Muscoli • Scheletrici (striati, volontari) – Attaccati alle ossa: movimento, postura, respirazione – Al microscopio mostra vistose bande regolari da cui il nome striati • Lisci (involontari) – Presente negli organi intern. Es. coinvolti nelle forze che spingono masse di cibo nel tratto digestivo • Cardiaco (striato, involontario) – Cuore, energia meccanica per la circolazione del sangue 1 Caratteristiche del tessuto muscolare • Eccitabilita’ – Il muscolo si contrae quando e’ stimolato da un impulso nervoso o uno stimolo elettrico • Contrattilita’ • Estensibilita’ • Elasticita’ 2 1 Funzioni • Effettore del Sistema Nervoso Centrale (SNC) – Coordinamento nervo-muscolo che permette di parlare, ingerire cibo, meccanismi di difesa intrinseci • Movimento e Postura – I muscoli generano forze sia per il movimento che per mantenere una postura • Pompa cardiaca – Circolazione del sangue e mantenimento della pressione e della gittata cardiaca • Calore – Ogni azione muscolare richiede processi meccanici e chimici che generano calore, che e’ usato per mantenere la temperatura del corpo 3 Tessuto connettivo • Ossa, cartilagine, legamenti, tessuti adiposi, tessuti fibrosi (collagene) • Nel muscolo scheletrico – Le fasce fibrose attorno a ciascun muscolo sono disposte in parallelo ed in strati che si orientano in direzioni diverse – Si uniscono nel periostio (tessuto fibroso che riveste l’ osso a cui il muscolo e’ attaccato 4 2 Tessuto connettivo nel muscolo scheletrico Fascio muscolare fascicolo • Epimisio (strato fibroso che circonda l’ intero muscolo) miofibra • Perimisio (divide all’ interno del muscolo le fascicole di cellule muscolari) fascicolo miofibrille • Endomisio (divide ciascuna cellula muscolare) miofibra 5 6 3 Forze di contrazione • Tendini: fasci di tessuto connettivo regolare denso che lega i muscoli all’ osso • Sono continui con l’ epimisio del muscolo, e percio’ anche col perimisio e con l’ endomisio • Le forze di contrazione generate entro ciascuna cellula muscolare sono trasmesse attraverso i vari strati di tessuto connettivo e di qui trasmesse al tendine ed all’ osso 7 Istologia • Miofibre – Fibre muscolari – Cellule muscolari – Termini equivalenti spesso usati • Sarcolemma = membrana della miofibra – Sarco = muscolo – Lemma = membrana plasmatica sarcolemma • Sarcoplasma = citoplasma dentro la miofibra 50-100 µ sarcoplasma 8 4 Miofibre • Cellule multinucleate nell’ embrione – Esse si originano come molte cellule uninucleate che poi si fondono mentre i nuclei si mantengono – Una volta formate, non si rigenerano piu’ (ma la singola cellula multinucleare puo’ essere in grado di ‘ripararsi’) – Il colore rosso delle miofibre e’ dovuto alla presenza della proteina mioglobina mioblasti tubuli T • Tubuli trasversi (T) – Sono estensioni della membrana plasmatica nel sarcoplasma – Portano lo stimolo dal sarcolemma all’ interno della fibra 9 Reticolo sarcoplasmatico delle miofibre Simile al reticolo endoplasmatico: all’ interno sono immagazzinate grandi quantita’ di ioni calcio • Il Ca2+ viene rilasciato nel sarcoplasma in risposta ad uno stimolo • Trasporto attivo del Ca2+ dal sarcoplasma al reticolo sarcoplasmatico da parte della Calsequestrina e della Ca2+ ATP-asi (pompe ioniche ATP dipendenti) • L’ efficacia delle pompe e’ tale che alcuni muscoli sono in grado di riattivarsi anche 1/60 – 1/100 s dopo la contrazione Reticolo sarcoplasmatico 10 5 Miofibrille • Triade – L’ insieme di un tubulo T e 2 reticoli sarcopl. adiacenti • Miofibrille miofibrilla – Fasci di filamenti proteici triade (miofilamenti) – Sono costitutiti essenzialemnte da 2 tipi di filamenti 11 Miofilamenti Ciascuna miofibrilla e’ costituita da miofilamenti sottili e spessi che si alternano allineati longitudinalmente lungo la cellula. E’ questa struttura dei miofilamenti che genera le striature osservate al microscopio miofibrilla • Miofilamenti sottili (thin) sarcomero – Proteine: actina, troponina I,T,C e tropomiosina • Miofilamenti spessi (thick) – Proteina: miosina (300-400 molecole