Lavoro di diploma di Sandra Jovic Formazione tecnico in analisi biomediche Scuola superiore medico tecnica, Locarno, 2009 CONFRONTO TRA QUATTRO TERRENI SELETTIVI PER L’IDENTIFICAZIONE RAPIDA PRESUNTIVA DI ENTEROBATTERIACEAE PRODUTTRICI DI ENZIMI ESBL Lavoro svolto presso: Istituto Cantonale di Microbiologia (ICM), Bellinzona Dipartimento Medicina di Laboratorio dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), Ospedale Regionale di Lugano (ORL), sede Civico Con la collaborazione di: Supervisore Dr. Tiziano Balmelli Dr. Antonella Demarta INDICE 1. RIASSUNTO, ABSTRACT 4 2. ABBREVIAZIONI 5 3. INTRODUZIONE 3.1 Problematiche e obiettivi dello studio 3.2 Aspetti scientifici legati a ESBL 3.2.1 Bacilli Gram negativi 3.2.2 Le Enterobatteriaceae 3.2.3 Pseudomonas aeruginosa 3.2.4 Acinetobacter baumannii 3.2.5 Stenotrophomonas maltophilia 3.3 Gli antibiotici β-lattamici in medicina 3.4 Microrganismi multirestenti: MRSA e VRE 3.5 Meccanismi di azione delle β-lattamasi 3.6 Meccanismi di resistenza ai β-lattamici 3.7 Gli ESBL 3.7.1 Epidemiologia 3.8 Caratterizzazione degli ESBL: TEM, SHV, OXA, CTX-M 3.8.1 AmpC 3.8.2 K1 3.9 Rilevamento di ESBL all’ICM 3.9.1 Caratterizzazione fenotipica 3.9.2 Caratterizzazione genotipica 6 6 7 7 8 8 8 8 8 10 10 10 11 11 12 12 12 13 13 13 4. MATERIALI E METODI 4.1 Piastre 4.2 Microrganismi 4.3 Produzione della piastra CIVA Agar 4.4 Ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae produttori e non di ESBL e ceppi non 14 14 15 16 Enterobatteriaceae 4.4.1 Organizzazione del lavoro per i ceppi batterici 4.5 Messa in evidenza di batteri produttori di ESBL a partire da materiali biologici 4.5.1 Uricult 4.5.2 Feci 4.5.3 Secrezioni respiratorie, puntati e strisci 4.5.4 Organizzazione del lavoro per i materiali biologici 17 17 17 17 18 18 18 5. RISULTATI 5.1 Caratteristiche delle colonie sulle piastre 5.2 Campioni 5.3 Tempo di incubazione 24 o 48 ore 5.4 Risultati ottenuti con le piastre 5.4.1 Risultati ottenuti con ChromIDTM ESBL Agar 5.4.2 Risultati ottenuti con BLSE Agar 5.4.3 Risultati ottenuti con EbSA Agar 5.4.4 Risultati ottenuti con CIVA Agar 19 19 20 22 22 23 23 24 24 6. DISCUSSIONE 6.1 Sensitività e specificità 6.2 PPV (positive predictive value) e NPV (negative predictive value) 6.3 Ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae 6.3.1 Interpretazione dei risultati ottenuti 25 25 25 25 25 2 6.3.2 Identificazione a livello di specie batterica 6.3.3 Possibilità di discriminare bacilli Gram negativi non Enterobatteriaceae 6.3.4 L’influenza di AmpC e K1 6.4 Materiale biologico 6.4.1 Interpretazione dei risultati ottenuti 6.4.2 Feci 6.4.3 Possibilità di discriminare le Enterobatteriace dalle non Enterobatteriaceae 6.5 Confronto con altri studi 26 26 27 27 27 28 28 28 7. CONCLUSIONI 30 8. BIBLIOGRAFIA 31 9. RINGRAZIAMENTI 33 10. ALLEGATI Allegato 1: Skim Milk (BBL) Allegato 2: Agar Sangue (Oxoid) Allegato 3: Mac Conkey (Difco) Allegato 4: Drigalski Agar (Biokar Diagnostics) Allegato 5: Ossidasi (Sigma) Allegato 6: E-Test (AB Biodisk) Allegato 7: Phoenix Epicenter (BD) Allegato 8: MALDI-TOF MS (AXIMA) Allegato 9: Geni ESBL, risultati ottenuti all’ICM Allegato 10: Influenza di AmpC e K1 Allegato 11: Classificazione degli antibiotici β-lattamici Allegato 12: Fotografie piastre 34 34 34 34 34 35 35 37 38 39 40 41 42 3 1. RIASSUNTO 1. ABSTRACT La resistenza batterica attribuita alle ESBL (βlattamasi a spettro esteso) è stata riscontrata all’inizio degli anni ’80 per la prima volta nella pratica clinica in Europa e successivamente negli Stati Uniti dopo l’introduzione delle cefalosporine di terza generazione. Attualmente questo meccanismo di resistenza viene riscontrato ovunque e le Enterobatteriaceae produttrici di enzimi ESBL (E-ESBL) sono riconosciute in tutto il mondo come patogeni ospedalieri. Con questo lavoro si vuole determinare il terreno di crescita migliore per la messa in Enterobatteriaceae evidenza rapida di produttrici di ESBL, allo scopo di individuare eventuali pazienti portatori di E-ESBL in breve tempo. Si è deciso quindi di testare quattro terreni selettivi, tre pronti per l’uso ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar, EbSA Agar e uno da preparare all’ICM di nome CIVA Agar. Sono stati analizzati 49 ceppi batterici (colture pure) della famiglia Enterobatteriaceae e 32 materiali biologici risultati positivi tramite il metodo di referenza E-Test. La specificità e la sensitività delle quattro piastre sono state testate sia utilizzando i 49 ceppi che i 32 materiali biologici. Per i 49 ceppi batterici testati i valori di sensitività migliori sono stati ottenuti con le piastre ChromIDTM ESBL Agar e BLSE Agar, e quelli di specificità con la EbSA Agar. Per i materiali biologici le piastre ChromIDTM ESBL Agar e BLSE Agar hanno dato i risultati più soddisfacenti. Dal punto di vista del laboratorio di analisi microbiologiche, si può concludere che l’uso ESBL Agar della piastra ChromIDTM permetterebbe uno screening efficace e rapido per l’identificazione di Enterobatteriaceae produttrici di ESBL. The bacterial resistance attributed to the ESBL (Extended Spectrum β-Lactamases) was found at the beginning of the 80s for the first time in Europe and afterwards in the United States, after the introduction of third generation cephalosporins into clinical practice. Currently, this mechanism of resistance is widespread and the Enterobacteriaceae producing the enzymes ESBL (E-ESBL) are recognised all over the world as hospital pathogens. The aim of this study was to determine the culture medium most suitable for the rapid identification of Enterobacteriaceae-producing ESBL, in order to recognise in a short time probable patient carriers of E-ESBL. It was decided, therefore, to test four selective culture media, three of which are ready to use: ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar and EbSA Agar and one which has to be prepared in ICM, namely CIVA Agar. A collection of 49 bacterial strains (pure culture) of the family Enterobacteriaceae and 32 biological samples which had resulted positive through the reference method ETest, were analysed. The specificity and sensitivity of the four plates were tested either by using the 49 strains or the 32 the biological samples. For the 49 bacterial strains tested the best values of sensitivity were obtained using the plates ChromIDTM ESBL Agar and BLSE Agar, and those of specificity using the plate EbSA Agar. For the biological samples the plates ChromIDTM ESBL Agar and BLSE Agar gave the most satisfactory results. From the point of view of the microbiological laboratory of analyses, it can be concluded that the use of the plate ChromIDTM ESBL Agar would allow an effective and rapid screening for the identification of Enterobacteriaceae-producing ESBL. 4 2. ABBREVIAZIONI AmpC ATCC BLSE Agar ChromIDTM ESBL Agar CIVA Agar CLSI CMI CT CTL CTX-M EbSA Agar EOC ESBL E-ESBL ICM ID KESC MALDI-TOF MS MRSA NCCLS NEG NPV ORL OXA POS PBPs PCR PM PML PPV K1 SHV TEM TZ TZL VRE Ampicillina C, gene di resistenza American Type Culture Collection β-Lactamase-Spectrum-Extended Agar (Axon Lab AG) Chromogenic Identification ESBL Agar (Biomérieux) Ceftazidime Inositol Vancomycin Amphotericin-B Agar Clinical and Laboratory Standards Institute Concentrazione minima inibente Cefotaxima Cefotaxima e acido clavulanico Cefotoximasi ESBL Screening Agar (Alpha Omega Development-Production B.V.) Ente Ospedaliero Cantonale Extended Spectrum β-Lactamases Enterobatteriaceae produttrici di enzimi ESBL Istituto Cantonale di Microbiologia Identificazione Klebsiella, Enterobacter, Serratia, Citrobacter Matrix Assisted Laser Desorption Ionization – Time of Flight Mass Spectrometry Methicillin-Resistant Staphylococcus aureus National Committee for Clinical Laboratory Standards Negativo Negative predictive value Ospedale Regionale di Lugano Oxacillinasi Positivo Penicillin Binding Proteins Polymerase Chain Reaction Cefepima Cefepima e acido clavulanico Positive predictive value Gene K1 Sulphydryl Variable Temoniera Ceftazidima Ceftazidima e acido clavulanico Vancomycin-Resistant Enterococcus 5 3. INTRODUZIONE 3.1 Problematiche e obiettivi dello studio Questo lavoro nasce dalla sempre maggiore consapevolezza che la capacità di riconoscere le farmacoresistenze batteriche, conseguenti allo svilupparsi di meccanismi di resistenza, è un problema di grande rilevanza per la sanità pubblica [1]. L’EOC sta valutando un test rapido selettivo per l’identifcazione degli ESBL da introdurre nella pratica quotidiana, allo scopo di prevenire eventuali epidemie ospedaliere. Con questo lavoro si vuole determinare il terreno di crescita migliore, per sensitività e specificità, per la messa in evidenza di E-ESBL in materiali biologici. In funzione dei dati presentati in letteratura [2, 3, 4, 5] i Dr. Tiziano Balmelli e Dr. Antonella Demarta hanno scelto i seguenti quattro terreni selettivi: 1. 2. 3. 4. ChromIDTM ESBL Agar (Chromogenic Identification ESBL Agar) [2], BLSE Agar (β-Lactamase-Spectrum-Extended Agar) [3], EbSA Agar (ESBL Screening Agar) [4], CIVA Agar (Ceftazidime Inositol Vancomycin Amphotericin-B Agar) [5]. Figura 1 ChormIDTM ESBL Agar Figura 2 BLSE Agar Figura 3 EbSA Agar Figura 4 CIVA Agar Il metodo di riferimento ritenuto come Gold Standard per la determinazione dei ceppi produttori di ESBL è l’E-Test [Allegato 6]. Sapendo che alcuni generi di batteri hanno normalmente una resistenza conosciuta agli antibiotici contenuti nelle piastre per il rilevamento degli ESBL (ceftazidima, cefotaxima), e presumendo la possibilità per questi batteri di crescere sulle piastre scelte, si è voluto verificarne il comportamento di crescita e la possibilità di distinguerli macroscopicamente da ceppi della famiglia Enterobatteriaceae. Si sono perciò analizzati 6 ceppi batterici della famiglia Xanthomonadaceae, 6 ceppi batterici della famiglia Moraxellaceae e 5 ceppi batterici della famiglia Pseudomonadaceae [Tabella 2]. In previsione di un’eventuale possibilità di utilizzo delle piastre per uno screening dei pazienti tramite striscio anale con lo scopo di evidenziare eventuali portatori di ESBL, si sono presi in considerazione 6 campioni di feci [Tabella 3]. L’importanza di questa analisi è di verificare l’incidenza della flora commensale sulla messa in evidenza di ESBL. 6 3.2 Aspetti scientifici legati a ESBL 3.2.1 Bacilli Gram negativi Figura 5 Batterio bacillo Gram negativo [7] a = fimbria: struttura tubolare piena che consente al batterio di aderire alla superficie b = pilo: appendice filamentosa di batteri Gram negativi c = capsula: strato mucoso che circonda la parete di alcune specie batteriche; può avere potere immunogeno d = parete cellulare: strato cellulare che circonda la membrana plasmatica e = membrana plasmatica: barriera selettivamente permeabile tra il citoplasma e l’ambiente extracellulare f = flagello: appendice flessibile che serve per il movimento g = plasmide: DNA extracromosomico circolare e contenente informazioni accessorie. Può replicarsi indipendentemente dal cromosoma principale e nella coniugazione può essere trasferito da una cellula all’altra (trasformazione). h = nucleoide: conosciuto come regione nucleare o corpo della cromatina, è una regione dalla forma irregolare che contiene materiale genetico Le famiglie di