Corso Integrato di Malattie del Sistema Nervoso aa. 2011-2012 Sindrome cerebellare Sindromi extrapiramidali Prof. Marina Melone [email protected] Sistemi di controllo del movimento Gangli della base Corteccia (M1, motoria primaria) Fascio piramidale Cervelletto Muscolo Midollo spinale I due principali sistemi in grado di influenzare la corteccia motoria sono i gangli della base ed il cervelletto Sindromi cerebellari Funzione cerebellare: •Controllo ipsilaterale •Coordinazione dell’attività muscolare durante il movimento (specie movimenti complessi) •Apprendimento di nuovi movimenti attraverso la pratica •Automatizzazione del movimento Il cervelletto Faccia inferiore Può essere distinto in tre segmenti: Faccia superiore Lobo flocconodulare o archicerebello o vestibolocerebello Lobo anteriore o paleocerebello o spinocerebello Lobo posteriore o neocerebello o pontocerebello È una distinzione anatomica, filogenetica, funzionale. Suddivisioni longitudinali della corteccia cerebellare (verme, parte intermedia, emisfero). Ad ogni parte corrisponde un nucleo cerebellare : nucleo fastigiale (FAST) per il verme, nucleo interposto anteriore (NIA) e posteriore (NIP) per la parte intermedia e nucleo dentato (DENT) per la parte emisferica. Il nucleo vestibolare laterale (VEST) riceve delle proiezioni di origine vermiana. I lobuli I-IX appartengono al corpo del cervelletto, il lobulo X al lobo flocculonodulare (archicerveletto). Notare la doppia rappresentazione somatotopica al livello del lobo anteriore e del lobo posteriore. Dal cervelletto, a seconda dell’area considerata, partono ed arrivano numerose vie di connessione sia con il sistema nervoso periferico, sia di integrazione con altri sistemi motori e sensitivi. Dalla zona vermiana, utile per il Dalla parte utile per controllo dellaparavermiana, motilità di sostegno, l’integrazione della motilità partono efferenze verso il nucleo intenzionale il controllo della vestibolare econ la formazione motilitàed di arrivano sostegno, partono reticolare afferenze efferenze verso il nucleo rosso ed il spino-cerebellari. talamo, ed arrivano afferenze dai Gli emisferi ricevono sistemi sensitivi e da informazioni collaterali delda gran parte della corteccia attraverso fascio cortico-spinale. i nuclei pontini trasformando i progetti di movimento in programmi di movimento che attraverso la via dentato talamo corticale integrano l’esecuzione dei movimenti. Afferenze ed efferenze cerebellari Efferenze: Afferenze: Vestibolari (ganglio vestibolare e nuclei vestibolari) Spinali e trigeminali (fasci spinocerebellari) Olivari Nuclei pontini ← Corteccia cerebrale Nuclei vestibolari Formazione reticolare → Midollo spinale Nucleo rosso → Midollo spinale Nuclei ventrolaterale e intralaminari del talamo → Corteccia cerebrale La clinica umana rinvia essenzialmente alla suddivisione longitudinale e trasversale. Per lesione del lobo flocculonodulare si hanno disturbi dell’equilibrio e nistagmo, per la regione vermiana disturbi motori che coinvolgono la testa ed il tronco, così come ipotonia e disturbi posturali, per la regione intermedia disturbi della locomozione. Infine, il coinvolgimento degli emisferi neocerebellari, genera un’atassia o incordinazione spazio/temporale dell’attività cinetica volontaria con ipermetria, adiadococinesia, discronometria e asinergia. Si distinguono, così, in maniera globale, lesioni più mediane che toccano l‘equilibrio, la marcia