COMPLESSITÀ E INTELLIGENZA MANAGERIALE COMPLICAZIONE • Deriva dal latino “complicare” ed indica qualcosa di piegato, avvolto su se stesso. • Un fatto, un problema si presenta come complicato perché è il risultato di un insieme di parti che paiono nascoste e difficili da codificare. • Ad ogni complicazione c’è però una soluzione, magari difficile da trovare, ma esistente. • Territorio della razionalità, specialisti. COMPLESSITÀ • Dal latino “complèxus” e sta per qualcosa di intrecciato, composto da una molteplicità di parti collegate e dipendenti tra loro. • Una situazione risulta complessa perché originata dall’intreccio di elementi che interagiscono tra loro, creando disordine, dubbio, indecisione. • Non ha una soluzione univoca, non è il risultato di una sommatoria ma di un legame, di un’interazione. • Il fatto va quindi considerato nella sua globalità, nel contesto. • Impresa produce vive e si nutre di complessità. • La razionalità non basta a risolvere la complessità, né è sufficiente ricorrere all’intuito. • Agevola ricorrere alla meta-razionalità che chiama in causa l’immaginazione. CAOS • Dal greco “chàos” che sta per abisso, fenditura, vuoto. • Appare più come possibile scenario che non un fatto appartenente al mondo dell’impresa. • In una situazione di caos occorre disporre di un’ulteriore risorsa la fantasia. La società chiede oggi all’impresa molto di più della semplice produzione di valore, chiede produzione e diffusione di benessere, chiede sviluppo e non solo crescita e che in questa prospettiva il profitto non sia più un fine, ma un mezzo. “Ogni azienda nasce con il permesso del pubblico e vive con il suo consenso”. Arthur Page INTELLIGENZA • All’origine vi era l’idea ancestrale di cose raccolte per uno scopo (indoeuropeo leg-). • Dal latino “intelligere”, leggere inter, capacità di leggere tra le righe, andare oltre, scendere in profondità. • È la capacità cognitiva, la strumentazione, che si ha per osservare, scegliere, ordinare, valutare, agire in una data situazione e in un determinato campo e in uno specifico tempo. Alfred Binet introduce l’intelligenza logicomatematica e linguistica; Daniel Goleman parla di intelligenza emotiva e sociale; Howard Gardner che individua prima 7 poi 9 categorie, in qualche modo comprendendo anche quelle di Goleman. GARDNER PROPONE 9 TIPI D’INTELLIGENZA: • • • • • • • • • Logico-matematica - scienziati, ingegneri Linguistica - poeti, scrittori Musicale - musicisti Spaziale - architetti Interpersonale - maestri, docenti, sociologi Inrapersonale - psicologi, medici Corporeo-cinestetica - attori, sportivi Naturalistica - naturalisti Esistenziale - filosofi INTELLIGENZA TERRITORIALE Deriva direttamente dall’intelligenza sociale e riguarda la capacità di realizzare interazioni efficaci tra i soggetti preposti allo sviluppo territoriale, cercando le condizioni per la progettazione e condivisione delle linee di sviluppo territoriale. INTELLIGENZA MANAGERIALE Abilità cognitiva, emozionale e sociale con la quale il management si propone di assicurare la governabilità di un sistema d’impresa a complessità crescente. Essa è quindi la chiave per aprire l’organizzazione al proprio futuro. IL TEMPO DELLE SORPRESE Il management deve dimostrare di saper disegnare mondi possibili anche là dove tutti vedono solo l’impossibile. Occorre poi tradurlo in realtà, e per questo è necessario condividere il progetto e renderlo comune. IMPROVVISAZIONE CORAGGIO Solo così l’impresa potrà assumere quelle forme armoniche che le consentiranno di trasformarsi da mero “strumento per la realizzazione di profitto in un creativo esperimento umano che mira a migliorare la vita”.