UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA Clinica Odontoiatrica di Padova Direttore: Prof. G.A. Favero Master II Livello Estetica dei tessuti orali e periorali in odontoiatria AGING E ANTIAGING IN MENOPAUSA Dr.ssa MANUELA GRANDI A.a. 2011-2012 Relatore: Chiar.mo Prof. Edoardo Stellini Correlatore: Prof. Maria Grazia Cocito Fig. 1 - Nascita di Venere (Botticelli) - [1] INTRODUZIONE La medicina moderna volge sempre più l’attenzione verso la persona oltre che alla patologia in senso stretto, attenzione intesa come valutazione generale del benessere psico-emotivo e fisico. Questo comprende ovviamente anche la gratificazione personale che deriva dal benessere sociale vissuto da un soggetto appagato dall’armonia del proprio aspetto. In questo contesto una donna all’avvicinarsi di un momento cruciale della sua vita come la “menopausa” accompagnato da mutamenti fisici, psicologici e da spiacevoli sintomi, può trarre beneficio dal miglioramento del suo aspetto e del suo sorriso, grazie ad un programma mirato di medicina ed odontoiatria estetica. 1 SCOPO DEL LAVORO La richiesta di benessere è sempre maggiore quindi dobbiamo essere attenti e preparati per riuscire ad intercettare e risolvere quadri clinici che interessano più distretti corporei, con proposte terapeutiche soddisfacenti sul piano della salute, intesa come prevenzione, cura ed aspetto estetico. Da queste considerazioni nasce l’esigenza di comprendere anche da un punto di vista insolito, ma non meno importante, una fase della vita delle donne: “la menopausa” che si identifica come la fine dell’età feconda e l’inizio di un cambiamento che coinvolge il fisico e la mente. Attraverso l’analisi fisio-patologica dei meccanismi che si manifestano in questo periodo si approda alla stretta correlazione esistente tra estrogeni cute - cavo orale e sorriso e quindi bellezza. L’obiettivo è indagare i meccanismi di invecchiamento cutaneo e la loro relazione con gli estrogeni al fine di analizzare l’efficacia delle terapie ormonali su pelle, mucose, cavo orale e quindi volto. Infine capire come con le nostre terapie, trattamenti e la nostra professionalità, possiamo andare ad influenzare positivamente rallentando o migliorando il processo di invecchiamento ormono-dipendente, specificamente sui substrati colpiti dalla carenza ormonale. 2 MENOPAUSA Fig. 2 - [2] FISIOLOGIA La menopausa è un processo fisiologico che avviene nella donna , in media all’età di 50/52 aa e corrisponde al termine del ciclo mestruale e dell’età fertile. In relazione all’eta’ di manifestazione si identificano: M. Precoce età < di 40 aa M. Prematura età tra 40 e 45 aa M. Spontanea età tra 50 e 52 aa esiste inoltre la M. artificiale per intervento o chemioterapia. [1] 3 La menopausa spontanea è causata dall’atresia dei follicoli ovarici i quali sotto il controllo dell’ipofisi grazie all’increzione di FSH indotta dalle gonadotropine prodotte dall’ipotalamo, nelle donne in età fertile portano alla liberazione di Estradiolo. [2] Fig. 3 - Controllo ormonale - [3] ESTROGENI Gli estrogeni appartengono alla famiglia degli ormoni steroidei che deriva da un precursore comune, il colesterolo, dal quale attraverso reazioni enzimatiche successive si generano progesterone, mineralcorticoidi, glucocorticoidi, testosterone ed estradiolo. Gli estrogeni sono coinvolti principalmente nella regolazione delle funzioni riproduttive dell’organismo ma da tempo ne sono riconosciuti effetti che coinvolgono una vasta varietà di cellule e tessuti diversi. Ormoni steroidei derivati dal colesterolo. Estrone E1 Estradiolo E3 4 La fonte principale degli estrogeni è il 17-beta-estradiolo, prodotto dall’ovaio a partire dal colesterolo, si ha secrezione di androgeni che grazie all’enzima aromatasi converte il testosterone in 17βestradiolo. Viene in minima parte prodotto anche dal tessuto adiposo, placenta, endotelio vascolare, tessuto nervoso e testicoli. Una volta sintetizzato viene veicolato nel sangue dall’albumina ed in minima parte libero. A livello epatico viene trasformato in estrone ed estriolo ed infine metabolizzato ed eliminato attraverso la bile e le urine. Fig. 4 - Formule chimiche - [4] Gli estrogeni umani naturali, cioè il 17-beta-estradiolo e i suoi metaboliti principali (estrone, estriolo e idrossiestradiolo) svolgono le proprie funzioni legandosi al recettore degli estrogeni ER: ER-alfa e ER-beta, entrambi recettori nucleari sintetizzati da geni diversi possiedono struttura e funzioni peculiari.(1) I recettori degli E. come tutti quelli nucleari, regolano la trascrizione interagendo con specifiche sequenze di DNA localizzate a 5 livello dei geni bersaglio, denominate “elementi responsivi agli estrogeni” ERE. Gli E. sono anche in grado di svolgere attività biologiche che non prevedono la modulazione genica, definite “azioni non genomiche” mediate dalla presenza di recettori di membrana non ancora ben identificati. (2) Il principale agonista fisiologico del recettore degli E. è il 17-betaestradiolo. L’estradiolo è il prodotto steroideo più abbondante della sintesi ovarica e viene sintetizzato principalmente durante la prima fase del ciclo ovarico dalle cellule della teca. Altri estrogeni femminili, come l’estrone , l’estriolo ed il 2-OH-estradiolo sono invece prodotti prevalentemente a livello epatico o in misura minore da altri tessuti periferici a partire da altri androgeni.[3] Numerose evidenze mostrano come gli E. possano avere effetti benefici in diversi processi patologici,(aterosclerosi, osteoporosi, ictus, artrite reumatoide, sclerosi multipla, Alzheimer), infatti la carenza di estrogeni come in menopausa è associata ad insorgenza o peggioramento della patologia, viceversa il loro incremento come in gravidanza ne migliora i sintomi. Il loro effetto benefico sembrerebbe dovuto alla loro capacità di esercitare un’azione anti-infiammatoria. (2) 6 Fig. 5 - Recettori Estrogeni - [5] Gli organi bersaglio degli ormoni e la loro azione dipende dai recettori presenti a livello tissutale. A. riproduttivo maschile e femminile Tessuto mammario Tessuto osseo Polmone Timo Rene Cute Sistema nervoso centrale Sistema cardiocircolatorio Fig. 6 - Organi bersaglio degli Estrogeni - [3] 7 Gli estrogeni influiscono sui livelli plasmatici dei lipidi e del colesterolo, soprattutto riducendo l’LDL ed aumentando l’HDL e modulando la sintesi del colesterolo endogeno. L’estradiolo possiede inoltre potere antiossidante, gli E. modulano i geni epatici delle proteine coivolte nei processi di coagulazione e fibrinolisi con azione procoagulante. Hanno effetti protettivi sulla funzione cardiaca . A livello dei vasi favoriscono la riendotelizzazione ed inducono angioneogenesi e rivascolarizzazione . Modulano il tono vascolare agendo sul sistema renina-angiotensina aiutando a ridurre la pressione sanguigna. (2) Da molto tempo e svariati studi è riconosciuto il significativo effetto positivo degli estrogeni sulla fisiologia e fisiopatologia della cute. Essi hanno una chiara influenza su epidermide , derma, vascolarizzazione, follicoli dei capelli e peli e ghiandole sebacee. Hanno un importante ruolo sull’invecchiamento cutaneo, sulle pigmentazioni e sull’insorgenza dei tumori cutanei. [3] 8 SINTOMATOLOGIA Fig. 7 - Organi e apparati interessati - [5] La menopausa si manifesta con sintomi correlati alla presenza dei recettori degli estrogeni nei diversi organi bersaglio: Cervello Sistema neurovegetativo Sistema cardio -circolatorio Mammella Sistema uro-genitale Osso Cute 9 Il quadro viene definito “ SIDROME CLIMATERICA” si distinguono temporalmente 3 momenti correlati a sintomi specifici. ! ! ! 1. Sintomi immediati ! ! ! 2. Sintomi differiti ! ! ! 