Literaturwissenschaftliche
Vorlesung
Italienisch
3. La lingua della letteratura
I componenti della lingua
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il fonema = la più piccola unità di suono (a, e, i)
il morfema = l’unità minima dotata di significato


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morfemi liberi: mort
morfemi funzionali: -al-mente
il lessico = il vocabolario delle parole reali o possibili
la semantica = il significato dei segni, il concetto delle
cose denominate
la sintassi = le regole per la combinazione delle parti
della frase
la prosodia: l’intonazione e l’intensità dell’enunciato
il discorso = un tipo di testo coerente
La teoria dello strutturalismo
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la lingua quotidiana:
l’asse della selezione (fra paradigmata equivalenti)
l’asse della combinazione (di sintagmi secondo le
regole)
La teoria dello strutturalismo
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Roman Jakobson: La funzione poetica traspone il
principio dell’equivalenza dall’asse della selezione
sull’asse della combinazione.
la lingua poetica:
E qualcosa rimane, fra le pagine chiare,
e le pagine scure,
e cancello il tuo nome dalla mia facciata
L’originalità di un testo
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il plagio
la falsificazione /
la contraffazione
la ricezione passiva e attiva
la citazione letteraria –
la trasformazione ironica
Umberto Eco: Il nome della
rosa, 1980. – Voltaire: Zadig
ou La destinée, 1747.
Plagio o trasformazione ?
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tanti dettagli del cavallo concordano
altri divergono
i protagonisti si comportano in maniera diversa
Guglielmo di Occam: † 1350, un nominalista
i monaci credono nell’autorità
Isidoro di Seviglia: Etymologiae XII.46 – Pulchritudo, ut sit
exiguum caput et siccum, pelle prope ossibus adhaerente,
aures breves et argutae, oculi magni, […]
Brunello = il nome di un cavallo in Giovanni Buridano
Zadig accusato di magia
la superstizione oscura le menti
il contesto culturale diverso: la scolastica - l’Illuminismo
La parafrasi
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Arma virumque cano, Troiae qui primus ab oris
Italiam fato profugus Laviniaque venit
litora, multum ille et terris iactatus et alto
vi superum saevae memorem Iunonis ob iram...
(Vergil: Aeneis)
Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,
le cortesie, l’audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,
seguendo l’ire e i giovenil furori
d’Agramante lor re... (Ludovico Ariosto: Orlando furioso)
La parodia
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Giambattista Guarini: Rime – Proposta
Ardo sì ma non t’amo,
Perfida e dispietata,
Indegnamente amata
Da sì leale amante:
Più non sarà che del mio duol ti vante,
Ch’io ho già sano il core,
E s’ardo, ardo di sdegno, e non d’Amore.
Torquato Tasso: Rime – Risposta
Ardi e gela a tua voglia,
perfido ed impudico,
or amante or nemico:
che d’incostante ingegno
poco l’amore i’ stimo e men lo sdegno:
e se ’l tuo amor fu vano,
van fia lo sdegno del tuo cor insano.
La poetica e la retorica normativa
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la retorica classica
genus iudiciale
g. deliberativum
g. demonstrativum
le 5 fasi:
inventio
dispositio
elocutio
memoria
actio
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Marcus Fabius Quintilianus: De institutione
oratoria
De copia verborum (il lessico)
De imitatione (le tecniche dell’imitazione)
Quo modo scribendum sit (le regole per la
stesura)
De emendatione (la rielaborazione)
Quae scribenda sint praecipue (gli esercizi
indispensabili)
De cogitatione (la preparazione degli
argomenti)
Quem ad modum extemporalis facilitas
paretur et contineatur (l’acquisizione e la
pratica dell’abilità nell’improvvisare)
Genus e aptum
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il rapporto ideale tra il
tema e lo stile
aptum = la conformità
genus grande/sublime –
g. medium/mediocre –
g. subtile/humile
Rota Vergilii (Giovanni
da Garlandia, 13° s.):
gravis stylus
mediocris stylus
humilis stylus
Modus e sensus
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Dante Alighieri:
Lettera a Can Grande della Scala
modus tractandi e modus tractatus
modus tractatus =
la composizione del testo
(i libri, i canti, le strofe, i versi)
modus tractandi =
la presentazione del tema, la tipologia
del discorso (modus poeticus, fictivus,
descriptivus, digressivus ecc.)
I quattro sensi della scrittura
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Gregorio il Grande
(~ 600)
l’esegesi della Bibbia:
sensus litteralis
sensus allegoricus
sensus moralis
sensus anagogicus
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Gerusalemme:
= una città storica
= la chiesa
= l’anima dei fedeli
= la città celeste
Littera gesta docet; quid
credas allegoria; moralis
quid agas, quo tendas
anagogia.
Dante Alighieri – il testo
letterario plurisemico
Aristotile: Poetica
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I. Introduzione:
La definizione della poesia
I generi
L’uomo e la poesia
La tradizione
II. La tragedia:
Analisi generale – Definizione (azione,
personaggi, idee, lingua, recitazione, scenografia)
Azione:
a) natura, sviluppo, unità
b) riferimento alla realtà
c) nodi dell’azione e proporzioni
d) svolgimento
Personaggi, Idee, Lingua
III. L’epopea:
Similitudine con la tragedia
Analogia con la storiografia
Problemi di comprensione
Conclusione:
Superiorità della tragedia
nel Rinascimento, la legge delle 3 unità (tempo, luogo e azione)
Le figure retoriche
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figure fonetiche, figure di parola, figure sintagmatiche e
figure di pensiero
1. Le figure fonetiche:
a) l’assonanza:
 A Carnevale, ogni scherzo vale.
 Chi capisce, patisce.
b) l’alliterazione:
 E di far frutto, non pur fior’ e frondi
 Il pietoso pastor pianse al suo pianto
c) l’imitazione e l’onomatopea:
 bau bau, tic tac; il chiù [l’assiolo]; gorgogliare
2. Le figure di parola
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l’anagramma:
amari – Maria
amor – ramo – mora
Bibliotecario –
Beato coi libri
il palindromo:
Amor – Roma
ossesso
i topi non avevano nipoti
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la paronomasia:
Chi dice donna dice danno.
L’aura soave al sole spiega e
vibra / l’auro ch’Amor di
sua man fila e tesse
la catacresi:
Io venni in luogo d’ogni
luce muto
col mio amico Culo di
gomma, famoso meccanico
3. Le figure sintagmatiche
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l’anafora:

