Cooperativa Sociale “La Rete onlus”
Casa Maria Adelaide da Sacco
di Vidor
Comunità Alloggio
e
Centro Diurno “Il Sole”
Piano annuale della formazione
Documento di monitoraggio - 2012 e ripianificazione - 2013 -
1
SOMMARIO
Par.
N. pag.
1.
SCOPO E CONTENUTI DEL DOCUMENTO
3
2.
LA RILEVAZIONE DEL BISOGNO FORMATIVO
4
3.
LA RILEVAZIONE DELLA QUALITA’ PERCEPITA
7
4.
VERIFICA PROGETTI
RIPIANIFICAZIONE 2013
FORMATIVI
ATTIVATI
NEL
2012
E
7
4.1.
Generalità
7
4.2.
Modalità
7
4.3.
Le proposte concrete
8
5.
Qualità tecnico-professionale
8
I programmi di formazione/supervisione
15
La formazione “facoltativa”
24
Conoscenza di altri servizi e scambio di “buone pratiche”
25
Formazione per Amministratori e Soci Cooperativa “La Rete”
26
Gli interventi formativi obbligatori per vincoli di legge
31
32
ALLEGATI
2
Casa Maria Adelaide Da Sacco di Vidor
Piano annuale della formazione
Documento di monitoraggio 2012 e ripianificazione 2013
1.
Scopo e contenuti del documento
Il presente documento è finalizzato a dare evidenza al programma formativo attuato a
favore della Comunità Alloggio e del Centro Diurno siti presso Casa Maria Adelaide da Sacco di
Vidor nell’anno 2012 e contestualmente contiene la pianificazione dell’attività per il 2013, allo
scopo di garantirne un’aggiornata rispondenza alle esigenze tecnico-professionali e di gestione dei
Servizi.
Il Piano è rivolto agli operatori in servizio presso la Comunità Alloggio e il Centro Diurno
ed è predisposto in modo complessivo per i due Servizi perché, pur essendo questi regolati da due
diversi rapporti convenzionali con l’Azienda Ulss n. 8, la contiguità spaziale, la condivisione di
gestione di alcuni ospiti, la costante opera di collaborazione tra gli operatori, l’inserimento in
identico contesto territoriale e sociale inducono alla predisposizione di un unico meta progetto,
dove percorsi di tipo metodologico/gestionale generale, pensati per “tutti”, vengono affiancate
proposte formative finalizzate in ragione della specificità erogativa.
La stesura del documento è stata preceduta dalla rilevazione del fabbisogno formativo
espresso dagli operatori (nel contesto di riunioni ad hoc) e da un’approfondita riflessione da parte
del gruppo dirigente della Cooperativa (èquipe centrale e coordinatrici dei Servizi). Come per gli
anni precedenti, le progettualità attivate nel 2012 sono state oggetto di valutazione tramite
questionari dedicati e/o incontri in èquipe; gli esiti delle valutazioni hanno costituito i mattoni
fondanti da cui si è partiti per ripianificare l’attività per l’anno corrente.
La metodologia di sfondo cui si intende orientare l’attività di programmazione e di
monitoraggio è rappresentata allo schema descrittivo del cosiddetto ciclo PDCA, dove P sta per
PLAN (pianificare in ragione degli obiettivi), D sta per Do (fare), C sta per CHECK (verificare), A
sta per ACT (agire in ragione della fase CHECK e in funzione degli obiettivi da raggiungere).
Stiamo parlando di un approccio articolato secondo un ciclo continuo che consente di dare
evidenza all’andamento dei processi, fornendo elementi essenziali per l’individuazione delle azioni
di mantenimento e di miglioramento continuo
3
Grafico n. 1
plan
check
do
a c ti
on
plan
do
a c ti
on
plan
do
a c ti
on
check
check
do
a c ti
on
plan
check
2.
La rilevazione del bisogno formativo
A fine 2012 si è proceduto a rilevare il fabbisogno formativo degli operatori attraverso
incontri di vario livello, e precisamente:
dell’èquipe di lavoro coinvolgendo i responsabili di servizio, che a loro volta si sono
confrontati con i due gruppi di lavoro della Comunità e del Centro Diurno;
del CdA.
Questi gli esiti:
Gruppo di lavoro della Comunità Alloggio
Dalle opinioni dei soggetti interessati è stata confermata anche per il 2013 la necessità di un supporto
psico-pedagogico (supervisione) finalizzato a sostenere le “pratiche relazionali” e la progettualità personalizzata
rivolta agli utenti, con particolare riguardo alla gestione dei casi complessi. Si valuta l’opportunità di garantire
momenti dedicati di lavoro al coordinatore di servizio e all’’équipe coordinatore-educatori (che hanno il compito
istituzionale di orientare/pianificare i programmi concreti di lavoro, anche sostenendo l’attività dei colleghi OSS).
Inoltre è emersa la richiesta di poter godere di momenti di approfondimento su:
la tematica della gestione del lutto, con particolare riguardo agli avvenimenti di decesso o grave malattia che
hanno colpito alcuni ospiti della Comunità e alle conseguenti ricadute sul piano emotivo e professionale in capo
agli operatori.
le pratiche assistenziali sul versante sanitario, qualora si evidenzino problematiche di particolre conplessità
nella gestione concreta degli utenti inseriti.
4
E’ stata confermata la positività delle sinergie con il Servizio Disabilità Età Adulta dell’AUlss n. 8 e si
auspica di poter prendere parte alle iniziative che da questo eventualmente saranno attivate/proposte.
Gruppo di lavoro del Centro Diunro
Anche per il Centro Diurno è stata confermata la necessità di un supporto psico-pedagogico finalizzato a
sostenere le “pratiche educativo riabilitative” e la progettualità personalizzata rivolta agli utenti nel 2013, con
particolare riguado alla gestione dei “casi complessi”. Si valuta l’opportunità di garantire momenti dedicati di lavoro
al coordinatore di servizio e all’’équipe coordinatore-educatori (che hanno il compito istituzionale di
orientare/pianificare i programmi concreti di lavoro anche sostenendo l’attività dei colleghi OSS).
Inoltre si individua quali priorità il bisognio di migliorare la sinergia all’interno del gruppo di lavoro,
attraverso tecniche non verbali che favoriscano l’espressione personale, la comunicazione e lo scambio. A tal proposito
si ritiene di poeter proseguire con l’esperienza della biodanaza che, pur rivolta in via prioritaria agli utenti, si è
dimostrata già nel 2012 strumento capace di favorire la riflessività e un buon livello di integrazione tra colleghi.
Si evidenzia anche in questo caso la positività delle collaborazioni, anche formative, con il Servizio
Disabilità Età Adulta dell’AUlss n. 8 e si auspica di poter prendere parte alle iniziative che da questo
eventualmente saranno attivate/proposte.
Gruppo di coordinamento della Coop. e Consiglio di Amministrazione
Le priorità formative individuate dalla Direzione per il miglioramento della qualità del
servizio sono:
Tematica
Soggetti interessati
Formazione e supervisione psico-pedagogica finalizzata a sostenere le
“pratiche relazionali” e la progettualità personalizzata, con particolare riguardo
alla gestione dei casi complessi
Tutti gli operatori CA e CD secondo
2 progettualità distinte in base al
servizio di appartenenza
Formazione in contesto non verbale finalizzata al miglioramento
dell’espressione personale, d comunicazione e delle sinergie gruppali
Operatori CD
Formazione sulla gestione del lutto in contesto istituzionale comunitario
Operatori CA
Buone pratiche assistenziali
Operatori CA
Formazione prescritta da norme cogenti (antincendio, HACCP, Primo
soccorso, Protezione dei dati personali, etc.)