3. Sintomi tardivi 1. Sintomi immediati - Alterazione del ciclo mestruale fino all’amenorrea. [4] - Sintomi psicologici : ansia irritabilità, disforia. - Neurologicamente si assiste ad invecchiamento della persona con riduzione delle capacità di concentrazione e memoria. - Depressione nel 50%. - Disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi con sonno agitato - Vampate di calore: manifestazione di tipo vasomotorio (viso-collo-nuca), più frequenti con le alte temperature esterne, maggiori nella notte, durano circa 2 anni. [5] - Aumento di peso con accumulo di grasso addominale, aumento della massa grassa e diminuzione della massa magra (muscolo). 2. Sintomi differiti - Interessamento cutaneo con assottigliamento di epidermide e derma e riduzione delle fibre collagene, dell’elasticità e disidratazione della cute, quindi aumento delle rughe, prurito, alterazione del sistema ! [6] 10 pilifero. - Discromie. - Artralgie. - Sindrome urologica con disuria , incontinenza, atrofia urogenitale, vaginiti e disturbi sessuali. 3. Sintomi tardivi - Osteoporosi: riduzione della densità ossea che può comportare fratture anche con traumi di lieve entità. La densità minerale BMD ! dell’osso delle vertebre decresce del 2,5% per anno. ! L’estrogeno deficienza è anche un fattore di rischio per la !perdita di osso alveolare in donne con storia di parodontopatia.[7] ! .Osteoporosi primaria: di tipo 1 da post-menopausa, molto importante è l’età alla quale si raggiunge la menopausa. ! .Osteoporosi secondaria: di tipo 2 senile - Malattie cardiologiche: il rapporto uomo-donna cambia dopo la menopausa da 5-1 fino a diventare pari l’incidenza in quanto la diminuzione degli estrogeni porta ad un aumento della pressione arteriosa, dislipidemia, diabete, si riducono apolipoproteina B.[8] - Deficit cognitivo, malattia di Alzheimer. 11 i livelli di HDL ed i livelli di DIAGNOSI La menopausa è ben riconoscibile ed è avvalorata dall’aumento dell’FSH. Ormone follicolo stimolante, prodotto dall’ipofisi che stimola la produzione ormonale ovarica. ! - Livelli di FSH > di 30mUI/ml indicano che è già iniziato il processo di menopausa. ! - Livelli di FSH tra 10 e 30mUI/ml indica che l’ovaio inizia a rispondere con difficoltà agli stimoli ormonali. ! - Livelli di 17beta-estradiolo < 20 picogrammi/ml dice che l’ovaio ha esaurito le scorte di follicoli . 12 MENOPAUSA E CUTE La Menopausa è un periodo caratterizzato da importanti cambiamenti che partendo dagli organi sessuali finisce per interessare tutti i tessuti target degli estrogeni, con un quadro multisistemico che colpisce tutto il tessuto connettivo, quindi anche osso, cute e mucose, di notevole interesse nel nostro ambito professionale. LA CUTE Fig. 8 - Istologia della cute - [6] Organo di notevole importanza, esplica funzione di protezione termoregolazione e scambi con l’ambiente esterno. E’ formata da tre strati: - Epidermide - Basale, Spinoso, Granuloso, Lucido, Corneo - Derma - Papillare, Reticolare - Ipoderma 13 Le cellule dell’epidermide sono: cheratociti, melanociti, cellule del Langeranhs e di Merkel. La sintesi della melanina nei melanosomi ed il suo trasferimento nei cheratociti sono una fase importante della pigmentazione cutanea. I cheratociti si riproducono nella strato basale e risalgono verso lo strato corneo , in questo processo di maturazione , cheratinizzazione (formazione di cheratina, proteina molto resistente) la cellula si assottiglia e permette il processo di desquamazione cutanea che è alla base del continuo rinnovarsi dell’epidermide, turn-over cellulare di circa 3 -4 settimane. L’epidermide ha funzione protettiva della pelle. Il derma ricco di vasi e terminazioni nervose, ha funzione di sostegno e nutrimento dell’epidermide e degli annessi cutanei: peli, unghie, ghiandole sudoripare. Fig. 9 - Collagene - [7] 14 Le cellule del derma sono i fibroblasti (responsabili della produzione di fibre collagene ed elastiche, proteine della matrice ed enzimi) macrofagi ed altre cellule immunitarie , adipociti. Matrice extra-cellulare è costituita da componenti fibrillari e non fibrillari, soprattutto proteine fibrose(collagene, elastina, proteine adesive). I glicosaminoglicani -GAGs- formano una struttura altamente idratata che avvolge le fibre collagene. Sono catene lineari di polisaccaridi che legandosi con acqua e sali contribuiscono a mantenere l’equilibrio idrosalino del derma, importante per l’aspetto estetico della pelle. Fig. 10 - Acido Jaluronico - [8] L’ Acido Jaluronico è il GAG più rappresentato nel derma, può trattenere acqua in quantità anche 1000 volte superiore al suo peso, tra le sue funzioni, oltre all’idratazione, stimola la sintesi del collagene. L’ ipoderma è costituito sostanzialmente da tessuto adiposo con fibre collagene, ha funzione di supporto del derma.[9] 15 INVECCHIAMENTO CUTANEO Fig. 11 - Invecchiamento cutaneo - [9] Modificazioni strutturali alla base dell’invecchiamento cutaneo. L’invecchiamento della pelle è un fenomeno biologico complesso ed inevitabile che inizia già dai 25-30 aa. Può essere aggravato ed accelerato da: Fattori estrinseci - ambientali - fotoinvecchiamento, freddo, inquinamento - abitudini di vita - stress, fumo, poco sonno - nutrizionali - carenze di vitaminiche A,C,E, di oligo-alimenti Zn, Cu, Se, ! ! Mg, di acidi grassi essenziali, di una dieta equilibrata. 16 Fattori intrinseci - meccanici - legati alla mimica facciale - patologici - insufficienza renale, diabete - predisposizione genetica - ormonali - alterazioni pre e post-menopausa. A carico dell’epidermide si ha un rallentamento del turnover cellulare dei cheratociti e dei melanociti che porta a disidratazione e mancanza di elasticità (xerosi senile accompagnata da prurito), si ha un’appiattimento della giunzione dermo-epidermica con deficit di scambi nutrizionali e di riparazione e la distribuzione irregolare dei melanociti causa un’anomalia di pigmentazione. Il derma si riduce del 20% a causa della diminuzione delle sue componenti primarie: elastina, collagene, e glucosaminoglicani con la comparsa delle rughe. La riduzione della perfusione ematica porta a minor apporto di sostanze nutritive e ristagno di residui del metabolismo cellulare (radicali liberi) (4) Fig. 12 Invecchiamento cutaneo - [10] 17 Meccanismi di invecchiamento cutaneo a livello cellulare Alla base del processo di invecchiamento ci sono moltissimi meccanismi molecolari diversi, ancora non del tutto noti, la cui conoscenza Fig. 13 - [10] è importantissima per arrivare a contrastare gli effetti del passare del tempo grazie a nuovi principi attivi antiage. ! Danni da Radicali Liberi ROS: sono molecole caratterizzate dalla presenza di un elettrone spaiato, responsabile della loro instabilità e reattività, alla ricerca di un’altra struttura chimica a cui legarsi per ottenere l’elettrone mancante, generando a loro volta delle molecole instabili e delle reazioni a catena che finiscono per arrecare danni sia funzionali che strutturali all’interno della cellula, andando ad agire su DNA, RNA, lipidi e fosfolipidi, collagene e acido jaluronico. Ve n g o n o p r o d o t t i d a i processi di respirazione cellulare e la loro Fig. 14 - [10] 18 formazione può essere indotta da agenti esterni, quali raggi UV, tabacco, infezioni, sostanze chimiche... L’organismo si difende dai ROS tramite gli enzimi antiossidanti (SOD), le catalasi e il glutatione perossidasi che agiscono neutralizzando i radicali e formando sostanze meno dannose. I livelli di glutatione diminuiscono con l’età. ! Alterazioni della Matrice dermica MMP: nella cute dell’anziano ed in quella lungamente fotoesposta avviene un eccesso di attività di enzimi proteasi zinco dipendenti in grado di degradare le proteine della matrice extracellulare della pelle. Fisiologicamente hanno