La metodologia della ricerca
qualitativa applicata
all’infermieristica
alvisa palese
firenze, 6 aprile2005
Affronteresti una craniotomia
da sveglio?
La ricerca qualitativa
 Attività di ricerca cognitiva il cui obiettivo
“è quello di sviluppare concetti che aiutino
a comprendere i fenomeni sociali in ambiti
(setting) naturali (non sperimentali), dando
giusta enfasi alle esperienze ed ai punti di
vista dei partecipanti.
Pope e Mays, BMJ 1995
Le domande
 Perché gli infermieri scrivono/fanno tanta ricerca







qualitativa?
Quale e’ il rapporto tra ricerca qualitativa e quantitativa?
Per quali quesiti può essere progettato un percorso di
ricerca qualitativo?
Per raccogliere quali dati?
Con quali metodi?
Quale e’ il rapporto tra ricerca qualitativa ed evidenze
scientifiche per il Nursing?
Quanto sono “validi” e “generalizzabili”i risultati della
ricerca qualitativa?
Che cosa tenere presente per chi vuole fare una tesi
qualitativa..
La questione delle generazioni
Il mormorio di fondo..
 “La nuova generazione non mi piace…”
 “Ai nostri tempi…certe cose non si potevano fare”
 Adesso che hanno la la laurea che cosa pensano di fare…
 “I vecchi non ci lasciano applicare cio’ che abbiamo imparato”
 “Non sanno che cosa sono le evidenze”
 “Io voglio fare subito la laurea specialistica”
“Le generazioni hanno sempre avuto rapporti tesi tra loro..”
Quesito
Che cosa dice la letteratura sulle generazioni
infermieristiche?
Che cosa e’ “noto”
e che cosa “non e’ ancora noto”?
 Risultati:
 interventi alla testa e collo 
emotivamente più traumatici.
 Revisione della letteratura:
 parole
chiave:
nursing
generations, (MESH TERM).
 MedLine (1966-2002), Cinhal
(82-02), Health Star (66-02).
 novembre 2002 e marzo 2003.
_________________________
150 voci
(Leo Gerfo P, 1998, Bollmann et al, 1999;
Quigley et al, 2000)
 molti studi documentano
impatto sul pz degli interventi
in anestesia locale.
 1 studio pertinente (Danks
1998).
__________________________
Letteratura inconsistente
Ma e’ un problema per la
professione infermieristica?
CLASSI
20-25
Freq
26.738
%
9
26-30
31-35
36-45
46-55
61.014
116.843
63.989
23.398
20
37
21
10
56-60
Totale
10.209
302.191
3
100
i valori assoluti sono riferiti a 302.191 posizioni sul totale dei 326.140 iscritti agli
Albi al 31\12\2002
Le generazioni anagrafiche
 LA GENERAZIONE DEL BABY BOOM
(1946-1964)
 LA GENERAZIONE X
(1965-1979)
 LA GENERAZIONE Y o NEXTERS
(1980 - )
LA GENERAZIONE DEL BABY BOOM (1946-1964)
ETA
FORMAZIONE
TRATTI GENERAZIONALI
4059
Professionale
(2-3 anni)
tendono a sfidare l’autorità;
- hanno scelto la professione per alti ideali altruistici,
non economici;
-sono in grado di tollerare maggiormente i disagi fisici e
psicologici legati al lavoro;
-sentono il lavoro come un dovere morale;
-sono disponibili nei confronti dell’organizzazione e dei
colleghi;
-trascurano gli impegni sociali e familiari per il lavoro;
-pensano che per fare carriera si debba fare “gavetta”;
-hanno un rapporto difficile con la tecnologia.
LA GENERAZIONE X (1965-1979)
ETA
2639
FORMAZIONE
Professionale
anni)
Diploma
Universitario
TRATTI GENERAZIONALI
(3 -vogliono una vita equilibrata (il lavoro non deve
ostacolare la vita privata);
-vorrebbero sia economica e professionale;
-sono discretamente disponibili nei confronti
dell’organizzazione e dei colleghi;
-amano cambiare spesso posto di lavoro;
-utilizzano tranquillamente la tecnologia.
LA GENERAZIONE Y o NEXTERS (1980 - )
ETA
FORMAZIONE
- 25
Diploma
Universitario
o di Laurea
TRATTI GENERAZIONALI
-
sono perspicaci, sospettosi, confusi, scettici e
contradditori, ottimisti ed idealisti;
hanno un rapporto conflittuale con il lavoro;
non amano sacrificarsi per la professione;
hanno rapporti difficili con i superiori;
vorrebbero sviluppare la loro carriera con il
minimo sforzo;
accettano consigli dai più esperti ma non
vogliono essere considerati inferiori;
antepongono la vita privata alla professione;
considerano la tecnologia parte integrante del
loro lavoro.
Obiettivo della ricerca