Tutti gli operatori
indicazioni di legge
Argomenti di contenuto professionale/gestionale proposti da partner
significativi del territorio (AUlss n. 8, Consorzio Intesa, etc)
Da individuare in relazione ai
contenuti e ai livelli di responsabilità
secondo
le
Come si può notare appare elevata la corrispondenza dei bisogni espressi da tutte le
componenti professionali della Cooperativa e le richieste appaiono inoltre congruenti alla Mission
5
dell’organizzazione e alle caratteristiche del servizio da erogare. In ragione di ciò si è ritenuto di
dover pianificare le seguenti proposte per il 2013 (per il dettaglio vedere pagg. successive del
documento).
Sintesi Piano Formazione anno 2013
Area tematica
Titolo/contenuti
Formazione alla comunicazione non
verbale e all’espressione attraverso la
tecnica della biodanza
Qualità tecnicoprofessionale
I programmi di
formazione/
supervisione
Aspetti assistenziali che coinvolgono
l’operatore socio-sanitario in particolari
condizioni cliniche: strategie e procedure
utilizzabili in un contesto comunitario
Formazione sulla gestione del lutto in
contesto istituzionale comunitario
SHEA AUlss 8
Formazione e supervisione psicopedagogica finalizzata a sostenere le
“pratiche relazionali” e la progettualità
personalizzata
Formatrice: Nadia Marangon – psicologaFormazione e supervisione psicopedagogica finalizzata a sostenere le
“pratiche relazionali” e la progettualità
personalizzata
Supervisore: Nadia Marangon – psicologa-
7,5
Tutti gli
operatori del
Centro Diurno
a sei mesi
6
Operatori della
Comunità
Alloggio
A fine
anno
6
Operatori della
Comunità
Alloggio
/
32
Personale della
Comunità
Alloggio
continua
27
Personale del
Centro Diurno
continua
a sei mesi
Respons.le
formazione
con
coordinatrici
servizi
/
Presidente
Coop. La
Rete
come da
norma
Referente
Sicurezza
coadiuvato
da coord.
Servizio
Visita a un servizi della rete territoriale
Almeno una
visita
Coordinatori e
selezione di
Educatori e OSS
di Comunità e
Centro Diurno
Formazione per
amministratori e
soci della
cooperativa
“Scuola giovani cooperatori” e “percorso
di accompagnamento per presidenti”
Completamento Seconda annualità e avvio
terza
In corso di
pianificazione
Da definirsi
Come da
norma
L.81/2008 ed altre di settore
6
Referente
monit.
efficacia
Personale
coinvolto
Conoscenza altri
servizi e scambio
“buone
pratiche”
Corsi obbligatori
per legge
Primo
monitor.
efficacia
Ore
formazione
Come da
vincoli di legge
Respons.le
formazione
con coord.re
servizio
Respons.le
formazione
con coord.re
servizio
SHEA
AUlss 8
Respons.le
formazione
con coord.ci
servizi
3.
La rilevazione della qualità percepita
Uno degli elementi fondamentali dell’azione di monitoraggio del processo formativo risiede nella
rilevazione del gradimento che, come negli anni precedenti, verrà desunta da:

questionari di soddisfazione individuali (fac simile in allegato n. 1 e n. 2);

contenuti desunti da momenti di analisi, riunioni d’èquipe e/o gruppi di lavoro.
4.
4.1.
Verifica progetti formativi attivati nel 2012 e ripianificazione per il 2013
Generalità
Il Piano formativo viene aggiornato/integrato per il 2013, previa rilevazione del fabbisogno
formativo attraverso incontri e/o momenti di verifica rivolti a tutte le componenti organizzative
della Cooperativa. La ripianificazione annuale, oggetto del presente documento, si sviluppa in linea
con le opzioni strategiche dell’organizzazione, tenendo conto della rilevazione del gradimento e
dell’efficacia di quanto attivato nel 2012.
Nel corso del 2013 si intendono sviluppare, per tutte le figure professionali, proposte
formative particolarmente finalizzate all’incremento delle competenze professionali, in
particolare: per gli OSS con lo scopo di indurre il miglioramento delle procedure
assistenziali, per gli educatori allo scopo di migliorare la capacità di lettura dei bisogni, di
pianificazione e gestione dei progetti personalizzati e delle problematiche relazionali, per i
coordinatori allo scopo di migliorare le competenze di pianificazione generale e gestione
del Servizio.
4.2.
Modalità
Come per gli anni precedenti le iniziative di formazione obbligatoria, rivolte a settori
specifici o alla globalità degli operatori, vengono pianificate in orario di servizio e sono a carico
economico della Cooperativa per una offerta media di 24 ore pro capite nell’anno.
Il contributo a ulteriori iniziative, collegate a bisogni/esigenze professionali individuali,
viene valutato e diversificato in ragione dell’aderenza agli obiettivi dell’organizzazione.
7
4.3.
Le proposte concrete
A.
Qualità tecnico professionale
2012
1. “ASPETTI ASSISTENZIALI CHE COINVOLGONO L’OPERATORE
SOCIO-SANITARIO IN PARTICOLARI CONDIZIONI CLINICHE:
STRATEGIE E PROCEDURE UTILIZZABILI IN UN CONTESTO
COMUNITARIO”
Premessa
Si tratta del terzo modulo del percorso formativo attivato a partire dal 2010 (vedi dettaglio 2011 alle
pagg. precedenti). La positiva valutazione di esito del primo modulo di lavoro ha indotto ad
approfondire la tematica, con particolare riguardo alle pratiche correlate, nell’ottica del
mantenimento delle competenze e del continuo aggiornamento.
Obiettivi
I contenuti trasmessi durante gli incontri programmati erano legati alle problematiche assistenziali
connesse ad alcune specifiche condizioni cliniche che gli operatori si trovano spesso a fronteggiare
in contesto comunitario.
L’obiettivo era quello di migliorare la consapevolezza dei bisogni presentati dagli utenti e di
incrementare le conoscenze/competenze a sostegno dell’operatività quotidiana.
Docente
Sig.ra Branka Jerkovic, Inf. Professionale che opera in diversi contesti socio sanitari comunitari,
anche rivolti all’utenza adulta con disabilità.
8
Contenuti degli incontri
Approccio e pratiche di competenza dell’operatore Socio Assistenziale ne caso di:
1° incontro: medicazioni, piccole ferite
2° incontro: contusioni, piccoli traumi e ustioni
3° incontro: epistassi, soffocamento e manovre salvavita
4° incontro: valutazione del dolore
Nel contesto del 4° incontro è stato somministrato un test di apprendimento e gradimento.
Calendario e orari
N. 4 incontri di 2 ore ciascuno
Luogo di svolgimento
Casa Maria Adelaide da Sacco di Vidor
Operatori coinvolti
Il percorso era rivolto a tutti gli operatori in servizio presso la Comunità e aperto a un gruppo di 3
OSS del Centro Diurno “Il Sole”
Gradimento e valutazione degli esiti
Il questionario somministrato per la valutazione del gradimento del corso gestito dal dr.ssa Branca
(2012) ha dato il seguente esito di dettaglio:
2
3
1 In quale misura l'incontro proposto ha corrisposto alle Sue aspettative?
4
5
2 Ritiene utili i contenuti elaborati nell'ambito del corso?
Ritiene che i contenuti trasmessi dal formatore siano di facile
3 comprensione?