lo scopo di assicurare un corretto turnover delle proteine suscitando così il rinnovamento delle fibre elastiche e collagene. Il controllo delle MMP avviene grazie ad inibitori tessutali e può essere perturbato da UV, fumo e ROS. Le MMP degradando le proteine rendono la pelle meno elastica e sostenuta. Glicazione: reazione mediante la quale molecole di glucosio ed altri zuccheri come il fruttosio si legano a proteine, senza l’intervento di enzimi, danneggiandole. Questa a sua volta può legarsi ad un’altra proteina (cross-link proteico), con la formazione di “prodotti di Amadori” e successivanente prodotti finali della glicazione AGEs. 19 Gli Ages aumentano la formazione di radicali liberi, stimolano la formazione di sostanze tossiche nella cellula che la distrugge con liberazione di prodotti tossici e re azioni infiammatorie, originando un meccanismo che si autoalimenta, portando al danneggiamento delle proteine, causa fondamentale dell’invecchiamento. ! Danni al DNA: nelle cellule umane quotidianamente avvengono danni ed alterazioni del DNA che richiedono una accurata e continua riparazione, per la sopravvivenza. Quando la cellula invecchia questa capacità tende a ridursi fino ad esaurirsi . I ROS agiscono direttamente sul DNA.(4) ! Senescenza replicativa: -aspetti telomerici- i telomeri sono la parte terminale del cromosoma, non contengono informazioni genetiche ma hanno lo scopo di mantenere la stabilità del cromosoma. Le cellule umane possono subire un numero limitato di divisioni cellulari, con accorciamento progressivo dei telomeri. Esitono degli enzimi specifici, telomerasi, in grado di sintetizzare sequenze ripetitive di telomeri e quindi assicurarne la lunghezza. Questa attività diminuisce con l’invecchiamento ed è fortemente depressa sia dai aggi UV che dai ROS, mentre viene attivata dagli estrogeni. [15] 20 CRONOAGING E PHOTOAGING Il processo di invecchiamento differisce macro e microscopicamente nelle zone esposte ai raggi solari UVA e UVB rispetto a quelle normalmente coperte. Fig. 15 - Camionista esposto per lungo tempo all’azione dei raggi UV quotidianamente e monolateralmente - [11] Si distingue infatti un invecchiamento cronologico legato al passare del tempo ed un invecchiamento fotoindotto che si verifica nelle aree abitualmente esposte, i processi sono simili ma maggiormente accentuati nel secondo e ne differisce profondamente nei meccanismi che lo sostengono: Atrofia - aging; Ipertrofia - fotoaging. Nel fotoaging è presente elastosi solare: accumulo di materiale elastico nel derma che deriva dalle rotture delle fibre elastiche. Riduzione e riorganizzazione delle fibre collageniche in modo disorganizzato. Riduzione della sintesi di elastina. Riduzione della sintesi dei GAGs quindi riduzione di idratazione.(4) 21 PHOTOAGING - la cute è molto più ruvida, giallastra irregolarmente pigmentata, caratterizzata da secchezza. atrofia, teleangectasie, rugosità profonde. - si assiste ad un aumento dell’attività e la cute sembra essere in uno stato di cronica infiammazione che, negli stati finali, porta alla “disintegrazione” della matrice di supporto - L’epidermide si presenta ispessita, con grazi variazioni nella forma e nelle dimensioni delle cellule basali - il derma si ispessisce inizialmente a causa dell’imponente elastosi e delle ghiandole sebacee che si allargano - grande quantità di fibre elastiche ispessite, attorcigliate, degradate. Le fibrille collagene assumono forma di ammassi irregolari. Le fibre elastiche degradate degenerano in masse amorfe (elastosi molto grave) AGING - diminuzione del turnover epidermico - riduzione del tasso di riepitalizzazione delle ferite - diminuita capacità di eliminare sostanze chimiche dal derma - diminuzione della reattività vascolare - ridotta capacità termoregolatrice - ridotta produzione di sebo e sudore - ridotta capacità di sintesi della Vitamina D - tutto rallenta e i vari segnali istologici mostrano un declino generale legato all’età - l’epidermide è sottile, la giunzione dermo-epidermica é appiattita, lo strato corneo appare normale - lo spessore dermico diminuisce in maniera rilevante Maggiori differenze si riscontrano nel derma - Il numero e lo spessore delle fibre elastiche aumentano ma spariscono le fibre elastiche verticali(quelle che arrivano ad inserirsi nella membrana basale) e i fibroblasti, ingranditi e irregolari, mostrano attività di elastogenesi [10] 22 INVECCHIAMENTO ORMONO - DIPENDENTE La cute rappresenta l’organo spia dell’invecchiamento corporeo. Si fa particolarmente evidente nella donna nel periodo menopausale, quando alla perdita della fertilità si associa un quadro ormonale causato dall’ipoestrogenismo. Fig.16 - [12] Infatti a livello cutaneo gli E. presentano recettori specifici che [10] stimolano il rinnovamento cutaneo, l’attività di sintesi dei fibroblasti con produzione di collagene, elastina e proteoglicani .[11] Mantengono una buona idratazione tonicità e spessore della pelle ed una distribuzione uniforme della melanina. [12] La loro azione primaria la esplicano a livello ipodermico, infatti gli E. regolano l’accumulo di grasso e la loro carenza provoca uno svuotamento progressivo dei cuscinetti adiposi. Questo influisce sulla compattezza del tessuto cutaneo che appare più flaccido soprattutto nelle zone più soggette a gravità (zigomi e sottomento). Il tessuto adiposo dell’ipoderma dove gli E. si accumulano nel tempo funge da riserva che continua a liberare ormoni rallentando così gli effetti visibili della menopausa. La carenza di estrogeni causa la perdita di collage dermico e dell’elasticità per alterazione e frammentazione delle fibre elastiche, diminuzione dell’idratazione per riduzione dei protidoglicani 23 e delle glicoproteine, disordini pigmentari per riduzione di sintesi dei melanociti e la diminuzione importante dello spessore dell’epidermide con appiattimento della giunzione dermo-epidermica.[13] I cheratociti carenti in estradiolo perdono la loro forma, mobilità , coesione e capacità mitotica con riduzione del turnover. Le linee cutanee tendono sempre più ad approfondirsi e diventare sempre più marcate fino a dare origine alle rughe.[13][14] I sintomi sono caratterizzati da secchezza cutanea e delle mucose, alterazioni del collagene con manifestazione di rughe, prurito, macchie discromiche nelle sedi fotoesposte, fino ad arrivare ai sintomi più tardivi caratterizzati da lesioni vascolari, atrofia delle mucose, diradamento dei capelli e alterazioni ungueali. (4) DISORDINI DELLA PIGMENTAZIONE Iperpigmentazione postinfiammatoria, photoaging, melasma. La quantità di melanociti nelle diverse razze umane è uguale, cambia la loro attività ed il pigmento. I raggi UV stimolano i cheratociti a produrre l’ormone melanocito-stimolante che induce i melanociti a produrre melanina all’interno dei melanosomi, la quale ha funzione di protezione nei confronti degli UV. La produzione di melanina inizia con l’ossidazione della tirosina a DOPAquinone da parte dell’enzima Tirosinasi. 24 Fig. 17 - Sintesi Melanina [13] Il melasma è un ipermelanosi, caratterizzato dalla comparsa sul volto di macchie irregolari di color marron chiaro o scuro.E’ correlato al quadro ormonale sia per la possibile manifestazione in gravidanza sia per la possibile Fig. 18 - Melasma [9] manifestazione durante la terapie sostitutive della menopausa ed è fotosensibile.E’ anche esacerbato dal declino degli estrogeni.[16] Può essere sia epidermico che dermico (più resistente) L’iper-pigmentazione può esser trattata con varie metodiche ognuna focalizzata su una certa tappa del processo di melanogenesi.