batteri appartenenti ai bacilli Gram Enterobatteriaceae, le negativi sono le Pseudomonadaceae, le Moraxellaceae, le Xanthomonadaceae e altre famiglie. Sono di piccole dimensioni con lunghezza da 0.5-1.5 μm a 2-4 μm. Possono essere anaerobi o aerobi. Possiedono dei pili e alcuni presentano flagelli per la loro mobilità e una capsula. Lo strato esterno, tipico dei batteri Gram negativi, è costituito prevalentemente da lipopolisaccaridi collegati tra loro da proteine che attravesano lo spazio periplasmatico. Alla frazione glicidica si deve il potere immunogeno dei Gram negativi. Il lipide A forma una struttura rigida che rende la cellula batterica impermeabile a molte sostanze, antibiotici o disinfettanti. Nello strato esterno si trovano le porine che delimitano dei canali di selezione di sostanze in entrata nella cellula. Per questo motivo i Gram negativi risultano meno sensibili dei Gram positivi nei confronti di alcuni antibiotici, in quanto le porine ne impediscono l’ingresso. All’interno della parete vi sono complessi molecolari di trasporto, responsabili del pompaggio verso l’esterno di sostanze nocive eventualmente penetrate nella cellula. Lo strato interno della parete possiede pompe proteiche di efflusso collegate a proteine periplasmatiche di fusione che continuano in canali nello strato esterno. La loro funzione è di pompare le sostanze direttamente nell’ambiente esterno, per evitare che si accumulino nel periplasma e tornino nuovamente nel citoplasma batterico. Molti componenti della g a parete sono immunogeni e come tali inducono nell’ospite una f b reazione immunitaria ai batteri. d La conoscenza della struttura della parete, oltre che per c caratterizzare il tipo antigenico dei batteri, è importante per la terapia, in quanto diversi antibiotici agiscono proprio sui costituenti o sui processi di sintesi della parete. e I bacilli Gram negativi sono i più comuni costituenti della flora endogena umana del cavo orale, tratto gastrointestinale e vaginale e risultano i più frequenti agenti eziologici di una vasta gamma di infezioni, come per esempio Figura 6 Struttura esterna dei batteri Gram negativi [7] infezioni urinarie, ginecologiche, polmonari a = strato esterno / b = strato interno / c = membrana plasmatica [6, 7]. d = parete lipoproteica / e = complesso polare di trasporto f = lipide A: lipopolisaccaride / g = glicide 7 I bacilli Gram negativi utilizzati per questo studio sono stati della famiglia Enterobatteriaceae, batterio Pseudomonas aeruginosa, batterio del genere Acinetobacter e batterio Stenotrophomonas maltophilia. 3.2.2 Le Enterobatteriaceae Le Enterobatteriaceae sono bacilli Gram negativi anaerobi facoltativi. Sono ossidasi negativi, utilizzano il glucosio con un metabolismo di tipo fermentativo con o senza produzione di gas. Le Enterobatteriaceae si trovano nell’intestino, come commensali, dell’uomo e degli animali. Sono la famiglia batterica più importante in medicina. Diversi generi sono patogeni per l’uomo perché provocano infezioni soprattutto di tipo gastroenterico e urinario. I principali batteri della famiglia Enterobatteriaceae di interesse ospedaliero appartengono ai generi Escherichia, Citrobacter, Klebsiella, Enterobacter, Serratia, Hafnia, Proteus, Morganella e Providencia [8]. 3.2.3 Pseudomonas aeruginosa I batteri del genere Pseudomonas sono molto diffusi nel suolo, nelle acque, sulle piante e in piccolo numero anche nell’intestino dell’uomo e degli animali. Pseudomonas aeruginosa è strettamente aerobica e ossidasi positiva. Questa specie batterica è stata isolata in ambiente ospedaliero da infezioni delle vie aeree. Questo batterio rimane problematico in ambito nosocomiale per la resistenza intrinseca a differenti classi di antibiotici e per la capacità di acquisire rapidamente resistenze per effetto di mutazioni in caso di trattamento [8]. 3.2.4 Acinetobacter baumannii I batteri del genere Acinetobacter sono immobili, aerobi stretti, ossidasi positivi. La specie più importante per le infezioni ospedaliere è Acinetobacter baumannii. Questa specie causa infezioni delle vie respiratorie ed urinarie, setticemie, ascessi cerebrali ed altre manifestazioni cliniche più deboli. Gli isolati clinici di Acinetobacter presentano spesso un elevato livello di resistenza ai βlattamici dovuto alla produzione dell’enzima β-lattamasi o ad una ridotta permeabilità della membrana esterna [9]. 3.2.5 Stenotrophomonas maltophilia specie più importante del genere Stenotrophomonas in ambiente ospedaliero è Stenotrophomonas maltophilia. È aerobico ed ubiquitario (acqua, suolo, animali e piante). La Frequentemente ritrovato a livello della flora commensale dell’uomo. Può essere isolato, come contaminante, nel cibo, nelle macchine per la fabbricazione del ghiaccio, negli umidificatori e in diversi apparecchi ospedalieri. Può causare polmonite, meningite, sovrainfezione di ferite chirurgiche, come pure infezioni urinarie, gastrointestinali e ossee. Anche Stenotrophomonas maltophilia può diventare resistente a numerosi antibiotici. Il batterio riesce a produrre una βlattamasi e la sua membrana esterna è poco permeabile, conferendo la resistenza agli antibiotici [10]. 3.3 Gli antibiotici β-lattamici in medicina Tutti gli antibiotici β-lattamici hanno in comune lo stesso anello β-lattamico [Figura 7], [11]; la penicillina è stato il primo antibiotico β-lattamico scoperto nel 1928 [12]. La funzione dei β-lattamici è quella di inibire la sintesi della parete della cellula batterica, interferendo nella formazione dei legami peptidici tra le molecole del peptidoglicano (proteina che costituisce la parete dei batteri Gram negativi) che conferisce alla parete rigidità e resistenza alla Figura 7 Anello β-lattamico [11] lisi osmotica. La struttura sulla quale agisce l’anello β-lattamico è 8 chiamato proteina legante la penicillina (Penicillin Binding Protein, PBP) e contiene il sito attivo in grado di legare l’antibiotico β-lattamico [13]. Nei batteri Gram negativi, tra la membrana esterna e quella citoplasmatica, si trova lo spazio periplasmatico che è sede sia della parete del peptidoglicano sia degli enzimi β-lattamasici, come penicillasi e cefalosporinasi, capaci di idrolizzare l’anello β-lattamico degli antibiotici. L’organizzazione strutturale dei Gram negativi rende difficile l’attacco da parte degli antibiotici β-lattamici, perché questi devono diffondere attraverso porine presenti sulla membrana esterna per poter raggiungere le maglie di peptidoglicano e la membrana citoplasmatica dove si trovano i siti bersaglio. Gli antibiotici β-lattamici sono suddivisi in sei gruppi con le rispettive sottoclassi [Tabella 1] [14]. Tabella 1 Classificazione degli antibiotici β-lattamici [14] CLASSE SOTTOCLASSE Penicilline Aminopenicilline Ureidopenicilline Penicilline Carbossipenicilline Peniccillasi Amidinopenicilline Cefalosporine di prima generazione Cefalosporine di seconda generazione Cefalosporine di terza generazione Cefemici Cefalosporine di quarta generazione Cefamicine Oxacefemici Cefalosporine Cefemici (orali) Carbapenemici Monobattamici Carbapenemici Penemici Penemici β-lattamasi inibitori - 9 3.4 Microrganismi multirestenti: MRSA e VRE La diffusione di microrganismi patogeni multiresistenti costituisce un fenomeno in continua evoluzione e rappresenta una crescente minaccia per l’ambiente ospedaliero. Tra i batteri multiresistenti agli antibiotici, hanno assunto particolare rilevanza nell’ultimo decennio gli MRSA (Methicillin-Resistant Staphylococcus aureus), i VRE (Vancomycin-Resistant Enterococcus) e gli enterobatteri ESBL (Extended Spectrum β-Lactamases) [8]. Questi microrganismi sono oggetto di una sorveglianza epidemiologica per limitarne la disseminazione. In tutti i casi l’applicazione delle misure standard di prevenzione, eseguita secondo il servizio Igiene Ospedaliera EOC [13] come l’igiene delle mani, è essenziale. In situazioni epidemiche sono messe in atto misure supplementari quali l’isolamento del paziente e la decontaminazione selettiva dei pazienti [14, 15, 16]. Gli MRSA sono ceppi di Staphylococcus aureus che hanno sviluppato una resistenza alle penicilline (meticillina, oxacillina, flucloxacillina). Sono responsabili di infezioni invasive (endocarditi, meningiti, polmoniti, altro), cutaneo-mucose, urinarie e colonizzazione di corpi estranei (cateteri, pace-makers, altro) [15, 16]. I batteri del genere Enterococcus sono riconosciuti sempre più come agenti patogeni causanti infezioni urinarie, setticemie, infezioni di ferita ed endocarditi. Il problema delle infezioni nosocomiali causate da Enterococchi è aggravato dal fatto che sempre più ceppi diventano resistenti agli antibiotici glicopeptidici, come la vancomicina, e sono quindi difficili da curare. La vancomicina, antibiotico appartenente a questa classe ed ottenuta da Streptomyces orientalis, è utilizzata in caso di resistenza o allergia ad altri antibiotici, ma è inattiva contro batteri Gram negativi e micobatteri [17]. 3.5 Meccanismi di azione delle β-lattamasi In presenza di β-lattamasi, i β-lattamici sono idrolizzati nel sito attivo dell’enzima per la presenza di un gruppo ossidrile presente nella serina terminale della catena laterale della βlattamasi. Si forma così un legame covalente e l’anello βFigura 8 Idrolisi da parte delle β-lattamsi [18] lattamico è idrolizzato in presenza di una molecola d’acqua, provocando l’apertura dell’anello β-lattamico e quindi inattivando l’antibiotico [Figura 8], [19]. Sulla base delle sequenze aminoacidiche il sistema di classificazione di Ambler divide le β-lattamasi in quattro gruppi. Il processo mediante serina terminale avviene con le β-lattamasi del gruppo A, C e D. Per quanto riguarda il gruppo B l’enzima presenta nel sito attivo uno ione di zinco, ma il principio è simile [20]. 3.6 Meccanismi di resistenza ai β-lattamici I più importanti e comuni meccanismi della resistenza agli antibiotici β-lattamici nei microrganismi Gram negativi sono [19, 21, 22]: 1. diminuzione dell’assorbimento dell’antibiotico a livello citoplasmatico dovuta alla mutazione delle proteine di membrana, questa modifica riduce il grado di penetrazione del β-lattamico, 2. alterazione del bersaglio dell’antibiotico, causato dalle alterazioni delle PBPs che portano ad una minore affinità tra la proteina e l’antibiotico, 10 3. produzione di enzimi capaci di degradare o alterare il β-lattamico, le β-lattamasi, che rappresentano il meccanismo principale della resistenza batterica agli antibiotici β-lattamici [19, 21]. 