studio di aggregati neuronali microelettrodi MACROELE TTRODI ELETTROCORT ICOG RAMMA (EcoG) ELET TROENCEFALOGRAMMA (EEG) EEG: registrazione oscillazioni dell’attività elettrica di ampie popolazi oni di neuroni cerebrali Misura del flusso di corrente extracellulare generato dalla somma delle attività di un numero elevato di neuroni Tecnica: almeno 2 elettrodi, uno attivo ed uno indif ferente (di rif erimento, di referenza) Si mi sura sempre la differenza di potenziale tra i due elettrodi; siano entrambi attiv i o attivo-indif ferente. Collocazi one degli elettrodi: sistema 10-20 Distanza tra gli elettrodi EEG: di v eglia, in rilassamento, di sonno, durante stimolazioni sensoriali. POTENZIA LE EVOCA TO SENSORI ALE o POTENZIALE EVENTO CORRELATO: attività EEG correlata ad uno specifico stimolo sensoriale signif icativo ANA LISI EEG: proprietà temporali (f requenza delle onde di cui è composto) e spaziali dei tracciati EEG analisi dell e frequenze si rif à all’analisi di Fourier: la f unzione di una v ariabile (i l vol taggio in funzione del tempo) si può esprimere come una serie di armoniche di onde sinusoidal i. L’EEG si può analizzare usando filtraggi elettronici o ricorrendo anche ad algoritmi che sv iluppano una serie di Fourier. RAN GE EEG UMANO NORMALE: 1-30 Hz; 20-100 µV. Ampiezza onde è attenuata dal cranio, scalpo, meningi, liquido crebrospinale. Il range di frequenze è suddiviso i n BAND E o gruppi di f requenze: delta 0,5-4 Hz theta 4-7 Hz alfa 8-13 Hz beta 13-30 Hz sonno profondo sonno vegli a rilassata attività mentale intensa F–C–P–O–T F–C–P–O–T P–O F vi sualizzazione da parametri ottici: nuova tecnica di visualizzazione ad alta risoluzione spaziale di popolazione neuronali ricorrendo a traccianti sensibili al voltaggio (rispondono a variazioni del potenziale di membrana cambiando spettro di f luorescenza) INV ASIVA neuroni cambiano loro fluorescenza intrinseca in funzi one dell’attività tipologie di cellule cerebrali: CELLULE PI RAMIDALI - gli assoni proiettano ad altre regioni cerebrali e a midoll o; - eccitatori; - glutammergici; - principali neuroni di proiezione delle corteccia; - collaterali assoniche ricorrenti che proiettano localmente (molti mm in piani paralleli) (ruolo genesi di attività globale EEG e accessi epilettici) - organizzazione dendritica x f acilitare integrazione vari segnali af ferenti (dendriti apicali attraversano diversi strati corticali ma sono sempre orientati perpendicolarmente alla superficie corticale af ferenze da div ersi strati corticali); - regioni sui dendriti che generano potenziali d’azione per amplificare correnti sinaptiche SONO FONTE PRINCI PALE DEI P OTENZI ALI (EEG) CELL ULE NON PIRAMIDALI - corpi cellulari ovali - assoni non lasciano la corteccia (terminano su neuroni vicini => interneuroni corticali) - morfol ogia eterogenea cellule stellate: assone orientato verticalmente sul piano delle colonne ricevono info dai neuroni talamici e ritrasmettono a interneuroni o a c. piramidali di stessa colonna (es. corteccia visiva con spine dendritiche) cellula a canestro: assoni orientati orizzontalmente; forma fitte connessioni sinaptiche che avviluppano il soma dei neuroni postsin-; contengono grandi quantità di ac. glutammico-decarbossilasi (catalizzatore di GABA): responsabile di inibizione pericolonnare (ogni colonna indipendente e indisturbata da quelle vicine) POTENZIA LI EV OCATI SE NSORIA LI Variazione specifica dell’EEG in conseguenza a stimolazi one di una via sensoriale (potenziali evento-correlati dipendono dal contesto: stimolo atteso o improvviso) estrazione del PE grazie a programmi che calcolano la risposta media di risposte singole ripetute per aumentare il rapporto segnale-rumore si registra EEG mentre si provocano stimoli ripetitiv i registrazione di campioni di EEG prima, durante e immediatamente dopo la stimolazione Averaging nei potenziali sensoriali: diverse componenti correlate a processi di elaborazione