DL 90/2014: novità in materia di diritti camerali e white list prefettizie Confindustria Centro Sicilia Circolare n. 16 del 2 settembre 2014 Il Direttore Il decreto legge n. 90 del 24 giugno 2014 recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari, convertito dalla legge n. 114 dell’11 agosto 2014, ha introdotto, tra l’altro, alcune importanti modifiche in tema di diritti camerali e di white list prefettizie, di seguito illustrate. Con riferimento ai diritti camerali, in particolare, il comma 1 dell’articolo 28 del decreto n. 90/2014 ha disposto una sostanziale riduzione del diritto annuale dovuto dalle imprese alle Camere di commercio, prevedendo che l’ammontare di tale diritto, come determinato per l’anno 2014, è ridotto del 35% per il 2015, del 40% per il 2016 e, a partire dal 2017, del 50%. Il comma 2 del suddetto articolo prevede inoltre che le tariffe e i diritti camerali vengano stabiliti sulla base di costi standard definiti dal Ministero dello Sviluppo economico, sentite la società per gli studi di settore (SOSE – Soluzioni per il sistema economico S.p.A.) e Unioncamere, secondo criteri di efficienza da conseguire anche attraverso l'accorpamento degli enti e degli organismi del sistema camerale e lo svolgimento delle funzioni in forma associata. La norma in oggetto mira pertanto ad anticipare la riforma organica del Sistema delle Camere di commercio, già annunciata dal Governo, con l’obiettivo di razionalizzarne compiti e organizzazione, colpire eventuali aree di inefficienza e contenere i relativi costi di funzionamento, che impattano spesso sulle imprese. Inoltre, sempre nell'ottica della semplificazione e del conseguimento di una maggiore efficacia dell'azione amministrativa a beneficio delle imprese, nonché allo scopo di incentivare la trasparenza e la correttezza delle procedure negli appalti pubblici, l'art. 29 del decreto legge n. 90/2014 ha modificato la normativa sulle white list prefettizie, contenuta nei commi 51-57 dell'art. 1 della c.d. legge anticorruzione (legge n. 190/2012), che disciplina l’iscrizione nell’elenco istituito presso ciascuna prefettura dei fornitori, dei prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa. In proposito, la novella stabilisce che, con riferimento a determinate attività imprenditoriali in settori a maggiore rischio di infiltrazione criminale (quali: trasporto di materiali a discarica per conto terzi; trasporto e smaltimento di rifiuti per conto terzi; autotrasporti per conto terzi; fornitura e trasporto di terra, materiali inerti, calcestruzzo e bitume; noli a freddo di macchinari e noli a caldo; fornitura di ferro lavorato, guardiana di cantieri), la PA e gli altri soggetti obbligati acquisiscono obbligatoriamente la comunicazione e l’informazione antimafia liberatoria attraverso la consultazione anche telematica degli appositi elenchi - white list - tenuti presso le prefetture. Viene inoltre chiarito che l’iscrizione in white list produce i medesimi effetti della comunicazione e/o informazione antimafia liberatoria ai fini della stipula, approvazione o autorizzazione di contratti o subcontratti che riguardano attività diverse da quelle per cui l’iscrizione è stata disposta. Si tratta di previsioni positive, richieste anche da Confindustria per risolvere alcune criticità operative rilevate nell’applicazione della norma, che rafforzano le white list come strumento di prevenzione del pericolo di inquinamento mafioso nelle attività economiche, rendendo di fatto obbligatoria l’iscrizione in tali elenchi per le imprese che operano nei settori più sensibili, in relazione ai quali la conclusione di rapporti con la PA presuppone l’acquisizione della documentazione antimafia. In fase di prima applicazione delle nuove norme e per un periodo comunque non superiore a 12 mesi dall’entrata in vigore del decreto (25 giugno 2014), è previsto infine che le stazioni appaltanti e le PA possano procedere all'affidamento di contratti o all'autorizzazione di subcontratti anche in presenza della sola presentazione della domanda di iscrizione in white list da parte dell’impresa interessata, informando la prefettura competente di essere in attesa del provvedimento definitivo, e sotto condizione risolutiva del buon esito della verifica antimafia. Per informazioni rivolgersi a: Confindustria Centro Sicilia – tel: 0934 541045 Lidia Antioco - email: [email protected] Graziano Passarello - email: [email protected]