3.7 Gli ESBL Come le VRE e MRSA anche gli ESBL, che tradotto in italiano significa beta lattamasi a spettro esteso (o allargato), hanno un’importanza particolare a causa dell’elevata probabilità d’insuccesso del trattamento antibiotico. Questo conduce ad una mortalità elevata, il prolungamento dell’ospedalizzazione ed un aumento dei costi [8]. Data l’importanza a livello terapeutico ospedaliero di ceppi produttori di ESBL, il CLSI (Clinical and Laboratory Standards Institute, da www.clsi.org), raccomanda che i pazienti che hanno sviluppato un’infezione da E-ESBL, siano documentati in modo tale da trasmettere questa informazione alle strutture presso le quali il paziente dovrà essere trasferito o ricoverato in futuro [8]. Gli enzimi che idrolizzano l’anello β-lattamico degli antibiotici β-lattamici sono oggigiorno molto importanti perché sono frequenti nei batteri Gram negativi, ed in particolare nelle Enterobatteriaceae [21]. Questi enzimi idrolizzano e conferiscono resistenza agli antibiotici oximino-cefalosporine di seconda e terza generazione. I geni che codificano per gli ESBL includono geni presenti in molti batteri anche ambientali che hanno subito mutazioni, conferendo all’enzima la capacità di idrolizzare le oximino-cefalosporine. Questi geni si trovano su plasmidi e sono designati dalle sigle blaTEM, blaSHV, blaOXA, blaCTX-M [21]. Esistono altre importanti forme di resistenza ai β-lattamici che devono essere distinte da ESBL: • iperproduzione di AmpC (ampicillinasi C) cromosomica (Enterobacter spp.), • iperproduzione di AmpC plasmidico (Escherichia coli), • iperproduzione di K1 cromosomica (Klebsiella oxytoca), • resistenza efflusso-mediata (Pseudomonas aeruginosa), • resistenza con vari meccanismi (Acinetobacter spp., Stenotrophomonas maltophilia) [21]. 3.7.1 Epidemiologia Gli ESBL sono osservati negli ospedali, in particolare nei servizi di cure intense, ma anche in strutture di cura a lunga degenza. Secondo gli studi, la durata media del soggiorno di un paziente dal momento di un’infezione da EESBL si allunga di 10-17 giorni. Uno studio del 2004 [8] dimostra che gli ESBL possono anche essere responsabili di colonizzazioni ed infezioni comunitarie. Nel corso di un periodo di 16 mesi sono stati isolati dei ceppi di Escherichia coli produttori di ESBL da 49 pazienti ambulatoriali che mostravano sintomi di un’infezione comune. Si trattava prevalentemente di persone anziane con infezioni urinarie. Il 22% era portatore di una sonda e il 57% presentava ripetute infezioni urinarie. Il 67% dei pazienti aveva ricevuto un antibiotico nei due mesi precedenti la diagnosi. I fattori di rischio per Escherichia coli produttrici di ESBL erano l’età avanzata, il diabete, infezioni urinarie ripetute ed un’ospedalizzazione nel corso dell’anno precedente. Non sono disponibili dati europei o svizzeri per questo gruppo di pazienti, anche se il tasso di colonizzazione in Svizzera e in Europa sembrerebbe più basso che altrove [8]. 11 3.8 Caratterizzazione degli ESBL: TEM, SHV, OXA, CTX-M BlaTEM, blaSHV, blaOXA e blaCTX-M sono geni che conferiscono al batterio il fenotipo ESBL. Si riscontrano soprattutto in microrganismi della famiglia Enterobatteriaceae e sono responsabili della resistenza ai β-lattamici. • TEM β-lattamasi: conferiscono resistenza all’ampicilina, alle penicilline ed alle cefalosporine e sono spesso riscontrate in ceppi di Klebsiella pneumoniae. • Il tipo SHV dà resistenza agli antibiotici ceftazidima e cefotaxima, entrambe cefalosporine di terza generazione, ed è predominante in ceppi di Klebsiella pneumoniae. • Le β-lattamasi tipo OXA conferiscono al batterio una resistenza all’ampicillina e alle cefalotine, come pure all’oxacillina e alla cloxacillina. Sono riscontrate in ceppi di Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae. • Le CTX-M β-lattamasi danno resistenza a cefotaxima e ceftazidima, e sono riscontrate soprattutto in ceppi di Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae [12]. 3.8.1 AmpC Le AmpC β-lattamasi sono delle cefalosporinasi clinicamente importanti. Sono codificate nei cromosomi di molte Enterobatteriaceae e pochi altri microrganismi (Actinobacteria, Proteobacteria, Oceanospirillales, Pseudomonadaceae e Xanthomonadaceae) [23]. In molti batteri gli enzimi AmpC sono inducibili e possono essere espressi a livelli elevati in seguito a mutazioni nel promotore del sistema di regolazione. La sovraespressione conferisce resistenza oltre che alle cefalosporine di terza generazine, fra cui cefotaxima, ceftazidima e cefotriaxone anche alle cefalosporine di quarta generazione (cefamicine). Questo rappresenta un problema soprattutto nel caso di infezioni causate da Enterobacter aerogenes e Enterobacter cloacae. In queste specie, infatti, un ceppo inizialmente sensibile può divenire resistente in seguito a terapia con gli antibiotici sopracitati. Esistono plasmidi trasmissibili che hanno acquisito i geni per gli enzimi AmpC e che possono essere espressi in batteri come Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e Proteus mirabilis nei quali il gene blaAmpC non è presente sul cromosoma o è solo scarsamente espresso. Per definizione i batteri resistenti ai β-lattamici tramite l’enzima AmpC non sono considerati ESBL in quanto il gene blaAmpC stesso non è mutato [24]. 3.8.2 K1 Anche il gene K1 viene sovraespresso per deregolazione del gene cromosomico K1 o per acquisizione di un gene trasferibile K1 su un plasmide o su altri elementi mobili. Quindi, quando la β-lattamasi K1 iperprodotto (come l’AmpC), il batterio è resistente ai β-lattamici, ma, normalmente, sensibile alla ceftazidima. L’iperproduzione di K1 viene espressa per la maggior parte in ceppi di Klebsiella oxytoca. Come per l’AmpC, i batteri resistenti ai β-lattamici tramite il gene K1 non sono definiti ESBL [12]. 12 3.9 Rilevamento di ESBL all’ICM 3.9.1 Caratterizzazione fenotipica Figura 9 Zona fantasma solo con PM/PML [25] Il metodo che applica l’ICM per la conferma della diagnosi fenotipica dei batteri produttori di ESBL è l’E-Test. È un metodo commerciale quantitativo per la determinazione della CMI (concentrazione minima inibente) di un singolo agente antimicrobico nei confronti dei microrganismi e per la determinazione della presenza di ESBL [Allegato 9]. Lo stipite sospetto per ESBL è generalmente segnalato in automatico dall’apparecchio Phoenix [Allegato 7]. Nel caso di un antibiogramma manuale, vi sono alcuni antibiotici che servono da indicatori per ESBL, come ceftazima (≤ 22 mm), cefotaxima (≤ 27 mm), cefpodoxima (≤ 17 mm), ceftriaxone (≤25 mm) e aztreonam (≤ 27 mm). La conferma viene eseguita con E-Test per ESBL, una combinazione di strisce contenenti un antibiotico cefotaxima (CT), cefepime (PM), ceftazidima (TZ) ed una combinazine degli stessi antibiotici con un inibitore, l’acido clavulanico: CTL, PML, TZL. L’interpretazione dei valori delle CMI si basa, in linea di principio, sui criteri emessi dal CLSI. La CMI va letta nel punto di completa inibizione della crescita, considerando anche piccole colonie e colonie isolate. Il risultato emesso è dato in µg/ml con l’interpretazione sensibile, intermedio o resistente. Il rapporto tra l’antibiotico e antibiotico con acido clavulanico deve essere ≥ 8 µg/ml. La produzione di enzimi ESBL è confermata quando nel test appare una zona “fantasma”, così chiamata in quanto assume la forma di un fantasma [Allegato 6]. Nella figura 9 si nota che ceftazidima (TZ) e cefotaxima (CT) non sono attivi sul ceppo batterico testato, come pure la combinazione degli stessi antibiotici con l’inibitore di β-lattamasi acido clavulanico (TZL e CTL rispettivamente). Nel caso della cefepime (PM) il rapporto tra i valori di CMI letti con e senza acido clavulanico (striscio centrale nella figura) dà un valore superiore a 8 µg/ml. Il ceppo batterico viene quindi considerato essere produttore di ESBL. 3.9.2 Caratterizzazione genotipica Il metodo che è stato applicato all’ICM per la diagnosi genotipica dei batteri produttori di ESBL è una PCR Multiplex che permette di determinare la presenza ed il tipo di gene di resistenza tramite primer specifici [26]. 13 4. MATERIALI E METODI 4.1 Piastre Qui di seguito vengono elencate le piastre utilizzate in questo lavoro: • ChromIDTM ESBL Agar [2] Piastra pronta per l’uso della ditta Biomérieux, Avenue Banc 51, 1211 Genève, ref. 43481, lotto 827027801/828522501. Composizione terreno (g/l acqua demineralizzata): peptoni (suini o bovini) (17.2 g), l. triptofano (0.9 g), tampone Hepes (0.4 g), miscela cromogena (6.87 g), miscela selettiva (0.38 g), agar (18.0 g), miscela di antibiotici tra cui cefpodoxima (0.004 g). • BLSE Agar [3] Doppia piastra pronta per l’uso della ditta Axon Lab AG, Täfernstrasse 15, 5405 Baden, ref. AEB525770, lotto 830437/900718. Composizione terreno (g/l acqua demineralizzata): Mac Conkey agar [Allegato 3] (50.0 g), ceftazidima (0.002 g) / Drigalski agar [Allegato 4] (51.0 g), cefotaxima (0.0015 g). • EbSA Agar [4] Doppia piastra pronta per l’uso della ditta Alpha Omega Development-Production B.V, Gentsestraat 225-2587 HR’Gravenhage, Netherlands, ref. 120990, lotto 69924/6010. Composizione terreno (g/l acqua demineralizzata): Mac Conkey agar (14.0 g), cefotaxima (0.001 g), cloxacillina (0.4 g), vancomincina (0.064 g) / Mac Conkey agar (14.0 g), ceftazidima (0.001 g), cloxacillina (0.4 g), vancomicina (0.064 g). • CIVA Agar [5] Piastra preparata all’istituto cantonale di microbiologia, Bellinzona. Composizione terreno (g/l acqua demineralizzata con Milli-Q Academic System): peptone di caseina digerita con pancreas (ditta Fluka Analytical, 500 g, ref. 70169, lotto 1398993) (11.0 g), estratto di carne bovina (ditta BD, 500 g, ref. 212610, lotto 7088076) (3.0 g), Myo – inositolo (ditta Fluka Analytical, 500 g, ref. 57570, lotto 1250799) (12.0 g), cloruro di sodio (ditta Fluka Biochemika, 1 kg, ref. 71376, lotto 1344323) (8.5 g), blu di bromotimolo (ditta Riedel-de Haen, 5 g, ref. 32714, lotto 61080) (0.03 g), agar batteriologico (Agar no. 1) (ditta Oxoid, 500 g, ref. LP0011, lotto 994025-02) (17.0 g), Fortam (ceftazidima) (ditta GlaxoWellcome, 1 g, ref. E0759301, lotto 6N941) (0.002 g), vancomycin hydrocloride from Streptomyces orientalis (ditta Fluka Analytical, 250 mg, ref. 94747, lotto 1406533) (0.01 g), amphotericin B from Streptomyces ssp (ditta Fluka Analytical, 50 mg, ref. 10042, lotto 1348127) (0.0045 g). I costi di materiale per le piastre sono: • ChromIDTM ESBL Agar CHF 2.40 • BLSE Agar CHF 4.03 • EbSA Agar CHF 3.00 • CIVA Agar CHF 1.00 14 4.2 Microrganismi I ceppi batterici ed i materiali biologici sono elencati nella tabella 2 e 3. • della famiglia Enterobatteriaceae, Xanthomonadaceae specie Stenotrophomonas maltophilia, Moraxellaceae specie del genere Acinetobacter e Pseudomonadaceae specie Pseudomonas aeruginosa. Collezione di 49 ceppi Tabella 2 Ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae, Xanthomonadaceae, Moraxellaceae e Pseudomonadaceae provenienti dall’ICM. I ceppi numero ATCC 25922 e ATCC 700603 sono considerati controlli di qualità e la NCCLS (National Committee for Clinical Laboratory Standards) li raccomanda nei test di conferma per ESBL. Sono del marchio ATCC (American Type Culture Collection) [2]. CEPPO SPECIE CEPPO SPECIE CEPPO SPECIE 10/07 Escherichia coli 0S62 Escherichia coli 51/08 Proteus mirabilis 05/07 Escherichia coli 0S184 Escherichia coli Amp73 Proteus mirabilis 27/07 Escherichia coli 78/08 Klebsiella oxytoca 0S14 Citrobacter freundii 90/07 Escherichia coli 123/08 Klebsiella oxytoca 0S255 Citrobacter freundii 89/07 Escherichia coli 34/08 Klebsiella oxytoca 0S565 Citrobacter freundii 94/07 Escherichia coli 55/07 Klebsiella oxytoca 65/06 Stenotrophomonas maltophilia 100/07 Escherichia coli 56/07 Klebsiella oxytoca E8137 Stenotrophomonas maltophilia 84/07 Escherichia coli 87/07 Klebsiella pneumoniae 10/09 Stenotrophomonas maltophilia 47/07 Escherichia coli 04/07 Klebsiella pneumoniae 11/09 Stenotrophomonas maltophilia 12/07 Escherichia coli 73/07 Klebsiella pneumoniae 12/09 Stenotrophomonas maltophilia 13/07 Escherichia coli