La diagnostica del carcinoma prostatico Girolamo Morelli Ricercatore presso l’Università di Pisa U.O. di Urologia Universitaria Generalità • Neoplasia non cutanea più frequente nel maschio • Malattia a lenta evoluzione; comunque responsabile del 10% delle morti per neoplasia nel maschio • Migliori risultati in termini di sopravvivenza: Chirurgia Radioterapia Malattia localizzata Diagnosi precoce della malattia Generalità Medico di Medicina Generale Urologo Attenta gestione del paziente a rischio Diagnosi precoce della malattia Aumento della sopravvivenza Diagnosi Ad oggi il sospetto di carcinoma prostatico insorge per: • incremento del PSA Maggior parte dei casi • reperto palpatorio sospetto Altrimenti: • quadro clinico (malattia avanzata) • reperto istologico incidentale (post TURP) Non frequentemente • area ecografica sospetta La diagnosi definitiva è sempre istologica Strumenti diagnostici PSA DRE Diagnosi TRUS Biopsia Clinica Diagnostica del carcinoma prostatico Esplorazione rettale Esplorazione rettale Ruolo fondamentale; necessita però di una certa esperienza: • La maggioranza delle neoplasie insorge nella zona ghiandolare periferica • Un reperto palpatorio positivo è possibile per noduli di volume maggiore/uguale a 0.2 ml • Il 15 - 40% delle esplorazione rettali “sospette” si rivela successivamente una neoplasia maligna Esplorazione rettale Da valutare durante l’esplorazione rettale: • Dimensioni • Superficie • Forma • Consistenza • Margini • Solco mediano • Nodularità Esplorazione rettale Esplorazione rettale; possibile falsa positività in caso di: • Ipertrofia prostatica benigna • Prostatite tubercolare • Prostatite granulomatosa • Calcoli • Cisti Diagnostica del carcinoma prostatico PSA PSA • Proteina organo-specifica, ma non tumore-specifica • Incremento sierico per molte condizioni non neoplastiche • Sicuramente più sensibile della semplice DRE o TRUS nella diagnostica del carcinoma prostatico • Valore predittivo positivo: • 25-35 % per PSA tra 4 e 10 ng/ml • 50-80% per PSA > 10 ng/ml PSA Incremento del PSA da causa non neoplastica: • Ipertrofia prostatica benigna • Prostatiti • TRUS / DRE • Cateterizzazione • TUR PSA Esplorazione rettale negativa + incremento del PSA Quando eseguire il mapping bioptico? • Sicuramente per PSA > 10 • Consigliato per PSA > 4 PSA PSA totale tra 4 e 10 ng/ml IPB o Neoplasia 0 4 10 ng/ml • La maggior parte delle neoplasie organo-confinate esprimono valori del PSA tra 4 e 10 ng/ml • Molti di questi casi si rivelano comunque IPB PSA PSA totale tra 3 e 4 ng/ml 50 – 66 anni 0 Possibile neoplasia 3 4 ng/ml • In pazienti giovani (50-66aa) la capacità del PSA di rivelare un carcinoma prostatico per valori compresi tra 3 e 4 risulta del 13.2% • La maggior parte di queste neoplasie se non trattate risultano clinicamente significative PSA Il valore limite oltre il quale il PSA viene convenzionalmente considerato patologico è 4 ng/ml. L’ulteriore riduzione di questo limite comporta il rischio di: • sottoporre pazienti non affetti da neoplasia maligna ad indagini invasive (biopsia prostatica transrettale) • rivelare neoplasie prostatiche clinicamente non significative Non c’è ancora uniformità di opinioni riguardo il valore soglia di PSA capace di rivelare neoplasie prostatiche non palpabili e clinicamente significative PSA Per aumentare la specificità del PSA: • PSA ratio • PSA density • PSA velocity • PSA doubling time • Valori limite differenti per età • Valori limite differenti per razza Tuttavia non si è ancora raggiunto accordo sulla applicazione di questi parametri nella pratica clinica PSA ratio • Discreto utilizzo nella pratica clinica • Utile soprattutto per intervalli di PSA tot tra 4 e 10 ng/ml in pazienti affetti da IPB • Più basso è il valore, maggiore è la probabilità di cancro e viceversa • Valore limite intorno al 20% • Essenzialmente viene utilizzato per differenziare l’ipertrofia dal carcinoma PSA ratio PSA totale tra 4 e 10 ng/ml PSA ratio: Carcinoma 20% IPB Tuttavia non esistono valori limite univocamente accettati PSA Marcato aumento del PSA +/- sintomi di prostatite Come comportarsi? • Terapia antibiotica (fluorochinoloni) • Terapia antiflogistica (topica endorettale) Nuovo PSA almeno dopo 40 gg; se ancora sospetto è indicato un mapping bioptico Diagnostica del carcinoma prostatico Ecografia prostatica transrettale Ecografia prostatica transrettale • Il classico reperto ecografico di un’area ipoecogena a sede ghiandolare periferica è un’evenienza infrequente • Grosse neoplasie appaiono come aree diffusamente disomogenee con focali iper ed ipoecogenicità • Molti carcinomi hanno aspetto isoecogeno e solo rilevabili mediante mapping bioptico In pazienti con esplorazione rettale e PSA nella norma, l’ecografia prostatica transrettale molto difficilmente evidenzia la presenza di una neoplasia Ecografia prostatica transrettale Carcinoma prostatico disomogeneamente ipoecogeno Ecografia prostatica transrettale Carcinoma prostatico moderatamente iporiflettente Ecografia prostatica transrettale Piccolo carcinoma ipoecogeno a sede mantellare post. dx Esplorazione rettale, ecografia e PSA L’utilizzo combinato di PSA, TRUS e DRE incrementa la sensibilità diagnostica Per alterazioni riscontrate in uno solo dei tre: • la biopsia è positiva nel 6 – 25 % Per alterazioni in due: • biopsia positiva nel 18 – 60 % Per alterazioni di tutti e tre: • biopsia positiva nel 56 – 72 % Diagnostica del carcinoma prostatico Biopsia prostatica Biopsia prostatica Documenta inequivocabilmente la presenza della neoplasia: essenziale per la diagnosi La metodica prevede: • Banale preparazione intestinale • Terapia antibiotica per 6 gg in totale (fluorochinolonici) • Prelievo di 10 frustoli di tessuto prostatico (5 per lobo) • Guida ecografica transrettale • Tramite un ago da biopsia da 18 Gauge • Possibile anestesia locale • Scarsa incidenza di complicanze Biopsia prostatica Tecnica di esecuzione Porzione ghiandolare periferica Mapping bioptico prostatico: 10 prelievi in totale. Per ogni lobo 5: • 2 base • 2 porzione media • 1 apice Biopsia prostatica In caso di negatività ad un primo mapping bioptico e persistenza dell’indicazione è indicata la ripetizione della biopsia (positiva nel 20%) Dopo un primo mapping, in caso di esame istologico con risposta di PIN di alto grado (reale lesione precancerosa) è indicata la ripetizione della biopsia vista l’elevata probabilità di coesistenza tra PIN di alto grado e adenocarcinoma Biopsia prostatica Raccomandazioni: • Sospendere terapia anticoagulante (almeno una settimana prima) • Pasto leggero prima della procedura • Comune clistere evacuativo la sera precedente • Assumere terapia antibiotica dalla sera precedente; da protrarre poi per 5 gg almeno • Dopo la procedura il paziente può riprendere normalmente le proprie attività • Per almeno 3 giorni evitare l’assunzione di FANS o anticoagulanti • Possibile macroematuria, emospermia o feci striate di sangue anche per un mese: rientra nella normalità Biopsia prostatica Non rientrano nella normalità ed il paziente dovrà rivolgersi al medico: • Febbre settica • Ritenzione urinaria acuta • Emissione di coaguli con le urine • Macroematuria persistente Clinica Sintomi locali: • disuria • ematuria Sintomi da diffusione metastatica: • calo ponderale • algie ossee associato a fratture patologiche • edema arti inferiori da metastasi linfoadenopatie • idronefrosi da ostruzione ureterale Di rado la prima diagnosi viene effettuata a questo stadio Conclusioni Nonostante le controversie riguardo l’utilità di uno screening, la ACS (American Cancer Society) raccomanda: • Dosaggio ematico del PSA • Esplorazione rettale Annualmente a partire dai 50 anni a tutti gli uomini con spettanza di vita di almeno 10 anni Conclusioni • Un reperto palpatorio patologico è meritevole di approfondimento diagnostico • PSA elevato non è sinonimo di patologia neoplastica prostatica • “Il PSA elevato non è una malattia” • Ad oggi, nelle forme neoplastiche limitate alla prostata con Gleason < 7 la chirurgica radicale consente ottimi risultati a lungo termine (liberi da recidiva biochimica a 10 aa il 68% dei pazienti) La diagnostica del carcinoma prostatico Girolamo Morelli Ricercatore presso l’Università di Pisa U.O. di Urologia Universitaria