La professione “ in digitale” Indagine di Odontoiatria33 Il cittadino e la scelta del dentista Indagine di Dica33 medici e pazienti si incontrano in rete Dica33.it offre gratuitamente ai suoi lettori la possibilità di trovare online una risposta a problemi e dubbi di salute. www.dica33.it tutte le facce della salute Indice 7 Costruiamo assieme il futuro 7 Le riflessioni di un odontoiatra 9 Nuove tecnologie nel dentale: una rivoluzione inevitabile (e necessaria) e non solo dal punto di vista dell’informazione di Ludovico Baldessin di Massimo Gagliani di Norberto Maccagno 11 La professione “in digitale” 23 Il cittadino e la scelta del dentista 30 Edra Indagine di ODONTOIATRIA33 Indagine di DICA33 La presente pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo di: Ludovico Baldessin: Direttore esecutivo EDRA LSWR Massimo Gagliani: Responsabile scientifico area Odontoiatria EDRA LSWR Norberto Maccagno: Direttore editoriale Odontoiatria33 Nicola Miglino: Responsabile redazione periodici EDRA LSWR Ideazione e progetto editoriale: Norberto Maccagno Progetto grafico e impaginazione: Giorgio Gandolfo © Copyright EDRA LSWR SpA – tutti i diritti riservati 3 Costruiamo assieme il futuro La radio ha impiegato 38 anni a raggiungere 50 milioni di persone. La televisione solo 13. Internet 4 anni. L’iPod 3 anni. E Facebook 2. La rete informativa che avvolge il globo ha drasticamente accelerato la circolazione delle informazioni e la velocità con cui evolvono i costumi e le professioni: viviamo in “tempi esponenziali” in cui i 10 lavori più richiesti oggi nei paesi occidentali non esistevano 10 anni fa. La ricerca di informazioni e la condivisione è sempre più online: 10 anni fa le ricerche effettuate in 12 mesi su Google erano quasi 2 miliardi. Oggi superano i 100 miliardi. E la portabilità della tecnologia e della connessione – smartphone, tablet e nel futuro probabilmente anche “indossabile” – ne accresce ulteriormente la portata. Le trasformazioni, che hanno significativamente rimodellato le modalità con cui ci aggiorniamo e informia- mo nell’ultimo secolo, rendono ancora più importante il ruolo della conoscenza, oggi leva competitiva primaria nello scenario globale e, probabilmente, la materia prima più preziosa di cui possiamo disporre in Italia. È quindi un privilegio pubblicare DentalCadmos, testata che dal 1933 ha guidato l’aggiornamento dell’odontoiatra, Odontoiatria33, dal 2006 il canale di informazione e discussione dell’odontoiatra, e Dica33, dal 1994 il primo portale italiano di salute. Risorse utili e preziose perché hanno saputo evolvere e guidare l’evoluzione in questi tempi esponenziali, ascoltando, analizzando, discutendo e creando quotidianamente assieme al professionista e al cittadino stessi l’evoluzione della conoscenza. “Odontoiatria 2.0” è un nuova tappa di questo avvincente percorso, un nuovo mattone su cui costruire assieme il futuro. Ludovico Baldessin Direttore esecutivo EDRA LSWR 5 Le riflessioni di un odontoiatra L’esame dei dati che emergono da questa indagine, ovviamente sommaria ma pur sempre indicativa di una tendenza, fa pensare a una categoria fortemente disorientata; lo dico in modo quasi provocatorio. Il tema dell’evoluzione digitale ha toccato diverse corde, da quelle meramente organizzative a quelle più squisitamente legate all’operatività clinica. La generazione degli “immigrati digitali”, nella cui schiere mi ascrivo, ha vissuto queste trasformazioni con spirito ambivalente, dal personal computer all’uso di internet. Crede, in modo diffidente, alle innovazioni tecnologiche e, soprattutto, vede il cambiamento del flusso di lavoro come una nuova montagna da scalare con tempo incerto e terreno, economico, scivoloso. Esaminando più nel dettaglio le risultanze dell’inchiesta, si possono evidenziare alcuni temi prevalenti che determinano la rotta su cui condurre l’analisi e formulare una verosimile deduzione. La prima, che forse racchiude il vizio di forma della categoria odontoiatrica degli anni 2010, una grandissima maggioranza di colleghi ha uno studio monoprofessionale dotato di due postazioni lavorative con un carico di personale, assistente alla poltrona e segretaria, assai variegato. Il secondo capitolo è quello legato alla rete ove solo un ridotta minoranza ha deciso di non adeguarsi ma su cui solo un odontoiatra su tre ha deciso di essere presente in modo significativo; presenza che, una volta stabilita, rimane inerte per almeno la metà dei rispondenti. Conseguenza di ciò è la relativa diffidenza verso i social network dove uno su cinque partecipa. E sembra quasi naturale che oltre il 70% dei rispondenti pensi di non avvalersi di un sito internet. Il terzo capitolo è quello relativo alla pubblicità; non deve stupire che una realtà chiusa