1
6
2
7
2
4 Come giudica la modalità concreta di organizzazione dell'evento?
4
3
2
9
21
6
0
valutare barrando una casella da 0 a 5
Totale
%
Tot. Gradimento positivo
9
1
4
22,5 52,5 17,5
77,5%
5
7,5
2.
FORMAZIONE ALLA COMUNICAZIONE NON VERBALE E
ALL’ESPRESSIONE ATTRAVERSO LA TECNICA DELLA BIODANZA
Formatore
Paolo Bressan, Operatore di Biodanza, Counselor Professionista
Destinatari
Equipe del Centro Diurno “Il Sole”
Tempistica
N. 3 incontri: nel periodo gennaio-luglio 2012
Luogo di svolgimento
Casa Maria Adelaide da Sacco di Vidor
Finalità
La formazione agli operatori ed educatori si inserisce nel progetto di Biodanza che ha visto il
coinvolgimenti di tutti gli utenti e dello stesso personale del Centro (Il progetto è iniziato nel 2011
con un ciclo di 10 incontri e si è sviluppato con uno ulteriore di 17 a partire da marzo 2012 (vedi
dettaglio nel Progetto annuale 2012 - Centro Diurno “Il Sole”) .
Oltre alle equipe di verifica mensile si è scelto di dare inizio al percorso parallelo rivolto agli
operatori per meglio leggere vissuti e riflessioni dell’èquipe di lavoro.
Gradimento e valutazione degli esiti
Osservazioni e considerazioni finali di Paolo Bressan, conduttore
Dalle tematiche osservate e condivise durante il progetto è emerso il bisogno di creare situazioni
facilitate dove poter esprimere e condividere il " come mi sento " all'interno della comunità,
composta da utenti, famiglie, colleghi, Cooperativa, e il desiderio di andare oltre alle difficoltà.
Il lavoro si è focalizzato sull'offrire possibilità di espressione verbale e corporea che potessero
stimolare ognuno a prendere maggiore consapevolezza delle proprie capacità e risorse riconoscendo
anche quelle altrui.
Nella percezione e accettazione della diversità sono emerse risorse e strategie per meglio rispondere
alle sollecitazioni comunicative quotidiane attraverso l'ascolto empatico, un atteggiamento assertivo
verso i colleghi e gli utenti, la capacità di esprimere in feedback le proprie emozioni.
Nel maggiore riconoscimento reciproco di valore umano e di patrimonio di esperienze e capacità di
ciascuno, si sono creati momenti intensi di complicità e armonia che hanno rinsaldato lo spirito di
gruppo e ed il senso di appartenenza alla Comunità.
10
Osservazioni e considerazioni finali da parte degli operatori:
Il questionario somministrato per la valutazione del gradimento del corso sulla BIODANZA (2012)
ha dato il seguente esito di dettaglio:
0
valutare barrando una casella da 0 a 5
1 In quale misura l'incontro proposto ha corrisposto alle Sue aspettative?
1
2
3
4
5
1
7
2 Ritiene utili i contenuti elaborati nell'ambito del corso?
8
Ritiene che i contenuti trasmessi dal formatore siano di facile
3 comprensione?
3
5
4 Come giudica la modalità concreta di organizzazione dell'evento?
1
7
5
27
15,6
84,4
Totale
%
Tot. Gradimento positivo
100%
Stimolati a offrire un’opinione di dettaglio su quanto vissuto, gli operatori hanno rilevato come
l’esperienza della biodanza abbia permesso a tutti gli operatori di mettersi in gioco in prima
persona, con il proprio vissuto e impronta sia personale che professionale (La condivisione di un
percorso così articolato ha svelato parti del ‘se’ di ognuno nascoste o assopite).
Queste le osservazioni espresse:
“La biodanza si è rivelato strumento utile ad aprire nuovi spazi di comunicazione, ha rotto barriere,
intrecciato nuove vite ed emozioni”.
“Ha dato la possibilità di permetterci di sentirci libere nel confronto con sé e con l’altro”.
“La biodanza arriva dritta al cuore, esalta l’essere umano per ciò che è, dà il valore di unicità, da
voce alle passioni, istinti”.
“Durante questi tre incontri svolti solo per l’equipe degli operatori, ci siamo sentite parte di una
squadra multi variegata; questo percorso ha rafforzato e ha permesso ad ognuno di dire all’altro “ci
sono anch’io”!
Prospettive
Gli operatori del Centro hanno valutato l’opportunità di procedere con l’esperienza formativa
anche nel 2013.
11
3.
IMPARARE A GESTIRE
NEGOZIAZIONE
I
CONFLITTI:
LE
TECNICHE
DI
Formatore
Marin Rodolfo
Destinatari
Coordinatrici Comunità Alloggio e Centro Diurno
Tempistica
N. 1 incontro di 8 ore il 19 ottobre 2012
Luogo di svolgimento
Sede Confcooperative Treviso
Finalità
Il seminario ha avuto l’obiettivo di aiutare i partecipanti a riconoscere i conflitti e fornire le
informazioni basilari per gestire le situazioni di disaccordo attraverso le tecniche di negoziazione. Si
è facilitata la capacità di capire come possa essere possibile prevenire i conflitti e contenerli. Sono
stati forniti strumenti per svolgere l’analisi del contesto e la gestione dei problemi relazionali
attraverso l’uso di una comunicazione efficace.
2013
1. “ASPETTI ASSISTENZIALI CHE COINVOLGONO L’OPERATORE
SOCIO-SANITARIO IN PARTICOLARI CONDIZIONI CLINICHE:
STRATEGIE E PROCEDURE UTILIZZABILI IN UN CONTESTO
COMUNITARIO”
Premessa
Si tratta del quarto modulo del percorso formativo attivato a partire dal 2010 (vedi dettaglio 2011
alle pagg. precedenti). La valutazione di esito complessiva induce a ritenere opportuna una
focalizzazione sugli aspetti di gestione concreta che sono correlati ad utenti con particolari bisogni
12
di tipo sanitario, passando da un approccio prevalentemente teorico a uno maggiormente orientato
alla supervisione.
I momenti formativi verranno attivati su richiesta motivata da parte del gruppo di lavoro della
Comunità Alloggio.
Obiettivi
Migliorare la consapevolezza dei bisogni presentati dagli utenti e di incrementare le
conoscenze/competenze a sostegno dell’operatività quotidiana.
Docente
Sig.ra Branka Jerkovic, Inf. Professionale che opera in diversi contesti socio sanitari comunitari,
anche rivolti all’utenza adulta con disabilità.
Contenuti degli incontri
Buone pratiche assistenziali riferite ad utenti che presentino un quadro di relativa complessità
gestionale.
Calendario e orari
Max 3 incontri di 2 ore ciascuno, sulla base delle richiesta poste dal gruppo di lavoro della
Comunità Alloggio
Luogo di svolgimento
Casa Maria Adelaide da Sacco di Vidor
Operatori coinvolti
Il percorso è rivolto agli operatori in servizio presso la Comunità Alloggio.
2.
FORMAZIONE ALLA COMUNICAZIONE NON VERBALE E
ALL’ESPRESSIONE ATTRAVERSO LA TECNICA DELLA BIODANZA
Formatore
Paolo Bressan, Operatore di Biodanza, Counselor Professionista
Destinatari
Equipe del Centro Diurno “Il Sole”
Tempistica
13
N. 3 incontri pomeridiani della durata di 2 h e 30 minuti con cadenza trisettimanale.
Luogo di svolgimento
Casa Maria Adelaide da Sacco di Vidor
Strumenti utilizzati: Biodanza Sistema Rolando Toro, Counseling di gruppo
Finalità
•
•
•
Facilitare la comunicazione in gruppo formando i discenti ad utilizzare modalità affettive ed
assertive
Facilitare l'incontro tra operatori e utenti utilizzando la dimensione espressiva e corporea
Potenziare l'identità individuale e di gruppo/squadra
Metodologia
Attraverso una condivisione preliminare con la coordinatrice del Centro Diurno verrà delineata la
lettura della situazione e dei bisogni del gruppo, tenuto conto dell’esito di analoghe esperienze
precedenti. Verrà così concordata una linea di intervento definendone gli obiettivi specifici, sui quali
si svilupperanno gli incontri.
