Elementi di tecnica vocale 2 – Anatomia e fisiologia dell’apparato risuonatore: faringe, velo palatino, lingua 3 – Elementi di fonetica a cura di Domenico Innominato AA 2007-08 | Bienni abilitanti A77-31-32 Apparato pp di risonanza Anatomofisiologia dell’apparato di risonanza e di articolazione Prof. Maurizio Accordi (Padova) e dott. Wladimiro De Colle (Schio, Vicenza) Dagli atti del LXXXIX CONGRESSO NAZIONALE San Benedetto del Tronto, 22-25 Maggio 2002 (sintesi di Domenico Innominato) L’apparato di articolazione e di risonanza è costituito da quell’insieme di strutture e cavità poste al di sopra delle corde vocali che, nella loro diversa e variabile conformazione, determinano una modificazione (per risonanza) del suono originatosi da una sorgente e/o sono esse stesse sorgente di foni, come si verifica nella produzione delle consonanti (articolazione). Le stesse strutture anatomiche possono operare in modo passivo, modificando le vocali prodotte dalla sorgente glottidea, o in modo attivo, generando consonanti, che possono a loro volta essere modificate. Le due funzioni quindi agiscono in modo sinergico e/o sequenziale, consentendo ad un generico segnale acustico l’acquisizione di contenuti informativi (fonemi). (fonemi) L’apparato di risonanza e di articolazione o tratto vocale sopraglottico comprende cavità e strutture anatomiche che si estendono dalle corde vocali (escluse) alle labbra, con inserimento in parallelo del naso ed annessi. È costituito dal ventricolo laringeo, dalle pliche ventricolari (o corde false), dal vestibolo laringeo, dalla faringe (distinta in laringofaringe, orofaringe e rinofaringe), dalla cavità orale, dalle cavità nasali e dai seni paranasali. Il ventricolo laringeo (o del Morgagni) è un diverticolo disposto orizzontalmente, delimitato inferiormente dalla corda vocale vera e superiormente dalla plica ventricolare. Lateralmente si insinua fino al legamento elastico ed al muscolo tiro-aritenoideo,, mentre anteriormente p presenta un’appendice. pp Lo spazio p ventricolare,, virtuale a riposo, p , si modifica nel corso dei diversi tipi di fonazione: variazioni di intensità, 1° registro (parlato), 2° registro (di falsetto). Le corde vocali false, estese dall’angolo diedro della cartilagine tiroidea alla cartilagine aritenoide sono pliche mucose formate da connettivo lasso e da pochissime fibre muscolari; il loro margine libero con l’analogo controlaterale delimita la rima del vestibolo. vestibolo Faringe g Fosse nasali Palato duro Palato molle o Velo palatino La faringe è un canale muscolare-membranoso attraverso il quale passano sia il cibo (dalla bocca all’esofago) sia l’aria respiratoria (dal naso e dalla bocca alla laringe, e viceversa). E’ divisa in tre porzioni: 1. Rino-faringe (posteriormente alle fosse nasali) 2. Oro-faringe (dietro le fauci) 3. Laringo-faringe (posta dietro alla laringe) Vestibolo laringeo Pliche ventricolari Lingua gua (o co corde de vocali oca false) a se) Corde vocali vere Trachea Esofago Ventricoli del Morgagni (spazio compreso fra le corde vocali vere e le pliche ventricolari) DOMENICO INNOMINATO, Apparato risuonatore Apparato pp di risonanza Il vestibolo laringeo è delimitato anteriormente dalla faccia posteriore dell’epiglottide, lateralmente dalla faccia mediale delle pliche ari-epiglottiche e posteriormente dalla faccia anteriore della piega interaritenoidea. Faringe È un canale muscolo-membranoso che si estende dalla base del cranio, in alto, alla trachea e all’esofago in basso. È costituita da tre strati: mucosa, lamina fibroelastica e tonaca muscolare, quest’ultima è formata da sei muscoli per ogni lato, distinti in intrinseci ed estrinseci. I muscoli intrinseci, o costrittori, hanno la funzione di ridurre il calibro faringeo con azione