come quella sin qui emersa sia portata a investire in pubblicità. Del resto la nostra generazione è stata educata con concetti di riservatezza e deontologia professionale, legalmente stravolti di recente, che sono ben difficili da scrostare, ammesso e non concesso che l’attuale proliferazione di pubblicità professionale sia eticamente accettabile, ma questo è discorso non attinente al tema in questione. L’approccio rudimentale che la categoria ha in merito è ben evidente nelle risposte specifiche di chi, in modo naive, ha deciso di scendere in campo nell’arena dell’advertising; infatti oltre la metà non sa o non riesce a valutare i vantaggi della pubblicità effettuata. Il quarto ambito è quello relativo all’aggiornamento professionale: non meraviglia che una categoria solitamente allergica alle ponderose letture trovi nelle notizie e nella formazione “online” lo strumento preferito per adeguarsi professionalmente. Certo lo strumento informatico, attraverso video e immagini, consente di accedere al “saper fare” in modi e tempi decisamente più rapidi ed efficaci. Da ultimo, ma non meno importante, l’avvento delle tecnologie digitali per l’operatività clinica: sancita la radiologia digitale come ineludibile nella moderna odontoiatria, rimane il grande capitolo della radiologia tridimensionale, degli scanner intraorali e dei laser. Al di la di ogni considerazione scientifica su ciascuno di essi, si può ritenere che lo scarso accesso a questo tipo di tecnologia sia principalmente legato alla situazione in cui la categoria dei rispondenti si trova attualmente. Uno studio monoprofessionale, soprattutto di questi 7 tempi, non ha le risorse economiche adeguate per affrontare, magari in contemporaneità, gli oneri di spesa che i moderni mezzi impongono. Un vizio di base, retaggio di un’odontoiatria che si è “datata” più in fretta di quanto si pensasse; essere soli ha indubbi vantaggi ma quando bisogna scalare la montagna la “cordata” è, forse, la soluzione migliore. Analogamente a quanto fatto con il campione degli Odontoiatri, si è deciso di sentire il versante dei pazienti su medesimi temi, ovvero come la tecnologia sia interpretata per accedere a informazioni riguardanti la salute dentale. I risultati sono stati, per certi versi, molto sorprendenti. Il paziente, genericamente, ha ancora una certa ritrosia a scegliere l’odontoiatra solo attraverso messaggi di comunicazione ma cerca di instaurare un rapporto fiduciario, fondato su informazioni fornitegli da amici, colleghi di lavoro, medici di famiglia. È percepibile una progressiva necessità di informazione: molti desiderano essere aggiornati sulle procedure cliniche disponibili e sulle modalità di pagamento, meglio se queste vengono esplicitate con un rapporto comunicativo che trova nella rete solo una parziale sponda. 8 In questo il dato si incrocia perfettamente con quanto ricavato dall’indagine svolta presso gli Odontostomatologi che, come più sopra espresso, non hanno ancora una percezione ben definita dei ritorni che pubblicità e Internet possono dare nella raccolta di nuovi pazienti. I cittadini non sembrano quindi molto attratti da annunci roboanti, da pubblicità invasive e da prezzi convenienti sbandierati a caratteri cubitali, è altresì vero che la ricerca di informazioni e le necessità economiche spesso delineano un nuovo modo di fruizione dei servizi odontoiatrici; è evidente, pertanto, che l’aspetto multimediale e la chiarezza delle notizie fornite presso lo studio stiano prendendo sempre maggior interesse da parte dei pazienti che, sebbene ancorati a una salda tradizione, stanno evolvendo le loro modalità di interpretazione del rapporto con l’odontoiatra. In conclusione sembra che il vecchio patto fiduciario mantenga la sua validità ma le nuove tecnologia ne stiano rimodulando le caratteristiche. Massimo Gagliani Responsabile Scientifico Area odontoiatria EDRA LSWR Nuove tecnologie nel dentale: una rivoluzione inevitabile (e necessaria) e non solo dal punto di vista dell’informazione Nel 1984 in uno degli ultimi Congressi del Pci a cui Enrico Berlinguer prese parte si discusse di come le nuove tecnologie avrebbero influenzato il modo di far politica. A capire come il partito doveva considerarle e se considerarle. 