Obiettivo su Suolo La procedura di “due diligence” per le passività ambientali Il Gruppo HTR è in grado di svolgere “due diligence” ambientali affidabili in quanto dispone delle competenze multidisciplinari consolidate nel corso di dieci anni di attività nei settori delle bonifiche e ripristino ambientale: della rimozione amianto e della gestione rifiuti C on Due Diligence Ambientali si intende l’insieme di quelle attività conoscitive che vengono svolte con la dovuta diligenza su una proprietà per far emergere ogni potenziale onere correlato alla salvaguardia dell’ambiente, detto passività ambientale. Il termine è di introduzione relativamente recente, perché solo negli ultimi anni si sta acquisendo percezione di quanto le passività ambientali non individuate o non correttamente valutate possano incidere sul valore reale di una proprietà, arrivando anche a generare pendenze amministrative o penali oppure a ritardare ogni possibilità di intervento sul sito. Originariamente questa attività era limitata al settore delle grandi acquisizioni industriali o immobiliari, in affiancamento a tutte le altre tipologie di accertamento ed investigazione necessarie per una valutazione esauriente ai fini della compravendita. Negli ultimi anni, però, sta man mano emergendo anche in Italia come uno strumento utile in diversi contesti. Dato che il tema del rispetto delle norme ambientali è relativamente recente rispetto alla storia di utilizzo di un sito, esiste infatti un 52 Acqua&Aria l nr.1 l 2013 certo rischio di fondo che alcuni aspetti ambientali siano stati trascurati o affrontati in modo non conforme con le attuali norme, basti pensare alla pratica dell’interramento di rifiuti o alla gestione non corretta delle acque, delle emissioni o dei rifiuti. I contesti di applicazione sono stati, inoltre, incrementati dalle richieste degli Enti nell’ambito dei procedimenti autorizzativi edilizi, con particolare riferimento alla qualità del sottosuolo, nel caso sul sito siano previsti scavi o modifiche della destinazione d’uso da commerciale a residenziale. Dunque, se fino a qualche anno fa la Due Diligence Ambientale era solo un’attività di riscontro nel corso di un acquisto, al pari degli accertamenti legali o fiscali, ora sta trovando uno spazio come procedura di certificazione della qualità ambientale del sito, da eseguirsi anche da parte del proprietario per azzerare il rischio che sussistano passività ambientali non note e come punto di partenza per una gestione conforme agli obblighi di legge in tema di ambiente. Venendo alla descrizione operativa del processo di Due Diligence Ambientale, occorre suddividerlo in due fasi successi- 1 - Operazioni di bonifica per la rimozione di un serbatoio interrato ve. La fase I consiste in una approfondita analisi documentale e in uno o più sopralluoghi, senza prelievo di campioni o indagini dirette sul sottosuolo. Vengono, quindi, verificate tutte le informazioni disponibili sul contesto di inserimento, sulla storia dei processi produttivi e in generale su tutto ciò che riguarda gli aspetti ambientali coinvolti nell’ambito di tutte le superfici, le costruzioni e gli impianti presenti (gestione rifiuti, gestione acque, emissioni, conformità per autorizzazioni e permessi, impianti a rischio di contaminazione del sottosuolo, quali serbatoi interrati, presenza materiali pericolosi o per le quali esistono normative di gestione, 2 – Rinvenimento di rifiuti interrati quali quelli contenenti amianto, fibre, PCB, sostanze lesive ozono, etc.). L’esito di tale fase è un parere di conformità articolato che definisce sia le passività ambientali già individuate e valutabili che quelle potenziali o non valutabili senza accertamenti integrativi. Per le prime viene stimato l’onere degli interventi necessari o opportuni per rimuoverle, per le seconde vengono definite le indagini necessarie per arrivare ad una valutazione esauriente. La fase II che risulta opportuna solo nel caso la fase I ne indichi la necessità, consiste in indagini dirette, usualmente rivolte alla caratterizzazione del sottosuolo e al censimento diretto dei rifiuti e degli altri materiali o situazioni potenzialmente a rischio, incluso il prelievo di campioni e l’analisi di laboratorio. L’esito della fase è il perfezionamento delle stime di fase I e la definizione di tutte le passività ambientali individuate. Come tutte le attività di indagine, esistono ovviamente dei limiti all’affidabilità dei risultati, dovuti alle risorse messe in campo, alla possibilità di accedere ad informazioni attendibili e soprattutto alla perizia ed esperienza del personale coinvolto. Queste ultime so- no fondamentali anche nella fase preliminare, in cui è necessario indirizzare il Committente su quali e quanti siano gli aspetti che è opportuno valutare a seconda del contesto specifico e, in quella successiva, in cui è necessario offrire consulenza al Committente su quali siano gli interventi opportuni da eseguire sulle passività individuate, ovvero quali siano quelli necessari per valorizzare il sito e quali quelli indispensabili per la conformità normativa. È naturale che siano proprio le società tecnicamente in grado di eseguire tali interventi quelle che possiedono le competenze specialistiche fondamentali per la buona riuscita di una Due Diligence Ambientale, dato che dispongono di esperienze dirette sui costi di mercato, sulle interpretazioni normative e sulle modalità di relazione con gli Eni competenti. Il Gruppo HTR con due sedi operative, una a Milano e una a Roma, è in grado di offrire tale servizio proprio perché dispone di competenze multidisciplinari (ingegneri, geologi, esperti in materia di rifiuti, operatori per la rimozione dell’amianto) che sono direttamente chiamate in causa nel corso del processo, rendendolo affidabile e veloce. 3 – Rinvenimento di rifiuti interrati Tali capacità derivano dall’attività consolidata nel corso di dieci anni nei settori delle bonifiche e ripristini ambientali, della rimozione amianto e della gestione rifiuti. Le esperienze accumulate spaziano dai casi più comuni che posso riguardare semplicemente la presenza di un serbatoio interrato dismesso e dimenticato (figura 1) oppure di materiali contenenti amianto non censiti, ai casi più complessi come il rinvenimento di rifiuti interrati (figure 2 e 3) o in generale situazioni per le quali non è possibile rintracciare il responsabile della passività. I principali Committenti di HTR per le Due Diligence Ambientali sono al momento rappresentati dalle grandi società di gestione immobiliare italiane nell’ambito di riqualificazioni o compravendite. Come detto, però, è probabile che a breve l’offerta HTR coinvolgerà sempre di più singoli proprietari o acquirenti di immobili, società di assicurazioni e anche pubbliche amministrazioni, man mano che si formerà anche in Italia la consapevolezza del reale peso degli impatti ambientali, dal punto di vista economico, gestionale, normativo e sociale.