sfinterico-peristaltica, sono rappresentati dal costrittore superiore, medio ed inferiore. I muscoli estrinseci agiscono invece da elevatori della faringe, aumentandone i diametri (muscoli elevatori). Sono costituiti dal muscolo stilofaringeo, salpingofaringeo e palatofaringeo. La faringe ha una lunghezza di 12-14 cm ed è suddivisa in: – Rino-faringe (4-5 cm): si estende dalla base del cranio al margine inferiore del palato molle, ricca di tessuto linfatico, comunica in avanti con le fosse nasali attraverso le coane. Il p palato molle ((o velo p palatino)) è l’unica p parete molle e mobile del rinofaringe. Il velo palatino costituisce un’unità anatomo-funzionale preposta alla chiusura della comunicazione fra oro- e rino-faringe. È formato da due lamine elastiche (aponeurosi palatine) che anteriormente prendono inserzione sul bordo libero della lamine orizzontali dell’osso palatino, da quattro muscoli pari e da uno impari, il muscolo dell’ugola che contraendosi accorcia brevemente l’ugola, ma è di scarso significato nell’occlusione velofaringea. velofaringea – Oro-faringe (4 cm): porzione media, è delimitata in alto dalla superficie inferiore del velo palatino ed in basso da un piano orizzontale che passa per l’osso ioide. – Laringo-faringe (5 cm): è delimitata dal margine superiore dell’epiglottide al margine inferiore della cartilagine cricoidea. In avanti presenta in alto l’epiglottide, in mezzo l’aditus laringeo (delimitato da epiglottide, pliche ariepiglottiche, i i l tti h aritenoidi it idi e plica li interaritenoidea) i t it id ) e posteriormente t i t la l faccia f i posteriore t i d ll cartilagini delle til i i aritenoidee it id e cricoidea e i muscoli interaritenoidei. M. Accordi e W. De Colle Velo palatino p Il Palato costituisce la volta della cavità orale e la separa dalle fosse nasali Si distinguono: Palato duro: costituito da scheletro osseo, rivestito dalla tonaca mucosa. Palato molle o Velo palatino: lamina muscolo- mucosa, che segue al palato duro, il cui margine inferiore presenta una sporgenza, l’ugola libera verso le fauci.; è mobile e coinvolto nella deglutizione e nella fonazione. Palato duro Palato duro e arcata dentale superiore Velo palatino Ugola DOMENICO INNOMINATO, Apparato risuonatore Lingua g La lingua è un organo muscolare impari, mediano e mobile; occupa la cavità orale ed è fissata ad essa, è rivestita da una mucosa che presenta dei rilievi rilievi, le papille linguali; contiene i recettori gustativi e ghiandole mucose mucose. Le sue funzioni riguardano: la masticazione, la digestione, la sensibilità gustativa, la deglutizione, la fonazione Nella lingua si descrivono due gruppi muscolari: Muscoli estrinseci che hanno inserzione al di fuori della lingua e che terminano dentro di essa e sono importanti per la deglutizione e la fonazione. - M. Genio-glosso: abbassa e protrude la lingua - M. Io-glosso: trae la lingua in dietro e in basso - M. M Stilo-glosso: Stil l t trae la l lilingua iin di dietro t e iin alto, lt solleva ll ib bordi di - M. Genio-iodeo: abbassa la mandibola o innalza l’osso ioide/laringe (quando prende come punto fisso la mandibola) Muscoli intrinseci che iniziano e terminano nella lingua, responsabili dei cambiamenti di forma. - M. M Longitudinale superiore: accorcia e incurva a conca verso l’alto l alto e verso dietro (ad es es. nella “U”) U) - M. Longitudinale inferiore: accorcia e incurva a conca verso il basso (ad es. nella “A”) - M. Trasverso: restringe la lingua trasversalmente, l’allunga e incurva verso l’alto il dorso - M. Verticale: appiattisce la lingua, allargandola DOMENICO INNOMINATO, Apparato risuonatore Lingua g DOMENICO INNOMINATO, Apparato risuonatore Le vocali Le vocali si possono considerare “modulazioni del timbro del suono fondamentale