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
un’enumerazione
il parallelismo:


Rivedo i luoghi dove un giorno ho pianto:
un sorriso mi sembra ora quel pianto.
Rivedo i luoghi dove ho sorriso...
Oh! come lacrimoso quel sorriso! (Giovanni Pascoli: Il passato)
l’inversione:


Qui tutta humile, et qui la vidi altera,
or aspra, or piana, or dispietata, or pia;
or vestirsi honestate, or leggiadria,
or mansueta, or disdegnosa et fera.
In questi pensier, lasso,
nocte et dì tiemmi il signor nostro Amore.
il chiasmo:

rotto dagli anni, et dal camino stanco
4. Le figure di pensiero
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l’immagine / l’ipotiposi:
ed ei s’ergea col petto e con la fronte,
com’avesse l’Inferno in gran dispitto
il simbolo:
il bilancio – la giustizia
la serpe – la traditrice
la colomba – la pace
la metafora:
il collo della bottiglia,
una salute di ferro,
la mano del destino
L’emblema
4. Le figure di pensiero
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la metonimia:



l’ossimoro:


la dotta ignoranza
l’antitesi:




bere un bicchiere
la Farnesina = il Ministero degli Affari Esteri
ghiaccio bollente
pascomi di dolor, piangendo rido
Vergine Madre, figlia del tuo figlio
il climax:

