METODI DI PREVENZIONE DEI DANNI PRODOTTI DAI CINGHIALI brevi dispense a cura di Andrea Marsan Premessa Gli animali selvatici difficilmente riconoscono la proprietà privata e sono irresistibilmente attratti dalle enormi quantità di cibo che di solito si trovano all’interno dei campi coltivati. Per difendere i propri coltivi o i propri giardini è possibile recintarli con i metodi più adeguati alle caratteristiche dei diversi ospiti indesiderati. Il cinghiale è l’animale selvatico che crea i danni più rilevanti alle colture e per evitarli è necessario conoscere bene le modalità per evitare le sue incursioni. Con questo opuscolo la Provincia di Trieste vuole offrire alcune informazioni utili per prevenire i danni provocati dai cinghiali. SISTEMI DI PREVENZIONE Si può impedire in molti modi ai cinghiali di produrre danni alle coltivazioni e ciascun metodo deve essere scelto in base ad un'analisi precisa di costi e benefici che verranno descritti in questa breve nota tecnica Recinzioni meccaniche Sono strutture che possono essere realizzate in vari modi. Per molto tempo si è pensato che fosse necessario interrarle per una profondità di 20-25 cm, scelta che di fatto aumentava i costi di materiale e di messa in opera. Negli ultimi anni ha preso piede l'impiego di rete elettrosaldata con maglia di 10X10 cm appena appoggiata sul terreno: essendo rigida e dotate di punte lunghe circa 5 cm , derivate dal dimezzamento nel senso della lunghezza dei fogli che misurano 3X2 m, impediscono l'azione di scavo dei cinghiali. VANTAGGI I vantaggi di questo tipo di recinzione sono legati all’assenza di manutenzione e alla loro selettività nei confronti della specie oggetto di prevenzione: piccoli mammiferi passano agevolmente nelle maglie, mentre cervidi e bovidi selvatici la saltano agevolmente. SVANTAGGI Gli svantaggi sono legati ai costi del materiale e alla messa in opera (quantificabili in 10-12 euro per metro lineare), ad un certo impatto visivo sull’ambiente e alla necessità di avviare quasi sempre procedure autorizzative edilizie e/o paesaggistiche . Fig.1 recinzione meccanica messa in opera nel Parco Nazionale delle Cinque Terre Recinzioni elettrificate Descrizione impianto Un insieme di cavi, apparati elettrici, fili che forniscono, nel punto più lontano all’alimentatore, almeno 3500 volt e 300 mjoule costituiscono una recinzione elettrificata. Se prodotta a bassa intensità (amperaggio) questa scarica di corrente genera nel malcapitato animale un fortissimo dolore, senza provocare lesioni di nessun tipo, educandolo a evitare gli ambienti protetti da questo tipo di chiusura. Negli ultimi anni le ditte specializzate nella costruzione di elettrificatori, pali di sostegno e fili conduttori hanno evoluto la loro produzione, fornendo al mercato gli strumenti più idonei alla realizzazione di recinzioni economiche, durevoli e di facile manutenzione. Solo per fare un esempio fino a vent’anni fa al solo contatto con una piccola pianta gli elettrificatori disperdevano a terra tutta la corrente disponibile: gli apparati moderni sono invece in grado di sopportare, essiccandoli, una piccola quantità di vegetali che entrino in contatto con i fili conduttori. Elettrificatori Gli elettrificatori oggi disponibili sul mercato sono moltissimi , forse troppi, e questa ampia scelta può generare molti dubbi nell’acquirente. Le caratteristiche tecniche di questi apparecchi li rendono in grado, se supportati da buoni conduttori , di chiudere aree il cui perimetro può variare da poche centinaia di metri a molti chilometri. Un alimentatore non è un semplice trasformatore che varia la differenza di potenziale da media o bassa ad alta (10.000 volt), ma è costituito da un insieme di condensatori, trasformatori che modulano la corrente in modo da avere una buona differenza di potenziale (espressa in migliaia di volt/ secondo –Kvolt/sec) e di scaricare velocemente una buona dose di energia (espressa in joule). Per semplificare, senza nessun riferimento alle leggi fisiche, si può dire che il voltaggio, o differenza di potenziale, rappresenta il salto che un peso deve compiere per caderci sull’alluce e produrre dolore. Il peso deve però essere sufficientemente grande. Una pallina da ping-pong che precipita da due metri di altezza non ci farà nulla, così come un ferro da stiro che cade da un centimetro. Per sentire dolore dovremmo essere colpiti da un ferro da stiro (energia) che cade da un paio di metri (differenza di