e il tono (sindrome vermiana o statica) e le alterazioni più laterali che si esprimono soprattutto con atassia (sindrome emisferica o cinetica). Le sindromi cerebellari sono ipsilaterali alla lesione. I sintomi in genere appaiono per lesioni estese con coinvolgimento dei nuclei profondi. Per piccole lesioni il resto del sistema motore giuoca un ruolo suppletivo. (dal greco: α + τασσειν, mettere in ordine incoordinazione del movimento) Le atassie Sono un disturbo della stazione eretta, dell'andatura e della coordinazione che si verificano in assenza di deficit di forza. ATTENZIONE: NON TUTTE LE ATASSIE SONO CEREBELLARI! ATASSIA cerebellare (ROMBERG -) vs ATASSIA sensitiva (ROMBERG +) Classificazione delle atassie Atassia cerebellare Atassia centrale causata dalla compromissione del cervelletto o delle vie spinocerebellari. Astasia cerebellare Andatura atassica cerebellare Asinergia -> Scomposizione del movimento Adiadococinesia Nistagmo cerebellare Disartria Dismetria Disgrafia Tremore intenzionale Deviazioni toniche posturali Ipotonia posturale L’ATASSIA PUO’ INTERESSARE QUALSIASI SEGMENTO CORPOREO Arti superiori Atassia del gesto Arti inferiori Atassia della marcia Tronco Atassia posturale IL “MOSAICO” DELLA SINDROME CEREBELLARE I. Dismetria II. Asinergia (scomposizione del movimento) III. Adiadococinesia IV. Discronometria V. Freinage telecinetico Incapacità di eseguire con ritmo rapido movimenti in direzioni opposte (p.e.: battere la coscia alternativamente con il palmo o con il dorso della mano) DISTURBI DEL MOVIMENTO OCULARE DISARTRIA Dismetria oculare •Saccadi ipo- o ipermetriche •Incursioni di saccadi nei movimenti di inseguimento lento Nistagmo da paralisi di sguardo i pz non sono in grado di mantenere una posizione di sguardo eccentrica Eloquio rallentato Parola scandita, ritmo irregolare Volume variabile (a volte esplosivo) Incoordinazione dei movimenti volontari; caratteristico tremore intenzionale; disturbi dell’ equilibrio e della deambulazione; riduzione del tono muscolare. • LESIONI EMISFERO CEREBELLARE: ipotonia , disturbi posturali, atassia, e lieve ipostenia degli arti omolaterali • LESIONI NUCLEI PROFONDI e PEDUNCOLI CEREBELLARI:stessi disturbi delle lesioni emisferiche • LESIONI VERMIANE: instabilità nella stazione eretta e nella marcia Cause di atassia cerebellare Malattie degenerative (Atassia di Friedreich, atrofie multisistemiche, SCA) Malattie prioniche (CJD, GSS...) Infiammatoria (Sclerosi multipla) Infettive (Cerebellite virale postinfettiva) Neoplasie (Medulloblastoma, astrocitoma, emangioblastoma...) Paraneoplastiche (associate a opsoclono in carcinoma ovarico e mammario, autoimmuni ) Associate ad alcolismo e carenze nutrizionali (B12) Intossicazioni (litio, barbiturici, fenitoina, inalazione di solventi, mercurio...) Malformative (es. malformazione di Arnold-Chiari) Sindromi vestibolari Mentre gli emisferi cerebellari provvedono alla regolazione degli arti singolarmente, il verme cerebellare e i nuclei vestibolari provvedono alla regolazione dei movimenti e al mantenimento della postura del tronco. Nell’ambito della sindrome vestibolare un sintoma estremamente frequente è la vertigine. Sindromi vestibolari: astasia, abasia, vertigini, nistagmo Sindrome extrapiramidale Insieme eterogeneo di patologie dei nuclei della base, caratterizzati da alterazioni della motilità non riconducibili a deficit di forza, atassia o aprassia. Acinesie, ipocinesie