[9] 25 CAMBIAMENTI DEI TESSUTI ORALI E PERIORALI IN MENOPAUSA Lo squilibrio ormonale che comporta la menopausa influisce su tutto l’organismo , certamente un distretto così complesso come il cavo orale non è scevro da importanti ripercussioni che inficiano la qualità della vita delle nostre pazienti. Diversi tessuti vengono interessati dalla diminuzione degli estrogeni: ! - Cute: La cute del viso e della regione periorale risente in modo ancora più spiccato dell’aging cutaneo perchè è esposta agli agenti esterni, perchè è un’area molto mimica e perchè nelle donne in menopausa la carenza estrogenica induce svariati effetti negativi. Si ha riduzione di collagene, mucopolisaccaridi e acido jaluronico, alterazione della funzione barriera dello strato corneo e delle ghiandole sebacee con conseguente invecchiamento, disidratazione , assottigliamento di derma ed epidermide, perdita di elasticità, formazione di rughe. Recenti studi hanno confermato che l’assunzione di estrogeni, per via topica e/o generale, migliorano notevolmente e visibilmente l’aspetto e la texture cutanea, così anche la guarigione delle ferite.[17] 26 ! - Tessuto osseo: abbiamo già visto che l’osteoporosi è ormono- dipendente e la carenza di estrogeni induce squilibrio nel bilancio tra attività degli osteoclasti e degli osteoblasti (5) a sfavore di questi ultimi, con conseguente riduzione della densità ossea[18] che si traduce come malattia distrettuale a livello dell’osso alveolare e quindi, cofattore di rischio per la malattia parodontale e per la perdita di ancoraggio dentale all’osso. Ricerche in questo ambito hanno dimostrato che donne con osteoporosi dell’anca hanno più facilmente problemi parodontali e vedono raddoppiare il rischio di perdere i denti.[7] Studi successivi hanno evidenziato il ruolo positivo delle terapie ormonali sostitutive nel rallentamento dei problemi dentali, non esistono invece analoghi risultati sui bifosfonati anche perchè gli estrogeni hanno effetto positivo sulle mucose.(3) Inoltre di grande importanza sono gli effetti collaterali da assunzione protratta di bifosfonati - osteonecrosi - di difficile gestione nelle terapie chirurgiche odontoiatriche. ! - Ghiandole salivari: la riduzione degli estrogeni porta a diminuzione della secrezione basale della saliva con conseguente difficoltà a masticare il cibo, formare il bolo alimentare e deglutirlo, minore percezione dei sapori, riduzione delle capacità digestive intraorali , sensazione di bocca secca (xerostomia) e bruciore (burning syndrome) 27 talvolta associata alla sindrome di Sjogren, aumento alla predisposizione alla carie per la riduzione dell’azione antibatterica modulata dalla saliva ( proteasi, lisozima , immunoglouline A,G,M ) ! - Mucose e gengive: risentono della riduzione degli estrogeni sia per la loro influenza sui tessuti con assottigliamento ed atrofia dei tessuti gengivali , mucose e papille gustative, sia per la loro influenza sui vasi sanguigni e sulla modulazione dell’infiammazione.(3) ! - Labbra: Quest’area subisce grandi cambiamenti dovuti all’aging come dimostrano svariati studi. Si evidenzia un incremento della lunghezza cutanea del labbro superiore a fronte della riduzione del vermiglio del labbro. Si manifesta perdita di spessore ed aumento della lunghezza delle labbra con ridistribuzione del loro volume e degenerazione e perdita delle fibre collagene ed elastiche, il muscolo orbicolare si assottiglia riducendo la prominenza della labbra; questo comporta ptosi delle labbra. Inoltre la xerostomia riduce il film protettivo salivare in grado di formare una barriera chimico-fisica che si oppone alla disidratazione e all’aggressione degli agenti climatici.[19] 28 TRATTAMENTO DELLA MENOPAUSA Il trattamento di questo complesso quadro sintomatologico deve estendersi a tutti gli organi bersaglio, infatti lo scopo principale è ovviare alla mancanza di ormoni e limitare i sintomi dovuti alla perdita degli effetti protettivi da loro indotti nell’età fertile. Verrà affrontato il capitolo trattamento descrivendo dapprima l’approccio terapeutico generale e successivamente le modalità più specifiche di medicina estetica mirate al miglioramento dell’aspetto cutaneo in relazione a questo periodo della vita femminile, tenendo sempre in considerazione che le terapie sistemiche hanno efficacia sul distretto cutaneo grazie alla presenza dei recettori che abbiamo precedentemente descritto. Fig. 18 - Quale trattamento?-[14] 29 Terapia Ormonale Sostitutiva TOS - Calcitonina (inibitore del riassorbimento osseo) - Calcio e vitamina D: la vit D ha il compito di stimolare l’assorbimento del calcio a livello intestinale - Tibolone farmaco sintetico in grado di prevenire la progressiva perdita di tessuto osseo e stimola a livello cerebrale l’attività estrogenica/ androgenica - Bifosfonati (aleandronato, etidronato) in grado di bloccare l’attività degli osteoclasti riducendo il rischio delle fratture. - Massaggi per diminuire lo stress ed i disturbi del sonno - Alimentazione equilibrata, stretching e attività fisica. TERAPIA SISTEMICA Terapia ormonale sostitutiva - TOS Fig. 19 - TOS - [15] E’ basata sulla somministrazione additiva di estrogeni e/o progestinici è stata considerata la terapia d’elezione per la sintomatologia della donna in menopausa ma studi clinici successivi hanno messo in evidenza l’elevato rischio di patologie coronariche, ictus cerebrale, embolia polmonare e carcinoma mammario, demenza, a seguito di assunzione protratta. 30 Il rapporto rischio beneficio della TOS è favorevole quando i sintomi inficiano la qualità della vita ma con la minor dose efficace e per il più breve periodo possibile. I preparati più studiati sono quelli orali ( estrogeni coniugati ed estradiolo valerato), l’estradiolo emidrato viene usato per somministrazione topica. L’associazione con un progestinico riduce la neoplasia endometriale. Le ultime linee guida indicano che le nuove formulazioni a basso dosaggio mantengono l’efficacia e riducono al minimo i rischi per le pazienti, è inoltre importante valutare singolarmente la sintomatologia la storia clinica , anamnestica e familiare di ogni paziente per attuare un approccio terapeutico mirato, diversificando i farmaci a disposizione. Nelle pazienti in terapia ormonale si sono evidenziati miglioramenti nell’aspetto della cute ,idratazione, incremento della sintesi del collagene e riduzione della sua degradazione, aumento di acido jaluronico, riduzione dei processi infiammatori e della formazione di rughe.(6) Fito-estrogeni. Sono molecole di origine naturale presenti in alcune piante, soprattutto la soia e suoi derivati e nel trifoglio rosso, dotati di una debole azione di stimolo sui recettori per gli estrogeni . Fig. 20 - formula chimica- [16] 31 Studi clinici hanno evidenziato una ridotta incidenza di sintomi e patologie nelle popolazioni con diete ricche di fitoestrogeni. Lignani, Isoflavoni (genistrina e daidzeina), Cumestani, si trovano nei semi della soia ed in alcuni legumi, nei semi di lino . La dieta orientale è notevolmente più ricca di Isoflavoni e le evidenze cliniche riportano una minor incidenza di patologia legate alla carenza di estrogeni una maggior longevità ed un migliore aspetto cutaneo. I fitoestrogeni si legano ai recettori beta , quindi hanno azione benefica su cute e osso ma non interferiscono a carico del tessuto mammario ed uterino. Possiedono un’azione di tipo antagonista sui recettori alfa a livello mammario.