potenziale). Dove sia possibile è sempre consigliabile l’utilizzo di elettrificatori collegati in rete: sono più economici poiché l’acquisto di un alimentatore non collegabile ad una presa comporta anche quello di un accumulatore e – nel caso non si sia in grado di mantenere costantemente carica la batteria - di un pannello solare, il che produce una spesa più o meno tripla. Elettrificatori collegabile in rete Un elettrificatore collegabile in rete si presenta come un normale elettrodomestico, con una presa da collegare al circuito casalingo e due uscite. La prima a sinistra indica il collegamento con la terra. Una buona messa a terra è in grado di esaltare le prestazioni di un alimentatore poco potente e una cattiva è in grado di deprimere quelle di un buon elettrificatore. Nel caso di un apparecchio collegato in rete la messa a terra non dovrà essere la stessa dell’impianto casalingo, dovrà anzi essere posizionata a qualche metro di distanza dalla stessa. Una buona messa a terra è costituita da una lunga punta metallica (un metro, un metro e mezzo) conficcata nel terreno umido. Per recinzioni comprensoriali (con distanze di qualche chilometro tra l’alimentatore e il termine dell’impianto) è consigliabile utilizzare le “puntazze” di rame normalmente utilizzate per la messa a terra degli impianti di casa. La seconda da sinistra va collegata ai fili conduttori dell’impianto. A qualsiasi distanza sia il contatto dell’animale con il filo elettrificato la scarica avverrà con la trasmissione della corrente attraverso il terreno, chiudendo il circuito con la punta metallica che collega l’elettrificatore al terreno. Spesso gli elettrificatori collegati in rete devono essere mantenuti in ambienti protetti o contenuti negli appositi quadri per le centraline elettriche poiché non sono predisposi per l’esposizione alle intemperie. Elettrificatori collegati ad un accumulatore Questo tipo di apparecchio è predisposto per la sua collocazione in ambienti aperti e non necessitano quindi di alcuna protezione. Per rendere molto improbabile qualsiasi tipo di errore i cavi di collegamento al accumulatore e al pannello solare sono solitamente colorati uno di rosso e l’altro di nero, con morsetti di tipo e dimensione diverso. Per consentire un minor consumo di corrente sono normalmente dotati di una manopola che permette di ridurre il voltaggio erogato. I pannelli solari devono essere dimensionati all’energia che deve essere prodotta per mantenere carico l’ accumulatore, alla latitudine d’esposizione e al periodo in cui viene mantenuto attivo il recinto elettrificato. Le verifiche su questo tipo di impianto dovranno essere più frequenti e l’operatore dovrà dotarsi di un voltmetro idoneo alle misurazioni delle piccole differenze di potenziale. Questo misuratore può essere acquistato a poco prezzo da un qualsiasi ferramenta Un elettrificatore collegato ad un accumulatore si presenta come a lato. Filo conduttore I fili conduttori sono di tipo diverso: possono essere metallici, di nylon con conduttori di rame, di nylon con conduttori di acciaio inox e di nylon con conduttori di acciaio e di inox. Si consiglia l’utilizzo di fili sottili di nylon con conduttori in rame, o rame e acciaio inox, caratterizzati da scarsa resistenza ( inferiore ai 20 ohm/100 metri). Il filo di nylon, a differenza di quello metallico, è molto visibile e permette il veloce rilevamento di eventuali rotture e può essere facilmente riavvolto per il suo riutilizzo. Il filo di nylon con sottili conduttori in acciaio inox è molto economico, resiste molto bene alla torsione e allo scintillio provocato con il contatto con la terra, ma solitamente è caratterizzato da un’ elevata resistenza al passaggio di corrente ( diverse centinaia di ohm per 100 metri) . Questa condizione tende a ridurre in modo insopportabile l’efficienza degli elettrificatore e per questo motivo se ne sconsiglia l’uso. Le altre soluzioni ( fettuccia alta da 1 a 4 cm. e corda da 1 cm) vengono utilizzate per il contenimento di animali domestici come i cavalli o le mucche: per gli animali selvatici si ritiene sia sufficiente il filo , molto più economico e comodo da immagazzinare, considerando che non sia necessaria una grande resistenza meccanica. Inoltre, la fettuccia oppone molta resistenza ai forti venti di bora, sottoponendo così l’impianto al rischio di danneggiamenti. I pali di sostegno La loro unica funzione è quella di sostenere alla giusta altezza i fili nei quali