La Prevenzione delle Malattie Trasmesse con gli Alimenti LA GESTIONE DELLE MTA NELLA REGIONE TOSCANA Costanza Pierozzi Feroleto Antico (CZ) T Hotel 13, 14 e 15 marzo 2013 Il sistema di sorveglianza delle MTA della Regione Toscana Il Centro di Riferimento Regionale sulle Tossinfezioni Alimentari (Ce.R.R.T.A.) Il Centro di Riferimento Regionale sulle Tossinfezioni Alimentari nasce nel 1999 con deliberazione della Giunta Regionale e sulla base di quanto previsto dall’azione programmata “Alimenti e nutrizione” del Piano Sanitario Regionale 1999-2001 Il Centro nasce in considerazione delle criticità rilevate : 1.l’utilizzo delle sole notifiche mediche secondo il DM 15/12/1990 sottostima il fenomeno sia per la mancanza stessa della notifica sia per l’esclusione di tutti gli episodi sospetti o non da agenti trasmissibili 2.le inchieste epidemiologiche per MTA al momento sono strettamente incentrate sull’aspetto “umano” non individuando l’identificazione dell’alimento come una delle priorità 3.per l’organizzazione “chiusa” delle strutture di prevenzione regionali casi clinici correlati epidemiologicamente tra di loro in realtà sono riportati come casi sporadici e non riconosciuti come focolaio Al Centro vengono assegnati come compiti fondamentali: 1.Definire l’entità del problema 2.Disegnare e gestire il Sistema di Sorveglianza 3.Migliorare il know-how degli operatori riguardo alle malattie veicolate da alimenti, sia in termini prettamente scientifici (definizione di caso,corretto riconoscimento degli agenti responsabili e ampliamento delle conoscenze sui serbatoi alimentari tipici) che in termini gestionali (conduzione efficace e coordinata di un’inchiesta per MTA) Le prime attività Nel primo periodo di attività del centro sono stati raccolti i dati esistenti a partire dall’anno 1996 relativi alle MTA e provenienti dalle notifiche SIMI sia di Classe IV per i focolai che di Classe II e V per i casi sporadici. Tali dati sono stati affiancati, per il periodo 1995-1999 dalle notizie provenienti dai Piani di Sviluppo che le Aziende USL hanno consegnato alla Regione. Si è potuto così delineare un quadro abbastanza preciso della epidemiologia di queste patologie nella regione al momento dell’istituzione del CeRRTA. Negli anni 2000 e 2001 le Aziende USL hanno inviato i documenti relative alle inchieste per caso singolo/sporadico e focolai di MTA al Centro di Riferimento e tali dati sono stati metodicamente confrontati ed integrati con le notifiche SIMI di Classe II, IV e V. Sono stati ricategorizzati il luogo di consumo del pasto sospetto e i tipi di alimenti responsabili dell’episodio e i dati sono stati aggregati L’entità del problema Focolai di MTA Regione Toscana anni 1995-2001 luogo di consumo del pasto sospetto ambito domestico esercizio pubblico mensa scolastica viaggiatori (consumo pasto sospetto fuori regione) altra mensa (aziendale, caserma, carcere, ecc.) catering/banqueting ospedale/RSA agente tot 193 110 17 12 8 6 6 tot Salmonelle non tifoidee 248 agente non determinato 65 Staphylococcus aureus 12 Virus dell'epatite A 12 Clostridium perfringens 5 istamina 5 Bacillus cereus 4 Vibrio parahaemolyticus 1 veicolo non determinato dolce tiramisù dolci e gelati uova come ingrediente molluschi uova come alimento carne pasta e minestre acqua pesce latte e latticini funghi bevande verdure tot 136 60 31 27 17 17 16 13 11 9 7 6 1 1 Gli obiettivi del sistema di sorveglianza delle MTA definiti con la nascita del CeRRTA • Raccogliere le notizie su focolai/casi singoli di malattie veicolate da alimenti in Toscana, anche quelli dovuti ad agenti non trasmissibili • Individuare il setting in cui più frequentemente si verificano episodi di MTA e il trend temporale al fine di implementare efficaci azioni di educazione, prevenzione e controllo. • Definire l’agente e l’alimento più frequentemente responsabili di episodi di MTA al fine di programmare i controlli da parte delle AC. • Collegare tra loro casi/focolai regionali mediante l’individuazione di un alimento comune Linee Guida approvate con DGR N° 245 del 11 Marzo 2002 LE LINEE GUIDA DEFINISCONO IL CASO … Per emettere