24 anni dopo un afroamericano diventa presidente degli Stati Uniti grazie alla campagna elettorale svolta sui social network. Oggi il nostro presidente del Consiglio detta l’agenda politica attraverso Twitter. Era il 1999 quanto incominciai, sul Giornale dell’Odontoiatra, a scrivere di odontoiatria. Internet, nel settore dentale, era agli albori. Pochi siti, prevalentemente di associazioni di categoria, pochi utenti. L’informazione professionale correva, si fa per dire pensando alle Poste, grazie alla carta e con i tempi della carta. Dopo neppure dieci anni informare i dentisti su norme ed attualità attraverso la carta diventò una missione inutile. Nonostante il GDO fosse un quindicinale (poi trasformato in mensile), quando il dentista leggeva la notizia questa era già vecchia, già raccontata dal web, ampiamente superata dall’attualità. Non che prima non lo fosse, ma nessuno ci faceva caso. Il settore conosceva e viveva la vicende che interessavano la professione sempre in ritardo di un mese. Oggi viviamo in un epoca in cui il ciclo delle notizie non è più mensile, settimanale o giornaliera: è all’istante. Non è più pensabile raccontare il settore dalle pagine di una rivista mensile e non solo per la cronaca o l’attualità ma neppure per gli approfondimenti. E per un editore, non serve più essere presente sul web per essere seguito. Se solo 5 anni fa bastava un nome accattivante, cercare un grafico che creasse un bel sito e scopiazzare informazioni prese qua e là dalla Rete per avere un buon numero di visitatori, oggi non è più così. App e siti internet invadono i nostri device, le nostre caselle di posta elettronica ma gli utenti non hanno più tempo per starci dietro, per leggere tutto. La differenza, oggi, tra essere letti e non letti la fa la qualità dell’informazione proposta. Regola che vale per i grandi siti internazionali ma anche, e forse ancora di più, per l’informazione professionale. Il dentista si informa attraverso il web dal proprio studio ma non ha tempo ed allora lo fa selezionando le fonti, andando solo sui siti che gli forniscono le informazioni che giudica interessanti ed affidabili. Discorso diverso per l’informazione scientifica che ha necessità della carta per essere divulgata e raccontata. Carta e nuove tecnologie che poi tornano a sposarsi quando si parla di formazione che oggi si chiama prevalentemente Fad. Perché devo fare centinaia di chilometri per seguire una conferenza quando comodamente, in studio, posso aggiornarmi su di una rivista ed approfondire l’argomento, magari confrontandomi in tempo reale con l’autore, via web? Questi sono tutti elementi che emergono dalla ricerca che Edra-Lswr ha voluto realizzare per capire come i dentisti si stanno avvicinando alle nuove tecnologie, per informarsi, per aggiornarsi ma anche per meglio 9 curare i propri pazienti, e come i cittadini utilizzano web e social network per cercare, capire, parlare e controllare il proprio dentista. Alcuni dati che presentiamo sono stati raccolti per la prima volta e ci danno un quadro molto interessante, confermando alcune sensazioni e confutando certezze. Ribadiscono che non sempre il dentista conosce le richieste, il modo di pensare e di agire del proprio paziente (si guardi quanto la pubblicità è considerata dai cittadini e di contro quanto sia temuta dal dentista oppure il fattore prezzo). E neppure sembra percepire 10 a pieno il valore, l’opportunità che il cambiamento favorito dalle nuove tecnologie stanno portando nella professione. Una rivoluzione che sta avvenendo in tempi estremamente brevi, in tempi infinitamente brevi. Non considerando, poi, che le nuove tecnologie (sintetizzo quanto disse Berlinguer 30 anni fa in quel congresso che cito all’inizio), non sono né buone né cattive. La differenza la fa chi le usa e come le usa. Norberto Maccagno Direttore Editoriale Odontoaitria33 RIVOLUZIONE PER AGGIORNAMENTO E COMUNICAZIONE La professione “in digitale” Indagine di Odontoiatria 33 Scopo del sondaggio. Caratteristiche campione L’obiettivo è stato quello di sondare se e come lo studio dentistico utilizza i web e social network per informarsi, per formarsi e quale sia il proprio atteggiamento verso le nuove tecnologie che stanno rivoluzionando il modo di fare diagnosi, cura e riabilitazione. Il sondaggio è stato eseguito nel luglio 2014 attraverso 1.000 telefonate effettuate dal call-center Edra Lswr ad un campione rappresentativo di studi odontoiatrici attivi su tutto il territorio italiano. Di queste sono state considerate valide 920 posizioni. La scelta di realizzare il sondaggio attraverso le telefonate rispetto al questionario inviato via internet è dovuta proprio per il fine del sondaggio: capire l’approccio dei dentisti al web. Utilizzando la rete per ottenere le risposte, ovviamente, avremmo sondato esclusivamente professionisti che internet già lo utilizzano. Le domande sono state poste esclusivamente al titolare dello studio o al suo socio odontoiatra o ad un odontoiatra collaboratore dello studio [Grafico 1]. Il campione scelto è rappresentativo sia per età, sesso, [Domande 2-3]. tipologia dello studio in cui viene esercitata la professione [Grafico 4] che per numero di unità operative disponibili [Grafico 5], numero collaboratori [Grafico 6] per