e bradicinesie Ipercinesie → Movimenti involontari Alterazione del tono muscolare (ipertono o ipotono) CORTEX STRIATUM GL.PALLIDUS THALAMUS SUB NIGRA SPINAL CORD MUSCLES The basal ganglia network is stabilized by multiple feedback and feed forward loops, and by the modulatory effects of dopamine, which extends throughout the basal ganglia system, thalamus, and cerebral cortex, and is not confined to the striatum. SMA supplementary motor area; GPe external globus palidus; STN subthalamic nucleus; CM-PF centre median-parafascicular; SNc C. Warren Olanow , Neurology 2009;72;S1-S136 MINK JW Arch Neurol 2003;60:1365-68 Il talamo, importante crocevia, distribuisce le informazioni sensitivomotorie tra midollo, troncoencefalo, cervelletto, gangli della base (GB) e aree corticali a funzione motoria Sindrome ipertonicaipocinetica, tipica della malattia di Parkinson (degenerazione della substantia nigra, pars compacta). Acinesia, rigidità, tremore Sindrome ipotonicaipercinetica, tipica della Corea di Huntington (degenerazione del nucleo striato). Atetosi, corea, torcicollo spasmodico, distonia di torsione, ballismo. Sindromi ipotonico-ipercinetiche Sindromi coreiche (caudato e putamen) Movimenti irregolari, repentini, di breve durata, aritmici, a variabile localizzazione, afinalistici (κορεια=danza) Sindromi atetosiche (putamen e pallido) Lenti e continui movimenti tentacolari di flesso-estensione dell’articolazione degli arti soprattutto superiori e a livello distale (danzatrici giavesi) GANGLI DELLA BASE: correlazioni clinico-patologiche. Sindrome clinica Sede lesionale Parkinsonismo SNc (meno spesso striato, GP) Corea Caudato (meno spesso NST) Ballismo NST (meno spesso striato) Distonia Putamen (meno spesso talamo, GP, sedi extra GB) Tic Sconosciuta (striato ventrale?) Mioclonie Molte sedi (non limitate ai GB) SNc (substantia nigra pars compacta), NST (nucleo subtalamico), GP (globus pallidus), GB (gangli della base) Movimenti involontari Tipo -> afinalistici o imitazione di movimenti finalistici (tic) Sede Ampiezza Velocità Frequenza Ritmo Costanza Fattori modificanti Interferenza coi movimenti volontari → Grado di disabilità La frequenza dei movimenti ritmici si misura in Hertz Corea, atetosi, ballismo Possono coesistere e avere caratteristiche di transizione (movimenti coreo-atetosici) Corea: tipica di patologie degerative eredutarie (Corea di Huntington) Atetosi: movimenti afinalistici, lenti, tentacolari, localizzati per lo più all'estremità degli arti. Adduzione-abduzione, prono-supinazione, flesso-estensione. Ballismo. Movimenti improvvisi, rapidi, ampi, afinalistici. Tremore Oscillazioni ritmiche, involontarie, di una parte del corpo con movimento modesto e con distribuzione e frequenza più o meno costante, che risultano dall’azione alternata o sincrona di un gruppo di muscoli e dei loro antagonisti. Si accentuano con l’emozione e lo sforzo; si riducono con il riposo; scompaiono con il sonno. Si associano in genere ad ipertonia. Classificazione dei tremori Tremore a riposo -> Parkinsoniano Tremore intenzionale -> Cerebellare Tremore posturale Essenziale (senile, familiare) Da patologie neurologiche Aumento del tremore fisiologico (posizione, febbre, freddo, alcool, farmaci, ipertiroidismo, ipoglicemia...) Tremori di tipo misto Tremori isolati Del palato, della scrittura, della voce TIPO DI TREMORE FREQUENZA SEDI PRINCIPALI AGENTI SCATENANTI AGENTI ATTENUANTI (Hz) FISIOLOGICO 