3. FORMAZIONE SULLA GESTIONE
ISTITUZIONALE COMUNITARIO
DEL
LUTTO IN CONTESTO
Premessa
L’esperienza del lutto attraversa il Servizio residenziale come momento di vita critico e doloroso
che può riguardare tanto gli utenti quanto i loro più stretti familiari.
Gli operatori vengono fortemente coinvolti nella gestione di tali eventi e dei vissuti ad essi correlati
e quindi necessitano di un supporto “esperto” per meglio analizzarne l’impatto e i possibili approcci
“positivi”.
Obiettivi
Migliorare la consapevolezza dei vissuti e bisogni presentati dagli utenti rispetto all’esperienza del
lutto, migliorare la capacità di lettura e di azione supportiva.
Docente
Dr.ssa Maria Caterina Girardello, Psicologa AUlss 8, già responsabile SHEA..
Contenuti degli incontri
Esperienza del lutto, potenzialità del gruppo di lavoro, metodologia e pratiche possibili per una
efficace azione di supporto agli utenti.
14
Calendario e orari
2 incontri di circa 3 ore ciascuno, nel primo semestre 2013.
Luogo di svolgimento
Casa Maria Adelaide da Sacco di Vidor
Operatori coinvolti
Il percorso è rivolto agli operatori in servizio presso la Comunità Alloggio.
B.
I programmi di formazione/supervisione
2012
1. PROGETTO DI SUPERVISIONE E FORMAZIONE PSICOPEDAGOGICA
ANNO 2012
Formatore
Dr.ssa Nadia Marangon, psicologa.
Destinatari
a) Equipe del Centro Diurno “Il Sole”
b) Equipe della Comunità Alloggio di Casa Maria Adelaide Da Sacco
c) Coordinatori ed educatori servizi di Casa Maria Adelaide da Sacco
Tempistica
Nell’arco del 2012 si prevedono:
 33 ore di supervisione con l’equipe della Comunità Alloggio
 27 ore di supervisione con l’equipe del Centro Diurno
 10 ore di formazione rivolta ai gruppi di coordinamento (coordinatore ed educatori) dei due
servizi di Casa Maria Adelaide
Finalità
15
Le attività di formazione e di supervisione sono rivolte al raggiungimento dell’obiettivo generale che
i due Servizi di Casa Maria Adelaide da Sacco si pongono, ovvero il benessere psicofisico
dell’utenza attraverso l’attuazione di interventi assistenziali, educativi e riabilitativi orientati al
mantenimento e allo sviluppo delle abilità della persona.
a) Supervisione psicopedagogica rivolta all’èquipe del Centro Diurno “Il Sole”
La supervisione verterà su aspetti pedagogici – educativi e avverrà su tre “ livelli” (coordinatore,
gruppo di coordinamento composto da coordinatore ed educatori, l’intera equipe) per supportare le
diverse figure professionali nell’attuazione del proprio ruolo e nelle specifiche responsabilità ad esso
connesse.
Obiettivi
Gli incontri rivolti al gruppo di coordinamento e al coordinatore avranno i seguenti obiettivi:
 sostenere il gruppo nell’elaborazione, monitoraggio e verifica dei Progetti Personalizzati;
 sostenere il gruppo nell’analisi e nel monitoraggio della documentazione e degli strumenti
progettuali;
 favorire la consapevolezza del proprio ruolo e la capacità di leggere e analizzare la propria
pratica; professionale, contestualizzandola all’interno del gruppo di lavoro
Gli incontri rivolti all’equipe avranno i seguenti obiettivi:
 supportare il gruppo nell’analisi, elaborazione, comprensione dei bisogni espliciti e/o impliciti
manifestati dall’utenza;
 attivare processi di riflessione condivisa per decidere modalità di intervento sempre più
consapevoli ed intersoggettive;
 sostenere la capacità di introdurre dei cambiamenti migliorativi in relazione all’analisi
dell’esistente e alle criticità rilevate;
 potenziare la capacità di autoanalisi del proprio agire professionale, favorendo così la crescita
professionale di ciascuno.
Metodologia
Per gli incontri rivolti al gruppo di coordinamento:
 “Circle time”: discussione e approfondimento degli aspetti progettuali e operativi inerenti al
Progetto di Centro e ai Progetti Personalizzati;
 lavoro di gruppo: elaborazione di documenti e strumenti da utilizzare nel campo e verifica
della loro applicazione;
 colloqui individuali con il coordinatore.
Per gli incontri rivolti all’equipe:
 “Circle time”: discussione e approfondimento di singoli casi in funzione dell’individuazione
dei loro bisogni e degli interventi a loro favore; riflessione guidata circa il proprio ruolo
all’interno della discussione di gruppo e della gestione dei casi
16
Tempistica e organizzazione degli incontri
I colloqui con il coordinatore e gli incontri con il gruppo di coordinamento saranno concentrati
nella prima parte dell’anno, dedicata all’elaborazione del Progetto di Centro e dei Progetti
Personalizzati.
Sono stati pianificati i seguenti incontri:
 nel mese di gennaio: colloquio individuale con il coordinatore (n. 2 ore – 20 gennaio 2012) e
incontro con il gruppo di coordinamento (n. 2 ore – 20 gennaio 2012);
 nel mese di febbraio colloquio con il coordinatore (n. 2 ore – 13 febbraio 2012)
Saranno inoltre effettuate n. 15 ore suddivise in tre giornate formative (24 febbraio; 18 maggio; 28
settembre) rivolte all’intera equipe per la supervisione dei casi. Ciascuna giornata prevede due
distinti momenti:
 un primo momento dedicato all’analisi del/i caso/i e alla elaborazione di interventi educativi e
riabilitativi “personalizzati”;
 un secondo momento dedicato alla riflessione e all’auto-analisi del proprio contributo
all’interno della discussione di gruppo e per quanto concerne la gestione del/i caso/i trattati
Nel mese di gennaio si prevede un incontro rivolto all’intera equipe in cui si presenterà il percorso
di “supervisione” per l’anno 2012 (n. 1 ora – 20 gennaio 2012).
In relazione alle esigenze che emergeranno nel corso dell’anno, verranno calendarizzati altri incontri
di supervisione rivolti al gruppo di coordinamento e/o all’equipe per ulteriori n. 5 ore.
Gradimento
Il questionario (allegato n. 2) somministrato per la valutazione del gradimento del corso gestito dal
dr.ssa Marangon ha dato il seguente esito di dettaglio:
0
valutare barrando una casella da 0 a 5
1
2
3
1 In quale misura l'incontro proposto ha corrisposto alle Sue aspettative?
2 Ritiene utili i contenuti elaborati nell'ambito del percorso?
1
Ritiene che i contenuti trasmessi dal formatore siano di facile
3 comprensione?
Ritiene utili i contenuti trasmessi/elaborati per la gestione dei progetti
4 rivolti agli utenti?
Ritiene che l’attività di formazione/supervisione abbia facilitato la
5 comunicazione professionale con i colleghi?
