La Mongolia è il più grande stato del mondo non avente accesso al mare. Ubicato in Asia, confina a nord con la Russia e a sud con la Cina, e, anche se non condivide un confine con il Kazakistan, il suo punto più occidentale, dista solo 38 km dalla sua punta orientale.Ulan Bator è la capitale e la città più grande, dove risiede circa il 38% della popolazione. Il sistema politico della Mongolia è una repubblica parlamentare. L'area di ciò che è oggi la Mongolia è stata governata da vari imperi nomadi, tra cui Xiongnu, Xianbei, Rouran, e il Gokturk, e altri. L'Impero Mongolo fu fondato daGengis Khan nel 1206. Dopo il crollo della dinastia Yuan, i Mongoli ritornano alle origini. Verso il XVII secolo, la Mongolia subisce l'influenza del buddismo tibetano. Alla fine del XVII secolo, la maggior parte della Mongolia era stata incorporata nella zona governato dalla dinastia Qing. Durante il crollo della dinastia Qing nel 1911, dichiarò l'indipendenza, ma dovette lottare fino al 1921 per rendere de-facto l'indipendenza dalla Repubblica di Cina, e fino al 1945 per ottenere il riconoscimento internazionale. Successivamente subì l'influenza russa e sovietica.Nel 1924, venne instaurata la Repubblica Popolare Mongola di stampo sovietico, che fu alleata leale dell'Unione Sovietica per tutta la sua storia. Dopo il fallimento dei regimi comunisti in Europa orientale alla fine del 1989, la Mongolia intraprese una lenta e tortuosa transizione verso la democrazia, venne concessa la costituzione nel 1992 e il Pluralismo dei partiti, tuttora la Mongolia cerca di intraprendere una politica economica verso un'economia di mercato. Spesso alcuni fenomeni di vasta portata, come le invasioni barbariche del V e VI secolo o le migrazioni dell'inizio dell'XI secolo, furono innescati dalla spinta di popolazioni nomadi dell'Asia. I mongoli erano una popolazione nomade che abitava più o meno nell'odierna Mongolia orientale, a sud-ovest della Manciuria. Essi erano noti ai Cinesi fin dalla dinastia Tang con il nome di Meng-ku e negli annali Chin i Mongoli erano ricordati come una minaccia. Erano chiamati dagli arabi tatar e tale nome - grazie anche all'eloquente assonanza con il Tartaro pagano, cioè l'inferno per gli antichi - venne usato in Occidente, ma trasformato in Tartari, per definire questa popolazione. Il vastissimo territorio tra la Grande muraglia cinese e i grandi fiumi siberiani era popolato da numerose tribù, spesso in lotta tra loro, che avevano dato parecchi problemi all'Impero cinese e agli stati europei più orientali come i principati di Novgorod e di Kiev. Tra queste popolazioni erano venute in contatto con l'Europa dall'VIII secolo i khazari (convertitisi all'ebraismo), i peceneghi (che vennero sconfitti dai bizantini nel1122), i cumani o polovzi, o le popolazioni dell'impero del Qara-Khitai (a sud del lago Balkash). STORIA DEI MONGOLI La civiltà mongola deriva da quella del popolo degli Unni che si stabilirono circa nel 1200 A.C. nel territorio della Mongolia. Gli Unni si spinsero a conquistare i territori cinesi ma vennero respinti fino all’Altai. Nel 440 circa Attila unificò le popolazioni delle steppe, diventò dunque il più grande re degli Unni e iniziò a conquistare sistematicamente tutte le terre occidentali e si spinse fino in Europa. In seguito cercò di conquistare la Gallia ma fu respinto e sconfitto dall’esercito romano; circa dieci anni dopo Attila morì e il regno degli Unni si disfece e la Mongolia perse gran parte dei suoi territori. Nel 740 circa una nuova popolazione, gli Uiguri, scacciano i Turchi dalla Mongolia. Nel 1162 nasce Temujin e di fatto nasce la Mongolia vera e propria. Un giovane condottiero, in pochi anni trasforma le varie tribù litigiose e sparagliate nell’impero più esteso della storia. La prima vittoria importante di Temujin è del 1194, quando sottomette i Merkiti del Lago Baikal (i Turchi ) con l'aiuto del Khan dei Kerait (popolazione turco-mongola