CCT_CAL|REG_CCT|05/11/2014|0005983|P Trento, 5 novembre 2014 EP/DF/lb CIRCOLARE N. 61/2014 Agli Enti Soci - LL. SS. - OGGETTO: novità nella disciplina antimafia per la realizzazione di lavori pubblici Come già annunciato dalla circolare del Commissariato del Governo del 1° agosto scorso, l'art. 29 del decreto legge n. 90 del 2014, convertito con modifiche con legge n. 114 del 2014, ha sostituito il comma 52 dell’art. 1 della legge n. 190 del 2012, prevedendo una modalità peculiare e telematica per effettuare le verifiche di cui al decreto legislativo n. 159 del 2011 (Codice antimafia) in relazione alle imprese che svolgono attività nei settori a maggior rischio di infiltrazione mafiosa. Per la stipulazione di contratti di appalto e per l'autorizzazione di subappalti relativi a detti settori, dal 25 giugno 2014, le stazioni appaltanti, in luogo dell’acquisizione della comunicazione o dell’informazione antimafia, devono infatti avvalersi di appositi elenchi (white lists), istituiti presso ogni Prefettura, ai quali le suddette imprese hanno l’obbligo di iscrizione. Per le imprese aventi sede in provincia di Trento, questi elenchi sono tenuti dal Commissariato del Governo. Si forniscono di seguito alcune indicazioni operative a riguardo. Le attività maggiormente esposte a rischio di infiltrazione mafiosa sono così individuate dall’art. 1, comma 53, della legge n. 190 del 2012: a) trasporto di materiali a discarica per conto di terzi; b) trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento di rifiuti per conto di terzi; c) estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti; d) confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume; e) noli a freddo di macchinari; f) fornitura di ferro lavorato; g) noli a caldo; h) autotrasporti per conto di terzi; i) guardiania dei cantieri. Qualora nell’ambito di un lavoro pubblico siano oggetto di esecuzione una o più di tali attività, va dunque effettuata la verifica dell’impresa con tale sistema, sempre e comunque, a prescindere dalle soglie stabilite dal Codice antimafia, pertanto anche per semplici ordinativi scritti. Si ricorda che il Codice subordina invece ordinariamente: a) all'acquisizione dell’informazione antimafia (art. 91) la stipulazione dei contratti di appalto di importo superiore alla c.d. soglia comunitaria (€ 5.186.000 per lavori ed € 207.000 per servizi e forniture) e l’autorizzazione dei sub contratti (subappalti) di importo superiore ad € 150.000; b) all'acquisizione della comunicazione antimafia (art. 83) la stipula dei contratti di appalto di importo superiore a € 150.000 ed inferiore alle soglie comunitarie. La verifica nelle “white lists” va effettuata: - con riferimento all'appaltatore nel caso in cui nel contratto di appalto siano previste, all'interno di un'opera o prestazione più complessa, una o più delle prestazioni sopra indicate; Via Torre Verde, 23 – 38122 Trento – Tel. 0461 987139 – fax 0461 981978 – 238886 [email protected] – [email protected] – www.comunitrentini.it P.IVA e C.F. 01533550222 – iscritta al Registro delle Imprese 143476 - con riferimento al subappaltatore nel caso di contratto di subappalto avente ad oggetto una delle suddette attività; - in caso di associazione temporanea di imprese, la verifica sarà effettuata con riferimento all'impresa che assumerà la lavorazione sulla base della qualificazione posseduta e, in caso di subappalto, anche in capo al subappaltatore. Le imprese interessate presentano alla Prefettura/Commissariato del Governo competente per territorio la domanda di iscrizione. L'Ente ministeriale effettua, quindi, i necessari accertamenti e, qualora questi si siano conclusi con esito positivo, procede all'iscrizione dell'impresa nell'elenco (c.d. “white list”). La verifica si effettua accedendo al sito internet della Prefettura/Commissariato competente per territorio. La competenza per territorio è determinata in base alla sede dell'affidatario. Entrati nel sito, si accede all'area dedicata alla “white list” ove sarà disponibile per la consultazione l'“Elenco delle imprese richiedenti” e l'“Elenco delle Imprese iscritte”. Per il Commissariato del Governo di Trento il link è: http://www.prefettura.it/trento/multidip/index.htm. La verifica nelle “white lists” va effettuata prima di procedere alla stipula del contratto o all’autorizzazione del subappalto. La verifica dell'avvenuta iscrizione o presentazione dell'istanza è condizione necessaria al fine di