%
Tot. Gradimento positivo
17
5
5
1
2
3
6
1
4 Come giudica la modalità concreta di organizzazione dell'attività?
Totale
4
2
5
1
1
4
5
1
18
16
5,6 50,0 44,4
100%
Osservazioni:
Programmare incontri più frequenti
Valutazione degli esiti
La valutazione, condivisa con la formatrice, ha rilevato come buona la disponibilità alla riflessione e
alla condivisione di metodi e strumenti di lavoro da parte del gruppo. Buona anche la
partecipazione individuale delle singole persone coinvolte, capaci di interventi costruttivi e
collaborativi.
b) Supervisione psicopedagogica rivolta all’èquipe della Comunità Alloggio
Per il 2012 si intende offrire all’equipe una supervisione pedagogico-educativa, fatta da un
professionista esterno che può così aiutare a mantenere lo sguardo di insieme e creare uno spazio in
cui poter esplicitare fatiche e dubbi e dove poter ritrovare energie e motivazione per affrontare e
gestire le situazioni “complesse”.
Obiettivi



Sostenere il gruppo nell’attuazione dei Progetti Personalizzati degli utenti:
 favorendo una lettura completa e operativa di fronte a casi ritenuti particolarmente
complessi;
 supportando l’analisi, l’elaborazione, la comprensione e la ricerca di strategie a fronte
di “situazioni problematiche”
Riflettere sulla propria attività professionale e confrontarsi circa gli interventi attuati, da attuare
o da ottimizzare. L’attivazione di processi di riflessione condivisa consente di:
 promuovere la crescita e la maturazione personale e professionale degli operatori;
 adottare modalità di intervento sempre più consapevoli e intersoggettive;
 (ri)orientare costantemente la struttura interessata in modo da mantenere la rotta verso
le finalità della struttura e l’attuazione del Progetto di Centro
Rafforzare la coesione di gruppo, attraverso la condivisione dei propri vissuti e delle proprie
fatiche educative e promuovendo la cultura della collaborazione tra colleghi e tra Servizi
Metodologia

“Circle time”: discussione e approfondimento di “casi complessi”in funzione
dell’individuazione dei loro bisogni e degli interventi a loro favore, in linea con il Progetto
Personalizzato
Tempistica e organizzazione degli incontri
Nel corso dell’anno saranno effettuati n. 11 incontri (indicativamente uno al mese ad eccezione del
mese di agosto) così organizzati:
18


un’ora di supervisione/colloquio con il gruppo di coordinamento (coordinatore ed educatori);
due ore di supervisione all’intera equipe della struttura
Per il primo mese, si prevede una strutturazione diversa, dettata dalla necessità di coinvolgere e
motivare le diverse figure professionale: un incontro di due ore con il gruppo di coordinamento (9
gennaio 2012) un secondo incontro di presentazione del progetto di supervisione all’equipe della
struttura(23 gennaio 2012).
Gradimento
Il questionario somministrato per la valutazione del gradimento del corso gestito dal dr.ssa
Marangon ha dato il seguente esito di dettaglio:
0
valutare barrando una casella da 0 a 5
2
3
4
5
5
4
5
4
4
4
2
3
2
6
3
5
1
5
3
5
2
1
5
4
3
3
1
3
4
8
1
3
24
26
27
16
1
1 In quale misura l'incontro proposto ha corrisposto alle Sue aspettative?
2 Ritiene utili i contenuti elaborati nell'ambito del percorso?
Ritiene che i contenuti trasmessi dal formatore siano di facile
3 comprensione?
Ritiene utili i contenuti trasmessi/elaborati per la gestione dei progetti
4
rivolti agli utenti?
Ritiene che l’attività di formazione/supervisione abbia facilitato la
5 comunicazione professionale con i colleghi?
4 Come giudica la modalità concreta di organizzazione dell'attività?
Totale
%
0,0
3,1 25,0 27,1 28,1 16,7
Tot. Gradimento positivo
71,9%
Osservazioni:
Contenere gli interventi in modo che siano maggiormente mirati agli argomenti trattati
Valutazione degli esiti
La valutazione, condivisa con la formatrice, ha rilevato buona sinergia all’interno del gruppo di
coordinamento (coordinatore ed educatori), ottima capacità di messa in discussione da parte degli
educatori del servizio; orientamento preferenziale da parte degli operatori ad una formazione di
“taglio pratico”; clima informale e solidale durante il lavoro.
19
c)
Formazione rivolta ai gruppi di coordinamento dei due servizi
di Casa Maria Adelaide
Partendo da fattori di ordine operativo e funzionale, e in particolare dal progetto sperimentale
“progetto lavoro”, si è offerto ai gruppi di coordinamento (coordinatori ed educatori) dei due
Servizi lo spazio, concreto e mentale, per progettare, monitorare e verificare l’andamento di un
progetto gestito in comune da Ca e CD.
Obiettivi
L’obiettivo generale è stato quello di favorire la collaborazione tra i due servizi e tra i singoli
professionisti operanti in essi.
Gli obiettivi specifici erano i seguenti:
 favorire la conoscenza degli aspetti organizzativi e gestionali legati alle attività proposte dai due
servizi e quindi una presa di coscienza delle diversità e delle esigenze di ciascuno e allo stesso
tempo l’abbattimento di eventuali pregiudizi;
 potenziare la capacità di “problem-solving relazionale” partendo da eventuali “situazioni
problema” che potrebbero emergere durante la verifica del progetto;
 monitorare e riflettere sulle caratteristiche degli strumenti tecnici inerenti la gestione dei singoli
progetti educativi/riabilitativi (in particolare format di progettazione, format di verifica, schede
di osservazione);
 riflettere sul ruolo del coordinatore nell’ambito dei progetti “complessi” che vedono la
partecipazione di più attori/servizi.
Metodologia




“Circle time”: discussione e approfondimento degli aspetti progettuali e operativi inerenti al
“progetto lavoro”
presentazione di documenti cartacei e/o slide: al termine di alcuni incontri verrà presentato al
gruppo del materiale teorico specifico inerente la gestione di “progetti complessi”
lavoro di gruppo: il gruppo stenderà concretamente il progetto (nel primo incontro) e
documenterà le verifiche che verranno effettuate successivamente
colloquio di verifica finale con i coordinatori rispetto alle modalità relazionali attivate ed
osservate nel corso della formazione
Tempistica e organizzazione degli incontri
Si sono effettuati n. 5 incontri così distribuiti nel corso dell’anno:
 un primo incontro dedicato alla progettazione della durata di n. 3 ore (16 gennaio 2012)
 tre incontri successivi dedicati al monitoraggio e alla verifica del progetto della durata di n. 2 ore
ciascuno (6 febbraio 2012; maggio 2012; settembre/ottobre 2012)
 un incontro finale di restituzione, con i due coordinatori della durata di n. 1 ora (al termine del
percorso)
20
Valutazione degli esiti
Il percorso ha individuato come oggetto di lavoro comune l’implementazione e il monitoraggio del
progetto occupazione rivolto ad alcuni utenti del Centro Diurno e della Comunità. Sono emersi i
seguenti punti di forza:
- sperimentazione di una “efficace” collaborazione tra i servizi, in seguito a iniziale strutturazione
dei diversi ruoli e responsabilità;
- buona disponibilità alla riflessione, soprattutto educativa, da parte del gruppo di lavoro;
- avvio dell’elaborazione di strumenti di monitoraggio e strutturazione del lavoro utilizzabili
anche per altre progettualità.
La partecipazione del personale è stata costante e caratterizzata da un buon livello di
coinvolgimento
2013
2013
1.
