METODI DI SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI NOSOCOMIALI 1986 :definizione di “sorveglianza epidemiologica” dei Centers for Disease Control “la sorveglianza epidemiologica è la raccolta sistematica (continued) e progressiva (ongoing), l’analisi e l’interpretazione dei dati sulla salute essenziali alla pianificazione,al miglioramento, alla valutazione di attività in Sanità Pubblica, strettamente integrati con una periodica diffusione a quanti ne hanno necessità. L’obiettivo finale è l’uso di questi dati per la prevenzione e il controllo. Un sistema di sorveglianza comporta una capacità funzionale di raccogliere, analizzare e diffondere i dati necessari ai programmi di salute pubblica” 1 La sorveglianza …………………………………... È una componente essenziale dei programmi di controllo in ospedale (National Audit Office, UK, 2000) E’ efficace a ridurre la frequenza di infezioni ospedaliere (NNIS, USA, 2000) Harbarth S. et al J Hosp Infect 2003; 54:258-266 2 Stima degli effetti della sorveglianza e controllo autore periodo reparto intervento Tasso BSI pre % riduzione Warren 1998-2000 ICU educazione 4.9 x1000 gg/cat 57 Zuschneid 1997-01 84 ICU varie 2.1 x 1000 gg/cat 28.6 Misset 1995-00 Medici e chirurgici Avvio programma di controllo 12.3 % cvc colonizzati 46 Rosenthal 1999-01 4 ICU Educazione e feed back su performance 46.6 x 1000 gg/cat 75% Bloom 1997-99 52 NICU Migliorament o della qualità 7.4 x 1000 gg/paziente 46% Curr Op Infect DIsease 2004 SORVEGLIANZA: QUALI OBIETTIVI? • Identificare i “problemi” che richiedono intervento (eventi sentinella, epidemie o cluster, infezioni endemiche, scarsa qualità dell’assistenza) • Soddisfare standard/ norme • Sensibilizzare/ coinvolgere gli operatori • Valutare le misure di controllo adottate • Rendere visibili programmi di controllo • Generare ipotesi per progetti ulteriori • Supportare richieste di risorse, di formazione e aggiornamento 3 QUALE SORVEGLIANZA? Le variabili in gioco • ORIENTATA AL PAZIENTE • BASATA SUL LABORATORIO •TUTTO L’OSPEDALE •SOLO REPARTI A RISCHIO •TUTTE LE INFEZIONI •QUALCHE INFEZIONE •VARIABILI DI PROCESSO •CONTINUATIVA •PUNTUALE RIPETUTA •PERIODICA; A ROTAZIONE Sorveglianza basata sul laboratorio vs. sorveglianza attiva Sorveglianza basata sul laboratorio “patogeni sentinella” epidemie infezioni antibioticoresistenti e uso di antibiotici Sorveglianza attiva Infezioni endemiche (prevalenza) Infezioni endemiche correlate a procedure invasive (incidenza) Pratiche di assistenza al paziente non standard 4 SORVEGLIANZA BASATA SUL LABORATORIO (continuativa) Alcune infezioni (UTI,sepsi) Microrganismi selezionati di rilievo epidemiologico (MRSA, VRE, ESBL, Cl.difficile, Ps.aeruginosa, S.pneumoniae, Multiresistenti, TB) Epidemie (nosocomiali, comunitarie, resistenze antibiotici) Sorveglianza e controllo dell’uso degli antibiotici …BASATA SUL LABORATORIO • La sorveglianza di microrganismi selezionati può essere rivolta a microrganismi EPIDEMIOLOGICAMENTE importanti (Microrganismi sentinella) • La sorveglianza delle epidemie comporta una attenzione quotidiana ai ceppi isolati e al loro pattern di antibioticoresistenza; bisogna concordare il criterio per definire che si tratta di epidemia; è opportuno avere un quadro di riferimento del reparto/ ospedale in osservazione. 