Dottorato di ricerca 21° ciclo (A.A. 2005/2006)
SCIENZE DELLA COGNIZIONE E DELLA FORMAZIONE
Dott.ssa Claudia Arcolin
HOWARD GARDNER, Frames of mind. The theory of multiple intelligences, 1983; tr. It. Formae
mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelligenza, Feltrinelli Editore, Milano 1995 ; tr. di Libero Sosio, pp.
457
Abstract
Il saggio di Gardner si propone di mettere in discussione la nozione comune di intelligenza, intesa come
proprietà singola della mente umana e misurabile attraverso test e misurazioni reattive e cerebrali.
L’ambito della cognizione umana include un insieme di capacità e competenze transdisciplinari. Partendo
da una nuova definizione di intelligenza come capacità di risolvere problemi o di creare prodotti, Gardner
pone l’accento sulle diverse facoltà umane, vale a dire i diversi talenti e competenze. L’autore individua
pertanto sette diverse intelligenze: linguistica, musicale, logico-matematica, spaziale, corporeocinestetica, personale e interpersonale 1. Gardner esamina le caratteristiche di ogni singola intelligenza, e
analizza le modalità di integrazione di tali intelligenze nel complesso contesto sociale e culturale in cui
viviamo. Ne scaturisce una profonda riflessione sull’educazione.
Gardners’ aim is to debate the common idea of intelligence, considered as a single property of mind,
measurable through test and reactive and cerebral measurements. Human cognition’s sphere includes a
set of multi-disciplinary capabilities and competences. Starting from a new definition of intelligence as a
problem solving capability and creation of products, Gardner stresses the different human faculties, that
are the different talents and competences. The author individualizes seven different intelligences:
linguistic, musical, logic-mathematical, spatial, corporal-kinestetic, personal and inter-personal1. Gardner
analyses the characteristics of every single intelligence, considering how these intelligences integrate in
our social and cultural context. The result is a deep reflection on education.
Recensione
In questo saggio, l’autore invita a pensare il mondo con la massima apertura
mentale, riflettendo su tutti i ruoli e le capacità umane ritenuti eccellenti nelle
diverse culture e in varie epoche. Per Gardner l’intelligenza “è la capacità di
risolvere problemi, o di creare prodotti, che sono apprezzati all’interno di uno o più
contesti culturali” (p. 10).
Punti cardine della sua trattazione sono: l’impossibilità di misurare l’intelligenza
basandosi su una valutazione che combina abilità logiche e linguistiche misurate
con test a scelta multipla (tipici della pratica psicometrica); la necessità di delineare
una nuova teoria delle competenze intellettuali umane secondo un approccio
globale; il riconoscimento e la valorizzazione della cultura quale chiave
interpretativa delle modalità e direzioni di sviluppo delle intelligenze. Un’analisi
della cognizione deve infatti “includere tutte le abilità umane nella soluzione di
problemi e nella creazione di prodotti, e non solo quelle che si apprestano ad essere
stimate attraverso formulari standardizzati” (p. 12).
Il saggio si apre con una presentazione dei principali approcci che hanno
caratterizzato lo studio dell’intelligenza.
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento gli studi psicologici si focalizzarono sulle
leggi generali della conoscenza umana e la psicologia cercò di sperimentare dei
metodi scientifici per assurgere a scienza. Particolarmente importante fu
l’elaborazione di Binet e Simon (1905) di test sull’intelligenza per la misurazione del
quoziente intellettivo (QI), finalizzati all’individuazione della scuola differenziale più
idonea cui indirizzare i bambini ritardati. I test sull’intelligenza riscossero un
notevole successo all’interno della comunità scientifica e nella società in generale.
Negli studi successivi Gardner ha individuato un’ottava intelligenza: l’intelligenza naturale.
In next studies Gardner has individualized another intelligence, the natural one.
1
1
A tale approccio si contrappose lo studio di un grande psicologo sovietico, Lev
Vygotskij (1934), che introdusse la nozione di “sviluppo prossimale” delle
potenzialità di un individuo. Un test sull’intelligenza è caratterizzato da una rigida
fissità, che non tiene conto del potenziale di crescita di una persona.