ATCC 700603 Klebsiella pneumoniae 13/09 Stenotrophomonas maltophilia 14/07 Escherichia coli 72/06 Enterobacter sakazakii 132/06 Acinetobacter baumannii 16/07 Escherichia coli 0S688 Enterobacter aerogenes AC49 Acinetobacter spp. 22/07 Escherichia coli 93/05 Enterobacter cloacae AC48 Acinetobacter johnsonii 32/07 Escherichia coli 0S46 Enterobacter cloacae AC43 Acinetobacter iwoffi 40/07 Escherichia coli 0S128 Enterobacter cloacae AC39 Acinetobacter baumannii 51/07 Escherichia coli 50/07 Bacillo gram negativo NE AC37 Acinetobacter baumannii 88/07 Escherichia coli 74/07 Salmonella spp. U7904 Pseudomonas aeruginosa 58/07 Escherichia coli 0S91 Hafnia alvei 7881 Pseudomonas aeruginosa U34313 Escherichia coli 0S29 Serratia liquefaciens 7885 Pseudomonas aeruginosa ATCC 25922 Escherichia coli 0S453 Serratia marcescens 7543 Pseudomonas aeruginosa U31142 Proteus mirabilis 8395 Pseudomonas aeruginosa 0S438 Escherichia coli 15 • 32 materiali biologici inseminati all’ICM, provenienti da strutture sanitarie del canton Ticino. Tabella 3 Materiali biologici inseminati all’ICM. NUMERO MATERIALE NUMERO MATERIALE R7819 Espettorato VA9018 Ferita profonda R5119 Espettorato VA3868 Striscio ulcera R40108 Espettorato indotto G3431 Striscio uretrale R40103 Espettorato indotto G7278 Striscio vaginale R37476 Aspirato bronchiale U4979 Uricult R5961 Aspirato bronchiale U4403 Uricult R3329 Aspirato bronchiale U4370 Uricult VA34331 Puntato easy flow drenaggio U4944 Uricult VA38021 Puntato ginocchio U4397 Uricult VA38020 Puntato drenaggio U4931 Uricult VA8758 Puntato F5177 Feci VA3068 Ferita superficiale F5088 Feci VA7727 Ferita superficiale F5086 Feci VA8741 Ferita superficiale F5169 Feci VA7259 Striscio ferita profonda F5199 Feci VA5620 Striscio ferita profonda F5016 Feci 4.3 Produzione della piastra CIVA Agar [5] Sono state pesate le sostanze indicate nel capitolo 4.1 con la bilancia analitica (Mettler Toledo PG6002-S) per versarli in una bottiglia da un litro contenente il miscelatore magnetico senza l’aggiunta di antibiotici. È stato preriscaldato una certa quantità d’acqua demineralizzata inferiore ad un litro per 4 minuti nel microonde. L’acqua è stata versata nella bottiglia. Il contenuto è stato mescolato con l’agitatore magnetico per 15 minuti, allo scopo di sciogliere i reagenti. La soluzione è stata poi portata alla quantità di un litro e con la sua striscia TST Control [Figura 10] collocata nell’autoclave. L’autoclave (Fedegari Autoclavi SPA, serie FOB) ha mantenuto la temperatura di 121 °C per 15 minuti poi la temperatura è diminuita fino a 80°C. Dopo circa un’ora, alla fine del ciclo di sterilizzazione, è stato controllato che l’indicatore TST Control sia virato da giallo a blu, indicando che il processo di sterilizzazione è avvenuto correttamente [Figura 11]. Figura 10 TST Control prima della sterilizzazione Figura 11 TST Control dopo la sterilizzazione La soluzione è stata mescolata con l’agitatore magnetico fino a raggiungere una temperatura inferiore a 50°C. I tre a antibiotici sono stati pesati e disciolti in 3 mL di acqua sterile demineralizzata, per essere poi versati nella bottiglia da un litro, sterilizzando ogni volta il bordo della bottiglia e coprendo con carta alu. 16 La bottiglia è stata lasciata raffreddare con l’agitatore magnetico per un’ora circa. Le piastre sono state riempite con l’aiuto dell’apparecchio e tubo sterile e lasciate solidificare fino al giorno seguente. 4.4 Ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae produttori e non di ESBL e ceppi non Enterobatteriaceae Nella prima parte del lavoro è stata testata una collezione di 49 ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae [Tabella 2], provenienti da pazienti ospedalizzati in Ticino, con fenotipo ESBL positivo o negativo precedentemente testati tramite E-Test [Allegato 6] e conservati nella ceppoteca all’ICM. È stata pure testata una collezione di 17 ceppi non Enterobatteriaceae (Stenotrophomonas maltophilia, Pseudomonas aeruginosa e specie del genere Acinetobacter) provenienti dalla ceppoteca dell’ICM non testati con E-Test. Per avere colture fresche i 66 ceppi batterici, congelati a -80 °C nel terreno di conservazione Skim Milk [Allegato 1], sono stati scongelati e trapiantati su piastre non selettive Agar sangue [Allegato 2] ed incubate a 37°C per 24 ore, prima di iniziare il confronto delle quattro piastre. Di ogni ceppo batterico è stata presa una colonia dall’Agar sangue ed inseminata direttamente sulle quattro differenti piastre ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar, CIVA Agar ed EbSA Agar. 4.4.1 Organizzazione del lavoro per i ceppi batterici • • • • • • • Produzione della piastra CIVA Agar. Coltivazione dei 66 ceppi batterici su Agar sangue. Inseminazione di una colonia batterica, prelevata da Agar sangue, sulle quattro differenti piastre: ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar, EbSA Agar e CIVA Agar. Prima incubazione in aereobiosi a 37°C. Prima lettura delle piastre dopo 24 ore. Seconda incubazione in aereobiosi a 37°C. Seconda lettura delle piastre dopo 48 ore. 4.5 Messa in evidenza di batteri produttori di ESBL a partire da materiali biologici In un secondo tempo, le piastre di coltura selezionate sono state testate utilizzando un totale di 32 materiali biologici [Tabella 3] di diversa natura provenienti da strutture sanitarie del canton Ticino, cioè 9 strisci, 4 puntati, 7 campioni di secrezioni respiratorie, 6 campioni uricult e 6 campioni di feci, nei quali le analisi precedentemente eseguite dal reparto di batteriologia dell’ICM hanno messo in evidenza la presenza di ceppi batterici produttori di ESBL. 4.5.1 Uricult Dall’uricult, dal terreno Agar Cled [27] è stata presa un’ansata di colonie batteriche, sospese e vortexate in 5 ml di NaCl 0.9%. La sospensione di colonie è stata inseminata sulle quattro piastre in esame: ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar, CIVA Agar e EbSA Agar. 17 4.5.2 Feci Si sono presi in considerazione 6 campioni di feci [Tabella 3], dal reparto di batteriologia, per verificare l’influsso di eventuali batteri della flora commensale sul rilevamento di E-ESBL nelle varie piastre. Dapprima i campioni sono stati inseminati direttamente sulle piastre ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar, CIVA Agar ed EbSA Agar. Dopo incubazione di 24 e 48 ore i quattro terreni presentavano diverse colonie. Le colonie morfologicamente diverse sono state isolate su Agar sangue [Allegato 2] e Mac Conkey [Allegato 3] e messe ad incubare a 37°C per 24 ore per ottenere colonie pure. Dopodiché è stato eseguito il test dell’ossidasi [Allegato 5] dall’Agar sangue, allo scopo di distinguere le Enterobatteriaceae da non Enterobatteriaceae. In seguito i singoli ceppi batterici sono stati analizzati mediante Phoenix Epicenter (BD) [Allegato 7] per l’identificazione rapida e la determinazione della sensibilità antimicrobica dei batteri. Per l’identificazione della specie batterica i batteri sono stati pure analizzati con MALDI-TOF MS (AXIMA) (Matrix Assisted Laser Desorption Ionization – Time of Flight Mass Spectrometry) [Allegato 8] mediante la spettrometria di massa. L’E-Test [Allegato 6] è stato eseguito come da direttive ICM. 4.5.3 Secrezioni respiratorie, puntati e strisci L’inseminazione è stata eseguita applicando il materiale biologico direttamente sulle piastre ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar, CIVA Agar e EbSA Agar. 4.5.4 Organizzazione del lavoro per i materiali biologici • • • • • • • Produzione della piastra CIVA Agar. Sospensione del materiale dal terreno Cled dei 6 campioni di Uricult in NaCl. Inseminazione dei rispettivi materiali biologici direttamente sulle quattro differenti piastre: ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar, EbSA Agar e CIVA Agar. Prima incubazione in aereobiosi a 37°C. Prima lettura delle piastre dopo 24 ore. Seconda incubazione in aereobiosi a 37°C. Seconda lettura delle piastre dopo 48 ore. 18 5. RISULTATI 5.1 Caratteristiche delle colonie sulle piastre Nella tabella 4 sono elencate le caratteristiche delle colonie che crescono sulle piastre ChromIDTM ESBL Agar [2], BLSE Agar [3] e CIVA Agar [5], secondo i prospetti forniti dalle rispettive ditte. La piastra EbSA Agar [4] non possiede alcuna particolarità che può differenziare un particolare ceppo batterico. Le colonie, se presenti, sono di colore rosa. Tabella 4 Caratteristiche delle colonie per le piastre ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar e CIVA Agar ChromIDTM ESBL Agar COLORE E CARATTERISTICA COLONIE GENERE-SPECIE BATTERIO Rosa-bordeaux Verde, verde tendente al marrone o blu Marrone chiaro a marrone scuro Giallo Blu Mac Conkey Agar Rosa Bianco a incolore CIVA Agar BLSE Agar Drigalski Agar Giallo - Estremamente mucose Incolore - Larghe, piatte Giallo Giallo pallido Incolore - Opache Incolore - Larghe Escherichia coli GRUPPO KESC: Klebsiella Enterobacter Serratia Citrobacter Proteus Providencia Morganella Escherichia coli Klebsiella spp. Enterobacter spp. Altre Enterobatteriaceae Pseudomonas Escherichia coli Klebsiella spp. Enterobacter spp. Altre Enterobatteriaceae Pseudomonas Klebsiella spp. Escherichia coli Enterobacter spp. Serratia spp. Citrobacter koseri Proteus vulgaris 19 5.2 Campioni Nelle tabelle 5 e 6 sono riportati i risultati ottenuti dalle piastre ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar, CIVA Agar ed EbSA Agar che sono state inoculate con la collezione di 49 ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae e con i 32 materiali biologici. Tabella 5 Risultati delle piastre utilizzando una collezione di ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae dell’ICM ROSSO NERO CEPPO positivo per ESBL negativo per ESBL SPECIE BATTERICA Escherichia coli 10/07 Escherichia coli 05/07 27/07 Escherichia coli 90/07 Escherichia coli Escherichia coli 89/07 Escherichia coli 94/07 100/07 Escherichia coli Escherichia coli 84/07 Escherichia coli 47/07 12/07 Escherichia coli Escherichia coli 13/07 14/07 Escherichia coli Escherichia coli 16/07 Escherichia coli 22/07 Escherichia coli 32/07 Escherichia coli 40/07 Escherichia coli 51/07 Escherichia coli 88/07 Escherichia coli 58/07 Escherichia coli U34313 Escherichia coli ATCC 25922 Escherichia coli 0S438 0S62 Escherichia coli Escherichia coli 0S184 Klebsiella oxytoca 78/08 123/08 Klebsiella oxytoca Klebsiella oxytoca 34/08 Klebsiella oxytoca 55/07 Klebsiella oxytoca 56/07 87/07 Klebsiella pneumoniae Klebsiella pneumoniae 04/07 Klebsiella pneumoniae 73/07 ATCC 700603 Klebsiella pneumoniae 72/06 Enterobacter sakazakii Enterobacter aerogenes 0S688 Enterobacter cloacae 93/05 Enterobacter cloacae 0S46 Enterobacter cloacae 0S128 50/07 Bacillo Gram negativo NE Salmonella spp. 74/07 Hafnia alvei 0S91 0S29 Serratia liquefaciens Serratia marcescens 0S453 Proteus mirabilis U31142 Proteus mirabilis 51/08 Amp73 Proteus mirabilis Citrobacter freundii 0S14 0S255 Citrobacter freundii Citrobacter freundii 0S565 E-TEST POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS NEG NEG NEG NEG NEG POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS NEG POS NEG NEG POS POS NEG NEG NEG NEG POS NEG NEG NEG NEG CIVA Agar ChromIDTM ESBL Agar BLSE Agar EbSA Agar 24 ORE 48 ORE 24 ORE 48 ORE 24 ORE 48 ORE 24 ORE 48 ORE POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS NEG NEG POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS NEG POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS NEG POS POS POS NEG NEG POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG POS POS POS POS NEG NEG POS POS POS POS POS POS NEG NEG POS POS POS POS POS POS NEG NEG POS POS POS POS POS POS NEG NEG POS POS POS POS POS POS NEG POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS NEG NEG NEG POS POS POS NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG POS POS POS POS POS POS NEG NEG NEG POS NEG POS NEG NEG NEG NEG NEG POS POS POS POS POS NEG NEG NEG POS POS POS NEG NEG NEG NEG NEG POS NEG POS NEG NEG NEG NEG POS POS POS POS POS POS NEG NEG POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS NEG NEG POS POS POS POS POS POS NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG 20 Tabella 6 Risultati delle piastre utilizzando 32 materiali biologici testati all’ICM ROSSO NERO NUMERO positivo per ESBL negativo per ESBL MATERIALE SPECIE ISOLATA E-TEST Escherichia coli Escherichia coli Proteus mirabilis Escherichia coli Providencia stuartii Providencia stuartii R7819 Espettorato R5119 Espettorato R40108 Espettorato indotto R40103 Espettorato indotto R37476 Aspirato bronchiale R5961 R3329 Aspirato bronchiale Aspirato bronchiale VA34331 Puntato easy flow drenaggio VA38021 VA38020 VA8758 VA3068 VA7727 VA8741 Puntato ginocchio Puntato drenaggio Puntato Ferita superficiale Ferita superficiale Ferita superficiale VA7259 Striscio ferita profonda Escherichia coli (POS) Citrobacter freundii (NEG) Proteus mirabilis Enterobacter cloacae Stenotrophomonas maltophilia Enterobacter cloacae Klebsiella oxytoca Klebsiella oxytoca Enterobacter cloacae Citrobacter freundii Citrobacter freundii Enterobacter cloacae Escherichia coli (POS) Morganella morganii ChromIDTM ESBL Agar BLSE Agar CIVA Agar EbSA Agar NEG 24 ORE NEG 48 ORE NEG 24 ORE 48 ORE 24 ORE 48 ORE 24 ORE 48 ORE NEG NEG NEG NEG NEG NEG POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS NEG POS NEG NEG POS NEG POS POS POS POS POS POS POS POS NEG POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS NEG NEG NEG NEG NEG POS POS NEG NEG POS NEG POS POS NEG NEG POS POS POS POS NEG POS POS POS POS POS NEG POS POS NEG POS NEG NEG NEG POS NEG POS POS POS NEG POS NEG POS POS NEG NEG POS NEG POS POS NEG NEG POS POS POS POS POS POS NEG NEG POS POS (NEG) Striscio ferita profonda Enterobacter aerogenes POS POS POS POS POS POS POS POS POS VA9018 Ferita profonda Achromobacter xyloxians Staphylococcus aureus NEG POS POS POS POS POS POS POS POS VA3868 G3431 G7278 U4979 U4403 U4370 U4944 U4397 Striscio ulcera Striscio uretrale Striscio vaginale Uricult Uricult Uricult Uricult Uricult POS NEG NEG NEG NEG NEG NEG POS POS POS POS NEG NEG NEG POS POS POS POS POS NEG NEG NEG POS POS POS POS POS NEG NEG NEG POS POS POS POS POS NEG NEG NEG POS POS POS POS POS NEG NEG NEG POS POS POS POS POS NEG NEG NEG POS POS POS POS POS NEG NEG NEG POS POS POS POS POS NEG NEG NEG POS POS U4931 Uricult NEG NEG NEG POS POS POS POS NEG NEG F5177 Feci NEG NEG POS NEG NEG NEG NEG NEG NEG NEG POS POS POS POS POS POS POS POS NEG NEG NEG NEG POS NEG NEG NEG NEG NEG POS POS POS POS POS POS NEG NEG NEG POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS VA5620 F5088 Feci F5086 Feci F5169 Feci F5199 F5016 Feci Feci Escherichia coli Enterobacter aerogenes Escherichia coli Escherichia coli Escherichia coli Citrobacter freundii Enterobacter cloacae Enterobacter cloacae Hafnia alvei Klebsiella pneumoniae Enterococcus faecium Hafnia alvei Citrobacter freundii Stenotrophomonas maltophilia Pseudomonas aeruginosa Hafnia alvei Morganella morganii Morganella morganii Citrobacter freundii Pseudomonas aeruginosa Enterobacter cloacae 21 Nella tabella 7 sono riportati i risultati ottenuti dalle piastre ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar, CIVA Agar ed EbSA Agar che sono state inseminate con la collezione di 17 ceppi batterici della famiglia non Enterobatteriaceae [Tabella 2] dell’ICM senza confrontarli con il metodo di referenza E-Test in quanto non si esegue di routine per questi microrganismi. Tabella 7 Risultati delle piastre utilizzando una collezione di ceppi batterici della famiglia non Enterobatteriaceae dell’ICM. ROSSO NERO positivo per ESBL negativo per ESBL CEPPO SPECIE BATTERICA 65/06 Stenotrophomonas maltophilia Stenotrophomonas maltophilia Stenotrophomonas maltophilia Stenotrophomonas maltophilia Stenotrophomonas maltophilia Stenotrophomonas maltophilia Acinetobacter baumannii Acinetobacter spp Acinetobacter johnsonii Acinetobacter iwoffi Acinetobacter baumannii Acinetobacter baumannii Pseudomonas aeruginosa Pseudomonas aeruginosa Pseudomonas aeruginosa Pseudomonas aeruginosa Pseudomonas aeruginosa E8137 10/09 11/09 12/09 13/09 132/06 AC49 AC48 AC43 AC39 AC37 U7904 R7881 R7885 R7543 R8395 BLSE Agar CIVA Agar EbSA Agar ChromIDTM ESBL Agar 24 ORE 48 ORE 24 ORE 48 ORE 24 ORE 48 ORE 24 ORE 48 ORE POS POS POS POS POS POS NEG NEG POS POS POS POS NEG NEG NEG NEG POS POS POS POS POS POS NEG NEG POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS NEG NEG POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS NEG NEG POS POS NEG NEG NEG NEG POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS NEG NEG NEG NEG POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS 5.3 Tempo di incubazione 24 o 48 ore Su 49 ceppi batterici Enterobatteriaceae, la piastra ChromIDTM ESBL Agar ha mostrato 6 ulteriori batteri positivi dopo 48 ore; la BLSE Agar e CIVA Agar ne ha mostrato 2 e la EbSA Agar non ha mostrato nessun cambiamento. Su 32 materiali biologici, la piastra ChromIDTM ESBL Agar e BLSE Agar hanno dato entrambe un ulteriore positività dopo 48 ore; la CIVA Agar ne ha date 4 e la EbSA Agar, ancora una volta, nessun cambiamento. La piastra EbSA Agar è l’unica che non è influenzata dopo un maggiore tempo di incubazione. 5.4 Risultati ottenuti con le piastre Per analizzare i terreni di coltura, è stata valutata la specificità e sensitività e sono state calcolate le rispettive PPV (positive predictive value) e NPV (negative predictive value), ossia le valutazioni predittive positive e negative concernenti i 49 ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae [Tabella 8, 10, 12, 14] e i 32 materiali biologici [Tabella 9, 11, 13, 15], il tutto confrontato con il metodo di referenza E-Test. La specificità è calcolata dividendo i veri negativi per la somma di veri negativi e falsi positivi. La sensitività è calcolata dividendo i veri positivi per la somma di veri positivi e falsi negativi. Il PPV è calcolato dividendo i veri positivi per la somma di veri positivi e falsi positivi. L’NPV è calcolato dividendo i veri negativi per la somma di veri negativi e falsi negativi. 22 5.4.1 Risultati ottenuti con ChromIDTM ESBL Agar Tabella 8 Tabella di specificità e sensitività per la piastra ChromIDTM ESBL Agar riguardanti i ceppi batterici Tabella 9 Tabella di specificità e sensitività per la piastra ChromIDTM ESBL Agar riguardanti i materiali biologici E-Test Positivi Negativi 24h / 48h 24h / 48 h 31 / 33 5/9 Falsi negativi Veri negativi 24h / 48h 24h / 48h 2/0 11 / 7 Positivi Falsi positivi Negativi Veri positivi ChromIDTM ESBL Agar Positivi Negativi ChromIDTM ESBL Agar E-Test Positivi Negativi Veri positivi Falsi positivi 24h / 48h 24h / 48h 12 / 12 10 / 11 Falsi negativi Veri negativi 24h / 48h 24h / 48h 1/1 9/8 Specificità: 24 ore: 69% 48 ore: 44% Sensitività: 24 ore: 94% 48 ore: 100% Specificità: 24 ore: 47% 48 ore: 42% Sensitività: 24 ore: 92% 48 ore: 92% PPV: NPV: PPV: NPV: 24 ore: 86% 48 ore: 79% 24 ore: 85% 48 ore: 100% 24 ore: 55% 48 ore: 52% 24 ore: 90% 48 ore: 89% 5.4.2 Risultati ottenuti con BLSE Agar Tabella 11 Tabella di specificità e sensitività per la piastra BLSE Agar riguardanti i materiali biologici E-Test Positivi Negativi Veri positivi Falsi positivi Veri positivi Falsi positivi 24h / 48h 32 / 33 8/9 Falsi negativi Veri negativi 24h / 48h 24h / 48h 1/0 8/7 Negativi 24h / 48h Positivi E-Test Positivi Negativi BLSE Agar Positivi Negativi BLSE Agar Tabella 10 Tabella di specificità e sensitività per la piastra BLSE Agar riguardanti i ceppi batterici 24h / 48h 24h / 48h 13 / 13 12 / 13 Falsi negativi Veri negativi 24h / 48h 24h / 48h 0/0 7 /6 Specificità: 24 ore: 50% 48 ore: 44% Sensitività: 24 ore: 97% 48 ore: 100% Specificità: Sensitività: 24 ore: 37% 48 ore: 32% 24 ore: 100% 48 ore: 100% PPV: NPV: PPV: NPV: 24 ore: 52% 48 ore: 50% 24 ore: 100% 48 ore: 100% 24 ore: 80% 48 ore: 79% 24 ore: 89% 48 ore: 100% 23 5.4.3 Risultati ottenuti con EbSA Agar Tabella 13 Tabella di specificità e sensitività per la piastra EbSA Agar riguardanti i materiali biologici E-Test Positivi Negativi Veri positivi Falsi positivi Veri positivi Falsi positivi 24h / 48h 30 / 30 2/2 Falsi negativi Veri negativi 24h / 48h 24h / 48h 3/3 14 / 14 Negativi 24h / 48h Positivi E-Test Positivi Negativi EbSA Agar Positivi Negativi EbSA Agar Tabella 12 Tabella di specificità e sensitività per la piastra EbSA Agar riguardanti i ceppi batterici 24h / 48h 24h / 48h 11 / 11 9/9 Falsi negativi Veri negativi 24h / 48h 24h / 48h 2/2 10 / 10 Specificità: 24 ore: 88% 48 ore: 88% Sensitività: 24 ore: 91% 48 ore: 91% Specificità: 24 ore: 53% 48 ore: 53% Sensitività: 24 ore: 85% 48 ore: 85% PPV: NPV: PPV: NPV: 24 ore: 93% 48 ore: 93% 24 ore: 82% 48 ore: 82% 24 ore: 55% 48 ore: 55% 24 ore: 83% 48 ore: 83% 5.4.4 Risultati ottenuti con CIVA Agar Tabella 15 Tabella di specificità e sensitività per la piastra CIVA Agar riguardanti i materiali biologici E-Test Positivi Negativi Veri positivi Falsi positivi Veri positivi Falsi positivi 24h / 48h 24 / 26 6/6 Falsi negativi Veri negativi 24h / 48h 24h / 48h 9/7 10 / 10 Negativi 24h / 48h Positivi E-Test Positivi Negativi CIVA Agar Positivi Negativi CIVA Agar Tabella 14 Tabella di specificità e sensitività per la piastra CIVA Agar riguardanti i ceppi batterici 24h / 48h 24h / 48h 9 / 11 10 / 12 Falsi negativi Veri negativi 24h / 48h 24h / 48h 4/2 9/7 Specificità: 24 ore: 63% 48 ore: 63% Sensitività: 24 ore: 73% 48 ore: 79% Specificità: 24 ore: 47% 48 ore: 37% Sensitività: 24 ore: 69% 48 ore: 85% PPV: NPV: PPV: NPV: 24 ore: 80% 48 ore: 82% 24 ore: 53% 48 ore: 59% 24 ore: 47% 48 ore: 48% 24 ore: 69% 48 ore: 78% 24 6. DISCUSSIONE 6.1 Sensitività e specificità Dal punto di vista diagnostico di laboratorio, per questo studio la sensitività e la specificità sono parametri impiegati per valutare la capacità di individuare l’esistenza di un terreno di crescita migliore tra le piastre ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar, CIVA Agar ed EbSA Agar, come pure valutare la reale presenza di batteri produttori di ESBL nei materiali biologici di pazienti. La sensitività rappresenta la probabilità che il test sia positivo in caso di effettiva presenza di ceppo batterico di ESBL: più alta è la sensitività, meno falsi negativi esistono. La specificità rappresenta la probabilità che il test sia negativo in caso di effettiva non presenza di ceppo batterico di ESBL e più alta è la specificità, meno falsi positivi ci sono. 6.2 PPV (positive predictive value) e NPV (negative predictive value) I parametri PPV e l’NPV sono stati calcolati per avere i risultati completi dello studio anche dal punto di vista della diagnosi di laboratorio. Infatti il PPV e l’NPV aiutano a valutare da un punto di vista statistico i terreni selettivi di studio. 