Università della Calabria
Sociologia delle comunicazioni di massa
2012-13
Intimità & Extimità
Orario di ricevimento
Lunedì dalle 10:00 alle 11:00
Prof.ssa Giovannella Greco
[email protected]
0984 831135
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Intimità & Extimità
I Frammento
Il desiderio di extimità è inseparabile dalla ricerca relazionale. Il
suo recupero è l’organizzazione di nuove norme sociali, che non
sono più pericolose di quelle precedenti. Dobbiamo solo imparare
a conoscerle1.
Serge Tisseron
1 S.
Tisseron, L’intimité surexposée, Editions Ramsay, Paris 2001.
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Intimità & Extimità
II Frammento
Intimità e senso del pudore sono ancora tra di noi o dobbiamo considerarli
sentimenti obsoleti? Trattandosi di dimensioni importanti per l’equilibrio
psichico dell’individuo e la costruzione dell’Io è impensabile che siano
scomparse del tutto. Sono meno visibili e codificate di un tempo, ma da
qualche parte continuano ad annidarsi. (…) In un mondo poliedrico e mobile,
«liquido» secondo alcuni, queste dimensioni della psiche non hanno più una
rappresentazione universale, possono però emergere in forme diverse a
seconda dei contesti e degli individui. «L’intimità è là dove io voglio che sia e
quando io voglio trovarla» potrebbe essere uno slogan delle ultime
generazioni2.
Anna Oliverio Ferraris
Oliverio Ferraris, Intimità: una dimensione che scompare. Dall’intimità all’extimità, storia di
una trasformazione epocale, «Prometeo» n. 100, 2007.
2 A.
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Intimità & Extimità
Premessa
I dati più recenti sul rapporto tra giovani e media nel nostro
Paese evidenziano come l’ingresso nel mondo digitale è per le
giovani generazioni un passo interamente compiuto, nel senso
che, rispetto al 2003, anno in cui è stata condotta la prima
indagine sistematica1, non solo si registra un forte incremento
nell’uso dei media digitali ma, cosa ancora più rilevante, questi
ultimi hanno trasformato l’intero ambiente comunicativo.
1
CENSIS-UCSI, Giovani e media. Terzo Rapporto sulla comunicazione in Italia, FrancoAngeli,
Miano 2004.
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Intimità & Extimità
Premessa
Tra le conseguenze più rilevanti di questo processo di
progressiva e crescente mediatizzazione dell’esperienza
si può ipotizzare l’emergenza, soprattutto nell’universo
giovanile, di nuove forme di socialità che, se da una
parte sembrano poter fare a meno della presenza e del
contatto fisici, dall’altra sembrano intervenire a
sollecitare una pubblica sovraesposizione della propria
intimità.
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Intimità & Extimità
Premessa
Il punto di svolta di questo processo di interazione
interpersonale di massa1 che si sta strutturando attorno alle
tecnologie della comunicazione mediata risiede, soprattutto,
nell’orizzonte di possibilità che tali tecnologie rendono
concretamente accessibili e gestibili; ovvero nello stato di
potenziale connessione tra persone, cose e fatti che oggi
percepiamo nelle nostre vite e che, in ogni momento, possiamo
attivare e gestire in tempo reale e a distanza.
G. Boccia Artieri, “SuperNetwork: quando le vite sono connesse”, in L. Mazzoli (a cura di),
Network effects. Quando la rete diventa pop, Codice edizioni, Torino 2009.
1
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Intimità & Extimità
Premessa
Questa capacità di tenersi assieme, incentivata dall’esperienza
mediata, va intesa in una duplice accezione:
•come capacità di tenere in relazione le molteplici parti di sé1;
•come capacità di tenersi in connessione costante con altri e con
altro2.
P. Jedlowski, Il sapere dell’esperienza, Il Saggiatore, Milano 1994.
2 G. Greco, “Introduzione”, in G. Greco (a cura di), La comunicazione nelle scienze
dell’educazione, Anicia, Roma 2009.
1
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Intimità & Extimità
Premessa
Da questa capacità di tenersi assieme emerge una idea del
soggetto come “rete di nessi” e una idea di esperienza come
ritmo di “aperture e chiusure in cui il soggetto acquista, almeno a
tratti, il senso della propria continuità”1.
Si fanno strada, così, una idea di relazione sociale e una
corrispondente idea di identità che possono essere intese,
entrambe, come una rete di nessi che prende forma all’interno di
questo contesto conversazionale connesso2.
Jedlowski, Il sapere dell’esperienza, cit.
