Qualità delle cure in
Terapia Intensiva.
I.De.A. Study (Italian
Delirium Assessment)
Dott. Giusti Gian Domenico
Infermiere
A.C.U.T.I. (Area Critica Unità di Terapia Intensiva)
Azienda Ospedaliera di Perugia
I.De.A. Study Group
Aniarti (Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica)
Gruppo di ricerca Aniarti:
Dott.Giusti Gian Domenico – Infermiere – A.O. Perugia – Comitato Direttivo Aniarti
Piergentili Federica – Infermiera – AUSL 2 dell’Umbria
Dott.ssa Scelsi Silvia – Infermiera – ARES 118 Lazio – Comitato Direttivo Aniarti
Sansolino Sandra – Infermiera – A.O. Perugia
Dott. Mezzetti Andrea – Infermiere – AUSL 11 Empoli
Dott. Gusso Alessandra – Statistica
Tutti gli infermieri referenti nella raccolta dati
Definizione “ICU delirio”
• disturbo della coscienza (con ridotta consapevolezza
dell’ambiente circostante)
• variazione della cognizione (ad esempio deficit di
memoria, disorientamento, disturbi del linguaggio,
disturbi percettivi)
• sviluppo nel corso di un breve periodo di tempo
(solitamente poche ore o giorni)
• questo disturbo tende a fluttuare nel tempo durante il
corso della giornata
• IPOATTIVO – MISTO – IPERATTIVO
American Psychiatric Association, 2000
Come nasce lo studio
• Incidenza tra il 13% e l’80% dei ricoverati
• 8 persone su 10 possono andare incontro a situazioni di
alterazioni psichiche/cognitive
• 66% non riconosciuto
• Aumenti dei tempi di degenza in ICU (8 vs 5 giorni)
dei giorni di ricovero (21 vs 11), dei giorni di
ventilazione assistita meccanica (9 vs 4)
• Aumenti dei costi economici
Sopravvivenza e degenza
Costi economici
OBIETTIVI DELLO STUDIO
a) valutare la percezione che gli infermieri italiani hanno
sul “delirio” dei pazienti adulti ricoverati nelle ICU
(prima fase – studio osservazionale trasversale,
survey)
b) individuare una idonea scala (tool) di valutazione sul
delirio (seconda fase – traduzione adattamento
culturale validazione e studio riproducibilità scala
ICDSC)
c) valutare incidenza della sindrome nelle
Intensive italiane (terza fase – in progress)
Terapie
Infermieri italiani e delirio
• L’85% degli infermieri considera il delirio un problema
• L’83% degli intervistati per risolvere questo problema
sono necessari interventi attivi
• I trattamenti più utilizzati sono la sedazione
farmacologica (89%) e la contenzione fisica (81%);
seguono la costante presenza di familiari (55%) e
migliorare il comfort ambientale (42%).
• Solo il 12% delle strutture effettuata monitoraggio con
apposite scale di valutazione
Percezione fattori sviluppo delirio
Scale valutazione delirio
Scala di valutazione
 Può essere utilizzata sia da
infermieri che da medici
senza una formazione
psichiatrica
 È stata testata sia su
pazienti
con
patologia
chirurgica,
sia
con
patologia medica
 Non richiede ai pazienti
di dover comunicare in
nessun modo con il
personale,
quindi
è
adattabile alla maggior
parte
delle
persone
ricoverate in ICU
Implementare protocollo gestione delirio:
• Valutare dolore/ansia/sedazione/delirio
CONCLUSIONI
 Non basta l’esperienza dell’operatore che assiste la
persona ricoverata in ICU per riconoscere questa sindrome,
ma occorre utilizzare delle apposite scale di valutazione
 La scala ICDSC, risulta di agevole comprensione per il
personale di lingua italiana e dopo un breve training
formativo, veloce pratica e di facile utilizzo. Può essere
utilizzata su persone adulte ricoverate in ICU con o senza
protesi ventilatoria.
 Rispetto agli altri studi su questa scala, la versione italiana
sembra essere meno sensibile nell’intercettare i pazienti
con delirio, ma più specifica nella diagnosi.
CONCLUSIONI
• Problema frequente
• Facile diagnosi (anche senza consulenza psichiatria)
• Sottovalutazione da parte dei medici ed infermieri in
Italia
• Necessità formazione adeguata (culturale e scientifica)
• Difficile prevenzione
Grazie per l’attenzione
Ipoattivo
Misto
Iperattivo
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Dott.Giusti Gian Domenico