6.3 Ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae 6.3.1 Interpretazione dei risultati ottenuti La collezione dei 49 ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae dell’ICM sono state testate con le quattro piastre di studio e confrontate con metodo di referenza E-Test dell’ICM. La seguente tabella rappresenta un riassunto dei risultati ottenuti con le quattro piastre: Tabella 16 Tabella riassuntiva dei risultati ottenuti con le piastre per i ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae ChromIDT M ESBL Agar 2.40 BLSE Agar 4.03 EbSA Agar 3.00 CIVA Agar 1.00 18 / 24 ore 24 ore 18 / 24 ore 24 ore Tempo di incubazione eseguito per questo studio 24 / 48 ore 24 / 48 ore 24 / 48 ore 24 / 48 ore Specificità Sensitività PPV NPV 69% / 44% 94% / 100% 86% / 79% 85% / 100% 50% / 44% 97% / 100% 80% / 79% 89% / 100% 88 % / 88% 91% / 91% 93% / 93% 82% / 82% 63% / 73% / 80% / 53% / Costo (CHF) per piastra Tempo di incubazione consigliato da ditte/pubblicazioni 63% 79% 82% 59% La sensitività della piastra ChromIDTM ESBL Agar e BLSE Agar sono ottime, in quanto riescono ad evitare tutti i falsi negativi dopo 48 ore di incubazione. Queste due piastre riescono a rilevare tutti i veri positivi di Enterobatteriaceae produttrici di ESBL. La piastra EbSA Agar risulta avere una buona sensitività e la piastra CIVA Agar è quella che mostra maggior numero falsi negativi rispetto alle altre tre piastre. La piastra EbSA Agar è l’unica che presenta una buona specificità. Le altre tre piastre hanno dato più falsi positivi rispetto alla EbSA Agar, abbassando in modo elevato la specificità. 25 Gli ulteriori meccanismi di resistenza agli antibiotici presenti nelle piastre hanno permesso la crescita delle colonie sulle piastre, facendo diminuire la specificità. 6.3.2 Identificazione a livello di specie batterica Oltre al rilevamento di Enterobatteriaceae produttrici di ESBL, le ditte fornitrici di piastre ChromIDTM ESBL Agar [2], BLSE Agar [3] e uno studio che concerne la piastra CIVA Agar [5] confermano la possibilità di identificare la specie o genere batterica macroscopicamente. Dei 49 ceppi della famiglia Enterobatteriaceae le colonie cresciute sulle piastre hanno dato il seguente risultato: • 92% per la ChromIDTM ESBL Agar; 37 ceppi sono cresciuti, di cui 34 hanno presentato le caratteristiche di crescita da poterle identificare a livello di genere o gruppi di generi batterici. Sono stati individuati 18 ceppi batterici Escherichia coli, 13 ceppi batterici gruppo KESC, 3 ceppi batterici genere Proteus. • 85% per la BLSE Agar; 40 ceppi sono cresciuti, di cui 34 hanno presentato le caratteristiche di crescita da poterle identificare a livello di genere o gruppi di generi batterici. Sono stati individuati 29 ceppi batterici del gruppo Escherichia coli, Klebsiella e Enterobacter, 5 ceppi batterici di altri germi appartenenti alla famiglia Enterobatteriaceae e della famiglia Pseudomonadaceae. • 43% per la CIVA Agar; 30 sono cresciuti, di cui 13 hanno presentato le caratteristiche di crescita da poterle identificare a livello di specie o genere batterica. Sono stati individuati 9 ceppi batterici della specie Escherichia coli e 4 ceppi batterici del genere Klebsiella. La piastra che ha dato maggiore possibilità di identificare il tipo di batterio è stata la ChromIDTM ESBL Agar. 6.3.3 Possibilità di discriminare bacilli Gram negativi non Enterobatteriaceae Abbiamo pure analizzato alcuni ceppi batterici della famiglia Xanthomonadaceae, Moraxellaceae e Pseudomonadaceae [Tabella 2], per verificare la possibilità di discriminare bacilli Gram negativi non Enterobatteriaceae. Sono stati presi in esame 6 ceppi di Stenotrophomonas maltophilia, 5 ceppi di Pseudomonas aeruginosa e 6 ceppi del genere Acinetobacter della collezione dell’ICM. Una volta inclusi i risultati di questi tre gruppi di batteri, la specificità delle piastre è diminuita, passando: • per la ChromIDTM ESBL Agar da 69% a 38% dopo incubazione di 24 ore, da 44% a 25% dopo incubazione di 48 ore, • per la BLSE Agar da 50% a 25% dopo incubazione di 24 ore, da 44% a 22% dopo incubazione di 48 ore, • per la EbSA Agar da 88% a 63% dopo incubazione di 24 e 48 ore, • per la CIVA Agar da 63% a 41% dopo incubazione di 24 e 48 ore. Stenotrophomonas maltophilia, Pseudomonas aeruginosa e specie del genere Acinetobacter sono cresciuti su tutti e quattro i terreni selettivi. La piastra ChromIDTM ESBL Agar è riuscita a differenziare i tre generi non Enterobatteriaceae. Secondo le direttive fornite dalla Biomérieux, il colore delle loro colonie risulta bianco, mentre le colonie che fanno parte della famiglia Enterobatteriaceae normalmente si colorano rosa, verde o marroncino [2]. Tuttavia sono stati descritti alcuni ceppi di Enterobatteriaceae produttrici di ESBL che formano colonie bianche, in particolare alcuni ceppi di Escherichia coli che non possiedono la 26 β-glucuronidasi ed alcuni ceppi di Proteus mirabilis che presentano una debole crescita, associata ad una debole espressione di ESBL. La differenziazione di questi ceppi dalle non Enterobatteriaceae, anch’esse di colore bianco sulla piastra, può avvenire tramite il test dell’ossidasi [2]. 6.3.4 L’influenza di AmpC e K1 Dalla letteratura [18] si conosce che oltre alle ESBL esistono altri meccanismi di resistenza come l’iperproduzione della β-lattamasi K1 in Klebsiella oxytoca e l’iperproduzione del gene AmpC per Enterobacter e Citrobacter che danno uno spettro di resistenza simile all’ESBL. Per tutte le quattro piastre la diminuita specificità è soprattutto dovuta quindi alla iperproduzione di AmpC e K1. Per i ceppi riconosciuti iperproduttori di AmpC o K1 non sono stati messi in evidenza tramite la PCR i geni (blaTEM, blaSHV, blaOXA, blaCTX-M) che normalmente conferiscono il fenotipo ESBL. Se nell’analisi prendiamo in considerazione anche i ceppi iperproduttori di AmpC e K1, ceppi non considerati ESBL, la specificità e sensitività diminuisce sostanzialmente [Allegato 10]. La • • • • specificità delle piastre passa dopo incubazione di 24 ore: per la ChromIDTM ESBL Agar da 69% a 57%, per la BLSE Agar da 50% a 52%, per la EbSA Agar da 88% a 75%, per la CIVA Agar da 63% a 67%. La • • • • sensitività delle piastre passa per la ChromIDTM ESBL Agar per la BLSE Agar per la EbSA Agar per la CIVA Agar dopo incubazione di 24 ore: da 94% a 93%, da 97% a 93%, da 91% a 67%, da 73% a 88%. 6.4 Materiale biologico 6.4.1 Interpretazione dei risultati ottenuti I 32 materiali biologici sono stati studiati con le quattro piastre e confrontate con E-Test. La seguente tabella rappresenta un riassunto dei risultati ottenuti con le quattro piastre: Tabella 17 Tabella riassuntiva dei risultati ottenuti con le piastre per i materiali biologici Costo (CHF) per piastra Tempo di incubazione consigliato da ditte/pubblicazioni Tempo di incubazione eseguito per questo studio Specificità Sensitività PPV NPV ChromIDT M ESBL Agar 2.40 BLSE Agar 4.03 EbSA Agar 3.00 CIVA Agar 1.00 18 / 24 ore 24 ore 18 / 24 ore 24 ore 24 / 48 ore 24 / 48 ore 24 / 48 ore 24 / 48 ore 53% / 85% / 55% / 83% / 47% / 69% / 47% / 69% / 47% / 92% / 55% / 90% / 42% 92% 52% 89% 37% / 100% / 52% / 100% / 32% 100% 50% 100% 53% 85% 55% 83% 37% 85% 48% 78% 27 La sensitività di BLSE Agar è ottima, con nessun falso negativo dopo 48 ore di incubazione. Molto buona la sensitività della piastra ChromIDTM ESBL Agar. EbSA Agar e CIVA Agar risultano avere comunque una buona sensitività. EbSA Agar è l’unica che presenta una buona specificità. Le altre tre piastre hanno dato più falsi positivi rispetto alla EbSA Agar, abbassando in modo elevato la specificità. Questo lo si è visto analizzando i ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae, inseminando direttamente i materiali biologici sulle piastre di studio, ci sono stati diversi fattori che hanno favorito la crescita delle colonie, facendo diminuire la specificità. Dalla pratica eseguita per questo studio si può affermare che i microrganismi diversi dalle Enterobatteriaceae, come per esempio le Xanthomonadaceae, Moraxellaceae e Pseudomonadaceae possono crescere sui terreni ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar, EbSA Agar e CIVA Agar. Questo causa molti falsi positivi ed influenza sensibilmente il risultato, abbassando automaticamente la specificità dei quattro terreni selettivi. 6.4.2 Feci Per quanto riguarda la possibilità di effettuare degli screening di pazienti tramite striscio anale bisogna tenere in considerazione che tra la flora commensale normalmente presente vi siano dei ceppi batterici iperproduttori di AmpC o K1 che saranno in grando di svilupparsi sulle piastre ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar, EbSA Agar e CIVA Agar. Sono stati esaminati 6 campioni di feci, di cui 5 sono risultati negativi e 1 positivo per ESBL con l’ETest. Le piastre invece hanno dato il seguente risultato dopo 48 ore di incubazione: • ChromIDTM ESBL Agar 1 vero positivo, 1 vero negativo e 4 falsi positivi • BLSE Agar 1 vero positivo, 1 vero negativo e 4 falsi positivi • EbSA Agar 1 vero positivo, 3 veri negativi e 2 falsi positivi • CIVA Agar 1 vero positivo, 2 veri negativi e 3 falsi positivi Gli isolati batterici sono identificati come Hafnia alvei, Citrobacter freundii, Stenotrophomonas maltophilia, Pseudomonas aeruginosa, Morganella morganii e Enterobacter cloacae. La piastra che ha mostrato meno falsi positivi è la EbSA Agar. 6.4.3 Possibilità Enterobatteriaceae di discriminare le Enterobatteriace dalle non L’unica piastra che è riuscita a distinguere colonie batteriche che non appartenessero alla famiglia Enterobatteriaceae è stata la ChromIDTM ESBL Agar, tramite la presenza di colonie bianche ed eseguendo il test dell’ossidasi [2]. 6.5 Confronto con altri studi Altri studi con le piastre ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar, EbSA Agar e CIVA Agar sono stati eseguiti nel corso degli anni. Secondo i risultati ottenuti in questo studio, la EbSA Agar ha mostrato una sensitività di 91% e una specificità di 88%, mentre la BLSE Agar una sensitività di 100% e una specificità di 44%. In uno studio simile presentato al “18th European Congress of Clinical Microbiology and Infectious Diseases” svoltosi a Barcellona, Spagna nel 2008, dove sono stati utilizzati 208 ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae, si sono ottenuti una sensitività di 100% sia per EbSA Agar che per BLSE Agar e una specificità di 85% per la EbSA Agar, mentre 57% per la BLSE Agar [28]. 