2 G. Greco, “Le emozioni nella vita quotidiana dei giovani sullo schermo”, in G. Greco (a cura
di), La comunicazione nelle scienze dell’educazione, cit.
1P.
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Intimità & Extimità
Premessa
Emerge una duplice natura della relazione sociale le cui forme
attuali tendono a svilupparsi, al tempo stesso, “in riferimento a”1 e
“in connessione con”2:
•la prima dimensione trova un ancoraggio significativo nella media
cultura che le giovani generazioni contribuiscono oggi a costruire;
•la seconda dimensione, a seguito delle molteplici, diversificate e
quotidiane esperienze di comunicazione mediata, interviene a
mutare la percezione stessa dell’essere “in relazione con”.
J. Jacquinot-Delaunay, “Dall’educazione ai media alle «mediaculture»: ci vogliono sempre degli
inventori”, in M. Morcellini, P.C. Rivoltella (a cura di), La sapienza di comunicare. Dieci anni di
media education in Italia ed Europa, Erickson, Gardolo 2007; P.C. Rivoltella, “Introduzione”, in M.
Morcellini, P.C. Rivoltella (a cura di), op. cit.
2 P. Donati, Introduzione alla sociologia relazionale, FrancoAngeli, Milano 1983; Archer M., La
conversazione interiore. Come nasce l’agire sociale (2003), Erickson, Gardolo 2006.
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Intimità & Extimità
Premessa
Questa duplice natura della relazione sociale si
accompagna e si lega a nuove pratiche di costruzione
dell’identità che, attraverso forme crescenti di
autonarrazione pubblica1, nuove forme di negoziazione
e di messa in scena2, oggi si mostra in equilibrio
problematico fra attività off line e attività on line, e tra
ciò che è pubblico e ciò che è privato.
1 M. Castells,
Communication Power, OUP, Oxford 2009.
2 E. Goffman, La vita quotidiana come rappresentazione (1959), Il Mulino, Bologna 1969; E.
Goffman, Espressione e identità. Gioco, ruolo, teatralità (1961), Mondadori, Milano 1979.
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Intimità & Extimità
Premessa
Come testimonia il neologismo publicy1, che allude alla
commistione tra una dimensione pubblica e una privata,
propria di molte forme di comportamento del nostro
tempo e tipica forma comunicativa della Rete, è in atto
una ristrutturazione della distinzione fra pubblico e
privato2 cui corrisponde una nuova cultura
dell’intimità.
boyd, “Why Youth (Heart) Social Network Sites: The role of Networked Publics in Teenage
Social Life”, in D. Buckingham (ed.), Youth, Identità, and Digital Media, MIT Press, Cambridge
2007.
2 D. de Kerckhove, “Tecnopsicologia, blog e nuova spiritualità quantica”, in A. Tursi (a cura di),
Mediazioni. Spazi, linguaggi e soggettività delle reti, Costa & Nolan, Milano 2005.
1 d.
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Intimità & Extimità
Verso una nuova cultura dell’intimità
Grazie alla loro capacità di rendere vicino il lontano e lontano il
vicino, i media digitali consentono di:
•estendere la comunicazione oltre i limiti spazio-temporali
connessi alla fisicità dei corpi;
•comunicare senza incontrare le difficoltà e i rischi connessi alla
comunicazione faccia a faccia;
•realizzare il desiderio di mettersi a nudo, rendendo pubblici
aspetti intimi di sé per farli riconoscere e convalidare dal proprio
entourage.
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Intimità & Extimità
Verso una nuova cultura dell’intimità
In merito a quest’ultimo aspetto, Serge Tisseron1 evidenzia come la grande
familiarità con l’immagine renda oggi non solo normale ma desiderabile
sovraesporre – piuttosto che celare o preservare – la propria intimità.
Dal momento che non esiste soggettività che si realizzi in sé, senza la
necessaria relazione con l’altro, le désir d’extimité che oggi induce a esibire
aspetti intimi di sé può essere considerato come una tendenza essenziale
dell’essere umano, affatto recente, che muove dal desiderio di comunicare sul
proprio mondo interiore.
Tale tendenza che non è in contraddizione, ma complementare, al bisogno di
intimità, altrettanto essenziale per la costruzione dell’identità, che induce
invece a tenere al riparo dalla curiosità altrui le manifestazioni più intime
della propria personalità.
1
Tisseron S., L’intimité surexposée, Editions Ramsay, Paris 2001.
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Intimità & Extimità
Verso una nuova cultura dell’intimità
La configurazione di uno spazio intimo della persona è una conquista
relativamente recente, connessa alla nascita dell’individuo come categoria che
si differenzia dalla collettività e all’affermazione di una identità
svincolata dal gruppo.
