18 mondolibero Agosto 2014 n.15,16
PERSONAGGI
La lirica ha una bella voce in più
U
n i n c o n t ro p a rt i c o l a r m e n t e
i n t e re s s a n t e c o n u n a g i o v a n e
pro m e s s a d e l l a l i r i c a i t a l i an a e m o n d i a l e . D o m a n d i a m o a B e n edetta Orsi chi l’ha indirizzata alla
passione del bel canto
C’è poco da fare...devo avercelo sempre
avuto nel sangue. Fin da piccolina mi piaceva indossare i vestiti da sera di mia mamma,
le scarpe col tacco, mettermi il rossetto ed
impugnare la mia spazzola per cantare davanti allo specchio. Ma chi veramente mi
ha sostenuto ed aiutato fin dal primo momento, nonostante i dubbi e la paura, sono
stati i miei genitori. Quando hanno capito
che non erano i cd a cantare ma io, mi hanno
domandato se mi fosse piaciuto andare a
scuola di canto e da li è nato tutto. Non hanno mai smesso di sostenermi, di aiutarmi, di
supportarmi...non credo sinceramente che
ce l’avrei fatta se non avessi avuto accanto
il mio babbo e la mia mamma! Sono loro i
miei veri ispiratori, sono loro, con la loro
forza ed il loro amore, che mi hanno permesso, attraverso il canto, di esprimere tutti i sentimenti che, fin dal primo giorno in
cui sono nata, mi hanno trasmesso ed inculcato. E’ a loro che devo dire Grazie!
E d a u n p u n t o d i v i s t a d i i n s e g n a nt i , c h i l e h a d a t o m a g g i o re s o d d i s f azione?
Qui ci sarebbe da parlare per ore. A 18 anni decisi che la carriera lirica sarebbe stata
la mia strada da intraprendere. Entrai dalla
porta dell’Accademia Filarmonica di Bologna per incontrare il tenore che tanto mi
avevano raccomandato...stonai tutti i pochi vocalizzi che mi fece intonare, talmente
ero agitata, ed alla fine mi disse semplicemente: “C’è da lavorare ma sei brava. Se
vuoi, da febbraio possiamo iniziare”. Uscii
da quella porta, guardai mia madre e le dissi:
“Questo è il MIO Maestro!” Sergio Bertoc-
c h i: un maestro, un artista, un uomo, un
amico. Se i miei sogni stanno diventando
realtà, lo devo soprattutto a lui: ha lottato
insieme a me nonostante tutto e tutti, mi ha
sostenuta nei momenti bui e lasciata andare
quando era il momento che facessi le mie
esperienze. Tuttora non posso fare a meno
di rivolgermi a lui per dubbi, consigli, suggerimenti e risate! Si, anche risate, perchè
oltre ad essere un insegnante bravissimo ed
onesto è, in primis, un amico con la A maiuscola, con il quale si può parlare di tutto e
sul quale puoi sempre contare. Non ci saranno mai abbastanza parole per esprimergli la
mia gratitudine ed il mio affetto.
Q u a l i s o n o s t a t e l e m a g g i o r i s o d d isfazioni nel campo lirico?
Sicuramente quello che hanno saputo regalarmi, a livello emotivo ed artistico, gli
Stati Uniti ora come ora nessun altro ci è
riuscito. Sono partita armata di tanta voglia
di fare, passione, volontà e, non ultimi, i
sogni; sono andata avanti nonostante mi
trovassi in un luogo completamente lontano dai miei affetti e senza conoscere nessuno. Con un po’ di presunzione, mi permetto
di dire che grazie al mio carattere “tosto” ed
a quelle qualità che, finalmente, in molti mi
hanno riconosciuto, ho avuto la gioia di
cantare due volte, nell’arco di un mese, alla
Carnegie Hall di New York quale vincitrice
del primo premio in due importanti concorsi americani. Mi esibirò in bellissimi teatri
dell’Oregon, del North Carolina e di Mia-
mi...insomma, per una giovane cantante
italiana partita con uno zaino pieno di sogni e paure, direi che sia un bell’inizio.
D o m a n d a q u a s i s c o n t a t a : q u a l e s ogno nel cassetto?
Da italiana, ci si aspetterebbe che rispondessi il Teatro alla Scala di Milano, ma il
mio vero sogno nel cassetto è cantare al
Metropolitan di New York.
E’ indescrivibile la sensazione che provai
una notte di oramai 8 anni fa quando ci passai davanti insieme a mia madre... le lacrime scesero senza che nemmeno me ne accorgessi...
Quella sarebbe la mia più grande vittoria
e realizzazione.
Giorgio Albéri
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