laringeo”, esse sono ottenute per risonanza e dipendono dalla forma del canale vocale impostato durante l’articolazione delle stesse. La vibrazione laringea g (p (prodotto dalle corde vocali)) attraversa diverse cavità,, fra cui la faringea, g , l'orale e la nasale. Il suono viene arricchito e rinforzato per molteplici gruppi d'armonici, denominati “FORMANTI”. Le formanti principali sono la prima (F1, che trae origine nel tratto faringeo posteriore) e la seconda (F2, nella parte anteriore dell’orofaringe). Forma e dimensione del canale vocale (vocal tract - delimitato, delimitato in basso dalla chiusura della glottide, glottide in alto dall dall’apertura apertura della bocca) sono molto variabili, dipendendo dai movimenti verticali della laringe e dagli spostamenti del velo palatino, della lingua, della mandibola e delle labbra. I suoni delle vocali della lingua italiana sono sette: Maiuscola / minuscola Ii Éé Simbolo fonetico internazionale Le vocali ai raggi-x: i i Èè e Aa Òò a è a Óó Uu o u u i punti bianchi contrassegnano le quattro parti nelle quali si divide la parte superiore della lingua: apice – predorso – dorso – radice o base DOMENICO INNOMINATO, Fonetica Le vocali IL VOCALISMO ITALIANO Le vocali sono prodotte dal passaggio ‘i di t b t ’ dell’aria ‘indisturbato’ d ll’ i proveniente i t dalla d ll glottide l ttid verso l’esterno. Le vocali sono sempre sonore, poiché prodotte dalla vibrazione delle corde vocali. Le distinzioni tra le vocali dipendono dalla conformazione del cavo orale che funge g da risuonatore e dalla posizione del dorso della lingua. Lo spazio delle vocali forma un trapezio nel cavo orale visto di profilo. Sulla base della posizione del dorso della lingua nel trapezio si possono dare le descrizioni articolatorie delle vocali. Le diverse lingue possiedono diversi tipi di articolazione vocalica, tutti rappresentabili nel t trapezio i vocalico. li L vocalili sii differenziano Le diff i i in base a quattro parametri. Nei riquadri rossi i sette suoni vocalici della lingua italiana: i -éè–a–òó-u DOMENICO INNOMINATO, Fonetica Articolazione delle vocali Il riquadro rosso indica la posizione articolatoria all’interno del cavo orale dei sette suoni vocalici italiani (trapezio vocalico). DOMENICO INNOMINATO, Fonetica PARAMETRI DELLE VOCALI ITALIANE 1. Posizione del velo palatino: quando il velo palatino è alzato si ha la produzione di vocali orali; quando il velo è abbassato (e l’aria passa dal cavo orale e dal cavo nasale) si ha la produzione di vocali nasali; Le vocali 2. Posizione orizzontale della lingua: indica il luogo in cui si trova il dorso della lingua rispetto al cavo orale, ossia in posizione anteriore (verso le labbra), centrale, o posteriore (verso il velo palatino); 3. Posizione verticale della lingua: indica il livello di innalzamento del dorso della lingua nel cavo orale orale. Si hanno dunque vocali alte (verso il palato), medio-alte (o semi-chiuse), medio-basse (o semi aperte) e basse. 4. Posizione delle labbra: le labbra possono assumere una posizione più o meno arrotondata, dando luogo a vocali appunto arrotondate (chiamate anche “labializzate” o “procheile”) e vocali non arrotondate (“non labializzate” o “aprocheile”). Posizioni del velo palatino Posizioni della lingua alta: i – u medio alta: é – ó medio bassa: è – ò bassa: a DOMENICO INNOMINATO, Fonetica I - anteriore, alta, non arrotondata: Le vocali lilieve abbassamento bb t d della ll mandibola dib l (2/4 mm.), ) minima i i apertura t orale; l le labbra sono distese (piano orizzontale); la laringe si innalza; il dorso della lingua è innalzato anteriormente; il velo p palatino è abbassato (la voce passa attraverso il cavo orale e, parzialmente, dal cavo nasale)). Questi atteggiamenti muscolari determinano un’importante