la diagnosi di “caso” o “non-caso” sarebbe opportuno definire alcuni criteri nel contesto dell’indagine epidemiologica e in riferimento ai sintomi manifestati. Il “caso” di tossinfezione alimentare può essere classificato come: Caso sospetto: persona affetta da una forma morbosa, clinicamente compatibile con il quadro della malattia presa in considerazione, ma per la quale la conferma di laboratorio è mancante, inconclusiva o incompleta Caso confermato: persona affetta da una forma morbosa, clinicamente compatibile con la malattia presa in considerazione e per la quale esistono sicure prove, dirette o indirette, dell’accertamento di laboratorio. Secondo il Ministero della Sanità un evento epidemico o focolaio epidemico o epidemia è il verificarsi di due o più casi della stessa malattia in un gruppo di persone appartenenti alla stessa comunità o esposte ad una comune fonte di infezione. …E LE FONTI DELLA NOTIZIA 3.1.1. La segnalazione L’azienda USL può ricevere segnalazione di caso di tossinfezione alimentare da parte del medico curante, del pronto soccorso, dei diretti interessati, tramite telefono, fax, posta, ecc. Qualunque siano la fonte e le modalità di segnalazione si dovrà provvedere alla raccolta delle prime informazioni fondamentali per poter attivare le procedure di indagine ed intervento. 2003 Database informatico per l’invio dei dati al Centro Il flusso dei dati l’organizzazione territoriale In ogni Azienda Usl è stato individuato un referente del Cerrta (medico, assistente sanitaria) che ha il compito di : Essere informato su un evento sospetto Rapportarsi con le diverse UF che cooperano nell’inchiesta Raccogliere tutto il materiale inerente all’episodio Compilare un report riepilogativo dell’episodio e inviarlo al Coordinamento regionale Fornire supporti scientifici nella conduzione dell’inchiesta ai colleghi che ne facciano richiesta Diffondere tra il personale della propria azienda i documenti informativi prodotti dal CeRRTA L’organizzazione centrale Le attività del Centro sono coordinate da un professionista (biologo) che è funzionalmente allocato presso la Azienda USL 3 di Pistoia presso la U.F. Igiene degli Alimenti e Nutrizione e le cui funzioni sono : Pistoia – Piazza del Duomo 1) Raccogliere i report inviati dalle aziende sugli episodi di MTA, valutarne la congruità, chiedere eventuali integrazioni ed infine inserirli in apposito database 2) Aggregare i dati regionali e redigere un report annuale sulla epidemiologia di tali patologie da presentare alle Autorità Sanitarie responsabili della implementazione delle misure di controllo I trend temporali Andamento temporale della percentuale di focolai con preparazione domestica e non domestica Andamento temporale della percentuale di focolai con consumo domestico e non domestico 70,0 70,0 60,0 60,0 50,0 50,0 40,0 40,0 30,0 30,0 20,0 10,0 preparazione domestica 20,0 preparazione non domestica 10,0 consumo domestico consumo non domestico 0,0 0,0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Andamento temporale della percentuale di focolai sostenuti da Salmonella non tifoidea, da istamina e da 80,0 agente non determinato Istamina 70,0 60,0 Salmonella non tifoidea NON DETERMINATO 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 3) Produrre bollettini trimestrali sui dati parziali e sui maggiori episodi verificatisi a livello regionale e non solo 4) Correlare tra loro casi sporadici o episodi di gruppo individuando un alimento comune 3 casi salmonella enteritidis 3 casi salmonella enteritidis 4 casi salmonella enteritidis Consumo di uova della stessa marca e lotto acquistate presso la GDO 3 casi di listeriosi 2 con consumo di rucola IV gamma e 1 con pasti presso mensa aziendale Per correlare ulteriormente casi e focolai regionali Media SARAM (Sistema Allerta Rapido Alimenti e Mangimi) Ce.R.R.T.A. Referenti Aziendali Ce.R.R.T.A. Aziende USL toscane e non 5) Allestire strumenti operativi al servizio delle Aziende per ottimizzare l’inchiesta epidemiologica CALCOLO DEI TASSI DI ATTACCO SPECIFICI PER ALIMENTO , RISCHIO RELATIVO E ODDS RATIO CIBO SERVITO malati che hanno mangiato l'alimento sani che hanno malati che non sani che non malati malati differenz mangiato TOT hanno mangiato hanno mangiato TOT TOT. % % a% l'alimento l'alimento l'alimento RR Odds Ratio VALORE CHI QUADRO 0 #DIV/0! 