I quesiti attorno ai quali si sviluppa il presente lavoro sono:
quali sono le principali diversità generazionali percepite dai
coordinatori infermieristici tra gli infermieri con formazione
professionale e quelli con formazione universitaria?
queste caratteristiche possono avere delle ripercussioni, positive
o negative, sulla gestione organizzativa del reparto? Se si, quali?
quali sono le strategie organizzative adottate dai coordinatori
infermieristici, in presenza di
caratteristiche generazionali diverse tra gli infermieri?
 individuare se e come le varie
caratteristiche generazionali percepite
hanno qualche ripercussione sulla
gestione del personale infermieristico
Strumenti
 Interviste semi-strutturate.
 Diario perioperatorio compilato dagli infermieri di
anestesia.
 Osservazione del ricercatore e generalità del paziente.
Strategia di analisi dei dati: stili utilizzati
(Polit DF, Beck CT, Hungler BP, 2001)
Strategie di analisi
sistematiche,
standardizzate,
oggettive
Strategie di analisi
intuitive,
interpretative,
soggettive
QUASI- STATISTICO
GUIDATO
CATEGORIZZAZIONE
IMMERSIONE CRISTALLIZZAZIONE
Strategia di analisi dei dati: esempi
Esempi di domande
Stile di analisi
Intervista preoperatoria
Secondo lei perché operano così?

Avrebbe preferito, se fosse stato possibile, essere 
sottoposto/a all’intervento in anestesia generale? Perché?
categorizzazione
quasi-statistico

categorizzazione
Dal suo punto di vista personale, ricorda come si è 
preparato/a ad affrontare l’intervento?
categorizzazione
Cosa sta facendo per prepararsi all’intervento?
Intervista postoperatoria
Ha provato dolore? Se sì, quando e dove? Di che internsità?

