Dicembre 2007 – Anno 12
GATzettino N. 46
delle arti del disegno
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Gruppo Acquerellisti Ticinesi
SOMMARIO
Editoriale: VIVA EVA / Mosaico: interessante proposta – Viaggio in Mongolia (Isa Viglezio) /
Appuntamenti GAT.
EDITORIALE
Care amiche, cari amici,
un anno fa in comitato ci siamo promessi di
organizzare nel 2007 una mostra in ricordo di Eva
Degiovannini e, come avete potuto vedere, ci
siamo riusciti. Per chi non ha potuto avere il
catalogo (in vendita in sede al prezzo di 20.- fr)
presentiamo qui il testo inserito, realizzato da
Ettore.
Questa non è una mostra dove si incontrano dei
critici, dei giornalisti, dove si osservano dei
quadri, sognandoli nel proprio salotto. Dove
mercanti vendono ciò che non potrebbero mai
pensare e tanto meno realizzare .
Questa mostra è una testimonianza d’amore ,
amore per la pittura di una persona che si è
appassionata profondamente e, insieme a noi ha
fondato il G.A.T. Gruppo Acquerellisti Ticinesi
quindici anni or sono.
Eva nasce a Bienne il 25 Aprile 1956 , nel Canton
Berna. A Ins vicino a Bienne è nato anche il
pittore Anker, la sua grande passione.
Più di tutto desiderava dipingere dei soggetti
composti con cose semplici come quelli di Anker.
Oggetti che parlano della nostra vita quotidiana,
pane, uova, zucchine, patate, funghi, frutti,
caffettiere, tazze e biscotti, tegami, cose che ci
passano per le mani, a cui non facciamo più caso.
Questi oggetti d’uso comune, composti in modo
armonico, possono diventare un grande dipinto.
Ricordo una frase scritta da qualcuno su Cézanne
: “ha fatto con delle mele una pittura da museo”.
Amava anche il paesaggio laghi, fiumi, cascine,
alberi, boschi, sentieri.
Tutte cose che guardiamo di sfuggita, che non
consideriamo, le piccole cose. Per lei tutta la vita
era fatta di piccole cose, come nella breve poesia
di Trilussa che lei spesso diceva a memoria.
c’è n’ape che se posa
Su n’bottone de na rosa
Lo succhia e se ne va….
In fondo la felicità
È na piccola cosa.
Eva era una persona semplice con un grande
carattere e un grande cuore. Dal nulla con la sola
passione ha cominciato a muovere i primi passi
nel nostro atelier di pittura, fino a diventare nel
giro di pochi anni una delle insegnanti della scola
libera d’arte del G.A.T. Era amata da tutti, la sua
perdita è stata un duro colpo. Oggi il G.A.T. è una
scuola libera d’arte consolidata, un atelier di
mestiere garantito nel tempo, tutto questo grazie
all’equilibrio che ha saputo creare nella nostra
struttura.
Le abbiamo promesso che avremmo aiutato la
fondazione Elisa che si occupa dei bambini
gravemente malati, e a un ’anno di distanza, da
quando ci ha lasciati, noi con il vostro aiuto
cercheremo di concretizzare la nostra promessa.
Questa è la prima e l’ultima mostra di Eva
Degiovannini Nobs, per non dimenticare.
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MOSAICO
IN TE R E S S A N TE P R O P O S TA D I P R O S S IM I IN C O N TR I G A T
sabato 26 gennaio 2008
SHOPPING ARTISTICO DA BOESNER A UNTERENTFELDEN (PRESSO SOLETTA) E VISITA AL
KUNSTMUSEUM DI SOLETTA.
BOESNER
Forse sapete che parte del materiale artistico che
proponiamo nella nostra sede proviene dal grande
magazzino Boesner. Abbiamo così pensato di
trasferirci una volta alla scoperta di questo vero e
proprio “bazar” dei materiali per artisti. In qualità
di leader internazionale del mercato per artisti
professionisti Boesner offre condizioni di acquisto
molto buone ed inoltre alcuni articoli sono
fabbricati espressamente per Boesner. Nel 1982
Wolfgang Boesner, pittore e
scultore
indipendente
si
installa in un atelier a Bochum
e come molti altri artisti fa
l’esperienza delle difficoltà a
vivere
unicamente
della
propria arte. Deve comperare i
materiali nei negozi al
dettaglio nelle vicinanze a
prezzi molto elevati e un assortimento limitato.
