Iscrizione di San Clemente
Primo esempio di volgare italiano usato con
intento artistico
La basilica di San Clemente a
Roma si trova nella valle tra
l’Esquilino e il Celio.
Ivi si trovano alcuni affreschi
raffiguranti miracoli attribuiti a
San Clemente. Uno dei più
importanti è situato nell'aula
della basilica e risale al XI secolo,
cioè intorno al 1100.
Realizzata da Soraya e Samuele - I liceo
classico
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Il Santo
• Papa Clemente I,
23 novembre 97
d.C., fu il quarto
papa della Chiesa
Cattolica, e anche il
primo dei padri
apostolici. Fu Papa
dall‘88 al 97. Della
vita e morte di
Clemente non si
conosce nulla.
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classico
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L’iscrizione rappresenta il patrizio
.
Sisinnio
nell’atto di ordinare ai suoi
servi ( Gosmario , Albertello e
Carboncello) di legare e trascinare
san Clemente il quale, nel
frattempo, si è trasformato in una
colonna di marmo.
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classico
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Sisinium: «Fili de le pute,
traite, Gosmari, Albertel,
traite Falite dereto colo palo,
Carvoncelle!» San Clemente:
«Duritiam cordis vestris, saxa
trahere meruistis».
La prima parte è tutta in volgare, con influenze romanesche. "de le"
e "co lo" sono già preposizioni articolate. La seconda parte sembra
scritta in latino, ma vi sono varie stranezze; "duritiam", ad esempio,
è un accusativo, ma dovrebbe essere un ablativo: è un chiaro
segnale che ormai, per i parlanti, le desinenze dei casi hanno perso
senso. Inoltre l’originale "trahere" è ormai diventato "traere". È
probabile che il linguaggio violento, offensivo (Fili de le pute) e la
stessa scelta della lingua volgare rientrino nella volontà di far
apparire comici e grotteschi il pagano Sisinnio e i suoi servi.
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classico
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