COBAS Comitati di Base della Scuola Sede di Napoli: Vico della Quercia 22 - Napoli Tel/Fax. 081 551 9852 internet: http://www.cobasnapoli.org/scuola/ e-mail: [email protected] NO al nuovo progetto sperimentale “VALeS” per misurare le nostre scuole e i nostri studenti PROFUMO = GELMINI Dopo il fallimento dei due progetti sperimentali (VSQ e “Valorizza”) presentati dalla Gelmini e bocciati in moltissime scuole d’Italia (ma “Valorizza”, basato sul ridicolo metodo “reputazionale”, con pagelle sui prof. date da studenti e genitori, è stato definitivamente accantonato dopo essere costato a noi tutti contribuenti fior di quattrini, ottenuti dai tagli ai nostri stipendi conseguenti al blocco degli scatti), ora si cercano 300 scuole in tutta la penisola che partecipino al VALeS. Le scuole del Sud che verranno scelte (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania), saranno finanziate con i soldi dei PON “Competenze per lo sviluppo”, sottraendo alle altre scuole del territorio risorse che finora erano destinate a tutte. Di novità il progetto ne contiene davvero poche; le uniche sembrano - la valutazione dei presidi, un vero e proprio BLUFF, visto che ad essere valutato non sarà il singolo preside, ma l’area della dirigenza, in base a criteri opinabili; - le modalità di assegnazione dei fondi: si cerca di sostenere che non si tratti di premialità, poiché le scuole scelte riceveranno tutte tra i 10.000 e i 20.000 euro – la solita miseria - ma la distribuzione di tale somma all'interno della scuola sarà oggetto di specifica contrattazione di istituto ed esplicitamente collegata a metodi di valutazione del personale, dunque ci sarà un finanziamento differenziato alle scuole e differenziante per i docenti, così come promesso alla UE. Ecco in sintesi come si articola il progetto triennale VALeS = “Valutazione e Sviluppo Scuola, finalizzato alla valutazione esterna delle scuole e dei dirigenti scolastici”. Sono previste tre fasi: 1) ANALISI basata su: a) raccolta dei dati strutturali della scuola; b) misurazione degli apprendimenti attraverso i quiz Invalsi (grotteschi, criticati dalla comunità scientifica, in via di abbandono in altri sistemi scolastici del mondo, incapaci di individuare alcun parametro di qualità della scuola e dei docenti) e calcolo del “valore aggiunto” (sì, come l'IVA!) in relazione contesto socio-economico-culturale. In vista di tale calcolo, da anni, in collegamento con i quiz, vengono richiesti a studenti e genitori dati anagrafici, familiari, culturali, economici, psico-comportamentali; ma l'intero impianto teorico su cui si fonda questo calcolo, oltre che lesivo della privacy, è un castello di carte, ritenuto inaffidabile da molti studiosi che parlano di “stime troppo instabili” (Board on Testing and Assessment of the National Academy of Sciences) per essere messe scientificamente alla base di seri processi valutativi. c) giudizio del Nucleo esterno (ispettori ed esperti in valutazione) che visitano le scuole, effettuano interviste, sottopongono il personale a questionari preparati dall’Invalsi e stilano un Rapporto di Valutazione Iniziale 2) PIANO DI MIGLIORAMENTO: a) la scuola, aiutata da una “task force di supporto” (la chiamano davvero così!) cioè INDIRE e/o università o risorse culturali e professionali (sic!) del territorio, definisce «gli obiettivi di miglioramento (che) dovranno necessariamente essere numericamente ridotti, rilevabili e misurabili», così come afferma la ‘Brunetta’ (dlgs 150/2009), in quanto unico meccanismo per accedere allo stipendio accessorio; b) l’OCSE stesso monitorerà il progetto sperimentale: sappiamo che il MIUR ha istituito già da tempo un rapporto privilegiato con alcune fondazioni bancarie e confindustriali che affiancano il Ministero nella definizione dei processi valutativi (vedi Fondazione S. Paolo e Fondazione Treelle, entrambe di diretta emanazione confindustriale). 3) VALUTAZIONE; consisterà in: a) individuazione dei risultati raggiunti (naturalmente misurati con numeri, voti: se non come si fa a fare le classifiche?) b) esposizione degli stessi alla comunità scolastica e al Dirigente USR (alla lavagna, elenco dei prof “tecnici” e di quelli “sfigati”!); c) pubblicazione degli stessi sul sito del MIUR (progetto “La scuola in chiaro”) In pratica, i signori del Governo e del MIUR stanno applicando il sistema della qualità totale (TQM = Total Quality Management ) alla scuola, ma i docenti italiani rifiutano di applicare i presupposti della valutazione aziendale alla scuola, perché la maggior parte dei docenti sa che tutto questo anziché innalzare la qualità della scuola, la distruggerà, poiché attacca il cuore vero della scuola, la didattica, visto che è, ora, l’idea stessa della ‘performance’ ad essere messa al centro dei processi. Chiunque ci lavori, sa che sono i tagli alla scuola pubblica statale a distruggere la qualità della scuola e che non saranno i ‘soldi tolti’ a tutte le scuole, a renderne ‘virtuose’ alcune; sa che i quiz Invalsi sono una FARSA che non misura né la qualità del docente né la preparazione dei nostri alunni; sa che, al contrario, quei quiz rappresentano un enorme PERICOLO per la qualità della didattica e la formazione degli studenti. I più attenti di noi sanno che, inoculando aggressivi meccanismi di privatizzazione attraverso una competizione tra scuole basata su FALSI presupposti meritocratici, ci stanno portando via la scuola pubblica, quella ancorata agli imprescindibili valori democratici dell'eguaglianza e della solidarietà. CISL, UIL, SNALS, ecc., ma anche la CIGL, che lo scorso anno, se non le hanno favorite, non hanno fatto nulla per aiutare i Collegi a rifiutare le “sperimentazioni”, nei recenti incontri al MIUR hanno aperto positivamente al progetto VALeS con piccole remore (spiragli che si tengono aperti nel caso la categoria, che paga i loro stipendi, dovesse dare segnali negativi): ciò che a loro veramente interessa è che la questione della valutazione sia normata per via contrattuale (insomma, la valutazione e il merito vanno bene purché a distribuire i premi siano per contratto i dirigenti scolastici, le Rsu e le OOSS concertative!). Ma ora la parola passa ai Collegi dei docenti e dobbiamo perciò spiegare bene qual è la posta in gioco: l’immiserimento materiale dei docenti e delle scuole non può servire per introdurre in maniera coatta elementi distruttivi per la scuola pubblica, con il solo scopo di recuperare ‘risorse’ per sé e i propri studenti. Se le forze politiche vogliono questo, approvino una legge in Parlamento e i sindacati concertativi abbiano il coraggio di accogliere tali cambiamenti nel rinnovo del CCLN! L’adesione al progetto sperimentale prevede l’approvazione del Collegio docenti (dal 10 febbraio al 12 marzo): lì siamo noi che possiamo/dobbiamo dire NO! NOI NON COLLABORIAMO: RESPINGIAMO LA SPERIMENTAZIONE VALES! VOTIAMO “NO” NEI COLLEGI DOCENTI!