PROGETTO DI FORMAZIONE PEDAGOGICO-DUCATIVA
CENTRO DIURNO “IL SOLE”
Premessa
In seguito alla verifica del percorso di formazione/supervisione effettuato l’anno scorso, si propone
anche per il 2013 un progetto ad approccio pedagogico-educativo incrementato, per il gruppo di
coordinamento, con aspetti relativi alla gestione del gruppo di lavoro.
Formatore
Dr.ssa Nadia Marangon, psicologa.
Destinatari
Equipe del Centro Diurno “Il Sole”.
Tempistica
Il progetto sarà attuato nel corso del 2013. Si prevedono 27 ore di attività di cui:
 19 rivolte all’intera equipe;
 7 rivolte al gruppo di coordinamento;
 1 rivolta al coordinatore.
21
Nello specifico, si prevede quanto segue:
Moduli per gruppo coordinamento (7 ore)
Data
Ore
orario
Titolo
22/03/2013
2
9.00-11.00
Il ruolo dell’educatore all’interno del gruppo di lavoro
Modalità di comunicazione efficace all’interno dell’equipe:
24/05/2013
2
9.00-11.00
l’intervento normativo e supportivo
Dinamiche e processi all’interno del gruppo: mediare e risolvere i
28/06/2013
2
10.00-12.00
conflitti
Il gruppo contestualizzato: l’apertura all’esterno
27/09/2013
1
9.00-10.00
Moduli per l’intera equipe (19 ore)
Data
Ore
orario
22/03/2013
4
11.00-15.00
12/04/2013
2,5
13.30-16.00
24/05/2013
4
27/09/2013
4
25/10/2013
2,5
11.00-15.00
10.00-12.00 e
13.00-15.00
13.30-16.00
29/11/2013
2
13.30-15.30
Titolo
La relazione d’aiuto con la persona disabile: i comportamenti
problema
Modalità di intervento: le dinamiche adolescenziali nella persona
con disabilità
Modalità di intervento: la gestione delle condotte aggressive
Modalità di intervento: la gestione delle condotte ansiose
La presa in carico: aspetti sistemico familiari
Esercitazione pratica sui contenuti emersi
Finalità
Favorire l’acquisizione di modalità relazionali con l’utenza e strategie operative sempre più efficaci e
flessibili.
Obiettivi specifici
Per il gruppo di coordinamento:
 implementare strumenti relazionali e di gestione del gruppo degli operatori (incontri di febbraio
e ottobre);
 favorire la presa di consapevolezza delle modalità relazionali adottate da parte dell’equipe
all’interno di situazioni ritenute di difficile gestione (incontri di preparazione alle equipe svolti
nelle tre giornate di formazione).
Per l’equipe allargata si mantengono gli obiettivi stabiliti per il 2012, ovvero:
 supportare il gruppo nell’analisi, elaborazione, comprensione dei bisogni espliciti e/o impliciti
manifestati dall’utenza;
 attivare processi di riflessione condivisa per decidere modalità di intervento sempre più
consapevoli ed intersoggettive;
 sostenere la capacità di introdurre dei cambiamenti migliorativi in relazione all’analisi
dell’esistente e alle criticità rilevate;
 potenziare la capacità di autoanalisi del proprio agire professionale, favorendo così la crescita
professionale di ciascuno.
22
Attività e metodologia
Per il gruppo di coordinamento e per l’intera equipe:
Circle time, ovvero discussione e approfondimento circa le modalità relazionali e operative di
gestione dei casi, a partire sia dal caso specifico, sia dalle situazioni concrete vissute da uno o più
membri dell’equipe.
In questo ultimo caso si utilizzeranno sia strategie bottom-up (all’interno dell’equipe allargata) sia
top-down (per il gruppo di coordinamento).
Per il gruppo di coordinamento inoltre si prevedono degli spazi di discussione relativi alle modalità
di gestione del gruppo di lavoro.
Per il coordinatore:
Colloquio individuale di verifica dell’intervento e feed-back relativi al gruppo di lavoro.
2.
PROGETTO
DI
FORMAZIONE
PEDAGOGICO-EDUCATIVA
COMUNITÀ ALLOGGIO “CASA MARIA ADELAIDE DA SACCO”
Premessa
In seguito alla verifica del percorso di formazione e supervisione effettuato l’anno precedente, si
propone per il 2013 un progetto di formazione pedagogico-educativa che si concretizzerà attraverso
momenti formativi rivolti, sia all’intera equipe, sia al gruppo di coordinamento.
Formatore
Dr.ssa Nadia Marangon, psicologa.
Destinatari
Equipe della Comunità Alloggio.
Tempistica
Il progetto sarà attuato nel corso del 2013, a partire da febbraio.
Si prevedono 32 ore di attività di cui:
 12 rivolte all’intera equipe (6 incontri di 2h ciascuno);
 18 rivolte al gruppo di coordinamento (9 incontri di 2h ciascuno);
 2 rivolte al coordinatore (2 incontri di 1 ora ciascuno).
Finalità
Favorire l’acquisizione di modalità relazionali con l’utenza e strategie operative sempre più efficaci e
flessibili.
23
Obiettivi specifici
Per il gruppo di coordinamento:
 Implementare metodologie e strumenti relazionali finalizzati alla gestione del gruppo degli
operatori;
 Permettere un confronto tra strategie e metodologie educative utilizzabili nel contesto di
lavoro, al fine di favorire una maggior coerenza negli interventi del gruppo di coordinamento
Per l’equipe allargata:
 Supportare il gruppo nell’analisi, elaborazione, comprensione dei bisogni espliciti e/o impliciti
manifestati dall’utenza;
 Attivare processi di riflessione condivisa per decidere modalità di intervento sempre più
consapevoli ed intersoggettive;
 Sostenere la capacità di introdurre dei cambiamenti migliorativi in relazione all’analisi
dell’esistente e alle criticità rilevate;
 Potenziare la capacità di autoanalisi del proprio agire professionale, favorendo così la crescita
professionale di ciascuno.
Attività e metodologia
Per il gruppo di coordinamento e per l’intera equipe:
circle time, ovvero discussione e approfondimento circa le modalità relazionali e operative di
gestione dei casi e/o del gruppo di lavoro, a partire sia dal caso specifico, sia dalle situazioni
concrete vissute da uno o più membri dell’equipe.
Si prevede inoltre la possibilità di utilizzare la tecnica del role-playng, ovvero delle esercitazioni nelle
quali si richiede ai partecipanti di svolgere, per un tempo limitato, il ruolo di “attori” mentre altri
partecipanti fungono da “osservatori” dei contenuti e dei processi che la rappresentazione
manifesta. È in pratica una rappresentazione improvvisata e quasi teatrale di una scena simile a
quello che può accadere nella quotidianità professionale.
Per il coordinatore:
colloquio individuale volto, sia alla verifica dell’intervento, sia alla lettura delle dinamiche che
emergono all’interno del gruppo di lavoro.
D.
La formazione “facoltativa”
2013
Le richieste di formazione facoltativa poste dai singoli operatori saranno analizzate dalla Direzione
della Cooperativa che valuterà grado e tipologia di sostegno da accordare (in termini economici e di
utilizzo dell’orario di servizio) in ragione del livello di rispondenza alla Mission e alle priorità tecnico
professionali collegate all’erogazione del servizio.
24
E.
Conoscenza di altri servizi e scambio di “buone pratiche”
2012
2012
Comunità Alloggio
L’èquipe di coordinamento di un analogo servizio che sorge nel territorio dell’AUlss n. 9 (Casa Le
Nuvole di Ponte di Piave gestito dalla Cooperativa Sociale Alternativa) ha visitato Casa Maria
Adelaide rivolgendo particolare attenzione ai piani di lavoro attuati giornalmente per coinvolgere
l’utenza (progetti centrati sulle attività domestiche, di cura della persona e dell’ambiente).