della Mongolia centrale). Negli anni seguenti Gengis Khan raccoglie una lunga serie di vittorie: sconfigge i Tatari dell'Orkhon, sottomette i Kerait e conquista i territori dei Naiman unificando sotto il suo comando tutto il Gobi. Nel 1206, l'assemblea dei capi mongoli lo nomina "capo supremo delle genti mongole" (khaghan) col titolo diCingiz Qan (occidentalizzato in Gengis Khan, che significa forse "signore universale"). Nato a Samarcanda nell'anno 1336, Timur Barlas o Temur-i lang (Temur "lo zoppo"), italianizzato in Tamerlano, visse per quasi settant'anni, affermandosi come il conquistatore più feroce della storia. Se dobbiamo credere a quanto raccontavano i suoi nemici il signore della guerra tartara, che nel XIV secolo creò un impero che si estendeva dalla Cina fino al cuore dell'Asia Minore, fu proprio il più sanguinario di tutti i tempi. Il suo esercito composto di arcieri mongoli e di Tartari armati di scimitarra, devastò l'Asia dalla Siria e dalla Turchia, fino ai confini della Cina, da Mosca a Delhi. Tamerlano era spietato con i nemici che resistevano, persino con le loro famiglie. Tamerlano dedicò tutta la sua vita alla guerra. Il gusto della battaglia era in lui così forte che persino quando tornava a Samarcanda, per celebrare le sue vittorie, preferiva accamparsi fuori dalle mura anziché alloggiare in un lussuoso palazzo. Il 19 gennaio 1405, in procinto di intraprendere una nuova guerra, che avrebbe dovuto portarlo alla conquista della Cina, Tamerlano morì, non in battaglia, ma nel suo letto, vecchio e consumato dalla malattia. Ulan Bator è la capitale e principale città (1.044.500 ab.) della Mongolia, situata nella parte centro-settentrionale del paese. Ulan Bator si trova a 1350 metri sul livello del mare, poco a est del centro della Mongolia, sul fiume Tuul Gul. Popolazione: La Mongolia è grande come cinque volte l’Italia ed ha una popolazione di circa 2 milioni e mezzo di abitanti di cui 900.000 sono ancora pastori nomadi che si spostano con le loro carovane di cammelli almeno 15 volte l’anno, in cerca di nuovi pascoli o di acqua per il proprio bestiame. Con una media di 1,9 abitanti per km² (2008), la Mongolia presenta la più bassa densità di popolazione del mondo. Se non si è preparati, il vuoto estremo di questo Paese può disorientare anche il viaggiatore più esperto: a nord la taiga, a sud il deserto del Gobi, ad ovest i monti Altai e da qui fino all’estremo est, solo steppa. Lingua: L’idioma mongolo, di ceppo uralo-altaico (di cui fanno parte anche il finnico, il turco, il kazaco, l'uzbeco e il coreano), è la lingua ufficiale della Mongolia. L'alfabeto utilizzato per la scrittura è il cirillico russo, imposto con la forza dal regime comunista nel 1941 ma, per titoli o marchi, si usa ancora l’antico alfabeto Uiguro. Religione: Fino al XVI° secolo lo shamanismo era la religione dominante in Mongolia. Il lamaismo tibetano fu introdotto alla popolazione dal leader Altan Khan (1507–83). Il profondo rispetto per questa religione è testimoniato anche dai solidi e antichi rapporti che legano la Mongolia al Tibet. Durante il XVIII° secolo la dinastia Manchù incoraggiò la pratica di questo culto, in quanto ciò implicava una maggioranza di monaci piuttosto che guerrieri. Quando il regime comunista salì al potere nel 1921, in Mongolia esistevano 110.000 lama (monaci) che vivevano in 700 monasteri, ma dal 1929 al 1990 le autorità cercarono di ostacolare questo culto. Agli inizi degli anni '30 migliaia di monaci furono arrestati e deportati nei campi di lavoro della Siberia, da cui non fecero mai ritorno. I monasteri furono chiusi e saccheggiati e tutte le cerimonie e culti religiosi dichiarati fuori legge. La libertà di culto è stata ripristinata solo nel 1990 e da allora c'è stato un massiccio ritorno alla fede buddhista, in particolare al lamaismo, ed i giovani stanno riapprendendo le pratiche religiose, tramandate loro dagli anziani che ancora le ricordano.