28 In uno studio effettuato all’Ospedale di Santa Monica (Vila Velha, ES, Brasile) nel 2008 sono state confrontate la CIVA Agar e la piastra Mac Conkey Agar con l’aggiunta di ceftazidima. Analizzando 126 campioni di feci non si sono viste sostanziali differenze tra le due piastre [5]. Per quanto riguarda la ChromIDTM ESBL Agar e BLSE Agar sono stati effettuati più studi. Ad esempio uno studio effettuato in Francia ha confrontato le due piastre utilizzando 765 campioni di diversa natura. La ChromIDTM ESBL Agar è risultata essere migliore in sensitività (94%) ed in specificità (90%), rispetto la BLSE Agar (sensitività di 85%, specificità di 74%) [29]. In un altro studio eseguito in Belgio, la ChromIDTM ESBL Agar è stata comparata all’uso di Mac Conkey agar impregnato di antibiotico ceftazidima. Il test è stato eseguito con 173 prelievi di diversa natura, testando solo la sensitività. Ancora una volta la ChromIDTM ESBL Agar è stata la migliore (sensitività del 100%) rispetto alla Mac Conkey più ceftazidima (68%) [2]. Al laboratorio di microbiologia dell’Ospedale Universitario di Basilea hanno testato la ChromIDTM ESBL Agar e la BLSE Agar, utilizzando 88 ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae, testando unicamente la sensitività. La ChromIDTM ESBL Agar è stata la migliore (100%) rispetto alla BLSE Agar (93%) [30]. 29 7. CONCLUSIONI Le Enterobatteriaceae produttrici di ESBL sono attualmente riconosciute in tutto il mondo come patogeni ospedalieri di primaria importanza. La individuazione di portatori di E-ESBL è particolarmente importante per la prevenzione ed il monitoraggio epidemiologico di queste infezioni. Per questo studio sono stati testati quattro differenti terreni selettivi, ChromIDTM ESBL Agar, BLSE Agar, EbSA Agar e CIVA Agar, utilizzabili per l’identificazione rapida presuntiva di stipiti E-ESBL. In conclusione i risultati di questo studio mostrano che la ChromIDTM ESBL Agar è il terreno selettivo migliore per lo screening di E-ESBL eseguendo l’individuazione direttamente dal materiale biologico. Oltre alla soddisfacente sensitività e specificità, dal punto di vista di laboratorio, questa piastra ha il vantaggio di discriminare differenti colonie e quindi ceppi batterici, guardando semplicemente il loro colore. Inoltre il prezzo sembra essere buono rispetto alle BLSE Agar, EbSA Agar e CIVA Agar. Quindi consiglio all’Ente Ospedaliero Cantonale di introdurre la piastra ChromIDTM ESBL Agar per lo screening di batteri produttori di ESBL. Questa scelta è stata presa nel 2007 dal laboratorio centrale dell’Ospedale Cantonale di Basilea [31]. Sarebbe interessante, magari in un futuro lavoro di diploma, testare i terreni selettivi per quanto riguarda i pazienti ospedalizzati conosciuti come portatori di ESBL (striscio inguinale e anale), allo scopo di continuare ed ampliare il lavoro fin qui svolto e studiare ancora più a fondo le potenzialità e i difetti di queste piastre. 30 8. 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Microbial Pathogenicity, Summary Report 12.3 13 Servizio Igiene Ospedaliera EOC, 2001, Misure precauzionali per i germi multiresistenti agli antibiotici (escluso bacillo di Koch), scheda A.6 14 Gaia V., De Benedetti A., Valsangiacomo C., Poloni C., 2009, Prevalenza di Staphylococcus aureus meticilino-resistente (MRSA) negli istituti a lunga degenza in Canton Ticino: studio multicentrico 2008, Tribuna medica ticinese 15 http://www.unilabs.ch/Global/Italian/Area%20Medici/Informazioni%20scientifiche/31MRSA_I.pdf, consultato il 14 aprile 2009 16 http://www.iss.it/binary/publ/cont/07-54.1204714542.pdf, consultato il 14 aprile 2009 17 Rossetti A., 2007-2008, Identificazione degli Enterococchi e dei geni di resistenza Van tramite il sistema Phoenix e PCR 18 http://194.119.197.4/~alcaro/f1/aa_04_05/tesine/carbapenemi#11, consultato il 14 aprile 2009 19 Siu L.K., 2002, Antibiotics: Action and resistance in gram-negative bacteria, J. Microbiol. 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I miei ringraziamenti vanno al dottor Tiziano Balmelli ed Antonella Demarta per la scelta dell’argomento del lavoro di diploma, per avermi seguito durante lo svolgimento dandomi consigli e per la lettura delle bozze. Ringrazio il direttore dell’Istituo Cantonale di Microbiologia, dottor Orlando Petrini per avermi permesso di svolgere il lavoro di diploma presso un istituto all’avanguardia nella ricerca e per la lettura delle bozze. Un ringraziamento particolare per la tecnica in analisi biomediche Nadia Ruggeri, del reparto Metodologie e Formazione, per avermi aiutata dall’inizio alla fine nello svolgimento soprattutto pratico del mio lavoro, per aver avuto tanta pazienza, dedicandosi al mio lavoro, per la raccolta dei campioni, aiutandomi nella stesura del lavoro e per la lettura delle bozze. Ringrazio Fabio e Daniele per l’aiuto nella preparazione del terreno di coltura e tutto il laboratorio di routine dell’ICM per la raccolta dei campioni. Ringrazio i miei responsabili Giorgio Dal Bo ed Elia Cattani del laboratorio dell’Ospedale Civico di Lugano per la loro collaborazione. Inoltre ringrazio il direttore Andrea Boffini della Scuola Medico Tecnica, il docente di chimica clinica Giovanni Togni ed il docente di metodologia Claudio Naiaretti per gli insegnamenti metodologici ricevuti durante tutto il periodo scolastico. Ringrazio le docenti Sonja Marci, Daniela Marcacci, come pure Nicole, Pamela e Miguel per il loro sostegno e Susan Gilbert per la parte in inglese. Ringrazio la mia famiglia e la mia amica Samuela per il supporto morale ed gli aiuti ricevuti durante tutto il periodo scolastico. 33 10. ALLEGATI Allegato 1: Skim Milk (BBL) Tratto: procedure operative di laboratorio. Istituto cantonale di microbiologia. Versione 0.1. 2005. Approvato: Dolina Marisa. Materiale Skim Milk (BBL) 10.0 g Sterilizzare a 121°C per 15 minuti Calf serum (Sigma) 10.0 ml Glicerolo (Fluka) 20.0 ml Acqua demineralizzata 70.0 ml Allegato 2: Agar Sangue (Oxoid) Tratto: procedure operative di laboratorio. Istituto cantonale di microbiologia. Versione 0.3. 2007. Approvato: Dolina Marisa. Materiale Columbia Agar Base (Oxoid) 312.0 g Acqua demineralizzata 7600.0 ml Sterilizzare a 121°C per 15 minuti Sangue di montone (Mischler) 400.0 ml Allegato 3: Mac Conkey (Difco) Tratto: procedure operative di laboratorio. Istituto cantonale di microbiologia. Versione 0.1. 2005. Approvato Dolina Marisa. Materiale Mac Conkey (Difco) 400.0 g Acqua demineralizzata 8000.0 ml Sterilizzare a 121°C per 15 minuti Allegato 4: Drigalski Agar (Biokar Diagnostics) Tratto:http://www.solabia.fr/solabia/produitsDiagnostic.nsf/0/ECC0A6C7FB8376DC1 2574B1004E37BD/$file/BK036%20Drigalski%20lactose%20Agar%20BK036%20%v. 6.pdf. Materiale Volume totale Peptone Estratto di carne bovina Estratto di lievito Desossicolato di sodio Tiosulfato di sodio Lattosio Cristalli violetto Blu di bromotimolo Agar 1000.0 ml 15.0 g 3.0 g 3.0 g 1.0 g 1.0 g 15.0 g 0.005 g 0.08 g 15.0 g 34 Allegato 5: Ossidasi (Sigma) Tratto: garanzia della qualità dei risultati. Istituto cantonale di microbiologia. Versione 0.1. 2005. Approvato: Dolina Marisa. Il test viene utilizzato per distinguere gli Enterobatteri da Pseudomonas. Materiale Polvere N,N-Dimethyl-p-Phenylenediamine (Sigma) Acqua demineralizzata Carta assorbente Anse sterili Procedimento Diluire un’ansata di polvere N,N-Dimethyl-p-Phenylenediamine (Sigma) in circa 10 ml di acqua demineralizzata. Bagnare la carta assorbente con la soluzione diluita. Prelevare con l’ansa sterile una colonia batterica dal terreno Agar e appoggiarla sulla carta assorbente, premendo leggermente. Attendere 30 secondi. Lettura Positivo Negativo Allegato 6: Comparsa di una colorazione rosa scuro entro 30 secondi, (batteri non fanno parte delle Enterobatteriaceae). La mancata comparsa della colorazione entro 30 secondi, (batteri fanno parte delle Enterobatteriaceae). E-Test (AB Biodisk) Tratto: procedure operative di laboratorio. Istituto cantonale di microbioogia. Versione 0.1. 2005. Approvato: Dolina Marisa. È un metodo quantitativo per la determinazione della concentrazione minima inibente (CMI) di un singolo agente antimicrobico nei confronti dei microrganismi e per la determinazione dei meccanismi di resistenza. Materiale Piastre di agar (4-5 mm spressore mantenute a 2-8°C) Müller Hinton (MH) NaCl 0.9% sterile in tubi mantenuti a 2-8°C Strisce E-Test di differenti antibiotici mantenute a temperatura indicata dal fabbricante (cefotaxima, cefepime, ceftazidima) Standard di torbidità McFarland 0.5 Anse sterili (platino o plastica), batuffoli sterili, pinzette, vortex, lampada Incubatore 37°C aereobiosi Procedimento Prendere 4-5 colonie isolate da una piastra fresca (24 ore) e inseminare in NaCl. Vortexare la sospensione, aggiustare la torbidità per ottenere il McFarland necessario. Entro 15 minuti dal momento in cui si è ottenuto la torbidità corretta immergere un batuffolo sterile nella sospensione e in seguito ruotarlo contro la parte del tubo per eliminare l’inoculo in eccesso. Spatolare la piastra tre volte, ruotando ogni volta di circa 60 gradi. In questa maniera si ottiene una crescita batterica uniforme e confluente. Per ultimo fare un giro sul bordo dell’agar. Lasciare riposare la piastra 3-15 minuti prima di mettere le strisce impregnate di antibiotico. Con l’aiuto di una pinzetta o dell’applicatore apposito appoggiare la striscia facendo attenzione che la scala CMI (concentrazione minima inibente) sia rivolta verso l’alto e che l’estremità della striscia senza antibiotico (segnata con E) sia il più possibile vicino al bordo della piastra. Una volta 35 appoggiata non più rimuovere la striscia. Per meglio farla aderire si può passare leggermente la punta della pinzetta dalla concentrazione più bassa a quella più alta. Piastre 140 mm massimo 6 strisce, piastre 90 mm massimo 2 strisce. Diminuire il numero se si tratta di batteri molto sensibili (Figura 12, 13, 14, 15). Incubare le piastre entro 15 minuti dal momento in cui si sono messe le strisce. Girare le piastre e impilarle. Nel limite del possibile non mettere più di 5 piastre per pila (il calore e l’aria non passano in maniera sufficiente) e incubarle nell’atmosera più appropriata. Controllare che la coltura sia pura. Leggere il valore della CMI dove l’ellisse interseca la scala. Per gli antibiotici batteriostatici leggere la CMI all’analogo della zona fine, al cosiddetto 80% di inibizione, cioè il primo punto di inibizione significativa giudicato a occhio nudo. Per gli antibiotici battericidici leggere la CMI al punto di completa inibizione di cresicta. In caso di dubbio leggere il punto nella zona di completa inibizione della crescita incluso le zone di crescita fine e le singole colonie. - Inibitori della β-lattamasi possono estendere la loro ellisse al di sotto del valore della CMI a causa di attività intrinseca. Estrapolare la curva superiore verso la striscia. - Se l’ellisse interseca la striscia a due livelli differenti tenere in considerazione quello più alto. - Ignorare la leggera linea di crescita lungo il bordo della striscia causata dal microrganismo cresciuto in un tunnel di acqua. - Ignorare la zona di emolisi e leggere l’inibizione della crescita. Il valore della CMI può situarsi fra due diluizioni (two-fold dilution), in questo caso arrotondare alla diluizione più alta. Esempio: valori per ampicillina sono S≤1, 1=2, R≥4, se il valore letto è 1.5 µg/ml lo si arrotonda a 2 µg/ml e il risultato sarà Intermedio (I). L’interpretazione dei valori delle CMI si basa, in linea di principio, sui criteri emessi dal CLSI (Clinical and Laboratory Standards Institute). Il risultato emesso è dato in µg/ml con l’interpretazione sensibilie, intermedio o resistente. Se questi non fossero accessibili viene dato solo il valore della CMI. Figura 12, 13 Schema di posizionamento delle strisce Figura 12 Piastra 140 mm – 6 strisce Figura 13 Piastra 140 mm – 5 strisce Figura 14, 15 Schema di posizionamento delle strisce Figura 14 Piastra 140 mm – test ESBL Figura 15 Piastra 90 mm – 2 strisce 36 Allegato 7: Phoenix Epicenter (BD) Tratto: apparecchi. Istituto cantonale di microbiologia. Versione 1.0. 