Istituto d’Istruzione Superiore “L. Milani” – Mirto Crosia Scuola Media “V. Padula” – Mirto Crosia Circolo Didattico Statale – Crosia Mirto I 150 anni dell’Unità d’Italia sabato 12 febbraio 2011 Circolo Didattico Statale – Crosia Mirto Classi 5A – 5B Insegnanti Francesca Rinaldi Angela Palopoli Piera Madeo Angela Marino ANNIVERSARIO ITALIA In occasione dei festeggiamenti dei "150" dell'UNITA' D'ITALIA, noi alunni delle classi VA e V B della Scuola Primaria di "Via Del Sole", siamo stati invitati a svolgere una ricerca sull'INNO NAZIONALE. Ne siamo veramente onorati e ringraziamo di ciò il Presidente del Circolo di Cultura. Goffredo Mameli, studente e poeta genovese che condivideva gli ideali di Giuseppe Mazzini (secondo il quale tutti gli uomini di una nazione sono chiamati, per legge di DIO e dell'umanità, ad essere uguali e fratelli), nell'autunno del 1847 ne scrisse il testo, intitolandolo: “Il Canto degli Italiani" e lo inviò al maestro Novaro che, immediatamente, lo musicò, essendo stato molto colpito dalle parole. Fu presentato, poi, iI 10 Dicembre, per la prima volta ai cittadini genovesi ed ai vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli Austriaci, per cui ben trentamila persone ascoltarono l'Inno e, dopo pochi giorni, tutti lo conoscevano e veniva cantato, senza sosta, in ogni manifestazione. Durante " Le Cinque Giornate Di Milano",gli insorti lo intonavano a squarciagola: il canto degli Italiani era già diventato un simbolo del Risorgimento. Quando si diffuse, le autorità cercarono di vietarlo,considerandolo "rivoluzionario", ma non ci riuscirono ed,allora,cercarono di censurare l'ultima parte ( che era molto "dura" nei confronti dell'Austria),ma neppure in questo ebbero successo! In seguito fu proprio intonando "L'Inno Di Mameli" che Garibaldi, con "I Mille", intraprese la conquista dell'Italia meridionale, e la presa di Roma del 1870 fu accompagnata dai cori che lo cantavano. Anche più tardi, durante la prima guerra mondiale, che ebbe come obiettivo quello di completare la riunificazione degli stati italiani, venne trovato, ancora una volta, un"simbolo" nel canto degli Italiani. Durante la II Guerra Mondiale, più dura della prima, non ci fu spazio per i canti e solo dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, l’inno e altri canti risuonarono per tutta Italia. Nel 1945, dopo la fine della guerra, a Londra, il Maestro Toscanini diresse l’esecuzione dell’Inno delle Nazioni, composto da Giuseppe Verdi, comprendente anche l’Inno di Mameli, che vide così riconosciuta l’importanza che gli spettava. Il Consiglio dei Ministri, il 12 ottobre 1946, acconsentì all’uso dell’Inno come Inno nazionale, ma non ne ha mai approvato la legge, anche se sono state tante le iniziative. Noi speriamo che, per il 17 marzo, il Governo provveda e faccia questo regalo all’Italia nel giorno del suo compleanno. Alcuni lo criticano e dicono che è scritto con parole antiche e pompose dell’800, ma che altro poteva fare uno come Mameli che viveva nel 1847 e che è morto a 22 anni, combattendo per le sue idee? Noi ne abbiamo esaminato alcuni versi ed abbiamo capito che è un incitamento all’unione nazionale e le sue parole sono molto attuali e moderne, quando dicono che dobbiamo essere un popolo unito sotto un’unica bandiera e di amarci come fratelli. Quando lo ascoltiamo e lo cantiamo ci commuove sempre e ci sentiamo veri italiani, pensando a tutti coloro che hanno dato la vita combattendo, per consegnarci un’Italia libera e unita nelle sue diversità e nel dire <<Buon Compleanno Italia>> cantiamo FRATELLI D’ITALIA Fratelli d'Italia L'Italia s'è desta Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa Dov'è la vittoria? Le porga la chioma Ché schiava di Roma Iddio la creò Fratelli d'Italia L'Italia s'è desta Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa Dov'è la vittoria? Le porga la chioma Ché schiava di Roma Iddio la creò Stringiamoci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò Noi siamo da secoli Calpesti, derisi Perché non siam Popolo Perché siam divisi Raccolgaci un'Unica Bandiera una Speme Di fonderci insieme Già l'ora suonò Uniamoci, amiamoci L'unione e l'amore Rivelano ai Popoli Le vie del Signore Giuriamo far Libero Il suolo natio Uniti, per Dio, Chi vincer ci può? Stringiamoci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò Dall'Alpi a Sicilia Dovunque è Legnano, Ogn'uom di Ferruccio Ha il core, ha la mano, I bimbi d'Italia Si chiaman Balilla Il suon d'ogni squilla I Vespri suonò Son giunchi che piegano Le spade vendute Già l'Aquila d'Austria Le penne ha perdute Il sangue d'Italia Il sangue Polacco Bevé col cosacco Ma il cor le bruciò Stringiamoci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. Sì Istituto d’Istruzione Superiore “L. Milani” – Mirto Crosia Scuola Media “V. Padula” – Mirto Crosia Circolo Didattico Statale – Crosia Mirto I 150 anni dell’Unità d’Italia sabato 12 febbraio 2011