distribuzione sul territorio italiano [Grafico 7] Dalla fotografia della struttura della professione abbiamo la conferma che oggi l’attività odontoiatrica viene prevalentemente esercitata in uno studio monoprofessionale con due riuniti una assistente. [Grafico 1 ] Ruolo: [Grafico 2] Genere: 19% collaboratore 21,6% donna 8,7% socio 72,3% titolare 12 78,4% uomo LA PROFESSIONE “IN DIGITALE” [Grafico 3] Età: n n n n n n [Grafico 4] Tipologia dello studio: 3% fino a 30 13,4% 31-40 22,3% 41-50 41,1%51-60 14,6%61-70 1,7%oltre 11,3% società 12,1% studio associato 76,5% monoprofessionale [Grafico 5] Dimensione studio: [Grafico 6] Numero collaboratori: n 27,5% n 42,7% n 17,3% n 11,9% n 0,6% n26,6% n 39,4% n 20,7% n 7,2% n 5,8% un riunito due riuniti tre riuniti oltre tre riuniti non risponde 0 assistenti 1 assistente 2 assistenti 3 assistenti più di 3 [Grafico 7] Provenienza geografica: Area 1 Area 2 Area 3 Area 4 Valle d’Aosta 0 Piemonte5% Lombardia33,4% Liguria6% Veneto 4,2% Trentino Alto Adige 0,7% Friuli Venezia Giuia 0,7% Emila Romagna 6,7% Umbria0,7% Toscana7,1% Sardegna 2,8% Marche1,5% Lazio5,3% Sicilia5,9% Puglia6,3% Molise0,1% Campania5,3% Calabria1,5% Basilicata1,5% Abruzzo2,3% 23,8% capoluogo regione 59,9% provincia 16,3% capoluogo provincia 13 Utilizzo di Internet nello studio Avete un collegamento ad internet? L’84,4% degli studi odontoiatrici italiani sono collegati ad internet. A non esserlo prevalentemente gli studi monoprofessionali di piccole dimensioni anche se non esistono sostanziali differenze tra tipologia dello studio, dimensioni e neppure età. Differente il discorso per l’area geografica dove lo studio è ubicato. In questo caso si pagano i ritardi strutturali che impediscono ad alcune zone d’Italia di contare su una discreta connessione ad Internet. [Grafico 8] Avete un sito dedicato allo studio? Ogni quanto lo aggiornate? Chi lo aggiorna? Essere presenti sul web con un sito informativo dello studio non sembra essere ancora percepito come una priorità dai dentisti italiani. Solo il 33,2% ha infatti un sito dedicato [Grafico 9]. In particolare i più attenti sono gli studi più strutturati come le società (il 50,8% ha il sito), gli studi associati (il 45% ha dichiarato di averlo) e gli studi monoprofesisonali (28,3%), di questi ultimi solo il 16,4% di quelli che hanno un solo riunito ha dichiarato di avere un sito dedicato allo studio. A frenare lo sviluppo di questa forma di comunicazione, probabilmente, le difficoltà di realizzare contenuti ad hoc per il proprio studio e la paura di non aver tempo per aggiornarlo o di dover rivolgersi a professionisti esterni. E la conferma di questo è data dal fatto che l’aggiornamento del sito viene fatto nel 48,5% dallo stesso titolare mentre il 40,8% di chi ha un sito si rivolge ad un collaboratore esterno [Grafico 10]. Scelta che si ripercuote sulla frequenza dell’aggiornamento visto che il 40,2% ha dichiarato di aggiornarlo quando capita mentre il 24,9% lo aggiorna una volta al mese [Grafico 11]. Anche in questo caso gli studi più strutturati sono quelli che dedicano più attenzione a questo aspetto. 14 LA PROFESSIONE “IN DIGITALE” [Grafico 8 ] Avete un collegamento internet in studio? [Grafico 9 ] Avete un sito internet dedicato allo studio? 15,6% no 33,2% sì 84,4% sì 66,8% no [Grafico 10 ] Chi lo aggiorna? [Grafico 11 ] 5A. Con che frequenza lo aggiornate? 48,5% titolare/socio 40,8% collaboratore esterno 17,8% segretaria/assistente/ collaboratore n 8,3% ogni giorno n 12,4% almeno 1 volta la settimana n 5,9% ogni 2-3 settimane n24,9% almeno 1 volta al mese n40,2% quando capita n 8,3% mai aggiornato 15 Avete un profilo sui principali social network Se c’è poco interesse nell’essere presenti con un sito del proprio studio sul web ancora meno c’è per esserlo nel mondo dei Social. Solo il 18,5% ha un profilo su Facebook, Twitter, Google Plus o gli altri principali strumenti [Grafico 12]. Quelli che utilizzano i Social network scelgono prevalentemente Facebook (92,6% dichiara di avere un profilo dello studio) mentre attirano meno Twitter (10,6%), Google Plus (8,5%), percentuali in linea con le penetrazioni dei vari strumenti sui cittadini italiani [Grafico 13]. Ancora peggio se consideriamo quanti studi hanno un blog, uno degli strumenti che i comunicatori del settore dentale consigliano per tenersi in contatto con i propri pazienti: solo il 4,3% ne ha attivato uno. Ma questo oggi. Nel futuro prossimo i dentisti si attiveranno per essere presenti sui principali social network? Risponde no il 72,6% mentre il 20,1% si dice molto più possibilista ammettendo che ci sta pensando. Certo delle potenzialità di questi strumenti il 7,3% degli intervistati che hanno dichiarato di avere intenzione di attivarne almeno uno [Grafico 