Negli anni Sessanta Piaget, psicologo svizzero formatosi nella tradizione del QI,
analizzò l’errore, studiando il modo di operare della mente dei bambini e le linee di
ragionamento che portano a conclusioni errate. Piaget dimostrò inoltre la differenza
qualitativa tra il pensiero adulto e il pensiero infantile e individuò l’esistenza di fasi
differenziate dello sviluppo cognitivo.
Negli anni Ottanta si affermò la “psicologia dell’elaborazione di informazione”, o
“scienza cognitiva”, basata su un’analisi empirica che mira a descrivere i processi
cognitivi di un individuo in modo così dettagliato da poter essere simulata da un
computer.
Gli approcci del QI, di Piaget e della scienza cognitiva, focalizzandosi sulla soluzione
di problemi logici e linguistici, hanno trascurato la dimensione creativa della mente,
cruciale per le conquiste intellettuali umane, e soprattutto, si adattano solo ad un
preciso contesto culturale, quello Occidentale. Tale considerazione ha generato un
punto di vista alternativo, l’approccio dei “sistemi di simboli”, cui anche Gardner
afferisce. La facoltà simbolica umana è stata volano di importanti progressi
dell’evoluzione della natura umana. Morin2 ha scritto che la magia e il mito
caratterizzano la dimensione “doppia” della vita dell’uomo, quella del reale e
dell’immaginario, e hanno modificato il suo rapporto con l’ambiente e la cultura
contribuendo allo sviluppo di nuove abilità e competenze.
Come afferma Olson (1977), i costumi e i sistemi educativi di una società
influiscono sulle modalità di imparare e di ragionare delle persone. Culture diverse
sviluppano forme diverse di apprendimento. Significativo è il fatto che le lesioni
causa della dislessia in Italia non producono alcun disturbo nella cultura
giapponese, che utilizza per la lettura meccanismi cognitivi diversi (p. 49).
Considerare l’intelligenza sotto molteplici punti di vista è un’operazione necessaria
per un educatore che voglia individuare il modo più appropriato per stimolarla.
Gardner sostiene la posizione della modularità dell’elaborazione delle informazioni.
“Una mente è formata da un numero di meccanismi di elaborazione abbastanza
specifici e abbastanza indipendenti. Possono senza dubbio esistere proprietà comuni
e regioni comuni, ma esse non ci dicono certamente tutto e potrebbero anche non
essere la sua parte più pertinente (e rilevante ai fini pedagogici)” (p. 76). È
necessario perciò approcciarsi all’educazione secondo un modello modulare,
flessibile e aperto ad azioni pedagogiche diverse da quelle tradizionalmente attuate.
La modalità blended, che sempre più si sta affermando in questi ultimi anni,
favorisce la scalarità e modularità dei contenuti, adattandosi alle esigenze degli
allievi. Si configura pertanto quale metodologia didattica strategica per la
personalizzazione e la valorizzazione delle potenzialità dei discenti.
Inoltre, di particolare importanza è la valenza affettiva del momento formativo.
Nelle diverse modalità di trasmissione delle conoscenze caratteristiche delle varie
culture, emerge come il senso di appartenenza e la percezione del proprio sé, siano
determinanti per la motivazione all’apprendimento. Grandi prove, come quelle dei
riti d’iniziazione, vengono affrontate con successo perché il raggiungimento del
risultato (in questo caso un determinato status sociale) è di forte stimolo al
superamento delle difficoltà. Parimenti, un educatore dovrebbe valorizzare la
dimensione della scoperta del percorso educativo, contestualizzare le attività
didattiche ed esplicitare i fini stessi dell’educazione, secondo una visione più ampia,
che investa lo studente nella sua complessità e oltre la dimensione scolastica.
2 EDGAR MORIN, Il paradigma perduto. Che cos’è la natura umana, Feltrinelli, Milano 1999
2
Comprendere, rispettare e valorizzare i singoli talenti degli studenti permette di
creare una situazione educativa stimolante e personalizzata.