2009. Approvato: Bagutti Claudia. Il sistema serve per l’identificazione rapida e la determinazione della sensibilità antimicrobica dei batteri. Materiali Pannelli Phoenix (in base al tipo di battere) Brodo ID Phoenix Brodo AST Phoenix Indicatore AST Phoenix Tappi specifici per chiusura pannelli (forniti unitamente ai pannelli) Stazione di inoculo Phoenix Nefelometro Pipette da 25 µl e punte apposite (fornite dalla ditta) Tamponi ovattati sterili Piastra di controllo (in base al tipo di battere) Anse sterili Procedimento Scegliere il pannello da utilizzare e seminare la busta. Se quest’ultima risulta forata o aperta non utilizzare il pannello. Estrarre il pannello tenendolo lateralmente e porlo nell’apposita stazione di inoculo. Attenzione: reggere i pannelli solo di lato. Evitare di lasciare impronte o macchie sui pozzetti in quanto potrebbero influire sulla lettura. Con l’aiuto di un tampone sterile inoculare un brodo ID Phoenix con il germe in esame fino a raggiungere una torbidità di 0.5 (0.5-0.6) McFarland mediante nefelometro. Se si dovesse superare la torbidità desiderata segnare con il pennarello il livello esatto del liquido, diluire con NaCl sterile o con brodo ID Phoenix, miscelare e, una volta raggiunto il McFarland desiderato gettare tanto liquido quanto basta per ritornare al livello segnato. Con lo stesso tampone strisciare il primo settore della piastra di controllo e con un’ansa sterile procedere alla semina completa della piastra. Tenendo il flaconcino dell’indicatore in verticale dispensare una goccia su un batuffolo che verrà gettato (questo permette che le gocce seguenti siano tutte di uguale quantità), e senza più girare il flaconcino dispensare una goccia nella provetta contenente AST Broth (senza toccare il vetro). Chiudere la provetta AST e mescolare capovolgendo due volte (non vortexare). Il tubo AST con l’indicatore può essere tenuto al massimo due ore a temperatura ambiente alla luce, oppure otto ore a temperatura ambiente allo scuro prima di essere inoculato. Trasferire 25 µl di soluzione ID nell’AST Broth. Chiudere e mescolare capovolgendo alcune volte (non vortexare). Versare l’inoculo della provetta ID nell’accesso sinistro del pannello. Versare l’inoculo della provetta AST nell’accesso destro del pannello. Nota: i pannelli devono essere inoculati entro 30 minuti dalla preparazione dell’AST Broth. Lasciar scorrere il liquido lungo il percorso a serpentina. Chiudere con il tappino apposito precedentemente numerato con il numero corrispondente all’analisi (nell’apparecchio questo numero sarà preceduto dalla sigla del reparto e l’anno). Verificare che la chiusura a scatto del tappino sia completamente inserita. Porre il pannello nel vassoio portapannelli, registrare ed introdurre il campione nell’apparecchio Phoenix. 37 Allegato 8: MALDI-TOF MS (AXIMA) Matrix Assisted Laser Desorption Ionization – Time Of Flight Mass Spectrometry Tratto: istruzioni operative di laboratorio. Istituto cantonale di microbiologia. Versione 1.0. 2009. Approvato: Bagutti Claudia. Preparazione di ceppi batterici per analisi MALDI-TOF MS Questa procedura indica le modalità per la preparazione di ceppi batterici per l’identificazione mediante la spettrometria di massa MALDI-TOF MS (apparecchio: AXIMA-Confidence Linear and Reflectron, Shimadzu; con banca dati e software SARAMIS, Anagnostec). I batteri gram negativi non pongono particolari problemi. Colture incubate per 24 ore sono idonee per un’applicazione della tecnica MALDI-TOF MS e i batteri possono essere analizzati senza necessitare di trattamenti (estrazioni) particolari. Bisogna ricordarsi sempre che: • La prima riga A di ogni lama (A1-A4) deve rimanare sempre vuota. • Su ogni lama deve essere inseminato un ceppo di Escherichia coli (sempre in posizione G3+G4) per eseguire una calibrazione automatica dell’apparecchio. • Ogni ceppo viene analizzato in doppio. A1 B1 C1 D1 E1 F1 G1 H1 I1 J1 K1 L1 A2 B2 C2 D2 E2 F2 G2 H2 I2 J2 K2 L2 A3 B3 C3 D3 E3 F3 G3 H3 I3 J3 K3 L3 A4 B4 C4 D4 Ceppi da analizzare E4 F4 G4 Escherichia coli per calibrazione H4 I4 J4 Ceppi da analizzare K4 L4 Figura 16 Schema di trasferimento dei ceppi su una lama FlexiMass per MALDI-TOF MS Una colonia di batteri è trasferita su una lama d’acciaio FlexiMass, mediante un ago in plastica, al centro di un pozzetto. La quantità di batteri inoculata deve essere tale da essere appena visibile a occhio nudo. Non appena i batteri sono stati depositati sulla lama, essi vengono ricoperti da 0.5 µl di matrice DHB o CHCA. La gocciolina deve essere depositata delicatamente sulla lama grazie a una micropipetta da 2 oppure 10 µl in modo che non fuoriesca dal bordo del pozzetto. Dopo una breve asciugatura di qualche minuto a temperatura ambiente, si formano dei cristalli. La qualità dei cristalli (cristalli lunghi e facilmente visibili a occhio nudo per DHB e cristalli puntiformi per alfacyano) è di primaria importanza per ottenere una buona identificazione del ceppo batterico. I dati relativi ad ogni ceppo analizzato vengono registrati a mano su una scheda (Foglio Analisi MALDI-TOF MS) e vengono inseriti nel software Target Manager di Anagnostec. L’analisi viene effettuata dalle persone abilitate dall’Area Biosicurezza. Il software Saramis Premium restituisce per ogni pozzetto analizzato una percentuale di identificazione e un’indicazione di colore (verde scuro se maggiore di 99.9%, verde chiaro se compreso tra 99.9 e 95%, giallo tra 95 e 80%, bianco tra 80 e 70%. Il colore rosso indica che il ceppo è stato assegnato a due o più taxa diversi. 38 Allegato 9: Geni ESBL, risultati ottenuti all’ICM Tabella 18 Risultati dei geni ESBL ottenuti all’ICM che concernono la collezione di ceppi batterici della famiglia Enterobatteriaceae ROSSO NERO positivo per ESBL negativo per ESBL presenza del gene di resistenza blaTEM da Temoniera, gene di resistenza blaOXA da Oxacillasi, gene di resistenza blaSHV da Sulphydryl Variable, gene di resistenza blaCTX-M da Cefotoximasi, gene di resistenza AmpC plasmidico da ampicillinasi C, plasmide che ha acquisito il gene per l’enzima AmpC Iperproduzione di AmpC da ampicillinasi C, sovraespressione del gene Iperproduzione di K1 K1, sovraespressione del gene CEPPO SPECIE BATTERICA Escherichia coli Escherichia coli 27/07 Escherichia coli 90/07 Escherichia coli 89/07 Escherichia coli 94/07 Escherichia coli 100/07 Escherichia coli 84/07 Escherichia coli 47/07 Escherichia coli Escherichia coli 12/07 13/07 Escherichia coli 14/07 Escherichia coli 16/07 Escherichia coli 22/07 Escherichia coli 32/07 Escherichia coli 40/07 Escherichia coli 51/07 Escherichia coli 88/07 Escherichia coli 58/07 Escherichia coli Escherichia coli U34313 ATCC 25922 Escherichia coli 0S438 Escherichia coli 0S62 Escherichia coli Escherichia coli 0S184 78/08 Klebsiella oxytoca Klebsiella oxytoca 123/08 34/08 Klebsiella oxytoca 55/07 Klebsiella oxytoca 56/07 Klebsiella oxytoca 87/07 Klebsiella pneumoniae 04/07 Klebsiella pneumoniae 73/07 Klebsiella pneumoniae ATCC 700603 Klebsiella pneumoniae 72/06 Enterobacter sakazakii 0S688 Enterobacter aerogenes 93/05 Enterobacter cloacae 0S46 Enterobacter cloacae 0S128 Enterobacter cloacae 50/07 Bacillo Gram negativo NE 74/07 Salmonella spp. 0S91 Hafnia alvei 0S29 Serratia liquefaciens 0S453 Serratia marcescens U31142 Proteus mirabilis 51/08 Proteus mirabilis Amp73 Proteus mirabilis 0S14 Citrobacter freundii 0S255 Citrobacter freundii 0S565 Citrobacter freundii GENI ESBL bla TEM bla OXA bla SHV bla CTX-M E-TEST 10/07 POS 05/07 POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS POS NEG NEGATIVO NEG NEGATIVO NEG NEG NEGATIVO NEG Iperproduzione di K1 POS Iperproduzione di K1 POS Iperproduzione di K1 POS Iperproduzione di K1 POS Iperproduzione di K1 POS POS POS POS ESBL POSITIVO POS POS Iperproduzione di AmpC NEG POS Iperproduzione di AmpC NEG NEGATIVO NEG NEGATIVO POS POS NEGATIVO NEG NEGATIVO NEG NEGATIVO NEG NEGATIVO NEG POS AmpC plasmidico NEG Iperproduzione di AmpC NEG Iperproduzione di AmpC NEG NEGATIVO NEG 39 Allegato 10: Influenza di AmpC e K1 Tabella 19 Influenza di AmpC e K1 che concernono i ceppi batterici INCUBAZIONE: 24 ORE ChromIDTM ESBL Agar BLSE Agar CIVA Agar EbSA Agar E-Test DEFINIZIONE VERI POSITIVI VERI NEGATIVI FALSI POSITIVI FALSI NEGATIVI AmpC 0 1 4 0 ESBL 25 0 0 2 K1 0 0 5 0 AmpC 0 0 5 0 ESBL 26 0 0 2 K1 0 0 5 0 AmpC 0 1 4 0 ESBL 18 0 0 9 K1 0 5 0 0 AmpC 0 3 2 0 ESBL 22 0 0 3 K1 0 0 5 0 AmpC 0 5 0 0 ESBL 27 0 0 0 K1 0 0 5 0 AmpC 0 5 0 0 ESBL 27 0 0 0 K1 0 5 0 0 Tabella 20 Riassunto della tabella 19 INCUBAZIONE: 24 ORE ChromIDTM ESBL Agar BLSE Agar CIVA Agar EbSA Agar E-Test VERI POSITIVI 25 26 18 22 27 VERI NEGATIVI 12 11 12 14 16 FALSI POSITIVI 9 10 4 7 5 FALSI NEGATIVI 2 2 9 3 0 Tabelle 21 Specificità e sensitività influenzata da AmpC e K1 SPECIFICITÀ SENSITIVITÀ 93% ChromID ESBL Agar 57% 93% BLSE Agar 52% 67% EbSA Agar 75% 88% CIVA Agar 67% TM 40 Allegato 11: Classificazione degli antibiotici β-lattamici [14] Tabella 22 Classificazione degli antibiotici β-lattamici Antimicrobial Class Penicillins Antimicrobial Subclass Penicillin Aminopenicillin Agents Included; Generic Names Penicillin Amoxicillin Ampicillin Ureidopenicillin Azlocillin Mezlocillin Piperacillin Carboxypenicillin Carbenicillin Ticarcillin Penicillinase-stable penicillins Cloxacillin Dicloxacillin Methicililn Nafcillin Oxacillin Amidino penicillin Mecillinam β-lactam/b-lactamase Amoxicillin-clavulanic acid inhibitor combinations Ampicillin-sulbactam Piperacililn-tazobactam Ticarcillin-clavulanic acid Cephems (parenteral) Cephalosporin I Cefazolin Cephalothin Cephapirin Cephradine Cephalosporin II Cefamandole Cefonicid Ceftaroline Cefuroxime (sodium) Cephalosporin III Cefoperazone Cefotaxime Ceftazidime Ceftizoxime Ceftriaxone Cephalosporin IV Cefepime Cephamycin Cefmetazole Cefotetan Cefoxitin Oxacephem Moxalactam Cephems (oral) Cephalosporin Cefaclor Cefadroxil Cefdinir Cefditoren Cefetamet Cefixime Cefpodoxime Cefprozil Ceftibuten Cefuroxime (axetil) Cephalexin Cephradine Carbacephem Loracarbef Monobactams Aztreonam Penems Carbapenem Doripenem Ertapenem Imipenem Meropenem Penem Faropenem 41 Allegato 12: Fotografie piastre ChromIDTM ESBL Agar Figura 17 1 - Ceppo 0S255 - Specie Citrobacter freundii (iperproduzione di AmpC) - Colonie bianche 2 - Ceppo 55/07 - Specie Klebsiella oxytoca - Colonie verdi 1 3 - Ceppo 05/07 - Specie Escherichia coli - Colonie rosa-bordeaux 2 3 BLSE Agar 1 2 Figura 18 1 - Ceppo 51/08 - Specie Proteus mirabilis - Mac Conkey Agar: colonie incolore - Drigalski Agar: colonie blu / terreno blu 2 - Ceppo 05/07 - Specie Escherichia coli - Mac Conkey Agar: colonie rosa - Drigalski Agar: colonie gialle 42 EbSA Agar Figura 19 Ceppo 05/07 Specie Escherichia coli La piastra non possiede alcuna particolarità che può differenziare un particolare ceppo batterico. Le colonie, se presenti, sono di colore rosa. CIVA Agar Figura 20 1 - Ceppo 0S14 - Specie Citrobacter freundii (iperproduzione di AmpC) - Colonie gialle 2 - Ceppo 10/07 - Specie Escherichia coli - Colonie verdi 1 2 3 - Ceppo 05/07 - Specie Escherichia coli - Colonie incolore, terreno blu 3 43