La coordinatrice della Comunità, ha contraccambiato la visita con l’obiettivo di confrontare le
modalità gestionali e operative di lavoro (risorse a disposizione e loro utilizzo).
In due successivi incontri coordinatrice, educatore ed un OSS si sono confrontati con il personale
di quel servizio per un’analisi/confronto degli strumenti operativi a supporto dello
programmazione personalizzata.
Centro Diurno
Coordinatrici e operatori hanno incrementato la collaborazione e la conoscenza reciproca con la
coop. sociale B “Il Portico”, partner nel progetto di laboratorio occupazione rivolto a un gruppo
selezionato di utenti del Centro e della Comunità.
2013
Nel 2013 si intende proseguire con proposte di visite (almeno una nell’arco dell’anno sia per la
Comunità, sia per il Centro Diurno).
Per entrambe i servizi si ipotizza di approfondire la conoscenza di realtà cooperative impegnate
nello sviluppo culturale del territorio sulle problematiche del welfare e del lavoro comunitario.
25
G.
Formazione per Amministratori e Soci Cooperativa “La Rete”
2012
1.
“SCUOLA GIOVANI COOPERATORI FEDERSOLIDARIETÀ TREVISO”
(attivato sinergicamente da Confcooperative/Federsolidarietà Treviso, Euricse, Aiccon, Irecoop Veneto,
Camera di Commercio Treviso)
Obiettivi generali del progetto
Costruzione delle competenze necessarie per lo sviluppo del movimento cooperativo locale
attraverso il sostegno all’acquisizione di competenze per il ricambio generazionale (CdA, ruoli di
rappresentanza e coordinamento)
Metodologia
Il progetto si rifà una pluralità di metodologie formative, che potrebbero schematicamente essere
riassunte in:
- Didattica in aula: un docente o esperto del settore cooperativo ha avuto il compito di trasferire
conoscenze e incoraggiare riflessioni e dibattiti circa gli argomenti oggetto dell’azione formativa.
L’inquadramento teorico dei temi è avvenuto anche attraverso lo studio guidato di materiale
didattico, l’approfondimento di alcune tematiche attraverso letture e indicazioni bibliografiche, la
comparazione e il posizionamento delle organizzazioni iscritte alla Scuola attraverso l’analisi di casistudio reali;
- Workshop: si è chiesto ai corsisti presenti di rileggere la propria esperienza imprenditoriale alla
luce delle docenze seguite. Tale auto-analisi è stata presentata in aula in modo da favorire la
reciproca conoscenza e, attraverso il confronto, la maggiore consapevolezza dei limiti e delle
potenzialità della propria organizzazione. Il tutto è stato guidato da un docente/facilitatore, nonché
da alcuni imprenditori esperti/leader del territorio, che hanno avuto il compito di definire il
contesto di riferimento e proporre buone prassi, anche attraverso una rilettura storica delle proprie
esperienze;
- Laboratorio: con l’aiuto di un docente/facilitatore, il laboratorio ha assolto il compito di colmare
la distanza tra teoria e prassi, di riempire il vuoto tra il disegno attuale della propria organizzazione e
il disegno futuro (come dovrebbe/potrebbe essere). Obiettivo del laboratorio era quello di
stimolare i corsisti a sviluppare competenze progettuali, nonché discutere proposte e azioni
concrete.
26
Il percorso formativo, iniziato nel 2011 con un percorso articolato in 97 ore di docenza, ha
sviluppato i seguenti argomenti:
“Il contesto e le
opportunità”
TEMA
AZIONE
ESPERTO
Docenza:
Ruolo della cooperazione del contesto socio-economico
C. Borzaga
Workshop:
Buone prassi imprenditoriali e analisi di casi di successo
L. Fazzi
Laboratorio:
Quali strategie per quali opportunità di sviluppo
L. Fazzi
“Le politiche
territoriali e le
strategie”
“I valori e le
persone”
Docenza:
I Valori e le competenze delle leadership
G.L. Greggio
Workshop:
Verso un nuovo “Patto generazionale” dalla storia al futuro
G. Maino
Laboratorio:
Le strategie operative per una nuova classe dirigente
G. Maino
Docenza:
Cooperazione e sviluppo locale, le politiche possibili
S. Goglio
Workshop:
Il ruolo delle reti e della rappresentanza
P. Tomasin
Laboratorio:
La progettazione di nuove azioni imprenditoriali
P. Tomasin
Successivamente nel 2012 è stato attuato il secondo modulo formativo che ha visto impegnati
attivamente in fase di progettazione proprio i discenti coinvolti. A tale scopo sono stati organizzati
n. 3 focus group (finanza, servizi e lavoro) che si sono periodicamente incontrati per definire il
Piano di lavoro andando ad individuare le problematiche ritenute di maggior rilevanza nel momento
attuale:
a) INSERIMENTO LAVORATIVO
ESPERTO
ARGOMENTO
DATA
SEDE
Marco Valentini
Lettura del contesto macro economico
23 novembre 2012
Confcoop Treviso
Sergio Rosato
Andamento del mercato del lavoro
30 novembre 2012
Confcoop Treviso
b) LA FINANZA A SOSTEGNO DELLO SVILUPPO COOPERATIVO
ESPERTO
ARGOMENTO
DATA
SEDE
Francesco Abbà
Il Bilancio
16 novembre 2012
Confcoop Treviso
Francesco Abbà
Soggetti e strumenti della finanza
4 dicembre 2012
Confcoop Treviso
Mario Mazzoleni
Il business plan
14 gennaio 2013
Confcoop Treviso
27
c)
GESTIONE E SVILUPPO DEI SERVIZI
ESPERTO
ARGOMENTO
DATA
SEDE
Luca Fazzi
Territorio, mercato, ruoli e spazi della
cooperazione sociale
8 novembre 2012
Villa Flangini Asolo
Luoghi di svolgimento
Sede Federsolidarietà Treviso, Villa Flangini Asolo
Operatori coinvolti
Coordinatrice Comunità Alloggio di Vidor, socio lavoratore della Cooperativa “La Rete” e
componente del CdA.
Il percorso è stato integrato con un modulo di approfondimento (8 ore) sul bilancio delle
competenze e con un incontro conclusivo di sintesi con i Presidenti (5 ore).
2.
NUOVA DISCIPLINA DELL’APPRENDISTATO, RIFORMA
LAVORO 2012, CONTRATTI DI RETE (Confcooperative Veneto)
DEL
Docenti
Dott. Alessandro Monzani dell’Unicaf, Dr.ssa Elena Della Bella dell’Irecoop Veneto, Avv. Stefano
Lupatin della Confcooperative Veneto.
Destinatari
Coordinatrice Comunità Alloggio, altro componente volontario CdA della Coop.
Tempistica
N. 1 incontro di 5 ore il 19 luglio 2012
Luogo di svolgimento
Villa Braida, Mogliano Veneto
Tematiche affrontate
La nuova disciplina dell’apprendistato ai sensi del Testo Unico sull’apprendistato (D. lgs 167/2011):
 inquadramento generale e specifiche discipline previste dal CCNL di settore con particolare
attenzione ai CCNL cooperative sociali, multiservizi, trasporto merci e logistica;
28


la disciplina regionale in materia di formazione per l’apprendistato;
la riforma del lavoro introdotta dalla legge n. 92 del 28 giugno 2012: inquadramento
generale e alcuni spunti di riflessione;
la disciplina dei contratti di rete per le Imprese Cooperative.