Le ricerche di Gardner, dal 1983, anno di pubblicazione del presente saggio, ad
oggi, si sono focalizzate su creatività e dilemmi dell’educazione, educazione e
sviluppo della mente, educazione e comprensione, arte e scienza della persuasione;
filo conduttore delle ricerche dell’autore è l’idea che ogni individuo possiede una
determinata intelligenza, che deve essere valorizzata secondo approcci didattici
diversi. Si tratta di un autore che offre molti spunti di riflessione agli educatori e
formatori, a mio parere in linea con il filone dell’educazione globale, che si
caratterizza per una particolare attenzione all’uomo in generale e secondo una
visione del processo cognitivo unitario e partecipativo, che consideri
l’interculturalità
e
la
necessità
di
personalizzazione
del
percorso
educativo/formativo, per la formazione del cittadino del mondo.
Gli studi di Gardner e di altri ricercatori, quali Robert Sternberg 3, Jonathan Baron 4,
hanno alimentato il prolifico dibattito sulle intelligenze multiple. Attualmente
particolarmente diffuso, soprattutto nel settore della formazione manageriale, è
l’approccio all’intelligenza emotiva di Goleman, intesa come capacità di riconoscere i
propri sentimenti, motivare se stessi e gestire le emozioni interiori.
Una trattazione sulla letteratura esistente in merito si rivelerebbe pertanto poco
esaustiva.
Ritengo quindi maggiormente utile soffermarmi sulle implicazioni che il
riconoscimento delle intelligenze multiple porta nel contesto educativo. Le nuove
tecnologie sono degli strumenti in perfetta sintonia con le intelligenze multiple; le
ICT permettono infatti di impostare il programma didattico secondo diversi punti di
vista, e quindi di personalizzare l’educazione. Le tecnologie si pongono nel processo
di apprendimento/insegnamento come una sorta di scaffolding, vale a dire di
sostegno alla didattica. Riprendendo il concetto di “zona di sviluppo prossimale” di
Vygotskij, Calvani5 sostiene che l’ambiente educativo può essere interpretato come
una virtuale intersecazione di zone di sviluppo prossimali, in cui le tecnologie
assistono, stimolano ed orientano il processo di apprendimento, lasciando tuttavia
forte spazio alla responsabilizzazione autonoma del soggetto. L’apprendimento si
caratterizza pertanto come un processo di partecipazione, costruzione e
condivisione dei saperi.
Il problema principale legato all’uso delle ICT nella didattica riguarda la
preparazione degli insegnanti, spesso estranei alle nuove tecnologie. È necessario
sensibilizzare gli insegnanti all’uso delle ICT e metterli di fronte ad esperienze reali
e concrete di contributo qualitativo delle ICT alla didattica. Molti progetti realizzati
in questi ultimi anni sono orientati proprio in tale direzione.
La sfida della scuola del futuro risiede proprio nella sua capacità di rinnovarsi e di
creare innovazione. Il ruolo degli insegnanti è destinato a cambiare; l’abbattimento
delle frontiere spaziali e l’implementazione di ambienti virtuali di apprendimento
costituiscono uno stimolo continuo per la ricerca della qualità. La visione strategica
del life long learning deve estendersi dal settore della formazione continua a quello
3 ROBERT STERNBERG, Beyond IQ: A triarchic theory of human intelligence, Cambridge University Press,
New York 1985
Sternberg ha elaborato una teoria tribolare o multi-componenziale dell’intelligenza, che coniuga i
processi cognitivi, il contesto e l’esperienza. L’autore individua quindi tre diversi tipi di intelligenza:
analitica, pratica e creativa.
JONATHAN BARON, Rationality and Intelligence, Cambridge University Press, New York 1985
Baron introduce il concetto di razionalità dell’intelligenza; gli individui intelligenti agiscono razionalmente
valutando tutte le prove disponibili, anche contrarie alla loro percezione.
4
5
ANTONIO CALVANI, Elementi di didattica, Carrocci Editore, Roma 2000 (pp. 80-81)
3
della scuola, che deve diventare il luogo di eccellenza per un approccio
all’apprendimento costruttivo e permanente.
Assunto di partenza deve essere che non esiste un modo univoco di insegnare ed
apprendere, e che la personalizzazione dei processi educativi e formativi costituisce
la linea guida strategica per superare visioni auto-referenziali e rispondere alle sfide
della società della conoscenza.