Matura quindi l’idea di fornirsi dei materiali
tramite altre filiere più dirette. Un gruppo di una
cinquantina di pittori si forma ai quali Wolfgang
Boesner offre i materiali richiesti facendo capo
direttamente ai grossisti. A partire da questa
esperienza Boesner decide di fondare una vera e
propria impresa che si vuole solidale con gli
artisti. Nel 1987 più di 2000 artisti diventano
clienti regolari, nel 1995 viene aperta la
succursale in Svizzera, la clientela raggiunge
65'000 persone e così di seguito.
Unterentfelden si trova a circa 2 ore di auto da
Bellinzona, si potrebbe quindi partire verso le
7.30. Negli spazi del centro Boesner vi è una
mensa dove potremo pranzare e nel primo
pomeriggio ci trasferiremo a Soletta presso il Kunstmuseum
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SOLETTA
Il Kunstmuseum Solothurn è uno dei più
interessanti musei svizzeri al di fuori delle città
maggiori.Ha sede in un edificio tardo-ottocentesco
in stile neoclassico. L'edificio sorge all'interno di
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ampie sale al primo piano s'incontrano i principali
nomi dell'800 svizzero: Buchser, Fröhlich,
Trachsel, Berger, Segantini, ma soprattutto
Ferdinand Hodler. Con l'inizio del '900 tocca a
Cuno Amiet, Giovanni e Augusto Giacometti.
Degne di molti musei importanti le opere (non
numerose, per la verità) di Degas, van Gogh,
Klimt, Matisse, Braque, Gris, Léger. Una sala è
quasi interamente occupata dal fondo di opere di
Max Gubler. Il piano terra è destinato a mostre
temporanee e alla collezione di arte
contemporanea, costituita prevalentemente da
autori svizzeri: Oppenheim, Spoerri, Tinguely,
Roth, Thomkins, Lungibühl, Lüthi, Disler, Müller,
Raetz,
ecc.
Piuttosto essenziale la scelta delle pubblicazioni,
in
vendita
alla
cassa
del
museo.
Nel Kunstmuseum hanno luogo anche le mostre e
le principali iniziative del Kunstverein Solothurn.
In occasione della nostra visita sabato 27 gennaio
potremo visitare la mostra “ Giovanni
Giacometti: lavori su carta”.
un piccolo parco, situato nel settore Nord-Est del
centro. L'interno è organizzato su due piani.
La collezione del Kunstmuseum Solothurn
comprende alcune opere importanti di pittura
antica (Holbein il giovane).
La sua fama è legata però al vasto insieme di
opere d'arte svizzera dall'800 ad oggi, integrate da
un piccolo nucleo di opere d'arte europea. Nelle
Il padre del più conosciuto Alberto era molto
amico del pittore solettese Cuno Amiet; forse di
lui ricorderete maggiormente le opere a olio,
mentre è stato grande anche nel disegno,
nell’incisione e nell’acquerello, lavori che
potremo ammirare a Soletta. Il museo chiude alle
ore 17, dopo una piccola merendina nella bella
cittadina medievale, ritorneremo in Ticino.
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VIAGGIO IN MONGOLIA
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AGOSTO-12 SETTEMBRE
2007
con Renate Müller e gli amici dell’associazione “La mensa e il gregge”
(testo e foto di Isa Viglezio)
Un paese immenso, 43 volte il nostro, e se
capovolgi la cartina puoi stupirti nel notare che la
forma del territorio è simile alla Svizzera. Da
molto tempo sognavo questo viaggio. Sognavo la
Mongolia come una nazione dai paesaggi quasi
incontaminati, superfici a dismisura, ho desiderato
i suoi colori, il suo silenzio, il suo buio e le sue
sospesi nel vuoto a lavorare per pochi soldi. Il
traffico cittadino è a dir poco caotico: i pedoni
vengono assolutamente ignorati e pericolosamente
stelle, una coperta di stelle. Non sono stata delusa
e lo sapevo. Ho dovuto però aggiungere,
purtroppo, la sporcizia, le tristi plastiche un po’
ovunque, segno della “civiltà” e del consumismo
che hanno ormai oltrepassato anche questi confini.
