ESPERIENZE • Malnutrizione e frattura di femore Malnutrizione e frattura di femore di Pamela Guercio1, Rita Fiorentini2 Infermiera, Clinica Ortopedica AOU Ospedali Riuniti di Ancona 1 Docente e Tutor, Corso di laurea in Infermieristica, Università Politecnica delle Marche 2 Corrispondenza: [email protected] La malnutrizione può essere considerata sia come causa che come conseguenza della frattura di femore nel paziente anziano, dato che i fattori nutrizionali giocano un ruolo importante nella genesi e nell’evoluzione di alcune patologie. Nel primo caso un paziente malnutrito presenta spesso deficit di Ca++ e di vitamina D, che a loro volta determinano un’osteorarefazione per demineralizzazione ossea. Nel secondo caso, invece, ne è conseguenza, appunto, in quanto il paziente ospedalizzato va facilmente incontro a una riduzione dell’appetito in ambito non familiare. Si è quindi studiata la malnutrizione associata alla frattura di femore nel paziente anziano, al fine di migliorare l’integrazione nell’équipe multidisciplinare coinvolta nell’assistenza verso questi soggetti. Risultati Sono stati presi in considerazione i pazienti degenti presso il servizio di Ortopedia degli Ospedali Riuniti di Ancona, con diagnosi di frattura di femore. Lo studio si è svolto nel periodo: ottobre 2008 - dicembre 2008, utilizzando il Mini Nutritional Assessment e la scala di Norton al mo- mento del ricovero, su un totale di 36 pazienti studiati. In base alle osservazioni e rilevazioni, su 36 pazienti 14 sono risultati a rischio di malnutrizione e 3 chiaramente malnutriti, sia in ambito comunitario che domiciliare. Non sono emersi possibili collegamenti tra lo sviluppo della malnutrizione e la precedente dieta. All’ingresso nel servizio di Ortopedia 2, alcuni soggetti presentavano già lesioni cutanee, mentre 6 persone le hanno sviluppate durante la degenza, soprattutto nella zona sacrale e in quella limitrofa al tallone. All’esame con la scala di Norton, 13 dei 36 pazienti sono risultati a basso rischio con un valore compreso tra 14-12; 21 pazienti sono risultati a rischio medio con un valore tra 11-10; per 2 pazienti si è ottenuto rischio elevato con un valore <8. Per quanto riguarda le infezioni, possiamo osservare che soltanto in un paziente sono state riscontrate. Dall’analisi della nostra realtà emerge che sono soprattutto gli anziani a dover fare i conti con le fratture di femore come conseguenza di una semplice caduta, complice la riduzione della massa muscolare e della massa ossea, che porta all’osteoporosi. L’indice BMI mostra come la maggior parte dei pazienti risulta essere in normopeso, in buono stato nutrizionale, ma sono molti anche i soggetti che risultano a rischio di malnutrizione presentando una frattura di femore. Ciò sta a indicare che esiste una correlazione possibile fra la frattura di femore e la malnutrizione, che si può considerare più come un fattore di rischio che come una causa vera e propria. Gli esami ematochimici dei pazienti malnutriti hanno messo in evidenza come i valori di Hb, Hct, conta linfocitaria ed elettroliti Ca, Na e K siano relativamente più bassi rispetto alla soglia di riferimento. Per alcuni, inoltre, si è ritenuto opportuno richiedere anche l’esame dell’albuminemia, altro indice importante per determinare uno stato malnutrizionale, che si è dimostrato allo stesso modo al di sotto dei valori normali. Rispetto alla permanenza nel nostro servizio, i pazienti malnutriti hanno avuto una degenza più prolungata di quelli con livello nutrizionale nella norma. Le osservazioni relative al solo nostro servizio indicano la necessità di approfondire lo studio della malnutrizione associata o meno a caduta e frattura di femore, in quanto situazione clinica di per sé di interesse infermieristico, che potrebbe essere alla base anche di altre e numerose condizioni patologiche. L’INFERMIERE 1/2011 47