LA CONCERTAZIONE È un accordo tra più soggetti con interessi diversi Ha un carattere almeno trilaterale perché il suo tratto distintivo è la partecipazione come soggetto contraente delle istituzioni pubbliche (a livello nazionale il governo) Ha come oggetto – come posta in gioco – beni pubblici diversamente dalla contrattazione: quindi materie di interesse generale come il controllo dell’inflazione o l’occupazione PERCHÈ È DIVERSA DALLA CONTRATTAZIONE La contrattazione è bilaterale , perché coinvolge solo i sindacati e i datori di lavoro, mentre la concertazione è (almeno) trilaterale perché coinvolge accanto alle parti sociali un terzo attore pubblico La contrattazione è una modalità di regolazione congiunta dei rapporti di lavoro e della condizione di lavoro, mentre la concertazione riguarda materie più ampie che riguardano l’insieme delle rappresentanze sociali, a partire dalle politiche dei redditi che ne costituiscono il cuore La contrattazione è obbligatoria se si vuole regolare con continuità il cambiamento della condizione di lavoro, mentre la concertazione è eventuale e non risponde a scadenze fisse, ma è collegata alla presenza di macroproblemi PERCHÈ È DIVERSA DALLA CONTRATTAZIONE È una procedura decisionale più lunga e complessa rispetto alla regolazione basata sul mercato o sul decreto A livello nazionale si svolge come confronto ed accordo tra le leadership del mondo politico, sindacale, imprenditoriale In questi casi corre il rischio di essere troppo centralizzata e di regolare in problemi in modo molto standardizzato Per queste ragioni richiede rappresentanze funzionali molto coese e coordinate capaci di condizionare i comportamenti concreti dei loro associati Può determinare conflitti con il ruolo del parlamento e con la procedura decisionale basata sulla sovranità popolare, se non c’è una divisione funzionale del lavoro tra sistema delle relazioni industriali e sistema politico PERCHÈ È DIVERSA DALLA CONTRATTAZIONE Può essere un accordo “fondamentale” che riguarda le regole del gioco Come: Saltjobaden 1938 Il Protocollo del 1993 in Italia Può essere un accordo su materie specifiche e congiunturali Come le pensioni o l’occupazione Può essere un accordo su materie periodiche, come la politica dei redditi oppure su emergenze specifiche (come il fisco) Può essere un accordo-pacchetto , cioè su diverse materie o un su una sola materia ben delimitata POSSIAMO DISTINGUERE TRE FASI DELLE ESPERIENZE DI CONCERTAZIONE La prima fase è quella classica neo-corporativa (fino agli anni settanta) basata su benefici crescente in termini di occupazione e di welfare La seconda è quella dei patti sociali europei degli anni novanta basata su politiche di rigore finanziario e di rilancio delle economie La terza – emblematizzata dal Patto di Natale 1998 si caratterizza per il raccordo con meccanismi di concertazione locale COS’È LO SCAMBIO POLITICO (definizione di Alessandro Pizzorno) Scambio mediato e garantito dal governo tra benefici ricevuti dalle imprese e benefici promessi ai lavoratori In particolare: – il governo si impegna a mantenere alto il livello della domanda per favorire occupazione e servizi sociali – mentre il sindacato garantisce un certo grado di moderazione salariale per favorire il migliore equilibrio economico LA POSTA IN GIOCO Di fronte a sindacati potenti i governi hanno il problema di neutralizzare il dissenso e di procurarsi il consenso COSA SIGNIFICA CHE IL GOVERNO SVOLGE UN RUOLO DI TERZO ATTORE Non è un ruolo di mero arbitro esterno al processo di decisione È un ruolo di protagonista delle decisioni Che interviene per favorirle attraverso l’uso di risorse economiche o anche di risorse simboliche QUAL’È LO SCAMBIO DEGLI ANNI NOVANTA Rimane la moderazione salariale fornita dai