14]. A dimostrare di come i dentisti che decidono di essere presenti sui social network sono convinti dell’utilità e del fatto che per funzionare deve essere aggiornato frequentemente il dato che indica come il profilo dello studio venga modificato almeno una volta al giorno (11,7%) o una volta la settimana (34,0%) [Grafico 15]. Anche in questo caso, come per il sito internet, ad aggiornarlo è prevalentemente il titolare dello studio (64,9%) [Grafico 16]. [Grafico 12 ] Ha un profilo sui principali social network dedicato allo studio o un blog? 18,5% sì 81,5% no 16 LA PROFESSIONE “IN DIGITALE” [Grafico 13] Lo studio ha attivato un profilo su: 92,6% Facebook 10,6% Twitter 8,5% Google Plus 3,2% Instagram 12,8% altro [Grafico 14] Nei prossimi mesi intende realizzarlo? 7,3% sì 20,1% ci sto pensando 72,6% no 4,3% ha creato gestisce un blog [Grafico 15] Con che frequenza lo aggiorna? n 11,7% ogni giorno n34,0% almeno 1 volta la settimana n 9,6% ogni 2-3 settimane n 19,1% almeno 1 volta al mese n 25,5% quando capita [Grafico 16] Chi lo aggiorna: 22,3%collaboratore esterno 19,1%segretari assistente collaboratore 64,9%titolare/Socio 17 Pubblicità dello studio Il dentista italiano non sembra trovare utile fare pubblicità al proprio studio. L’84,6% degli intervistati dichiara di non utilizzare questo strumento per farsi conoscere e trovare dai cittadini [Grafico 17]. Chi ha deciso di farsi pubblicità sceglie l’inserzione sul giornale locale (47,4%) o il volantinaggio (33,3%) [Grafico 18]. A preferire il cartelloni pubblicitari le società mentre l’utilizzo delle inserzioni su internet è trasversale. Dai dati rilevati sembrerebbe oramai in declino l’utilizzo della vendita delle prestazioni attraverso i buoni offerti tramite i siti di social shopping, solo il 3,8% li utilizza. Anche il dato sugli investimenti economici per la pubblicità confermano come per i dentisti questa attività sia marginale. Infatti l’investimento medio dello studio in pubblicità non supera i 3mila euro l’anno, ed il 47,4% non spende più di mille euro in un anno [Grafico 19]. Anche in questo caso sono le società a destinare un budget maggiore per gli investimenti pubblicitari. Ma fare pubblicità serve? Sembrerebbe di si almeno stando alla soddisfazione dei dentisti che la fanno. Il 48,7% ha dichiarato di essere soddisfatto dei risultati ottenuti mentre il 21,8% non riesce a valutare l’effettiva utilità [Grafico 20]. [Grafico 17 ] Fa pubblicità al suo studio? 15,4% sì [Grafico 18] Che strumenti utilizza? 7,4% 4 inserzione su giornale locale 33,3% volantinaggio 16,7% cartelloni pubblicitari 84,6% no 18 1 7,9% inserzioni Google Facebook 3,8% buoni tipo Groupon 34,6% altro LA PROFESSIONE “IN DIGITALE” [Grafico 19] Quanto ha investito in pubblicità negli ultimi 12 mesi? n 47,4% meno di 1000 euro n20,5% da 1000 a 3000 euro n 9,0% da 3000 a 5000 euro n 15,4% oltre 5 mila euro n 7,7% non risponde [Grafico 20 ] È soddisfatto dei riscontri ottenuti? 21,8% Non riesco a valutare l’utilità 29,5% no 48,7% sì Internet come strumento di aggiornamento ed informazione Informazione Gli studi odontoiatrici utilizzano la propria connessione ad internet prevalentemente per informarsi [Grafico 21] e lo fanno con frequenza giornaliera (41,7%) o ogni 2-3 giorni (19,5%) [Grafico 22]. In prevalenza in rete i dentisti cercano informazioni su argomenti clinici (92,4%) ma anche normative ed attualità (65,4%) e per conoscere le novità in tema merceologico o come si utilizzano prodotti e strumenti (61,6%). [Grafico 23 era possibile dare più risposte] . La Rete è meno utilizzata per dare o ricevere consulenze professionali (il 30,2% la utilizza per questo), ma il dato è sicuramente condizionato da una carenza di piattaforme che favoriscono questo e dalla non propensione all’utilizzo di forum o blog da parte dei dentisti [Grafico 24]. Formazione Per quanto riguarda la formazione professionale i dentisti italiani gradiscono quella rilasciata tramite Fad (78,4% la apprezza) [Grafico 25] giudicandola utile o molto utile (83,3%) [Grafico 26]. Un gradimento trasversale per ogni fascia di età, sia si considerino i giovani che gli over 60. 19 [Grafico 21] Utilizza internet per informarsi sugli aspetti professionali? n 41,7%almeno una volta al giorno n 19,5% ogni 2-3 giorni n 21,6% almeno una volta alla settimana n 17,2% solo quando le serve 4,7% no 95,3% sì [Grafico 23] Che tipo di informazioni cerca? 65,4% attualità/cronaca normativa 92,5% clinica 61,6% merceologica [Grafico 25] Utilizza la Formazione a Distanza (FAD) per aggiornarsi? 21,6% no 78,4% sì 20 [Grafico 22] Lo fa: [Grafico 24] Utilizza internet per consulenze cliniche e professionali? 