Nella capitale Ulaanbaatar, o anche Ulan Bator (o
meglio ancora UB, come è stata affettuosamente
soprannominata dagli stranieri), l’edilizia è in
piena espansione, i grattacieli crescono in ogni
ovunque, un fermento unico, sembra un tentativo
di riscatto nei confronti del mondo circostante e
gli operai sono al lavoro 24 ore su 24, con minime
misure di sicurezza o addirittura anche nulle,
scartati da automobilisti stressati, l’inquinamento
ti fa pizzicare naso e gola, il continuo e assordante
frastuono di clacson ti riempie le orecchie, i
fischietti di agitati poliziotti tentano inutilmente di
rendere scorrevole tutta quella ferraglia rumorosa
e disordinata, …non c’è pace per i tuoi sensi, sono
stimolati di continuo, non c’è tregua. Ma poi, poi
quando ti allontani dalla città e diventi un tutt’uno
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con la Mongolia, quella vera, sei inghiottito da
immensi spazi, da colori talmente puliti e puri da
rimanere inebetito. “Mongolia” significa “paese
dai cieli blu” e questo è ciò che vedi, blu
oltremare e blu ceruleo… E quando osservi le
nuvole che paiono appoggiate ad un filo sospeso
grembiulino bianco sembrano “laccate” nelle loro
semplici ma ordinatissime pettinature, codini e
trecce avvolti in grandi fiocchi bianchi. E ti chiedi
come sia possibile che possano avere abiti così
puliti, stirati e di un bianco abbagliante. Quando
appena sopra il tuo sguardo, quando le lunghe,
lunghissime ombre coprono le colline come
sciarpe di seta, delicatamente, quasi timidamente,
quando non vedi la fine degli immensi ed aridi
spazi nel deserto del Gobi, quando ti sembra che
la terra sia veramente arrotondata là in
fondo….questo è il forte e totale riscatto della
Mongolia, la natura come elemento assolutamente
forte e deciso. Le persone sono così grate e
generose, con i loro volti, consumati ed espressivi,
mi hanno toccato il cuore e li porto con me di
entri nelle loro “gher” o “yurte” (tende), non vedi
altro che oggetti di prima necessità, gli spazi sono
limitati e spartani, sono in parecchi a dormirci.
Eppure ti sorridono, ti offrono le loro bevande, il
loro cibo, sei sempre il benvenuto. Nella modestia
della loro vita, in queste campagne sconfinate, sei
come
loro.
continuo. I bambini sono splendidi, con quegli
zigomi leggermente pronunciati, gli occhi un po’
allungati, le gote arrossate, sorridenti ma anche
intimiditi dalla nostra presenza. E poi li vedi
recarsi a scuola, li puoi ammirare nei loro vestiti
migliori, i maschietti con abiti anche di una
misura più grande, scarpe lucidissime e
portamento da ometto. E le bambine con il
E la natura imponente ti avvolge e si mostra nella
sua spontanea bellezza, è affascinante e nel
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contempo implacabile. In pochi chilometri cambia
di continuo, e cambia nuovamente. Capisci e cogli
le difficoltà dei “malchin” (mandriani) che devono
affrontarla,
conviverci,
combatterla,
sopravviverle. Non dà tregua. Il caldo e il freddo
sono agli estremi, se manca la pioggia primaverile
è un disastro. Gli animali, sopravvissuti
all’implacabile inverno, magri e prostrati,
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adattabili, persone davvero speciali come il
viaggio stesso. La nostra frequentazione continua
nel tempo perché lo merita.
aspettano la pioggia per potersi finalmente nutrire
di erba. Ma se questa si fa attendere troppo, se
lascia tutto così arido per molto tempo, è la fine,
sia per il bestiame che per i “malchin”, che si
vedono la loro vita da nomade interrotta.
Ma non si può non amarla questa terra, così poco
deteriorata dall’inutile e critico turismo di massa.
Fortunatamente!
Sei tu che ti devi adattare, devi lasciarti andare e
farti cullare dalle emozioni forti, dalle tinte, dagli
odori a volte anche insopportabili, dalla lingua
assolutamente incomprensibile, dai cibi quasi
immangiabili …e dalla gente così mite, sorridente
e generosa.