poter procedere a qualsiasi forma di stipulazione/autorizzazione. Tenuto conto dei tempi necessari all'inoltro delle domande e, soprattutto, all'effettuazione delle verifiche da parte degli Uffici territoriali del Governo, il citato articolo 29 ha previsto un periodo transitorio di 12 mesi dall'entrata in vigore (quindi fino al 25 giugno 2015), in cui le stazioni appaltanti, al fine di procedere all’affidamento dei contratti di appalto e all’autorizzazione dei subappalti e sempre che l'affidatario non risulti già formalmente iscritto, verificano solo l’avvenuta presentazione della domanda di iscrizione. Peraltro, “la stazione appaltante che abbia aggiudicato e stipulato il contratto o autorizzato il subappalto esclusivamente sulla base della domanda di iscrizione è obbligata ad informare la competente prefettura-ufficio territoriale del Governo in attesa del provvedimento definitivo”. Si allega fac-simile della comunicazione. Qualora al momento della stipula del contratto o dell’autorizzazione al subappalto verifichi la mancata iscrizione o, limitatamente al periodo transitorio, la mancata presentazione della domanda di iscrizione, la stazione appaltante comunica all’aggiudicatario o al subappaltatore di non procedere alla stipula o all’autorizzazione. Nel caso, invece, di diniego di iscrizione da parte dell'Ente governativo territoriale successivamente alla stipula del contratto/rilascio autorizzazione, la stazione appaltante procede al recesso dal contratto (sic!) e alla revoca delle autorizzazioni, ai sensi dell’art. 94, comma 2 del Codice antimafia, fatta salvo l’ipotesi in cui l’opera sia in fase di ultimazione (art. 94 co. 3). Nel corso del periodo transitorio, si consiglia pertanto di: a) inserire nei bandi e nelle lettere di invito il sollecito, per le imprese che svolgono le attività a maggior rischio di infiltrazione, a presentare domanda di iscrizione alle cd. “white lists” istituite presso le Prefetture competenti per territorio, ai fini della stipula del contratto e del rilascio dell’autorizzazione del subappalto; b) specificare nei bandi e nelle lettere di invito che, in caso di stipula del contratto o di autorizzazione del subappalto sulla base della sola istanza di iscrizione, l’Amministrazione comunicherà alla competente Prefettura/Commissariato del Governo di attendere l’adozione del provvedimento definitivo e che, qualora sopravvenga diniego all’iscrizione, procederà a recedere dal contratto o a revocare l’autorizzazione al subappalto. Rimane inteso che nel periodo intercorrente tra la stipulazione del contratto/autorizzazione e l'iscrizione vera e propria nell'elenco, il contratto è comunque eseguito; c) individuare nei bandi, nelle lettere di invito e nei capitolati, per quanto è possibile prevedere, nella parte relativa alla classificazione dei lavori e con riferimento alla d) categoria prevalente ed a ciascuna delle categorie scorporate, le eventuali lavorazioni a maggior rischio di infiltrazioni mafiose de quibus; specificare nei bandi di gara, nelle lettere di invito e nei capitolati che, in caso di subcontratti (compresi forniture con posa in opera e noli a caldo) che recano un importo inferiore al 2% dell’appalto ed un’incidenza della manodopera inferiore al 50% del valore del relativo sub contratto - oggetto di mera comunicazione -, l’impresa appaltatrice, in sede di tale comunicazione, è tenuta a dichiarare che l’impresa subaffidataria ha presentato, limitatamente al regime transitorio, domanda di iscrizione alla “white list” o che è iscritta alla “white list” presso la prefettura competente. In caso di verifica dell’omessa presentazione della domanda ovvero, a regime, della mancanza dell’iscrizione, l’Amministrazione procederà a darne segnalazione alle Autorità competenti (Procura della Repubblica e ANAC). Secondo l’art. 29, comma 1, del decreto legge n. 90, l’iscrizione nella “white list” (e non la mera richiesta d’iscrizione) sostituisce la comunicazione e informazione antimafia e la stazione appaltante se ne può avvalere anche ai fini della stipula di contratti e dell’autorizzazione di subappalti concernenti attività diverse da quelle per le quali è stata disposta. Conseguentemente, ai fini della stipula dei contratti e dell’autorizzazione dei subappalti concernenti anche attività non comprese nell’elenco di cui all’art. 1, comma 53, della legge n. 190 del 2012, per le quali debba comunque esser acquisita la documentazione antimafia, va