(7) La genisteina in particolare legandosi agli alfa avrebbe un’azione antiestrogenica impedendone la fissazione da parte degli ormoni circolanti. Possiedono anche un’azione antitumorale non ormonale inibendo la differenziazione e la proliferazione delle cellule maligne e impedendo l’angioneogenesi riducono l’accrescimento tumorale. Hanno proprietà antiossidanti quindi riducono i radicali liberi. (8) Fig. 21 - soia e semi - [9] 32 Ormoni bioidentici Sono ormoni sintetici ma di derivazione naturale (soia e patata dolce),chimicamente identici a quelli prodotti dal corpo umano. Al contrario di quelli prodotti Fig. 22 - - [17] chimicamente, estranei al nostro organismo, si inseriscono in modo fisiologico nella catena ormonale. Nell’ambito della medicina non convenzionale si utilizza l’estriolo nella forma naturale micronizzata da solo o in associazione con altri 2 estrogeni naturalmente prodotti dalle ovaie, l’estradiolo e l’estrone. Il termine “naturale” usato per gli estrogeni naturali e gli altri ormoni di origine vegetale, come il DHEA il pregnelone ed il progesterone è un termine improprio ed è riferito alla formulazione chimica. Tutte queste sostanze sono sintetizzate in laboratorio a partire da ormoni vegetali o fitosteroli come la diosgenina o la stigmasterina e rese chimicamente identiche a quelle prodotte dal corpo umano. Il termine più corretto è quindi “nativo” piuttosto che “naturale”. Si può definire l’estriolo un estrogeno debole che conserva i benefici degli estrogeni tradizionali, presentendo un’azione neutrale e per alcuni studiosi protettiva, sul tessuto mammario e un’azione ininfluente sul tessuto endometriale. Spesso agli estrogeni viene associato un progestinico per controllare l’iperplasia uterina indotta dagli 33 estrogeni ed impedire l’insorgere di carcinoma uterino.[20] Una valida alternativa è il progesterone naturale sintetizzato dai fitosteroli e reso clinicamente identico a quello umano. Diversi studi hanno messo in evidenza maggior tollerabilità, nonchè un’azione mirata sul tessuto osseo con effetto benefico sull’osteoporosi. Inoltre non influisce sui livelli di colesterolo e sulla pressione sanguigna. Ha anche azione di protezione sul tessuto mammario al contrario dei progestinici.[21] A tal proposito un recente studio pubblicato su “Journal of Cancer” ha messo in evidenza come l’utilizzo di progesterone naturale micronizzato in associazione con estradiolo transcutaneo annulla il rischio di insorgenza della neoplasia mammaria, caratteristica dell’associazione estradioloprogestinici di sintesi. La formula micronizzata ne facilita l’assorbimento e la metabolizzazione riducendone i fenomeni di accumulo ed effetti collaterali. I ricercatori di tutto il mondo stanno cercando di integrare nella TSO anche ormoni e precursori ormonali come la melatonina, il DHEA deidroepiandrosterone (prodotto dalla corteccia surrenale, precursore del testosterone), il pregnenolone, il testosterone e l’ormone della crescita. La ricerca sugli ormoni naturali nell’ambito della cura e della prevenzione dei processi degenerativi connessi all’invecchiamento è ancora allo stadio iniziale e necessita di una corretta sperimentazione clinica, ma qualificati lavori scientifici mettono in evidenza l’importanza non solo degli estrogeni ma di tutti gli ormoni naturali.[22] 34 Naturalmente anche i soggetti maschili possono giovare delle terapie sostitutive ormonali utilizzando protocolli diversi. Nelle terapie con ormoni bioidentici il dosaggio va personalizzato tenendo conto dell’anamnesi, del quadro clinico e degli esami di laboratorio. La rivalutazione ciclica consentirà di monitorare gli effetti e ottimizzarne l’efficacia. Nonostante vengano considerati più sicuri la FDA consiglia di assumerne una dose minimale per il più breve tempo possibile.(6) SEEM “Selective estrogen enzyme modulation”, modulatori delle funzioni estrogeniche a livello tessutale. SERMs “Selective estrogen Receptor Modulators”, estrogeni intelligenti, modulatori selettivi del recettore estrogenico o anti-estrogenico. Sono molecole in grado di agire come estrogeno-agonista o antagonista quindi sprovvisti degli effetti negativi, in particolare sul tessuto mammario. La ricerca si muove verso l’utilizzo di SERMs ad uso topico e sistemico nelle gestione della cute in postmenopausa.[23] [24] Il Tamoxifene: previene osteoporosi, carcinoma mammario, fibromialglie ma peggiora le vampate. 35 APPROCCIO NUTRIZIONALE Una corretta alimentazione equilibrata e ricca di macro e micro nutrienti è alla base di un approccio terapeutico corretto, in quanto essi sono il substrato necessario per sostenere un corretto metabolismo cellulare e di conseguenza permettere una corretta funzionalità biochimica e fisiologia dei tessuti ed un loro miglior trofismo ed aspetto estetico. ! Macronutrienti: le proteine che sono i mattoni dei tessuti senza le quali si ha un’alterata ed insufficiente rigenerazione tissutale. Il fabbisogno giornaliero è circa 1 gr. di proteine per Kg. di peso corporeo, la loro carenza porta a decadimento del volume e della texture cutanea con atonia e formazione delle rughe. Di notevole importanza sono gli amminoacidi essenziali che l’organismo non è in grado di sintetizzare. ! ! Proteine: costituiscono una parte fondamentale della struttura della pelle e ne influenzano in modo essenziale le caratteristiche. ! ! Glicidi e le fibre: diete ricche di carboidrati influiscono negativamente sulla cute facilitando anche l’insorgenza di acne a causa della liberazione di insulina ed androgeni. Ricordiamo inoltre l’importanza dei carboidrati nella glicazione proteica. ! ! Lipidi: Molto importante il tessuto adiposo perchè a livello del viso funge da supporto ed è inoltre serbatoio di estrogeni, ma nella dieta deve essere assolutamente controllato per svariate implicazioni sistemiche. 36 ! ! Acqua: importantissima l’idratazione cellulare in quanto la pelle ne è costituita per il 70% ca . ! Micronutrienti sono le Vitamine , i sali minerali e gli oligoalimenti importanti per le reazioni chimiche delle cellule.[25] Integratori nutrizionali Sono complementi alimentari di grande importanza se utilizzati con razionalità ed intelligenza per completare l’apporto nutrizionale sia nell’ambito del benessere fisico sia come supporto terapeutico che a sostegno di terapie di medicina estetica. ! Fig. 23 - vitamina C- [9] Vitamina C - acido L-Ascorbico: composto idrosolubile non sintetizzato dall’organismo. Agisce come riducente ed antiossidante ed è in grado di bloccare (scavenger) specie radicaliche dell’ossigeno ROS e dell’azoto RNS. Favorisce l’assorbimento del ferro a livello intestinale quindi la sintesi dell’emoglobina, è implicata nella sintesi del collagene, proteoglicani ed altri costituenti la matrice cellulare, (quindi è importante per cute e osso) della carnitina, dei corticosteroidi e dell’aldosterone, dei neuropeptidi e dell’acido folico. Si comporta come donatore di elettroni per 8 enzimi: 3 coinvolti nella sintesi del collage, 2 nella sintesi della carnitina e 3 nella sintesi di ormoni 37 e amminoacidi. Influenza il profilo lipidico plasmatico, riducendo il colesterolo LDL ed i trigliceridi senza influenzare l’HDL. Migliora la risposta immunitaria e riduce il rischi di insorgenza di tumori. Il fabbisogno è assicurato dalla dieta e non essendo cumulabile nell’organismo l’apporto deve essere costante. Il valore normale di vitamina C nel sangue è 0,6 mg/dL ed il fabbisogno è 60mg/die. La dose massima somministrabile nell’adulto è 2gr./die (10) ! Vitamina A - Retinolo: con funzione di neutralizzare i ROS e promuovere la rigenerazione degli epiteli. ! Vitamina E - Tocoferolo: neutralizza ROS, antinfiammatoria e favorisce la guarigione delle ferite. ! Acido alfa-lipoico: antiossidante e protettivo cellulare, previene l’invecchiamento cutaneo. ! l-Glutatione: neutralizza i radicali liberi,spazzino dei metalli pesanti quindi agisce come detossificante epatico. ! NAC - N-acetilcisteina: precursore del glutatione, detossificante epatico, riduce le pigmentazioni melaniniche acquisite . ! L-carnosina: attività antiossidante contro i