passa la corrente o il filo di terra. Non si consiglia l’utilizzo di pali metallici che possono produrre notevoli dispersione di corrente al contatto con i fili conduttori. Nelle giornate piovose inoltre si possono verificare scintillii che tendono a danneggiare i fili conduttori. I pali di sostegno in plastica, molto economici, risentono dell’esposizione al sole e dell’escursione termica e normalmente devono essere sostituiti dopo pochi anni. Il miglior prodotto esistente in commercio è rappresentato da quelli in vetroresina, molto leggeri, facili da installare e poco ingombranti da immagazzinare. Sono costituiti da materiale isolante e qualsiasi contatto con il filo non produce dispersioni di corrente. La distanza tra i singoli paletti deve essere intorno ai 4 m, riducendola via via se aumenta la pendenza del terreno. Il filo non deve essere troppo teso e per i cinghiali si raccomanda di posare il primo filo a 25 cm dal suolo e il secondo a 50. Per i cervi e i caprioli deve essere utilizzato un terzo filo posto ad un altezza di almeno 100-120 cm dal suolo. In questo caso si deve usare un filo sottile, di colore tendente al rosso che risulta essere poco visibile per questi animali. Il terreno sabbioso, asciutto (o nel nostro caso quello carsico) non permette una buona conduzione della corrente dal punto di contatto alla messa a terra dell'elettrificatore, vanificandone l'efficacia. In questo caso è sufficiente inserire, tra i due fili che portano la corrente, un filo collegato direttamente alla terra, come indicato nello schema successivo. In questo caso il circuito viene chiuso dall'animale che tocca contemporaneamente il filo di terra e quello che trasporta la corrente. Misurazioni Al momento dell’istallazione il tecnico deve accertarsi che nel punto più lontano dall’alimentatore e dalla messa a terra vi siano almeno 3500 volt e 300 mjoule. Per questo deve essere dotato di apposita apparecchiatura digitale. Gli agricoltori dovranno invece compiere periodiche misurazioni con un voltmetro economico, a led, che è in grado di evidenziare avarie della recinzione (impianto a terra, malfunzionamento dell’elettrificatore). Le misurazioni sono indicative, dipendono anche dall’umidità del terreno, ma possono fornire sufficienti informazioni sul giusto dimensionamento dell’impianto e sulla sua efficacia. Segnali di pericolo Una recinzione elettrificata, anche se posta in una proprietà privata, deve rispettare le seguenti prescrizioni di seguito riportate: I recinti elettrici devono essere installati e fatti funzionare in modo che non siano causa di pericolo per persone, animali e per l’ambiente circostante, in modo da risultare al di fuori della portata dei bambini e che non siano sottoposti a danni meccanici e ad azioni non autorizzate. Le prescrizioni seguenti si applicano durante l’installazione e il funzionamento dei recinti elettrici e dei loro elettrificatori, in quanto sono complementari ai regolamenti stabiliti dalle autorità competenti nazionali. 1. Ogni recinto elettrico, anche se a più fili, deve essere alimentato da un solo elettrificatore. 2. La distanza tra i fili del recinto e la distanza tra i conduttori di alimentazione di due qualsiasi recinti elettrici deve essere di almeno due metri. Se questo spazio deve essere chiuso, questa operazione deve essere condotta mediante materiale non conduttore. 3. In un recinto elettrico il filo spinato non deve essere elettrificato. 4. Un qualsiasi recinto elettrico, o sua parte, installato su strada o sentiero pubblico deve essere identificato per mezzo di targhette fissate in maniera sicura o attaccate solidamente al filo del recinto, a breve distanza le una dalle altre. Le dimensioni delle targhette devono essere almeno 200 X 100mm. Il colore base di entrambi i lati delle targhette deve essere giallo. La scritta sulla targhetta deve essere nera e deve riportare il simbolo illustrato qui sotto, oppure la sostanza delle seguenti avvertenze “attenzione recinto elettrico”. L’iscrizione deve essere indelebile e ciascun carattere deve essere almeno alto 25 mm. 5. Nel caso in cui sia necessario attraversare una strada pubblica con un filo o un conduttore del recinto, devono essere avvertite le autorità competenti. In ogni caso la distanza verticale tra filo e conduttore deve essere di almeno 5 metri Queste indicazioni (CEI 61011) sostituite dalle più recenti prescrizioni Cenelec, vengono riportate solo come generali indicazioni di “buon