preventivamente verificata l’avvenuta iscrizione dell’impresa nella “white list” e, qualora essa non sia presente, bisogna procedere con la richiesta di comunicazione o informazione alla competente Prefettura/Commissariato del Governo. In secondo luogo, si segnalano le recentissime modifiche apportate al Codice antimafia dal decreto legislativo n. 153 del 6 ottobre 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 ottobre, che introduce ulteriori disposizioni integrative al Codice antimafia, che entreranno in vigore a decorrere dal 26 novembre. Il nuovo atto normativo circoscrive la verifica antimafia ai soli familiari conviventi maggiorenni e che risiedono nel territorio dello Stato (modifica all’art. 85, comma 3, del Codice antimafia che la riferiva genericamente ai familiari conviventi). Esso prevede poi, ai fini dell’acquisizione dei dati anagrafici, un collegamento della Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia con l’Anagrafe nazionale della popolazione residente, per la cui attivazione occorre peraltro che venga emanato un regolamento. Fino all'attivazione di questo strumento, la documentazione antimafia continua ad essere utilizzabile e produrre i suoi effetti anche in altri procedimenti, diversi da quello per il quale è stata acquisita. La competenza alle verifiche antimafia viene poi spostata in capo al prefetto della provincia in cui hanno sede le imprese, anziché a quello della provincia in cui hanno sede le amministrazioni richiedenti. Solo per le società estere, prive di una rappresentanza stabile nello Stato, la competenza viene ancorata al luogo di sede legale delle amministrazioni richiedenti. Per quanto riguarda i termini per il rilascio dei provvedimenti richiesti per gli affidamenti di contratti pubblici e le autorizzazioni al subappalto, sono apportate le seguenti modifiche: a) il termine per il rilascio della comunicazione è ridotto da 45 a 30 giorni e viene eliminata l'ipotesi di verifiche di particolare complessità, che comportava un'ulteriore dilatazione dei termini (30 giorni). Inoltre viene estesa alla comunicazione la disposizione, già prevista per l'informazione, per cui, in caso di inutile decorso del termine, le amministrazioni procedono comunque, stipulando i contratti, o autorizzando i subcontratti, previa acquisizione di un’autocertificazione circa l'assenza delle cause di divieto di cui all'art. 67 e sotto condizione risolutiva per l'ipotesi che venga successivamente emanata una comunicazione interdittiva; b) il termine per il rilascio dell'informazione è ridotto da 45 a 30 giorni, ma quando le verifiche siano di particolare complessità il prefetto ne dà comunicazione senza ritardo all'amministrazione interessata e ha a disposizione altri 45 giorni. Tuttavia, decorso il primo termine di 30 giorni, l'amministrazione può procedere – come prima - c) anche in assenza dell'informazione antimafia, stipulando i contratti, ovvero autorizzando i subcontratti, sotto condizione risolutiva. Pur non specificandolo la norma, si ritiene opportuno anche in questo caso che la stazione appaltante possa contare almeno su un’autodichiarazione circa l'assenza delle cause di divieto; infine, nei casi di urgenza, l'obbligo di procedere è ora previsto ''immediatamente''. Ricordiamo che gli uffici del Consorzio sono a disposizione per ogni chiarimento che dovesse rendersi necessario. Cordiali saluti. Il Direttore dott. Alessandro Ceschi Il Presidente dott. Paride Gianmoena Al Commissariato del Governo per la Provincia di T R E N T O (*) [email protected] OGGETTO: Autorizzazione subappalto/stipula contratto/affidamento lavori di _________________________________ alla ditta ________________ Si comunica a codesta spettabile Prefettura/Commissariato del Governo (*) che la scrivente Stazione appaltante ha proceduto in data ________________ ad autorizzare subappalto/a stipulare contratto per l'esecuzione dei lavori di/della _____________________________________________________________ fornitura alla di ditta __________________ CF________________, con sede in ___________, che ha presentato richiesta di iscrizione alla White List in data __________. Si comunica quanto sopra, ai sensi dell'art 29 del D.L. 90/2014 e si rimane in attesa di provvedimento definitivo di ammissione della suddetta impresa alla white list, per l'applicazione degli adempimenti previsti dalla citata normativa. (*) da intestare e riferire alla Prefettura dove l'impresa ha sede