ROS, attività di sostegno ai fibroblasti per la produzione di collagene, attività di inibizione della formazione degli AGE’s, è dimostrato che è in grado di ridurre l’accorciamento ed il degrado dei telomeri in culture di fibroblasti 38 svolgendo quindi attività di prevenzione dei fenomeni che promuovono l’aging cutaneo. ! Licopene: appartiene alla famiglia dei carotenoidi, presente nel pomodoro maturo. Ha azione antiossidante. A livello epidermico stimola la produzione di cheratinociti contrastando l’assottigliamento cutaneo. A livello dermico stimola la produzione di collagene e a. Jaluronico. Della stessa famiglia il beta-carotene che protegge dai raggi UV ! Flavonoidi: sostanze polifenoliche di origine vegetale, antiossidanti e protettori del tessuto vascolare come la rutina e gli antociani (mirtillo nero) . ! Isoflavoni di soia: derivati dalla soia hanno attività antiossidante e stimolano il rinnovamento cellulare epidermico. ! Selenio: antiossidante e conserva l’elasticità dei tessuti.Svolge la sua azione ritardando l’ossidazione degli acidi grassi polinsaturi che influiscono sui cambiamenti della produzione dei recettori ormonali. ! Papaia fermentata: grazie alla lunga fermentazione ha azione antiossidante ed ottimizza le funzioni del sistema antiossidante endogeno proteggendo membrane e DNA dallo stress ossidativo.(8) ! Resveratrolo: molecola fenolica estratta dalla buccia dell’uva rossa, con importanti azioni protettive sui vasi sanguigni ed in grado di aumentare la fluidità del sangue e ridurre la formazione di placche ateromatose nelle arterie. Riduce il colesterolo, antiossidante e protettore 39 dell’endotelio vascolare. Viene più facilmente assorbito grazie alla presenza di alcol (vino rosso) o in emulsioni sublinguali. In questo contesto il Resveratrolo è di notevole importanza in quanto la sua Fig. 24 - Vino rosso - [9] struttura chimica è molto simile a quella degli ormoni estrogeni e per questo motivo viene considerato un nuovo SERMs ed esercita la sua azione su diversi organi bersaglio: a livello del sistema cardio-circolatorio, del sistema nervoso centrale (Morbo di Alzheimer), nei confronti del tumore al seno e alla prostata, riduce i fenomeni infiammatori ed allergici, facilita l’assorbimento di chemioterapici a livello intestinale. A livello cutaneo mimando gli estrogeni ha effetti positivi ed inoltre inibisce la collagenasi, è antiossidante, contrasta l’apoptosi (morte cellulare programmata).[25] Fig. 25 - Struttura molecolare-similitudine strutturale - [18] 40 Supplementazione proteica Le proteine devono essere digerite per essere assorbite dalla barriera intestinale ma vi sono evidenze scientifiche che dimostrano come anche i peptidi vengano facilmente Fig. 26 - Integratore proteico - [19] assorbiti. Inoltre svariate ricerche evidenziano un’elevata disponibiltà del collagene ingerito ed un suo rapido trasferimento alla cute con conseguente effetto biologico sulla cute e sulle sue caratteristiche istologiche. Mentre le proteine del collagene sembra abbiano un ruolo sui fibroblasti e la matrice extra- cellulare, altre proteine sono importanti nel mantenimento della massa magra e l’ossidazione dei lipidi.[25] Acidi grassi Gli acidi grassi polinsaturi, PUFA sono componenti fondamentali delle membrane cellulari. I precursori degli omega3 ed omega6 sono acidi grassi essenziali. Gli omega3 hanno effetti benefici sul sistema cardiocircolatorio e sull’infiammazione, la sua Fig. 26 - [9] supplementazione in prossimità di interventi estetici facilita la riparazione tissutale.[25] 41 APPROCCIO MEDICO ESTETICO Noi odontoiatri abbiamo il privilegio di poter intervenire su un distretto molto importante “l’apparato stomatognatico” che ha notevoli implicazioni funzionali legate alla salute ed anche estetiche che influenzano le relazioni interpersonali. La salute del cavo orale, la sua armonia e la riabilitazione odontoiatrica sono alla base del successo degli interventi di medicina estetica nel terzo inferiore del volto. Fig. 27 - Sorriso - [9] Fig. 28 - Sorriso sano - [20] Le possibilità di intervento per contrastare i segni del tempo e l’invecchiamento cutaneo sono sicuramente molti: peeling rivitalizzazioni filler tossina botulinica radiofrequenza laser 42 Alla base di queste tecniche c’è l’intento di contrastare le diverse cause d’invecchiamento e suscitare il rinnovamento cellulare. Abbiamo visto che la riduzione degli estrogeni porta a perdita di collagene, riduzione di protidoglicani e glicoproteine con conseguente disidratazione , assottigliamento e secchezza cutanea fino alla formazione di rughe e cedimento dei tessuti. Fig. 29 -Aree critiche nell’invecchiamento del volto- [9] In questo contesto approfondirò l’utilizzo di tecniche che vanno a migliorare l’aging legato alla carenza estrogenica. Si parla quindi di rivitalizzazioni ed uso di filler (riempitivo) a base di acido Jaluronico, GAG allo scopo di reintegrare questa molecola, che nella menopausa va incontro a riduzione con le conseguenze che conosciamo. 43 L’ACIDO JALURONICO AJ AJ è un poliglucodimero costituito da N-acetilglucosamina e Acido Glucoronico, svolge un ruolo strutturale ed ha la capacità di assorbire e trattenere acqua per un totale equivalente a diverse centinaia di volte il proprio peso a secco. In forma nascente presenta un PM di 1000kDa ed è composto da 25.000 dimeri, proprio grazie a questa spiccata idrofilia e alle sue qualità visco-elastiche viene sfruttato in campo medico ed è senza dubbio il filler più usato in medicina estetica. Essendo una molecola prodotta direttamente dall’organismo non è allergenica nè irritante è completamente riassorbibile permettendo quindi ampi margini di sicurezza che si basa su un processo di estrazione, purificazione, sterilizzazione, che consente la produzione standardizzata di AJ identico al polimero naturale e privo di modificazioni chimiche in grado di alterarne la biointerattività. La sua completa biocompatibilità tissutale le sue notevoli proprietà visco-elastiche, di rivitalizzazione e buona modellabilità lo rendono un materiale versatile sicuro e maneggevole e ben accettato dalle pazienti. Questi suoi punti di forza possono essere anche considerati punti deboli perchè dopo essere iniettato viene velocemente degradato dai sistemi enzimatici: le Jaluronidasi. Si attua quindi un procedimento chimico detto cross-link, che fa reagire l’AJ con sostanze alchilanti “BDDE” in grado di cambiarne la 44 conformazione sterica rendendola avviluppata e quindi meno riconoscibile dalle Jaluronidasi. In natura oltre alla idratazione della pelle è responsabile della compattezza dei tessuti, studi in vitro ed in vivo hanno dimostrato che concentrazioni specifiche di AJ ricreano un ambiente ottimale alla proliferazione dei fibroblasti e alla neosintesi del collagene e di altri costituenti della matrice extracellulare. Prove sperimentali hanno evidenziato l’efficacia dell’AJ nel proteggere i fibroblasti dall’azione citotossica dei radicali liberi, questa azione scavenger, a parità di concentrazione, risulta essere maggiore ad un PM di 1 milione di Dalton. Il mantenimento nei tessuti a livelli adeguati di AJ permette di contrastare e prevenire significativamente i processi d’invecchiamento cutaneo e consente di ricreare l’ambiente fisiologico ideale per un effettivo ringiovanimento dei tessuti.[25] Rivitalizzazione Con questo termine si intende un protocollo che prevede l’iniezione di sostanze carenti o non sufficientemente prodotte in modo autonomo a causa di aging cronologico,menopausa, stile di vita o esposizione solare. L’AJ utilizzato per la biorivitalizzazione non essendo chimicamente modificato non crea un effetto cuscinetto duraturo ma tende a distribuirsi uniformemente nel derma. Il suo PM consigliato è da 600.000 a 3mil. di 45 Dalton, (meglio tra 2e3mil.) maggiore è il PM più lento è il suo assorbimento.