5 Eventi sentinella Êeventi gravi, rari, evitabili Êl'indagine deve essere avviata anche per un singolo caso di infezione e devono essere istituite immediatamente misure di controllo ÊFonte informativa: laboratorio Sorveglianza delle epidemie Perchè • attribuibili a non corretta applicazione delle misure di controllo -> prevenibili • evidenziano problemi assistenziali misconosciuti • pubblicità negativa/problemi medico-legali Come: Esame giornaliero di: • emocolture • liquor • punte di cateteri vascolari rimosse da siti i.v. infetti • campioni da Terapia Intensiva e Patologia Neonatale • tamponi della ferita postoperatoria e pus • urinocolture U.K. Guidance on the control of infection in hospitals, 1995 6 Sorveglianza (totale) – Estesa a tutto l’ospedale (tutte le infezioni per tutti i pazienti in ospedale) – Mirata (tutte le infezioni per tutti i pazienti di gruppi selezionati es.: tutte le infezioni per tutti i pazienti in chirurgia) Sorveglianza (totale) • Vantaggi: – Fornisce dati di base su tutte le infezioni in una determinata popolazione • Svantaggi: – Costosa, – Richiede molte risorse e tempo, – i tassi globali di infezione non forniscono informazioni sul rischio specifico di infezioni in popolazioni a rischio 7 Approcci alla sorveglianza Infezione-specifica, mirata • Tipi: • • • Infezione della ferita chirurgica - il tasso di infezioni in tutti gli interventi chirurgici (5.2 SSIs per 100 interventi) Infezione della ferita chirurgica - il tasso di infezioni in uno specifico intervento chirurgico (3.1 SSIs per 100 interventi di ernia) Infezione della ferita chirurgica - il tasso di infezioni in una specifica classe di interventi (1.5 SSIs per 100 interventi puliti) Sorveglianza infezione-specifica, mirata • Vantaggi: Flessibile, tiene conto dei diversi rischi di infezione in diversi tipi di popolazione – Utilizzo più efficiente di risorse limitate (tempo, denaro e personale) – Consente l’analisi dei trend di infezione nel tempo per valutare se gli interventi sono stati efficaci – • Svantaggi: – Non consente di rilevare epidemie o cluster di infezione in pazienti non inclusi nel programma 8 Sorveglianza attiva • Studi di prevalenza ripetuti • Sorveglianza continuativa in reparti a rischio • Audit pratiche assistenziali SORVEGLIANZA SUI REPARTI A RISCHIO • Si riduce l'impiego di risorse; viene controllata una elevata proporzione di infezioni; concentra l'attenzione sulle infezioni frequenti, gravi, prevenibili e solo su alcuni reparti. • In Reparti chirurgici: può valutare • Incidenza delle infezioni / tipologia dei comportamenti • Infezioni post-dimissione • Procedure di chemioprofilassi • In Terapia intensiva: generalmente si scelgono Unità coronarica, Neurochirurgia, Terapia intensiva medica, Ustionati, Terapia intensiva neonatale. 9 SORVEGLIANZA DI PROCESSO (delle pratiche assistenziali) Sceglie pratiche assistenziali notoriamente associate ad un aumento di rischio PARTE DA UN DATO DI CONOSCENZA DEL PROBLEMA PER INTRODURRE UNA CORREZIONE E MISURARE LA RIDUZIONE DI FREQUENZA Regione Piemonte 2004. Se è necessario un drenaggio, utilizzare un sistema ad aspirazione chiusa. Posizionare il drenaggio attraverso un’incisione separata e distante dall’incisione chirurgica (IB) Ø 26,8%: posizionato drenaggio; nell’86,4% dei casi si trattava di drenaggio chiuso Ø 13,7% degli interventi non condotti in laparoscopia: drenaggio attraverso incisione operatoria 10 Eseguire la depilazione immediatamente prima dell’intervento, preferibilmente con clipper (IA) L’88% (750) dei pazienti è stato depilato: Vigilia dell’intervento (60%) Giorno dell’intervento (40%) Clipper 21% (12,7%) 17% (6,7%) Rasoio 71% (42,4%) 83% (33,6%) Crema 8% (4,5%) - La doccia o il bagno dovrebbero essere effettuati utilizzando un antisettico al massimo la sera prima dell’intervento (IB) Il 78% (664) dei pazienti ha fatto la doccia: Sera prima dell’intervento (62%) Doccia Giorno dell’intervento (38%) Casa Reparto Casa Reparto 