Cari genitori, nonni, fratelli, sorelle, insegnanti e Dirigente benvenuti!!!. Siamo venuti qui, nell’aula di musica della scuola secondaria di primo grado (la maestra dice che si chiama così!!!, sarà ma noi la conosciamo come scuola media) per presentarvi il nostro ultimo lavoro insieme. Siamo un po’ emozionati di essere già nel luogo che frequenteremo per i prossimi tre anni! È un grosso cambiamento! Stiamo crescendo, qualche compagno sarà ancora con noi, alcuni andranno in altre scuole e speriamo che trovino tante aule speciali come questa e dei nuovi amici, “speciali” come noi. Nel corso di tutto l’anno abbiamo spesso parlato e discusso del nostro spettacolo di fine anno da quando le maestre ci hanno detto il titolo: Il filo che ci unisce. Sinceramente non abbiamo capito perché sono state loro a voler dare il titolo Ma loro hanno sentenziato È un progetto del POF ed il titolo non si può cambiare!!!!! E noi Progetto di che? E loro Progetto del POF: piano dell’offerta formativa!, il documento più importante della scuola! Quel documento che ci indica la strada da seguire e le scelte della scuola condivise con le famiglie. Si, si e comunque il titolo se lo sono scelto loro ed alla fine abbiamo capito il perché. Ma adesso basta, stiamo parlando troppo La prima canzone che vi presentiamo si intitola L’Inno del progresso Siamo stati noi a decidere di aprire il concerto con questa canzone DISCUTENDONE INSIEME E ognuno ha portato le sue motivazioni. La canzone parla della vita, dalla nostra nascita a quando decidiamo cosa fare del nostro futuro, quali sono le qualità importanti e cosa succede se non ci sono valori. Il ciclo produttivo è la legge che ci muove perché la nostra mente non è fatta di parole ma di forme razionali, primordiali movimenti sono fonte di energia e di nuovi esperimenti Procediamo a grandi passi, sono passi da giganti non guardiamo mai indietro se lo sguardo è sempre avanti Non c’importa del passato quando invade il presente: Noi guardiamo il futuro si con gli occhi della mente. È cosi che dominiamo quelle forme di pensiero Che rifiutano la legge e poi pensano che è vero Solo ciò che si trasforma con la forza del tuo cuore: Sono penSatori pazzi, perché credono all’amore. Passa, passa il tempo e la tua vita scorre in modo sorprendente Ma rimane la potenza della volontà vincente Perché tutto è ordinato: sei una macchina pensante Meccanismo che rivela la grandezza della mente Meccanismi esplicativi han cercato di spiegare Le credenze psicologiche: categorie strane, Postulati metafisici, sistemi anormali: Ma chi regge le certezze son gli impulsi razionali. Poi, mirare al trascendente è un istinto che non vale, Un’aspirazione antica, debolezza irrazionale. Qui da noi nessuno crede, perché credere è antiquato, Non produce che illusioni: siam padroni del creato. Non esiste il bene e il male - ma che grande confusione che nel tempo ci inculcava una grande tradizione. Siam figli della terra, non ci serve un creatore: questo è un inno progressivo, questo è un inno che non muore.