cavità faringea, che rinforza la Prima formante sui 250 Hz - ed una piccola, orale, che genera una Seconda formante sui 2750 Hz. A - centrale, bassa, non arrotondata: la mandibola è abbassata (20/30 mm.), massima apertura orale; le labbra sono nella p posizione naturale;; la laringe è nella posizione naturale; la lingua è nella posizione naturale; il velo palatino è nella posizione naturale. Prima formante: 750 Hz ca. ca - Seconda formante: 1200 Hz ca. ca U - posteriore, alta, arrotondata: lilieve abbassamento bb t d della ll mandibola dib l (2/4 mm.), ) minima i i apertura t orale; l le labbra protendono; la laringe si abbassa; il dorso della lingua è innalzato posteriormente; palatino s’innalza (la voce passa attraverso il solo cavo orale) il velo p Gli atteggiamenti muscolari impostano un rimpicciolimento della cavità faringea che genera una Prima formante, attorno ai 350 Hz. e, a livello orale, una Seconda formante sugli 800 Hz. Le vocali Sono da considerarsi intermedie, per atteggiamenti muscolari, conseguentemente per timbro: fra fra I A”: É (stretta), verso “I” - È (aperta), verso “A” “U” e “A”: Ó (stretta), verso “U” - Ò (aperta), verso “A” “ ”e“ Gli armonici nella voce umana non dipendono solamente dalla struttura e dalla dimensione della cavità faringea, orale e nasale (vocal tract), ma anche dai differenti atteggiamenti (individuali) che faringe e bocca assumono nel pronunciare le vocali; contrariamente a quanto avviene negli strumenti musicali, dove il suono percepito deriva direttamente dalla fonte vibrante, benché arricchito timbricamente da una sequenza singola di suoni armonici in stretto rapporto con quello fondamentale. La vibrazione laringea è invece arricchita da raggruppamenti di frequenze, chiamati “Formanti”, indicate da numeri progressivi a partire dalla più grave. Si possono riscontrare almeno cinque Formanti significative, delle quali le più importanti sono la Prima (F1) e la Seconda (F2). La p della mandibola ((bocca), ), cresce in Prima formante è sensibile ai cambiamenti dell’apertura frequenza dalla “I” alla “A” e decresce dalla “A” alla “U”. La Seconda formante, dipende principalmente dalla posizione della lingua, decresce dalla “I” alla “U”. Nel canto si renderà necessario compiere alcune modifiche alle posizioni descritte. Non si dovrà innalzare la laringe nelle vocali “chiare: chiare: I, É, È, e il velo palatino dovrà essere più contratto. contratto Questo per evitare sia uno spostamento di frequenza delle formanti sia la comparsa di nuove (prodotte in rino-faringe). Le labbra rimarranno distese e, in particolare in I, È, non dovranno “tirare” verso i lati; in A dovranno invece protendere leggermente rispetto alla posizione assunta nel parlato. Si manterrà contratto il velo palatino in I, É, È, A. In I, É, U laringe e lingua dovranno rimanere il più possibile in posizione centrale, considerando come ideale la posizione di Ò. Evitare - in ogni caso - di snaturare la singolarità di ciascuna vocale. DOMENICO INNOMINATO, Fonetica Le vocali Prima formante (F1) compresa tra i 250 e gli 800 Hz a seconda della vocale pronunciata, si determina nella cavità orale ed è direttamente correlata con la maggiore i o minore i apertura t mandibolare dib l Seconda formante (F2) compresa tra i 600 ed i 2500 Hz viene creata nella regione faringea e dipende dalla posizione linguale (lingua retroposta = abbassamento di F2 e viceversa) Terza formante (F3) compresa tra i 2800 e i 3600 Hz è determinata dai movimenti del m. orbicolare della bocca : una maggiore protrusione labiale comporta un abbassamento di F3 Le sette vocali della lingua italiana sintetizzate come se fossero cantate da un basso sulla stessa nota fa1 (= 87,30 87 30 Hz): in alto lo spettrogramma dell’esempio vocale; nella colonna