30,2% sì 69,8% no [Grafico 26] Come giudica la FAD come strumento formativo? n50,6%utile n 32,7% molto utile n 11,3% poco utile n 5,4% difficile da utilizzare LA PROFESSIONE “IN DIGITALE” Nuove tecnologie e professione La rivoluzione digitale all’interno del settore dentale non stravolge, ovviamente, solo il modo di comunicare o di aggiornarsi ma anche il modo di curare e riabilitare i pazienti. Nuove tecnologie che sembrano incominciare a diventare strumenti di uso comune negli studi odontoiatrici italiani a cominciare dalle tecnologie per la diagnostica per immagine, complice anche una facilità di utilizzo maggiore rispetto alle vecchie strumentazioni. Il 68,5% degli intervistati ha infatti dichiarato di avere in studio almeno un radiografico digitale mentre il mercato dei Cone beam deve ancora svilupparsi come anche quello dei fresatori Cad Cam. Tra le altre “nuove” tecnologie, buona la presenza degli scanner intraorali (14,3%), visto che è sicuramente una delle tecnologie più nuove a disposizione dello studio, e dei laser odontoiatrici (27,0%) [Grafico 27]. Come in tutti i settori professionali e produttivi l’impatto che le nuove tecnologie hanno sui professionisti non sono univoche. E se da una parte c’è un 26,8% di dentisti che dichiara di voler, nei prossimi 24 mesi, dotare il proprio studio di uno di questi strumenti c’è un 73.2% che dice di non aver nessuna intenzione di acquistarne uno [Grafico 28]. Entrando nello specifico abbiamo anche voluto capire se i dentisti italiani pensino che la tecnologia Cad Cam rivoluzionerà il modo di produrre le protesi odontoiatriche. Sembrerebbe di si, viste le risposte [Grafico 29]. Prevalentemente perché offre protesi più precise (43,0%), perché abbatte i tempi di realizzazione (39,2%), perché abbatte in costi di produzione (17,8%) [Grafico 30]. [Grafico 27] Quali di queste attrezzature ha in studio? n 14,3% scanner intraorale n 6,7% fresatore cad-cam n68,5% radiografico digitale n 7,3% cone beam n 27% laser odontoiatrico n24,8% nessuna 21 [Grafico 28] Quali di queste attrezzature intende acquistare nei prossimi 12-24 mesi? n 6,7% scanner intraorale n 2,4% fresatore cad-cam da studio n 5,8% radiografico digitale n 6,7% cone beam n 8,5% laser odontoiatrico n 73,2% nessuna [Grafico 29] Ritiene che la tecnologia cad cam applicata all’odontoiatria rivoluzionerà il modo di produrre le protesi? [Grafico 30] Qual è il motivo principale? 14,9% non saprei 43% offre protesi più precise 12,7% no 72,4% sì 39,2% abbatte i tempi di realizzazione 17,8% abbatte i costi di produzione 22 RIVOLUZIONE PER AGGIORNAMENTO E COMUNICAZIONE Il cittadino e la scelta del dentista Indagine di Dica33 Obiettivi e campione [Grafico 1] Età: Scopo del sondaggio quello di capire come i cittadini italiani scelgono il proprio dentista, per quali motivi lo cambiano, quali sono le discriminanti, quanto sono condizionati dai messaggi pubblicitari e se e come utilizzano il web nella scelta e per trovare informazioni sui temi legati alla salute. Per fare questo è stato inviato un questionario agli iscritti al portale Dica33. Dei questionari compilati 1.740 sono stati considerati rappresentativi per età, sesso, area geografica di residenza, stato sociale e grado di istruzione [Grafici 1-5]. 2,1% fino a 30 12,7% 31-40 29,1% 41-50 24,2%51-60 7,1%61-70 7,3%Oltre [Grafico 2] Genere: 55,6% donna 44,4% uomo [Grafico 4] Titolo di studio: n 13,6% scuola dell’obbligo n 54,1% diploma superiore n 32,2%laurea n 0,1%nessuno 24 [Grafico 3] Area residenza: n n n n n 21,3% nord-est 31,1% nord-ovest 23,7%centro 15,7% sud 8,3% isole [Grafico 5] Professione: n 9,5%disoccupato n41,0% impiegato n 3,4% operaio n13,6% lib. profess. n 3,1% imprenditore n 1,0% studente n28,4% pensionato IL CITTADINO E LA SCELTA DEL DENTISTA Il rapporto con il dentista In linea con i dati evidenziati da altre indagini recentemente presentate, tra tutte quelle dell’Istat, i cittadini che hanno partecipato al nostro sondaggio sembra non abbiano disertato gli studi odontoiatrici nell’ultimo anno (il 74,8% ha detto esserci andato) [Grafico 6]. Dal dentista ci si va perché si ha un problema/dolore (37,5%), per una visita di controllo (34%) per effettuare una seduta di igiene (28,5%) [Grafico 7]. Pazienti che durante la loro vita hanno cambiato spesso il loro dentista, il 41,6% ha dichiarato di averne avuti più di tre [Grafico 8], ma di aver scelto il classico dentista con uno studio monoprofessionale. Meno utilizzate le grosse strutture (6,2% le utilizza), ovviamente il dato è condizionato anche dal rapporto tra studi monoprofessionali e società, sbilanciato per i primi. Stesso discorso per gli ambulatori pubblici (li ha utilizzati il 2,7%), e questo non solo per la carenza di offerta visto che anche in Regioni dove il SSN è organizzato non sono molti i pazienti a [Grafico 6] Quando sei andato l’ultima volta dal