[9] La biorivitalizzazione può essere fatta anche con associazione di AJ , -vitamine(A E C D B K) : funzione di stimolo metabolico -aminoacidi: ruolo strutturale -minerali Na K Ca Mg garantiscono l’equilibrio ionico -coenzimi: attivano le reazioni biochimiche -acidi nucleici: stimolano la sintesi proteica queste formulazioni favoriscono le diverse reazioni biologiche di epidermide e derma; per poter contare su un effettivo processo di stimolo metabolico queste sostanze devono essere in concentrazione tale da sortire un effetto biologico misurabile e riproducibile.[25] Possono essere inoculati seguendo diverse metodiche. - microponfi :iniezione intrepidermica IED - papule :iniezione intradermica ID - Nappage: iniezione intradermica ID Si possono usare tecniche di impianto lineari, a reticolo, o seguire le singole sottili rughe o increspature cutanee, questo permette di migliorare il tessuto poco elastico e fragile. In caso di rughe adese prima di utilizzare il filler può essere utile infiltrare AJ biorivitalizzante con tecnica di scollamento. Questo permette di mantenere uno spazio fra le fibre di collagene destrutturate e di attivare un ottimale processo di riparazione, 46 favorendo la neoformazione di collagene e creando le migliori condizioni per la futura correzione estetica con filler.(11) Si possono programmare cicli di rivitalizzazione e peelling chimico alternati, allo scopo di suscitare una scossa metabolica ed un miglior turnover cellulare.[25]! Filler -tecnica riempitiva o impianti connettivaliPer riempire o rimodellare i tessuti molli , possono essere utilizzati materiali riassorbibili o non riassorbibili, in questa trattazione si parla del filler riassorbibile d’eccellenza, che a questo scopo viene trattato con procedimenti di cross-link, (BDDE) trattamento chimico con l’obbiettivo di cambiare la struttura sterico-tridimensionale al fine di renderlo meno riconoscibile dalle jaluronidasi inducendo così un aumento del tempo di riassorbimento per mantenere più a lungo il risultato estetico voluto, senza sottoporre le pazienti a trattamenti troppo frequenti.[25] Nell’ambito degli impianti connettivali sono stati recentemente testati materiali costituiti da AJ libero e con diverso grado di cross-linkaggio associato a sostanze (molecole polisaccaridiche) in grado di interagire con la componente cellulare dei tessuti connettivi per favorirne un aumento della sintesi delle proteine strutturali (collagene nascente). Tale evidenza istologica si verifica a distanza di 4-24 settimane dall’impianto e costituisce un’interessante innovazione per il trattamento delle aree cutanee 47 interessate da cedimenti strutturali, perdita di turgore ed idratazione profonda , perdita dei contorni anatomici (labbra e zona perilabiale) ed atrofia connettivale di varia eziologia.[25] Questi materiali hanno quindi l’indicazione ideale nelle donne in menopausa che per la riduzione ormonale vanno incontro ai processi d’ invecchiamento cutaneo strutturale e biochimico che abbiamo già descritto. Infatti , l’area periorale e le labbra possono giovare di innesti di acido Jaluronico : di grande importanza il trattamento delle rughe naso-geniene e dell’area malare -zigomatica, le rughe della marionetta , il rimodellamento del bordo mandibolare , il codice a barre delle labbra e sopratutto il trattamento delle labbra con recupero del loro volume, dell’estroflessione del vermiglio la ridefinizione dei loro contorni e del disegno del filtro nasale. Ovviamente la trattazione approfondita di questi argomenti richiederebbe anche un’analisi di materiali e metodi, con l’utilizzo di aghi e cannule, che esula da questo contesto.[9] Fig. 30 -pre-trattamento - [9] Fig. 31 -post-trattamento- [9] 48 APPROCCIO COSMETOLOGICO Negli ultimi anni la ricerca applicata alla dermocosmesi ha permesso di disporre di efficaci molecole in grado di contrastare il degrado cutaneo, un buon cosmetico permette sia un’azione preventiva di mantenimento dell’integrità cutanea sia la correzione ed il miglioramento dell’inestetismo. Prevenire vuol dire avere uno stile di vita sano ed usare prodotti ad azione: -idratante -emolliente -filtrante i raggi UV -antiossidanti nei confronti dei radicali liberi La cosmetologia di trattamento in presenza di rughe già presenti deve utilizzare un approccio curativo, limitandone l’entità e stimolando il rinnovamento cutaneo ma non riesce ad eliminarle completamente. La sinergia del trattamento professionale e l’utilizzo di cosmetici adeguati è alla base di un risultato ottimale dei trattamenti ambulatoriali. In cosmetologia si utilizzano sostanze attive che abbiamo già valutato ma formulate ad uso topico e possiamo rivedere quelle di maggior impiego ed efficacia. 49 Vitamine A C E B5: il loro uso topico permette concentrazioni più alte di quelle per via sistemica. ! Vitamina A, precursore dell’acido retinoico stimola la produzione di proteine legandosi ai recettori dei fibroblasti. Ha un uso dermatologico ! Vitamina E, ha azione antiossidante, idratante emolliente, lenitiva, protettiva per i raggi UV ! Vitamina C, idratante, stimola la sintesi del collagene, schiarente. L’acido ascorbico è la sua formula più attiva ma è anche la più instabile chimicamente. ! Vitamina B5, si utilizza il suo precursore, acido pantotenico. Ha azione idratante , energizzante, riepitelizzante, essenziale per la sintesi proteica. Sostanze antiossidanti: sono in grado di controllare l’ossidazione ne esistono di diverse classi chimiche ! Sostanze riducenti: acido ascorbico e glutatione ! Quancher: vit E, polifenoli e carotenoidi in grado di formare composti più stabili e impedendo la propagazione del danno ossidativo ! Enzimi antiossidanti: coenzima Q10 e sintetico. 50 idebenone suo analogo Resveratrolo: può svolgere importanti funzioni grazie alla capacità di agire come estrogeno simile , importante utilizzare un veicolo in grado di favorire la penetrazione trans-cutanea. Svariate sperimentazioni in vitro , confermano la sua capacità di stimolare la sintesi dei fibroblasti e quindi collagene, e inibire l’espressione delle proteasi responsabili della degradazione delle proteine intercellulari. Migliora il microcircolo, è antiossidante e riduce la risposta infiammatoria. Viene utilizzato a scopo cosmetico ma anche a scopo dermatologico in caso di patologie cutanee multifattoriali ( eczema, dermatiti ). Acido Jaluronico: azione idratante e levigante. Mediante sintesi biotecnologica sono state ottenute diverse tipologie di ac. Jaluronico ad alto peso molecolare in forma micronizzata, in modo da non interferire con la capacità di legare acqua (legata al peso molecolare) aumentando però la capacità di rigonfiamento in acqua. Inoltre le particelle micronizzate possono inserirsi nelle piccole rughe rigonfiandosi dando un effetto di riempimento. Ceramidi: costituiscono il cemento che lega le cellule dello strato corneo, nei prodotti cosmetici hanno funzione protettiva dell’epidermide. 