sottocorticale e corticale dei segnali sensoriali (anche se registrazioni EEG sono essenzialmente corticali) elaborazione delle caratteristiche fi siche dello stimolo: perciò PE utili in clinica x valutare stato funzionale dei sistemi sensoriali e accertare presenza malattie demielinizzanti (sclerosi multipl a) in tal caso veloci tà ridotta della trasmissione nervosa cioè della conduzione assonica: latenza più breve COMPONENTI PRECOCI latenza più breve COMPO NENTI TARDI VE f (x) corticali superiori POTENZIALI EV OCATI UDITIVI potenziali evocati del tronco dell’encefalo o potenziali di campo l ontano prima onda rif lette attiv ità orecchio interno e seguita da potenziali generati dai principali nuclei di ritrasmissione uditivi del ponte e del mesencefal o e dalla propagazione dei segnali lungo v ie uditiv e; onde successive originano nel nucleo di trasmissione talamico e nella corteccia Potenziali uditivi evento-correlati mediati da aree uditiv e superiori e da cortecce associative hanno latenze maggiori a quelle dei potenziali evocati sensoriali. Ampiezza di tali potenziali dipende dal contesto in cui lo stimol o è presentato. DOVE VI ENE GENERAT O L’EEG (flusso di correnti)??? Registrazione extracellul are attraverso macroelettrodi: registrazione in siti lontani dalle sorgenti. EEG ( ECG) si basano su teoria del volume conduttore: descrive il flusso delle correnti ioniche generate da cellule nervose o muscolari nello spazio extracellulare. Scalpo: v ariazioni di potenziale Corteccia (miglialia di neuroni sottostanti): somma dell e correnti ioniche Corrente ionica netta = voltaggio esistente attraverso la resistenza dello spazio extracellulare. Esempio: un neurone singol o! Flusso di corrente generato da un potenziale post sinaptico eccitatorio del dendrite apicale di una cellula corticale piramidale. Potenziale postsinaptico eccitatorio (EPSP) generato da una corrente (I EPSP ) che va verso l’interno attraverso la mem brana extrasinaptica. Registrazione intracellulare: vol taggio come resistenza totale data da resistenza di membrana R m e resistenza extracellulare Rex. Viene misurato in V m Rex molto piccolo rispetto a Rm quindi trascurabile = v oltaggio è corrente per resistenza di membrana IEPSP x R m Genesi: una corrente (I EPSP ) che attraversa la membrana (ad alta resistenza Rm ) induce variazione di potenziale attraverso la mem brana (∆V m ) molto maggiore di quel la che produce quando attraversa la resistenza extracellulare Rex . Quindi : potenziali intra sono ampi (mil liv olt) mentre quelli extra sono piccoli (microvolt). … MA MICROELETTRODO MISURA ATTIVITA’ DI TA NTE CELLULE si registra attivi tà di neuroni prossimi alla punta di un elettrodo allontanando elettrodo da sorgente, ampiezza potenziali diminui sce con radice quadrata della distanza. Ampiezza dei potenziali è un f attore critico quando punta elettrodo lontano da neuroni attivi (registrazione da scalpo) = somma attività di molti neuroni (poco selettivo) migliaia di neuroni corticali sono attivati sincronamente da af ferenze talamiche segnale talamico minimo in strati profondi ( dove sono sinapsi eccitatorie) e sorgente in strati superficial i EEG potenziali extracellulari di potenziali d’azione? CONT RIBU ISCONO poco a EEG di superficie ( tranne che se scaricano tanti in sincronia) EEG è flusso di corrente extracellulare generato da sommazione di potenziali postsinaptici di cellule piramidali attivate. Piramidali : orientamento parallelo l’una rispetto all’altra e dendriti apicali perpendicolari a superficie corticale. Non piramidali e glial i senza orientamento specifico tra di loro e contributo è minimo (dispersione) Potenziali sinaptici contribuiscono a EEG + dei potenziali d’azione poiché sono + lenti e con una sommazione + ef fi cace. ACC ESSI EP ILETTICI Neuroni interconnessi tra di loro in stessa area e tra aree dif ferenti Elaborazione in serie ed in parallelo. SINCRONI ZZAZI ONE