sindacati attraverso politiche dei redditi rigorose Ma i benefici attesi nell’immediato non sono un incremento dell’occupazione e del welfare Piuttosto beni pubblici Come Il risanamento dei conti dello Stato Il rilancio della competitività del sistema economico sullo sfondo: Il raggiungimento dei parametri di Maastricht (1991) in materia di deficit e inflazione LA CONCERTAZIONE ITALIANA Il primo accordo triangolare esplicito è il Lodo Scotti del 1983 considerato come un patto inflazionistico Nel 1984 c’è un accordo (di S.Valentino) firmato solo da Cisl e Uil e seguito da un decreto del governo Craxi La rottura del patto federativo tra le Confederazioni sindacali Cgil Cisl e Uil produce la fine di questa fase di concertazione una lunga latenza dei meccanismi concertativi Fino al 1992 Lunga fase di gioco sulle regole che ha come posta in gioco il ridimensionamento e poi l’eliminazione della scala mobile allo scopo di favorire un migliore controllo dell’inflazione Nel 1993 Accordo sulle regole del gioco che elimina l’incertezza sulle principali materie delle relazioni industriali L’accordo del 1993 diventa possibile grazie Alla crisi finanziaria del paese e all’emergenza economica alla crisi del sistema politico all’avvicinamento tra le parti al ruolo attivo e determinante del governo tecnico COSA CONTIENE IL PROTOCOLLO DEL 1993 Istituisce sessioni annuali di politica dei redditi per controllare l’inflazione Razionalizza il sistema contrattuale fissato in due livelli: uno nazionale di categoria e l’altro decentrato (aziendale o territoriale) Istituisce le nuove rappresentanze sindacali di base (le RSU) come soggetto della contrattazione decentrata LIVELLI E MATERIE DELLA CONTRATTAZIONE NAZIONALE – Parte normativa: ogni quattro anni – Parte salariale: ogni due anni (nel secondo biennio si ha il cosiddetto recupero) DECENTRATA (aziendale e territoriale) – Parte retributiva si contratta ogni quattro anni – Ma è legata a indici di risultato (produttività, redditività, qualità) – L’abolizione della scala mobile viene compensata da incentivi alla contrattazione continua SOGGETTI DELLA CONTRATTAZIONE A livello nazionale Segreterie nazionali delle categorie sindacali VS Associazioni settoriali dei datori di lavoro (nel settore pubblico l’Aran) A livello locale/aziendale RSU insieme ai sindacati territoriali di categoria VS Datore di lavoro (spesso assistito dalle associazioni imprenditoriali locali) RILEVANZA DEL DISEGNO DEL PATTO DI NATALE 1998 Esigenza di costruire un ‘nuovo scambio’ tra maggiore flessibilità e impegno per gli investimenti e la stabilità Dopo la fase dell’emergenza si punta a passare a politiche di sviluppo e di innovazione Si disegna di fatto una struttura della concertazione articolata su due livelli Infatti diventa protagonista di un patto nazionale la gamba della concertazione territoriale: coinvolgimento degli enti locali Si chiede agli attori sociali di diventare agenti dello sviluppo locale COSA HA FUNZIONATO E QUALI SONO I PROBLEMI DELLA CONCERTAZIONE Funzionano meglio le politiche di regolazione e controllo (come le politiche dei redditi) di quelle di carattere innovativo ( creazione di un terreno favorevole a nuove imprese) Funzionano le regole delle relazioni industriali ma le politiche per l’occupazione hanno un carattere differito o limitato Continuano ad essere accordi della old economy che riguardano soprattutto la grande imprese e la forza lavoro più garantita? Eccessi di distanza dai problemi e dagli interessi dei rappresentati a livello micro LA CONCERTAZIONE È UN PROCESSO DECISIONALE SUPERIORE? Presenta vantaggi e svantaggi In genere ha procedure decisionali più complicate ma un maggiore consenso sociale Il mercato e il decreto sono spesso più rapidi ma socialmente meno efficaci