Limerick è una simpatica cittadina irlandese con un bel castello normanno del tredicesimo secolo. Ma non ha niente a che fare con quello di cui parliamo qui, cioè delle poesie paradossali e divertenti che portano lo stesso nome. Il Limerick è un breve componimento che deve rispettare sia delle regole di forma che di contenuto. A differenza cioè di altre forme classiche, per scrivere qualcosa che sia un Limerick non basta rispettare il numero di versi e il rapporto tra le rime. Un Limerick è composto da 5 versi in cui il primo, il secondo e il quinto sono di 8 sillabe e rimano fra di loro, e così pure il terzo e il quarto, che però sono di 5 sillabe, anche se oggi si scrivono limerick a metro libero.Questo tipo di struttura si riassume di solito così: AABBA. Ma nel limerick occorre anche che il primo verso presenti un personaggio, spesso con la sua provenienza geografica, che il secondo ne definisca una caratteristica quanto meno strana o paradossale, nel terzo e nel quarto si svolga un'azione che costituisce l'oggetto della poesia, e infine nel quinto si torni a parlare del personaggio definendolo con un nuovo attributo che riassume tutto il limerick. C’era una volta un dottore di Ferrara che voleva togliere le tonsille ad una zanzara Ma l’insetto si rivoltò E sul naso gli puncicò A quel tonsillifico dottore di Ferrara. G. Rodari Sulla scia di questo limerick se ne possono produrre altri a ricalco. -C’era una volta un dottore di Campobello - che voleva togliere la gobba ad un cammello - ma l’animale si rivoltò - e sul naso gli sputò - a quell’operomane dottore di Campobello. C’era un vecchio di Forlì che voleva andare sino Canicattì Un bel giorno prese il treno ma arrivò invece a Breno quell’avventuroso vecchio di Forlì. Produzione collettiva Un tizio di Ostello credeva d’essere il più bello. Ma gli dissero: - Aggiustati il viso se vorrai avere un bel sorriso oh malinconico tizio di Ostello Carmelinda Bottaro Francesca Bruno C’era un tizio di Canicattì che suonava tazzine tutto il dì e al dolce suono dei piattini rompeva i timpani ai vicini quel musicofilo tizio di Canicattì Carmelinda Bottaro Francesca Bruno C’era un tale di Bologna che amava tuffarsi nella fogna ma quando ne uscì presto se ne pentì quel povero profumato tale di Bologna. Produzione collettiva C’era un tizio del Brasile che mangiava in un ovile e al dolce profumo dei suini offriva mortadella a tutti i vicini quel generoso tizio del Brasile Alessandra Balan-Roberta Cusumano C’era una donna di Cefalù che camminava a testa in giù camminando sulla mano a più non posso presto finì dentro un fosso quella saltimbanco donna di Cefalù. Alba Sicurezza Una volta un dottore di Perugia voleva operare un leone con la grattugia, ma il felino si rivoltò e di dietro lo addentò a quel grattugiomane dottore di Perugia. Produzione collettiva C’era una volta un carabiniere di Gualtieri che arrestava tutti in punta di piedi. Un giorno catturò un tizio che danzava e lo portò subito alla Scala quel ballomane carabiniere di Gualtieri. Antonella Fulco C’era un tizio di Grotte che divorava dolci a frotte. Ma gli dissero: - Mangia più genuino così diventerai più carino oh dolciomane tizio di Grotte. Carola Costanza C’era un vecchio di Agrigento che amava molto l’argento. Un giorno pensò di scoprire un tesoro in una botte ma trovò invece solo un vaso da notte quel povero argentomane di Agrigento Enza Nogara Una volta un nano di Milano voleva diventare alto come un banano, allora salì in alto sino ad una cima ma restò alto come prima quel molto piccolo nano di Milano. Gianpaolo Grillo Un meteorologo di Vercelli faceva le previsioni coi campanelli. Ma gli dissero: - Falle con le campane se vogliamo giornate più sane, oh meteoromane di Vercelli • Germana Lo Monaco C’era un ragazzo di Molfetta che non ordinava mai la cameretta Ma la mamma come un sergente lo rimproverò e lui come un soldato la riordinò quella giovane recluta di Molfetta. • Alessia Lombardo Una volta un insegnante di Bramante voleva diventare un bravo cantante Ma il direttore molto si rivoltò e dalla scuola tosto lo cacciò a quel musicofilo insegnante di Bramante Rosaria Paradino Una volta un ragazzo di Gela voleva cogliere a tutti i costi una mela, ma sull’albero sbagliato però andò e su un bel pero invece si recò quello sbagliafrutta divoramele di Gela. Giulia Vella