0 #DIV/0! 0,0 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 0 #DIV/0! 0 #DIV/0! 0,0 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 0 #DIV/0! 0 #DIV/0! 0,0 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 0 #DIV/0! 0 #DIV/0! 0,0 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 0 #DIV/0! 0 #DIV/0! 0,0 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 0 #DIV/0! 0 #DIV/0! 0,0 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 0 #DIV/0! 0 #DIV/0! 0,0 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 0 #DIV/0! 0 #DIV/0! 0,0 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 0 #DIV/0! 0 #DIV/0! 0,0 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 0 #DIV/0! 0 #DIV/0! 0,0 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 0 #DIV/0! 0 #DIV/0! 0,0 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 0 #DIV/0! 0 #DIV/0! 0,0 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 0 #DIV/0! 0 #DIV/0! 0,0 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 0 #DIV/0! 0 #DIV/0! 0,0 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 6) Organizzare o partecipare come docente ad eventi formativi aziendali o regionali 7) Diffondere a livello regionale e non solo, conoscenze, documenti e strumenti utili nel campo della gestione delle MTA 8) Implementare altri sistemi di sorveglianza territoriale che permettano di meglio valutare il peso reale delle MTA Una revisione critica della efficacia ed efficienza del sistema di sorveglianza Nell’anno 2009 è stata effettuata una valutazione del sistema di sorveglianza, in particolar modo sono stati analizzati il raggiungimento degli obiettivi e le modalità gestionali degli episodi al fine di evidenziare le criticità estrinseche ed intrinseche Il sistema di sorveglianza sta perdendo sensibilità o realmente le MTA stanno diminuendo in Toscana ? Andamento del tasso di notifica (focolai/100000 ab.) in Toscana secondo i dati SIMi e CeRRTA e confronto con il dato nazionale 1,8 1,6 1,4 1,2 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 2002 SIMI 1,28 CERRTA 1,37 ITALIA 0,8 2003 1,21 1,29 0,81 2004 1,42 1,7 0,79 2005 0,75 0,86 0,55 2006 0,82 1,04 0,61 2007 0,82 0,76 0,72 2008 1 0,89 0,81 2009 0,56 0,64 0,54 1) La segnalazione • Non viene segnalato mai il caso sospetto ma si aspetta sempre la presenza dei criteri previsti per i patogeni di Classe II del DM 15/12/90 e quando il caso/ casi vengono segnalati il ritardo è tale rispetto all’insorgenza della sintomatologia che qualsiasi inchiesta risulta inefficace • Restano fuori dal sistema di segnalazione le malattie non trasmissibili (sindrome istaminica, gastroenterite da biotossine algali etc.) che di solito vengono a conoscenza dell’Autorità competente solo su segnalazione di privati cittadini Isolati ospedalieri di patogeni responsabili di MTA in 9 Ospedali Toscani Ottobre 2010- Novembre 2011 AGENTE Isolati Notificati ospedalieri al SIMI % di notifica al SIMI Inviati al CeRRTA % di notifica al CeRRTA Salmonella 436 161 36,9 119 27,3 Campylobacter 387 10 2,6 8 2,1 Listeria 12 2 16,7 2 16,7 Norovirus* 16 7 43,8 5 31,3 Aeromonas hydrophila E.coli patogeni 7 3 2 1 28,6 33,3 2 1 28,6 33,3 Shigella sonnei 3 2 66,7 2 66,7 Yersinia enterocolitica ** 8 1 12,5 1 12,5 872 186 21,3 140 16,1 TOTALI * ricercato solo da 2 laboratori ** ricercato di routine da 1 laboratorio Focolai di MTA - Media e mediana dei tempi di segnalazione dall’insorgenza dei sintomi suddivisi per fonte anni 2002-2011 MEDIA DEI GIORNI MEDIANA DEI GIORNI MMG/ medico di reparto Ospedaliero 7,98 5,00 Pronto Soccorso 0,85 1,00 Privato cittadino 1,00 1,35 Forze dell’Ordine 4,00 2,00 Altra Azienda USL 1,00 1,67 FONTE DELLA SEGNALAZIONE 2) La correlazione tra episodio e alimento responsabile (focolai) 100,0 90,0 80,0 70,0 accertato (stesso patogeno isolato da alimenti e casi e/o forte correlazione statistica) non accertato (non determinato o sospetto) 