8-13 Mani Adrenalina, bagonisti Alcol; b-antagonisti PARKINSONIANO (A RIPOSO/POSTURALE) 3-5 Mani, avambraccia,dita, piede Stress emotivi L-DOPA, anticolinergici CEREBELLARE (INTENZIONALE) 2-4 arti, tronco, capo Stress emotivi Alcol ESSENZIALE 4-8 mani, capo, corde vocali Ansia, paura, bagonisti, affaticamento Alcol propanololo, primidone A SCOSSE ALTERNATE 3,5-6 Mani, capo idem Clonazepam alcol bagonisti POSTURALE D’AZIONE 5-8 mani idem b-antagonisti ORTOSTATICO 4-7 Arti inferiori Stazione eretta Riposo, marcia DA NEUROPATIA 4-7 mani - MIOCLONO PALATALE 1-2 Palato, faccia, muscoli prossimali arti - 32 Clonazepam, valproato Storia della Malattia di Parkinson • Sintomi e terapie potenziali menzionate in: • Ayurveda, il sistema della medicina praticata in India fin dal 5000 a.C. • Primo testo di medicina cinese, Nei Jing, che apparve 2500 anni fa Tre sintomi cardini : tremore a riposo bradicinesia rigidità muscolare Prima descrizione formale pubblicata nel 1817 in "An Essay on the Shaking Palsy", ad opera di un chirurgo londinese di nome James Parkinson Nel 1877, il Dr Julius Althaus denomina la malattia e nella stessa epoca il Prof Jean Marie Charcot, dell’Università di Parigi, insieme a una sistematica e attenta descrizione della malattia aggiunse tra i sintomi la rigidità muscolare Sindrome parkinsoniana Tremore a riposo Rigidità di tipo extrapiramidale (=! spasticità) Bradicinesia e ipocinesia Ipo- e amimia Riduzione dell'ammiccamento Riduzione delle sincinesie pendolari Monotonia del linguaggio Instabilità posturale (=! astasia cerebellare, è dovuta a un ritardo della messa in moto dei movimenti). Associata a danno della substantia nigra, pars compacta MALATTIA DI PARKINSON Quadro clinico Segni motori Tremore Rigidità Bradicinesia/acinesia Instabilità posturale Segni psichici Bradifrenia Depressione Demenza Segni sensitivi Segni disautonomici SINDROME NON MOTORIA Disordini del sonno Depressione e demenza PARKINSON stipsi anosmia parkinsonismo Disfunzione autonomica Iposmia E.Tolosa et al. Diagnosis and the premotor phase of PD Neurology 2009;72;S1- I sintomi non motori della malattia di Parkinson sono spesso sottostimati. La Movements Disorders Society (MDS) ha completato la revisione della Unified Parkinson’s Disease Rating Scale (UPDRS) al fine di inserire la sezione “Non motor Experiences of Daily Living”. Movements Disorders. Vol.22, No.1, 2007, pp. 41-47. I Sezione: 4 items (1-4); funzioni cognitive, il comportamento e l’umore. VI Sezione: grado di compromissione funzionale globale (scala di Schwab e England). V Sezione: versione modificata della scala di Hoehn e Yahr (gravità della malattia). UPDRS IV Sezione: complicanze della terapia (durata e gravità delle discinesie e delle fluttuazioni motorie). II Sezione: 13 items (5-17); prestazioni e grado di autonomia nelle attività della vita quotidiana, in condizioni ON e OFF. III Sezione: 14 items (18-31); segni motori, in condizioni ON e OFF. Changing concepts in Parkinson disease Moving beyond the Decade of the Brain C.Marras and A.Lang Neurology 2008;70;1996-2003 J. William Langston Points Of View / The parkinson's complex: Parkinsonism is just the tip of the iceberg Annals of Neurology, 2006 The premotor phase of Parkinson’s disease Premotor symptoms Related brain structures Braak staging Smell loss Olfactory bulb; anterior olfactory nucleus 1 Depression Locus coeruleus; raphe nuclei 1 Constipation Dorsal nucleus of the vagus; enteric plexus neurons? 