68% (42%) 32% (20%) 47% (18%) 53% (20%) Solo il 20% dei pazienti ha utilizzato l’antisettico 11 Tra i 19 medici intervistati, la media percepita di lavaggio delle mani era 73% (range, 50%-95%), confrontata con una media di frequenza osservata in modo riservato di 8.6% prima e 10.8% dopo il contatto con i pazienti (media individuale di 10%, range, 0-33%). Tassi di infezione in una UTI in rapporto a programmi educativi al corretto lavaggio delle mani Conly JM, Am J Infect Control 1989; 17:33 Programma educativo Programma educativo 35 30 Tassi % 25 20 15 10 5 0 1978 I 1979 I 1980 I 1981 I 1982 I 1983 I 12 Impatto di una strategia di prevenzione per le infezioni degli accessi vascolari Eggimann P. Impact of a prevention strategy targeted at a vascular-access care on incidence of infections acquired in intensive care. Lancet 2000; 355: 1864-8. Terapia intensiva di 18 posti letto Programma preventivo a più livelli proprio per ridurre l’incidenza di infezioni degli accessi vascolari. Linee guida Formazione formazione spiegazione scritte adattate sulle LG precedenti individuale (30’ di diapositive) + al letto del paziente +dettagliata del background delle LG per tutto lo staff L’intervento preventivo consisteva in formazione mediante • intervento formativo sul personale medico ed infermieristico sulle infezioni vascolari, sui cateteri e sul loro inserimento e gestione, sulla base dei fattori di rischio identificati. • Presentazione delle linee guida sulla preparazione dei materiali e della cute, sulla barriere da utilizzare e sulle medicazioni: Sostituzione dei set da infusione e delle medicazioni ogni 72 ore (salvo che per le infusioni di lipidi) Importanza della disinfezione delle mani prima e dopo l’inserimento e la manipolazione dei cateteri. 3154 pazienti critici 613 infezioni, in 353 pazienti (19.4 infezioni per 100 ricoveri) 13 Intervento formativo e risultati Infezioni per 1000 giorni paziente Prima dell’intervento educativo foro di uscita del catetere episodi di sepsi Infezioni di cute e mucose 9.2 11.3 11.4 dopo 3.3 3.8 7 Infezioni del tratto respiratorio ed urinario immodificate Complessivamente l’incidenza delle infezioni nosocomiali si è ridotta da 52.4 a 30.0 episodi per mille giorni paziente. SORVEGLIANZA, PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE I.O.= Un macroprocesso di azioni coordinate, che deve produrre risultati misurabili e confrontabili con quelli di partenza 14 “LOTTA CONTRO LE INFEZIONI NOSOCOMIALI” Circolare Ministeriale 52/1985 • • • • (…) L’AZIONE DI CONTROLLO LA FORMAZIONE IL COORDINAMENTO FORMAZIONE NELLA REGIONE PIEMONTE Dal 1987 al 1996 gli ospedali e la Regione Piemonte hanno sostenuto economicamente 9 corsi di formazione per Infermieri incaricati del controllo delle I.O. 63 persone sono state preparate a gestire quest’attività 15 COORDINAMENTO Il programma si fonda su basi epidemiologiche e sulla ricerca delle I.O. sul campo; viene adattato all’ospedale ed interessa i servizi presenti nell’ospedale; viene gestito da un gruppo competente. C.I.O: un medico di Direzione Sanitaria, un microbiologo, un I.C.I., ≤ 6 medici clinici, un farmacista. Grouppo operativo : un medico di Direzione Sanitaria (1/1000 posti-letto), I.C.I. (1/250 posti-letto o 1/7000 ricoveri), un microbiologo PROGRAMMA Il programma per ridurre il rischio di infezioni nosocomiali comprende: la sorveglianza delle infezioni con attività che utilizzano sia il laboratorio sia la sorveglianza attiva mirata a problemi la realizzazione di un programma di controllo strategie per la riduzione del rischio la realizzazione di strategie per il controllo delle epidemie 16