Rispetto a quello che si aspettava prima dell’intervento, 
quali sono le cose nuove e quali quelle a cui si sentiva
abbastanza preparato/a?
quasi-statistico
guidato
Rigore metodologico
 Consenso dei partecipanti.
 Bracketing dei ricercatori. (Merleau-Ponty M, 1956; Oiler C, 1986)
 Audioregistrazione e trascrizione letterale delle interviste. (Fielding
N, 1993)
 Campionamento
propositivo (fase retrospettiva)
convenienza (fase prospettica). (Lo Biondo-Wood G, Haber J, 1997)
e
di
 Triangolazione dei dati:
 fonti diverse,
 ricercatori. (Denzin NK, 1989)
 Dati analizzati separatamente ed interpretati assieme per il
principio che “l’esperienza passata vive nel presente”. (Schutz, 1970)
 Processo di analisi dei dati allegato allo studio.
Risultati
 Popolazione:
21 pazienti (11 donne e 10 uomini)
•
10 campione retrospettivo,
•
11 campione prospettico (di cui solo 2 del FVG e 1
dall’estero).
età: 20-63 anni; maggiore prevalenza 30-40 anni in entrambe
le coorti.
6 pazienti erano già stati sottoposti ad un intervento di
craniotomia in anestesia generale e 1 in anestesia locale.
Risultati
4 temi
PRESERVARE SE STESSI,
PREPARARSI AD AFFRONTARE UN COMPITO
DIFFICILE NON SOLO CON LE PROPRIE RISORSE,
AVERE IL CONTROLLO DELLA SITUAZIONE E
GESTIRE IL PROPRIO RUOLO,
RITROVARSI E RITROVARE.
Preservare se stessi
Unita di significato
Concetti
Temi
Lo fanno …
“…per il paziente che si sveglia prima, sta meglio…”
Benessere nel postoperatorio
“…per il mio bene, insomma…”
Vantaggi per il paziente
“…per sapere quanto togliere, perchè la lesione è
vicina alla zona che comanda il linguaggio, per cui…”
Osservazione diretta degli effetti della
stimolazione di una precisa zona
“…per arrivare fino al punto giusto…”
Raggiungere la lesione con precisione
“…facendo un intervento normale..diventavo
paraplegica…”
Evitare deficit postoperatori
“…devo collaborare con lui…”
Collaborazione tra paziente e chirurgo
“…è il paziente che aiuta il medico a capire dove è il
punto da toccare o non toccare…”
Sono io a fargli capire dove agire
“…il medico ha sempre sotto controllo il paziente…”
Supervisione del chirurgo
“…perchè..corrono meno rischi di sbagliare
l’operazione…”
Per intervenire correttamente
“…perchè la lesione è piccola…”
Dimensione della lesione
PER ME
PER NOI
PER LORO
PER LUI
Prepararsi ad affrontare un compito difficile non solo con
le proprie risorse: strategie di coping
non ne parlo
(7)
non ci penso
ne parlo
(7)
conto solo su di me
ci penso
(4)
mi affido a Dio, al Padre, al disegno
non faccio niente
(1)
(3)
faccio molte cose
mi riferisco alla mia esperienza
(1)
(2)
mi riferisco all’esperienza di altri pazienti
la mia vita è finita
(1)
(1)
la vita continua: combatto
non sento il bisogno di lasciare una testimonianza
(2)
sento il bisogno di lasciare una testimonianza
faccio di testa mia
(1)
condivido con altri
(1)
ho cercato tanto questo intervento
ho evitato questo intervento
(2)
mi sento bloccato dalle emozioni
(1)
Chiusura del sè
gestisco bene le mie emozioni
Apertura del sé
Affrontare l’evento: avere il controllo della situazione
e gestire il proprio ruolo
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
trasferime
nto
repartosala
posiziona
mento
accessi
venosi
+
posiziona
mento
elettrodi
posiziona
mento
paziente
+
fissaggio
testa
+
posiziona
mento
occhiali
anestesia
locale
+
incisione
cute e
muscoli
cranioto
mia
stimolazio
ne
corteccia
cerebrale
asportazio
ne lesione
ricollocam
ento
opercolo
sutura
muscoli e
cute
trasferime
nto salareparto
X
X
Dopo l’intervento: ritrovarsi e ritrovare.
Metafore utilizzate dai pazienti per nominare l’intervento
Lontano da me, dal mondo reale
“…per me..rinascita…”
“…un’esperienza da extraterrestri…”
“…fantascienza…” “…sono su un altro mondo…”
“…irrealtà…”
“…tocco il sole con la mano…” “…una stella…”
“…purgatorio perché può essere che dopo
questa cosa te purifica…”
“…film…”
“…un’esperienza interessante, molto
interessante…”
“…avevo una valvola..mi hanno
svalvolato…”
“…una fetta di cioccolato..anche quando
hai mangiato la prima..c’è la seconda e “…un fiore…”
mangi anche quella…”
“…routine…”
“…è già il 2°..se c’è anche il 3°…”
Vicino a me, al mio mondo
Indicazioni per il nursing
Preoperatorio
“gestione delle
emozioni”
•Condivisione
con
la
famiglia: infermiere come
risorsa per la condivisione.
•Attivazione
tecniche di
counselling.
•Facilitare conoscenza di
altre persone sottoposte allo
stesso
intervento
con
successo.
•Costruire
relazioni:
conoscere l’infermiere di
sala.
Intraoperatorio
“gestione del
problema”
•Garantire
feedback sulla
qualità
della
collaborazione.
•Garantire
supporto se
fallimento nel compito.
•Aiutare a decodificare le
diverse fasi.
•Puntare al miglioramento:
a) anestetico locale,
b) trapano,
c) occhiali elettronici.
Postoperatorio
“gestione delle
emozioni”
•Facilitare
la
ricomposizione:
a)esperienza intraoperatoria
b) relazioni.
•Facilitare l’elaborazione:
a) senso di colpa,
b) deficit.
Suggerimenti per studi futuri…
 Qual’é il vissuto dei pazienti sottoposti all’intervento di
craniotomia in anestesia generale?
 Il modo di affrontare i momenti più critici influenza la capacità
del paziente di collaborare nell’intraoperatorio?
 Nel preoperatorio, l’adozione di 2 differenti modalità di presa
in carico infermieristica del paziente: una orientata al supporto
emotivo (caso) l’altra alla gestione dei problemi (controllo),
potrebbe evidenziare una diversa collaborazione nella fase
intraoperatoria?
Ricerca quantitativa vs
qualitativa
 Ipotesi a priori
 Ipotesi a posteriori
Caratteristiche
 Consente la conoscenza approfondita di
un fenomeno
 Non cerca associazioni cause-effetto ma
descrive fenomeni
 Il processo di analisi è interpretativo ed è
fortemente influenzato dal ricercatore
Cosa è “qualitativo”?
 Dati qualitativi
 Metodologia qualitativa
 Tecniche qualitative
 Numeri vs parole?
Metodo vs metodologia
 Metodi: Procedure e tecniche per raccogliere ed
analizzare i dati
 Metodologia: termine più ampio che si riferisce
al processo di ricerca e determina la scelta dei
metodi-tecniche da usare nello studio
 Quando si parla di ricerca quantitativa e
qualitativa ci si riferisce alla metodologia o al
metodo? Al contenuto o all’obiettivo?
I metodi della ricerca