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 LE ANALISI SULL’UOMO Il tariffario regionale toscano prevede per la voce “coprocoltura”la sola ricerca di Salmonella, Shigella e Campylobacter. • Il medico richiede “coprocoltura” e le ricerche quindi sono limitate ai tre patogeni senza tenere in considerazione altre possibilità emerse sulla base della sintomatologia e tempi di insorgenza • Anche i sanitari dei Dipartimenti della Prevenzione spesso non richiedono le analisi di quei patogeni clinicamente correlati con il tipo di patologia • I laboratori non eseguono tutte le ricerche richieste dalla Sanità Pubblica Da un’indagine sui Laboratori di Microbiologia Clinica di 9 Ospedali toscani risulta che : nessuno effettua la ricerca delle tossine di B. cereus, C. perfringens e S.aureus 3 laboratori eseguono la sierotipizzazione delle Salmonelle, di cui 2 autonomamente ed 1 attraverso il centro di Riferimento per le Salmonelle dell’IZS Lazio e Toscana 4 laboratori effettuano la ricerca di Norovirus degli E. coli patogeni tutti (escluso 2 ) identificano solo gli enteroemorragici e non gli enteropatogeni, enteroinvasivi , enterotossici ed enteroaggreganti. LE ANALISI SULL’ALIMENTO • L’elenco dei parametri richiesti spesso è poco correlato con i dati emersi dall’inchiesta epidemiologica • Il tipo di alimento prelevato non risulta essere un serbatoio tipico del patogeno accertato/sospetto. Quanti prelievi di alimenti sono stati effettuati in corso di focolaio di MTA e quali sono stati gli esiti ? 60,0 50,0 M=11.1 M=28.9 agente isolato da alimenti M=60.0 nessun agente isolato agente isolato da casi + alimenti 40,0 44.4 40.0 65.0 30,0 69.2 80,0 20,0 54.5 55.6 71.4 30.0 50.0 25.0 10,0 44.4 10.0 21.4 0,0 27.3 7.1 5,6 10.0 10.0 18.2 2002 2003 2004 2005 2006 23.1 30.0 7.7 2007 2008 2009 3) La mancanza di comunicazione e di feed-back delle informazioni • Le diverse Unità Funzionali deputate all’inchiesta sugli episodi di MTA ( Igiene e Sanità Pubblica, Igiene degli Alimenti e Nutrizione, Sanità Pubblica Veterinaria, Laboratorio di Sanità Pubblica) non comunicano e non si coordinano nelle attività investigative e di controllo • Le Aziende USL regionali non si scambiano dati su quanto operato nell’inchiesta secondo le proprie competenze . • Le inchieste epidemiologiche risultano spesso incomplete perché non si attende il ritorno dei dati per operare la sintesi e formulare l’ ipotesi finale • Gli esiti dell’inchiesta non vengono comunicati ai gruppi di interesse (medici, media, autorità sanitarie etc.) Le Linee Guida per la corretta gestione delle malattie veicolate da alimenti Alla luce delle criticità rilevate e per la necessità di uniformare i dati raccolti agli standard europei secondo quanto previsto dai documenti EFSA sulla comunicazione dei dati relativi ai focolai di malattie veicolate da alimenti, nel 2009 la Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale della Regione Toscana decide di redigere nuove Linee Guida per la corretta gestione degli episodi di malattie veicolate da alimenti. Viene creato un gruppo di lavoro costituito da : 1 medico del SIAN 1 medico di una U.O. Igiene e Sanità Pubblica 1 veterinario direttore di U.O. 1 tecnico della prevenzione operante nel SIAN 1 assistente sanitaria Il coordinatore regionale del Ce.R.R.T.A. Struttura delle Linee Guida Prima parte : vengono descritti i processi di gestione dell’episodio con un’analisi procedurale delle varie fasi investigative, partendo dalla ricezione della notizia fino alla fase finale di feed-back e comunicazione dei dati Struttura delle Linee Guida Seconda parte : 1.strumenti investigativi (questionari per la raccolta dei dati) 2.strumenti tecnici a supporto dell’attività di inchiesta sull’episodio. In questa parte sono presenti : schede tecniche sui singoli patogeni esempi di sistemi di procedure integrate indicatori della performance di gestione e controllo della malattie veicolate da alimenti una parte sintetica sugli studi analitici in corso di indagine su malattia veicolata da alimenti Gli studi analitici in un’inchiesta per malattia trasmessa da alimenti Gli indicatori di performance