Indice
Nuova introduzione; Prefazione; Nota al Progetto sul potenziale umano; PARTE
PRIMA: LO SFONDO; L’idea delle intelligenze multiple; L’intelligenza: concezioni
anteriori; La psicologia vera e propria; Piaget; L’approccio dell’elaborazione di
informazione; L’approccio dei “sistemi di simboli”; I fondamenti biologici
dell’intelligenza; I fenomeni che devono essere spiegati; Lezioni dalla genetica; La
prospettiva neurobiologica; Canalizzazione o plasticità?; Principi di plasticità nel
primo periodo di vita; Esperienza precoce; Le basi biologiche dell’apprendimento;
Identificazione degli elementi del sistema nervoso; Il livello molecolare; Il livello
molare; Concezioni dell’organizzazione del cervello; Conclusione; Che cos’è
un’intelligenza; I requisiti preliminari di un’intelligenza; Criteri di un’intelligenza;
Isolamento di facoltà in conseguenza di danno cerebrale; “Idiots savants”, prodigi e
altri individui eccezionali; Un’operazione o insieme di operazioni identificabile; Una
storia di sviluppo caratteristica, assieme a un complesso definibile di prestazioni
“terminali” esperte; Storia evolutiva e plausibilità evolutiva; Prove a sostegno
fornite da compiti psicologici sperimentali; Prove a sostegno fornite da risultati
psicometrici; Propensione a codificare in un sistema di simboli; Delimitazione del
concetto di intelligenza; Conclusione; PARTE SECONDA: LA TEORIA; Intelligenza
linguistica; Poesia: intelligenza linguistica esemplificata; Le operazioni centrali del
linguaggio; Lo sviluppo delle abilità linguistiche; Lo sviluppo di uno scrittore; Il
cervello e il linguaggio; Variazioni linguistiche fra le varie culture; Il linguaggio
come strumento; Conclusione; Intelligenza musicale; La composizione; Le
componenti dell’intelligenza musicale; Lo sviluppo della competenza musicale;
Aspetti evolutivi e neurologici della musica; Talenti musicali insoliti; Rapporto ad
altre competenze intellettuali; Intelligenza logico-matematica; Il ritratto del
pensiero logico-matematico fatto da Piaget; Il lavoro del matematico; La pratica
della scienza; Capacità matematiche isolate; Logica e matematica in varie culture;
La matematica, la scienza e il trascorrere del tempo; Rapporto ad altre intelligenze;
Intelligenza spaziale; Le dimensioni dell’intelligenza spaziale; Lo sviluppo
dell’intelligenza spaziale; Considerazioni neuropsicologiche; Forme insolite di abilità
e inabilità spaziali; Gli usi dell’intelligenza spaziale; Le arti visivo-spaziali; La
prospettiva culturale; Intelligenza corporeo-cinestetica; Sommaria descrizione
dell’intelligenza corporeo-cinestetica; Il ruolo del cervello nel movimento del corpo;
L’evoluzione
dell’abilità
corporea;
Lo
sviluppo
dell’intelligenza
corporea
nell’individuo; Forme mature di espressione corporea; La danza; Altri ruoli che
comportano l’uso del corpo; L’attore, l’atleta, l’inventore; L’intelligenza corporea in
altre culture; Il corpo come soggetto e come oggetto; Le intelligenze personali;
Introduzione: il senso del Sé; Lo sviluppo delle intelligenze personali; Il neonato; Il
bambino da due a cinque anni; Il bambino in età scolare; La fine dell’infanzia;
L’adolescenza; Un senso maturo del Sé; La tutela nella conoscenza personale; Le
basi biologiche della personalità; Considerazioni evoluzionistiche; I sentimenti negli
animali; La patologia della personalità; Alterazione nella conoscenza personale; Le
persone in altre culture; Conclusione; Critica della teoria delle intelligenze multiple;
Introduzione; Teorie affini; Ambiti di psicologia non trattati; Operazioni cognitive “di
livello superiore”; Buon senso; Originalità; Capacità metaforica; Saggezza; Il senso
del Sé rivisitato; Confutazione della teoria; Conclusione; La socializzazione delle
4
intelligenze umane per mezzo dei simboli; Il ruolo centrale dei simboli; L’emergere
della competenza simbolica; Introduzione; Il primo anno di vita; Il bambino da due
a cinque anni; Correnti di simbolizzazione; Onde di simbolizzazione; Canali di
