Grandezze Fisiche dirette Una grandezza fisica ha significato se e solo se è possibile misurarla. Pertanto occorre definire: un campione un metodo di misura per confrontare la grandezza con il campione. Inoltre il campione deve essere: Riproducibile ed invariabile Nel 1960 fu istituito il Sistema Internazionale SI 1 Sistema Internazionale SI 7 grandezze fondamentali Lunghezza [L] Massa [M] Tempo [T], Corrente elettrica Temperatura Intensità luminosa Quantità di materia Più due supplementari Angolo Angolo solido metri (m) kilogrammi (kg) secondi (s) ampere (A) kelvin (K) candele (cd) moli (mol) radianti (rad) steradianti (sr) 2 SI multipli e sottomultipli deca hetto kilo Mega Giga Tera Peta Esa 10 100 103 106 109 1012 1015 1018 da h k M G T P E deci centi milli micro nano pico femto atto 10-1 10-2 10-3 10-6 10-9 10-12 10-15 10-18 d c m μ n p f a 3 Unità di misura della lunghezza Il metro ha cambiato diverse volta definizione nel corso della sua esistenza Rivoluzione francese (nascita) 1889 1 m = distanza tra due tacche di una sbarra di platino-iridio 1960 1 m = 1/40’000’000 parte del meridiano terrestre passante per Parigi 1 m =1’650’763.73 lunghezze d’onda della luce rossa arancione emessa da una lampada di 86Kr 1983 1 m = distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un intervallo di tempo pari a 1/(299’792’458) secondi 4 Unità di misura della masse e del tempo Tempo: il secondo Æ 1 s = 1/86400 del giorno solare medio Prima del 1960 il campione tempo era definito in termini del giorno solare medio in riferimento all’anno 1900. 1967 utilizzando un orologio atomico il secondo è ridefinito come il tempo richiesto ad un atomo di cesio-133 per compiere: 9’192’631’770 oscillazioni Massa: il chilogrammo Il campione del kg è conservato all’International Bureau di Pesi e Misure di Servres: costituito da un cilindro di platino iridio e mantenuto ad una temperatura di 0 °C. 5 Grandezze Fisiche indirette Le unità di misura di tutte le altre grandezze fisiche sono derivate da quelle fondamentali attraverso “relazioni” che legano ciascuna grandezza a quelle fondamentali. Per esempio la relazione che lega la velocità allo spazio percorso ed al tempo impiegato è data da d v= Δt ¾ L’unità di misura della velocità sarà (SI): m/s La scelta tra grandezza fondamentale o derivata è ARBITRARIA equazione dimensionale [v]=[d][Δt]-1 =[L][T]-1 È sempre utile effettuare l’analisi dimensionale dell’espressione ottenuta!!! 6 Altre grandezze derivate aree Triangolo: 1/2 base x altezza Parallelogramma: base x altezza Cerchio: p x raggio al quadrato Le dimensioni [S] = [L2] L’unità di misura il m2. Il campione: un quadrato di lato 1 m. Volumi Parallelepipedo:Area di base x altezza Sfera: 4/3 p x raggio al cubo Le dimensioni [V] = [L3] L’unità di misura il m3. Il campione: un cubo di spigolo 1 m. 7 Richiami di trigonometria l θ= r y senθ = r x cosθ = r y senθ tan θ = = x cosθ y r θ x l 8 Relazioni trigonometriche sen 2 θ + cos2 θ = 1 sen(α ± β ) = senα cosβ ± cosα senβ cos(α ± β ) = cosα cosβ m senα senβ Meno utilizzate: α 2 α − sen cos(2α ) = cos2 α − sen 2 α 2 2 ⇒ α α sen(2α ) = 2senα cosα senα = 2sen cos 2 2 α +β α−β senα + sen β = 2sen cos 2 2 α−β α+β senα − sen β = 2sen cos 2 2 cosα = cos 2 Formule di bisezione Formule di prostaferesi 9 Sistema di Riferimento Def. di Punto Materiale: punto geometrico dotato di massa Per lo studio del moto di un punto materiale è necessario poter localizzare il punto nello spazio e nel tempo, ossia misurare le posizioni assunte in istanti successivi di tempo. Occorre definire: una unità di misura per le lunghezze o distanze, un istante, anch’esso convenzionale, rispetto al quale misurare i tempi e l’unità di misura. 10 Sistema di Riferimento su una retta Per individuare la posizione di un punto P su una retta occorre fissare: Un punto di riferimento: l’origine O Un verso di percorrenza: retta orientata Unità di misura delle lunghezze ¾ La posizione x di P sarà data dalla distanza P dall’origine O con il segno + se il verso di percorrenza del segmento OP è concorde al verso fissato; con il segno – se il verso è opposto. ¾ Corrispondenza biunivoca e continua fra i punti della retta e l’insieme dei numeri reali relativi x= PO x= - P’O P’ O P 11 Moto rettilineo del punto materiale Descriviamo il moto di corpo lanciato verso l’alto con velocità iniziale v0 = 2 m/s da una altezza di 1 m. : fissiamo il sistema l’asse y) di riferimento: ossia l’origine, il verso e l’unità di misura. Utilizziamo un orologio ed una scala graduata per misurare la posizione occupata dal corpo ad intervalli di tempo successivi Y 1m O Ts Posizione m 21 21,39 1 2,95 23 21,08 3 6,56 25 20,38 5 9,78 27 19,28 7 12,60 29 17,79 9 15,03 31 15,91 11 17,07 33 13,64 13 18,72 35 10,98 15 19,98 37 7,92 17 20,84 39 4,47 19 21,31 41 0,63 12 Diagramma e legge orario Diagramma orario: Riportiamo i tempi sull’asse delle ascisse ed i valori di y sull’asse delle ordinate I punti rappresentano le misure 2000 y cm Il grafico orario può essere rappresentato mediante una espressione matematica 2500 1500 1000 500 0 0 10 20 30 40 50 TEMPO s y = a + bt + ct 2 = 1 + 2t − 1 9,8t 2 2 y in cm t in s La curva è solo un’interpolazione!! 