Grounded theory
Analisi dei protocolli verbali
Diari
Focus groups
Interviste
Narrative-racconti
Osservazione
Metodo Delphy (?)
Metodo Delphy
 Raccolta di opinioni (giro di questionari) che
rappresentano il punto di vista dei soggetti e
successiva assegnazione di priorità, per
raggiungere il consenso
 Si occupa di opinioni, parole, idee: è sufficiente
per farne un metodo di ricerca qualitativa?
 Genera sia dati quantitativi che qualitativi
 Quando le liste sono precostituite si può ancora
parlare di metodo qualitativo?
 Quindi è l’obiettivo e non la tecnicametodo a definire quanti o qualitativa la
ricerca?
Narrative degli studenti di medicina
sulla formazione sulla terminalità
 44 studenti descrivono la propria esperienza con
i pazienti oncologici ed i loro familiari
 Analisi delle narrative
 Enucleazione dei temi ed identiicazione di 4
organizzatori
 Chiedono più sostegno e formazione ma sono
convinti che l’assistenza al paziente terminale
possa essere appresa solo “sul campo”
Wear D. Acad Med 2002
Implicazioni pedagogiche di
approccio nell’e-learning
 Definire le strategie di apprendimento
 Intervista a 20 infermiere di comunità scelte ad




hoc tra 96 che avevano risposto ad un
questionario
Stili di apprendimento ed approccio allo studio
Analisi e codifica delle interviste
3 approcci allo studio
Regressione logistica rispetto alle caratteristiche
degli studenti
Carnwell. J Adv Nurs 2000
Valutazione della performance
 Valutazione su come l’operatore lavora in
un ambiente complesso
 Come adatta ed applica le conoscenze
che ha
 Come adatta ed applica le conoscenze nel
quotidiano
Quali i possibili metodi?
 Collaborazione per ottenere i risultati




desiderati (team work)
Miglioramento delle conoscenze
Aggiornamento
Consapevolezza dei punti di forza e
debolezza
Quali i metodi di valutazione?
Problemi nella qualità della
ricerca qualitativa
 Separazione del metodo dalla teoria o dal
quadro concettuale
 Questo riduce la ricerca ad una serie di metodi
che non richiedono necessariamente abilità o
formazione
 La multidisciplinarietà di metodi è necessariama
usare metodi qualitativi non rende
necessariamente la ricerca multidisciplinare
 Metodi che hanno raggiunto il successo
perché consnetono di raccogliere dati che
altri metodi non consnetono
 Producono ipotesi indipendenti o sono
funzionali a confermare ipotesi
preesistenti?
 Riconfigurare i confini dei problemi
La domanda di fondo
 Validità delle metodologie di ricerca
qualitativa?
 Come si può migliorare il rigore nella
ricerca?
Le potenzialità della ricerca
qualitativa
 Rappresentatività statistica vs diversità
nelle popolazioni (campioni di
convenienza vs campionamenti mirati
“purposeful sampling”
 Di questo si deve tenere conto nell’analisi
dei dati per sottolineare differenze
importanti
Grounded theory
 Non viene sempre esplicitato l’atteso
rispetto alle novità
 Descrizione dei contenuti emersi più che
tentativi di formulazione di nuove
spiegazioni
 Assenza di definizione del come si arriva a
costruire la teoria
Codificazioni fatte da più
ricercatori
 Riproducibilità vs differenze di
interpretazione per dare interpretazioni
diverse-alternative degli stessi dati
 Descrizione delle strategie di codifica ed
interpretazione dei dati
Triangolazione
 Utilizzo di più di un metodo di raccolta dati per




rispondere ad una domanda di ricerca
Ma… dati raccolti in modi diversi non sono
necessaramente direttamente comparabili (es.
interviste e focus group)
Dati simili confermano; dati diversi non
smentiscono necessariamente l’una o l’latra
descrizione-interpretazione
Aspetti diversi dello stesso problema
Gerarchia di metodi?
Critiche alla ricerca qualitativa
 Aneddottica
 Bias del ricercatore
 Non riproducibile
 Non generalizzabile
 Genera informazioni molto dettaglite su
contesti e popolazioni limitate
Strategie per migliorare la
ricerca qualitativa
 Riproducibilità nei metodi (descrizione
dettagliata dei vari step seguiti, per
garantire la riproducibilità)
 Spiegazione del fenomeno studiato
Scarica

Ricerca quantitativa vs qualitativa