturato di 110 miliardi di dollari e 150.000 dipendenti. PDVSA Petróleos de Venezuela S.A. (PDVSA) é la compagnia petrolifera statale del Venezuela, che, oltre ad occuparsi del business petrolifero, ha sviluppato anche una filiera di ricerca e produzione del gas naturale. Il business della società è in continua espansione e, ormai da due anni, è approdato anche Cina, al fine di conquistare, vista la sua elevata domanda di greggio, un mercato strategico. Proprio nel febbraio 2006 PDVSA ha ottenuto la certificazione ISO 9001:2000 per il suo sistema di distribuzione a livello globale. La società ha un fatturato di 70 miliardi di dollari. PETROBRAS Petróleo Brasileiro S.A (Petrobras) è una compagnia petrolifera brasiliana, fondata, nel 1953. La sede legale della società è a Rio de Janeiro affermandosi a livello globale, tanto da essere inserita dal “Financial Times” (2005) tra le cinquecento imprese più grandi del mondo. La società ha un fatturato di oltre 96 miliardi di dollari ed occupa 50.000 dipendenti. PETROCHINA Petrochina è un’impresa cinese nata, il 5 novembre 1999, dal processo di ristrutturazione aziendale che ha interessato la China National Petroleum Corporation (CNPC). La società vanta un fatturato di oltre 170 miliardi di dollari ed occupa 440.000 dipendenti. 17 PETRONAS Petronas, abbreviazione di Petroliam Nasional Berhad, è l’ente di Stato per gas e petrolio della Malaysia, fondato il 14 agosto 1974 secondo quanto stabilito dall’art. 2 del “Petroleum Development Act”, che attribuisce alla società diritti esclusivi di operare nelle attività onshore e offshore del paese. Petronas è una corporationdi notevoli dimensioni, che ingloba al suo interno 103 imprese di sua proprietà, 19 società in cui detiene una partecipazione azionaria e 57 aziende affiliate - una rete che le consente di essere presente in 31 nazioni. La società ha realizzato un fatturato di circa 80 miliardi di dollari ed occupa circa 40.000 addetti. REPSOL YPF Repsol YPF è una società spagnola attiva nei settori del petrolio e del gas naturale, con interessi in 29 paesi. L’azienda è nata, nel 1999, dall’acquisizione dell’argentina YPF da parte dell’iberica Repsol. La società vanta un fatturato di circa 56 miliardi di dollari ed occupa 37.000 dipendenti. TOTAL La Total è una società petrolifera francese, con sede a Parigi. È una delle prime quattro multinazionali del petrolio e del gas naturale (insieme a Royal Dutch Shell, BP ed ExxonMobil). L’azienda opera nell’intera catena produttiva degli idrocarburi, dalla ricerca di nuovi giacimenti alla vendita al dettaglio dei prodotti derivati. La Total è attiva anche nel comparto della petrolchimica. La società ha un fatturato pari a 223 miliardi di dollari ed occupa oltre 110.000 dipendenti. 18 Società che erogano servizi al settore oil & gas off-shore : TRANSOCEAN Transocean è una società svizzera tra le principali società al mondo nel settore delle perforazioni offshore. L’azienda possiede quasi la met{ delle 50 piattaforme in acque profonde presenti in tutto il mondo. La società ha un fatturato 5,7 miliardi dio dollari ed occupa oltre 18.000 dipendenti. DIAMOND OFFSHORE DRILLING Diamond Offshore Drilling, Inc. è una società di perforazione in acque profonde che fornisce servizi di perforazione per l'industria petrolifera e del gas. La sede dell'azienda si trova a Houston, in Texas, ma ha sedi a Metairie, Louisiana, Africa, Australia, Brasile, Indonesia, Scozia, Singapore e Paesi Bassi. La società ha un fatturato 3,54 miliardi di dollari ed occupa oltre 4.200 dipendenti. SAIPEM La Saipem S.p.A. è una società per azioni facente parte del gruppo ENI, costituita nel 1956 ed operante nel settore della prestazione di servizi per il settore petrolifero. È particolarmente specializzata nella realizzazione di infrastrutture riguardanti la ricerca di giacimenti di idrocarburi, la perforazione e la messa in produzione di pozzi petroliferi, la costruzione di oleodotti. Per fare questo si avvale della collaborazione di alcune società controllate, quali la Sonsub, l'Intermare Sarda e la Moss Maritime. Nel 2006 ha acquisito la Snamprogetti, leader dei progetti onshore del settore, estendendo così la competenza anche ai progetti su terra. La società ha un fatturato 15 miliardi di dollari ed occupa oltre 30.000 dipendenti. TECHNIP Technip è una holding francese specializzata in servizi di ingegneria e tecnologie nella realizzazione di progetti nel settore petrolchimico, del gas ed altre industrie. Il gruppo, uno dei più grandi al mondo nel settore della progettazione di impianti petroliferi anche offshore, conta oltre 20.000 dipendenti in tutto il mondo ed ha un fatturato di oltre 6,5 miliardi di Euro all'anno. SCHLUMBERGER La Schlumberger è una società che opera nei confronti delle compagnie petrolifere fornendo, tra gli altri, servizi di elaborazione dati. La società ha un fatturato 27,45 miliardi di dollari ed occupa oltre 108.000 dipendenti. CGG VERITAS La CGG Veritas è un’impresa francese che opera nel settore dei servizi rivolti alle compagnie petrolifere attraverso la fornitura di elaborazioni dati geofisici e sismici. La società occupa circa 9.000 dipendenti ed un fatturato superiore ai 500 milioni di dollari. 19 Al fine di supportare le valutazioni espresse nel presente capitolo dedicato all’analisi dei mercati di sbocco, si riportano qui di seguito alcune manifestazioni di interesse ricevute per l’utilizzo dei servizi che a regime l’Istituto sarà in grado di poter offrire. 20 Catania, 27/7/2011 Firma Digitale Il Delegato Prof. Marcello Lattuada Direttore Laboratori Nazionali del Sud – I.N.F.N. 21