3.
CORSO BASE WINDOWS ED APPLICATIVI
Obiettivi
Migliorare/incrementare le conoscenze e le competenze di tipo informatico (pacchetto Office) e
Metodologia
Corso teorico-pratico, di primo livello che prevede, nel corso delle lezioni, l’utilizzo concreto del
computer e la sperimentazione dei diversi programmi nell’ambito del sistema operativo Windows.
Vengono messe a disposizione dispense cartacee che sinteticamente affrontano i diversi argomenti
e ripropongono linee guida e procedure operative per consentire l’esercitazione personale oltre il
contesto didattico.
Docente
Sig.ra Laura Gasparetto, operatore esperto in informatica, socio lav. Coop. “La Rete” di Treviso
Contenuti degli incontri
Lezioni
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Argomento
Presentazione del corso
Storia del personal computer, hardware e software
Uso del sistema operativo, controllo delle finestre
Creare, gestire e rinominare cartelle e files
Prova pratica
Personalizzare il desktop, sfondo e screen saver
Scaricare, aggiungere e rimuovere un programma
Mettere ordine nel desktop
Trovare documenti o files
Prova pratica
Pulitura e scan disk del disco fisso
La deframmentazione del disco fisso
Usare i comandi rapidi della tastiera
Personalizzare il pulsante “start”
Personalizzare icone, data, ora e audio
Prova pratica
Word: come usarlo
Excell: fare calcoli e creare elenchi
Creare video
Creare DVD
La posta elettronica e i programmi peer to peer
Il fantastico mondo di internet
29
Dispense
Disp. 1 (pagg. n. 7)
Disp. 2 (pag. n. 22)
Disp. 3 (pagg. n. 7)
Disp. 4 (pagg. n. 15)
Disp. 5 (pagg. n. 3)
Disp. 6 (pagg. n. 9)
Disp. 7 (pagg. n. 23)
Disp. 8 (pagg. n. 5)
Disp. 9 (pagg. n. 8)
Luogo di svolgimento
Casa Maria Adelaide da Sacco Vidor
Operatori coinvolti
Soci lavoratori della Cooperativa “la Rete” (n. 7), la partecipazione, gratuita, è avvenuta fuori orario
di servizio.
Gradimento e valutazione degli esiti
Il questionario somministrato per la valutazione del gradimento del corso gestito dalla sig.ra
Gasparetto ha dato il seguente esito di dettaglio:
0
valutare barrando una casella da 0 a 5
1 In quale misura l'incontro proposto ha corrisposto alle Sue aspettative?
1
2
3
4
5
1
2
2
4
1
3
1
3
2
1
2
2
2
3
5
17
2 Ritiene utili i contenuti elaborati nell'ambito del corso?
Ritiene che i contenuti trasmessi dal formatore siano di facile
3 comprensione?
4 Ritiene utile il materiale didattico che le è stato consegnato?
Ritiene che il materiale didattico che le è stato consegnato sia di facile
5 comprensione?
6 Come giudica la modalità concreta di organizzazione dell'evento?
Totale
%
Tot. Gradimento positivo
Osservazioni
Incontri di durata inferiore (1 pers.) e più ravvicinata nel tempo (4 pers.).
30
1
8
16,7 56,7 26,7
100%
2013
1.
“SCUOLA GIOVANI COOPERATORI” – TERZO modulo
Prospettive
Sempre utilizzando la metodologia dei focus group e del coinvolgimento diretto dei discenti, si
pianificherà il terzo e ultimo modulo del percorso formativo, che dovrebbe concludersi con l’anno
2013.
Il Piano di lavoro, che andrà a dettagliarsi entro aprile 2013, prevede:
1.
una serie di visite a realtà nazionali che costituiscano un esempio di buona pratica nei tre
settori oggetto di attenzione nel corso del 2012: “finanza”, “servizi alla persona”, “lavoro”;
2.
l’attivazione di momenti laboratori ali che permettano un approfondimento “sperimentale”di
quanto precedentemente elaborato/acquisito sul piano teorico.
H.
Gli interventi formativi obbligatori per vincoli di legge
La Cooperativa ha attivato percorsi formativi collegati a norme cogenti secondo le modalità e i
tempi previsti dalla legge:
Normativa
di riferimento
Percorso formativo
Operatori interessati
L. 81/2008
Corso antincendio
Tutti i dipendenti in servizio presso CD e CA
Dlgs 155/1997
HACCP
OSS e Educatori
L. 81/2008
Primo soccorso
Tutti i dipendenti in servizio presso CD e CA
Decreto legislativo 30
giugno 2003, n. 196
Protezione dei dati
personali
Tutti gli operatori incaricati del trattamento dati
Accordo Stato Regioni del
21/12/2011
Formazione obbligatoria
in riferimento all’
accordo Stato regioni
Tutti i dipendenti e i volontari della Cooperativa
“La Rete”
31
Allegati
32
Allegato n. 1
data
Cooperativa Sociale "La Rete"
Corso di formazione
“titolo”
Questionario di valutazione - operatori
DATI GENERALI
barrare la casella corrispondente il proprio profilo
1 Eta'
meno di 30
2 Sesso
3
tra i 30 e i 40
tra i 40 e i 50
tra i 50 e i 60
maschio
oltre i 60
femmina
Profilo professionale/ruolo
ricoperto
valutare barrando una casella da 0 a 5
In
quale
misura
l'incontro
1 proposto ha corrisposto alle Sue
0
1
2
3
4
5
0
1
2
3
4
5
0
1
2
3
4
5
0
1
2
3
4
5
0
1
2
3
4
5
0
1
2
3
4
5
QUALITA' DELL'EVENTO
aspettative?
2
Ritiene utili i contenuti elaborati
nell'ambito del corso?
Ritiene che i contenuti trasmessi
3 dal formatore siano di facile
comprensione?
4
Ritiene utile il materiale didattico
che le è stato consegnato?
Ritiene che il materiale didattico
5 che le è stato consegnato sia di
COMPONETI
LOGISTICHE
facile comprensione?
Come
giudica la modalità
di organizzazione
dell'evento?
6 concreta
SPAZIO PER I SUOI SUGGERIMENTI:
33
valutare barrando una casella da 0 a 5
Allegato n. 2
Supervisione psico pedagogica
Dr.ssa Nadia Marangon
Questionario di valutazione - operatori
DATI GENERALI
barrare la casella corrispondente il proprio profilo
1 Eta'
meno di 30
2 Sesso
3
tra i 30 e i 40
tra i 40 e i 50
tra i 50 e i 60
maschio
oltre i 60
femmina
Profilo professionale/ruolo
ricoperto
valutare barrando una casella da 0 a 5
In quale misura l'attività
1 proposta ha corrisposto alle Sue
0
1
2
3
4
5
0
1
2
3
4
5
3 dal formatore siano di facile
0
1
2
3
4
5
Ritiene utili i contenuti
trasmessi/elaborati per la
4 gestione dei progetti rivolti agli
utenti?
0
1
2
3
4
5
Ritiene che l'attività di
formazione/supervisione abbia
5 facilitato la comunicazione
professionale con i colleghi?
0
1
2
3
4
5
0
1
2
3
4
5
aspettative?
COMPONETI
LOGISTICHE
QUALITA' DELL'EVENTO
Ritiene utili i contenuti elaborati
2 nell'ambito del percorso?
Ritiene che i contenuti trasmessi
comprensione?
Come giudica la modalità
6 concreta di organizzazione
dell'attività?
SPAZIO PER I SUOI SUGGERIMENTI:
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Piano annuale della formazione