51 Filtri solari: sono sistemi fotoprotettivi si possono distinguere ! Filtri chimici, ossia molecole organiche che assorbono l’energia solare la restituiscono ad un più basso livello energetico ! Schermi fisici , sostanze inorganiche che agiscono riflettendo o bloccando la radiazione solare. Alfa-idrossiacidi AHA, acidi derivanti dal mondo vegetale, es. ac. glicolico, lattico, malico. Hanno un azione esfoliante,(peeling), il loro uso prolungato stimola l’attività dei fibroblasti con produzione di collagene. Il loro uso è consigliato nei mesi invernali usando filtri solari durante il giorno. Sostanze energizzanti: ! Creatina: ad uso topico aumenta i processi metabolici. ! Carnitina: amminoacido che favorisce il trasferimento degli acidi grassi attraverso le membrane dei mitocondri, a livello topico incrementa i processi metabolici, ha azione esfoliante ed idratante. Isoflavoni: l’influenza degli ormoni sulla cute è ormai assodata e l’abbiamo già analizzata, in cosmetologia non possono essere utilizzati quindi si usano questi fitoestrogeni che sono in grado di interagire con i recettoti ormonali ER-alfa e ER-beta. 52 Schiarenti cutanei: abbiamo visto che le iperpigmentazioni cutanee sono legate all’invecchiamento e alla situazione ormonale femminile. La maggior parte delle sostanze schiarenti ed estratti vegetali, ( acido Kojico, vitamina C, Acido Azalaico) agiscono inibendo l’enzima tirosinasi. Agenti botulino simili: in cosmetica si possono utilizzare peptidi sintetici con attività molto minore, privi di effetti collaterali. (4) Balsamo per labbra: preparati topici per il mantenimento dell’integrità e la funzionalità del tessuto labiale, costituiti da cere, oli vegetali ad azione emolliente, lenitiva e protettiva, ricchi di grassi polinsaturi e sostanze antiossidanti ed eutrofiche come la vitamina E, C, A e sostanze ad azione vasotropa , flavonoidi.[25] !!!!!!!! [9] 53 CONCLUSIONI La medicina negli ultimi anni si sta muovendo verso una visione olistica del paziente, quindi anche noi odontoiatri, che effettuiamo terapie specialistiche di sempre maggior pregio e raffinatezza, è giusto che inquadriamo il nostro paziente in una valutazione generale. Attraverso l’analisi e l’ascolto del nostro paziente siamo in grado di capire quali sono i suoi eventuali problemi di salute generale, le ripercussioni che possono avere sul distretto di nostra competenza terapeutica, le sue esigenze mediche, odontoiatriche riabilitative ed estetiche e le sue aspettative. Con questo tipo di approccio potremo così capire e fargli intendere quali siano le possibili terapie che noi possiamo attuare e quali potrebbero essere i limiti della nostra cura odontoiatrica ed estetica, riducendo così i rischi di insuccesso. Proprio le donne in menopausa sono le pazienti che hanno bisogno di un approccio così aperto e multidisciplinare anche in collaborazione con altri specialisti, perchè la carenza estrogenica, abbiamo visto, si riflette su tutto l’organismo ed anche sulla psiche, e l’aspetto estetico ha un ruolo importantissimo in questo contesto, per le relazioni con gli altri, la fiducia in se stessi e quindi la sicurezza di se. Noi odontoiatri abbiamo un ruolo molto importante perchè trattiamo una regione anatomica dove si manifestano molti dei sintomi, che abbiamo 54 elencato, da carenza di estrogeni, ed anzi in taluni casi la nostra attenzione e professionalità ad intercettarli potrebbero essere lo stimolo, per le donne che curiamo, a cercare soluzioni per il miglioramento del loro stile di vita e quindi della loro salute. La collaborazione con altri specialisti come il ginecologo ed il nutrizionista ci permettono di mettere a punto trattamenti su misura per le nostre pazienti. La TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA, scelta in base ai sintomi, alla storia clinica ed anamnestica, potrà dare il massimo dei risultati terapeutici con il minimo dei fattori di rischio, che vanno ben ponderati: malattie tromboemboliche, carcinoma della mammella e dell’endometrio. Gli estrogeni non sono gli ormoni della giovinezza e della bellezza ma i loro effetti sono certi: -prevenzione dei sintomi menopausali compresi quelli intraorali -riduzione del rischio cognitivo -riduzione di malattie cardiovascolari -prevenzione dell’osteoporosi e della malattia parodontale -prevenzione dell’aging cutaneo, dell’area periorale e labbra ! -prevenzione della perdita di collagene e a.jaluronico ! -miglioramento dello spessore cutaneo e della funzione barriera ! -aumento dei GAG e dell’idratazione 55 L’utilizzo di terapie più naturali come la FITOTERAPIA e gli ORMONI BIOIDENTICI, in grado di interagire con i recettori degli estrogeni, associati ad un approccio nutrizionale corretto, permettono inoltre di ridurre i rischi di adenocarcinoma endometriale, carcinoma mammario, malattie tromboemboliche. Da ricordare inoltre la loro efficacia sulla cute, (simile a quella della TOS) sia per uso sistemico che topico. In questa analisi abbiamo sviscerato l’efficacia degli ormoni sul trofismo della pelle e visto che la loro azione si esplica su un substrato che noi grazie alla MEDICINA ESTETICA ODONTOIATRICA possiamo andare a stimolare in modo molto efficace: i fibroblasti ed il collagene anche con l’uso di acido jaluronico, migliorando l’idratazione, la tonicità, il trofismo, lo spessore e la texture della cute, come confermano gli studi di Wang del 2007 che dimostrano la biosintesi di collagene dermico in seguito all’impianto di a.jaluronico. (12) In conclusione quindi la nostra attività di odontoiatri in grado di riabilitare le arcate dentarie in funzione di parametri estetici intra ed extra-orali con metodiche prettamente odontoiatriche, protesiche, ortodontiche, si completa con competenze specialistiche di medicina estetica rivolte al terzo inferiore del volto. Tutto questo per dare funzionalità masticatoria ai nostri pazienti ma anche per offrire loro un sorriso fiero di essere sfoggiato. 56 57 BIBLIOGRAFIA [1] - Livio Zanolo; Barcellona Eliana, Zacchè Gabrio, Ginecologia e ostetricia Milano, Elsevier Masson srl, 2007. [2] - Giuseppe Pescetto; Luigi De Cecco, Domenico Pecorari, Nicola Ragni, Ginecologia e ostetricia Roma, Società editrice universo, 2004. [3] - Nelson LR, Bulun SE. Estrogen production and action. [4] - Grassini E. Benfatti M. Nervi S. Amoruso P. Capetta P. (1993). Confronto tra quadro isteroscopico ed istologico in donne con "abnormal uterine bleeding in pre e post menopause". Giorn. It. Ost. Gin. 11: 819. [5] - Kronenberg, F. (1990). Hot flashes: epidemiology and physiology.. Ann N Y Acad Sci 592: 52-86; discussion 123-33. [6] - Giuseppe Pescetto; Luigi De Cecco, Domenico Pecorari, Nicola Ragni, Ginecologia e ostetricia seconda ristampa, Roma, La diminuzione del collagene nella donna. Società editrice universo, 2004. 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La scienza della bellezza. [19] - http://www.massamagra.com/ [20] - http://www.donne.notizie 62 INDICE INTRODUZIONE! ! ! ! ! ! ! ! 1 SCOPO DELLA TESI! ! ! ! ! ! ! 2 MENOPAUSA ! ! ! ! ! ! ! 3 ! ! ! - Fisiologia: estrogeni! ! ! ! ! 3 ! ! - Sintomatologia! ! ! ! ! ! 9 ! ! - Diagnosi! ! ! ! ! ! ! 12 MENOPAUSA E CUTE! ! ! ! ! ! ! 13 ! ! - Cute!! ! ! ! ! ! ! 13 ! ! - Invecchiamento cutaneo!! ! ! ! 16 ! ! ! ! - Modificazioni strutturali! ! ! 16 ! ! ! ! - Meccanismi cellulari! ! ! 18 ! ! - Cronoaging e photoaging! ! ! 21 - Invecchiamento ormono-dipendente! ! ! 23 - Disordini della pigmentazione! ! ! ! 24 ! ! 26 ! ! CAMBIAMENTI DEI TESSUTI ORALI E PERIORALI IN MENOPAUSA! ! ! 63 ! ! TRATTAMENTO DELLA MENOPAUSA!! ! ! ! 29 ! ! - Terapia Sistemica! ! ! ! ! ! 30 ! ! ! ! - TOS!! ! ! ! ! 30 ! ! ! ! - Fito-estrogeni! ! ! ! 31 ! ! ! ! - Ormoni bio-identici! ! ! 33 ! ! ! ! - SEEM! ! ! ! ! 35 ! ! ! ! - SERMs! ! ! ! ! 35 ! ! -Approccio nutrizionale! ! ! ! ! 36 ! ! ! ! - Macronutrienti! ! ! ! 36 ! ! ! ! - Micronutrienti! ! ! ! 37 ! ! ! ! - Integratori! ! ! ! ! 37 ! ! ! ! - Supplementazione proteica! ! 41 ! ! ! ! - Acidi grassi!! ! ! - Approccio medico-estetico ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! 41 ! ! ! 42 ! - Acido Jaluronico! ! ! ! 44 ! ! ! - Rivitalizzazione! ! ! 45 ! ! ! ! - Filler!! ! ! ! 47 ! - Approccio cosmetologico!! ! ! ! 49 CONCLUSIONI! ! ! ! ! ! ! ! 54 BIBLIOGRAFIA! ! ! ! ! ! ! ! 58 SITOGRAFIA! ! ! ! ! ! ! ! 61 ICONOGRAFIA! ! ! ! ! ! ! ! 61 64