abnorme di scarica di ampi aggregati neuronali Sincronizazione può scatenare ACCESSO EPILETTICO: Alterazioni parossistiche stereotipate ed invol ontarie del comportamento - Movimenti a scatti - Attimi assenza di coscienza - Convulsioni generalizzate - Perdita totale di coscienza Causa di tale scarica anormale: Traumi Ischemia Tumori Inf ezioni Stati tossic 50% dei casi senza etiologia specif ica dopo ictus epilessia è la più comune malattia neurologica: 0.5%-1% di incidenza in popolazione accessi epilettici parziali e generalizzati A.E. parziali o focali A.E. parziali complessi o psicomotori A.E. generalizzati non focali accessi epilettici parziali o focali: - iniziano in una regione cerebrale circoscritta e vi rimangono, diffondendo solo nelle aree immedi atamente circostanti - non alterano necessariamente coscienza - manif estazioni cliniche f unzione delle aree interessate (limitate) se originano in area motoria attività elettrica diff onde dal f ocolaio alle aree vi cine interessando gruppi di muscoli in sequenza (mano, polso, gom ito, spalla, faccia, gambe) accessi motori jacksoniani: paziente cosciente se accesso circoscritto ad un emisfero accessi epilettici parziali complessi o accessi epilettici psicomotori: - complesse allucinazioni sensoriali - complessi atti motori semif inali zzati sono causati da interessamento di lobo temporale e corteccia orbitofrontale (sistema limbico) epilessia generalizzata o non focale: - da subito colpisce aree estese e distanti tra loro - causa sempre perdita di coscienza si registrano punte EEG ma tale attiv ità parossistica non è circoscritta apochi elettrodi : tutto scalpo Div erse forme tra cui: PETIT MAL e GRAND MAL Accessi epilettici di petit mal - tipici di infanzia, con perdita transitoria della coscienza (assenza); - durante tali accessi epilettici complessi punta-onda, f req.: 3 c/ secondo; - interruzione processi percettivi-cognitivi-mnestici f ino a f ine crisi; - tono muscolare mantenuto: raramente cadono in terra. Accessi epilettici di grand mal - improvvisa perdita di coscienza e controllo posturale; - insorgenza movim enti tonico-clonici (contraz. muscolari-mov. a scosse); - sintomi possono persistere anche oltre la fi ne dell’accesso epilettico. EEG normale Onde di grande ampiezza quando c’è sincronizzazione di gruppi neuronali Alpha ad ampio voltaggio Theta Delta Sincronizzazione anche durante gli spike EEG e i complessi punta-onda Applicazione transitoria di farmaci convulsivanti sulla corteccia di animali da laboratorio Penicill ina a dosi elevate blocca inibizione GABAergica che f acilita epilessia f ocale acuta (senza variazioni morf ologiche macroscopiche) Applicazione di crema di ossido di alluminio può produrre epilessia focale cronica (con v ariazioni morfologiche: riduzi oni spine dendritiche, arborizzazione dendritica o numero sinapsi inibitorie) Stimolazione elettrica ripetitiva può causare alterazioni EEG circoscritte, probabilmente anche a livello morf ologico Accessi f acilitati con stimolazione elettrica ad alta f requenza in aree limbiche (negli animali i n amigdala): KINDLI NG o accensione: m odificazione a lungo termine delle proprietà dei neuroni: a distanza di mesi dal kindling si può indurre epilessia con relativamente pochi stimoli elettrici. Modelli sperimentali di accessi epilettici generalizzati Penicill ina a dosi tossiche per via sistemica. Modelli genetici Animali colpiti dopo particolari perturbazioni presentano tipici complessi puntaonda e convulsioni QUA LI SONO MECCANISMI CE LLULARI CHE INDU CONO I NSORGENZA DI ACCESSI EPILETTICI FO CALI ? COME UN ACCESSO EPILETTICO FOCALE PUÒ TRASFO RMARSI I N GENE RALIZZATO? QUA LI SONO I MECCANISMI DEGLI ACCESSI EPILE TTICI GENE RALIZZATI? PRIMO ev ento elettrico anormale dell’EEG: comparsa sull’EEG di onde negativ e intermittenti di elevato voltaggio dette punte interictali poiché assomigli ano alle onde a punta visibili nell’EEG tra un accesso