Un’esperienza commovente questo viaggio in
Mongolia, anche uno stupendo vissuto con nuovi
compagni d’avventura che ho scoperto essere
affabili, simpaticissimi, molto spiritosi, facilmente
Sono partita per la Mongolia con l’intento di
dipingere, ovviamente! Ho detto a tutti che sarei
andata a dipingere in Mongolia e ne avevo una
voglia pazzesca. Anche sull’aereo ero bardata di
libretto di appunti, matita e gomma….tutto è stato
calcolato nei minimi dettagli. Non so quante ore
ho investito nella costruzione di una nuova ed
efficiente scatola di pittura (grandezza circa 20 cm
x 10), nella quale vi ho riposto tutto il necessario,
ma proprio tutto!: dalla vaschetta per l’acqua ai
principali colori per acquerello in godet, 1
pennello, 1 matita, 1 taglierino comperato
appositamente perché piu sottile degli altri, ¼ di
gomma, 3 conté, 1 matita/grafite, 1 spugnetta
ritagliata su misura, 2 matite grasse sanguigna, 1
penna con inchiostro china da diluire.E poi,
arrivata in Mongolia, con tutto quel po’ po’ di
colori quasi puri ed abbaglianti, il poco tempo a
disposizione (per percorrere 200 km si
impiegavano circa 10/12 ore e di km ne abbiamo
percorsi oltre 2'600…), il timore (quasi angoscia)
di appoggiare sulla carta delle tinte così
splendenti, insomma, un disastro!!! È subentrata
una profonda frustrazione e ho sofferto, mi sono
sentita assolutamente inadeguata, come una
principiante. Ho pensato comunque che sarebbe
stato inutile e sciocco ostinarsi nel dipingere e
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quindi mi sono lasciata guidare dalle emozioni e
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Terminare questo diario/racconto con una
bellissima poesia mongola credo sia anche il
modo migliore per farvi capire quanto questa terra
abbia da insegnare a noi tutti, molto spesso troppo
presi da futili problemi.
Vivremo sì in un mondo con tutte le comodità ma
purtroppo, se non le afferriamo al volo, ci volano
via tutte quella emozioni quotidiane alle quali non
facciamo più caso.
Qui si impara a vedere con occhi che hanno
ancora voglia di vedere, si cresce.
dalle sensazioni. Ho pasticciato qualcosa in
velocità, se Giorgio riesce ad allegare le foto
potrete vedere ciò che non è stato stracciato e
vedrete anche con quanta poca intimità si poteva
dipingere….
CHI BEVE L’ACQUA DI UNA TERRA
STRANIERA DEVE SEGUIRNE GLI USI E
COSTUMI" (detto mongolo)
“Oceano di steppe desolate e deserti di venti, /
Foreste secolari e alte montagne innevate, / La
Mongolia si offre incontaminata all’occhio del
viaggiatore / Su questa terra di orizzonti senza
confini, / Il vento delle pianure si mescola col
blu del cielo / Per creare delle pitture
impressionistiche / Fuggitivo come la luce è il
passaggio del cavaliere sulla pista, /Effimera è
la stabilità della yurta nel cuore della collina /
La Mongolia si merita... e lascia scoprire il suo
splendore... / Piano piano...passo dopo passo /
Secondo gli incontri e i capricci del suo clima” .
D. Natsagdorj
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APPUNTAMENTI GAT
•
SABATO 26 GENNAIO 2008
: shopping artistico e visita al Kunstmuseum di Soletta (vedi pagine 2 e
3) , iscrizioni e programma in sede o tramite e-mail al sito www.artegat.ch .
•
MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2008:
•
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2008 È PREVISTA L’ASSEMBLEA ORDINARIA DEL GAT: i
•
MARTEDÌ 4 MARZO 2008:
inizio dei corsi GAT inverno
soci riceveranno
l’invito con informazioni dettagliate, riservate la data!
ore 18.30 in sede “Dalla Mongolia con amore” immagini, musiche e
aromi con Renate Müller e Isa Viglezio, segue cena in comune (iscrizioni all’albo in sede), sono
graditi anche i vostri amici o parenti.
La redazione del GATzettino augura a
tutti di cuore buone e serene feste
natalizie e di fine anno 2007 con viva
simpatia !
Il GATzettino è inviato a tutti i soci / Abbonamento annuale non soci franchi 20.- / Redazione Giorgio Brenni, 6760 Faido.
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