La crisi finanziario economica contemporanea: radici remote e recenti Premessa Finanziarizzazione dell’economia «Il ruolo crescente dei moventi finanziari, dei mercati finanziari, degli attori finanziari e delle istituzioni finanziarie nel funzionamento delle economie nazionali e internazionali» (Gerald Epstein, Financialization of the World Economy) Espressione (comoda) che descrive un insieme di cambiamenti strutturali nel mondo industrializzato, collegati tra loro e che tendono ad avere le stesse conseguenze sulla distribuzione di potere, reddito, ricchezza, modelli di crescita economica Crescita della dimensione dei mercati finanziari Dominio degli investitori nel controllo delle grandi imprese Diffondersi di una «cultura azionaria» Mercato finanziario Luogo (ideale) di scambio di “promesse di pagamento”, di impegni a consegnare merci/moneta Dove avviene il trasferimento del risparmio dai soggetti che lo accumulano ai soggetti che lo richiedono La dimensione dei mercati finanziari Transazioni speculative Utilizzatori del capitale Crescita imponente dei profitti del settore finanziario Continuo aumento del valore degli scambi e del reddito che affluisce a coloro che operano nel settore Il dominio degli investitori Trasferimento di potere dai manager ai proprietari del capitale (azionisti) o ai loro rappresentanti Consiglio di amministrazione Rappresenta esclusivamente gli interessi degli azionisti Stock options - Bonus – Alte retribuzioni – Minacce di rimozione Manager Principio-guida: «massimizzare il valore per l’azionista» Massimizzare i rendimenti del capitale, assicurare un’eccedenza del valore di borsa X X+r T1 T2 Scarto di pochi mesi, di pochi giorni, ecc. La cultura azionaria I governi di tutti i paesi occidentali promuovono la proprietà azionaria (incentivi, alleggerimento delle restrizioni, agevolazioni fiscali) De-regolazione dell’economia, dei mercati finanziari (Regolazione insufficiente) Accelerazione della finanziarizzazione Potere crescente del settore finanziario Conseguenze economiche e sociali La tendenza a generare crisi del tipo di quella che stiamo vivendo ora è solo una di queste conseguenze La crisi finanziaria (ossia dei mutui subprime) CDO (collateralized debt obligations) La prima nel 1987, poi sono evolute in forme sempre più complesse Emesse dalla banca che ha concesso un prestito Ottiene denaro per fare altri prestiti, si sbarazzano del rischio che i prestiti originari non vengano rispettati Chi le compra ha diritto a un flusso di interessi e, alla scadenza, al capitale Le banche creano CDO che includono prestiti di buona qualità e prestiti la cui restituzione è dubbia (i subprime) Sottoscritti da chi veniva convinto a farlo, tra cui quelli definiti Ninja (no income, no jobs, no assets) CDO con rischio minore, rendimento più basso, costo più alto Diversi tipi di prodotti con ingredienti/dosi CDO con rischio maggiore, rendimento più alto, diverse costo più basso ciascuna con rating diverso I CDO sono acquistati da società speciali (SIV), possedute da istituzioni finanziarie, che si finanziano con l’emissione di obbligazioni a breve. AAA Valutazione positiva (e in alcuni casi collaborazione) delle agenzie di rating Il mercato delle CDO si è sviluppato molto rapidamente 2006: emissione di CDO per 2 mila miliardi di dollari Titoli «tossici» Molti soggetti non rispettano gli obblighi, smettono di pagare il prestito/mutuo Niente flusso di interessi … e niente restituzione di capitale Scoppio della bolla immobiliare 20% 15% 10% 5% 0% -5% -12,7% -10% 23 -15% 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Un fallimento, poi un altro... aprile 2007: fallisce l’americana New Century Financial Corp luglio 2007: €3,5 mld di ricapitalizzazione per GY KB 14 settembre 2008: $50 mld per salvare l’americana Merrill Lynch (Bank of America) 15 settembre 2008: fallisce l’americana Lehman agosto 2007: fallisce l’americana American Home Mtg Corp gennaio 2008: $4,1 mld per salvare l’americana Countrywide Financial (Bank of America) 11 luglio 2008: fallisce l’americana Indy Mac 25 settembre 2008: $1,9 mld per salvare l’americana Washington Mutual (JP Morgan) 18 settembre 2008: £12,2 mld per salvare la britannica UK HBOS (Lloyd’s TSB) 27 settembre 2008: nazionalizzata la britannica Bradford & Bingley 28 settembre 2008: ricapitalizzazione di €11,2 mld per la belga Fortis 29 settembre 2008: l’islandese Glitnir nazionalizzata per €600 m 30 settembre 2008: ricapitalizzazione della francese Dexia per €6,4 mld 25 La crisi economica Restringimento del credito a imprese e famiglie Aumento dei prezzi Revisione al ribasso dei piani di investimento e di consumo di famiglie e imprese Spirale recessiva Diminuisce il potere d’acquisto delle famiglie Diminuiscono i consumi Fonte: Istat, Rapporto annuale 2010 Diminuiscono le esportazioni Fonte: Istat, Rapporto annuale 2010 Diminuiscono le vendite Diminuisce il fatturato Diminuisce l’input di lavoro