sinistra gli schemi degli atteggiamenti articolatori, ricavati da radiografie; nella colonna destra gli spettri delle sette vocali. Nello spettro di ogni vocale si riconoscono facilmente i gruppi di armonici dall’aspetto di “picchi montagnosi”, chiamati “formanti”. Nello spettrogramma le stesse formanti appaiono come annerimento degli stessi gruppi di armonici. (da: UBERTI, MAURO; La Nuova Enciclopedia della Musica – Lemma “La Voce”. Milano, Garzanti, 1996) Nel canto “artistico”, per ottenere la migliore utilizzazione del vocal tract, si devono verificare un abbassamento della laringe, una maggiore apertura della mandibola con posizione piatta della lingua sul pavimento orale. In tal modo si determina un avvicinamento di tutte le formanti verso una zona spettrale, situata tra i 2000 ed i 3000 Hz che prende il nome di Formante di canto. La produzione di tale formante non è un requisito stilistico, ma una necessità tecnica in quanto consente di creare una zona di rinforzo i f spettrale tt l in i un punto t non sovrapponibile ibil con le l armoniche generate dal suono orchestrale (normalmente collocate tra i 500 ed i 2000 Hz). DOMENICO INNOMINATO, Fonetica Le consonanti Le consonanti sono classificate in base a tre parametri: 1) Modo M d di articolazione: ti l i natura t d ll’ t dell’ostacolo l frapposto f t all passaggio i dell’aria. d ll’ i Sono S i di i a)) luogo indicati: l d ll’ i l i dell’articolazione ( f (cfr. pag. seg.); b) consonante: grassetto per le cons. sorde e grassetto- corsivo azzurro per le sonore; c) fra parentesi quadra il carattere IPA, International Phonetic Alphabet; d) uno o più sostantivi rappresentativi del fono. OCCLUSIVE Blocco totale del passaggio dell’aria e rilascio esplosivo - bilabiali P [p] penna - B [b] benna; - alveolari T [t] topo - D [d] dopo; - palatali Chi [c] chiesa - Ghi [ ]; ghisa - velari Che, Ca/o/u [k] cara - Ghe, Ga/o/u [g] gara. FRICATIVE Avvicinamento senza contatto di due organi dell’articolazione (frizione) - alveolari S [s] sasso - S [z] sbadiglio; - postalveolare Sc [ʃ] sciare; - labiodentali F [f] faro - V [v] varo. AFFRICATE Prima fase di occlusione seguita da una seconda, di frizione - alveolari Z [ts] pezzo - Z [dz] mezzo; - postalveolari C [tʃ] cela - G [d ] gela NASALI Ostacolo del canale orale/bocca con abbassamento del velo palatino (l’aria defluisce attraverso le cavità nasali) - bilabiale M [m] mano; - labiodentale N [ɱ] inverno, panfilo - alveolare N [n] nano;; - palatale Gn [ɲ] gnomo - velare N [ɳ] inganno, anche LATERALI VIBRANTE Occlusione centrale da parte della lingua, l’aria passa attraverso i due lati - alveolare L [l] letto; - palatale Gl [ʎ] paglia Occlusione intermittente e ricorrente – alveolare R [r] rana; DOMENICO INNOMINATO, Fonetica Le consonanti 2) luogo di articolazione (nel sistema consonantico italiano): - Labbro inferiore unito al labbro superiore: bilabiali. - Labbro inferiore avvicinato (o unito) ai denti incisivi superiori: labiodentali. Passaggio dell’aria attraverso gli interstizi dentali, senza occlusione. - Punta della lingua accostata agli alveoli (basi) dei denti incisivi superiori: alveolari. Passaggio dell’aria attraverso gli interstizi dentali, senza occlusione. - Parte anteriore della lingua accostata alla parte anteriore del palato (dietro agli alveoli): postalveolari - Dorso della lingua a contatto con il palato duro: palatali - Dorso della lingua a contatto con il velo palatino: velari 3)) sonorità: è determinata dalla: - assenza di vibrazione laringea: consonanti sorde - presenza della vibrazione laringea: consonanti sonore DOMENICO INNOMINATO, Fonetica modo di articolazione: consonanti OCCLUSIVE Si definiscono “OCCLUSIVE” le consonanti formate attraverso un determinato arresto dell’aria (avvicinamento i i più