13 Spostamento e percorso effettuato Consideriamo l’istante t iniziale e t finale Δy = y finale – y iniziale ¾ spostamento totale ¾ percorso effettuato è invece la lunghezza del tratto effettivamente percorso. 2500 2000 y finale Δy y iniziale Δy < 0 Æ il moto avviene nella direzione negativa dell’asse y y cm Δy > 0 Æ il moto avviene nella direzione positiva dell’asse y 1500 1000 500 0 0 10 20 30 40 50 TEMPO s t iniziale t finale 14 Velocità media Definiamo velocità media: nell’intervallo Δt vm = spostamentoΔy y2 − y1 = Δt t 2 − t1 m/s ¾ Non dipende dal particolare percorso seguito 2500 ¾ può essere sia negativa che positiva a seconda del segno dello spostamento y finale ¾ è la pendenza della retta che congiunge P inziale a Pfinale y iniziale ¾ la descrizione del moto è insoddisfacente Æ vedi la posizione occupata in t intermedio!! y cm 2000 1500 1000 500 0 0 10 20 30 40 50 TEMPO s t iniziale t intermedio t finale 15 Velocità istantanea 2500 Vorremmo definire la velocità di un punto materiale ad un certo istante t1 in P: y cm 2000 1500 1000 P ¾ Riduciamo gli intervalli di tempo Δt scelti per calcolare la velocità media. ¾ Quanto più si riduce l’ampiezza degli intervalli di tempo tanto migliore è la descrizione del moto! 9 Al limite per Δt Æ 0 la pendenza della retta congiungente Pfinale-Piniziale approssima la tangente la curva in P Æ Si def. Velocità istantanea in P 500 0 0 10 20 30 40 50 TEMPO s Δt t1 v y (t1 ) = lim Δ t → 0 y (t1 + Δ t ) − y (t1 ) Δt 16 Velocità istantanea v y (t1 ) = lim Δ t → 0 y (t1 + Δ t ) − y (t1 ) Δt Rapporto incrementale Corrisponde al valore della derivata rispetto a t della funzione y(t) all’istante t1 v y (t1 ) = lim Δ t → 0 y (t1 + Δ t ) − y (t1 ) dy = Δt dt t1 Ripetendo l’operazione per tutti gli istanti di tempo nell’intervallo considerato v y (t ) = dy( t ) dt derivata rispetto al tempo della funzione y(t) 17 Velocità istantanea 250 Nel moto che stiamo trattando ¾ costruiamo il grafico della velocità ¾ decresce linearmente con il tempo 150 100 v cm/s ¾ la pendenza del grafico orario, e quindi la velocità, non è costante; 200 50 0 -50 0 10 20 30 40 50 -100 -150 -200 -250 TEMPO s ¾ t = 0 v = v0 ¾ v > 0 il punto si muove nella direzione y positiva; ¾ v = 0 Æ y massima ¾ v < 0 si muove nella direzione y negativa 18 Accelerazione media ed istantanea Se la velocità del corpo varia ci si può chiedere con che rapidità varia: ¾ accelerazione media nell’intervallo di tempo t finale – t iniziale: a ym = Δv y Δt = v yfinale − v yiniziale t finale − tiniziale ¾ l’accelerazione istantanea: a y (t1 ) = lim Δt →0 ¾ ricordando la definizione di derivata [L][T] -2 m/s2 v y (t1 + Δt ) − v y (t1 ) Δv = lim Δt →0 Δt Δt a y (t1 ) = dv y (t ) dt t =t1 19 Accelerazione istantanea Ripetendo l’operazione di limite per tutti gli istanti di tempo si determina la funzione accelerazione. dv y (t ) dt ¾ costante negativa 0 10 20 30 40 50 -2 -4 a cm/s2 a y (t ) = 0 -6 -8 -10 -12 TEMPO s In generale ¾ a > 0 Æ la velocità cresce nella direzione positiva delle y positive ¾ a = 0 quando la velocità è massima ¾ a < 0 quando la velocità nella direzione delle y positive decresce 20 Riassumendo… Conoscendo la legge oraria: x(t) Possiamo calcolarci la velocità: vx(t) la posizione in funzione del tempo la velocità in funzione del tempo dx(t) v x (t) = dt E quindi l’accelerazione: ax(t) l’accelerazione in funzione del tempo dv x (t) a x (t) = dt Combinando le due espressioni: dv x (t) d ⎛ dx(t) ⎞ d 2x(t) = a x (t) = = ⎝ ⎠ dt dt dt dt 2 L’accelerazione è la derivata seconda della funzione x(t) rispetto al tempo 21 Moto unidimensionale con a costante a ym = a y = Δv y Δt = v yfinale − v yiniziale Prendiamo: ti = 0 e tf = t t finale − tiniziale vi = v0 e vf = v ay = v − v0 t v = v0 + a yt Se v funzione lineare di t vm = vm = y finale − yiniziale vm = t finale − tiniziale y − y0 = v0 + v 2 y − y0 t 1 (v 0 + v ) = v 0t + 1 at 2 2 2 22 Grandezze scalari e vettoriali Massa Tempo Temperatura Pressione Posizione lungo un asse (linea) Volume Lavoro Energia Posizione nel piano Posizione nello spazio Velocità Accelerazione Forza Quantità di moto Impulso Momento della quantità di moto 23