Le Petit Prince Antoine de Saint-Exupery Nasce a Lione nel 1900. Diventa pilota militare a 21 anni. Contemporaneamente si dedica alla scrittura e il suo capolavoro “IL PICCOLO PRINCIPE” viene tradotto in 160 lingue. Partecipa alla “seconda Guerra Mondiale e durante una missione aerea precipita nel Mediterraneo. Muore a 44 anni. I resti del suo aereo vengono identificati nel 2004. A LEONE WERTH Domando perdono ai bambini di aver dedicato questo libro a una persona grande. Ho una scusa seria: questa persona grande è il miglior amico che abbia al mondo. Ho una seconda scusa : questa persona grande può capire tutto, anche i libri per bambini; e ne ho anche una terza: questa persona grande abita in Francia, ha fame, ha freddo e ha molto bisogno di essere consolata. E se tutte queste scuse non bastano dedicherò questo libro al bambino che questa grande persona è stato. Tutti i grandi sono stati bambini una volta (ma pochi di essi se ne ricordano). Perciò correggo la mia dedica : A LEONE WERTH Quando era un bambino il pilota Il piccolo principe Il re LE ROSE Un pilota di aereo, precipitato nel deserto, incontra un bambino: “ il piccolo principe” che rivela di essere l’unico abitante dell’asteroide B612 sul quale vive anche una piccola rosa, molto vanitosa di cui lui si prende cura; la stessa cura che riserva ai tre vulcani che cerca di tenere sempre puliti. Il piccolo principe racconta che, vagando per lo spazio, ha conosciuto diversi personaggi molto strani, ciascuno dei quali gli ha insegnato qualcosa. Dopo aver illustrato tutti questi incontri, il piccolo principe e il pilota sono stanchi e assetati. L’ometto e l’uomo però, ammirano ugualmente la bellezza del deserto e il primo afferma che “ciò che abbellisce il deserto è che nasconde un pozzo in qualche luogo”. Il pilota, con il piccolo principe addormentato tra le braccia, cammina tutta la notte in cerca d’acqua e finalmente al mattino scopre il pozzo. I due si dissetano e il pilota torna al suo aereo. La sera successiva ritrova il piccolo principe che parla con un serpente. E’ solo un attimo, l’ometto, morso dall’animale, si è liberato del corpo troppo pesante per poter tornare al suo asteroide e alla sua rosa che ha abbandonato da troppo tempo. Al pilota lascia un messaggio: ogni volta che guarderà il cielo pieno di stelle, saprà che lassù, da qualche parte, un piccolo principe si sta prendendo cura del suo fiore. TUTTI I GRANDI SONO STATI BAMBINI UNA VOLTA (ma pochi di essi se ne ricordano) I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante Le mie considerazioni Questo romanzo. pur sembrando una fiaba, insegna molto, a grandi e bambini. Il valore dell’amicizia è fondamentale per l’autore: un amico può essere chiunque, ci dice, e quando lo avrai trovato avrai la certezza che è un vero amico perché entrambi guarderete nella stessa direzione. Mi ha molto colpito anche il tema della solitudine e del rimpianto, che qua e là fanno da sfondo ad alcune pagine del libro. Lo consiglio comunque a chi non lo ha ancora letto per la sua semplicità e anche per la sua ricchezza di contenuti.