iù chiusura hi d ll labbra, delle l bb d l dorso del d d ll lingua della li contro il palato l molle, ll della d ll punta della d ll lingua li contro l’arcata dentale superiore, ecc.) che si accumula dietro l’ostacolo fin quando la sua pressione non riesce a forzarlo, proseguendo all’esterno. La prima fase, di chiusura del passaggio, si chiama “occlusione”, la seconda, di brusca riapertura, “esplosione”: P–B Le labbra si avvicinano e determinano l’occlusione: i foni sono prodotti al momento della riapertura labiale (bilabiali). T–D La punta della lingua si pone alla base degli incisivi superiori. I foni sono prodotti quando la lingua ritorna in posizione (alveolari). C – G palatali In “C” e “G” palatali (chi, ghi) la base della lingua si solleva e, congiungendosi con il palato duro d ro (per preparare l’articolazione l’articola ione della sola vocale ocale “i”), “i”) ferma il passaggio dell’aria; i foni sono prodotti quando la lingua ritorna in posizione. C – G velari In “C” e “G” velari (che, ca, co, cu - ghe, ga, go, gu) la base della lingua si solleva e, congiungendosi con il velo palatino, ferma il passaggio dell’aria; i f i sono prodotti foni d i quando d la l lingua li ritorna i i posizione. in i i DOMENICO INNOMINATO, Fonetica modo di articolazione: consonanti FRICATIVE Si definiscono “FRICATIVE” le consonanti formate a causa di un passaggio obbligato dell’aria attraverso un restringimento provocato dalla posizione della lingua o delle labbra. Ottenute formando un canale stretto e corto fra la parte predorsale della lingua e gli S sonora come in “sbaglio” alveoli in modo che la corrente d'aria incida sul margine degli incisivi superiori S sorda come in “sasso” (alveolari) Articolazione con la parte anteriore della lingua che si avvicina alla porzione anteriore Sc del palato, dietro gli alveoli (postalveolare) V-F Pronunziate appoggiando gli incisivi superiori al labbro inferiore (labiodentali) modo di articolazione: consonanti AFFRICATE Le consonanti “AFFRICATE” (dal latino affricatus, sfregato) sono dei foni composti dalla successione, nello stesso punto d’articolazione, di una consonante OCCLUSIVA e di una FRICATIVA. Z sonora, come in “zanzara” Z sorda, come in “fazzoletto” G sonora, come in “gola” C sorda, come in “cola” = = = = D+S T+S D+J T+Sc (alveolare) (alveolare) (postalveolare) (postalveolare) DOMENICO INNOMINATO, Fonetica modo di articolazione: consonanti NASALI I foni NASALI sono prodotti dal passaggio dell’aria nel cavo nasale e contemporaneamente nel cavo orale (con il velo palatino abbassato), mentre gli articolatori possono trovarsi in diverse posizioni. Tutte le consonanti NASALI sono sonore; quando [m] [ɱ] [n] [ɳ] si trovano in posizione preconsonantica (davanti ad una consonante) sono soggette a “coarticolazione” coarticolazione , ossia prendono il luogo di articolazione della consonante che segue. M [m] mano bilabiale, sonora N [ɱ] inverno labiodentale, sonora N [n] nano alveodentale, sonora Gn [ɲ] gnomo palatale, sonora N [ɳ] inganno velare, sonora modo di articolazione: consonante LATERALE La consonante “L” è prodotta dal passaggio dell’aria L che fuoriesce dalla cavità orale passando ai lati della lingua (alveolare, sonora) modo di articolazione: consonante VIBRANTE Nella “R” R ll’aria aria mette in vibrazione la punta della R lingua che innalzandosi tocca ripetutamente il palato duro anteriore (alveolare, sonora) DOMENICO INNOMINATO, Fonetica Luogo dell’articolazione DOMENICO INNOMINATO, Fonetica Sonorità SORDA SONORA P B Z Z S S T D F V C G Ch - K - Q Gh Tabella fonetica delle consonanti italiane MNLR I segni fonetici posti a sinistra delle celle rappresentano consonanti sorde, alla destra sono invece poste le corrispondenti consonanti sonore. DOMENICO INNOMINATO, Fonetica