per filamento) • Sarcomeri – Circa 10000 unita’ ripetitive di miofilamenti sottili e spessi – Praticamente ciascun sarcomero ha il suo reticolo sarcoplasmatico 1.5 – 3 µ 12 6 13 Sarcomero • • • • Linee o Dischi Z Delimita ogni sarcomero. Qui i filamenti sottili di sarcomeri adiacenti sono uniti Banda A Delimita la zona dove i filamenti spessi e sottili si sovrappongono Banda I Delimita la zona dove sono solo i filamenti sottili Zona H Delimita la zona dove sono solo i filamenti spessi 14 7 Filamento sottile (thin) ciascun filamento e’ costituito da 3 proteine diverse • Actina: – sono filamenti costituiti da una “collana” di proteine globulari (Actina-G) – Ciascuna actina-G contiene un sito di legame per le “teste” di miosina (filamento spesso 350 Å •Troponina : 5Å –3 subunita’ I,T,C. Lega il Ca2+ •Tropomiosina: –Quando la fibra muscolare non si contrae, la tropomiosina copre il sito di legame della miosina, impedendo il legame tra l’ actina e le teste di miosina 1.5 – 3 µ 1µ=10000 Å 15 Filamento spesso (thick) ciascun filamento e’ costituito da un fascio di miosine • Miosina: – 1 Coda – 2 Teste. Ponti trasversali : Ciascuna coda ha 2 teste e ciascuna testa ha 2 siti di legame –Sito di legame per l’ actina Si lega al sito di legame della actina quando la tropomiosina si muove –Sito di legame per l’ ATP Divide la molecola, e l’ energia rilasciata e’ usata per guidare il movimento delle teste di miosina 16 8 350 Å 17 Il colpo di forza Respirazione o glicolisi Stimolo (pot. azione) rilascio ADP Reticolo Sarcoplasmatico ATP Colpo di forza Legame con l’ actina Ca2+ Rilascio fosfato Irrigidimento testa miosina Fibra a riposo. ATP legato 18 9 Il rigor mortis • Durante la morte i livelli di ATP scendono rapidamente, perche’ la respirazione cellulare smette • L’ ATP e’ richiesto se le teste di miosina devono staccarsi dai filamenti di actina • Cosi i filamenti rimangono attaccati, i muscoli si irrigidiscono e rimangono bloccati nella posizione in cui erano al momento della morte • Eventualmente i filamenti di actina e miosina si distaccano attraverso degradazione chimica ed enzimatica ed il muscolo diviene flaccido 19 Placca motrice (giunzione neuromuscolare) • Qui il potenziale d’azione proveniente dai nervi per stimolare la contrazione muscolare viene convertito in segnale chimico (eccitatorio) • Terminali sinaptici terminale sinaptico • Vescicole sinaptiche • Neurotrasmettitore: Acetilcolina (ACh) • Presenza di Acetilcolinesterasi unita’ motoria placca motrice (motor end plate) 20 pliche giunzionali 10 Contrazione: Eventi molecolari • • • • • • • • Potenziale d’ azione dal motoneurone. Rilascio di neurotrasmettitore alla giunzione neuromuscolare (il pot. membrana passa da –80mV a –15 mV) Un segnale viene generato nel sarcolemma entro la giunzione come potenziale d’ azione in una fibra amielinica (canali Na+ e K+). Il segnale passa nei tubuli T Il segnale provoca il rilascio di Ca2+ dal reticolo sarcoplasmatico IL calcio diffonde nel sarcoplasma e si lega alla troponina del filamento sottile attivandola La troponina attivata sposta la tropomiosina ed espone sulla actina il sito di legame per la miosina Le teste di miosina si legano e effettuano il colpo di forza tirandosi apprresso il filamento di actina Le teste di miosina si staccano e sono libere di legarsi ancora solo se c’e’ ATP presente Non appena il segnale nervoso si esaurisce il livello di Ca2+ scende e la tropomiosina va a rioccupare il sito di legame della miosina. La contrazione termina 21 Tipi di contrazione • Isotonica (iso=stessa; tonica=tensione) – La tensione muscolare resta la stessa mentre la lunghezza del muscolo diminuisce (es. spostamento di un oggetto) • Isometrica – La lunghezza muscolare resta la stessa mentre la tensione del muscolo aumenta (es. pressione di una mano sull’ altra) 22 11 Fasi della contrazione muscolare • Scossa (twitch): evento di contrazione-rilassamento in risposta ad un singolo stimolo oltre la soglia • Latenza: lo stimolo viaggia nel sarcolemma, tubuli T, nel RS. Il Ca comincia ad entrare nel sarcoplasma • Contrazione: I filamenti scorrono uno sull’ altro e generano la forza contrattile • Rilassamento: il livello di Ca diminuisce e i filamenti non possono piu’ interagire. La forza declina • Refrattarieta’: nessun altro stimolo ha effetto. 