dentista? [Grafico 7] Vai dal dentista per: 7,9% oltre 3 anni 37,5% solo se ho un problema/dolore 17,4% da 1 a 2 anni 74,8% meno di un anno [Grafico 8] Nella tua vita quanti dentisti hai avuto? n5,7% uno n 24,3% due n28,4% tre n41,6% più di tre 34% visite di controllo regolari 28,5%sedute di igiene [Grafico 9] Il tuo dentista è: n89,9% il classico dentista singolo con il proprio studio n 6,2% all’interno di una grossa struttura presente in più città italiane n 2,7% utilizzo strutture pubbliche (Asl-Ospedale) n 1,1% mi reco all’estero 25 recarsi negli ambulatori dell’Asl o in cliniche pubbliche. Decisamente poco significativo il numero dei cittadini che si sono recati all’estero per farsi curare (1,1%). Gli italiani, quindi, preferiscono il dentista tradizionale ad altre forme di esercizio [Grafico 9]. Si cambia dentista prevalentemente perché o il cittadino o il dentista si è trasferito (40%), non si era soddisfatti del suo lavoro (39,2%), per questioni economiche (20,8%) [Grafico 10]. In una ipotetica classifica degli aspetti che influenzano maggiormente la scelta del dentista al primo posto i lettori di Dica33 mettono la pulizia dello studio seguito dalla capacità del dentista di spiegare le cure, del prezzo della prestazione e della cordialità del personale (considerate quasi allo steso livello), la possibilità di dilazionare i pagamenti ed il fatto che il dentista sia convenzionato con un fondo o una assicurazione. Come già evidenziato da altre ricerche il fattore prezzo non sembra essere così determinante nella scelta del dentista, anche se ovviamente tenuto in considerazione. Ad indicarlo come primo motivo di scelta le categorie sociali che faticano più di altre a fare quadrare i bilanci familiari: gli operai (il 20,8% ha indicato che il prezzo è determinante nella scelta), il pensionato (12,8%), il disoccupato (11,7%) [Grafico 11]. Nonostante le tante possibilità ed offerte che possono determinare la scelta è ancora il passaparola a condizionare la scelta del dentista. In particolare si considera i consigli di amici e parenti (54,5%), oppure si continua ad andare dal dentista di famiglia (25,9%). L’11,8% dichiara di averlo scelto in base alle tariffe proposte, perché l’ha trovato sul web o tramite Facebook (3,1%), ha letto la pubblicità su giornali o su cartelloni stradali (2,4%) oppure perché convenzionato con l’assicurazione o il fondo a cui il cittadino è iscritto (2,4%) [Grafico 12]. [Grafico 10] Ho cambiato dentista, perché? n24,1% mi sono trasferito n15,9% si è trasferito n39,2% non ero soddisfatto n20,8% questioni economiche 26 [Grafico 11] Tra chi considera il prezzo come fattore più importante: n11,7% disoccupato n4,5% imprenditore n9,5% impiegato n 5,1% libero prof. n20,8% operaio n12,8% pensionato IL CITTADINO E LA SCELTA DEL DENTISTA [Grafico 12] Come hai scelto il tuo dentista? n25,9%è quello di famiglia n54,5%consigli amici o parenti n 2,4%pubblicità n 3,1%internet (sito-facebook) n 11,8%in base a qualità e prezzo n 2,4%è convenzionato con la mia assicurazione o fondo Il ruolo del web e della pubblicità nel condizionare la scelta Come già evidenziato, tra i fattori di scelta i cittadini non sembrano essere condizionati dalla pubblicità per decidere a quale dentista rivolgersi, almeno non troppo. Infatti solo il 16,2% degli italiani intervistati sceglierebbe il dentista attraverso questo strumento. Più influenzabili i maschi rispetto alla donne così come chi ha un diploma di scuola dell’obbligo rispetto a chi ha una laurea [Grafico 13]. Ma se la pubblicità non sembra influenzare le scelte non è vista come uno strumento totalmente inutile e negativo. La pubblicità dello studio odontoiatrico viene giudicata utile per capire i servizi che offre dal 45,8% dei lettori che hanno aderito al sondaggio, poco professionale dal 28,9%, utile per capire le tariffe praticate dal 25,3% [Grafico 14]. [Grafico 13] Sceglieresti il dentista sulla base di una pubblicità? 16,2% sì 83,8% no [Grafico 14] Come giudichi la pubblicità di un dentista? n45,8% utile per capire i servizi offerti n25,3% utile per capire le tariffe n28,9% poco professionale 27 Sull’informazione pubblicitaria e sulla pagina web i cittadini dicono che vorrebbero trovare informazioni sul tipo di prestazioni svolte dallo studio, sulle attrezzature in dotazione, sul costo delle prestazioni, sul personale e suo collaboratori e da ultimo vedere le immagini dello studio. Come reperisco informazioni sulla salute orale Negli ultimi 12 mesi i cittadini, per informarsi su problemi relativi a bocca ed alla salute in generale, hanno chiesto ad un professionista della salute (medico, dentista, igienista dentale), il 60,6% lo ha fatto. In alternativa, ma molto meno utilizzata, ha utilizzato la Rete, Google, social