simbolizzazione; Sguardo panoramico; Problemi nello sviluppo simbolico;
Interazione tra competenze intellettuali; Approcci alternativi all’intelligenza umana
Di nuovo ricci e volpi; Piaget e l’elaborazione dell’informazione; la posizione di
Chomsky; Messa a fuoco sulla cultura; Conclusione; PARTE TERZA: IMPLICAZIONI
E APPLICAZIONI; L’educazione delle intelligenze; Introduzione; Un sistema di
riferimento per analizzare i vari processi educativi; Abilità nelle culture non
letterate; Tre forme di educazione di transizione; I riti di iniziazione; Le scuole della
boscaglia; Sistemi di apprendistato; Varietà di scuole; L’educazione coranica;
Modelli tradizionali in scuole tradizionali; La scuola laica moderna; Caratteri
prototipi; Una programmatrice adolescente; Critiche del sistema di insegnamento;
Tre caratteri sull’istruzione moderna; Leggere e scrivere; Abilità linguistiche; La
scienza; I tre giovani rivisitati; L’applicazione delle intelligenze; Intelligenze
nell’aria; Chiarimento di qualche esempio per mezzo della teoria delle I.M.;
Introduzione; Il metodo Suzuki per l’educazione del talento; Critica all’approccio di
Suzuki; Il caso Giappone: pro e contro; Altri aspetti dell’istruzione; Suggerimenti
per i programmatori politici; Considerazioni generali; La valutazione di profili
intellettuali; L’educazione delle intelligenze; Nota conclusiva; Note.
Autore
Professore di didattica e professore di psicologia all'Università di Harvard,
professore di neurologia alla School of Medicine dell'Università di Boston e
condirettore dell'Harvard Project Zero, un gruppo di ricerca sulla natura dell'attività
simbolica umana.
I principali interessi di ricerca di Gardner sono lo sviluppo e l'analisi della capacità
di simbolismo, le varietà delle intelligenze umane, lo sviluppo delle capacità
artistiche nei bambini, lo sviluppo di strumenti diversi per il rendimento
nell'apprendimento, lo studio di strumenti di insegnamento della comprensione, la
natura e l'incremento della creatività e l'incentivazione della creatività umana.
Per vent'anni è stato ricercatore in psicologia al centro di ricerca Aphasia del
Veterans Administration Hospital di Boston.
Ricercatore e scrittore prolifico, Gardner è conosciuto soprattutto per la sua teoria
delle intelligenze multiple (Multiple Intelligences). Recentemente Gardner e i suoi
colleghi all'Harvard Project Zero hanno studiato le implicazioni della teoria delle
intelligenze multiple sull'insegnamento, l'apprendimento e il rendimento in classe.
La visione di Gardner delle competenze umane suggerisce nuove possibilità di
coltivare le doti di ciascuno studente.
Bibliografia essenziale
GARDNER HOWARD, The quest for mind: Piaget, Lévi-Strauss, and the structural
movement, The University of Chicago Press, Chicago 1981
GARDNER HOWARD, Formae
Feltrinelli, Milano 1988
mentis.
Saggio
sulla
pluralità
dell'intelligenza,
GARDNER HOWARD, La nuova scienza della mente: storia della rivoluzione
cognitiva, Feltrinelli, Milano 1988
5
GARDNER HOWARD, Aprire le menti: la creatività e i dilemmi dell'educazione,
Feltrinelli, Milano 1991
GARDNER HOWARD, Creating minds: an anatomy of creativity seen through the
lives of Freud, Einstein, Picasso, Stravinsky, Eliot, Graham, and Gandhi,
BasicBooks, a division of HarperCollins Publishers, New York 1993
GARDNER HOWARD, Educare al comprendere: stereotipi infantili e apprendimento
scolastico, Feltrinelli, Milano 1993
GARDNER HOWARD, Sapere per comprendere: discipline di studio e disciplina della
mente, Feltrinelli, Milano 1999
Links
http://www.pz.harvard.edu/PIs/HG.htm
(Sito ufficiale di Howard Gardner, in cui è possibile consultare i progetti di ricerca)
http://www.howardgardner.com/
(Sito di Howard Gardner)
http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/biografi/g/gardner.htm
(Intervista all’autore su intelligenze multiple e nuove tecnologie)
6
Scarica

Recensione In questo saggio, l`autore invita a pensare il