È a partire dalla scissione nella modernità tra pubblico e privato che prende
forma la sfera della privacy, il cui diritto, anche dopo la comparsa della vita
privata come valore fondamentale della persona, è stato per molti secoli
privilegio esclusivo di quanti, grazie alla loro collocazione sociale, potevano
coltivare il lusso del riserbo e della separatezza, mentre sulla gente comune
continuavano a gravare le costrizioni del gruppo sociale di riferimento e la
sorveglianza reciproca all’interno della comunità1.
Greco G., Ponziano R., “La svolta comunicativa. Simmel e la comunicazione”, in C. Corradi,
D. Pacelli, A. Santambrogio, Simmel e la cultura moderna. Interpretare i fenomeni sociali, Vol.
II, Morlacchi, Perugia 2010.
1
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Intimità & Extimità
Verso una nuova cultura dell’intimità
Il tema della privacy e della sua tutela risulta oggi
particolarmente rilevante alla luce delle problematiche emergenti
in merito agli spazi di Rete, laddove la privacy va indagata a
partire dalle forme di “integrità contestuale”1 degli utenti che la
definiscono nel loro agire, con ricadute sulla costruzione di
forme relazionali che distinguono tra una realtà “pubblica” e “in
pubblico”.
Tale tematica risulterà di attualità sempre più stringente se, come
sembra, il trend di crescita degli utenti dei siti di Social Network
(SNs) si manterrà costante e se il loro utilizzo tenderà sempre
più a realizzarsi in continuità con le attività e le identità offline.
1
H. Nissenbaum, Privacy as Contextual Integrity, «Washington Law Review», Vol. 79, n. 1,
February 2004.
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Riferimenti bibliografici
Archer M., La conversazione interiore. Come nasce l’agire sociale (2003), Erickson, Gardolo
2006.
G. Boccia Artieri, “SuperNetwork: quando le vite sono connesse”, in L. Mazzoli (a cura di),
Network effects. Quando la rete diventa pop, Codice edizioni, Torino 2009.
boyd d., “Why Youth (Heart) Social Network Sites: The role of Networked Publics in Teenage
Social Life”, in D. Buckingham (ed.), Youth, Identità, and Digital Media, MIT Press, Cambridge
2007.
Castells M., Communication Power, OUP, Oxford 2009.
CENSIS/UCSI, Giovani e media. Terzo Rapporto sulla comunicazione in Italia, FrancoAngeli,
Miano 2004.
de Kerckhove D., “Tecnopsicologia, blog e nuova spiritualità quantica”, in A. Tursi (a cura di),
Mediazioni. Spazi, linguaggi e soggettività delle reti, Costa & Nolan, Milano 2005.
Donati P., Introduzione alla sociologia relazionale, FrancoAngeli, Milano 1983.
Goffman E., La vita quotidiana come rappresentazione (1959), Il Mulino, Bologna 1969.
Goffman E., Espressione e identità. Gioco, ruolo, teatralità (1961), Mondadori, Milano 1979.
Greco G., “Le emozioni nella vita quotidiana dei giovani sullo schermo”, in G. Greco (a cura di),
La comunicazione nelle scienze dell’educazione, Anicia, Roma 2009.
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Riferimenti bibliografici
Greco G., Ponziano R., “La svolta comunicativa. Simmel e la comunicazione”, in C. Corradi, D.
Pacelli, A. Santambrogio, Simmel e la cultura moderna. Interpretare i fenomeni sociali, Vol. II,
Morlacchi, Perugia 2010.
Jacquinot-Delaunay J., “Dall’educazione ai media alle «mediaculture»: ci vogliono sempre degli
inventori”, in M. Morcellini, P.C. Rivoltella (a cura di), La sapienza di comunicare. Dieci anni di
media education in Italia ed Europa, Erickson, Gardolo 2007.
Jedlowski P., Il sapere dell’esperienza, Il Saggiatore, Milano 1994.
Nissenbaum H., Privacy as Contextual Integrity, «Washington Law Review», Vol. 79, n. 1,
February 2004.
Oliverio Ferraris A., Intimità: una dimensione che scompare. Dall’intimità all’extimità, storia di
una trasformazione epocale, «Prometeo» n. 100, 2007.
Tisseron S., L’intimité surexposée, Editions Ramsay, Paris 2001.
Rivoltella P.C., “Introduzione”, in M. Morcellini, P.C. Rivoltella (a cura di), op. cit.
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