STANDARD DI PERFORMANCE STABILITI DAL ENTERIC DISEASE INVESTIGATION TIMELINES STUDY - CIFOR OBIETTIVO Individuare episodi di malattie veicolate da alimenti rilevanti per la sanità pubblica INDICATORE SUBINDICATORE MISURE Interviste ai casi con sintomi correlabili a malattia veicolata da alimenti Processo Acquisita la storia dell’esposizione acquisita la data di inizio dei sintomi data del referto documentata Processo acquisizione della storia dell’esposizione dal 49% dei casi ottenuta la data di inizio dei sintomi nel 66% dei casi data di referto nel 42% dei casi Outcome Outcome tempo trascorso dal ricevimento del referto all’intervista ai casi Processo ottenuta la data della raccolta del campione acquisita la data di invio al Laboratorio data di sub/tipizzazione dell’isolato Invio dei campioni biologici al laboratorio di Microbiologia Clinica mediana del numero di giorni trascorsi dal ricevimento del referto all’intervista ai casi = 0 Processo data della raccolta del campione disponibile nel 82% dei casi data dell’invio del campione in Laboratorio presente per il 98% dei casi casi con sub-tipizzazione dell’isolato 100% Outcome Outcome casi per i quali il campione è stato inviato al Laboratorio tempo di ritorno della identificazione dell’isolato (con indicazione del sierotipo) casi con campione inviato al Laboratorio 68% mediana dei giorni trascorsi dall’invio dei campioni al Laboratorio al ritorno dei risultati =3 Le procedure operative SEGNALAZIONE DI SOSPETTA MALATTIA VEICOLATA DA ALIMENTI non urgenza urgenza Notifica medica secondo il DM 1990 e non Privato cittadino Forze dell’Ordine FASE INVESTIGATIVA PRELIMINARE Altra Azienda USL 1) SEGNALAZIONE E RICEZIONE DI NOTIZIA DI SOSPETTA MALATTIA VEICOLATA DA ALIMENTI CHI PROCEDURA MODULISTICA (allegati linee guida ) - Segnalazione di caso/casi non in carattere di urgenza Medici di famiglia, pediatri di libera scelta, medici di reparto ospedaliero Assistenti amministrativi, tecnici della prevenzione, assistente sanitaria/infermiera professionali quando si è in presenza di un : caso certo di probabile MTA ( presenza di referto di laboratorio provante la presenza di un patogeno a probabile trasmissione alimentare ) caso sospetto di MTA ( presenza di sintomatologia significativa e storia di pasti a rischio ) segnalare entro 24 ore il caso al Servizio di Igiene Pubblica del Dipartimento di Prevenzione della Azienda USL di competenza o al più vicino Distretto anche nel caso che il paziente non sia residente nella zona. Chiunque delle figure menzionate riceve la segnalazione ne fa notizia al coordinatore del procedimento entro 1 ora Modulo di notifica allegata alla Circolare 33 17/04/1991 “Allegati alle “Linee Guida per l’attuazione del DM 15/12/1990 “ della Giunta Regionale Toscana Modulo per raccolta dati iniziali per sospetta malattia veicolata da alimenti All. 1 - Segnalazione di caso/casi in carattere di urgenza Medici del PS, Guardia Medica quando si presentano le seguenti situazioni : afflusso al servizio di 2 o più casi con sintomi riconducibili a sospetta MTA, con una storia di pasti a rischio comuni e per i quali è necessario un immediato intervento del Servizio di Prevenzione per effettuare le prime interviste del caso presenza di patologie gravi ( es. botulino ) si procede nel seguente modo : 1. allertare il servizio di Igiene e Sanità Pubblica della Azienda USL di competenza con le modalità previste dai protocolli di intervento per le chiamate in orario di lavoro e/o per le chiamate in orario coperto da servizio di pronta disponibilità. 