senso”. VANTAGGI I vantaggi di questo tipo di recinzione sono ai bassissimi costi di acquisto del materiale e dell’installazione. E’ un sistema molto plastico che permette facilmente lo spostamento della recinzione. Non ha impatto visivo e può essere selettivo nei confronti di molte specie. SVANTAGGI Gli svantaggi sono legati alla necessità di eseguire frequenti misurazioni della corrente e periodici sfalci d’erba. Dissuasori acustici e luminosi Un tempo per spaventare i cinghiali si utilizzavano cannoncini a gas che periodicamente producevano un forte rumore in grado di allontanare gli animali. Anche una radiolina è in grado di produrre lo stesso effetto che però è molto limitato nel tempo. Non essendovi nessuna associazione con stimoli dolorosi gli animali si abituano molto presto a questo disturbo, così come chiunque abbia utilizzato uno spaventapasseri sa che dopo qualche giorno gli uccelli comprendono che in mezzo al campo c'è solo il simulacro di una persona che non è in grado di nuocergli. L'evoluzione della tecnologia ha prodotto apparati in grado di produrre disturbo acustico e luminoso solo quando passa un animale (essendo attivati da una fotocellula combinata ad un sensore di calore) e di variare via via il tipo di segnale: prima luci a led che si accendono accompagnate da grida o abbaiar di cani in modo che difficilmente si verifichi l'effetto spaventapasseri. VANTAGGI I vantaggi di questo tipo di dissuasione sono ai bassi costi di acquisto del materiale e dell’installazione. E’ un sistema molto plastico che permette facilmente lo spostamento della recinzione. SVANTAGGI Gli svantaggi sono legati alla ridotta superficie interessata dal disturbo e all’impossibilità di utilizzare queste apparecchiature nelle vicinanze di centri abitati o case. Dissuasori olfattivi Le sostanze repellenti che vengono utilizzate sono di due tipi: i repellenti di contatto vengono utilizzati principalmente per impedire ai cervidi di accedere ai germogli della vite o di altre piante appetibili. Per semplificare un estratto di peperoncino spalmato su una gemma la può renderne molto sgradevole la brucatura, impedendo di fatto il danno alla produzione agricola. In alcune zone tuttora gli agricoltori utilizzano lo spargimento di gasolio, cherosene o naftalina per allontanare i cinghiali dai propri campi. Senza entrare nel merito di ciò che tali azioni hanno sul terreno questi sistemi si mostrano efficaci per brevi periodi soprattutto se i cinghiali hanno la possibilità di accedere ad altre fonti alimentari. I dissuasori olfattivi in commercio riproducono odori sgradevoli, in qualche caso ricordano la presenza del lupo, ma non sembrano produrre effetti soddisfacenti nel tempo. VANTAGGI I vantaggi di questo tipo di dissuasione sono ai bassi costi di acquisto del materiale e dell’installazione. SVANTAGGI Gli svantaggi sono legati alla ridotta efficacia nel tempo e alla necessità di ripetere frequentemente i trattamenti. Foraggiamento dissuasivo Questo sistema è basato su un'offerta alimentare alternativa che induca i cinghiali a restare nei boschi senza cercare cibo nei coltivi. Per essere efficace dovrebbe consistere in una diffusissima rete di punti di " governa" (uno ogni 50 ettari) dove si offra pochissimo cibo con estrema regolarità. Offrendo molto cibo si aumenta la possibilità che i cinghiali aumentino il loro numero e vadano poi ugualmente a invadere i campi coltivati. L'offerta di fonti di cibo di origine antropica tende inoltre ad abituare gli animali a questo tipo di alimentazione, sfavorendo quelli che sono abituati a mangiare i prodotti dell'ambiente naturale. Nel nostro caso, pare utile sottolineare maggiormente l’esigenza di evitare questa pratica. L’estrema vicinanza della “rete delle governe” attualmente esistente alle zone coltivate e/o abitate produrrebbe ( e produce… ) l’effetto contrario, attirando gli animali proprio dove non dovrebbero stare. Tranne pochissime eccezioni questo sistema quindi deve essere sconsigliato. VANTAGGI SVANTAGGI Aumenta la capacità di carico dell’ambiente, permette la sopravvivenza dei cinghiali anche in condizioni critiche e li abitua a ricercare il cibo nelle vicinanze dei campi coltivati e dei centri abitati Per ulteriori informazioni http://www.provincia.trieste.it/opencms/opencms/it/attivita-servizi/agricoltura-florafauna/procedimenti/proc_017.html Polizia Ambientale Territoriale: [email protected] Telefono: 04037981 Provincia di Trieste novembre 2014