media, blog etc. [Grafico 15] Ma quale è la fonte di informazione di cui il cittadino si fida di più? Tra i professionisti della salute si fida del dentista (l’82,6% lo ha indicato in una scala da 1 a tre, come il più affidabile) seguito dall’igienista dentale (53,7%). Seguono poi i consigli di amici e parenti (14,3%), quelli del farmacista (13%). Internet (10,5%) e televisione (4,7%) e giornali (4,4%) non vengono considerati come molto attendibili [Grafico 16]. Nonostante questo i cittadini cercano informazioni sulla salute in Rete. Il 30,3% lo ha fatto una o due volte negli ultimi 6 mesi, il 17,1% due tre volte nell’ultimo mese,il 16,3% almeno una volta al mese, il 15,5% due o più volte la settimana, il 10% una volta alla settimana mentre non ha mai cercato questo tipo di informazioni online nell’ultimo anno il 10% [Grafico 17]. Però le informazioni cercate riguardano la salute orale solo per il 7,5%, in generale si cerca informazioni sui sintomi e le malattie (49,7%), su benessere, nutrizione ed attività fisica (20,2%) e sulle terapie (11,6%) [Grafico 18]. 28 IL CITTADINO E LA SCELTA DEL DENTISTA [Grafico 15] Quale delle seguenti fonti hai utilizzato negli ultimi 12 mesi per avere informazioni sui problemi della bocca e o sulla salute in generale? n60,6% dentista, medico igienista dentale n 27,7%Internet n 1,2%farmacista n 4,4% amici o parenti n 0,9%televisione n 1,8%giornali n 3,3altro [Grafico 17] Con quale frequenza hai attinto informazioni online sulla salute? n 10%mai n30,3% 1-2 volte negli ultimi 6 mesi n16,3% 1 volta al mese n 17,1% 2 o 3 volte al mese n10,8% 1 volta alla settimana n 15,5% 2 o più volte alla settimana [Grafico 16] Quale delle seguenti fonti di informazione ritieni piú affidabile? 2,6% dentista o medico 8 10,5%internet 53,7% igienista dentale 14,3%amici/parenti 4,7%televisione 4,4%giornali 13%farmacista 13%altro [Grafico 18] Che tipo di informazioni sulla salute hai ricercato online con maggior frequenza negli ultimi 12 mesi? n25,2%sintomi n 11,6%terapie n24,5%malattie n 7,5% problemi legati alla salute di bocca e denti n20,2%benessere, nutrizione, perdita di peso, attività fisica n 2,5%medicamenti n 4,8% vitamine integratori alimentari n 3,7% informazioni su singoli medici o odontoiatri 29 Edra è la realtà leader in Italia nella salute e medicina, con oltre 190 professionisti, 35 anni di esperienza sul mercato e risorse uniche. Edra è la sfida di creare valore in Italia nel sistema Salute grazie ad innovazione, sostenibilità, resilienza per rispondere alla complessità dello scenario della Salute italiana che pone oggi sfide impegnative a tutti gli attori del sistema. Edra è immaginare soluzioni per il futuro del sistema Salute. È aspirare a creare valore nel risolvere inefficienze e nel migliorare la cura. È adoperare competenze e risorse uniche per catalizzare l’evoluzione del Sistema. È la nuova idea per costruire valore nella Salute, forte delle risorse più lette, più diffuse, più autorevoli, le uniche certificate: • 1 studente su 2 utilizza libri Edra • 1 medico su 2 consulta DoctorNews o Doctor33 • 3 odontoiatri su 4 si aggiornano su DentalCadmos e Odontoiatria33 • 1 farmacista su 2 consulta Farmacista33 o PuntoEffe • 2 professionisti su 3 utilizzano Codifa – L’Informatore Farmaceutico • 1 italiano su 5 consulta Dica33 Editoria Informazione e condivisione con testi professionali e universitari, riviste, newsletter e portali di riferimento per crescere una comunità in Salute. Formazione & Eventi Formazione ed eventi residenziali, a distanza, sul campo che ridisegnano diagnosi, terapia, assistenza e percorsi di cura. Provider Accreditato. Digital & Multichannel Soluzioni avanzate che rimodellano relazione, gestione della relazione, clinica, terapia e cura. Tecnologia che trasforma il paziente malato in persona speciale. 30 innovazione sostenibilità resilienza Comunicazione Campagne e progetti di comunicazione autorevoli e innovativi per educare e informare cittadini e professionisti. Codifa Codifa, il punto di riferimento per tutti i professionisti che ogni giorno necessitano di informazioni su farmaci e parafarmaci chiare, efficaci e immediate. L’informatore Farmaceutico: La «bibbia» del medico e del farmacista, oltre 100.000 copie all’anno. Codifa.it: Il «google» di farmaco e prodotto salutistico con sistema di supporto alla prescrizione e Serinfar, banca dati regolatoria. Codifa DB: La banca dati di farmaco e prodotto salutistico con interazioni farmacologiche con Università Milano. Medikey Il network italiano per i professionisti della salute, scelto anche da AIFA. Medikey è semplice e efficace: un’unica coppia di credenziali per accedere alle migliori risorse medico-scientifiche. 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