2. procedere ad un’iniziale raccolta di informazioni sulle probabili modalità di trasmissione ed eventuale alimento sospetto 3. conservare eventuali alimenti sospetti che i pazienti possano aver portato con sé e consegnarli al personale tecnico dell’ASL Assistenti amministrativi, tecnici della prevenzione,assistente sanitaria/infermiera professionale. medico coordinatore Segnalazione giunta : IN ORARIO DI SERVIZIO :Trasmettere anche a voce la notizia al Coordinatore (o persona delegata ) , relazionando brevemente sull’accaduto. FUORI ORARIO DI SERVIZIO : gli operatori in pronta disponibilità si recheranno sul luogo da cui è giunta la chiamata con il materiale necessario ad effettuare le prime interviste dei casi e a prelevare e a prendere in consegna eventuali alimenti. Questionario standard per caso di malattia di origine alimentare All.4 Scheda di intervista per partecipante a pasto sospetto” All.7 Scheda di intervista per partecipante a pasto sospetto” All.8 Modello Verbale di acquisizione di campione reperto All. 3 Le Linee Guida ribadiscono l’importanza di … I riceventi : Autorità sanitarie regionali e nazionali Medici operanti nel territorio Persone coinvolte nel focolaio Il pubblico generale Altre Aziende Sanitarie coinvolte nel focolaio Tutti gli operatori che hanno contribuito, secondo le proprie competenze , all’investigazione dell’episodio. La situazione dopo 3 anni di implementazione delle Linee Guida Focolai – andamento del tasso di notifica 2002-2012 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 1,28 1,07 1,14 0,69 0,91 0,68 0,78 0,64 0,96 1,14 1,20 Correlazione tra episodio e alimento responsabile 100,0 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 2002 2003 2004 2005 2006 accertato 2007 2008 non accertato 2009 2010 2011 2012 Quanti prelievi di alimenti sono stati effettuati in corso di focolaio di MTA e quali sono stati gli esiti ? 70,0 60,0 agente isolato da alimenti M=12.1 (11.1) agente isolato da casi + alimenti nessun agente isolato M= 12.5 (28.9) M= 63.9 (60.0) 50,0 40,0 77.3 44.4 40.0 65.0 30,0 78.9 69.2 80.0 20,0 66.7 54.5 55.6 71.4 30.0 50.0 25.0 10,0 7.1 5.6 10.0 10.0 10.0 2002 2003 2004 2005 21.4 0,0 27.3 44.4 18.2 2006 23.1 13.6 30.0 7.7 2007 2008 19.0 2009 5.3 9.1 14.3 15.8 2010 2011 2012 Le analisi sui casi 100,0 Focolai nel corso della cui indagine sono stati eseguite analisi sui casi differenziati in esiti positivi e negativi (valori percentuali) 90,0 80,0 27.5 % ESITI NEGATIVI % ESITI POSITIVI 9.4 22.9 70,0 42.9 13.6 60,0 31.6 30.0 47.1 50,0 40,0 30,0 35.3 90.6 43.5 77.1 72.5 86.4 57.1 67.4 88.2 70.0 20,0 52.9 64.7 56.5 10,0 11.8 0,0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Focolai a forti e deboli evidenze Valutazione della forza dell’evidenza che lega l’alimento all’episodio Andamento delle percentuali di focolai a debole o forte evidenza - Anni 2002-2012 100,0 90,0 88,0 84,4 78,0 80,0 71,1 70,0 60,0 68,0 66,7 32,0 33,3 80,6 81,4 19,4 18,6 85,4 deboli evidenze 50,0 forti evidenze 40,0 28,9 30,0 20,0 86,2 84,8 22,0 15,6 12,0 15,2 13,8 14,6 10,0 0,0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Dalle prime valutazioni sembra che l’implementazione delle Linee Guida per la gestione degli episodi di malattie veicolate da alimenti abbia migliorato la sensibilità del sistema ma non sia stata in grado di a sviluppare di completamente la capacità correlare i casi al consumo dell’alimento con forti evidenze perché : • In sempre meno focolai vengono eseguite indagini sui casi e quando sono effettuate è sempre più alta la percentuale dei risultati negativi per i patogeni ricercati • In quasi la metà delle inchieste per focolaio di MTA vengono eseguiti prelievi di alimenti ma le indicazioni fornite dagli esiti sono sempre meno frequentemente in grado di dare indicazioni precise sull’alimento responsabile . • L’analisi delle modalità di contaminazione dell’alimento sono spesse incomplete e non abbastanza approfondite. • La storia dell’alimento (tracciabilità) raramente è completa e spesso le uniche indicazioni riportate sono il luogo di acquisto • E’ tuttora presente una certa ostilità all’individuazione di un team manager e le indagini continuano ad essere prive di un coordinamento efficace Conclusioni La sorveglianza delle malattie trasmesse da alimenti deve essere considerata un “work in progress” e perciò : 1.Gli obbiettivi devono essere costantemente ridefiniti, diffusi e analizzati: 2.L’organizzazione ed il flusso informativo devono essere dinamici e ridisegnati sulla base dei cambiamenti delle realtà territoriali e della disponibilità delle risorse 3.Il bagaglio culturale degli operatori deve sempre essere sempre mantenuto ad alti livelli