all’altro. Quando diventano più frequenti tendono ad associarsi con onde negative più lente. due componenti: una rapida (a punta) una lenta (ad onda) possono comparire associate a onde rapide basso voltaggio. Punta interictale registrabile in superficie con elettrodi nel f ocolaio: si osserva un potenziale depolarizzante a rapida insorgenza (onda di depolarizzazione parossistica) in corrispondenza della componente iniziale della punta interictale. A questo potenziale si sovrappone spesso una raffica di potenziali d’azione. Onda depolarizzazione parossistica ha origine da un potenziale postsinaptico eccitatorio più grande della norma e dalla sua eccezionale ampli fi cazione particolari caratteristiche intrinseche (voltaggio-dipendenti) dell a membrana Tali potenziali possono essere bloccati da tetrodotossina (che blocca canali Na+ ) e pertanto dipendono da aumentata conduttanza al Na+. I potenziali d’azione a lunga durata sono bloccati da Mg++ che blocca i canali Ca ++ Probabilmente zone dendritiche sono degli amplificatori delle correnti sinaptiche che originano in zone lontane dalla zona d’innesco dei potenziali d’azione (innesco assonico) che fanno si che insorgano potenziali d’azione. Durante accesso epilettico equilibrio è sbilanciato verso eccitamento: potenziale postsinaptico eccitatorio può innescare raff ica di potenziali d’azione dendritici (potenziali Ca ++ -dipendenti) che sommandosi provocano comparsa di ampia e prolungata depolarizzazione. Punta interictale: l’attivazione sincrona della popolazione neuronale COME AVVIENE LA SINCRONI ZZAZIONE? Di soli to grosso peso per inibizione: in epilessia meccanismi responsabili di sincronizzazione basati sulla diminuzione di ini bizione sinaptica. in corteccia diminuisce inibizione GABAergica raff iche di potenziali d’azione che eccitano fortemente le loro cellule bersaglio Ippocampo: di minuendo ini bizione GA BA aumenta eccitazione di neuroni bersaglio e dei neuroni eccitati dai bersaglio. Dopo blocco di azione GABA possibi lità di eccitare neuroni bersaglio sale dal 5% al 30%. Blocco GABA attivazione sincrona di popolazioni neuronali Grazie a raff ica di molti potenziali d’azione (se uno solo si ha poca possibili tà: sommazione temporale) Altri meccanismi : eventi extracellulari (sommazione correnti extracellul ari) variazioni ambiente ionico (accumulo ioni K + in spazio extracell.) MA PUNTE INTERICTALI E AC CESSI EPILETTI CI FOCALI SPESSO SONO LI MITATI A POCH E ZONE CEREBRALI COME MAI? Onda di depolarizzazione parossistica (e raf fi ca di pot. d’azione) vi ene seguita da periodo di iperpolarizzazione durante cui si ha riduzione eccitabilità corticale. Limite a diff usione di accesso epilettici in corteccia sinapsi inibitorie molto potenti apertura canali K +voltaggio-dipendenti e Ca++-dipend. in corteccia GABA e enzima che lo sintetizza (acido glutammico-decarbossilasi) identificati in cell ule non piramidali che sono detti neuroni privi di spine (dendritiche) i neuroni GA BA ergici proiettano localmente (ad eccezione di cellula di Purkinje) organizzazione complessa : non solo annullamento eccitazione di norma, sinapsi inibitorie sinapsi eccitatorie local izzate vicino al som a dendriti es. cellule a canestro sono interneuroni inibitori che si connettono ai neuroni piramidali (con ruolo ini bitorio diretto in genesi di potenziali d’azione) oltre a posizioni strategiche hanno anche capacità di azioni a lunga durata (f ino a 10-20 volte in più) COME PROVO CARE SPERIMENT ALMENTE ACCESSI EPILETTICI GENE RALIZZATI? Evi denza: complesso punta-onda simultaneamente su aree diverse della corteccia. Babbuini complessi punta-onda dif fusi e convulsioni generalizzate con stimolazioni fotiche ripetitive Gatto elevate dosi di peni cillina x via sistemica… petit mal (situazione sim ile) Inibizione intracorticale a lungo termine presente solo tra un potenziale eccitatorio e l’altro Oscill azioni EEG sia corticali che talamiche