2 REM behavior disorder Locus coeruleus; pedunculopontine nucleus? 2 Excessive daytime sleepiness Other, less well-documented, premotor symptoms Restless-legs syndrome, anxiety, pain, apathy and fatigue Parkinsonism and Related Disorders 13 (2007) S2–S7 MOVIMENTI INVOLONTARI Contrazioni muscolari prolungate che causano movimenti involontari, generalmente lenti ma talvolta rapidi e ripetitivi (spasmo distonico), che interessano singoli muscoli o gruppi muscolari ma che comunque tendono alla progressione verso posture fisse abnormi. Scompaiono con il sonno; si intensificano in condizioni di stress o durante il movimento volontario (distonie d’azione). E’ riportabile ad una lesione dei gangli della base, in particolare del putamen. Idiopatica: Etiologia • familiare • Distonia primaria generalizzata o • Distonia torsionale idiopatica • Distonia Dopa-responsiva • sporadica Sintomatica Focale Clinica Segmentale Multifocale Generalizzata Emidistonia • Blefarospasmo • Distonia oro-mandibolare • Disfonia distonica • Disfagia distonica • Torcicollo spasmodico • Crampo dello scrivano • Sindrome di Meige • assiale • brachiale • crurale Distonie focali TORCICOLLO SPASMODICO: spasmi o contrazioni intermittenti aritmici, brevi o prolungati, di un muscolo o di un gruppo di muscoli adiacenti. BLEFAROSPASMO:contrazione forzata degli orbicolari delle palpebre che può portare a cecità funzionale. SPASMI LINGUALI, FACCIALI e OROMANDIBOLARI:apertura forzata della mandibola, retrazione delle labbra, spasmo del platisma, protrusione della lingua CRAMPO DELLO SCRIVANO, CRAMPO DEL MUSICISTA e altre distonie professionali TIC e spasmi d’ abitudine: da manierismi idiosincrasici semplici altamente personalizzati (della lingua, delle labbra) ad azioni ripetitive come annusare, schiarirsi la gola, sporgere il mento in avanti. Caratteristiche principali sono la stereotipia e l’ irresistibilità. Frequente nei bambini tra 5-10 anni 42 Cause di distonia Distonie ereditarie Distonia muscolorum deformans Distonia associata ad altre malattie eredogenerative Distonia giovanile- S. di Parkinson Distonie idiopatiche Atetosi doppia da ipossia cerebrale Kernicterus Malattia di Hallervorden-Spatz Corea di Huntington Malattia di Parkinson Malattia da accumolo lisosomiale Distonie focali Torcicollo spasmodico Blefarospasmo Spasmo emifacciale Distonia oromandibolare DYT1: Early-onset generalized torsion dystonia (Oppenheim Dystonia) • Eredità autosomica dominante con una penetranza ridotta(~30%, 70% asintomatici) • Maggior parte dei casi causata da delezione GAGdel gene DYT1 su cromosoma 9q34, che determina perdita di residuo di acido glutammico nella proteina TorsinA (Ozelius et al., Nature Genetics, 1997) • No evidenza di neurodegenerazione • “Tipico” fenotipo DYT1 :- earlyonset (< 28 anni), esordio ad un arto; frequente generalizzazione; • No trattamenti curativi Sommario • Gangli basali-5 nuclei • Input dalla corteccia cerebrale • L’Outpout è inibitorio sulle aree corticali motorie • La Patologia causa disordini con movimenti ipo o ipercinetici • Aiutano a selezionare un pattern motorio • Cervelletto-3 sottodivisioni funzionali • Input dalla periferia, troncoencefalo, e corteccia cerebrale • L’Outpout è eccitatorio per il troncoencefalo e le aree corticali motorie • Correlazione anatomoclinica:atassia della marcia, tremore, o atassia degli arti • Coordina il movimento