Ecco sono agli oltraggi, al grido, all’ire,
al trar dei brandi, al crudel suon de’ ferri
La metrica
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il ritmo e il verso
il numero delle sillabe e l’accento
il computo delle sillabe:
una vocale = una sillaba
il dittongo: cau-sa (2 sillabe)
il trittongo: buoi (1 sillaba)
l’iato: pa-u-ra (3 sillabe), sci-a-re (3 sillabe)
Le sillabe di un verso
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la sineresi:
mi ritrovai per una selva oscura
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono
1
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Tre dolci e cari nomi hai in te raccolti
1 2 3 45 6
7
8 9 10 11
la dieresi:
Arbor vittoriosa, triunfale
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Ché la diritta via era smarrita
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Il verso


una sillaba tonica – una sillaba atona
l’enjambement:



l’accento finale:
verso tronco: 10(+1) sillabe


Nel mezzo del cammin di nostra vita
1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11
verso sdrucciolo: 12(-1) sillabe


E come albero in nave si levò
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
verso piano: 11 sillabe


Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono
di quei sospiri ond’io nudriva ’l core
Seguendo il cielo, sempre fu durabile
1 2 3
4 5 6 7 8 9 10 11 12
il settenario, l’ottonario, il decasillabo, l’endecasillabo
La rima
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rima tronca:
sposò – levò
rima piana:
altera – fera
rima sdrucciola:
inconsummabile –
razionabile – durabile
il verso sciolto
il verso libero
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la rima continuata: aaaaa
la rima baciata /
accoppiata: aa bb cc
la rima incrociata /
abbracciata: abba cddc
la rima alternata:
abab cdcd
la rima incatenata:
aba bcb cdc
La strofa / la stanza
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isosillabica / eterosillabica
la terzina: aba bcb cdc
(Dante: Divina Commedia, Petrarca: Trionfi)
la sestina: abab cc (p.es. Petrarca: Canzoniere 22)
la stanza / l’ottava rima: abababcc
(Ariosto: Orlando furioso, Tasso: La Gerusalemme liberata)
Canto l’armi pietose e ’l capitano
che ’l gran sepolcro liberò di Cristo:
molto egli oprò co ’l senno e con la mano,
molto soffrì nel glorioso acquisto:
e in van l’Inferno a lui s’oppose, e in vano
s’armò d’Asia e di Libia il popol misto,
chè ’l Ciel gli diè favore, e sotto a i santi
segni ridusse i suoi compagni erranti.
Le forme metriche
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la canzone
il sonetto:
abab abab
cde cde
Pace non trovo e non ò da far guerra,
e temo e spero; ed ardo e son un ghiaccio;
e volo sopra ‘l cielo e giaccio in terra;
e nulla stringo, e tutto ’l mondo abbraccio.
Tal m’ à in pregion, che non m’apre né serra,
né per suo mi riten né scioglie il laccio;
e non m’ancide Amore e non mi sferra,
né mi vuol vivo né mi trae d’impaccio.
Veggio senza occhi e non ò lingua e grido;
e bramo di perir e cheggio aita;
ed ò in odio me stesso ed amo altrui.
Pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte e vita:
in questo stato son, Donna, per voi.
Le forme epiche
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le forme semplici: la
fiaba, la leggenda
le forme lunghe: il
romanzo, il romanzo
cavalleresco, l’epopea
le forme brevi: la
novella, il racconto
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romanzo sentimentale,
educativo, satirico
romanzo epistolare,
d’appendice
romanzo d’avventura,
poliziesco = giallo,
sociale, psicologico,
d’educazione
romanzo triviale,
sperimentale
Le forme drammatiche
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la tragedia
la commedia
il dramma
il melodramma
il libretto
l’atto
la scena
il coro
Lo stile
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a) lo stile come aggiunta
b) lo stile come armonia
c) lo stile come scarto dalla norma
d) lo stile come scelta
e) lo stile come caratteristica individuale:

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Le style, c’est l’homme lui-même. (Buffon)
f) lo stile come caratteristica convenzionale
la stilostatistica
il campione → la totalità dei testi
la storia letteraria dei movimenti stilistici – la
periodizzazione della lingua poetica
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Proseminar Allgemeine Literaturwissenschaft