23 Diagrammi tensione-lunghezza del sarcomero Singolo sarcomero Muscolo intero Forze elastiche da tessuto connettivo, sarcolemma, tronchi nervosi, vasi sanguigni etc.24 12 Sommazione temporale: tetano • Tutte le normali contrazioni del muscolo scheletrico richiedono contrazioni prolungate delle miofibre, chiamate tetano • Tetano incompleto: stimoli successivi arrivano durante la fase di rilassamento; la successive contrazioni si aggiunge alle precedenti • Tetano completo: la frequenza degli stimoli e’ tale (20-60 Hz) che gli stimoli arrivano durante la fase di contrazione fino a che non 25 si raggiunge il livello massimo Contrazione: energetica • ATP e’ richiesto per: – la contrazione (ossia per l’ irrigidimento e per il distacco delle teste di miosina) – la calsequestrina e la Ca2+ ATPasi, che pompano calcio nel reticolo sarcoplamatico del sarcoplasma 26 13 Ricostituzione di ATP (I) • L’ ATP e’ prodotto da un’ altra molecola ricca di energia, la fosfocreatina., presente nella miofibra • L’ enzima creatina chinasi trasforma la fosfocreatina in creatina, rilasciando un gruppo fosfato che e’ disponibile per creare ATP da ADP • Questo e’ il sistema di rigenerazione energetica piu’ veloce. L’ energia viene restaurata in 8-15 sec. 27 Metabolismo muscolare • Metabolismo aerobico (ossidativo), ciclo di Krebs (36 molecole di ATP per molecola di glucosio. Esercizio di intensita’ moderata • Metabolismo anaerobico, glicolisi (2 sole molecole di ATP per molecola di glucosio). Esercizio intenso – Il piruvato prodotto e’ convertito in ac. lattico. Questo abbassa il pH dei tessuti e diminuisce l’ efficienza degli enzimi e delle proteine (dolore e stanchezza) – L’ acido lattico e’ successivamente rimosso in stato di riposo dal sistema di vascolarizzazione del tessuto e dal fegato • Debito di ossigeno: la ricostituzione del glicogeno e la riossidazione dell’ acido l’ attico richiedono un consumo supplementare di ossigeno durante il riposo che segue l’ esercizio intenso 28 14 Patogenesi delle malattie muscolari • • • • • • motoneurone Danneggiamento motoneurone degenerazione nervo atrofia (es. tessuto interstiziale poliomelite) Lesione nervo periferico atrofia (es. nervo incidentale o neurite tossica) periferico Danneggiamento placche motrici rilasciamento, miastenia (es. avvelenamento botulinico, alterazione da fibra muscolare anticorpo) Danneggiamento circolazione arteriosa (squilibri endocrini, tossine, virus, vitamine o ischemie) sofferenza placca muscolare motrice tendine Danneggiamento tessuto interstiziale estrema atrofia degenerazione (es. Atrofia: diminuzione o scomparsa di flogosi, malattie autoimmuni) elementi cellulari del tessuto dovuta a Lesioni tendinee atrofia 29 scarso apporto nutritivo Muscolo liscio • Muscolo involontario innervato dal Sistema Nervoso Autonomo • Si trova prevalentemente nelle pareti degli organi cavi e tubolari • Cellule fusiformi • Assenza di tubuli T e reticolo sarcoplasmatico molto piccolo • Assenza di sarcomeri (quindi non striate) ma hanno filamenti sottili e spessi. Assenza di troponina • Ca2+ non si lega alla troponina ma alla calmodulina. Il complesso Ca2+-calmodulina attiva la miosina che lega l’ actina e fa partire la contrazione (ponti trasversi) 30 15 Tipi di muscolo liscio • Muscolo liscio viscerale o unitario – Si trova nelle pareti di organi cavi (piccoli vasi sanguigni, nel tratto digestivo, sistema urinario e sistema riproduttivo – Le fibre multiple si contraggono come una unita’ (gap junctions tra le cellule) • Muscolo liscio multiunitario – Unita’ motorie attivate dallo stimolo nervoso – Si trova nelle pareti dei grandi vasi sanguigni, nell’ occhio (accomodazione della lente oculare e della pupilla) e alla base dei follicoli piliferi 31 16